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Fragilità del silenzio
Questa nuova tappa del percorso poetico di Daniela Monreale si caratterizza per l'inesausta ricerca di dialogo tanto con il sé più profondo quanto con l'altro, un ""tu"""" multiforme e spesso evocato, nonché per i continui tentativi di conciliare la necessaria solitudine e l'altrettanto necessario tuffarsi nella vita. L'esigenza di introspezione e la fame di vita appaiono spesso inconciliabili, tuttavia proprio la ricerca di un territorio comune dà senso a """"questa sete di verità"""", di emozioni e memorie comuni. L'autrice consegna con quest'opera il referto di un corpo-a-corpo contro """"la lunga indifferenza che seppellisce gli sguardi"""", alla ricerca dei """"segni umani, / feroci e soli"""". Guidata da una """"sete di parole"""" che rifiutino il """"vivacchiare"""", sa apprezzare il contatto ma preferisce l'attrito se può portare a rivelare nuove emozioni e pulsioni, o a demolire la prassi del vivere."" -
Siedo in questo treno lungo un viaggio. Ediz. multilingue
Mirkka Rekola (1931-2014), vincitrice di vari premi letterari e annoverabile tra i classici della poesia finlandese, è uno dei maggiori rappresentanti del ""modernismo finnico"""". La Rekola rimane uno dei fenomeni più interessanti e, allo stesso tempo, più difficilmente classificabili della sua generazione. Nelle sue poesie, i sentimenti di angoscia esistenziale e scoramento vengono abbozzati in tono ellittico e caratteristicamente minimalista, sullo sfondo di uno scenario naturale tipicamente finlandese."" -
L' apocalisse secondo Marta. Poesie 1981-2014. Ediz. multilingue
Nel panorama della cultura romena attuale, Marta Petreu (1955) è senza dubbio una figura di primo piano. Personalità culturale organica e complessa, docente e studiosa di filosofia romena, redattore di un importante mensile culturale, saggista e romanziera, Marta Petreu è e resta in primo luogo, intimamente ed essenzialmente, poeta, una delle più intense e autentiche voci poetiche romene degli ultimi decenni. Al centro della sua poetica si trova, bruciante e violento, il problema del male, la flagrante incongruenza tra la presenza innegabile e ineludibile del male nel mondo e l'assenza di azione in esso da parte di Dio, la cocente impossibilità di riconciliare l'esperienza della sofferenza fisica e psichica, il dolore materiale del corpo e lo spasimo intangibile dello spirito, con il dogma della natura misericordiosa e amorevole di un Padre che si dimostra al meglio assente e obliatore, al peggio crudele e capriccioso. Cronaca eretica e ribelle di un'Apocalisse che non è evento ma condizione, la sua poesia scabra e inclemente è un'incisione nella materia viva del corpo che mette a nudo, con feroce tenerezza, la carne pulsante del dolore e del desiderio. -
Fuoco unanime
È un fuoco fisico e metafisico, presenza ustoria e perenne, anagogica luce, vero axis mundis, il ""fuoco preso e reso"""", nel circolo tra """"cielo e terra, cielo sulla terra e sotto terra"""", quello cantato da Gigli in """"Fuoco unanime"""": è sia la scintilla che nel microcosmo accende il senso stesso dell'umano, in nuce nella scimmia di Lascaux magnificamente rievocata, sia la luce che sostiene l'essenza sacra degli """"uomini/ di tutti i secoli, negli anni e nelle latitudini"""". Gigli ci dice nitidamente che è una fiamma """"unanime"""" ed è """"del desiderio"""": è cioè la quintessenza stessa della natura umana, desiderata, cioè privata del cielo, data alla terra. La trasposizione narrativa di questa doppia natura, pilastro - per semplificare - di tutto il pensiero mistico, si avvale di famiglie lemmatiche parallele e contrapposte, anche sul piano simbolico."" -
