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Risposta multipla
Risposta multipla intreccia storie che possono essere lette in tanti modi quante le sono le opzioni di risposta, dando al lettore un ruolo fondamentale nella costruzione del testo definitivo.rn«Leggete tutto di Zambra.» - The GuardianrnrnrnIn bilico tra fiction e non fiction, tra romanzo e gioco letterario, Zambra riflette sulla memoria e sui dilemmi di una società obbligata al silenzio come quella cilena ai tempi della dittatura - dando vita a un'opera unica. Ma ""Risposta multipla"""" è molto più che un divertimento. Costruito come un test universitario, è un libro in cui prosa e poesia convivono e dove un semplice esercizio linguistico può celare un problema etico: la necessità di mentire per affermarsi; il bisogno di stabilire dei legami pur non credendo più nell'amore; l'idea che nella vita non esista mai una sola risposta corretta. Affrontando tematiche che ci riguardano da vicino, Alejandro Zambra si conferma come un autore solido che non ha paura di rischiare, e si distingue per l'abilità con cui coniuga rabbia, umorismo e delicatezza."" -
L' una e l'altra
Finalista al Premio Strega Europeo 2017rn«Ali Smith è di un'audacia strabiliante. La forza della sua immaginazione ti trascina, senza fiato, fino all'ultima pagina.» - The Observerrnrnrn""L'una e l'altra"""" è un romanzo a specchio, composto da due lunghe novelle che si collegano e si richiamano a vicenda. Una è la storia di una ragazza che, nella Ferrara del Quattrocento, si finge maschio per portare avanti la carriera di pittore (Ali Smith la immagina come segreto alter ego di Francesco del Cossa, autore degli splendidi affreschi conservati nel Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia); l'altra è la storia di Georgia - detta George - una sedicenne di oggi che si trova a fare i conti con l'improvvisa morte della madre, attivista politica forse tenuta sotto sorveglianza, pochi mesi dopo una visita a quegli stessi affreschi. Fra suggestioni da romanzo storico e atmosfere quasi mystery, """"L'una e l'altra"""" è una modernissima riflessione sull'identità di genere, sul rapporto fra arte e potere, sulle mille possibili declinazioni dell'atto del guardare (dalla contemplazione di un'opera d'arte all'entertainment allo spionaggio): un romanzo originalissimo, sfaccettato e affascinante che in Gran Bretagna ha segnato la definitiva consacrazione della sua autrice."" -
Anatomia di un soldato
Un indimenticabile romanzo d'esordio, autobiografico nei dettagli ma dalla portata universale, che uniscernl’audacia della sperimentazione all’autorevolezza di un classico.rn«Invece di chiudere gli occhi per non vedere, Parker/Barnes si fa raccontare, chiede a loro di testimoniare. Gli oggetti che testimoniano per il testimone.» – Andrea Bajani, Robinson di Repubblicarn«Un esordio eccezionale» - Esquirern«Un libro geniale, in diretta dal campo di battaglia,rnche utilizza tutto l’armamentario della violenzarnper raccontare la sua storia particolare e devastante» - rnEdna O’BrienrnrnTom Barnes è un giovane capitano dell’esercito britannico in Afghanistan, che durante una missione salta in aria su un ordigno improvvisato e perde le gambe; Latif è un ragazzo afghano che milita nelle file dei ribelli, mentre Faridun, suo amico d’infanzia, cerca di vivere pacificamente nel proprio villaggio; neanche loro saranno risparmiati dalla ferocia del conflitto. Anatomia di un soldato racconta la storia – tragicamente ordinaria – di questi tre personaggi in maniera straordinariamente originale, attraverso 45 capitoli ciascuno narrato da un oggetto testimone della vicenda: una scarpa da ginnastica di Latif, un ordigno costruito dai guerriglieri, la bici di Faridun, lo zaino di Tom, la borsa di sua madre, la sega che gli amputa una gamba, la protesi che gliela rimpiazza... È un coro di voci prive di sentimentalismo, di ideologia, di riferimenti all’attualità: ciò che raccontano, dalla loro prospettiva ravvicinatissima, è solo il dramma eterno della guerra, con il suo portato di dolore, distruzione e morte, ma anche la capacità umana di conservare, malgrado tutto, la speranza. -
