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Primavera
Nel terzo volume della sua tetralogia ispirata alle stagioni, Ali Smith ci regala un'altra magistrale storia di confronto fra diversità, di accoglienza e di speranza, che è al tempo stesso una fotografia del presente e una parabola universale. La sua voce, pulsante di amore per la realtà ma anche potentemente fantasiosa e letteraria, è quella di una scrittrice indispensabile per i nostri tempi.Richard è un regista televisivo ormai anziano; la sua migliore amica, la geniale sceneggiatrice con cui ha lavorato ai suoi film più belli, è morta da poco, e lui è stato ingaggiato per l'adattamento dozzinale di un romanzo di successo; solo e sconfortato, è fuggito da Londra ed è in pieno stallo esistenziale. Brittany è una giovane donna che lavora come agente di sicurezza in un centro di detenzione dove vengono stipati gli immigrati senza documenti in (vana) attesa di rimpatrio; il suo impiego la sta disumanizzando sempre di più: il saluto che fa alle siepi dell'ingresso all'inizio e alla fine di ogni turno sembra il suo unico momento di dolcezza e sollievo. Nella vita di entrambi piomba però Florence, una dodicenne dalle origini misteriose e dall'irresistibile carisma, e l'incontro avrà effetti letteralmente miracolosi – o forse solo profondamente umani. -
Il tradimento di Rita Hayworth
Il tradimento di Rita Hayworth è il primo e il più autobiografico dei romanzi di Manuel Puig. Un libro che fin dalla pubblicazione, nel 1968, ha segnato l’inizio di una nuova tappa nella letteratura latinoamericana: raccontare la vita di tutti i giorni infrangendo ogni regola di stile senza mai rinunciare a essere veramente sé stessi.rnProvincia argentina, anni Quaranta. Toto è un ragazzino alla ricerca di sé e in perenne conflitto con il padre: non ha molti amici, ha paura anche della sua ombra e passa le giornate a nascondersi dietro le sottane delle domestiche e a colorare figurine che ritraggono attrici e femme fatale come Rita Hayworth. Grande appassionato di cinema, per sfuggire alla monotonia del paesino in cui vive – dove la campagna si estende per chilometri e chilometri e sembra non avere mai fine –, si aggrappa allo scintillante immaginario hollywoodiano, e reinventa continuamente la realtà ispirandosi agli attori che vede sul grande schermo. La provincia non è pronta per persone come lui – gli ripete in continuazione la madre, perdonandogli bugie e stranezze sempre più assurde –, ma durante le due ore della proiezione può essere chiunque voglia e avere finalmente diritto al lieto fine che tanto desidera. -
Armoniose bugie. Saggi 1959-2007
Accanto alla sua celebrata produzione narrativa, che gli ha valso i più importanti riconoscimenti letterari americani – tra cui per due volte il Premio Pulitzer e due volte il National Book Award – John Updike si è sempre dedicato a un’intensa attività di scrittura saggistica, firmando, nell’arco di mezzo secolo, centinaia di articoli per le maggiori riviste di letteratura del suo paese, come il New Yorker e la New York Review of Books. Philip Roth, lodandone la competenza di saggista e critico, lo ha definito «il più grande uomo di lettere del nostro tempo».rn«Il solo peccato di questa raccolta è di essere tale. Un assaggio o poco più dell’acribia, la sapienza, la saggezza, lo stile di Updike.» - Alessandro Piperno, La Lettura«Il tono è verace e l'intento onesto: convincere dell'utilità della finzione narrativa, del suo contributo all'intelligenza collettiva» - Nadia Fusini, RobinsonrnrnIn questo volume, curato in esclusiva per l’Italia da Giulio D’Antona, è raccolto il meglio di questo «secondo» Updike, controparte non meno lucida e raffinata del romanziere che tutti conosciamo. Alternando riflessioni autobiografiche, saggi e conferenze sull’arte del romanzo e del racconto, recensioni e profili di scrittori – da Melville a Kafka, da Fitzgerald a Nabokov, fino allo stesso Roth, Cheever, DeLillo, Carver – ma anche dialoghi umoristici, parodie e autoparodie (un genere particolarmente congeniale alla vena satirica dell’autore), questo libro compone il ritratto inedito di un intellettuale che non ha mai smesso di difendere l’unicità dell’immaginazione creativa, il potere misterioso e irriducibile di quella «armoniosa bugia» che chiamiamo letteratura. -
