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Il vecchio farabutto
Nel castello del barone Inokay vive la bella Maria, sua figlia. Oltre le mura vive il vecchio factotum del barone, un furbacchione, con il nipote Laci, burrascoso come un brigante. Maria e Laci si incontrano bambini e a lui che le chiede un bacio che sia per sempre, il barone promette subito e per certo uno schiaffo. Il vecchio manda Laci a bottega da un fabbro, il barone, che è uno spendaccione, chiude Maria in collegio. Il vecchio, sotto il nero delle unghie, tiene la polvere delle vite di tutti. Tra cani rognosi, una fortuna persa e ritrovata, un vecchio che tutti credono un miserabile e una guerra, si rincorrono le peripezie amorose di Laci e Maria che, nonostante i tranelli del tempo, non smettono mai di cercarsi, e agisce avaro e incredibile il vecchio, sempre incompreso. Una storia di ironia, d'amore e di incastri che, scritta cento anni fa da un grande autore magiaro, ci seduce con la sua freschezza. -
L'incontro
È l'agosto del 1986 e all'aeroporto di Bucarest un drappello di lontani parenti, profittatori e scagnozzi del regime di Ceausescu,attende, con i vestiti buoni e un'ossessiva curiosità, l'arrivo di Traian Manu. Fuggito dalla Romania quarantanni prima, l'esule è ora cittadino italiano e professore di biologia, ed è stato invitato nel suo ex paese con il pretesto di una serie di conferenze, in realtà per essere spiato dal regime. Traian ama l'Odissea, che recita a memoria, ma diffida della sua Itaca, di cui conosce i vizi e intuisce i pericoli. Sballottato tra agenti e burocrati dell'apparato, cugini che fanno il doppio gioco, adulatori e conoscenti in coda per un aiuto dal mondo di ""Fuori"""", Traian lo """"straniero"""" non capisce più niente del paese dove è nato, della situazione che lo circonda e del senso del suo viaggio. E le uniche due persone che vorrebbe ancora rivedere non possono in realtà abitare che i suoi incubi o i suoi sogni. Con un senso gogoliano e irriverente della deformazione, la narratrice scava nelle miserie e nelle illusioni dei suoi personaggi e costruisce l'immagine di un mondo che gira a vuoto, fra ricerche intrecciate e tutte fallite."" -
Parigi 25/44
"Parigi 25/44"""" descrive un incontro fittizio tra il giovane filosofo francese Jean-Paul Sartre e il grande scrittore americano Ernest Hemingway nella Parigi del 1925, popolata da artisti e scrittori di tutte le nazionalità. Entrambi si lasciano coinvolgere dalle vicende di Eva, una ragazza caduta in disgrazia che cerca di sfuggire al lato più cupo della città. Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, Pablo Picasso, Ezra Pound, Salvador Dali e James Joyce sono gli altri testimoni dell'angosciante dramma che coinvolge Hemingway, Sartre e la giovane Eva. Il nodo della vicenda sarà sciolto solamente durante la caotica liberazione di Parigi nel 1944. In """"Parigi 25/44"""" Dick Matena riporta in vita la Parigi della lost generation, creando un'elegante graphic novel; una forma che si presta per eccellenza a rendere questa storia asciutta, da film noir, dove a ogni angolo di strada ti sembra di riconoscere qualcuno di famoso e di familiare." -
Tamara Drewe
Tamara è un'ex bambina introversa e bruttina diventata una magnifica femme fatale con il naso ritoccato dal bisturi. Tiene una rubrica un po' futile su una rivista, fa girare la testa agli uomini e, quando ritorna nella campagna inglese dov'è nata, getta scompiglio tra gli abitanti del paese e tra gli ospiti e i gestori di una vicina fattoria convertita in pacifico residence per scrittori. In quell'angolo idilliaco e noioso d'Inghilterra, Tamara sconvolge molte vite, offre agli scrittori nuova linfa per le loro storie e regala a tutti un finale a sorpresa. Il regista inglese Stephen Frears ha tratto dal libro una black comedy. Ecco come spiega la sua fascinazione per Tamara Drewe: ""Avevo seguito il fumetto di Posy Simmonds quando