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Si chiamava Lola
Max, uno scrittore che non scrive da otto anni, ma che è sempre in battibecco con la propria mente, esce di casa ed è colto da una specie di disagio. Il disagio si materializza in un cane o un grosso gatto o forse un nano (""braccia e gambe cortissime, testa grossa, un brutto faccione da bambino""""). Il suo odore fa vomitare, ma nessuno sembra accorgersene. Max gli rivolge la parola e il nano ne approfitta per avvinghiarsi a lui. Da quel momento Max se lo porterà appresso, come uno smemorato peso che torna dal passato. Finché, nel Victoria & Albert Museum, Max non si trova di fronte a una figura della teologia indù, il demone nano chiamato Dimenticanza. Allora, fra la mente e Max si insinua il ricordo di una donna amata. Si chiamava Lola. E chiede di tornare in superficie."" -
Che cos'è il contemporaneo?
Che cosa significa essere contemporanei? Di chi e di che cosa siamo contemporanei? Agamben prova a rispondere a queste domande mettendo in tensione e quasi in corto circuito una serie di esperienze familiari: l'arcaico e il moderno, l'attuale e l'intempestivo, il tempo e la moda, il buio e la luce. Contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma chi aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo; non chi vede le luci del suo tempo, ma chi riesce a percepirne l'oscurità. Finché, seguendo le spiegazioni che l'astrofisica moderna dà del buio del cielo notturno, l'autore disegna l'immagine di un nuovo angelo della storia: una luce che viaggia velocissima verso di noi senza mai poterci raggiungere. -
Ultima chiamata
È giovane, vive a Parigi, lavora alla Gare du Nord dove, invisibile, annuncia l'arrivo e la partenza dei treni accompagnando con la sua voce la tristezza di chi parte e la speranza di chi arriva. Sola, rientra a casa aspettando invano la chiamata dell'uomo che ama, baciato in una notte di ebbrezza. Sola, per ingannare il tempo, vaga di notte per le strade di Parigi nei suoi quartieri malfamati, i suoi bar e i suoi locali sensibile e attenta a questa realtà urbana. In questo confronto tra l'intimo e l'anonimo, tra la dipendenza amorosa e le pulsazioni dell'umanità si impone una profonda visione del mondo contemporaneo. -
Le seduzioni dell'inverno
Stefano conduce la vita di un single di mezz'età: casa disordinata, letto sfatto e una cucina in cui si ammucchiano i piatti da lavare. Ma un giorno, al risveglio, l'appartamento è trasformato, la colazione imbandita, musica classica si diffonde dolcemente: l'artefice di questa rivoluzione è Sophie, donna colta e riservata, che offre, quasi inspiegabilmente, i propri servigi di domestica instancabile. Le seduzioni di Sophie vincono il cuore invernale di Stefano, che per la prima volta si abbandona alla passione. Tanto più duro è il secondo risveglio, la casa vuota, deserta, silenziosa. L'inverno è una stagione del cuore e del tempo: le sue seduzioni sono sottili e insidiose. Soprattutto se sono la posta in gioco di una crudele partita fra donne. -
Quella mattina a Noto. Con un racconto di Gianrico Carofiglio
Tornata dopo quarant'anni nella Sicilia della sua giovinezza, la narratrice vede avanzare tre figure di donna ""con leggero passo di danza"""", che la inducono a raccontare la loro storia. Sono le protagoniste di """"Quella mattina a Noto"""", donne che nella Sicilia a cavallo del secolo si sono battute per la libertà di decidere, di istruirsi, di insegnare. La capostipite è Mariannina, costretta ad abbandonare Palermo dopo la perdita del marito e del patrimonio. La figlia, Lidduzza, conquista l'indipendenza e la difende gelosamente; la nipote, Ituzza, si laurea - ospite della famiglia Brancati, dove il piccolo Vitaliano, detto Nuzzo, inventa sul vasino le sue prime storie - e poi si trasferisce a Noto, dove insegna, si sposa e cresce i figli, finché la necessità la spinge a lasciare la sua Sicilia per Bari. Muovendo dal ricordo di un rapporto familiare, Gianrico Carofiglio chiude con una affascinante finzione il racconto della madre."" -
Le lezioni sul Zuangzi
