Sfoglia il Catalogo feltrinelli027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7001-7020 di 10000 Articoli:
-
Tutto l'oro che puoi
Per la prima volta per il pubblico italiano alcuni fra i pezzi più coraggiosi, ammalianti e provocatori di un'autrice neozelandese che con un guizzo di umorismo rende deliziosa anche la fragilità: la scrittura di Vivienne Plumb si fa carico di situazioni e riflessioni ponderose fra poesia, narrativa e teatro. Le pagine di ""Tutto l'oro che puoi"""" si susseguono in un gioco di fantasia in cui le carte, come tessere di un mosaico, sfoggiano la bellezza di parole maori, idiomi 'kiwi' e metafore, il tutto intriso di giochi linguistici e di un pizzico di magia."" -
Vocazioni
Da dove viene il desiderio di scrivere, di creare immagini, di raccontare storie, di comporre, con le parole o con le note musicali, una sequenza di frasi? A quale necessità obbedisce un artista, un narratore, un critico, quale forza lo spinge, esponendolo al rischio di un esito fallimentare, a misurarsi con i propri limiti, a ricominciare ogni volta da zero tentando di afferrare le parole rimaste sulla punta della lingua? Gli undici saggi raccolti in questo volume - composti in un arco molto ampio di anni, dal 1999 al 2016 - partono tutti, in maniera diretta o indiretta, da questi interrogativi, cercando soprattutto nelle pagine di scrittori come de Maupassant o Pieyre de Mandiargues, Walser o Bernhard, Nabokov o Sebald (per fare solo qualche esempio), ma in qualche caso anche di artisti (Dubuffet, Pollock), le tracce di una possibile risposta. Si delinea in tal modo un percorso in cui il lettore sarà indotto a ripensare la propria idea di opera, di identità, di scrittura, fino a rendersi sempre più chiaramente conto di come tracciare segni su un foglio non rappresenti né un inutile passatempo né il ripetitivo esercizio di un mestiere, ma un destino, una vocazione. -
La favola dell'uomo
Questo poema narra molteplici risvolti della vita dell'uomo, non soltanto nei confronti del suo habitat, ma anche dei suoi simili. Risvolti ora umani, ora brutali, ora amichevoli, ora egoistici, ora ostili, ora amorevoli ma alla fine, se si vuol salvare quel che è stato fatto di buono, non rimane altro che... -
Da un qualsiasi autunno
È questa la seconda raccolta di poesie di Jüri Talvet pubblicata in italiano. Originario di Pärnu, città nel sud-ovest dell'Estonia, Talvet è un intellettuale di prestigio e professore di letteratura universale e comparata all'Università di Tartu. Si trovano qui antologizzati componimenti degli ultimi dieci anni circa, composti dopo la restaurazione dell'indipendenza dell'Estonia. A partire da questo momento, la poesia di Jüri Talvet va combinando associazioni intellettuali e culturali, sorte in molti casi durante i suoi viaggi fuori dall'Estonia, con ciò che v'è di più intimo e immediato nella nostra esistenza. Secondo Marin Laak ""i vagabondaggi per il mondo di un erudito, filosofo e cosmopolita si intrecciano con il calore intimo e con l'umano: la manina della figlia, l'eco delle voci di suo padre e di sua madre, la sua casa natale o il ramo di un albero della sua infanzia. Tale urto, che è insieme armonia di dimensioni contrastanti, informa l'impressionante stile poetico personale di Talvet""""."" -
L' impegno delle mazziniane per l'emancipazione femminile. Il contributo di Elena Ballio
Questo lavoro delinea alcune direttrici intorno a cui si sviluppò, dopo la nascita del nuovo Regno, il movimento emancipazionista italiano che individuò mazzinianesimo la sola forza democratica in grado di dare voce a una domanda di autonomia e di cittadinanza femminile. In tale contesto si colloca Elena Ballio (1847-1917), il cui percorso politico e culturale è al centro della presente ricerca. Il suo impegno si sviluppò, pur all'interno di una più ampia gamma di interessi, intorno a un filo conduttore principale che teneva strettamente intrecciati i temi dell'emancipazione femminile e della educazione e istruzione delle donne. -