La banda: orchestra del nuovo millennio
"La banda: orchestra del nuovo millennio"""" è un'opera che propone un panorama storico completo della musica scritta per banda e gruppi di fiati. Vi si incontra una straordinaria galleria di oltre novecento compositori di ogni epoca, dal Rinascimento ai giorni nostri, affiancati da quattrocento personaggi storici che li hanno a volte aiutati, altre ispirati, altre ancora osteggiati. Tuttavia non si tratta di un'enciclopedia omnicomprensiva, ma di una (pur vasta) selezione ragionata, creata allo scopo di dimostrare come la tanto bistrattata banda possa essere validamente considerata una grande orchestra alternativa, così come immaginato dai molti celebri autori che l'hanno incontrata ed amata, a partire da Mendelssohn per arrivare a Corigliano e Previn." -
Antologia del premio internazionale per l'aforisma «Torino in Sintesi» 2016. 5ª edizione
Il Premio Internazionale ""Torino in Sintesi"""", con il sostegno dell'""""Associazione Italiana per l'Aforisma"""" (AIPLA), intende promuovere e valorizzare il genere letterario dell'aforisma. Negli ultimi anni tale genere è stato spesso confuso, o meglio identificato tout court, con la battuta, il microsaggio, il microracconto o addirittura la piccola poesia in prosa. È finalità del premio offrire un riconoscimento ed una risonanza a quegli scrittori che ancora intendono sperimentare la forma aforistica come tipologia espressiva precisa e caratteristica, premiandone la consapevolezza dello stile, l'efficacia espressiva, l'essenzialità. L'antologia pubblica estratti dal libro edito vincitore e da quelli segnalati, insieme alle sillogi inedite integrali premiate e segnalate. Inoltre, in segno di ringraziamento e per sottolineare ancora una volta il bisogno primario di leggersi a vicenda, vengono pubblicati alcuni aforismi di ognuno degli altri partecipanti."" -
Storielle e barzellette lituane sul totalitarismo sovietico. Il volto tragicomico dello statalismo integrale
L'ironia e la satira hanno messo alla berlina per decenni e con impareggiabile coraggio (a rischio del carcere e della fucilazione) le assurdità e le contraddizioni del regime sovietico, anche in periodi di violenta repressione. Questa antologia di ""anekdòtai"""" lituani, di storielle e barzellette dedicate a diversi aspetti della vita sociale e politica sotto quel regime - in Lituania anche di occupazione - presenta un notevole valore storico, documentale e letterario. Radicati, come in altre parti dell'Impero, nelle tradizioni, nei racconti, nei proverbi, nei detti, nel folklore e nell'antica saggezza popolare, in Lituania assumevano una profondità ancor più sbalorditiva nell'inchiodare in poche frasi e con realismo la vera natura del regime totalitario e del sistema antieconomico sul quale si fondava quel sistema. Questo avveniva perché il contrasto fra quella pesante, opprimente e umiliante realtà quotidiana e la gloriosa, prospera storia della Lituania - che all'epoca dell'Indipendenza, fra il 1918 e il 1940, aveva ormai raggiunto una straordinaria maturità civile, economica e culturale - appariva ancor più macroscopico. Un'antologia di autentica letteratura lituana all'estero."" -
Amore oltreoceano. Storia di (stra)ordinarie emigrazioni
Una giovane donna lotta: per la sua dignità, per la sua realizzazione lavorativa, per il suo amore. Dalla Sicilia agricola degli anni Cinquanta fino alle fabbriche del Piemonte, poi in Venezuela dopo un desiderato matrimonio per procura, e ancora nel Piemonte del boom economico degli anni Sessanta. Emigrazioni che segnano la sua vita, passaggi che vive con il cipiglio di chi vede nel lavoro un mezzo di riscatto e di autoaffermazione. Un'autobiografia che potrebbe essere una delle tante di quel periodo e che proprio per questo è ordinaria e straordinaria allo stesso tempo: perché oggi si dimentica troppo spesso quello che è stato il nostro passato e che, per altri, è ancora il presente. -
