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Un raggio di buio
William Harding, poco più che trentenne, è un attore di talento sposato con una rockstar. Ha raggiunto il successo a Hollywood e sta per affrontare una nuova sfida: debuttare sulle scene di Broadway in un allestimento dell'Enrico IV di Shakespeare. Proprio alla vigilia dell'inizio delle prove, però, una sua scappatella finisce sui giornali e sui siti di gossip di mezzo mondo. William si ritrova a dover gestire le reazioni dell'opinione pubblica, un matrimonio che va in pezzi, il rapporto con i due figli piccoli che adora e le delicatissime dinamiche di gruppo all'interno della compagnia teatrale, in vista di una delle performance più importanti della sua carriera. Da uno degli attori/registi più amati della scena statunitense arriva un romanzo autobiografico e corale che racconta con onestà, ironia e autentico brio narrativo la tensione fra la vita privata e l'immagine pubblica, fra il narcisismo e il desiderio di incontro con l'altro; e alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica individuale e collettiva. -
Le pianure
Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore. Fare, ecco la soluzione, fare per non pensare, per non soffrire: rimboccarsi le maniche e affidare ogni speranza a semi e ortaggi, un paio di galline, i consigli di un allevatore sospettoso e di un collezionista di alberi. E così, a poco a poco, rinascere. Con il ritmo e l'intensità di un diario intimo, Le pianure racconta l'essenziale: il tempo che passa, la solitudine e la vita dopo l'amore. Mescolando stralci di storia personale con ricordi di famiglia – le colline piemontesi abbandonate per fuggire dalla guerra, una nuova vita nell'immensa pianura argentina –, letture illuminanti (da Virginia Woolf a Margaret Atwood e Anne Carson) con un minuzioso resoconto della vita di campagna, Falco ci regala un romanzo onesto e ambizioso in cui ognuno troverà un po' di sé, e nel quale semplicità e lentezza sono linfa vitale e pura letteratura. -
Scene da una battaglia sotterranea
Scritto in soli tre giorni durante il conflitto delle Falkland, quasi in presa diretta, Scene da una battaglia sotterranea racconta la guerra di chi non combatte per la patria o per un ideale, ma per la mera sopravvivenza: un gruppo d'imboscati dell'esercito argentino vive sottoterra, in condotti scavati tra le pietre e il fango delle Malvine. Sono «gli armadilli», giovani soldati disillusi che barattano con il nemico informazioni sensibili in cambio di sigarette, zucchero e cibo in scatola: una tribù ironica e disperata al cui vertice c'è il Turco, un libanese con l'anima del mercante, che fa di tutto per accumulare il necessario a resistere là sotto anche molto a lungo. Nel mondo degli armadilli il patriottismo è bandito, i feriti sono «i freddi», e i morti «i gelati» dalle cui tasche può sempre uscire qualcosa di utile. Nella brutale materialità che governa questa armata senza bandiera, però, non mancano i sogni, l'immaginazione, la voglia di vivere più forte del freddo, ed è proprio nel buio dei cunicoli che rinascono a volte barlumi di legami umani autentici. -
Home cooking. Una scrittrice in cucina
Laurie Colwin è morta nel 1992 a soli quarantotto anni, ma nel panorama letterario degli Stati Uniti rimane una figura di culto: per i suoi romanzi, che uniscono grazia, intelligenza e ironia, e per questa raccolta di saggi a tema culinario (usciti originariamente sulla rivista Gourmet), che dal 1988 a oggi ha conquistato generazioni di fan. Il segreto sta nel tono. Laurie Colwin invita a riscoprire il piacere del far da mangiare per gli altri e del mangiare insieme come occasione di condivisione, di incontro e di intimità – il che non era affatto scontato negli Stati Uniti reaganiani degli anni Ottanta, come non lo è in una città contemporanea dove dilagano le app di food delivery. Le sue ricette spaziano gioiosamente fra tradizioni diverse (americana, mediterranea, caraibica, britannica...) ma prediligono sempre la semplicità e l'efficacia, sono costellate di utili dritte e accompagnate da aneddoti e ricordi altrettanto gustosi: queste pagine ci portano nella Columbia University occupata del '68 e nella mensa di un centro di accoglienza per donne senzatetto, nei cenoni di una famiglia ebraica newyorkese e sulla veranda fatiscente di una casa di villeggiatura. Home Cooking è l'opera di una narratrice sopraffina e di una cuoca generosa; un libro prezioso su come coltivare la felicità. -
Una volta l'Argentina. Nuova ediz.
