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Gadamer: bilanci e prospettive. Atti del Convegno svolto in collaborazione con l'Istituto italiano per gli studi filosofici (Bologna , 13-15 marzo 2003)
Hans-Georg Gadamer (1900-2004) ha influito in modo non marginale sulla cultura della seconda metà del Novecento. Sul pensiero di questo filosofo, in occasione del primo anniversario della sua morte, si sono svolte a Bologna le giornate di studio intitolate ""Gadamer: bilanci e prospettive"""", di cui si raccolgono qui gli esiti. Anziché celebrare Gadamer come padre della filosofia ermeneutica del Novecento, i saggi raccolti intendono contribuire alla comprensione di un itinerario speculativo non lineare cresciuto nel confronto attivo con istanze filosofiche classiche e contemporanee, autorevole rappresentante di quel 'linguistic turn' che è cifra di buona parte del pensiero novecentesco."" -
Racconti di viaggio. Le città d'arte della Marca maceratese
Alla maniera dei grandi resoconti di viaggio dell’Ottocento, il volume traccia un percorso inedito fra i luoghi piú noti e meno noti del maceratese, alla scoperta di preziose testimonianze della storia e dell’arte. Una descrizione documentata e puntuale, allo stesso tempo ricca di suggestioni ed impressioni che riconducono alla vita, al lavoro e all’identità di coloro che nel tempo hanno popolato queste terre.Le illustrazioni di Heidaki Kawano raccontano un viaggio parallelo: vedute dall’alto di borghi e paesaggi trasformano la topografia del territorio in immagini favolistiche, in bilico tra realismo e idealità.>Il volume è arricchito da un’ampia bibliografia e da un indice analitico dei luoghi e dei personaggi più importanti, così da risultare anche un’ottimo strumento di consultazione. -
L' oggetto poetico. Conrad, Ingarden, Hartmann
Il problema dell'oggetto estetico nella sua struttura ontologica e nella sua essenza più autentica è alla base del pensiero di Waldemar Conrad, Roman Ingarden e Nicolai Hartmann: tre filosofi uniti dalla convinzione che un avvicinamento il più possibile rispettoso della specificità dell'opera d'arte sia garantito dall'immediatezza di una descrizione fenomenologica, declinata in senso realistico. L'intenzione di questo libro è quella di far emergere come una simile fedeltà all'oggetto si traduca nei termini di un'attenzione particolare alla poesia e alla letteratura, in quanto forme artistiche intimamente più complesse delle altre. -
Le amorose
"C'è una felice ambiguità della poesia che consiglia una posizione guardinga rispetto a ogni interpretazione. A ogni atto, cioè, di appropriazione. La poesia educa piuttosto allo spossessamento, coltiva in noi il sentimento dell'espropriazione. Così, di fronte a """"Le amorose"""", che ho appena letto, io non so se le amorose sono le poesie, o le morose a cui le poesie sono rivolte. Donne che a volte hanno dei nomi proprii: Fulvia, Marcella, Annalisa. Altre volte anonime. Come le poesie stesse che non hanno titolo. Non sempre. So però che l'amore è un colloquio. E la poesia anche"""". (Dalla postfazione di Nadia Fusini)." -
Professione della fede universale e cristiana, contenuta in una lettera a N.N. (1684). Testo tedesco a fronte
Il testo della 'Professione della fede', che qui si pubblica dall'unico esemplare oggi esistente, conservato nella Biblioteca Universitaria di Amsterdam, nasce da una riflessione sui temi cruciali del dibattito teologico contemporaneo. Espressione di una grande varietà di tendenze e di autori che non si riconoscevano nelle posizioni delle chiese calviniste, l'opera si colloca in un momento di profonde divisioni religiose e di forti tensioni politiche: il contrasto tra Arminiani e Gomaristi, la ""Querelle d'Utrecht"""", la lotta dei calvinisti contro il protestantesimo eterodosso spesso tacciato di socinianesimo, il processo ad Adriaan Koerbagh e, ancora, la proibizione delle opere di Lodewijk Meyer e di Spinoza."" -
I Preadamiti-Praeadamitae (1655)
L'opera ""I preadamiti"""" uscì (anonima e senza indicazioni di luogo né di tipografo) nel 1655 suscitando """"uno dei più clamorosi scandali culturali del XVII secolo"""". L'autore, Isaac La Peyrère (1596-1676), che vi teorizzava l'esistenza di uomini vissuti prima di Adamo, fu accusato di scardinare l'intera tradizione esegetica e i fondamenti stessi dell'ortodossia religiosa. Il libro, ancorato a un ampio commento dei versetti 12-14 del quinto capitolo dell'Epistola ai Romani, sollevava il problema dell'origine della specie umana, delle leggi, del rapporto tra legge naturale e diritto positivo, e avanzava esplicitamente ipotesi di carattere radicalmente poligenetico mettendo in crisi tutta la linearità della """"storia sacra""""."" -
