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Onda lunga
La protagonista di ""Onda lunga"""" è un anziana signora, ironica e indomabile, alle prese con gli inciampi, le inquietudini e gli attacchi di insubordinazione della cosiddetta terza età. Non la rassicurano le immagini pubblicitarie di ultrasettantenni con il sorriso illuminato da un eccellente adesivo per la dentiera o di spumeggianti coppie mature che grazie a un sofisticato apparecchio acustico riacquistano la giovinezza. La vita vera è più dura e intricata, ma - se la memoria fa cilecca e i pensieri a volte si fanno cupi - offre anche, a saperli cogliere, antidoti inaspettati: una visita casuale a un campo rom, discussioni animate con amiche ottantenni, un'indagine nei segreti di un'adolescente, un'ordinaria avventura nella propria città, conosciuta da sempre eppure piena di pieghe nascoste o sorprese che l'onda lunga del tempo permette ancora di vivere. In viaggio agrodolce negli umori e nelle risorse della vecchiaia."" -
La vita è ingiusta
Che cosa ci porta a definire giusta una vita? Quali esigenze e diritti non sono negoziabili perché una vita sia considerata degna di essere vissuta? Macho affronta il problema della giustizia nella vita individuale e sul piano collettivo, mettendo in luce come nessuna dichiarazione dei diritti dell'uomo e nessun contratto sociale possano sanare la frattura tra i dolori che il singolo affronta nella sua esistenza e gli indici di progresso sociale. Attraverso la storia della cultura occidentale, il filosofo austriaco tratteggia l'atteggiamento dei popoli antichi rispetto al male e la necessità di divinità plurime e diverse per giustificarlo; racconta la grande svolta del cristianesimo con un unico Dio libero e sovrano, di cui è possibile accettare le decisioni solo tramite la fede; analizza l'avvento del razionalismo di Descartes e Pascal fino ai pensatori contemporanei che hanno spostato il problema della giustizia su un piano geopolitico. Quattro lezioni per proporre un nuovo punto di vista su una questione che nasce con l'uomo. -
Umori e malumori
"In tempi in cui la complicazione viene confusa con l'intelligenza, e sembra più profonda della semplicità, io ho scelto per me 'lo stile dell'anatra' della leggerezza che non mostra lo sforzo che si fa per ottenerla - tenendo sempre presente che semplicità non è semplificazione, e vale solo dopo aver sbrogliato il gomitolo della complessità"""". Le brevi prose di """"Umori e malumori"""" raccontano l'Italia dei nostri giorni, della politica aberrante, della falsa-buona letteratura, il paese dello stato d'emergenza, in cui anche i numeri diventano, a seconda dell'opportunità, di destra o di sinistra. Tra pensieri vaganti e sorrisi infuriati, La Capria propone una galleria di stati d'animo, il diario intimo di un intellettuale che reagisce, come il gatto della copertina, alle provocazioni che lo stato delle cose nel nostro paese quotidianamente gli offre." -
Un gatto per Natale
"C'era qualcosa di disperato e insieme indomito in quel gatto, qualcosa che colpiva al cuore. Benché fosse smilzo come un gatto da tempo affamato e con il pelo un po' sgualcito dalla vita di strada, camminava fiero e impavido, col suo mantello nero e le zampe e il viso bianchi, simile alla figura di un inchiostro giapponese""""." -
Lor signori
Non si trova sulla mappa di nessuna città, eppure il ""Bairro"""" di Tavares è il quartiere dove tanti lettori vorrebbero vivere. Ci abitano il signor Calvino, il signor Kraus, il signor Walser, il signor Valéry e altri loro colleghi, che vanno in giro per le sue strade tracciando ognuno il cammino della propria ossessione, del proprio carattere, del proprio sguardo sul mondo. Quattro storie, quattro itinerari nell'utopia e quattro strepitosi ritratti, in cui la fantasia incontra con felicità la mimesi comica e l'arguzia critica."" -
Come una bestia