Nelle quattro lezioni tenute al Collège de France e raccolte in questo volume, Jean Francois Billeter, sinologo di fama mondiale, cerca di ""dare un'idea delle scoperte che si possono fare quando ci si accinge a studiare in modo scrupoloso e al tempo stesso immaginativo"""" il testo di Zhuangzi, grande filosofo cinese del IV secolo a.C. Partendo da una nuova traduzione e interpretazione di aneddoti, espressioni e termini contenuti nel libro, Billeter rende con grande forza l'esperienza sapienziale che nasce dallo studio del Zhuangzi e, insieme, consente al lettore contemporaneo di condurne una parallela attraverso le parole del filosofo: la ricerca di un livello più completo di percezione e conoscenza nel quale, superando i limiti dell'attività intenzionale e cosciente e aprendosi a quella necessaria e spontanea, si congiungono tutte le risorse e le facoltà che dimorano in ognuno di noi - quelle conosciute e quelle sconosciute. Ne deriva un sentire più profondo e essenziale dei fenomeni, del mondo e di se stessi, una visione più integra e inesplorata dell'esperienza umana."" -
Letture da treno
"Anna Karenina finisce sotto un treno, e le sta bene"""". """"Edipo andò ramingo, senza patria e senza perdono. Ben più triste la sorte di Paul Léautaud, che non riuscì mai a possedere sua madre"""". """"Insopportabile Ortis! Si capisce subito che ha letto il Werther, e che si ammazzerà"""". Letture veloci, letture da treno, da lettore a lettore. Un bavardage sui classici della letteratura ognuno riscrive il libro che legge -, l'Autrice offre la sua lettura, come un bambino serio, come un vecchio che gioca." -
Sud 1982
"Lei non deve pensare a nulla, soldato. Deve solo eseguire. E se io le dico che il domani non esiste, lei si deve impegnare a fare tutto oggi"""". Nel 1982, un'Argentina in crisi, dilaniata dalla contestazione contro la giunta militare, richiama alle armi una generazione nella speranza che il sentimento patriottico e una facile guerra lampo riescano a ricompattare la nazione. Adrian Bravi racconta la guerra delle Malvine attraverso la storia delle sue recinte, nei cui occhi il tragico di un conflitto assurdo si trasforma in comico. Sud 1982 coglie i sentimenti della guerra, di chi aspetta il congedo, di chi è stato appena arruolato, di chi ritorna a casa ma continua a sentirsi un soldato, di chi si aggira nell'accampamento con un libro di poesie nella tasca dell'uniforme. E il senso rimane al di là dell'attesa straziante che la guerra impone a chi, riluttante, vi partecipa." -
Nudità
Giorgio Agamben ha raccolto in una serie di saggi brevi i motivi più urgenti e attuali delle sue ricerche: dalla festa, messa inaspettatamente in relazione con la bulimia contemporanea, alla nudità, di cui vengono indagate le nascoste implicazioni teologiche; dal problema del corpo glorioso dei beati, che non si nutrono e non fanno all'amore, a quello dell'inoperosità come paradigma dell'azione umana. Il punto di fuga verso cui convergono tutti questi temi è la politica, intesa come una soglia in cui teoria e prassi, arcaico e contemporaneo coincidono senza residui, e in cui può muoversi soltanto una scrittura che ha bruciato tutte le sue carte di identità ed è, insieme, filosofia e letteratura, divagazione e scheda filologica, trattato di metafisica e nota di costume. -
Simonetta Perkins
Che cosa fa a Venezia una giovane ereditiera bostoniana, diffidente nei confronti dell'amore e disillusa, snob e ironica quanto basta per guardare con odio e amore l'esotismo un po' selvaggio che la investe nel suo viaggio in Italia? Contro ogni intenzione, tra estasi e pentimenti, esaltazioni e angosce puritane, si innamora. Per di più, di un gondoliere, che diventa l'emblema del suo desiderio di libertà e, allo stesso tempo, di un'energia pura e sconosciuta, da cui prendere le distanze. Lavinia affida al suo diario il racconto di questo fulminante percorso di iniziazione finché, nascondendosi sotto il personaggio fittizio di Simonetta Perkins, confida per lettera a un'amica la sua passione. Un gioco di maschere e specchi in cui si è celato lo stesso autore per alludere all'inconfessabile amicizia amorosa che lo legò a un gondoliere veneziano. Hartley racconta il contrasto tra passioni e censure: una storia senza tempo. -
Strongmen