ogni sabato usciva a puntate sul Guardian. Non mi era venuto in mente che potesse essere trasposto in un film. Scoprire il mondo di una sceneggiatura e il piacere con cui si sviluppa una storia è per me un momento di estasi. Ricordo la gioia di leggere la sceneggiatura di Christopher Hampton per Le relazioni pericolose e quella di Hanif Kureishi per My Beautiful Laundrette. Questa volta, un lungo viaggio a New York mi servì per entrare nell'adattamento di Moira Buffini della graphic novel di Posy Simmonds. Il mondo di Posy è un mosaico di campi, staccionate e mucche, di arguzia e complessità, di umorismo e tragedie, di personaggi che sono insieme ridicoli e adorabili."""""" -
Il riporto
Arduino Gherarducci, discendente di una famiglia dai capelli ""riportati"""", chi su un lato della testa, chi al centro, non vede l'ora di diventare calvo per sperimentare il riporto alla Giulio Cesare, in avanti con la frangetta. Ma il riporto, di cui va fiero, ha qualche inconveniente. Un malintenzionato, uno spiffero, un colpo d'aria possono scombinarlo. Quando questo succede e Arduino si ritrova con la testa nuda di fronte a un'aula di studenti, decide di chiudere con la sua vita di studioso dei formati di scambio dei dati bibliografici e di partire per la Lapponia. La sua fuga si fermerà prima però, su una montagna delle Marche, dove la sua nuova vita da eremita avrà un inatteso risvolto."" -
La scoperta del mondo
Luciana Castellina, militante e parlamentare comunista, fra i quattordici e i diciotto anni ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica: dal giorno in cui, il 25 luglio 1943, a Riccione, la partita di tennis con la sua compagna di scuola Anna Maria Mussolini viene interrotta perché la figlia del Duce deve scappare (suo padre è stato appena arrestato a Roma), a quando si iscrive al PCI. In mezzo, l'evoluzione di una ragazza dei Parioli, con gli occhi aperti sul mondo e sulla storia, titubante nei suoi pensieri e curiosa di capire, i primi viaggi a Praga e nella Parigi del dopoguerra, i primi compagni, il primo gioioso lavoro, insieme a tanti coetanei di tutta Europa, per costruire una ferrovia nella Jugoslavia di Tito, le domande, le ribellioni, le scoperte di uno spirito impaziente di prendere forma. Questo diario, rivisitato e arricchito, ha mantenuto tutta la sua freschezza e la forza della sua testimonianza su un pezzo di storia decisivo per la generazione postbellica. -
Hanno rapito Alain Delon
Alain Delon, il celebre attore francese, ama andare in giro per Parigi in bicicletta, facendo percorsi secondari per seminare i fan. Ma in una di queste sue uscite solitarie viene fermato da una giovane ammiratrice, finendo narcotizzato, bendato e recluso in una casa isolata di un placido villaggio francese. Prigioniero del proprio personaggio, si ritrova ostaggio di una coppia di ragazzi giapponesi che lo adora come un feticcio, scoprendo di essere nel loro paese un mito senza tempo. E i due fanatici, volendo andare al fondo di un segreto che lo riguarda, lo coinvolgono in un'avventura dagli esiti sorprendenti. Un noir ironico e atipico. -
Non restare muti
"Ci vuole un poeta per rompere il silenzio e la disperazione, per dire l'indicibile verità. La Walker annuncia ciò che non ci è più concesso fare, ciò che non permetterà più che succeda"""". Howard Zinn. L'autrice de """"Il colore viola"""" (1984), militante per i diritti civili, ci offre una testimonianza dai territori dell'orrore mo-derno, Ruanda, Congo Orientale e Striscia di Gaza, perché la carneficina abbia fine e la voce della libertà trovi ascolto." -
Cultura di destra