Questo romanzo racconta di un ragazzo, Pim, che, finita la scuola, sceglie un mestiere e decide la sua vita: diventare macellaio, il più bravo macellaio del mondo; studiare anatomia, sezionare quarti e mezzene, aprire un negozio a Parigi. È una scuola dura, ma tutto si supera quando c'è la vocazione. Anche se Pim ha un modo tutto suo di fare i conti con la carne: si identifica con gli animali portati al macello, carezza le ragazze cercando sotto la pelle i quarti e le fese, tende alla perfezione in ogni gesto pietoso ed esatto. Pim s'incarna in un cavaliere pronto allo scontro, al gran torneo degli arrosti, alla sfida di disossare un vitello come se la sua carne rosa fosse il cuore di una principessa. È un boia che piange lacrime di tenerezza per un maiale, che sogna di chiudersi nel corpo squartato di una mucca, che non è mai sazio della sua passione. Ed è un ragazzo: lungo, allampanato, morbido, serio come un angelo, modesto come un artista. Questo romanzo racconta una strana storia d'amore perché, come spiega l'epigrafe di Lévi-Strauss, ""il modo più semplice per identificare l'altro con se stesso, è sempre quello di mangiarlo""""."" -
Critica della vittima. Un esperimento con l'etica
La vittima è l'eroe del nostro tempo. Essere vittime dà prestigio, impone ascolto, promette e promuove riconoscimento, attiva un potente generatore di identità, diritto, autostima. Immunizza da ogni critica, garantisce innocenza al di là di ogni ragionevole dubbio. Come potrebbe la vittima essere colpevole, e anzi responsabile di qualcosa? Non ha fatto, le è stato fatto. Non agisce, patisce. Nella vittima si articolano mancanza e rivendicazione, debolezza e pretesa, desiderio di avere e desiderio di essere. Non siamo ciò che facciamo, ma ciò che abbiamo subito, ciò che possiamo perdere, ciò che ci hanno tolto. È tempo però di superare questo paradigma paralizzante, e ridisegnare i tracciati di una prassi, di un'azione del soggetto nel mondo: in credito di futuro, non di passato. -
L'ultima apparizione di José Bergamín
"I giochi di parola di Bergamin erano veramente intrepidi: non rovesciavano una parola in un'altra, ma Dio nel diavolo: erano la corda sulla quale si teneva appollaiato (più come un merlo che come un funambolo).""""" -
Nidi di rondine
Madri, albero di fuoco, sandali di legno, cucina, grattare il vento, rondine, giada, dire addio, baciare, autunno, silenzio: con la leggerezza e l'attenzione di una calligrafa, Kim Thúy costruisce il racconto delle tre vite di una donna come un incantevole dizionario di oggetti, stati d'animo, esperienze, ricordi. In un'ipnotica oscillazione temporale tra passato e presente, percorriamo l'infanzia di Mãn in Vietnam, con le sue meraviglie, le sue durezze e l'amore delle tre madri che, l'una dopo l'altra, l'hanno partorita, raccolta in un orto come una piantina e allevata; la storia della sua vita in Canada e del matrimonio con un ristoratore vietnamita, un rapporto liscio e piatto come uno ""spazio fra due flutti"""", in cui la passione per la cucina e la cura minuziosa delle ricette diventano una lingua alternativa per esprimere sentimenti sopiti e nostalgie. E l'irruzione all'orizzonte di una terza vita possibile, l'incontro con un uomo che sembra un appuntamento col destino, in cui si può guadagnare tanto, e altrettanto perdere."" -
Rondò per Beverly
John Berger ha perso la moglie da un mese quando l'ascolto di un Rondò di Beethoven la fa tornare, o meglio ""la sua assenza viene sostituita dalla sua presenza"""". Da quel momento i ricordi cominciano a scorrere: la sua leggerezza, le sue sopracciglia alzate, la sua maniera di annaffiare le piante, il suo modo di portare il cappotto, i suoi occhiali, la sua bellezza... Cosi nasce questo Rondò, questo tributo tenero e preciso, che ci dice quanto può essere attento l'amore e creatore il ricordo."" -
Il fuoco e il racconto
Che cos'è in gioco nella letteratura, qual è il ""fuoco"""" che il """"racconto"""" ha perduto e cerca a ogni costo di ritrovare? E che cos'è la pietra filosofale che gli scrittori, con altrettanto accanimento che gli alchimisti, si sforzano di produrre nella loro fornace di parole? E che cosa, in ogni atto di creazione, ostinatamente resiste alla creazione e conferisce in questo modo all'opera la sua forza e la sua grazia? E perché la parabola è il modello segreto di ogni narrazione? Come in """"Profanazioni"""" e """"Nudità"""", Giorgio Agamben ha raccolto qui in dieci saggi i motivi più urgenti e attuali della sua ricerca. Come sempre nei suoi scritti, l'ostinata interrogazione del """"mistero"""" della letteratura, perseguita anche nei suoi aspetti più materiali (la trasformazione della lettura nel passaggio dal libro allo schermo), s'intreccia con una meditazione sull'altro, più oscuro, """"mistero"""" della modernità, etico e politico, questa volta."" -