Gli anni invisibili
È possibile risalire al momento in cui siamo diventati noi stessi, agli anni invisibili che definiscono per sempre chi siamo? Sono solo alcune delle domande a cui cercano di rispondere gli umanissimi protagonisti di questo romanzo, in cui Rodrigo Hasbún racconta i fantasmi dell'adolescenza e il disincanto della vita adulta con una prosa asciutta e spietata, dal ritmo incalzante, costruendo una storia in cui non possiamo che riconoscerci.«Hasbún non è un bravo scrittore, grazie al cielo. È uno dei grandi» – Jonathan Safran Foer«""Gli anni invisibili"""" sono quei momenti, quegli anni che finiscono per definire la tua vita. Fatti di incontri casuali e scelte coraggiose, che assomigliano a quella che Ladislao, uno dei protagonisti del romanzo di Rodrigo Hasbún, considera l'ora migliore per filmare con la telecamera, """"quell'ora in cui il mondo sembra stia per finire""""» – Vasco Brondi, TuttoLibri-La Stampa«Rodrigo Hasbún sa come gettare le emozioni nella fornace della scrittura ma poi mescola le carte, porta il lettore a camminare sul crinale tra ciò che è vero e ciò che non lo è. Qual è la vita dal vero? Quella che che trasloca nella memoria, quella presente o quella che diventa una storia?» – il manifestoDopo anni trascorsi senza vedersi né sentirsi, due vecchi amici si ritrovano decisi ad aprire il vaso di Pandora del loro passato in comune. Così, mentre in un bar di Houston bevono un bicchiere dopo l'altro, la mente torna in Bolivia, alla fine del liceo e al tragico marzo di ventun anni prima, fatto di innamoramenti tumultuosi, genitori assenti, sogni e incertezze che in un paio di settimane hanno sconvolto per sempre le loro vite. Li vediamo, ragazzini – tra canzoni urlate a squarciagola, confidenze sussurrate e bevute fuorimisura –, entrare poco a poco in un vortice di eccitazione e violenza che culminerà in una notte impietosa, dalla quale nessuno saprà salvarsi."" -
La casa dei Gunner
Un romanzo corale sull'amicizia popolato da personaggi di vibrante umanità, che l'autrice riesce a tratteggiare grazie alla vivacità dei dialoghi e a una cura delicatissima per i dettagli; una storia punteggiata di rivelazioni e sottili colpi di scena che tiene in pugno il lettore, lo diverte e lo commuove, e gli resta nel cuore a lungo anche dopo l'ultima pagina.rnrn«L'autrice ha fatto in modo che passare del tempo con questi personaggi sia una vera gioia. [...] C'è una tale dose di generosità, umanità e umorismo sulla pagina in ogni momento, che sono stata sempre felice di accompagnarli» – The New York TimesrnrnAlice, Jimmy, Lynn, Mikey, Sam e Sally: da bambini erano inseparabili. Avevano trovato scampo alla solitudine e alla noia di una periferia depressa nel nord dello stato di New York – e spesso da difficili situazioni familiari – prendendo possesso di una casa abbandonata e facendone il quartier generale delle loro avventure. A sedici anni, però, di colpo e senza spiegazioni, Sally ha tagliato i ponti col resto del gruppo, che di lì a poco si è sfaldato. Più di dieci anni dopo, gli altri cinque amici si ritrovano proprio al funerale di Sally, a interrogarsi sul motivo del suo suicidio, a fare i conti con i segreti del passato, a riannodare i fili dell'affetto fortissimo che ancora li unisce, al di là delle differenze di indole e della propria storia personale. Un romanzo corale sull'amicizia popolato da personaggi di vibrante umanità (su tutti, il timido Mikey e l'esuberante Alice, profondamente legati per quanto caratterialmente agli antipodi), che l'autrice riesce a tratteggiare grazie alla vivacità dei dialoghi e a una cura delicatissima per i dettagli; una storia punteggiata di rivelazioni e sottili colpi di scena che tiene in pugno il lettore, lo diverte e lo commuove, e gli resta nel cuore a lungo anche dopo l'ultima pagina. -
Andarsene