Questo libro inizia con una lettera che arriva da lontano e mette in moto i ricordi: nel viaggio a ritroso della memoria noi lettori siamo i passeggeri. Una volta l'Argentina è il racconto di una famiglia che unisce genti arrivate da ogni angolo del pianeta, e di una terra sconfinata che diventa un paese grande come il mondo. Con una prosa scorrevole e poetica che alterna passato e presente, verità e finzione narrativa, Andrés Neuman ripercorre con humour e tenerezza una genealogia reale e fantastica insieme. Ci sono il bisnonno Jacobo, nato sotto gli zar e scappato dall'Europa in circostanze misteriose; la baba Lidia, lituana dagli occhi color zaffiro; la nonna Blanca, che scriveva lettere e suonava il piano; il prozio Leonardo, dandy del quartiere, e la zia Ponnie, tessitrice di arazzi con la passione per il Brasile: una vivace sinfonia di personaggi indimenticabili, le cui vicende personali fanno da contrappunto alle tragedie e alle rinascite di un intero paese. -
I sogni si spiegano da soli. Immaginazione, utopia, femminismo
Scrittrice di grande successo internazionale, associata a un genere spesso considerato d'evasione come la fantascienza, Ursula Le Guin rappresenta allo stesso tempo una figura di intellettuale anticonformista e radicale, dotata di una sensibilità pacifista, ambientalista e femminista che la colloca saldamente nella nostra epoca. In questa raccolta di saggi e discorsi Le Guin ci prende per mano e ci invita a seguirla nelle sue riflessioni. Si chiede se il modello di società maschile e competitiva in cui viviamo è l'unico che sappiamo concepire. Contesta l'ideologia del progresso tecnico che ossessiona l'Occidente, valorizzando esperienze di vita più attente all'equilibrio con la natura come quelle dei nativi americani. Denuncia il linguaggio del potere, la «lingua degli uomini» a cui contrappone una «lingua delle donne» alternativa, che possa ispirare valori di nonviolenza e solidarietà. Affronta il tabù della menopausa e tesse l'elogio della vecchiaia. Dissente da Tolstoj e riparte da Virginia Woolf. Sono pagine di libertà, dove non ci sono facili risposte ma, attraverso l'intelligenza e la letteratura, l'ironia e il canto, si prova a immaginare il posto più giusto, inclusivo e pieno di bellezza in cui molte e molti di noi vorrebbero già essere. -
Melma rosa
In una città portuale devastata da una peste misteriosa, una donna tenta di capire perché il suo mondo sta crollando. Un vento tossico avvelena le strade e costringe a chiudersi in casa o fuggire, i supermercati si svuotano e la melma rosa prodotta con scarti animali è ormai l'unico alimento reperibile, ma c'è dell'altro: il collasso di tutti i suoi legami affettivi, l'incertezza, il peso dei ricordi. Mentre mette insieme i risparmi con l'idea di partire per il Brasile, la protagonista si muove fra la madre, a cui da sempre la lega un rapporto fortissimo ma conflittuale; Max, l'amore che non riesce a dimenticare, ora ricoverato dopo il contagio; e Mauro, il ragazzino di cui si prende cura, afflitto da una fame insaziabile. Partire equivale a salvarsi, eppure farlo senza di loro è impossibile. Con una scrittura luminosa e immagini potentissime, Fernanda Trías mette a nudo la schizofrenia di una società sempre più simile alla nostra – trovando bellezza anche nel caos – e la fragilità dei rapporti umani, l'unica cosa che conta quando si è sull'orlo dell'abisso. -
Matrimonio in cinque atti
