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Firenze: istruzioni per l'uso. Ediz. spagnola
Una guida divertente e pittoresca per avere un assaggio di Firenze e dei suoi favolosi tesori artistici. Scortato dalla storia di Filippo e dei suoi ciceroni (lo zio Carlo, archeologo di fama mondiale, e la sua amica Giulia, restauratrice della Soprintendenza), il lettore-viaggiatore può avventurarsi allegramente con loro per le strade, i palazzi, le chiese, i musei e i giardini di Firenze, e fare con loro la conoscenza dei personaggi più vari (santi, pittori, scienziati, architetti, papi, politici), alcuni famosi, altri un po' meno, ma tutti matti a sufficienza. La dimensione del racconto fa di questo libro un'occasione di approfondimento e scoperta per bambini e adulti. La collaborazione ai contenuti della celebre associazione ""Amici del Musei fiorentini"""" garantisce la qualità delle informazioni. Le illustrazioni regalano una ricchezza immaginifica alle numerose fotografie, aggiornate per questa edizione. Testi di Manuela Benedetti, Donata Buttafuoco, Laura Ciuccetti, Diletta Corsini, Gina La Spina, Gianluca Mengozzi, Monica Fintoni, Simone Frasca, Andrea Paoletti. Età di lettura: da 11 anni."" -
Raw-less. Ceramica d'autore. Ediz. italiana e inglese
Parlare di autorialità nel design oggi sembra una resistenza nostalgica e anticontemporanea. Gli ultimi dieci anni di storia italiana si sono in qualche modo caratterizzati, nel design, per un annullamento della primarietà della firma, per un superamento del segno, quasi per un'estetica rimossa. Il design si è comportato come se avesse dovuto metabolizzare un senso di colpa per l'eccesso; gli oggetti in parallelo hanno reagito introversamente, ripiegando sull'ostentazione dei processi, sottraendosi nell'esito, come se la loro presenza, il loro cosa e chi, fosse meno importante del loro come e perché. Pensare oggetti che esistono e che hanno occhi, orecchie, voci che non sono mai quelli di chi li possiede e non sono solo quelli di chi li ha disegnati e prodotti. Produrre oggetti che hanno una vita a sé, che supera il tempo istantaneo del consumo, quello sedimentato dell'archetipo, e quello singhiozzante della moda, per imprimersi con una persistenza retinica altissima, come animata. Pensare e produrre, di questi tempi, sono doveri che non possono prescindere dall'accordamento di un diritto, sono gesti più maturatamente coraggiosi che incoscientemente folli. Con diritto e con coraggio, quindi, Marta Sansoni parla di totem: undici designer diversi per biografia, età e linguaggio ricercano sul tema dell'espressione, e il loro ceramista, Alessio Sarri, racconta l'emozione di quando ha aperto gli occhi fisici e metaforici di queste sculture per la prima volta. Opere di: Giampaolo Babetto, Sergio Maria Calatroni, Nathalie Du Pasquier, Anna Gili, Johanna Grawunder, Massimo Mariani, Alessandro Mendini, Andrea Ponsi, Franco Raggi, Marta Sansoni, George Sowden. -
L' altare di San Giovanni del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Il restauro (2006-2012). Ediz. illustrata
"Uno dei motivi per cui lo studio della storia dell'arte, cioè dell'eredità culturale del nostro passato, pur così poco praticata e apprezzata nel nostro Paese, è invero affascinante e coinvolgente è che le opere d'arte sono dei testimoni vivi e concreti degli eventi, dei pensieri e degli uomini nel tempo. Si tratta di una fonte diretta, senza intermediazioni o interpretazioni come avviene, invece, in molti altri campi. Alcune opere d'arte, inoltre, assurgono a una valenza simbolica assai rilevante, assorbendo nella propria consistenza materica i significati e i valori di una civiltà. Questo è il caso dell'Altare d'argento di San Giovanni Battista il cui restauro si presenta in questo volume, il secondo, dopo quello dedicato al restauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, nato dalla fattiva collaborazione tra l'Opificio e l'Opera di Santa Maria del Fiore, e di questo sono grato all'allora suo presidente Franco Lucchesi, che fece partire l'iniziativa e all'attuale, Luca Bagnoli, che l'ha condotta a conclusione. Prima della costruzione della cupola del Brunelleschi che, come