Per non parlar del morto
Undici racconti polizieschi scritti a regola d’arte, con la prosa limpida che sempre caratterizza Rodolfo Walsh, e impregnati di un dolce aroma bonaerense, di un umorismo sottile.rn«Conoscere Rodolfo Walsh è, per il lettore, un’esperienza straordinaria.» - Massimo CarlottornrnrnUndici racconti polizieschi scritti a regola d'arte, con la prosa limpida che sempre caratterizza Rodolfo Walsh, e impregnati di un dolce aroma bonaerense, di un umorismo sottile. Storie di partite a dadi e ammazzamenti, storie enigmatiche, in cui pochi fatti alterano la realtà. Come quelli scritti da Borges, i racconti polizieschi di Walsh hanno la virtù di unire argomenti plausibili e soluzioni verosimili, spesso frutto di un puro rigore deduttivo e di una conoscenza approfondita delle regole del giallo. Pubblicata postuma nel 1987 questa raccolta contiene i più celebri racconti scritti da Walsh tra il '51 e il '61, e testimonia la grande capacità dell'autore di unire lo spunto di genere con una scrittura impeccabile. -
Warlock
Pubblicato per la prima volta nel 1958 e finalista nello stesso anno al premio Pulitzer, Warlock è un classico del western «revisionista»: un romanzo epico e corale che, precorrendo Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, esplora con originalità il mito fondativo della Frontiera americana.rnOgni mattina una città come questa fa colazione con la vita di un uomo.rnrnrnFine Ottocento, sudovest americano. Warlock è una cittadina mineraria di frontiera in rapida espansione; insieme ai commerci, fioriscono il gioco d'azzardo e la prostituzione, gli scioperi e le scorribande dei cowboy. Mentre l'anziano governatore, il generale Peach, si crogiola ancora nel ricordo delle guerre contro gli indiani e di un'epoca eroica ormai da tempo superata, i cittadini sono frustrati dall'impotenza della legge ufficiale e decidono di assoldare un marshal privato, Clay Blaisedell. Armato delle sue due pistole dal calcio dorato, Blaisedell dovrà fare i conti con il capo dei cowboy Abe McQuown, ma anche con il vicesceriffo Bud Gannon, uomo ligio alle regole e dotato di un diverso, più mite senso della giustizia. Sullo sfondo, vediamo scorrere le vicende di un'umanità turbolenta e imprevedibile: minatori in lotta per una vita migliore, spregiudicati proprietari di saloon, prostitute in cerca di una seconda occasione, uomini di legge alcolizzati, dottori dall'idealismo incrollabile. -
Paradiso
Con una prosa ricchissima e alluvionale, in una composizione che unisce barocco e surrealismo, Paradisonon è un’autobiografia né un romanzo di formazione, è il vero e proprio libro di una vita.rnrn«Un romanzo imprescindibilernper chi vuole imparare a scrivere,rnper chi vuole imparare a leggere.rnPer chi vuole impararerna guardare il mondo» - Matteo Nuccirnrn«Ci sono molti modirnper entrare in Paradiso,rne almeno il doppiornper perdercisi dentro» - rnNicola LagioiarnrnParadiso è il primo romanzo di José Lezama Lima: uscito nel 1966, dopo una gestazione di ben diciassette anni, è ritenuto il capolavoro dell’autore cubano e una delle opere più innovative della narrativa in lingua spagnola. Accolto con entusiasmo dagli scrittori dell’epoca, il libro fu uno scandalo per la critica ufficiale, che lo considerò ermetico e morboso, soprattutto per le allusioni a relazioni omoerotiche.rnL’opera, concepita da Lezama Lima come il culmine della sua riflessione poetica, traccia la vita e la formazione del poeta José Cemí Olaya, dall’infanzia agli anni universitari, narrando parallelamente la storia della famiglia del protagonista. -