Sono giorni concitati per i Blumenthal. Bennie e Walter, coppia progressista di mezza età, con quattro figli e un quinto (inaspettatamente) in arrivo, sono alle prese con un evento festoso quanto problematico. Tra cinque giorni, in una cerimonia privata che si svolgerà in giardino, la loro figlia maggiore Clem sposerà la compagna di college Diggs, e i preparativi – affidati allo scarso senso pratico della stessa Clem e dei suoi bizzarri amici – sono in alto mare. Mentre gli ospiti iniziano ad arrivare, e i problemi a moltiplicarsi, si svelano i segreti della famiglia: quelli antichi, che riguardano uno strano episodio di novant'anni prima cui aveva preso parte l'anziana prozia Glad, e quelli più recenti, legati al clima di antisemitismo che si respira nel vicinato e che minaccia di entrare in casa Blumenthal. Ma anche il matrimonio architettato da Clem cela un segreto, e l'epilogo tragicomico è dietro l'angolo. Lo sguardo empatico di Leah Hager Cohen si posa sul microcosmo della famiglia e sulle sue leggi eterne – il confronto tra genitori e figli, il senso dei valori condivisi, il passaggio di testimone tra le generazioni – dando vita a una commedia contemporanea gioiosa, imprevedibile, ritmatissima che parla di identità e di inclusione, di congiunti e di estranei, di memoria e di cambiamento. -
Viva la musica!
Viva la musica! è un romanzo di culto, un invito a una festa senza fine e un omaggio al potere trasformativo della musica che da quasi cinquant'anni continua a conquistare intere generazioni di lettori. C'è una sorta di patto segreto con la morte nella storia di María del Carmen Huerta, la bella, tragica, «bionda, biondissima» protagonista del romanzo: va fiera dei suoi capelli, della sua giovinezza e della sua libertà, vorrebbe conoscere l'inglese per poter cantare i testi dei Rolling Stones, ama il rock e adora la salsa, Ricardo Ray e Bobby Cruz, i ragazzi e le ragazze, l'alcol e le droghe. La sua vicenda travolgente è intessuta in egual misura di una sensuale autodistruzione e di una frenetica incoscienza, che pulsano vive fra le pagine di questo straordinario romanzo e restituiscono appieno la profonda rivoluzione sociale, sessuale e dei costumi che negli anni Settanta attraversò Cali, la città colombiana dove è ambientata. Pubblicato per la prima volta nel 1977, Viva la musica! è l'unico romanzo scritto da Andrés Caicedo, poliedrico regista e scrittore colombiano morto suicida a soli venticinque anni e tutt'ora considerato una delle penne più originali della letteratura latinoamericana di tutti i tempi. A qualunque età lo si legga sarà impossibile restare indifferenti alla forza dirompente della sua voce. -
Vita e avventure di Henry Bech, scrittore
Al pari di Harry Angstrom detto Coniglio, protagonista di alcuni suoi celebri romanzi, Henry Bech è un brillante personaggio che ha accompagnato tutta la vita e la carriera di John Updike, uno degli autori americani più letti e più tradotti del ventesimo secolo.rnDalla sua prima apparizione sul New Yorker nel 1964 fino al lungo racconto inedito che chiude questa saga, i lettori hanno conosciuto e imparato ad amare le fissazioni, le debolezze, le idiosincrasie e le meschinerie di Bech, così come la sua irresistibile verve, il talento letterario e la simpatia caustica. Bech – come ha detto lo stesso Updike – più che un suo alter ego è un cocktail di elementi presi volta a volta da J.D. Salinger e Saul Bellow, da Norman Mailer e Philip Roth. Il sesso e i libri, la vita mondana e le relazioni romantiche sono gli altri ingredienti delle avventure assai poco avventurose di questo scrittore sui generis.rnRiuniti per la prima volta in un unico volume, questi venti racconti – in parte mai tradotti in italiano – costruiscono un romanzo involontario, regalando alla letteratura un personaggio indimenticabile: narcisista, pavido, svogliato, ma che quasi suo malgrado riuscirà, tra alti e bassi sentimentali e professionali, a sposare la donna della sua vita e a farsi lasciare da lei; a faticare sempre per terminare un nuovo libro ma a vincere il Nobel; a girare il mondo ma desiderando solo di starsene a casa sua. -
Falsa guerra