Intrecciando mirabilmente realtà storica e finzione letteraria, scene intime e grandi eventi che hanno plasmato il Novecento, Rodrigo Hasbún costruisce un romanzo asciutto e potente che ha la forza delle storie memorabili.«Con questo romanzo, Rodrigo Hasbún compie un piccolo miracolo» – Giorgio FontanaAndarsene è la storia di una famiglia, di due continenti a confronto e dei complessi anni che, dopo la seconda guerra mondiale, hanno ridisegnato i confini di paesi e affetti. Finita la guerra, Hans Ertl – ex cineasta del Reich – si rifugia in Bolivia con la famiglia, inseguendo il sogno di una spedizione archeologica lontano dalla Germania sconfitta. La moglie e le tre figlie vivono in balia delle sue assenze, fra maldestri tentativi di adattarsi a una nuova realtà che non gli appartiene. Eppure Monika, la maggiore, crescendo finirà per ereditare il carattere anticonformista del padre e ribaltarne tutte le scelte abbracciando la rivoluzione e la guerriglia che scuote l'America Latina, fino a venir ricordata come la donna che vendicò Che Guevara. Tra queste due figure vigorose e magnetiche corrono i rapporti con gli altri personaggi, grandi fallimenti e piccole tenerezze familiari. Intrecciando mirabilmente realtà storica e finzione letteraria, scene intime e grandi eventi che hanno plasmato il Novecento, Rodrigo Hasbún costruisce un romanzo asciutto e potente che ha la forza delle storie memorabili. -
Il viaggio premio
Alternando narrazione e riflessione, dialoghi di stampo teatrale e infiniti riferimenti letterari, Julio Cortázar racconta una caleidoscopica storia a più livelli, che è insieme allegoria della condizione umana e del vivere sociale, oltre che dell’arte di narrare.«Un romanzo di trama robusta, nel quale persino un pubblico contemporaneo narcotizzato da frame e highlights potrebbe riconoscersi» - Giancarlo De Cataldo, RobinsonrnUn ristretto gruppo di cittadini di Buenos Aires ha avuto la fortuna di acquistare il biglietto vincente di una nuova fantomatica lotteria nazionale. Il premio? Una crociera di tre mesi completamente spesata e con destinazione sconosciuta. Occorre solo presentarsi al caffè London nella data prestabilita e attendere ulteriori direttive.rnrnQuesta misteriosa convocazione è solo la prima di una lunga serie di inspiegabili eventi che i vincitori si troveranno ad affrontare e – fra guasti ai motori, un’epidemia di tifo a bordo, l’equipaggio che parla a stento la loro lingua e l’intero settore di poppa che gli viene precluso – ognuno di loro dovrà fare i conti con ciò che ha lasciato sulla terraferma e i nuovi fragili equilibri sulla nave. Uscito per la prima volta nel 1960, Il viaggio premio è il primo romanzo pubblicato da Cortázar: in queste pagine gli appassionati dell’autore argentino ritroveranno attrazioni al profumo di sigaretta, Parigi, giochi di specchi, ironia, politica e l’idea postmoderna di antiromanzo che raggiungerà il suo massimo compimento in Rayuela. -
Legami di sangue
Un romanzo capace di trasformare la coscienza del lettore superando i confini tra il reale e la fantasia, tra il passato e il presente, tra il «bianco» e il «nero».È il 1976, l’anno del bicentenario dell’indipendenza americana. Dana e Kevin sono una coppia mista – lei nera, lui bianco – che guarda con fiducia al proprio futuro nella tollerante e progressista California. Ma un giorno, mentre stanno sistemando i libri nella loro nuova casa, Dana si ritrova inspiegabilmente catapultata nel passato, nella piantagione schiavista dove vivevano i suoi antenati. Da quel momento il suo destino si intreccerà con quello di Rufus, il ragazzino dai capelli rossi figlio del proprietario della piantagione, e di Alice, una bambina nera nata libera in un mondo che fa di tutto per negarle quella stessa libertà. Dana dovrà rivedere le sue certezze di donna nera emancipata per adattarsi alla realtà, antica e incancellabile, che si trova di fronte, e tentare di salvare sé stessa e i suoi inconsapevoli compagni d’avventura.rnrnRielaborando il tema fantastico dei viaggi nel tempo e attingendo alla letteratura ottocentesca dei racconti di schiavi – ma innestandovi una consapevolezza razziale e una sensibilità femminile tutte moderne – Octavia Butler dà vita a un classico del secondo Novecento americano. Legami di sangue è un trait d’union ideale tra Amatissima di Toni Morrison e La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead, tra la fantascienza classica e la speculative fiction di Ursula Le Guin e Margaret Atwood: un romanzo capace di trasformare la coscienza del lettore superando i confini tra il reale e la fantasia, tra il passato e il presente, tra il «bianco» e il «nero». -