L' inebriante seduzione
"Sfiorar vorrei le tue suadenti labbra / siccome zeffiro carezza gentili fronde / che rispondono amorose con carole voci. / O come il quieto mar, verde delicato, / porta cortesi onde a sospirar sulla candida riva"""". Sono versi inebrianti e seducenti pronunciati da un innamorato? No, è l'ideale bellezza contemplata e sognata da Laura, la protagonista di questo romanzo d'amore che si muove tra psicologia e tumultuose emozioni, narrato con una lingua ricca e coinvolgente. Un romanzo a tratti anche impietoso nello svelare angoli nascosti dell'anima, nel costringerci a fare i conti con le nostre illusioni e delusioni." -
Pitigrilli. Un aforista in ombra
Al centro di un'esaltante vita pubblica dentro la quale celava abissi di segretezza, Pitigrilli seppe essere pensatore materialista e poi cattolico con uguale intensità e identico spregio verso convenzioni e luoghi comuni. Viaggiò, sperimentò, accettò successi esaltanti e rovinose cadute (non poteva essere altrimenti, per colui che ammetteva «il bacio al lebbroso» ma non concepiva «la stretta di mano al cretino»). Mise alla berlina il pensiero perbenista gettandogli in faccia le sue ombre e le sue contraddizioni, restituendogli i suoi ipocriti non-detti gridati senza paura. E se poi, per questo ambizioso programma, era necessario ""épater le bourgeois"""" tanto meglio: sarebbe stato lo stesso lettore deliziato o scandalizzato a dire tutto il necessario di sé. Anna Antolisei, da molti anni attiva studiosa e promotrice della """"forma breve"""", attingendo all'intera e folta opera del controverso autore ci presenta un amplissimo campionario della scrittura aforistica che attraversa e innerva molte pagine dello """"scrittore all'acido solforico""""."" -
Il bene stare
L'idea è venuta all'autore analizzando i comportamenti del così detto ""homo sapiens"""", e leggendo gli episodi di malcostume riportati quotidianamente dalla stampa. Osservando, sconsolato, le cartacce sparse ovunque: per strada, nelle stazioni, nei parchi giochi, nelle piazzuole delle autostrade. Nonostante la presenza di cestini, volutamente ignorati e semivuoti. O addirittura strapieni e lasciati per giorni da svuotare. Calpestando i bisognini degli adorati cani, e imprecando contro gli irresponsabili padroni che non li raccolgono. Insultando, mentalmente ma non troppo, i maleducati che sostano in seconda fila e ti precludono l'uscita dal parcheggio. Che si appropriano, per ore, dei posti riservati ai portatori di handicap. Che occupano le aree delimitate dalle strisce bianche, gratuite e a tempo, consapevoli che nessuno rileverà mai una multa... Ecco: pensando a tutto ciò che si è tentati di fare, o di pensare di fronte alla maleducazione, all'arroganza e all'inciviltà del prossimo, l'autore ha recuperato le antiche regole de """"Il Saper Vivere"""", cercando di adeguarle alla vita moderna."" -
Stanotte dormirò dal lato del muro
Le storie contenute in questo libro non si possono inquadrare in un genere prestabilito: sono saggi semi-autobiografici nei quali l'autrice gioca consapevolmente sul confine fra realtà e invenzione. Al posto della trama il lettore incontra un gomitolo annodato di ricordi e realtà, quotidianità e fantasia, come «un'impalcatura che sostiene tutte le altre storie che sembrano emergere spontaneamente». -
Canta nel nome della rosa rossa. Sette poeti persiani del Novecento. Testo iraniano a fronte. Ediz. bilingue
La poesia moderna persiana inizia senza dubbio con Nima, considerato il padre di un movimento che lentamente e con molta difficoltà trovò la sua strada diventando dominante nel panorama poetico della Persia. Shamloo, uno dei seguaci del maestro, lo superò introducendo un'altra modalità di composizione, chiamata ""poesia bianca"""", che considera non indispensabile persino la musicalità ritmica dei versi. Gli altri poeti riportati in questo libro (Mehdi Akhavan Sales, Frugh Farrokhzad, Nader Naderpur, Sohrab Sepehri, Mohammad Reza Shifii Kadkani), pur rimanendo in quell'ambito cercarono un loro linguaggio personale con successo. In questo volume sono presentati sette autori tra i più rappresentativi, ma sono decine e decine i poeti moderni che meriterebbero di essere tradotti."" -