avviene nelle parole dell'Alberti nel prologo del suo 'Sulla pittura', assurge a monumento - nel senso etimologico del termine - della nuova civiltà rinascimentale fiorentina, l'edificio che più di tutti rappresentava l'identità della città di Firenze e dei suoi cittadini era il Battistero di San Giovanni. Qui tutti i fiorentini venivano battezzati e la sua origine leggendaria, ma non tanto come sostengono alcuni studi recenti, posta in epoca romana, garantiva quel valore di identità attraverso la storia che è ben testimoniato dalla sua costante presenza in tutte le raffigurazioni sintetiche della città nelle arti figurative. La festa del santo patrono, san Giovanni Battista appunto, coinvolgeva tutta la città con processioni, giochi e cerimonie, ma il cuore di tutto era nel Battistero al centro del quale era l'Altare d'argento con i reliquiari, i palii delle varie Arti, in fronte al quale i sacerdoti celebravano le complesse liturgie della festività, addobbati con i ricchi paramenti in velluto bianco broccato arricchiti dai raffinatissimi ricami ad oro velato eseguiti sulla base dei cartoni del Pollaiolo, oggetto anch'essi di un grande progetto di restauro da parte dell'Opificio che, si augura, potrà trovare presto una presentazione di questo stesso tipo."""" (dalla presentazione di Marco Ciatti). Presentazione di Luca Bagnoli." -
San Salvatore in Ognissanti. La chiesa e il convento. Ediz. illustrata
Il volume ""San Salvatore in Ognissanti. La chiesa e il convento"""" ripercorre la storia di una chiesa dove si sono incrociate le esistenze e i talenti di artisti del calibro di Giotto, Ghirlandaio, Botticelli, Ligozzi, Vincenzo e Pietro Dandini, Ranieri del Pace, Vincenzo Meucci e Anton Domenico Ferretti. Tale chiesa è stata la protagonista di una storia articolata e complessa, che solo oggi si tenta di restituire alla conoscenza seriamente e dall'inizio. A rendere ciò possibile è un'orchestrazione di alcuni dei più preparati storici dell'arte del momento (tra i quali si annoverano Sonia Chiodo, Silvestra Bietoletti, Nadia Bastogi, Nicoletta Pons) riuniti in un'unica armonia di intenti e voci per pugno del curatore Riccardo Spinelli. Documenta inoltre questa densa esperienza di ricerca un corredo fotografico riccho, il risultato di una massiccia campagna tenutasi durante gli scorsi mesi estivi."" -
I libri del granduca Cosimo I de' Medici. I manoscritti personali e quelli per la biblioteca di Michelangelo. Catalogo della mostra (Firenze, 8 marzo-18 ottobre 2019). Ediz. a colori
Per celebrare i cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I de' Medici, la Biblioteca Medicea Laurenziana espone in mostra i libri del granduca, in parte posseduti nella sua biblioteca privata e in parte da lui raccolti al fine di ampliare la collezione di quella pubblica progettata da Michelangelo. I manoscritti, tutti conservati presso la Laurenziana, raccolgono tra l'altro le Vite del granduca, testi di musica polifonica come di opere scientifiche, traduzioni di testi classici e anche una Geographia di Tolomeo da cui sono tratte le carte geografiche realizzate da Egnazio Danti, apposte sulle ante degli armadi della Sala della Guardaroba di Palazzo Vecchio. Molti dei codici della seconda sezione della mostra provengono dalla Biblioteca della basilica di San Lorenzo. Per volontà di Cosimo, altri volumi furono trasferiti dalla Biblioteca di San Marco, dal Comune di San Gimignano e dalla biblioteca della Badia di San Salvatore a Settimo. Tutto il catalogo è illustrato. Ogni manoscritto esposto è accompagnato da un'approfondita scheda esplicativa. -
I libri del granduca Cosimo I de' Medici. I manoscritti personali e quelli per la biblioteca di Michelangelo. Catalogo della mostra (Firenze, 8 marzo-18 ottobre 2019). Ediz. inglese