Soldi bruciati
Soldi bruciati è «la versione argentina di una tragedia greca», in cui il giornalismo investigativo cede il passo a un'avvincente storia fatta di violenza e d'amore, di tradimenti e di resistenza, nella quale il confine tra bene e male si fa più labile a ogni pagina.«L'equivalente latinoamericano di ""A sangue freddo"""" di Truman Capote» – El MundoSoldi bruciati racconta la vera storia di una rapina avvenuta a Buenos Aires nel 1965: in combutta con alcuni politici e poliziotti, una banda di malviventi assalta un furgone portavalori. Qualcosa va storto e il piano finisce in un bagno di sangue. A quel punto i ladri fuggono in Uruguay con l'intero bottino, scatenando una caccia all'uomo che si concluderà con un vero e proprio assedio in un appartamento di Montevideo. A oltre trent'anni di distanza, Ricardo Piglia ricostruisce l'accaduto nei minimi dettagli – grazie a interviste, testimonianze, documenti giudiziari, registrazioni segrete –, con la maestria di chi da sempre gioca con ogni materiale a disposizione per trasformarlo in letteratura. Così, i protagonisti di un evento di cronaca si fanno personaggi letterari, ognuno a suo modo indelebile. Conosciamo quindi Malito e il Cuervo Mereles, il terribile commissario Silva e i due «gemelli» che sono l'anima della banda e del romanzo: il Gaucho Dorda e il Nene Brignone – amici, fratelli, amanti. Come lo stesso autore afferma nell'epilogo alla prima edizione (1997), Soldi bruciati è «la versione argentina di una tragedia greca», in cui il giornalismo investigativo cede il passo a un'avvincente storia fatta di violenza e d'amore, di tradimenti e di resistenza, nella quale il confine tra bene e male si fa più labile a ogni pagina."" -
Distanza di sicurezza
Una giovane donna di nome Amanda giace in un letto d'ospedale. Un bambino, David, le siede accanto. Lei non è sua madre; lui non è suo figlio. Nel travolgente dialogo tra i due si dipana una storia di anime spezzate, sullo sfondo di una campagna oscura invasa da liquami tossici: la realtà che si fa sogno, o forse incubo. Perché la donna è in fin di vita? E dov'è la piccola Nina, figlia di Amanda? Quella che era iniziata come una tranquilla vacanza estiva, in mezzo alla natura e lontano dalla città, si trasforma per la protagonista in un susseguirsi di eventi dai contorni soprannaturali, eppure così d'impatto che per Amanda è impossibile ignorarli: l'incontro con la vicina Carla, la malattia di David, il bisogno a tratti irrazionale di non perdere mai di vista la figlia Nina, i campi di soia che sembrano avere vita propria... -
L' università sconosciuta
Un volume da assaporare poco a poco, con pagine che aprono squarci nell’immaginario del lettore, o da leggere tutto d’un fiato, quasi fosse un romanzo autobiograficorn«Bolaño ha dimostrato che la letteratura è in grado di fare qualunque cosa, e per un istante, almeno, ha dato un nome all’innominabile». - Jonathan Lethem«Risula il lato b della produzione dello scrittore, forse quello più oscuro, eppure è una porta che il lettore appassionato faticherà a non spalancare» - Dario Pappalardo, RobinsonrnrnrnRoberto Bolaño si è sempre considerato un narratore con l’anima del poeta, ed è proprio nelle poesie che troviamo l’essenza stessa della sua opera, fatta di detective e fantasmi, di vagabondaggi e città perdute. L’Università Sconosciuta raccoglie buona parte dei componimenti scritti tra il 1977 e il 1993 quando, preoccupato per la propria salute, l’autore riordinò il materiale e lasciò il volume pronto per la pubblicazione, avvenuta solo nel 2007, dopo la sua