Andando per negozi. Ediz. italiana e inglese
I tempi non sono favorevoli per il commercio, nessun settore escluso. Eppure, nel pieno di una crisi che lascia intravedere solo parziali vie d'uscita, non mancano motivi di speranza per le iniziative di coraggiosi imprenditori di Biella che hanno raccolto la sfida, investendo denaro e puntando sull'originalità e sulla qualità del prodotto. Crediamo debbano essere premiati, portando a conoscenza dei lettori le motivazioni che li hanno indotti a rischiare. O a non mollare. La scelta è soggettiva, e non nasconde fini pubblicitari. Scoprirete realtà che si rivolgono ad una fascia di mercato selezionata, di buon gusto e amante del bello. E del buono. Disposta, se necessario, a qualche rinuncia per non privarsi di un oggetto particolare che renda gratificante e stimolante un acquisto non banale. Con queste premesse, capirete perché soffrono meno la concorrenza dei centri commerciali e conoscerete i protagonisti di aspettative che si sono felicemente, e faticosamente concretizzate. -
L' infedeltà sopra ogni fedeltà
C'è negli aforismi di Andrzej Coryell, più che un gusto della variazione, una vera e propria furia combinatoria che lo porta spesso a esplorare i possibili risultati di un generale scompaginamento. Non evita, come è nella natura dell'aforista, di dare una sua fulminea interpretazione del mondo e dell'esistere ma spesso accetta di filtrare il tutto con maglie abbastanza larghe, indulge al piacere di ammettere l'opposto, di accogliere nella sua visione un ventaglio di altre possibili visioni, minimi scarti o slittamenti. A suo modo una saturazione, forse per scongiurare quel «silenzio» con il quale secondo l'autore saranno lapidati «i profeti moderni» (la divisione stessa dell'universo in capitoli sembra l'ennesima illusione di poter tracciare una mappa univoca). -
Quando la gente cantava
Una riflessione sulla memoria e sulla necessità di ricordare ciò che l'autrice ha vissuto, ciò che ha sentito raccontare quando, con la curiosità di bambina e poi durante la guerra, si è ritrovata a vivere per lunghi periodi in casa dei nonni materni e di quelli paterni, tra Grognardo, le Langhe e il Roero, regioni storiche del Piemonte. Libro di memorie in cui vengono rievocate avventure e disavventure di un paesino di campagna e dei suoi abitanti alle prese con i problemi, i piccoli e grandi drammi, gli equivoci, la singolarità di un'esistenza tanto diversa dalla vita che all'epoca veniva offerta in città. Nei racconti si intrecciano storie, immagini, ricordi, relazioni, frammenti di un mondo fatto di tempi lenti, di difficoltà ma anche di gioie condivise che ormai sono scomparse ma che rivivono, per i lettori, pagina dopo pagina. -
Diario di una principessa ebrea
Il ""Diario di una principessa ebrea"""" tratta fatti complessi, intricati e anche scabrosi della recente storia lituana, avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Fatti secretati e rimasti a lungo 'proibiti', sui quali si è tornati, all'inizio del nuovo millennio, soprattutto in letteratura. Il romanzo appartiene alla produzione più recente di Saulius Saltenis. Con lo stile di una sceneggiatura cinematografica, l'autore narra la vicenda della giovane Ester Levinsonait?, la cui storia scorre come sul grande schermo: tragica e tenera fin dall'inizio, fra mille difficoltà, e parallelamente all'occupazione nazista della Lituania, la persecuzione e lo sterminio degli ebrei, l'arrivo dell'Armata rossa, la resistenza armata lituana dei """"Fratelli del bosco"""" e quant'altro allora avvenne..."" -
Il fondo del barile