Perturbamento
Come scrive Baudelaire: «L'arte è essenzialmente demoniaca». Nel senso che ipotizziamo, ""demoniaco"""" significa """"perturbante"""": qualcosa che irrompe, intruso e inatteso, a sovvertire i canoni noti. L'arte, non conciliante e non prevedibile, ci fa correre il rischio della follia, per eccesso di utopie, progetti, emozioni, dolori, e ci porta a fallire. Ma esiste un'""""altra follia"""" che consente, come direbbe Andrei Tarkovskij, il compito impossibile: «scolpire il tempo». Dare forma, non effimera, a qualcosa che traversa, ammutolisce e toglie la ragione. Non la """"follia della forma"""" ma la """"forma che la follia detta"""" - scarabocchio stravagante e adeguato, pericoloso """"perturbamento"""", così come Thomas Bernhard descrive e spalanca questo concetto: «in ogni testa d'uomo è insita una catastrofe commisurata a quella testa». Questo volume collettivo di traduzioni, saggi, poesie, prose sulla musica e sull'arte visiva, vuole essere una scia di perturbamenti diversi che minacciano la ragione, la percezione, l'emozione - minacce che rendono fragile e potente l'individuo offrendogli nuove architetture di pensiero."" -
Sulle sottili corde di un violino
Protagonista del romanzo è Pietro, un giovane italiano che, al pari di tanti altri nostri connazionali, alla fine della Seconda Guerra Mondiale emigra da clandestino in Francia dove, dopo diverse peripezie, riesce a sfondare nel mondo della musica. Tutto il suo mondo ruota attorno ad un violino: quasi un totem, certamente il simbolo di una volontà di riscatto e della concretezza degli affetti. In questo ""bildungsroman"""" seguiamo il processo di maturazione intellettiva e umana di questo caparbio musicista la cui storia vuole rimettere in primo piano tanto i valori della cultura quanto quelli della famiglia e della solidarietà. Attraverso le vicende umane di Pietro, infatti, viene affrontata una questione di grande attualità: quella dell'emigrazione che oggi sta emergendo con grande forza drammatica."" -
Incontri baltistici in Pisa. Studi e saggi
Questo secondo volume degli ""Studia Baltica Pisana"""" è di carattere miscellaneo. Raccoglie studi e saggi baltistici di studiosi, attivi presso istituti di ricerca in Italia e all'estero, ma tutti in vario modo collegati alle iniziative della Cattedra di Filologia Baltica del Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica dell'Università degli Studi di Pisa. Le materie più coltivate dai contributori corrispondono alle tre sezioni tematiche in cui è suddiviso il volume, ovvero Lituanistica, Prutenistica e Linguistica comparativa; le prime due sezioni accolgono studi non soltanto linguistici, ma anche storici."" -
Sono nata una seconda volta
Nelle poesie di Anna ?wirszczy?ska la donna ha un corpo che può essere bello o brutto, porta in sé il dolore ma anche la voluttà, è giovane e poi è anche vecchia. Nei suoi versi semplici e chiari la poetessa non si perita di parlare di sesso, di orgasmo, senza eufemismi. Il fatto che riuscì ad amare intensamente derivava anche dalla sua forza. Tutto senza veli e abbellimenti, senza finzioni o falso pudore. Si autodefiniva una femminista. Attraverso la poesia voleva liberare la mente femminile dai vincoli della cultura maschile, dal patriarcato. In brevi, chiare e realistiche poesie descrisse il destino delle semplici donne. Le sue eroine sono donne coraggiose che non ammettono compromessi, contadine, operaie, casalinghe, madri stanche, donne tormentate dalla vita e dai mariti, donne che vincono o perdono, restando tuttavia sempre in conflitto con l'uomo, che la poetessa giudicava severamente, spesso con disprezzo e a volte anche con umorismo. Il suo ""io"""" poetico non è languido o sentimentale. Nei suoi versi si sente l'orgoglio di essere donna, di avere il suo corpo di donna."" -