Per celebrare i cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I de' Medici, la Biblioteca Medicea Laurenziana espone in mostra i libri del granduca, in parte posseduti nella sua biblioteca privata e in parte da lui raccolti al fine di ampliare la collezione di quella pubblica progettata da Michelangelo. I manoscritti, tutti conservati presso la Laurenziana, raccolgono tra l'altro le Vite del granduca, testi di musica polifonica come di opere scientifiche, traduzioni di testi classici e anche una Geographia di Tolomeo da cui sono tratte le carte geografiche realizzate da Egnazio Danti, apposte sulle ante degli armadi della Sala della Guardaroba di Palazzo Vecchio. Molti dei codici della seconda sezione della mostra provengono dalla Biblioteca della basilica di San Lorenzo. Per volontà di Cosimo, altri volumi furono trasferiti dalla Biblioteca di San Marco, dal Comune di San Gimignano e dalla biblioteca della Badia di San Salvatore a Settimo. Tutto il catalogo è illustrato. Ogni manoscritto esposto è accompagnato da un'approfondita scheda esplicativa. -
Leonardo. La natura allo specchio
Si inaugura con questa monografia la collana ""Opera maestra"""", specificamente mirata a mettere a fuoco, secondo una prospettiva inedita, l'opera e l'itinerario degli artisti che hanno fatto la storia. Ad aprire le danze è Leonardo da Vinci, fotografato con occhio partecipe dallo studioso Marco Versiero. Il centro del discorso, ciò che da questa lettura alla fine si imprime nella memoria di chi legge, è un riflettore puntato sull'anima che, tra le mille di Leonardo, l'autore Versiero pare volere mettere in rilievo: la sua anima-specchio. Quell'occhio dell'artista che, frapposto tra l'umano e la natura, le sue più grandi passioni, seppe mirabilmente mediare tra le due dimensioni, senza mai negarne una, ma anzi riuscendo a illuminarle entrambe come mai prima di lui era stato azzardato. Riflettendo l'una nella luce dell'altra, come in uno specchio. Un'essenziale nota biografica introduce alle pagine dello studioso Marco Versiero, accompagnate da 61 immagini. Queste, riproducendo un'attenta selezione non solo dell'opera pittorica ma anche dei disegni di Leonardo, e impreziosite da un corredo di didascalie approfondite, raccontano il suo percorso dall'apprendistato fiorentino col Verrocchio agli anni della maturità."" -
Umani. Francesco Romiti. Catalogo della mostra (Firenze, 7-24 febbraio 2019). Ediz. a colori
A distanza di quasi sei anni dalla morte, avvenuta nel 2013, al centro del festival irregolArt, finalmente una mostra dedicata all'opera di un personaggio che merita da tempo di essere conosciuto: ""Umani. Francesco Romiti"""". Il catalogo, impreziosito dalle pagine di Eva di Stefano e Tomaso Montanari, ne propone una selezione e affronta i nodi fondamentali del percorso dell'artista. Tra questi l'urgenza di esprimersi, la rivendicazione costante di un ideale di libertà puro, scevro di compromessi con la società, un'attenzione tutta rivolta al volto umano con le sue recondite contraddizioni. I Chille de la balanza e Dana Simionescu, amici e attivi promotori di Romiti fin dal primo incontro con le sue opere, alla sua morte si sono scoperti eredi del suo talento. Loro intendimento è ora renderlo visibile, per stimolare una riflessione e aprire una nuova finestra da cui osservare il mondo, magari sotto una luce diversa, simile alla sua."" -
Leonardo. La natura allo specchio. Ediz. inglese
Si inaugura con questa monografia la collana ""Opera maestra"""", specificamente mirata a mettere a fuoco, secondo una prospettiva inedita, l'opera e l'itinerario degli artisti che hanno fatto la storia. Ad aprire le danze è Leonardo da Vinci, fotografato con occhio partecipe dallo studioso Marco Versiero. Il centro del discorso, ciò che da questa lettura alla fine si imprime nella memoria di chi legge, è un riflettore puntato sull'anima che, tra le mille di Leonardo, l'autore Versiero pare volere mettere in rilievo: la sua anima-specchio. Quell'occhio dell'artista che, frapposto tra l'umano e la natura, le sue più grandi passioni, seppe mirabilmente mediare tra le due dimensioni, senza mai negarne una, ma anzi riuscendo a illuminarle entrambe come mai prima di lui era stato azzardato. Riflettendo l'una nella luce dell'altra, come in uno specchio. Un'essenziale nota biografica introduce alle pagine dello studioso Marco Versiero, accompagnate da 61 immagini. Queste, riproducendo un'attenta selezione non solo dell'opera pittorica ma anche dei disegni di Leonardo, e impreziosite da un corredo di didascalie approfondite, raccontano il suo percorso dall'apprendistato fiorentino col Verrocchio agli anni della maturità."" -