Draghi
A popolare questi racconti sono draghi noti e meno noti: quello di san Giorgio che lo butta nel fango con un colpo di coda, quello che si è rifugiato sulla statua di Giordano Bruno a Roma, quello che insegna ad Adamo ed Eva la lingua del mondo. Ma non tutti i ""Draghi"""" di Corsi sono animali mitologici, a volte sono intuizioni, fuochi nella notte che si accendono o radure che si aprono d'improvviso. Alcuni volano, come fanno i draghi, altri stanno, semplicemente, come fanno gli oggetti, altri ancora sono pronti a diventare cenere, come le braci di una sigaretta. L'ultimo drago è una sequenza, un serpente di frammenti, ciliegie, resti. L'ultimo è la coda del drago con la quale l'autore accompagna il lettore in un prato in cui, come scrive, si incontra qualsiasi cosa - perché """"i prati sono pieni di occasioni"""" - e si rimane ammaliati e sperduti, come i bambini delle favole."" -
Guardati dalla mia fame
È forse la prima volta che un avvenimento, in questo caso un efferato delitto, viene raccontato in uno stesso libro da due voci contrapposte che entrano nella pelle della vittima o dell'aggressore. Nella Puglia del dopoguerra, terra di passaggio dove si incontrano reduci, transfughi, tedeschi e alleati, in occasione di un comizio di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista, avviene un linciaggio. Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione e la propria ragione, minuziosamente documentate. Milena Agus penetra nel palazzo delle vittime, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione, mentre Luciana Castellina ricostruisce la storia di quegli anni, assai poco nota, e le circostanze che fecero di una folla di poveri braccianti e delle loro donne dei feroci assassini: una all'interno, l'altra all'esterno, in due superfici che si toccano senza conoscersi, il palazzo e la piazza, e che quando vengono a contatto, esplodono. -
L' amore non conviene
La II C del Liceo Morgante viene sconvolta dall'arrivo di un supplente decisamente anticonvenzionale, il professor Federico Serpieri, che al posto del programma di storia e filosofia propone agli studenti un corso dal titolo ""Effetti pericolosi dello stato d'innamoramento sulle giovani generazioni"""". Dopo una prima titubanza, i ragazzi si lanciano nella nuova disciplina, imparando a sfuggire l'amore, a riconoscerne i pericoli e gli svantaggi... Gli studenti si esercitano con zelo e iniziano a mettere in pratica i nuovi insegnamenti, ma il dubbio resta: sarà poi cosi vero che """"l'amore non conviene""""? Un romanzo divertente e scanzonato sulla più pericolosa delle passioni."" -
La società della trasparenza
La società contemporanea è al servizio della ""trasparenza"""": da una parte le informazioni sulla """"realtà"""" sembrano alla portata di tutti, dall'altra tutti sono trasparenti - cioè svelati, esposti - alla luce degli apparati che, nel mondo postcapitalista, esercitano forme di controllo sugli individui. Cosi il valore """"positivo"""" della trasparenza maschera, sotto l'apparente accessibilità della conoscenza, il suo rovescio: la scomparsa della privacy; l'ansia di accumulare informazioni che non producono necessariamente una maggiore conoscenza, in assenza di un'adeguata interpretazione; l'illusione di poter contenere e monitorare tutto, anche grazie alla tecnologia. In questo saggio, Byung-Chul Han interpreta la trasparenza come un falso ideale, come la più forte delle mitologie contemporanee, che struttura molte delle forme culturali più pervasive e insidiose del nostro tempo."" -
Laura Barile legge Amelia Rosselli