La breve storia dei gemelli truffa
Questo libro racconta una storia d'amore. Una coppia, un affetto enorme, una complicità unica, una stima incondizionata. Niente di speciale, o forse sì. Perché la ""coppia"""" sono due fratelli, anzi di più, due gemelli. E il loro affetto, la loro complicità, la loro stima sono la forza più potente che esista. Il loro amore è il motore che muove i destini del mondo, e che va anche oltre, oltre la Terra e le stelle. È l'antimateria di cui è composto l'Universo."" -
Rifrazioni e altri scritti
Il libro riunisce una serie di testi brevi, suddivisi in tre sezioni. La prima ospita articoli su temi insoliti, ma in vario modo connessi a dei miti moderni: l'idea che la paura sia più utile che dannosa in rapporto alla scrittura; il sogno dell'artista di guardare il mondo con occhi infantili, cioè non prevenuti e ancora disponibili allo stupore; la convinzione che i libri sarebbero più efficaci ed equamente valutabili se non recassero il nome dell'autore; il sospetto che a un testo poetico importante o originale si possa giungere grazie all'apporto del caso; la credenza che non soltanto le parole ma anche le singole lettere alfabetiche siano dotate di un valore semantico autonomo. La seconda sezione include recensioni di libri francesi (quasi tutti finora non disponibili in traduzione italiana) dovuti a scrittori o filosofi quali Simon, Jabès, Derrida, Blanchot e Quignard. Infine, la parte conclusiva è costituita da un'ampia silloge di frammenti dal titolo ""Rifrazioni"""". Si tratta di note sulla scrittura e la critica, marginalia a libri letti o a quadri visti, impressioni di viaggio, pensieri in accordo o in disaccordo con quelli espressi da poeti, prosatori, artisti e pensatori."" -
Di farfalle, grilli e di cicale
La poesia di Camillo Pennati si è fatta via via più dissonante, dando spazio esorbitante ad avverbi, allitterazioni, ripetizioni lessicali, insomma ad uno stile volutamente impoetico, al contempo affondando sempre più lo sguardo, nonostante il voluto parossismo tecnicistico, nella naturalezza dei paesaggi, nei quali persiste una rara presenza umana, qui l'amata Silvana. L'io, il tu, persino il noi appaiono di tanto in tanto quasi ad umanizzare la visione del poeta affinché l'uomo colga della natura quel «dono di esistenza» che solitamente «viviamo in presuntuosa ignoranza» (""Il terrestre dono di esistenza""""). Di questa natura il poeta Pennati coglie «ogni singolare tinta» (""""Di fiori in miniatura al suolo""""), ogni suono, ogni piccolo essere vivente (grillo, mosca, ecc.), dialoga con essa (si vedano le poesie sulla rosa), ma non cerca mai di risolverne subito le dissonanze, anzi prima cala in esse la spada e allarga la ferita poetica."" -
Canta nel nome della rosa rossa. Sette poeti persiani del Novecento. Testo iraniano a fronte. Ediz. bilingue
La poesia moderna persiana inizia senza dubbio con Nima, considerato il padre di un movimento che lentamente e con molta difficoltà trovò la sua strada diventando dominante nel panorama poetico della Persia. Shamloo, uno dei seguaci del maestro, lo superò introducendo un'altra modalità di composizione, chiamata ""poesia bianca"""", che considera non indispensabile persino la musicalità ritmica dei versi. Gli altri poeti riportati in questo libro (Mehdi Akhavan Sales, Frugh Farrokhzad, Nader Naderpur, Sohrab Sepehri, Mohammad Reza Shifii Kadkani), pur rimanendo in quell'ambito cercarono un loro linguaggio personale con successo. In questo volume sono presentati sette autori tra i più rappresentativi, ma sono decine e decine i poeti moderni che meriterebbero di essere tradotti."" -