Uriel da Costa e l'«Exemplar humanae vitae». Testo latino a fronte
Il racconto delle eroiche traversie del libero pensiero: la storia di un marrano sfuggito all'Inquisizione portoghese e all'idolatria cattolica; di un eretico vittima dei ""farisei"""" di Amsterdam; di un pensatore ateo o deista, che aveva rifiutato ogni religione positiva in nome di una cosmopolitica, universale, legge naturale: Uriel Da Costa (filosofo portoghese, nato a Oporto nel 1580 circa e scomparso ad Amsterdam nel 1640). In appendice il testo """"Exemplar humanae vitae / Un modello di vita umana"""" prima traduzione italiana con testo latino a fronte. Omero Proietti insegna Storia della filosofia moderna e contemporanea nell'Ateneo di Macerata."" -
Ai limiti dell'immagine
Che cos'è un'immagine e soprattutto che cosa la differenzia dal discorso o dal concetto? I saggi raccolti in questo volume cercano di rispondere a questa domanda, esplorando i limiti contro i quali l'immagine si scontra, ma anche quelli all'interno dei quali le immagini sono immagini - cioè qualcosa di più della semplice riproduzione di un dato, qualcosa di più dell'impallidita presenza di un'assenza. Attraverso vari campi del sapere, filosofia e letteratura, pittura e musica, teologia e storia delle scienze, questa indagine di studiosi italiani e francesi ricostruisce il ""luogo incerto"""" che la nostra cultura ha assegnato all'immagine."" -
Antonio Labriola nella storia e nella cultura della nuova Italia
Allievo di Bertrando Spaventa e maestro di Croce, Labriola fu un vigoroso esempio di intellettuale-politico, insofferente della separatezza degli studi accademici e disposto a spendersi senza remore per la costruzione di una ""nuova civiltà"""". Approdato da ultimo al marxismo, ne fornì una interpretazione di straordinaria originalità, capace di far luce su aspetti scarsamente indagati dell'eredità teorica di Marx. Corrispondente di figure del calibro di Engels e Kautsky, Bebel e Liebknecht, Bernstein e Sorel, Zeller e Jhering, godette della considerazione di protagonisti della scena culturale e politica europea come Mehring e Sombart, Lenin e Trockij."" -
New York e altri disegni. Catalogo della mostra (Fiesole, 23 aprile-31 luglio 2005). Ediz. illustrata
Il volume è il catalogo della mostra di Fiesole (Basilica di Sant'Alessandro, 23 aprile - 31 luglio 2005). La mostra presenta i disegni, le fotografie e i tre rotoli, tre lunghi disegni, due di 12 metri e uno quasi 10 metri, che ripetono lo skyline della città statunitense. -
Il giudizio dell'arte. La critica storico-estetica in Croce e nei crociani
La critica letteraria e la critica artistica del Novecento italiano sono state per molti decenni dominate dal pensiero di Benedetto Croce, che ha fornito ad entrambe le basi filosofiche, i canoni estetici di giudizio e perfino, attraverso la propria attività saggistica, i modelli concreti cui liberamente ispirarsi. Questo libro, opera di uno dei massimi conoscitori del pensiero crociano, esplora le vie e il senso complessivo di questa influenza, decisiva e capillare, che non ha forse riscontri in nessun'altra cultura europea. -
Über die Freundschaft-Dell'amicizia
Die Chinesen betrachten die Freundschaft als fundamentale natürliche soziale Beziehung; um Freundschaft mit ihnen zu schließen, ging der Jesuit Matteo Ricci, auch „Meister des Okzidents“ und „Botschafter Europas“ genannt, am Ende des 16. Jahrhunderts sogar soweit, dass er sich der chinesischen Kultur weitestgehend anpasste. Als Gastgeschenke brachte er die westliche Wissenschaft, die Weltkarte und die euklidische Geometrie nach China mit. Doch erst in dem Werk Über die Freundschaft – einer Sammlung von Sinnsprüchen in Anlehnung an die lateinischen und griechischen Klassiker – konnten die chinesischen Leser in aller Deutlichkeit erkennen, dass das ferne Abendland und China, die bis zu diesem Zeitpunkt nichts voneinander gewusst hatten, gleichsam nur zwei Hälften einer einzigen menschlichen Kultur sind. -
Giornale di storia costituzionale. Semestrale del laboratorio di storia costituzionale «Antoine Barnave» (secondo semestre 2005). Vol. 10: Tra Islam e Occidente: culture e diritti.