Un attivista in fuga da un paesino di campagna, una famiglia in vacanza al mare, una coppia che si perde fra i corridoi del Louvre, un barbiere di periferia, uno scrittore in cerca di una storia. Gli uomini e le donne di questo romanzo sono naufraghi sulla terraferma incagliati in una zona di confine. Si muovono in una specie di limbo, nella perenne sospensione fra realtà e desiderio, passato e futuro, fra il paese che si sono lasciati alle spalle e quello in cui – nell'eterna speranza di una promessa, di un nuovo inizio o semplicemente di una tregua – hanno deciso di stabilirsi. Alcuni vogliono andarsene ma non ci riescono, altri se ne sono andati ma è come se non fossero mai partiti. Perché, in fin dei conti, cosa significa espatriare? Perdere un territorio o guadagnarne uno nuovo? Che si trovino ancora a Cuba, negli Stati Uniti, in Messico, in Francia o in Germania, i protagonisti sono come paralizzati sulla frontiera di un mondo a cui non appartengono del tutto. Con una prosa visuale, simbolica, e uno stile incalzante, Carlos Manuel Álvarez dà forma a un mosaico di storie, un romanzo corale che racconta lo sradicamento, l'amicizia e la solidarietà con grande finezza ed empatia. -
Morire in California
Chris è morto. Aveva diciott'anni e suo padre, David Hook, non sa farsene una ragione. Chi ci riuscirebbe? Pubblicato per la prima volta nel 1973, Morire in California è un grande romanzo d'azione da riscoprire, ma anche un noir malinconico e riflessivo sul lutto e la perdita dell'innocenza.Chris si trovava a Santa Barbara, per la tipica vacanza californiana che i ragazzi della sua età si concedono prima di partire per il Vietnam, e lì, una notte, è precipitato da una scogliera. Secondo la polizia, che ha rinvenuto tracce d'alcol nel sangue, si è trattato di un suicidio. I testimoni, però, dipingono un diciottenne sbandato e depresso che non può essere il ragazzo pulito, amante della vita conosciuto dal padre. Nel tentativo di dare un senso alla tragedia, Hook decide di indagare. Seguendo le ultime tracce di Chris – che lo conducono a un politico locale corrotto, alla sua amante e a un'ambigua rete di accoliti e lacchè – sarà costretto a interrogarsi anche su sé stesso, sul rapporto tra genitori e figli in un'America che cambia, e a mettere in discussione il ferreo sistema di valori in cui ha sempre creduto. Pubblicato per la prima volta nel 1973, Morire in California è un grande romanzo d'azione da riscoprire, ma anche un noir malinconico e riflessivo sul lutto e la perdita dell'innocenza. -
Le cugine
Se abbiamo sempre creduto, come diceva Tolstoj, che tutte le famiglie felici si somigliano, forse non abbiamo mai letto Aurora Venturini. Le cugine racconta la storia della famiglia López, felice e infelice a suo modo. Una famiglia disfunzionale, certo, dalla quale gli uomini sembrano essersi dileguati: c'è la madre, un'insegnante in pensione, c'è Betina, «errore della natura», e c'è Yuna, che nonostante abbia dei problemi con il linguaggio è la protagonista e indimenticabile narratrice. La conosciamo quando è solo una ragazzina, testimone arguta e implacabile delle disgrazie che la circondano – deformità, violenze, separazioni burrascose – e la seguiamo fino a vederla diventare una pittrice di successo. Nel suo monologo torrenziale, in cui la punteggiatura è fatica e ostacolo, Yuna sembra dirci che da vicino nessuno è normale, e che delusioni, sofferenza e oblio fanno in fondo parte della vita. Le cugine è un romanzo di formazione oscuro e brutale, che guarda là dove il nostro occhio non vuole mai posarsi – alla mostruosità e all'infermità mentale – con una prosa ingenua e crudele in parti uguali, lontana da ogni idea di politically correct, eppure vicinissima a ciò che accade quando la letteratura incontra una sfrenata originalità. -