L’intellettuale indiano Vijay Prashad ha invitato alcuni scrittori che vivono in importanti democrazie (Stati Uniti, India, Turchia, Russia, Filippine) a riflettere sull’elezione alla presidenza dei rispettivi paesi di leader populisti che stanno forzando le forme dell’esercizio democratico. rnrnEsiste un minimo comun denominatore tra Trump, Modi, Erdogan, Putin e Duterte, con la loro retorica della forza, il loro nazionalismo dilagante e il loro odio per il diverso? La velocità con cui il fenomeno si sta espandendo su scala mondiale ha inoltre indotto nottetempo a chiedere un contributo originale sul Brasile di Bolsonaro. Eve Ensler si insinua quindi sotto la pelle (e sotto la chioma…) del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Danish Husain ci racconta la storia del Primo Ministro indiano Narendra Modi. Burhan Sönmez rovista tra i particolari della sconcertante carriera del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ninotchka Rosca denuncia l’universo maschilista di Rodrigo Duterte, mentre Lara Vapnyar mette a nudo il truce sessismo di Vladimir Putin. Infine, Luiz Ruffato esplora la patina “mitica” di Jair Bolsonaro. -
La risata del '68
"Sarà una risata che vi seppellirà!"""" A quarant'anni dal suo scoppio irriverente, il maggio 1968 torna alla memoria come un'esperienza felice, come la fine di una guerra, la caduta di un muro o di un regime. Ci sono memorie che restano intatte e illese: non così il '68 che oggi soffoca sotto giudizi critici, denegazioni e denigrazioni. Ma il ricordo è ancora vivo nei suoi protagonisti, che oggi lo raccontano senza giudicarlo, così come lo hanno vissuto. Luciana Castellina, Guido Viale, Nanni Balestrini, Luisa Muraro, Lidia Ravera e tanti altri ritrovano la felicità di una rivoluzione prima della sua sconfitta, la risata che non è riuscita a seppellire il mondo." -
L' ordine animale delle cose
L'ordine animale delle cose è nascosto sotto la superficie del potere umano sul mondo. Antonio Prete ci racconta di animali fantastici e animali reali, di animali che sono stati parte della sua vita o l'hanno attraversata con la forza del simbolo, dell'allegoria o della semplice presenza. Un bestiario privato e illuminante, cui l'autore affida la nostalgia di una purezza perduta. O, forse, un sogno: che all'uomo sia riservato ""un tempo in cui, deposta infine la pretesa superiorità del genere umano, e appresa dagli animali la forma profonda del pensiero"""", saremo pronti per una nuova, inattesa metamorfosi. Un'evoluzione al contrario."" -
Le potenze del sonno
Le potenze del sonno abitano con leggerezza questi brevi testi popolati da ricordi, suggestioni, spunti biografici, riflessioni, figure dell'immaginario. Al centro, lo spazio inafferrabile del sonno, quella soglia segreta che ci sottrae alla realtà obbligata del giorno e ci restituisce al mondo libero e irresponsabile della notte e dei sogni. Uno spazio in cui il pensiero, l'immaginazione, le sensazioni si dilatano: un'apertura che conduce al ""vero paese d'origine"""", al luogo nascosto dove entriamo in contatto con il nostro """"tessuto intcriore"""". L'oscillazione tra la volontà di decifrare questo continente dell'oblio e della rivelazione e la resa affascinata ai suoi poteri sfiora con sapienza l'enigma che ogni giorno ci cattura: """"l'abisso del sonno""""."" -
Inverno alla Grand Central
"Come Jack London, Stringer è un narratore autodidatta di prima grandezza ed è sopravvissuto senza rancori e pieno di speranza all'estrema povertà, alla mancanza di un tetto sopra la testa e alla tossicodipendenza. I racconti di Lee Stringer sono cupamente avvincenti. Parlano di come i relitti umani più inutili, più sradicati e inquietanti di New York riescano a rimanere in vita giorno dopo giorno. Sono veri e propri reportage, non opere di fantasia. L'autore, che in ogni racconto è anche uno dei personaggi, per anni e anni è stato un reietto privo di dignità e rispetto di sé almeno quanto i suoi protagonisti. Però, proprio quando si faceva di crack, raccoglieva i vuoti delle lattine per un nichelino al pezzo e veniva cacciato dalla metropolitana perché distribuiva Street News, un settimanale di paria e su paria come lui, Lee Stringer scoprì un nuovo sballo. E cioè scrivere per quel giornale. Si conquistò uno scopo nella vita, si liberò della tossicodipendenza. Quest'uomo sa scrivere"""". (Dall'Introduzione di Kurt Vonnegut)" -