Venturino Venturi. Mater. Catalogo della mostra (Firenze, 22 febbraio-5 maggio 2019). Ediz. a colori
In occasione dei sei secoli dalla fondazione dell'Istituto degli Innocenti e in contiguità con il centenario della nascita di Venturino Venturi, le tre prestigiose sedi di Palazzo Vecchio, Museo dell'Opera del Duomo e Museo degli Innocenti ospitano una mostra che raccoglie 40 opere dell'artista lorese che hanno come filo conduttore il tema - centrale nell'opera dell'artista - della maternità. Venturi, artista radicato nella cultura toscana e in particolar modo aretina, la stessa che aveva dato i natali agli amati Masaccio e Michelangelo, si rivela artista anche internazionale, ricco degli influssi accolti in Francia e in Lussemburgo durante l'infanzia al seguito del padre scalpellino. Un'arte che sembra rinascere sempre alla ricerca del proprio linguaggio, al punto che ad amicizie illustri (celebre quella con Lucio Fontana) non seguì mai l'adesione ad alcun movimento artistico. Il catalogo presenta i saggi di Lucia Fiaschi, Stefano Filipponi e Antonio Natali, insieme a una silloge di articoli più o meno datati che permettono di percorrere la vicenda storica e artistica - nonché della fortuna critica - di Venturino, legata inizialmente alle influenze biografiche per giungere progressivamente a una visione universale e archetipica, che dallo squadernamento del tema materno nelle sculture giovanili, giunge ai mosaici di Collodi e ai disegni, in bilico tra la figura e l'astrazione, della maturità. -
Storia di Firenze. La preziosa eredità dell'ultima principessa Medici che ha reso grande il destino della città
Anna Maria Luisa de' Medici, anche nota come ""Elettrice Palatina"""", è stata l'ultima rappresentante della dinastia dei Medici, unica figlia femmina del Granduca di Toscana Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d'Orléans, imparentata col re Sole. Nel 1737 fece redigere la cosiddetta """"Convenzione"""", più famosa come il """"Patto di famiglia"""", un contratto che sancì il passaggio allo stato toscano della vastissima collezione artistica che apparteneva ai Medici da secoli. È dunque a lei che dobbiamo il privilegio di poter ammirare i tanti tesori d'arte collezionati per secoli dalla dinastia medicea, a lei che dobbiamo la grazia riservata alla città di Firenze d'essere risparmiata dalla triste spoliazione di capolavori che investì tanti altri centri di cultura del Rinascimento italiano. Dopo la morte del marito Giovanni Guglielmo, elettore del Palatinato, Anna Maria Luisa ritornò a Firenze, dove visse fino alla fine della sua vita. L'autrice Marialuisa Bianchi si immedesima nell'omonima Elettrice raccontandoci la storia della Firenze medicea dalle origini fino al barocco Seicento. Il volume, attestandosi su un tono tra la confessione e la narrazione in prima persona, guida il lettore attraverso i luoghi e gli angoli più inediti della città, come se a condurlo fossero proprio gli occhi dell'Elettrice. Un libro dal punto di vista inaspettato e originale, quello della coraggiosa donna con cui si è coronata la vita di una delle famiglie più rinomate al mondo."" -
L' eredità di Stefano Bardini a Firenze. Le opere d'arte, la villa e il giardino
Il volume ripercorre la vicenda dell'eredità di Stefano Bardini, il più grande antiquario italiano vissuto tra XIX e XX secolo, e dei suoi figli Ugo ed Emma. Le illustrazioni, nonché la cura di Antonio Paolucci, che ne è stato uno dei principali protagonisti, di Mariachiara Pozzana, responsabile del restauro del Giardino Bardini, e di Emanuele Barletti, lo avvalorano cospicuamente. La storia del complesso dell'ex convento di San Gregorio della Pace si risolve nel 1922 con la sua donazione da parte di Stefano, alla sua morte, al Comune di Firenze, per divenire Museo Bardini, una delle più alte testimonianze del lascito che il collezionismo privato abbia consegnato a Firenze. La villa invece, lasciata in eredità allo Stato italiano alla morte di Ugo Bardini, nel 1965, attraverserà un lungo periodo di abbandono prima che il restauro iniziato nel 2000 e terminato nel 2005 possa riconsegnare alla sua realtà storica il giardino e permettere nuovamente alla comunità di fruirne. Il restauro del giardino ha rappresentato una sfida importante: nascoste sotto anni di incuria, giacevano le diverse identità delle sue parti, risultato di secoli di passaggi di proprietà e di cambiamenti di gusto. -