"Che cosa vuol dire cultura di destra?"""" chiede un intervistatore a Furio Jesi nel 1979. È """"la cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare nel modo più utile, in cui si dichiara che esistono valori non discutibili, indicati da parole con l'iniziale maiuscola"""". Originale mitologo della modernità, Jesi dedica gli studi qui raccolti a individuare le matrici sotterranee, il linguaggio e le manifestazioni delle """"idee senza parole"""" della cultura di destra otto-novecentesca; e lo fa smascherandone i luoghi comuni, le formule e le parole d'ordine che alludono a un nucleo mitico profondo e inconoscibile, ma fondante e modellante, cui fanno riferimento i principi ricorrenti di Tradizione, Passato, Razza, Origine, Sacro. Un """"vuoto"""" da riempire di materiali mitologici, manipolati dalla propaganda politica di destra per legittimare il suo potere e gli ordinamenti sociali dominanti. Da questa prospettiva, Jesi indaga gli apparati linguistici e iconici sottesi al fascismo e al neofascismo, al nazismo e al razzismo, penetra nelle pieghe dell'esoterismo di Julius Evola e del lusso retorico dannunziano, attraversa le pagine di Liala e Pirandello. Questa nuova edizione di un libro ancora attualissimo è corredata da tre inediti e un'intervista." -
Scrivimi
La sincerità delle ultime parole tra un uomo che sta morendo e la donna che lo assiste. ""Non è perché uno sta morendo che vuole sentire delle chiacchiere sceme oppure che tempo fa. Proprio perché sta morendo vuole sentire cose interessanti, cose vere. Stavo seduta allo scrittoio, scrivevo, mi voltavo, leggevo. Poi mi alzavo e mettevo il disco. Poi ricominciavo a scrivere e a leggere. Lui dormiva e sentiva."""""" -
Chiusi dentro
Racconto privato e insieme cronaca narrativa, Chiusi dentro è un viaggio nel microcosmo di una provincia ""cagionevole"""", sempre sul punto di estinguersi, ma tenacemente legata ai propri difetti e al ricorrere di tempo e memoria. Ci racconta una Toscana appartata e un po' bastarda, terra di famiglia conquistata negli anni, dove si incontrano uno studioso di Teheran in esilio che scrive una storia dell'Iran preislamico ma che non ha le parole per salutare, lo scrittore russo Viktor Pelevin e le sue scarpe per piedi di un'altra razza, rumeni che ripopolano le strade assumendosi il futuro di un passato a rischio. Dove ha regnato Porsenna e ancora si gioca alla caccia al tesoro con il suo Mausoleo, dove il padre Ottiero ha conosciuto il primo amore e studiato per liberarsi dal fascismo, e i cinema ormai vuoti si trasformano in pionieristici locali di spogliarello. Chiusi è allora una provincia che con """"l'audacia dei timidi si lancia nell'impudicizia senza accorgersene, inconsapevolmente convinta che le tentazioni contengano in sé il ravvedimento"""". Con un sorriso misterioso sulle labbra, un sorriso etrusco, la Ottieri ci guida tra gli specchi di una storia comune, in un'Italia l'atta di paesi nonostante tutto ancora vivi."" -
Vergogna
Paura, vergogna, colpa, amore sono i sentimenti universali che Karin Alvtegen tesse in un intreccio noir basato su due figure femminili, le cui vite si incrociano casualmente con conseguenze sconvolgenti. Maj-Britt, cresciuta in un rigido ambiente protestante che identifica la sessualità con l'impurità, si rinchiude in casa per trentanni e si punisce con l'obesità, nel tentativo di rimuovere la sua ""colpa"""". Monika, primario di chirurgia, getta via la sua vita, sopraffatta da un trauma famigliare e da un segreto inconfessabile che alimentano le sue paure e congelano ogni ricerca di amore. Per saldare il conto con la vergogna, entrambe affronteranno un inatteso percorso di liberazione."" -
Il libro russo dei sogni a colori