Confabulario
Confabulario di Arreola è una raccolta di racconti e prose che sfidano qualunque tentativo di classificazione.rn«Fulminante e fatale.» - Julio CortázarrnrnrnrnJuan José Arreóla, puntiglioso artigiano della parola, solitario e individualista, ha rincorso con l'ostinazione dell'autodidatta la sintesi assoluta per tutta la sua carriera di scrittore, producendo alcuni dei racconti più significativi della letteratura latinoamericana. Pubblicato oggi in una nuova traduzione di Stefano Tedeschi, il Confabulario di Arreóla è una raccolta di racconti e prose che sfidano qualunque tentativo di classificazione: dall'aforisma alla satira, dal fantastico al visionario, dal grottesco al noir. Un vero e proprio tour de force letterario che ci porta al cuore della produzione di un autore ormai considerato un classico. Uno scienziato che si propone di salvare le anime dei ricchi facendo passare un cammello per la cruna di un ago, un eroe cittadino della cortesia sugli autobus, un misterioso addetto agli scambi in una stazione di treni di provincia: questi e molti altri personaggi popolano un libro in cui, da una pagina all'altra, il lettore non troverà che sorprese. -
Quelli di sotto
Pubblicato oggi a cento anni dalla sua prima uscita, Quelli di sotto è un classico della letteratura messicana.rnrnrnrn«Secondo l’argentino Alberto Laiseca l’uomo ha già costruito la macchina del tempo, ed è la grande letteratura. ""Quelli di sotto"""" ne è la prova. Azuela ci trasporta nel passato; come direbbe un personaggiorndi Hrabal, sembra quasi di provare sensazioni tattili dinanzi alla sua prosa.» - Loris Tassi, La RepubblicaPubblicato oggi a cento anni dalla sua prima uscita, Quelli di sotto è un classico della letteratura messicana, il più celebre esempio del filone narrativo noto come Letteratura della Rivoluzione. Il protagonista è Demetrio Macias, un contadino che abbraccia la rivoluzione quasi suo malgrado, più per una concatenazione di eventi che per dei fervidi ideali, e che terminerà la sua parabola, alla scena finale del romanzo, senza aver davvero compreso per quali valori sta lottando. Attorno a lui una serie di personaggi che costituiscono un affresco corale: contadini, emarginati, proletari ma anche insegnanti e padri di famiglia stanchi dei soprusi e animati di nobili ideali."" -
Shaft tra gli ebrei
Con il montaggio cinematografico delle scene, la precisione della prosa e un magistrale orecchio per i dialoghi, Tidyman ci consegna il secondo, imperdibile episodio della saga di Shaft, confermandosi uno dei grandi maestri del romanzo d’azione.rnShaft esaminò il vecchio attraverso una coltre di fumo. Cinquecentomila dollari non erano guano di pipistrello. Erano cinquecentomila bigliettoni. Per una somma simile un uomo dovrebbe essere disposto a farsi rompere il culo. O a saltare da un ponte senza aspettarsi la rete di sicurezza.rnrnrnJohn Shaft è appena rientrato da un meritato viaggio di riposo sulle spiagge della Giamaica e si prepara ad affrontare l'inverno newyorkese tra le braccia della biondissima Amy, quando l'imprevisto torna a bussare alla porta del suo ufficio di investigatore privato. Un gruppetto di ebrei hassidici, commercianti in pietre preziose, gli affida un caso che riguarda una serie di omicidi nel mondo dei diamanti. In gioco per Shaft ce una ricompensa di oltre cinquecentomila dollari: neanche poi tanti, considerata la quantità di guai che lo attende. In un ambiente ebraico che si rivela più ostile e indecifrabile del previsto, il detective nero troverà sulla sua strada la figlia di uno scienziato che ha fatto una scoperta eclatante, un commando dei servizi segreti israeliani, lo spietato direttore gay di una gioielleria, un poliziotto mediocre in cerca di vendetta... Basteranno i suoi muscoli e il suo cervello - e qualche opportuno travestimento - a fargli guadagnare il mezzo milione, evitando le pallottole che sembrano piovergli addosso da ogni parte? -
