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18 aprile 1948. La Puglia al voto
Per molto tempo la storiografia ha interpretato l'esito delle prime elezioni politiche di età repubblicana con la paura del comunismo e con la confessionalità cattolica. In linea con le più recenti suggestioni scientifiche, lo studio di caso sulla Puglia offre un quadro articolato delle motivazioni del voto che svela il peso avuto in esso, oltre che dalle emozioni, dalle appartenenze ideologiche e da quelle religiose, anche dalle opinioni, dalle pratiche clientelari e soprattutto dagli interessi. La ricerca, condotta su fonti documentali, a stampa e audiovisive, prende in esame le territorialità pugliesi, lo svolgimento della campagna elettorale in ciascuna di esse, la geografia regionale del voto e le biografie di coloro che furono eletti in Parlamento per analizzare chi ha votato chi, e il perché. -
La responsabilità sanitaria. Commento alla L. 8 marzo 2017, n. 24
La legge 8 marzo 2017, n. 24 completa le iniziative di riforma promosse in materia sanitaria negli anni precedenti, in particolare dal d.l. n. 158 del 2012 conv. in l. n. 189 del 2012. Introduce molte novità, sulla base delle quali dovrebbe essere valutata la sua rilevanza: il principio di sicurezza delle cure, il monitoraggio dei rischi e la loro gestione ottimale, la nuova disciplina della responsabilità del personale sanitario, l'assicurazione obbligatoria del personale sanitario, un metodo alternativo di soluzione delle controversie, l'azione diretta del paziente nei confronti della compagnia assicurativa, e altre ancora. Il coordinamento di questi principi, che costituiscono il quadro alla cui luce le disposizioni devono essere interpretate, dovrebbe assicurare da un lato una migliore prevenzione della medicina difensiva - per la quale era stata costituita la Commissione ministeriale presso il Ministero della Salute disposta dal Ministro Beatrice Lorenzin, e coordinata da Guido Alpa - dall'altro portare maggior chiarezza del dettato normativo, come si è prefisso l'ispiratore della riforma in sede parlamentare, l'on. Federico Gelli, alla Camera, in collaborazione con il sen. Amedeo Bianco, al Senato. Spetterà ora alla dottrina e alla giurisprudenza dare pieno risalto al significato innovativo della riforma. -
Quadrerie e committenza nobiliare a Firenze nel Seicento e nel Settecento. Vol. 2
Attraverso il ricorso a documentazione archivistica inedita, il volume illustra la nascita, lo sviluppo e le principali caratteristiche di alcune importanti collezioni fiorentine dal Cinquecento al Settecento: Canigiani, Serristori, Corsi, Da Bagnano. Insieme alle collezioni contenute nel primo volume (uscito nel 2015) e nel terzo volume (che uscirà prossimamente in questa stessa collana), quelle qui presentate offrono una parziale ma significativa panoramica dell’attitudine al collezionismo, del gusto artistico e delle scelte di allestimento del ceto aristocratico all’ombra della casata medicea. -
La guerra a Milano. Estate 1943
Ne ""La guerra a Milano"""" l'allora sottufficiale Fortini, esule in Svizzera, narrò gli eventi bellici di cui era stato spettatore nell'estate del 1943. Con non poche modifiche, il testo de """"La guerra a Milano"""" fu pubblicato vent'anni dopo, assieme a Sere in Valdossola, in un volume che testimoniava la partecipazione dello scrittore alla Resistenza. Grazie alla scoperta del dattiloscritto originale presso la Biblioteca Centrale di Zurigo, quest'edizione critica offre per la prima volta il testo nella sua veste originaria e pubblica in appendice i frammenti manoscritti conservati presso l'Archivio Franco Fortini di Siena. Prefazione di Stefano Carrai."" -
San Miniato al Tedesco. Una terra toscana nell'età dei comuni (secoli XIII-XIV)
«Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, quando cominciai ad occuparmi di San Miniato, la vulgata riteneva impossibile lo studiarne le vicende interne prima del 1370, e ciò a causa della quasi completa perdita della documentazione pubblica precedente la conquista fiorentina. Qualche anno dopo [...] mi resi conto che invece era possibile studiare il ceto dirigente sanminiatese nel periodo del libero comune, ed in modo anche abbastanza approfondito. Alla condizione necessaria - seppur non sufficiente - di svolgere un'accurata, e quanto più vasta possibile, analisi prosopografica sugli individui e le famiglie che ne avevano fatto parte. Analisi che, di per altro, mancava anche per tutto il primo secolo e mezzo di dominazione fiorentina, e che una quarantina di anni fa era stata sì compiuta da Armando Benvenuti in un suo studio (fondamentale), ma nei limiti cronologici della prima età moderna1. Ho svolto perciò le mie ricerche prosopografiche sull'arco temporale dei secoli XIII e XIV, basandomi su fonti tanto edite quanto inedite - conservate queste ultime in vari archivi di stato e comunali della Toscana - e su una bibliografia di ambito sia regionale che sovraregionale. Grazie ad esse sono arrivato infine a compilare una cinquantina di profili storico-genealogici su altrettante famiglie cognominate, prima conosciute soltanto per il gentilizio e/o il nome di qualche membro, ed un'altra trentina di profili su parentele senza un cognome accertato [...]. Vengo infine alla struttura del libro medesimo. Struttura che, naturalmente, ne rispecchia l'impostazione concettuale. Come ho anticipato spiegandone la genesi, il centro nevralgico della mia disamina è l'analisi del ceto dirigente castellano, condotta attraverso il metodo prosopografico. Il quadro vero e proprio, però, è rappresentato dall'evoluzione sociale e politica di San Miniato, per definire la quale ho composto quattro capitoli, ordinati secondo un criterio gerarchico di importanza (decrescente) conforme alle mie idee personali sulla materia. Il primo incentrato sulla fondazione del castello - soggetto questo ripreso in buona misura dalle ricerche della Cristiani Testi - e la costruzione del dominio - un fattore determinante, a mio avviso, per lo stesso sviluppo del castello. Il secondo, sull'economia - purtroppo nei limiti cronologici del solo Trecento, non esistendo di fatto registri di imbreviature per il Duecento. Il terzo, sulle relazioni con gli altri comuni, toscani e non. Il quarto ed ultimo, sulla politica interna - seguendo un percorso piuttosto lungo, che copre più di due secoli, e va dalla nascita del comune sino all'integrazione nello stato fiorentino...» (Vieri Mazzoni) -
Selezione degli appelli civili
L'opera è una riflessione sul sistema di controllo dell'accesso al secondo grado di giudizio. Selezione e filtro (degli appelli civili) non sono invero sinonimi: pur attingendo entrambi all'idea generale di metodo per scremare qualcosa, non sono concetti tra loro legati da un nesso di sostituibilità assoluta, bensì dotati di una propria specificità, che emerge anche dall'etimologia. La prima espressione ha a che vedere con l'individuazione degli elementi dotati delle caratteristiche migliori rispetto ad una data finalità e, non a caso, è stata ad esempio utilizzata anche da Darwin per descrivere il fenomeno della selezione della specie; la seconda parola, invece, richiama l'immagine di un materiale misto che passa attraverso un altro perché ne siano trattenute solo determinate parti, il che implica l'idea di entrare nella sostanza. -
La casa familiare dal matrimonio alle unioni civili. Il godimento della casa familiare nella crisi coniugale, nell'autonomia negoziale e nei nuovi scenari familiari
La casa familiare, centro di aggregazione durante la convivenza, rappresenta una esigenza di rilevanza costituzionale e, come tale, va protetta, soprattutto allorché essa riguardi i figli. Essa viene ad assumere rilevanza per il diritto con riguardo a quei momenti in cui l'esistenza fra le mura domestiche e la comunità stessa entrano in crisi. Il volume dunque è volto ad approfondire i vari aspetti della disciplina della casa familiare e di sua assegnazione in caso di crisi coniugale, in rapporto all'interesse familiare e tenendo presente i cambiamenti nelle relazioni familiari, l'emergere di nuovi ""modelli"""" di famiglia nella società, ma anche la sempre maggiore rilevanza dell'accordo tra i coniugi per regolare i rapporti di dare-avere e le pretese reciproche al termine dell'unione matrimoniale. Tutti tali aspetti saranno esaminati nel presente volume, che avrà appunto ad oggetto il diritto all'assegnazione della casa coniugale in tutte le sue sfaccettature, i trasferimenti immobiliari in tema di separazione e divorzio, nonché il diritto di abitazione nelle Unioni civili e nelle Convivenze di fatto."" -