Arriva l'oritteropo
Ad Alexander Wilson, giovane e rampante deputato repubblicano con un'elezione da vincere (e una relazione gay da nascondere), viene recapitato a sorpresa un oritteropo impagliato: un curioso mammifero africano con la proboscide da formichiere e le orecchie da coniglio. Parte così un romanzo incalzante e imprevedibile, che segue da un lato, nella Washington di oggi, le tragicomiche vicende di Alex, a cui il bizzarro dono rischia di rovinare la carriera; dall'altro, nell'Inghilterra vittoriana, la storia di Titus Downing, l'imbalsamatore dell'oritteropo, perseguitato a sua volta dal fantasma di una relazione clandestina. L'incrocio di destini fra un animale-feticcio e due uomini ambiziosi e repressi diventa una riflessione profonda sulla nostra volontà di dominazione e di controllo, e un monito sulla potenza del mondo della natura, dell'eros e del mistero. -
Raccattacadaveri
"Raccattacadaveri"""" è la storia del trionfo e della caduta di Larsen, ruffiano sentimentale, che troviamo qui alle prese con l'improbabile e rocambolesca impresa di metter su un bordello nella polverosa e corrotta cittadina di Santa María. La faccenda genera com'è ovvio lo scompiglio e la mobilitazione del prete, delle mogli e dei benpensanti locali, che si opporranno strenuamente, in una crociata comica e implacabile. Dopo un brevissimo istante di gloria, il progetto è ovviamente destinato al fallimento, e costringerà Larsen all'esilio che precede il suo maestoso ritorno nel Cantiere. Postfazione di Nicola Lagioia." -
È tempo di inventare! Cronache dalla rivoluzione indie rock
A metà tra una fanzine militante e una rivista culturale, Puncture ha rappresentato uno dei primissimi tentativi di documentare la scena del rock indipendente che, tra gli anni Ottanta e i Novanta, lanciò la sua sfida al mainstream. L'ideologia, derivata dal punk, del do-it-yourself e il rifiuto di pubblicare con le major; l'amore per la sperimentazione sonora, spesso coniugata con un'estetica lo-fi e con il ricorso a tecniche di registrazione fantasiosamente artigianali; il legame strettissimo e democratico con una community di ascoltatori, al di là degli steccati che tradizionalmente separano i fan dalle rockstar: sono queste le coordinate, insieme artistiche e politiche, che Puncture individua e valorizza nell'esperienza indie, e che racconta sulle sue storiche pagine attraverso interviste ai musicisti, profili, saggi, recensioni, fotografie. ""È tempo di inventare!"""" è l'antologia definitiva dell'avventura di Puncture nel quindicennio 1985-2000: dalle Throwing Muses alle Sleater-Kinney, dai Fugazi ai Pavement, da Nick Cave a PJ Harvey, passando per i pionieristici saggi femministi di Terri Sutton sulle girl band e le interviste ai grandi critici rock Lester Bangs e Greil Marcus, questo libro è la cronaca e il manifesto della rivoluzione che ha riscritto la storia della musica rock."" -
La famiglia Shaw
Il nuovo romanzo di Rebecca Kauffman ruota attorno alle vicende di una famiglia della Virginia, gli Shaw, fra gli inizi del Novecento e la fine degli anni Cinquanta, seguendo i sette fratelli e sorelle e il modo in cui si riverbera nelle loro vite il trauma della morte prematura della madre, avvenuta in circostanze poco chiare. In una serie di capitoli che vanno avanti e indietro nel tempo illuminando ciascuno un piccolo evento carico di suggestioni, l'autrice ricama con sapienza la rete di rapporti, ricordi, incomprensioni e segreti che lega i personaggi: chi rimane nella casa paterna e chi ne fugge, chi trova l'amore e chi combatte una dipendenza, chi prova a dimenticare e chi cerca incessantemente risposte; sullo sfondo, la Grande Depressione, la seconda guerra mondiale, gli albori della controcultura. -
Salvo il crepuscolo