morte. Una sorta di testamento letterario, dunque, la summa del suo percorso di poeta, che si muove sfacciato tra verso libero, prosa poetica e poema narrativo, senza mai smettere di affascinarci e raccontarci il mondo.rnrnUn volume da assaporare poco a poco, con pagine che aprono squarci nell’immaginario del lettore, o da leggere tutto d’un fiato, quasi fosse un romanzo autobiografico: fra queste righe vediamo infatti un Roberto Bolaño poco più che ventenne scoprire, amare e detestare la Catalogna; lo vediamo ricordare il Cile, il Messico e gli amori perduti con versi struggenti; lo vediamo smarrirsi lungo il percorso di un’educazione che è insieme sentimentale e letteraria, tra rinunce, rifiuti, lavori di ogni tipo per sbarcare il lunario e nel frattempo continuare a fare l’unica cosa che importa: leggere, e quindi scrivere. -
Ragazza, donna, altro
Finalista al Premio Lattes Grinzane 2021 Un romanzo corale con dodici protagoniste: etero e gay, nere e di sangue misto, giovani e anziane; impiegate nella finanza o in un’impresa di pulizie, artiste o insegnanti, matriarche di campagna o attiviste transgender. Cucite insieme come in un arazzo, le loro vite (e quelle degli uomini che le attraversano) formano un romanzo anticonvenzionale e appassionante che rilegge un secolo di storia inglese da una prospettiva inedita e necessaria.«Un viaggio alla ricerca di se stessi, oltre che alla scoperta dell'alterità che ci circonda, che Bernardine Evaristo riesce a farci fare all'interno di un'armonia perfettamente calibrata» - Michela Marzano, RobinsonÈ una grande serata per Amma: un suo spettacolo va in scena per la prima volta al National Theatre di Londra, luogo prestigioso da cui una regista nera e militante come lei è sempre stata esclusa. Nel pubblico ci sono la figlia Yazz, studentessa universitaria armata di un’orgogliosa chioma afro e di una potente ambizione, e la vecchia amica Shirley, il cui noioso bon ton non basta a scalfire l’affetto che le lega da decenni; manca Dominique, con cui Amma ha condiviso l’epoca della gavetta nei circuiti alternativi e che un amore cieco ha trascinato oltreoceano…rnDalle storie (sentimentali, sessuali, familiari, professionali) di queste donne nasce un romanzo corale con dodici protagoniste: etero e gay, nere e di sangue misto, giovani e anziane; impiegate nella finanza o in un’impresa di pulizie, artiste o insegnanti, matriarche di campagna o attiviste transgender. Cucite insieme come in un arazzo, le loro vite (e quelle degli uomini che le attraversano) formano un romanzo anticonvenzionale e appassionante che rilegge un secolo di storia inglese da una prospettiva inedita e necessaria. -
Questa strana e incontenibile stagione
Sei brevi saggi scritti fra marzo e giugno 2020, nati dall'attualità ma con un respiro universale.La fragilità del corpo, la rimozione della morte, il valore del pubblico e del privato, il privilegio sociale e la sofferenza, l'uso del tempo, l'incontro con l'altro e i modi in cui ci mette in crisi e ci arricchisce: sono questi i temi su cui riflette Zadie Smith durante la primavera della pandemia e delle rivolte antirazziste negli Stati Uniti. Mescolando aneddoti personali, ricordi, suggestioni letterarie, idee politiche, non offre facili consolazioni o un semplice diario delle proprie emozioni, ma con la lucidità appassionata che da sempre contraddistingue la sua scrittura saggistica ci dà stimoli preziosi per un pensiero critico, solidale e fecondo in un momento così difficile della nostra contemporaneità. -
Esercizi di fiducia