Il fascicolo propone un approfondimento monografico sul problema dei rapporti difficili e al tempo stesso essenziali tra Islam e mondo occidentale. I saggi di Wa'il Farouq, invece, riguardano l'analisi delle radici storiche della ""sharia"""" islamica e del rapporto con la giurisprudenza: ne emergono la complessità delle istituzioni giuridiche del mondo arabo, la diversità dei punti di vista, l'importanza del ruolo degli interpreti nel mediare tra dettato religioso e pratiche sociali. I contributi dei costituzionalisti Andrea Simoncini e Giovanni Di Cosimo prendono in considerazione il problema dell'integrazione della confessione religiosa e della comunità islamica nella realtà italiana."" -
Costituzione e popolo. Lo stato moderno nella filosofia della storia di Hegel (1818-1831)
Il saggio analizza l'immagine dello Stato moderno nella filosofia della storia di Hegel e più in generale ricostruisce la nozione hegeliana di politica e la funzione che la storia svolge rispetto ad essa. Nel quadro di questa indagine, l'autrice va oltre le versioni edite delle lezioni hegeliane, e prende in esame i manoscritti, che gli allievi di Hegel hanno redatto sulla base delle lezioni. Accanto all'idea classica di Hegel sull'autonomia dell'individuo e della forza dello Stato, emerge dalle nuove fonti il confronto con la contingenza dell'epoca: dalle difficoltà politiche in Francia, al bisogno di conciliare i diversi interessi dello Stato moderno, fino alla necessità, attualissima, di rintracciare una tradizione oggettiva. -
Letterature dell'esiguità
Le letterature dell'esiguità sono le parole escluse dalle condizioni della propria sacralizzazione: parole umbratili, sull'orlo dell'inintelligibilità, per assenza di pubblico, perché scritte in lingue scomparse, o per la loro contingenza. Escluse dal potere, ne sono ossessionate, vedendovi a un tempo la redenzione e la minaccia di ricadere nel non-essere. Questa intimità con il nulla spiega le figure di follia, solitudine, degradazione nel panorama letterario presentato da Paré. Ma in quanto non possono lasciarsi alle spalle le circostanze contingenti della propria nascita, né possono identificarsi con la falsa ovvietà di un canone universale, esse costituiscono una risorsa espressiva, una promessa di nuova vita per il corpo esangue della letteratura. -
Il ritorno degli dèi. Opere di António Mora
Il volume raccoglie tutti gli scritti che Fernando Pessoa lascia attribuire al filosofo neopagano António Mora. Mora compare dapprima come personaggio narrativo di un racconto lacunoso - strambo paziente di una clinica psichiatrica che recita Eschilo vestito da antico romano -, quindi si emancipa come scrittore in proprio di libri solo frammentariamente scritti o abbozzati, di collezioni solo progettate o sognate; viene altresì presentato come direttore di una rivista che avrebbe dovuto avere risalto internazionale. Di lui ci restano vestigia di citazioni altrui e frammenti di libri che la filologia pessoana ha provato a organizzare e sistemare. -
Il principio della malinconia
Sono raccolti in questo volume una serie di appunti e di frammenti autobiografici, scritti dall'autore nel corso degli ultimi vent'anni. Ne è risultato una specie di diario in cui la figura della donna amata, poi perduta, e la conseguente esperienza del lutto, si spogliano di ogni accento realistico per trasformarsi in una sorta di spartito lirico visionario. Fino a diventare un canto sommesso, in cui il lamento funebre e la coscienza del nulla accompagnano la marcia trionfale del tempo il quale, con sovrana indifferenza, calpesta e umilia ogni cosa. Perfino il ricordo e la pietà dell'amore. -
La forza normativa del tipo. Pragmatica dell'atto giuridico e teoria della categorizzazione
Un prototipo è, nella teoria della categorizzazione, l'esemplare più rappresentativo di una categoria: è attorno agli esemplari prototipici che noi costruiamo le nostre categorie cognitive, la struttura su cui costruire il nostro agire e sapere. Ma che cos'è un tipo? Secondo l'autore questo concetto non è semplice, né unitario: accanto a tipi meramente cognitivi, ne esistono di normativi (che non descrivono come un oggetto sia, ma che stabiliscono, al contrario, come esso debba essere). Nel presente volume, muovendo da questa dicotomia (cognitivi vs. tipi normativi), si indaga il ruolo che tipo, tipicità e atipicità svolgono nella pragmatica dell'atto giuridico e nella costruzione della realtà sociale. -
Vita a fronte. Saggio su Paul Celan
«Vita a fronte» riassume la condizione di Paul Celan che, nato in una enclave multilinguistica, sceglie l'esilio in terra francofona continuando a scrivere in tedesco. La sua vita quotidiana si svolge in francese, «a fronte» dei propri testi scritti in tedesco (lingua-madre e lingua degli aguzzini nazisti). Il suo sguardo di poeta non si distoglie da un «Gegenùber» (qualcosa «a fronte»), che egli stesso individua nella memoria (la patria orientale perduta, la madre morta nella deportazione nazista, il popolo ebraico sterminato). Vivere e scrivere tra due poli culturali, vivere e scrivere tra diverse lingue diventa per Celan un tradursi continuamente: la vita come testo a fronte della scrittura e viceversa. -
Ecuador. Diario di viaggio
"Un uomo che non sa viaggiare né tenere un diario ha composto il presente diario di viaggio. Ma, al momento di firmare, colto da improvviso spavento, si scaglia la prima pietra. Questa"""". L'uomo che non sa viaggiare ha poco meno di trent'anni quando decide di abbandonare le comodità e l'aria un po' viziata della sua famiglia medioborghese per intraprendere un lungo spossante viaggio attraverso le Ande, alla volta dell'Ecuador: si chiama Henri Michaux, è un giovane scrittore ancora sconosciuto e tale è destinato a restare per sua volontà, anche quando diventerà il celebre Michaux, uno dei maggiori scrittori francesi del Novecento."