Durante il suo lungo percorso letterario Julio Cortázar ha sempre scritto poesia, considerandola un rifugio, un luogo dove tornare a casa. Quando ormai sapeva di essere prossimo alla morte volle sistemare il suo corpus poetico in questo libro, che perciò viene considerato dalla critica il suo testamento artistico. Salvo il crepuscolo consiste di circa centocinquanta poesie, ma offre anche godibilissime pagine in prosa che fanno da contrappunto ai versi. In questi brani, un Cortázar ormai consacrato racconta in una sorta di laboratorio creativo il suo stesso compito di selezione e sistemazione della raccolta: lo vediamo rovistare in vecchi cassetti, trascrivere versi recuperati da fogli e scontrini, da pagine strappate o preziosi quaderni di carta giapponese, tracciando così una cronistoria interna al libro stesso. Le forme si alternano con ironia e profondità, come in ciascuna delle opere dell'autore argentino, mentre vediamo sfilare una sequela di personaggi o di figure con cui l'autore instaura un ideale, brillante dialogo: da Dafne a Mallarmé, da Poe a Holderlin, da Giulio Cesare a Rilke, da Marco Polo a Janis Joplin. Un prezioso volume per completare la conoscenza di Cortázar o per avvicinarsi per la prima volta alla sua opera.Con che liscia dolcezzami solleva dal letto in cui sognavoprofonde piantagioni profumate,mi passa le dita sulla pelle e mi disegna nello spazio, in bilico, finché il baciosi posa curvo e ricorrente...così che a fuoco lento abbia iniziola danza cadenzata dell'incendio che ci intreccia in raffiche, in spirali, l'andirivieni d'un uragano di fumo—(Perché, poi,quel che resta di meè solo un annegare nella ceneresenza un addio, senza nient'altro che il gesto di liberare le mani?) -
I donatori di sonno
Gli Stati Uniti sono afflitti da un'epidemia di insonnia così forte da essere letale. Trish, sorella di una delle prime vittime, lavora per un'associazione non-profit che effettua trasfusioni di sonno: è stata lei a trovare la Piccola A, l'unica donatrice universale finora conosciuta, una neonata il cui sonno purissimo non causa mai crisi di rigetto nei pazienti; ma mentre la ricerca di donatori continua senza sosta, il padre della Piccola A è sempre più riluttante a sottoporre la figlia ai prelievi. Quando dal sonno di un donatore sconosciuto si scatena un'infezione di orribili incubi, Trish dovrà prendere una decisione difficilissima. -
Chiuso per calcio
Se i milioni di lettori di Eduardo Galeano sanno che le sue passioni oscillano tra il fervore politico e una fede calcistica altrettanto incrollabile, gli amici del grande scrittore uruguayano sapevano altrettanto bene che ogni quattro anni, quando si disputavano i mondiali di calcio, Galeano si barricava in casa, non riceveva nessuno e – per essere più chiaro contro gli scocciatori inavveduti – appendeva un cartello fuori dalla porta, con su scritto a caratteri cubitali: «Chiuso per calcio». Per tutta la sua lunga carriera Galeano ha raccontato questa sua passione in libri interamente dedicati al calcio, in racconti, e in avvincenti cronache giornalistiche. Tutta questa produzione futbolera viene ora riunita per la prima volta in un volume antologico in cui compaiono anche molti testi inediti e articoli recuperati da sue vecchie collaborazioni giornalistiche per piccole o grandi testate internazionali. In un centinaio di brevi capitoli fulminanti vediamo sfilare le glorie del passato e gli idoli moderni, il calcio come mito e come business, gli onori e le delusioni. E un bel pezzo di storia, non solo sportiva. L'edizione italiana è impreziosita da uno spassoso «Glossario» a cura della redazione di l'Ultimo Uomo, il più brillante e seguito collettivo di giornalismo sportivo in Italia degli ultimi dieci anni, che firma anche l'introduzione a questa edizione. Prefazione di Daniele Manusia.