Un romanzo a più voci che racconta l’amicizia, il desiderio, la fragilità e le ossessioni degli adolescenti, le dinamiche di sesso, potere e consenso, il delicatissimo rapporto fra insegnanti e allievi e l’attrito fra verità e finzione in ogni forma di racconto, dal teatro alla letteratura; appassionante e sorprendente, ricco di sottigliezza psicologica e colpi di scena, è l’opera che ha definitivamente consacrato presso critica e pubblico un’autrice già finalista al premio Pulitzer.rnrn«Un capolavoro di costruzione e di stile, che affronta il tema della fiducia nelle sue molteplici sfaccettature» - Michela Marzano, RobinsonrnrnSono gli anni Ottanta; David e Sarah, quindicenni, frequentano un'accademia d'arte drammatica e si sono appena innamorati; come molte storie adolescenziali, la loro sarà breve, intensa, piena di passione e di incomprensioni, esposta alle interferenze dei coetanei e degli adulti, fra cui il carismatico professor Kingsley. A distanza di quindici anni, un'ex compagna di scuola ripercorre gli eventi di quei mesi da un altro punto di vista, rivelando che ciò che ci è stato raccontato è solo una versione imperfetta e parziale dei fatti. E ancora più avanti nel tempo, con un ulteriore ribaltamento di prospettiva, scopriremo (forse) la dolorosa verità. -
La vita breve
In questo libro realtà e finzione si mescolano pericolosamente, in una storia dai toni noir, per dare vita a uno dei romanzi più ambiziosi del ventesimo secolo – «stilisticamente perfetto», scrive Sandro Veronesi nella postfazione al volume – che segnerà un prima e un dopo nell’opera di Onetti e nella letteratura latinoamericana tutta.«Si tratta di un'opera poco decifrabile, stilisticamente perfetta, e rappresenta secondo tutti i critici l'esordio della cosiddetta modernità nella letteratura latinoamericana» - Sandro Veronesi, RobinsonJuan María Brausen è impiegato in un'agenzia pubblicitaria di Buenos Aires e vive con la moglie Gertrudis. Sta lavorando al soggetto per un film che decide di ambientare nell'immaginaria città di Santa María, di sua invenzione, mentre dedica anima e corpo a decifrare i dialoghi stentati che gli arrivano dalla casa della vicina: tutto gli sembra più degno di nota del suo presente. Alla pari di un Don Chisciotte dei giorni nostri, più la vita reale si farà grigia e insopportabile - sta per essere licenziato, la moglie è malata e si chiude in un guscio di incomunicabilità -, più Brausen tenderà a rifugiarsi nelle sue fantasticherie, e a identificarsi con il suo protagonista inventato: il dottor Díaz Grey. Non si limita a immaginare un'altra vita, vuole essere un altro. Ma fino a che punto potrà spingersi? Postfazione Sandro Veronesi. -
Il pozzo
"Il pozzo"""" è l'esordio di Juan Carlos Onetti: scritto nel 1939, in un fine settimana in cui l'autore aveva smesso di fumare, viene tradotto ora per la prima volta in italiano. Anche se ammette di non saperlo fare, Eladio Linacero decide di sedersi a raccogliere le sue memorie, perché """"un uomo, quando arriva a quarant'anni, deve scrivere la storia della sua vita, soprattutto se gli sono capitate cose interessanti. L'ho letto non so dove"""". Così ha inizio """"Il pozzo"""", come un bilancio, la presa di coscienza del presente. Pessimista, scettico e cinico, Linacero è il personaggio onettiano per eccellenza, che più si immerge nei propri ricordi più si distacca dalla realtà, e questo breve romanzo racchiude tutte le caratteristiche che i lettori di Onetti amano della sua prosa e della sua rappresentazione del mondo: quella delicatezza con cui l'autore trasforma in meraviglia ogni genere di miseria umana. Postfazione di Valeria Parrella." -
Anatomia sensibile
Con una prosa elegante e fantasiosa che si nutre di poesia, humour, esplorazione linguistica e un’intensa osservazione del mondo che ci circonda, in questi trenta brevi testi dedicati alle parti del corpo (dalla testa ai piedi, passando per il collo, l’ombelico e le caviglie) Andrés Neuman si ribella contro la cultura di Photoshop – contro i modelli opprimenti e i ritocchi compulsivi – e in un’epoca di iperesposizione digitale ci sprona a guardarci allo specchio e ammirare gli angoli più periferici della nostra figura, invitandoci a ripensarli sotto una luce del tutto nuovarn«Un autore dal talento prodigioso. Libri così stimolanti, colti, umani appaiono solo raramente» - The IndependentrnAnatomia sensibile è una mappa letteraria che celebra il corpo in tutte le sue forme e un tributo alla bellezza non convenzionale scritto nella forma di un viaggio poetico, politico ed erotico alla scoperta di ciò che siamo veramente. Un libro che racconta come vediamo noi stessi e come ci guardiamo attraverso gli occhi degli altri, proponendo un ideale estetico dissacrante e inclusivo che mira a scardinare i pregiudizi di genere e sull’apparenza. -