Il tono intorno da sicurezza ineccepibile, su cui si innestano due ""maturità"""" in convergenza: quella riguardo alla forma del dire e quella del """"contenuto"""" del dire dovuto al vedere se stesso del poeta, le sue cose, dall'alto e sul crinale da cui se ne vede """"il fondo"""" (che l'ironia da distacco derubrica col termine da proverbio comune di barile). Si comincia dalla disposizione dei """"vecchi"""" oberati di se stessi, disposti sulla scena ti sui ricordi"""") come nel teatro antico, e se ne puntualizza lo stato d'essere agli antipodi, quello della giovinezza."" -
Vanità e affanni
In questa nuova raccolta di aforismi Paolo Barbieri continua a sparare con esattezza i suoi proiettili per traforare la scorza dell'abitudine, della pigrizia, della paura, e guardando attraverso di essa osservare la vita senza inibizioni e senza menzogne. Veri e propri precipitati solidi dell'esistenza quotidiana, questi frammenti compiuti in sé eppure fittamente intrecciati solleticano con senso della giustizia e giusta malizia. Ora con spavalderia, ora con l'eleganza di un penetrante moralista d'altri tempi, l'autore ama camminare sul filo di una estrema brevità che sopporta su di sé il peso di questioni spesso enormi. -
L' ultimo bandito. Storia di Sante Pollastro
Parigi, dicembre 1926. Il ""pericolo pubblico numero uno"""" dell'Italia fascista, il temuto bandito Pollastro, si è suicidato! Braccato dalla polizia francese, il criminale ha preferito spararsi un colpo di rivoltella piuttosto che cadere nelle mani delle autorità. Questo è quanto annunciano le fonti ufficiali e i giornali. Ma sarà vero? È credibile che un capobanda anarchico pronto a tutto, un giovane nel pieno delle sue forze, si sia arreso così, senza combattere? Oppure c'è un'altra verità, più complessa, dietro la vicenda? La risposta in questo romanzo a fumetti tratto da documenti storici, giornali d'epoca e testimonianze di chi il """"bandito in bicicletta"""" lo ha conosciuto direttamente. Tra Italia e Francia, leggenda e realtà, scoprirete il ventesimo secolo attraverso gli occhi di Sante Pollastro... """"l'ultimo bandito""""."" -
Immaginare quasi
William Zorri (Milano 1990) è laureato in storia e vive a Pioltello. ""Immaginare quasi"""" è la sua prima raccolta che condensa gli scritti dell'esordio poetico."" -
Aforismi bradi
«Suonarono alla porta e neppure guardò chi fosse. Non si fece entrare». In questa silloge di aforismi, mai nervosa eppure perentoria, asciutta e disincantata, Marino Tarizzo non manifesta una diffidenza nei confronti di sé ma piuttosto un orrore nei confronti dell'Uomo, soprattutto se inteso come massa brulicante e indistinta, cieca, ottusa. Guarda con sospetto a chiunque in quanto parte di un tutto che lo delude e lo irrita, e quindi sta in guardia anche rispetto ai propri comportamenti inconsapevoli, ma ""non si fa entrare"""" in quanto essere umano in senso generico, diciamo... a scanso di equivoci!"" -
Sebbene sia scuro il tuo paese. Ediz. multilingue
Juhan Liiv ha per la cultura estone l'importanza di Federico García Lorca per la moderna cultura di lingua castigliana o di T. S. Eliot per la cultura in inglese. Le sue liriche intime, esistenziali e patriottiche hanno avuto un forte impatto sull'intera società estone. Ma la poesia di Juhan Liiv è scritta nella lingua di una delle più piccole nazioni d'Europa e perciò resta di fatto sconosciuta fuori dell'Estonia. Infatti, benché già dagli anni Trenta del Novecento fosse riconosciuto in Estonia come il massimo rappresentante del genio poetico autoctono e appartenga al rango più alto dei poeti-filosofi europei e mondiali, Juhan Liiv (1864-1913) è rimasto a lungo sconosciuto fuori dalle frontiere della sua terra. Autodidatta e privo di una sistematica formazione filosofica o estetica, si ribellò contro ogni modello o corrente esistente in poesia e dette vita a una specie di esistenzialismo e olismo intuitivi fra di loro intensamente intrecciati.