Il dolore da procedura
Prefazione di Domenico Gioffrè. -
«Cavato dal spagnuolo e dal franzese». Fonti e drammaturgia del «Cerceriere di sé medesimo» di Lodovico Adimari e Alessandro Melani (Firenze 1681)
«Se mi si chiedesse di sintetizzare in due parole la trama del Carceriere di sé medesimo di Lodovico Adimari e Alessandro Melani (Teatro del Cocomero, Firenze, 1681), direi che non racconta altro che l'amore contrastato del principe e della principessa di due regni nemici, in cui si innesta l'espediente dello scambio di persona. Questo equivoco, o ""dato di fatto falso"""", è innescato da un poveretto (di mezzi e di comprendonio) che indossa l'armatura abbandonata dal principe e perciò si ritrova incarcerato, nientemeno che sotto la custodia di quest'ultimo, il quale diventa così carceriere """"di sé medesimo"""". Se a questo dramma per musica si togliessero il tempo dello sviluppo drammatico, l'abilità poetica e teatrale di Adimari, e gli affondi """"affettuosi"""" della musica di Melani, non rimarrebbe che una storia smilza e neppure troppo avvincente, pane per i denti dei detrattori dell'opera del Seicento, che ancora continuano a pensare al melodramma postmonteverdiano come a una """"cacciata dall'Eden"""". Eppure, nonostante la trama semplice e un finale più che scontato, questo dramma per musica racconta molte più storie e più mondi di quanto non paia a prima vista. Si tratta infatti di una delle numerosissime revisioni dell'Alcaide de sí mismo di Calderón de la Barca (1651), mediata dalla versione francese che ne diede Thomas Corneille sotto il titolo Le geôlier de soi-mesme (1655): nel 1681 a Firenze andò dunque in scena il risultato artistico dell'incontro di almeno tre diverse culture teatrali. Gli esiti letterari e teatrali delle varie combinazioni di questi mondi hanno attirato l'attenzione di ispanisti, francesisti e italianisti, nonché teatrologi e musicologi, tutti accomunati dallo stesso filone di ricerca, il cui vero significato mi pare risieda nell'immagine leibniziana della """"piega"""", così come la raccontava Gilles Deleuze. Secondo la lettura del filosofo francese """"il Barocco produce pieghe di continuo [...] curva e ricurva le pieghe, le porta all'infinito, piega su piega, piega nella piega"""". La complessità del mondo delle manipolazioni dei testi teatrali durante il Seicento sembra rispondere proprio a questa dinamica da origami, in cui ogni entità è in realtà la piega di qualcun'altra e a sua volta ne attiva un numero che può dirsi infinito. E così El alcaide di Calderón deriva dalla """"piegatura"""" di elementi letterari e drammatici che lo precedono, e allo stesso tempo genera un altissimo numero di differenti esiti teatrali, a seconda della nazione e dell'autore che si cimenta nella sua revisione. E ciò fino al Carceriere di sé medesimo promosso nel 1681 al Teatro del Cocomero dagli Accademici Infuocati, il quale a sua volta, come vedremo, fu punto di partenza per ulteriori manipolazioni testuali...» (Nicola Usula)"" -
Guida agile ai contratti di lavoro
La ""Guida agile ai contratti di lavoro"""" ha l'obiettivo di fornire allo studente, ed in particolare al neolaureato, un primo strumento informativo chiaro e scorrevole, che lo metta in condizione di avere le notizie essenziali sulle principali forme contrattuali con le quali gli può capitare di imbattersi nella sua avventura di mercato. Tali forme sono ordinate attorno alla grande divisione tra forme di lavoro subordinato, da un lato, e forme di lavoro autonomo o comunque non subordinato, dall'altro. Di ogni tipologia sono ricostruiti sinteticamente i tratti essenziali, e sono indicati i possibili vantaggi/svantaggi per la parte """"debole"""" del rapporto, in una con l'approfondimento di alcuni aspetti specifici che sono apparsi di maggiore utilità pratica dal punto di vista del giovane che si appresta ad entrare nel mondo del lavoro. Uno strumento, insomma, che mira a rendere il mercato del lavoro un po' meno estraneo se non nemico, quanto meno sotto il profilo della conoscenza delle forme contrattuali, così da mettere le persone in grado di selezionare meglio le offerte di lavoro per loro rilevanti e di affrontare contatti e negoziazioni con eventuali datori di lavoro."" -