Triste come lei
Torna in libreria uno dei titoli più importanti nella grande produzione di Juan Carlos Onetti: Triste come lei, che riunisce le sue migliori prose brevi.rn«Si ha bisogno di un certo addestramento per ghermire la felicità.» - Juan Carlos OnettirnrnrnIn queste storie, che ammaliano per la loro compiutezza e la densa atmosfera, l’autore uruguayano ci regala un tassello indispensabile per comprendere il suo mondo letterario: un universo fatto di caffè, sigarette e amori sgualciti, trame e personaggi che arricchiscono di nuovi episodi e destini il ciclo narrativo ambientato nella mitica città immaginaria di Santa María. Scritti tra il 1933 e il 1974, questi racconti ci restituiscono il meglio della prosa onettiana, l’opera di un autore che infinitamente ritorna sulla propria ossessione: l’uomo e la sua impossibile redenzione. -
La morte ha il permesso
I diciotto fulminanti testi di questa raccolta abbracciano temi universali, narrati da personaggi in un momento decisivo della propria esistenza.rn«Valadés è autore di racconti straordinari.» - Juan VillorornrnrnA cento anni dalla nascita, Edmundo Valadés, considerato oggi un maestro della letteratura breve, viene tradotto per la prima volta in italiano. I diciotto fulminanti testi di questa raccolta abbracciano temi universali, narrati da personaggi in un momento decisivo della propria esistenza: due adolescenti sono alle prese con la loro prima volta; un vecchio ha coltivato per tutta la vita un sogno e proprio quando sta per realizzarlo decide di rinunciarvi; un uomo fa un bilancio delle sue esperienze nel momento in cui sta per essere assassinato; un altro fa i conti col passato senza riuscire a lasciarsi alle spalle la guerra nella quale ha combattuto. Come ha scritto Paco Ignacio Taibo, «Valadés ha pubblicato racconti memorabili, ma la sua fama di grande scrittore si deve a ""La morte ha il permesso""""»."" -
L' infortunio
La scrittura leggera, precisa, briosa di Bachelder passa dall’uno all’altro dei suoi personaggi come in un lunghissimo, avvincente piano sequenza, costruendo un brillante ritratto corale della psiche del maschio occidentale contemporaneo.rn«Il romanzo di Bachelder è carico di quel tipo di umorismo sardonico che ti fa svegliare a gomitate tuo marito nel pieno della notte per leggergli intere pagine ad alta voce.» - Lauren GroffrnrnrnOgni anno, ventidue amici sulla quarantina si riuniscono per un weekend in un hotel senza pretese e danno vita a un irrinunciabile rituale: armati di caschi e divise rimettono in scena, sul campo di una vicina scuola, la celebre azione di una partita di football americano, quella in cui Joe Theismann, fenomenale quarterback dei Redskins, subì un infortunio che gli stroncò la carriera. Questo bizzarro rito sportivo diventa il pretesto per osservare da vicino le vite, le emozioni e le interazioni dei protagonisti: c'è chi fa lo psicologo, il bibliotecario, il piccolo imprenditore; chi è un padre di famiglia, chi uno scapolo incallito; chi sta divorziando, chi invecchia male, chi coltiva il proprio fisico con successo invidiabile; ce n'è uno con il colore della pelle diverso dagli altri, uno che abbandona misteriosamente il gruppo... -
Tre. Testo spagnolo a fronte