Nella città siberiana di Perm', durante la prima guerra in Cecenia, un drappello di personaggi singolari abita in un malconcio condominio di epoca sovietica: c'è Azade, musulmana deportata, che negli odori della latrina del cortile legge i sogni e le ansie dei vicini. Mirkhat, un suicida che non vuole andarsene tra i morti e vuole invece riscrivere la sua storia e quella degli altri. Una banda di bambini terribili, che sniffano colla e parlano come profeti. Ol'ga, un'ebrea che lavora per un quotidiano pro-governativo e traduce in rassicuranti eufemismi gli orrori ceceni. Suo figlio Jurij, un veterano affetto da psicosi traumatica che sogna di essere un pesce. E Tanja, che crea reperti falsi e bizzarri per il polveroso museo in cui lavora; affascinata dai colori, dalle nuvole e dai sogni di volo, annota tutto puntualmente su un taccuino da cui non si separa mai. E poi ci sono dei misteriosi Americani di Origine Russa in arrivo... Tutti esuli, tutti senza patria. Un romanzo che è una fantasmagoria di storie e immagini, in cui ogni personaggio ha le sue strategie o i suoi sortilegi per passare dall'apparente assurdità della vita a un significato che la riscatti. -
Il diavolo alle calcagna
A cinquantacinque anni e a dieci dalla morte della moglie Daniela, Fabrizio Garrone - scrittore un tempo di successo - comincia a sentirsi il ""diavolo alle calcagna"""" e la notte non riesce più a dormire per un terribile incubo ricorrente, e anche un po' per l'ansia di una vita che corre dritta alla sua fine. Dopo qualche tentativo solitario, si affida al dottor Ferri, uno psichiatra senza camice il cui studio ricorda il boudoir di una puttana di frontiera. Con le pillole per dormire, dimagrire ed essere felici, Garrone si ritrova un altro, un fanatico della forma fisica e della vita mondana, la cui autostima si basa su una testuggine di addominali ben sagomati. E anche i sentimenti sembrano dargli un'altra possibilità: una giovane aspirante poetessa e mancata velina lo seduce e lo lusinga. Ma quando lo scrittore capisce che quella che credeva una sua ammiratrice lo ha ingannato, decide di congegnare un delitto perfetto... In questo romanzo, Francesca Duranti racconta di un uomo che, nel tentativo di sfuggire alla corsa del tempo, un po' si perde e un po' si ritrova nella rassicurante e ironica compagnia di se stesso."" -
Reality
"Szczygiel parla di donne e di uomini, soprattutto di donne, nella loro quotidianità: piccole storie pur sempre dentro il flusso della Grande Storia, casi comuni e insieme bizzarri e rivelatori. I racconti-reportage si muovono agilmente tra grande giornalismo e buona letteratura e ci ricordano che dietro le apparenze della normalità ogni vita è una, e che non esistono vite insignificanti."""" (Goffredo Fofi)" -
Poesie sparse pubblicate in vita
"Celan rappresenta la realizzazione di ciò che non sembrava possibile: non solo scrivere poesia dopo Auschwitz ma scrivere 'dentro' queste ceneri, arrivare a un'altra poesia piegando questo annichilimento assoluto, e pur rimanendo in certo modo nell'annichilimento. Celan attraversa questi spazi sprofondati con una forza e una dolcezza e un'asprezza senza paragoni"""". (Andrea Zanzotto)" -
I demoni del deserto
È il 5 dey del 1383 secondo il calendario iranico, il 26 dicembre del 2003. Dal deserto che circonda la città di Barn si alza un Bad-e-margh, un vento di Morte, e in pochi secondi il terremoto annulla il paesaggio. Dell'intera famiglia, Agha Soltani e sua nipote Hakimè sono gli unici a sopravvivere. Al tramonto, dopo la catastrofe, comincia il loro viaggio, a piedi, in direzione del Golfo e del mare, nel tentativo di ricostruire dalle macerie una nuova vita. Agha Soltani è sempre stato un maestro, ma nulla capisce di Hakimè, bambina silenziosa e ossessionata dal sangue, presenza perturbante per chiunque la incontri, con il suo incarnato scuro in cui spicca il verde degli occhi, a cui si offrono visioni di un mondo che non esiste. I loro passi saranno scanditi dalle risate dei jinn, i demoni del deserto che fanno sperdere le carovane e impazzire i fanciulli, e forse la stessa Hakimè, ma che si incarnano pure nei trafficanti di uomini, nei ladri di bambini e nella banda di Amir Khan, che attenta all'esile unione che i due hanno costruito. Zarmandili descrive un'odissea contemporanea, un moderno racconto epico attraverso un mondo antico, in cui le leggende, le magie e le fascinazioni s'intrecciano alla cronaca dei nostri tempi di guerra. -
I.