Cristi di oscure speranze
Omaggio al grandissimo antropologo che il 28 novembre 2008 ha compiuto cent'anni, quest'intervista, raccolta dagli scrittori Silvia Ronchey e Giuseppe Scaraffia, tocca tutti i suoi temi che sono anche i temi del nostro tempo: estetica, letteratura, clonazione umana, razzismo, la famiglia nella società contemporanea... Intense sono le pagine dedicate ad argomenti più intimi: al senso del sacro, alla morte e, non ultima, all'amata scimmietta Lucinda. -
Dolorose considerazioni del cuore
Dal suo rifugio sotto le coperte, Tina racconta a Vittoria, amica amatissima, persa e ritrovata, i fatti, il disordine e i ricordi degli anni in cui una brusca rottura le ha tenute lontane. Nel tentativo di ricondurre a un unico, ricorrente malamore i tanti modi in cui ha amato, Tina recupera dai suoi cassetti brani di romanzi incompiuti e li annoda alla testimonianza di un presente insopportabile. L'assistenza a due genitori anziani, incattiviti da una relazione infelice, riporta in superficie le sofferenze infantili e permette di ricomporre gli indizi di un antico rifiuto. Si delinea così l'""autobiografia di una borderline"""" dalla caotica vita sentimentale, nella quale gli affetti vivono di strappi e tormentosi ritorni. Eppure il cielo resta alto sulle rovine e una ricomposizione è possibile."" -
Racconti nella rete®
Questo libro pubblica i venticinque racconti vincitori dell'edizione 2008 del Premio Racconti nella rete®. Il premio, giunto alla sua settima edizione, si svolge ogni anno a Lucca all'interno della manifestazione letteraria LuccAutori®. Questa edizione è ricca di contributi provenienti da tutto il paese e mostra la crescita avvenuta in questa palestra di scrittura creativa, nel corso del tempo: una prosa sempre più raffinata e variegata, temi, accenti e stili più originali, narrazioni distaccate e filtrate da precise esercitazioni di stile. Questi racconti sono espressione di una volontà artistica sempre meno velleitaria e sempre più indirizzata verso la professionalità, tanto che l'esperienza letteraria di Racconti nella rete® potrebbe essere spunto di riflessione sulla realtà di un'Italia che cambia, che diviene più colta, più riflessiva. -
Deliri
Epifanie improvvise, intuizioni filosofiche, l'euforia di un linguaggio che trapassa il reale compongono la cronaca dei deliri che a intervalli regolari hanno accompagnato l'autrice intorno ai suoi trent'anni. Antonella Moscati racconta i pensieri e le parole rimasti nel ricordo dopo lo spegnimento di quei bagliori, la logica che diviene follia. La singolarità di quest'esperienza risiede nel fatto che l'autrice, filosofa per passione e professione, passata la crisi, ricorda e commenta quello che ha detto, pensato e fatto quando non era cosciente di sé, fornendoci una testimonianza unica sui processi tortuosi della mente; e porta alla luce quel grumo incandescente, quella sinapsi che si accende quando il pensiero filosofico e la speculazione religiosa entrano in contatto con un nucleo intimo e doloroso, il desiderio e l'impossibile ricerca di una nuova maternità immacolata. -
La scomparsa dell'alfabeto
"Voglio che tu raccolga una storia,"""" Nona assume il tono grave di un ordine, """"vorrei raccontartela come uno dei miei romanzi, perché di scriverla davvero non sono più capace"""". Eccentrica, sarcastica, la protagonista della """"Scomparsa dell'alfabeto"""" è una donna anziana che vive negli interstizi dell'età, in una giovinezza dello spirito che ha accompagnato la sua intera vita, ma anche un essere umano che sta per perdere la memoria. Chi ascolta la storia per esserne unico testimone è un vecchio amico psicanalista, abbandonato dalla moglie, che vive la sua professione nella solitudine. Le parole che si diranno riguardano l'amore perfetto di Nona per la dottoressa Merkel. Una passione travolgente tra due donne ma anche una relazione pericolosa tra una paziente e la sua psicanalista, piena di rabbia e di pietà. Nella """"Scomparsa dell'alfabeto"""" Valerla Viganò racconta di quel che sopravvive quando si scopre che l'orizzonte dei sentimenti non è più infinito e l'esistenza è il segno di quel che passa e di quel che rimane."