Leonardo da Vinci 3D. Catalogo della mostra (Milano, 30 maggio-22 settembre 2019) Ediz. inglese
Il catalogo della mostra ""Leonardo da Vinci 3D"""", che si terrà presso la Fabbrica del Vapore (Milano) dal 30 maggio al 22 settembre 2019, presenta al grande pubblico l'opera e il pensiero di Leonardo in modo del tutto inedito. Oltre a fondarsi su un supporto altamente tecnologico, infatti, la mostra si avvale di una specifica metodologia, pensata al fine di coinvolgere appieno l'osservatore: la strategia """"immersiva"""". Il visitatore si ritrova del tutto """"immerso"""" nello spettacolo a cui assiste e ne diviene il protagonista, subentrando in ciò all'opera d'arte. La formula coniata per indicare quest'esperimento fedele alla tradizione e avanguardistico insieme, ovvero """"edutainment"""", dove in un unico termine si fondono le parole """"intrattenimento"""" ('entertainment') e """"formazione"""" ('education'), riassume l'intento fondamentale dell'iniziativa: quello non tanto di far recepire, bensì di far vivere l'arte, in modo ludico e serio insieme. Il catalogo, introdotto dalle presentazioni dei promotori dell'iniziativa (il vicesindaco del comune di Milano Anna Scavuzzo, il presidente e il vicepresidente di Medartec Distribution, rispettivamente Roberto Luciani ed Enrico Cristiani, e i referenti di Art Media Studio Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi), racconta le diverse """"anime"""" di Leonardo (Leonardo pittore, Leonardo e il volo, Leonardo ingegnere, Leonardo a Milano...) attraverso un'illustrazione composita della sua opera. Edizione in lingua inglese."" -
Han Yuchen. Il regno della purezza. Catalogo della mostra (Firenze, 5-28 luglio 2019). Ediz. italiana e inglese
Il volume dal titolo ""Han Yuchen. Il regno della purezza"""" racconta e documenta l'esposizione dell'opera pittorica del cinese Yuchen in programma dal 5 al 28 luglio presso Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Il catalogo, a cura della storica dell'arte Cristina Acidini, nasce da un'idea di Xiuzhong Zhang, presidente della Zhong Art International e personaggio votato a mantenere vivo il dialogo interculturale tra Italia e Cina. La mostra espone al pubblico solo una piccola parte sia dell'opera sia della molteplicità di tecniche e stili adottati da Han Yuchen lungo la sua consolidata esperienza artistica, che prese avvio fin dal lontano 1987, quando l'artista si formò presso l'Accademia Centrale delle Arti di Pechino. La selezione dell'opera di Yuchen presso Palazzo Medici Riccardi (e in quella Firenze che l'artista ha indicato come sede prediletta dove presentarsi al pubblico, in virtù della sua rinomata ascendenza storico-artistica) consiste in tele eseguite mediante pittura a olio e incentrate su un unico soggetto, un unico inquadramento spaziale: la regione autonoma del Xizang, cioè """"Zang occidentale"""", ovvero il cosiddetto Tetto del mondo, il Tibet. Tale regione, che sempre attrasse l'occhio di Yuchen in quanto regno incontaminato e popolato d'esistenze innocenti, emerge nei suoi quadri sotto forma di sguardi smarriti di gente comune, paesaggi malinconici e deserti, animali dalle sagome soffuse. Il catalogo, introdotto dalle presentazioni del sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella, e di Tommaso Sacchi, Assessore alla cultura del Comune di Firenze, vanta di un'approfondita prefazione a firma di Cristina Acidini e di un corredo di immagini."" -
Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici. Catalogo della mostra (Firenze, 6 novembre 2019-29 maggio 2020). Ediz. a colori