Cucina e tradizione in terra d'Abruzzo
"È con autentico entusiasmo che presento quest'opera che Giuseppe Fatati, Nicoletta Proietti e Francesco Fagnani hanno realizzato, ringraziandoli di avermi voluto coinvolgere. Certo, la profonda amicizia che ci unisce non ha intaccato l'obiettività nel riconoscere in questa fatica letteraria elementi attentamente concepiti per comporre una sorta di viaggio ideale nella mia regione. Un racconto introduttivo dai toni a volte fiabeschi, seguito da un'attenta carrellata delle ricchezze enogastronomiche condita, è il caso di dire, da tante puntuali annotazioni scientifiche e curiosità, e infine, a chiudere, il tema del cammino, fonte di ricchezza materiale e spirituale. Amo profondamente la mia regione, il mio territorio, la mia città, così come mi riconosco ancor più nel concetto di rete, di collaborazione e di unione. Da questo testo emergono fortemente questi aspetti: ecco l'Abruzzo con la sua gente, la sua montagna, i suoi fiumi, i laghi, il suo mare. Ecco la sua tipicità culinaria, con la sua cultura viva e la sua tradizione variopinta e dai mille sapori. Emerge la figura di Pietro da Morrone, Papa Celestino V, che ha unito tante regioni oltre l'Abruzzo, lasciando al mondo, con la """"Bolla del Perdono"""", un messaggio ecumenico di fratellanza e unione."""" (Luisa Taglieri)" -
Innescare la rigenerazione. Spazi alle comunità come «driver» di sviluppo delle aree dismesse. Il caso pilota dell'ex Alc. Este a Ferrara. Ediz. a colori
Le città continuano ad essere ""piene di vuoti"""". Il recupero delle aree urbane dismesse si scontra con il fatto che """"non c'è più mercato"""" per le classiche funzioni residenziali e commerciali che in passato hanno rappresentato il volano dello sviluppo immobiliare. Per individuare le vocazioni future di questi luoghi è quindi necessario procedere in via sperimentale, mettendo alla prova ipotesi alternative che sappiano catalizzare nuovamente interessi, risorse e opportunità. Il metodo incrementale di rigenerazione urbana sperimentato a Ferrara e restituito in questo volume, scommette sul coinvolgimento iniziale delle comunità territoriali, per la realizzazione all'interno dell'area di progetti d'interesse collettivo, che siano driver'per nuove strategie di valorizzazione. Un approccio innovativo che può essere assunto come riferimento dagli operatori pubblici e privati per lavorare assieme a rimettere in gioco il patrimonio urbano inutilizzato."" -
Elementi di diritto processuale civile. Parte generale
Il volume ha destinazione didattica e tratta della ""parte generale"""" della materia, che costituisce tradizionalmente la prima parte di un corso di diritto processuale civile. Sono così trattati i principi direttivi del processo civile, le problematiche relative alla domanda giudiziale, alle difese del convenuto, ai possibili esiti del processo, al giudicato, al processo cumulativo e litisconsortile, alla posizione del giudice, agli atti processuali. Il livello istituzionale della trattazione si coniuga a un diffuso ricorso alle esemplificazioni pratiche e ad un'esposizione ragionata, intesa a favorire l'elaborazione concettuale delle singole tematiche."" -
Litigation PR. Organizzazione del team legale, rapporti con clienti e media, danni reputazionali e deontologia forense
Il volume - curato dal Gruppo Comunicare le professioni intellettuali di Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) - propone una riflessione organica sul tema delle Litigation PR, in particolare sulle attività di gestione della reputazione di un cliente o di una organizzazione in occasione di controversie giudiziarie. Sorretti da un impianto narrativo multidisciplinare, gli autori analizzano le sfide e le esigenze organizzative che lo studio legale deve affrontare e le criticità che ancora ostacolano e frenano un equilibrato percorso di accreditamento della materia. Attraverso una chiave di lettura interpretativa nuova e strutturata, che aggrega e armonizza gli aspetti comunicativi e relazionali con quelli giuridico-deontologici e pubblici si giunge ad auspicare un percorso condiviso tra le professioni del legale, comunicatore e giornalista. -