La forza dirompente della poesia di Amelia Rosselli sconvolge schemi e forme della tradizione, costruendo uno splendido rebus modernista: in questo rebus ci fa penetrare Laura Barile con una lettura ravvicinata di alcuni testi. Un percorso attraverso le invenzioni linguistiche, la metrica ispirata alle rivoluzioni musicali novecentesche e le folgoranti illuminazioni di questa poesia, in versi che parlano di eros e di morte, di entusiasmi e lacerazioni, di purezza e di perdita. Un'agile ""guida"""" per introdurre lettori e studenti alla comprensione di una delle voci essenziali della poesia contemporanea."" -
La tregua
"Signore maturo, esperto, posato, quarantanove anni, senza gravi acciacchi, ottimo stipendio"""": cosi si descriverebbe Martin Santomé, il protagonista di questo piccolo classico della letteratura sudamericana. Schiacciato dalla noia di una vita da impiegato di commercio, vedovo con tre figli ormai grandi, guarda al trascorrere del tempo con tranquilla disillusione. E tutto rimarrebbe immobile fino al suo pensionamento, se in ufficio non venisse assunta la giovane Avellaneda, timida e chiusa in una silenziosa bellezza: per lei Santomé sente nascere un amore insperato, che lo porterà a vivere una relazione clandestina, rimettendo il tempo in movimento. Come Svevo in """"Senilità"""", """"La tregua"""" racconta la capacità straordinaria che ha la vita di prendere il vento e gonfiare le vele, per poi tornare alla quiete della bonaccia." -
La guerra d'Europa 1914-1918. Raccontata dai poeti. Testo originale a fronte
Per la prima volta i poeti di tutta l'Europa - 53 autori di 16 paesi, tra cui Apollinaire, Joyce, Pessoa, Mandel'stam, Ungaretti... - raccontano la Grande Guerra. I loro versi non parlano di eroi, gloria, onori, dominio, potere, ma di guerra. E della pietà che porta con sé. Le parole dei poeti riflettono la ferocia della guerra, la sua inutilità e il fatto che fosse combattuta in un modo nuovo, con mezzi che non si conoscevano e che divennero familiari solo agli uomini nelle trincee. Molti poeti combatterono e morirono al fronte, altri s'imboscarono o tentarono di scappare, ci fu chi credette nell'onore, chi fini in manicomio o in seminario, chi mori di overdose e chi finse di non ricordare. Un itinerario poetico nell'Europa dilaniata dallo scontro di civiltà attraverso i testi dei maggiori autori europei della letteratura del Novecento. -
A Santiago con Celeste
"A Santiago con Celeste"""" è il racconto di un viaggio di trecento chilometri, undici giorni, un lungo malumore e una sciarpa. Un percorso in cui l'autrice parte con uno zaino pieno e torna con uno zaino vuoto. Da Roma a Santiago, in treno, a piedi (ma anche in taxi), fermandosi in ostelli e rifugi, spa e piscine, il pellegrinaggio su una delle rotte classiche della cristianità di una scrittrice italiana che demitizza e rimitizza il cammino attraverso i suoi passi e quelli della sua amica Celeste. Celeste non dorme mai, parla continuamente, mangia chili di frutta e cammina troppo veloce, fino a quando, dato che il compagno di viaggio """"non è quello che ti capita, né quello che ti scegli, ma quello che alla fine ti ritrovi accanto"""", l'autrice e Celeste arrivano insieme a Santiago. L'intervallo tra quando si parte e quando si torna, diventa, come spesso fa il tempo, un intervallo spirituale, sentimentale e fisico, il passaggio pensoso e divertito dall'insofferenza all'accoglienza. Si parte anche per cambiare umore." -
Sette giorni fra mille anni
In una lettera a James Reeves del maggio 1949 Graves è chiaro sul senso di ""Sette giorni fra mille anni"""": """"Riguarda il problema del male: quanto male è necessario per una buona vita"""". Nel mondo di Nuova Creta, che capitolo dopo capitolo diventa per Graves sempre meno accettabile, """"il problema è che c'è sempre una nostalgia del male"""", come scrive, in un'altra lettera, quand'è a un terzo della stesura. Se l'utopia scientifica è il bersaglio di Huxley nel """"Mondo nuovo"""" e quella comunista è l'obiettivo di Orwell in """"1984"""", forse non c'è un bersaglio di questa distopia che non sia proprio l'utopia. Il vero male sta nell'immaginare che i problemi si risolvano. Solo il passato elargisce futuro. Solo il dolore crea amore e solo la sventura regala saggezza. Senza il male non c'è poesia. Lo scrittore è un seme di dolore, che dona al lettore un raccolto di dolore, facendogli coltivare così saggezza e amore. Postfazione di Silvia Ronchey.""