Il volume ""Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici"""" che accompagna il percorso espositivo presenta per la prima volta le immagini a colori di tutte le 82 carte di Castello così chiamate perché, dalla fine del Settecento fino all'arrivo nel 1921 alla Biblioteca Medicea Laurenziana, avevano decorato le stanze della villa medicea di Castello, nei pressi di Firenze. In occasione del grand tour (1667-1669) che lo aveva condotto in vari paesi d'Europa, il giovane granduca Cosimo III aveva acquistato, durante il primo viaggio nei Paesi Bassi sessantacinque carte geografiche e vedute di città manoscritte, e nel secondo e più lungo, giunto a Lisbona, copie di carte marine. La collezione delle carte e vedute coloniali olandesi, portoghesi e spagnole, permette di assistere al delinearsi del mondo globale di metà Seicento, alla circolazione di uomini e saperi. Il catalogo descrive e analizza accuratamente ciascuna carta, fornisce notizie sui luoghi raffigurati e sul contenuto delle didascalie che, se presenti, li descrivono in modo puntuale. I saggi ne approfondiscono la storia, dal momento dell'acquisto da parte del granduca fino all'arrivo in Laurenziana."" -
Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici. Catalogo della mostra (Firenze, 6 novembre 2019-29 maggio 2020). Ediz. inglese
Il volume ""Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici"""" che accompagna il percorso espositivo presenta per la prima volta le immagini a colori di tutte le 82 carte di Castello così chiamate perché, dalla fine del Settecento fino all'arrivo nel 1921 alla Biblioteca Medicea Laurenziana, avevano decorato le stanze della villa medicea di Castello, nei pressi di Firenze. In occasione del grand tour (1667-1669) che lo aveva condotto in vari paesi d'Europa, il giovane granduca Cosimo III aveva acquistato, durante il primo viaggio nei Paesi Bassi sessantacinque carte geografiche e vedute di città manoscritte, e nel secondo e più lungo, giunto a Lisbona, copie di carte marine. La collezione delle carte e vedute coloniali olandesi, portoghesi e spagnole, permette di assistere al delinearsi del mondo globale di metà Seicento, alla circolazione di uomini e saperi. Il catalogo descrive e analizza accuratamente ciascuna carta, fornisce notizie sui luoghi raffigurati e sul contenuto delle didascalie che, se presenti, li descrivono in modo puntuale. I saggi ne approfondiscono la storia, dal momento dell'acquisto da parte del granduca fino all'arrivo in Laurenziana."" -
Il museo di Palazzo Vecchio. Ediz. illustrata
La guida al Museo di Palazzo Vecchio accompagna e facilita la visita a un luogo principe del Rinascimento, il palazzo simbolo del potere civile della città di Firenze che con l’ascesa al potere di Cosimo I nel 1537 subì una profonda trasformazione per opera di Giorgio Vasari e divenne il luogo in cui si celebrò l’illuminato potere mediceo e l’unificazione della Toscana. La guida, corredata da splendide riproduzioni, consente di attraversare il Salone dei Cinquecento e conoscere il ciclo di affreschi davvero unico in cui corrono gli episodi della storia di Firenze, quelli della guerra contro Pisa e quelli della guerra contro Siena. La visita prosegue con le sale dedicate alla famiglia Medici, gli «Dei terrestri», secondo la definizione di Vasari, e quelle corrispondenti al piano superiore dedicate alla mitologia, gli «Dei celesti». Seguono gli appartamenti ducali, tra cui la Cappella di Eleonora, meravigliosamente affrescata dal Bronzino, il pittore di corte prediletto, fino ad arrivare ad altre stanze, tra cui la cancelleria, che vide la presenza di Machiavelli. Chiudono gli ambienti del mezzanino, che ospitano la Donazione Loeser, studioso e collezionista d’arte americano, e la torre di Arnolfo che, con i suoi novantacinque metri di altezza, svetta sulla città e ne è uno dei suoi inconfondibili simboli. Torre che assume anche un alto valore simbolico, sovrastando le case-torri delle famiglie fiorentine. Si trovano nella guida anche spazi di approfondimento di tipo storico sullo Studiolo di Francesco I de’ Medici e sul lavoro, andato perduto, di Leonardo e Michelangelo nel Salone dei Cinquecento con La battaglia di Anghiari, del primo, e La battaglia di Cascina, del secondo. -
The museum of Palazzo Vecchio. Ediz. illustrata