231 & industria agroalimentare
L'industria alimentare rappresenta il secondo settore, per fatturato, dell'economia italiana. Il made in Italy attrae e, fatalmente, anche il ""crimine"""" agroalimentare è in costante aumento. L'""""identità"""" del cibo è a rischio: soprattutto i prodotti """"trasformati"""" sono oggetto di frodi sempre più sofisticate, pressoché in ogni comparto (lattiero-caseario, oleario, vinicolo, biologico, ecc.). Nell'attuale dimensione degli scambi - sempre più allargata a un mercato globale - sono le persone giuridiche il principale referente criminologico. Il volume tratta - con taglio pratico - i profili di responsabilità dei soggetti collettivi operanti lungo la filiera alimentare, analizzando il moderno armamentario del """"Sistema 231"""" che, in questo momento, funge quasi da """"amplificatore"""" dei vetusti e deboli strumenti penalistici applicabili individualmente agli """"agropirati"""". Tratteggiati i profili di disciplina generale della responsabilità """"penale"""" delle persone giuridiche, vengono approfonditi i singoli reati presupposto declinabili alle società dell'industria del food-and alla luce della più recente giurisprudenza in materia. Quindi, dopo la disamina delle linee guida di categoria dell'industria di settore, si propone un modello organizzativo """"ideale"""" applicabile, a fini esimenti, all'ente alimentare. Prefazione di Lucio Maria Brunozzi e Carlo Fiorio."" -
Visioni dell'alienazione: dalla distopia d'inizio Novecento al cyberpunk
Questo studio analizza, attraverso il concetto di ""alienazione"""", un corpus di opere letterarie e cinematografiche che hanno al centro la descrizione fantastica di regimi totalitari, e che possono essere ricondotte al genere della distopia, o utopia negative-. Si tratta in primo luogo di alcuni classici del genere: Die andere Seite (Alfred Kubin, 1909), My (Evgenjj Zamjatin, 1924), Brave New World (Aldous Huxley, 1932) e 1984 (George Orwell, 1949) per quanto riguarda la narrazione letteraria; Metropolis (Fritz Lang, 1927) e Biade Runner (Ridley Scott, 1982) come esempi cinematografici. Spingendo l'analisi fino ai nostri giorni, il volume contestualizza nel genere della distopia alcune opere centrali per la cultura cyberpunk - il romanzo Neuromancer (William Gibson, 1984) e la trilogia filmica The Matrix (Wachowski Brothers, 1999-2003) - considerando anche due opere rappresentative del cyberpunk italiano - il film Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997) e la raccolta di racconti Sangue sintetico. Antologia del cyberpunk italiano (a cura di Roberto Sturm, 1999). A partire dagli inizi del Novecento, attraverso l'epoca fordista, i grandi totalitarismi, fino ad arrivare alla società """"informatica"""", l'analisi intende dimostrare come la distopia dia forma alle complesse interazioni tra i due aspetti presenti nel concetto di """"alienazione"""": l'alienazione dell'individuo nei rapporti di potere e il delirio psicologico. Parallelamente, l'indagine si sofferma sui modi in cui la dimensione fantastica seduce il fruitore dell'opera distopica e permette uno sguardo diverso, """"straniato"""", sulla realtà."" -
Dizionario dei cognomi italiani di origine araba