«...Per quei ragazzi in giubbotti e eskimo la poesia doveva creare un sovvertimento totale, pratico, ma doveva anche nutrirsi di letture dissennate, che in uno dei manifesti infrarealisti, scritto da Mario Santiago, univa il Living Theatre e la Comune di Parigi, la pornografia mistica di Charlie Mingus e il Marchese de Sade, Hyeronymus Bosch e l'Internazionale situazionista, Che Guevara e Kafka, Catullo e John Cage, Fassbinder e Engels...» - Giuseppe Montesano, La Repubblica.rnrnIn un'intervista del 2003 Bolano afferma: «La mia poesia e la mia prosa sono due cugine che vanno d'accordo. La mia poesia è platonica, la mia prosa è aristotelica». E in effetti, i suoi romanzi pullulano di poeti e la sua poesia, come dimostra questa raccolta, è godibile come una buona pagina di narrativa. Anche se il successo internazionale gli arrivò grazie ai romanzi, Bolano iniziò a dedicarsi alla narrativa negli ultimi anni della sua vita, mentre fino al 1990 aveva scritto solo poesia. «Sono fondamentalmente un poeta», diceva. «Ho iniziato come poeta e ho sempre creduto che scrivere prosa sia di cattivo gusto». Nelle tre sezioni di questo libro, che si può bere d'un fiato o sorseggiare poco alla volta, ci sono tutti i tratti distintivi dello stile di Bolano: l'ironia, lo stupore, lo spaesamento, la visceralità di ogni gesto, minimo o eroico, attraverso cui il quotidiano si fa letteratura. -
Gorilla, amore mio
Che racconti situazioni familiari oppure sociali, conflitti generazionali oppure razziali, contesti rurali oppure urbani, nelle sue storie Toni Cade Bambara affronta la realtà dei neri americani con grazia e umorismo.rn«Con i suoi racconti pacati, fieri, buffi, teneri, moderni, acuti, affettuosi Toni Cade Bambara racconta cosa significhi essere neri meglio di quanto potrebbero mai sperare di fare tante voci letterarie puramente polemiche. Le sue storie parlano d’amore: amore per la famiglia, per gli amici, per la propria razza e il proprio quartiere, ed è il tipo di amore che deriva dalla maturità e dalla pace interiore.» - New York Times Book ReviewrnrnrnDurante una festa elettorale per il Potere Nero, una donna di mezza età viene redarguita dai figli per aver ballato in modo troppo sensuale con un vecchio cieco. Un'assistente sociale cerca di insegnare ai bambini del quartiere il valore dei soldi portandoli in gita in un lussuoso negozio di giocattoli. Una ragazza riflette sulla figura della bisnonna, una fattucchiera in odore di pazzia che voleva dare l'assalto al mondo. Cinque amiche si riuniscono in camera da letto per discutere le strategie sentimentali da seguire con gli uomini. Che racconti situazioni familiari oppure sociali, conflitti generazionali oppure razziali, contesti rurali oppure urbani, nelle sue storie Toni Cade Bambara affronta la realtà dei neri americani con grazia e umorismo: facendo parlare i suoi personaggi - spesso donne, spesso bambini - con la loro viva voce, mostrandoceli nella loro ordinaria litigiosità, ma anche nei momenti di crisi e nei non rari gesti di compassione e solidarietà. Scritti tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Settanta, poi raccolti in volume nel 1972 per iniziativa di Toni Morrison (all'epoca editor di Random House), i quindici racconti di ""Gorilla, amore mio"""" sono un classico ritrovato della letteratura afroamericana, tradotto oggi per la prima volta in italiano: un'occasione unica per scoprire la scrittura personalissima e musicale - malinconica come un blues, ritmata come un rap - di Toni Cade Bambara."" -
L' invenzione di Morel
Un romanzo estremamente moderno e denso, che in poche pagine cattura il lettore invogliandolo ad addentrarsi nei labirinti della trama e a decifrarne gli enigmi.«A quasi ottant'anni dalla sua pubblicazione, ""L' invenzione di Morel"""" riserva ulteriori sorprese per il suo carattere anticipatore dell'immaginario contemporaneo» – Alias, Il ManifestoL'invenzione di Morel è il romanzo più celebre di Adolfo Bioy Casares, uno dei narratori più originali della letteratura latinoamericana del Novecento. Pubblicato nel 1940, esce oggi in una nuova traduzione di Francesca Lazzarato, che ne ha curato anche la postfazione. Fortemente ispirato all'Isola del dottor Moreau di H.G. Wells e ai racconti di E.A. Poe, questo romanzo visionario narra le avventure di un fuggiasco che, sbarcato su un'isola deserta per evitare la condanna all'ergastolo, scopre di non essere solo come credeva. In bilico tra il terrore di essere identificato e la frustrazione per il desiderio di essere riconosciuto, il protagonista si ritrova sospeso tra realtà e irrealtà e inizia a seguire, osservare e spiare gli altri isolani. Sarà infine il misterioso Morel a fornirgli le chiavi di lettura di un mondo allucinatorio costituito da pura forma."" -