Chi è I.? Chi si nasconde dietro alle tante e diverse incarnazioni che assume di tavola in tavola? Lui stesso se lo chiede e chiamando in causa le stelle e i saggi, l'amore e il sesso, la poetica e la scienza si fa seguire passo passo nella sua ricerca per cercare risposta al ""quesito che lo pungola fino alla follia"""", ovvero """"chi - o cosa sono?"""". Se l'ispirazione di questo libro illustrato risale ai romanzi filosofici del XVIII secolo, la scelta delle immagini, dalle provenienze e dagli stili più diversi, è affidata a un brillante montaggio di materiali grafici di pubblico dominio, cui i brevi testi a fumetto danno voce con sapiente ironia."" -
Vagabondi notturni
Ogni sera, al crepuscolo, una marea di bambini provenienti dalle campagne invade le strade di Gulu, in Uganda, nel territorio insanguinato degli Acholi. I ""vagabondi notturni"""" sono stormi di piccoli in cerca di un rifugio sicuro per la notte, mandati dai genitori nella città presidiata dall'esercito governativo per sottrarli alle scorribande di altri piccoli disperati: i bambini guerriglieri dell'Esercito del Signore, che attaccano i villaggi devastandoli e rapendo i loro coetanei per arruolarli a forza nelle file dei ribelli. Sono storie di violenze atroci e impensabili, a partire dalle quali Jagielski ricostruisce le vicende di un paese lacerato dalle ferite coloniali e postcoloniali, dalle faide etniche, da un'identità nazionale ancora tutta da costruire, da guerriglieri-profeti paranoici e dittatori ammalati di manie di grandezza, tra colpi di stato, vendette incrociate, lotte civili cruente. Un racconto che è un lancinante """"Cuore di tenebra"""" di un grande reporter, e che non può non ricordarci le cronache limpide e crudeli di """"Ebano"""" di Kapuscinski."" -
Il ritratto del diavolo
Che cosa lega i diavoli mostruosi del Medioevo - figure ibride che mescolano i ""portenti"""" esotici, gli esseri fantastici dell'antichità e la Bestia cristiana che incarna il Male - alle """"Teste grottesche"""" di Leonardo da Vinci e alla fisiognomica dei criminali classificati da Cesare Lombroso? Come si passa dall'iconografia ingenua delle """"Artes moriendi"""" del '400 ai diavoli umanizzati di Signorelli, al Minosse di Michelangelo nella Cappella Sistina o agli studi sulle deformazioni delle proporzioni umane di Dürer? Attraverso le metamorfosi di un tema artistico diffusissimo, Daniel Arasse ci introduce nel cuore del rapporto tra simbolo e realtà che percorre l'immaginario visivo. E ci illustra la trasformazione del Diavolo da icona dell'Altro assoluto - il Disumano - a ritratto del lato oscuro, difforme, perturbante dell'uomo stesso, che l'attività artistica interiorizza nella figura di un """"Diavolo dal volto umano"""".""