La guida al Museo di Palazzo Vecchio accompagna e facilita la visita a un luogo principe del Rinascimento, il palazzo simbolo del potere civile della città di Firenze che con l’ascesa al potere di Cosimo I nel 1537 subì una profonda trasformazione per opera di Giorgio Vasari e divenne il luogo in cui si celebrò l’illuminato potere mediceo e l’unificazione della Toscana. La guida, corredata da splendide riproduzioni, consente di attraversare il Salone dei Cinquecento e conoscere il ciclo di affreschi davvero unico in cui corrono gli episodi della storia di Firenze, quelli della guerra contro Pisa e quelli della guerra contro Siena. La visita prosegue con le sale dedicate alla famiglia Medici, gli «Dei terrestri», secondo la definizione di Vasari, e quelle corrispondenti al piano superiore dedicate alla mitologia, gli «Dei celesti». Seguono gli appartamenti ducali, tra cui la Cappella di Eleonora, meravigliosamente affrescata dal Bronzino, il pittore di corte prediletto, fino ad arrivare ad altre stanze, tra cui la cancelleria, che vide la presenza di Machiavelli. Chiudono gli ambienti del mezzanino, che ospitano la Donazione Loeser, studioso e collezionista d’arte americano, e la torre di Arnolfo che, con i suoi novantacinque metri di altezza, svetta sulla città e ne è uno dei suoi inconfondibili simboli. Torre che assume anche un alto valore simbolico, sovrastando le case-torri delle famiglie fiorentine. Si trovano nella guida anche spazi di approfondimento di tipo storico sullo Studiolo di Francesco I de’ Medici e sul lavoro, andato perduto, di Leonardo e Michelangelo nel Salone dei Cinquecento con La battaglia di Anghiari, del primo, e La battaglia di Cascina, del secondo. -
La Terra Santa a Firenze. Le matrici del Museo di Casa Martelli
Questo volumetto di Mariagrazia Intartaglia è il risultato di uno studio già cominciato come tesi di laurea magistrale, discussa dall'autrice all'Università di Pisa. Intartaglia ci porta a scoprire una raccolta di matrici di stampa che era sfuggita all'inventario del 1986, documento sul quale si era basata l'acquisizione da parte dello Stato del palazzo di via Zannetti e che ha portato alla nascita del Museo di Casa Martelli a Firenze. Si tratta, nello specifico, di 193 matrici - delle quali 173 metalliche e 20 xilografiche - che raffigurano luoghi, personaggi e immagini della Terra Santa, prodotte nella seconda metà dell'Ottocento in diverse città europee con lo scopo di illustrare i pellegrinaggi nei luoghi cattolici d'Oriente. La pubblicazione indaga così aspetti poco noti dell'editoria fiorentina, dei flussi turistici religiosi e delle sperimentazioni tecniche per la stampa destinata a larga diffusione, evidenziando al contempo come l'interesse e la catalogazione di questi manufatti si siano sviluppati solo in tempi recenti in Italia. Il testo si propone, dunque, come un utile punto di partenza per spunti di ricerca e studi futuri. -
Il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti nella Firenze del Quattrocento. Ediz. italiana e inglese
In occasione del convegno ""Rinascenza come Resurrezione"""" e della mostra d'arte sacra contemporanea """"Fons Vitae"""", promossi dall'Ufficio d'Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Firenze insieme alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, è stato elaborato questo racconto didattico, che si svolge in prossimità del Santo Sepolcro albertiano, per suggerire il senso dell'opera stessa nella Firenze di allora, la quale vedeva nel rinnovamento della cultura antica un segno del trionfo pasquale di Cristo. Il Santo Sepolcro albertiano, infatti, rappresenta una icona architettonica e religiosa, realizzata tra il 1457 e il 1467 dall'Alberti per Giovanni di Paolo Rucellai, che riassume fondamentali caratteristiche del primo Rinascimento fiorentino, offrendosi come chiave di lettura dell'Umanesimo cristiano del tempo. I curatori ci accompagnano dunque alla scoperta del sacello, ma anche del contesto in cui è nato - per occasione e tradizione - e dei protagonisti: il committente, Giovanni di Paolo Rucellai, e l'architetto, Leon Battista Alberti, senza tralasciare le testimonianze parallele a cui è dedicato uno specifico approfondimento. Il volume, riccamente illustrato, è corredato da una bibliografia di riferimento.""