L' ultima conversazione
L'autore di ""2666"""" e """"I detective selvaggi"""" si racconta in questa collezione di interviste realizzate in un arco di cinque anni, che si conclude con la famosa «Ultima conversazione», pubblicata per la prima volta pochi giorni dopo la scomparsa dello scrittore.rn«Sfidando i propri innati dubbi su ciò che la letteratura è in grado di fare, fino a che punto può portare alla luce i disastri del nostro mondo e osare chiamarli per nome, Bolaño ha dimostrato che la letteratura è in grado di fare qualunque cosa, e per un istante, almeno, ha dato un nome all’innominabile.» - Jonathan LethemrnL'infanzia in Cile, l'adolescenza in Messico, l'Europa da uomo maturo; la presa di coscienza civile e politica, i primi tentativi di scrittura; le letture, le influenze e le amicizie; le cose che adora e le cose che gli danno fastidio: queste conversazioni ci permettono di addentrarci in una delle menti migliori del Novecento, un'intelligenza pirotecnica che continua a emanare scintille e ad abbagliare i lettori di tutto il mondo."" -
Le cose che non facciamo
Questa nuova edizione in brossura è arricchita da un saggio inedito sull’arte del racconto.rn«Andrés Neuman possiede la rara grazia di chi sa maneggiare la poesia senza esibirla, e non c’è dubbio che le sue storie terranno sveglio a lungo chiunque abbia la fortuna di incontrarlo.» - Marco PeanornrnrnUna coppia in lite, amici che diventano amanti e al tempo stesso traditori, relazioni così armoniche e simmetriche da sembrare fasulle, la confusione che può generare la nascita di un figlio, lo smarrimento e l'impotenza di quando un genitore se ne va. Sono solo alcune delle scene dipinte dallo scrittore argentino Andrés Neuman in questa raccolta. Storie quotidiane, apparentemente semplici e infinitamente complesse come tutto ciò che è noto, dalle quali emerge, potentissima, la realtà che ci circonda. La prosa di Neuman trova nella forma racconto la sua maggiore compiutezza: questa raccolta è un vero e proprio omaggio alla brevità, che pur permette all'autore di disegnare personaggi a tutto tondo e di dar vita a un'opera di ampio respiro, onesta e mai scontata. -
Il tuffo
Acclamato dalla critica britannica e statunitense, Il tuffo è un romanzo carico di verità e dal ritmo perfetto, che disegna i piccoli drammi e le passioni più intime degli esseri umani contro lo sfondo spietato della Storia.rnrn«Un romanzo dal ritmo ben calibrato in cui le storie personali si inseriscono alla perfezione sullo sfondo più grande della Storia» - Gianluca Modolo, Robinson - La Repubblicarnrn«Un romanzo così intelligente ed empatico, e così ben scritto, che richiede un'immersione totale. Il lettore trattiene il respiro per lunghi tratti dal ritmo perfetto e riemerge, alla fine, strabiliato» - Lauren Groff, autrice di Fato e furiarnrnrnNella notte del 12 ottobre 1984 una bomba esplose nel lussuoso Grand Hotel di Brighton, dove era in corso il congresso del Partito Conservatore britannico, causando cinque morti e trenta feriti; era un attentato contro il primo ministro Margaret Thatcher, che però ne uscì illesa e politicamente rafforzata. Attorno a questo fatto di cronaca si intrecciano le vicende immaginarie dei tre protagonisti del romanzo: Moose Finch, il vicedirettore dell’hotel, quarantacinquenne divorziato che ha visto svanire tutte le sue numerose ambizioni, e spera che una perfetta