La terza vita di Grange Copeland
Ispirato a un fatto realmente accaduto, La terza vita di Grange Copeland è il romanzo d’esordio di Alice Walker: una saga familiare commovente e senza tempo, che annuncia molti dei temi più cari all’autrice. Nell’idillio tra Grange e Ruth, nei loro dialoghi «filosofici» su Dio e sulla società, sulla bellezza e sulla libertà umana, il lettore riconoscerà un’eco delle indimenticabili pagine dedicate a Celie e Shug, le protagoniste del Colore viola.«Alice Walker non racconta solo la tragica storia di una famiglia del Sud ma anche che cosa significhi crescere nell'inferno di abusi fisici e mentali» - Marco Bruna, la LetturaSchiacciato dai debiti e mosso dal proprio carattere intemperante e autodistruttivo, il mezzadro di colore Grange Copeland lascia la moglie e il figlio Brownfield per cercare fortuna al Nord. Anni dopo, sconfitto per la seconda volta nella sua ricerca di una vita migliore, fa ritorno nella contea di Baker, in Georgia, solo per scoprire le terribili conseguenze degli errori del passato: ora Brownfield ha a sua volta una moglie e delle figlie, sulle quali sfoga brutalmente le frustrazioni dell’abbandono e della povertà. In un mondo in cui l’ingiustizia e il ciclo della violenza sembrano non avere mai fine, sarà il legame con la nipotina Ruth a restituire a Grange il rispetto di sé e a fargli riscoprire il valore dell’amore e della compassione. -
Il cantiere
Con una scrittura magistrale, fatta di netti sostantivi e aggettivi disarmanti, Il cantiere è forse il tassello più compiuto dell’assurda comédie humaine costruita da Onetti: un romanzo attuale a sessant’anni dalla sua pubblicazione, e una porta d’accesso privilegiata all’universo onettiano che, sulla scia maestra di Faulkner e Céline, si fonda su un microcosmo asfissiante e perfetto: Santa María.Cinque anni dopo esserne stato esiliato con disonore, Larsen fa ritorno a Santa María con un piano ben preciso: intraprendere un serrato quanto patetico corteggiamento di Angélica Inés - la figlia di Petrus, potente signorotto locale -, e al contempo farsi assumere da questi come capo del cantiere navale di sua proprietà. Scoprirà ben presto che il cantiere è solo un cadente involucro al centro di un deserto, dove nulla accade da anni. Un nulla di cui però Larsen, antieroe per eccellenza e personaggio indimenticabile, diventerà l'irreprensibile Direttore Generale, autoproclamandosi sovrano di un regno in decadenza fatto di vecchie carte impolverate e rottami venduti illegalmente per pochi spiccioli. Prefazione Edoardo Albinati. -
I sette pazzi
I sette pazzi (1929) è il capolavoro di Roberto Arlt e una delle pietre miliari del Novecento letterario argentino. Un romanzo sconvolgente e modernissimo, che racconta come solo i grandi narratori hanno saputo fare l’angoscia dell’uomo contemporaneo nella civiltà delle metropoli e del macchinismo, la lotta dell’individuo per conservare la propria anima quando tutte le circostanze sembrano volergliela negare.Remo Erdosain, inventore fallito, è a un passo dalla galera. I suoi ripetuti furti ai danni dell’azienda per cui lavora sono stati infatti scoperti, e adesso deve restituire le somme sottratte se non vuole essere denunciato. Si rivolge così all’Astrologo, un visionario, forse un truffatore, che in cambio del denaro lo attira in una sedicente società segreta e nella sua folle trama rivoluzionaria: un piano per prendere il potere in Argentina e instaurare un regime totalitario, ispirato in parte a Lenin e in parte a Mussolini. Nell’immediato, però, il piano dell’Astrologo – affiancato da improbabili comprimari come il Ruffiano Melanconico, l’Uomo che vide la Levatrice e il Cercatore d’Oro – prevede il rapimento e l’uccisione di un uomo innocente. Per Erdosain, dilaniato dai rimorsi, inizia una lenta discesa nel delirio, tra i bassifondi di una Buenos Aires notturna, popolata di personaggi sulfurei e indimenticabili.