L'insieme dei cognomi italiani non contiene esclusivamente cognomi di origine italiana, ma anche cognomi di altre provenienze in particolare germanica, francese, spagnola, slava, albanese e perfino araba. Questi apporti sono dovuti all'occupazione o alla temporanea dominazione o al passaggio di popoli oppure alla accoglienza concessa su territori della penisola per es. alle popolazioni albanesi, etc. Per quanto riguarda gli arabi, essi hanno occupato e governato la Sicilia per più di due secoli dall'827 al 1091, anno in cui furono spodestati dai normanni. La società multietnica creata dai vincitori non ebbe successo e la frazione araba, ridotta in servitù, dopo vari tentativi di rivolta, fu mandata in esilio in Puglia, a Lucera, e infine dispersa nel 1300 con la loro vendita come schiavi. Il lungo periodo di contatto con gli arabi ha permesso il passaggio delle voci arabe nel siciliano a iniziare dai termini dell'ordinamento statale normanno come Ammiraglio, Divano, etc; i complessi nomi arabi venivano assimilati come Abd Allah, Vadala; si recepivano i nomi delle piante importate dagli Arabi come arancio e carrubo, come anche i nomi degli indumenti maschili e femminili. Anche Lucera è stata, in misura minore, una sorgente di cognomi per es. quelli derivati dai nomi Sulayman, Yahya, Marzuq, etc. I cognomi arabi provengono anche da altri popoli che parlavano l'arabo come gli ebrei del Magreb e quelli espulsi dalla Spagna nel 1492. Da pochi secoli lo spostamento di persone di lingua o cultura araba si è fatto più pressante a causa degli squilibri economici. I nuovi cognomi rischiano di oscurare quelli arabi già entrati nella tradizione italiana. Prima che questa valanga impedisca il riconoscimento e la storia dei cognomi arabi precedenti questo secolo, il Dizionario ne descrive l'origine, il significato, la modalità di penetrazione e l'abbondanza. -
Secondo piano
La misteriosa morte del vecchio Jacopo sconvolge la quotidiana routine di Federico Conti, direttore del dipartimento di italiano di una prestigiosa e prospera università americana, e ne fa uscire allo scoperto il sottofondo di motivata frustrazione, indomabile nevrosi, ansioso scontento. Attraverso il labirinto del mondo accademico al cui interno si dipana la vicenda, la scrittura elegantemente piana di Laura Benedetti accompagna il lettore alla scoperta di una voragine comunicativa e affettiva che lo riguarda direttamente. Nostalgico e ironico, elegiaco e polemico, ""Secondo piano"""" scardina le convenzioni del giallo per rivolgere domande pressanti sulle contraddizioni della globalizzazione, sul ruolo delle università e sulla capacità della scrittura di restaurare l'equilibrio di un mondo attraversato da vertiginosi mutamenti."" -
Le campane di Roma
Il patrimonio letterario curdo, nella sua produzione prosastica, e in particolar modo in quella lirica, rappresenta un'eredità culturale di antichissima tradizione. Tuttavia, benché le sue origini affondino in epoche remote, la sua conoscenza da parte del lettore arabo è piuttosto recente e ha potuto aver luogo soltanto grazie alle traduzioni di alcuni scrittori curdi, e anche alla scelta degli stessi di redigere le proprie opere direttamente in arabo. In tale contesto, lo scrittore siro-curdo Jan Dost è sicuramente uno degli intellettuali contemporanei più importanti, che ha permesso al pubblico arabo e internazionale di conoscere alcune delle pagine più belle della letteratura curda. -
Il private enforcement antitrust dopo il d.lgs. 19 gennaio 2017, n. 3
Il volume vuole offrire un approfondimento del private enforcement antitrust dopo l'entrata in vigore del d.lgs. 19 gennaio 2017, n. 3 con il quale il legislatore italiano ha dato attuazione alla direttiva 2014/104/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio. Lo scopo della normativa è quello di prevedere nuovi strumenti a favore di quanti intendano agire per chiedere un risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri e dell'Unione europea. Si tratta di controversie che si sono sempre caratterizzate da un'attività istruttoria complessa con riferimento ai presupposti della responsabilità e alla quantificazione del danno. Il volume, dopo aver ripercorso il tema del rapporto tra il public enforcement, affidato alle autorità garanti della concorrenza, e il private enforcement e il tema del nuovo sindacato del giudice amministrativo sui provvedimenti dell'AGCM, esamina tutte le questioni sostanziali e processuali sulle quali è intervenuto il legislatore (competenza territoriale, esibizione delle prove, efficacia di giudicato del provvedimento amministrativo sul processo civile, class action, soluzione alternativa delle controversie, quantificazione del danno, solidarietà nel risarcimento, passing on e prescrizione).