gestione del soggiorno della Thatcher gli faccia ottenere un decisivo avanzamento di carriera; Freya, sua figlia, appena uscita dalle superiori, che cerca di affrontare l’età adulta mediando fra le aspettative del padre e i propri desideri confusi; Dan, il militante dell’IRA responsabile dell’attentato, un giovane cresciuto troppo in fretta per le strade di Belfast. Nelle tre settimane che passano fra il momento in cui l’ordigno a orologeria viene piazzato nella stanza 629 e il momento in cui esplode, Jonathan Lee segue con straordinaria umanità e delicatezza la vita quotidiana di questi tre personaggi, le loro insicurezze, le loro paure, i loro sogni. -
Troppe cose a cui pensare. Saggi 1951-2000
Nei ventuno saggi qui raccolti, scritti nell'arco di un cinquantennio, Saul Bellow prende di petto i grandi temi della modernità e ci racconta il Secolo Americano con una lucidità di sguardo, un rigore, un'ironia e una passione che hanno pochi eguali nella letteratura del suo tempo.rn«Una pietra miliare della critica del Novecento.» - The New York Review of BooksrnrnrnMaestro del romanzo americano del secondo dopoguerra, Premio Nobel per la letteratura, modello di stile e di pensiero per generazioni di scrittori e per tanti eredi più o meno dichiarati, da Philip Roth a Jonathan Franzen, Saul Bellow è forse anche l'ultimo, grande autore per il quale la creazione letteraria e la dimensione pubblica hanno rappresentato due entità imprescindibili e complementari. Così, all'inesauribile vena di narratore e commediografo si è sempre accompagnata una intensa produzione saggistica, ospitata da grandi testate e prestigiose riviste. Nei ventuno saggi qui raccolti, scritti nell'arco di un cinquantennio, Saul Bellow prende di petto i grandi temi della modernità e ci racconta il Secolo Americano con una lucidità di sguardo, un rigore, un'ironia e una passione che hanno pochi eguali nella letteratura del suo tempo, e non solo. Che si tratti di recensioni, ritratti di artisti e colleghi - da Hemingway a Roth, da Ellison a Salinger -, riflessioni sul rapporto tra scrittore e società, conferenze sull'identità ebraica, autoritratti carichi di ironia, la puntualità dell'analisi e l'eleganza dello stile si ripropongono ogni volta inalterate, e offrono, a poco più di dieci anni dalla morte, un'occasione preziosa per ripercorrere un'attività fertile, intensa e contraddittoria, che continua ancora oggi a produrre grandi frutti. -
Voci fuori campo
Ali Smith ci regala un romanzo costruito come una sapiente polifonia, componendo un ritratto realistico di famiglia alle prese con le nevrosi della contemporaneità e arricchendolo di un elemento spiazzante e quasi magico, a ricordarci che nella vita di ognuno c’è spazio per un elettrizzante ribaltamento dello status quo.rn«Strabiliante, vivido e commovente. Meravigliosamente agile, con un ritmo jazzistico.» - The New York TimesrnrnrnLa famiglia Smart è in villeggiatura nella campagna del Norfolk, ma così come la casa presa in affìtto è più squallida di come la descriveva l'annuncio immobiliare, il loro piccolo gruppo apparentemente pacifico è percorso da tensioni nascoste: Ève è un'autrice di successo che non riesce a cominciare a scrivere il nuovo libro; Michael, il suo secondo marito, è un professore universitario distratto dalle tresche con le studentesse; Magnus, il figlio diciassettenne, è sconvolto dal suicidio di una compagna di scuola del quale si sente in parte responsabile, e sua sorella Astrid, dodici anni, cerca di dare ordine al proprio mondo guardandolo da dietro l'obiettivo di una videocamera. In questo microcosmo inquieto piomba come dal nulla la misteriosa Ambra, una giovane donna che, armata di candore e irriverenza, si fa dare ospitalità dagli Smart e nel giro di pochi giorni provoca una rivoluzione, liberatoria e catartica, nella vita di tutti loro.