Pentagoni regolari
Un libro di aforismi come regolare scarica di mitra, o altrettanto regolare goccia che, secondo il vecchio adagio, scava la pietra (ma può anche tramutarsi in perversa tortura). Paolo Barbieri ci consegna una nutrita serie di riflessioni in forma aforistica il cui aspetto formale colpisce immediatamente: si tratta infatti di testi di lunghezza quasi identica, e quasi tutti contenuti entro le due righe. Un dato, questo, che non può essere trascurato: l'autore, che non sottovaluta né tace le proprie colpe e debolezze, nondimeno spara con voluta nettezza e icasticità le proprie riflessioni. Però non spara a caso, non sventaglia: prende piuttosto bene la mira e colpisce, senza chiedersi con artificiosa letterarietà se il bersaglio stia più o meno in alto. -
Nel corsivo della notte
Ci sono autori per i quali viaggiare è una necessità addirittura fisiologica. Anche Eugenijus Alisanka ha bisogno di ""ossigeno odeporico"""" e lo dice chiaramente: il viaggio incomincia là dove finisce l'ossigeno. Anch'egli è da includere nel novero dei poeti e dei saggisti viandanti: per esplorazione, per fuga o per entrambe le cose insieme. Ovviamente non è del viaggio confezionato dalle agenzie turistiche che si parla, ma di quello che propone spaesamento, espone al rischio dell'incomprensione e dispone a un incontro con la propria anima(lità) istintiva. È importante essere in moto per attivare il movimento della conoscenza, soprattutto interiore, e per aprirsi all'avventura della vita. Per sua ammissione, la letteratura è l'arte del viaggio: erranza, delirio, vagabondaggio. E il nostro viandante è colto e raffinato, intesse nei suoi versi rimandi e allusioni moderne e classiche. """"Nel corsivo delle notte"""" raccoglie il meglio del suo viaggio in poesia."" -
Potiki
Una trama per lettori che cercano storie profonde, impegnative e narrate con il coraggio di chi privilegia sincerità e dignità all'artificio e alla popolarità. Con una lingua pregna della storia umana e culturale della sua gente - i maori, popolazione indigena di Aotearoa/New Zealand - e con uno stile terso che sincopa passato e attualità, Patricia Grace, scrittrice neozelandese, arriva all'essenza della natura, dei pensieri e delle azioni umane. Nell'esplorare la vita di una comunità maori e la lotta contro il dilagante materialismo occidentale, ""Potiki"""" ci ricorda i valori primari dell'essere umano."" -
Garbagna. Un borgo tra Liguria e Piemonte
Un assolato pomeriggio d'estate un gruppo di turisti arriva a Garbagna, piccolo borgo di poco più di 700 abitanti, capoluogo della Val Grue, in provincia di Alessandria, a una ventina di chilometri da Tortona. Ne scoprono con entusiasmo l'impianto urbano medievale, la contrada e i suoi fiori, la piazza con i quattro ippocastani secolari, le facciate colorate delle case, bellezze che hanno giustificato il suo inserimento nel 2015 nell'associazione dei Borghi più belli d'Italia. Dopo la piacevole scoperta, nascono le domande. Siamo in Piemonte e quindi perché questa commistione con la Liguria che si legge nell'urbanistica e nella toponomastica? Perché Palazzo Doria e Palazzo Fieschi? E perché nei numerosi ristoranti la pasta al pesto e la cima si alternano a ravioli e arrosti? C'è bisogno di una risposta che non si può riassumere in poche parole e che trova le sue spiegazioni nel passato più che millenario di Garbagna, quando Vescovi e cavalieri di ventura, Fieschi e Doria, duchi di Milano e imperatori di Germania, Savoia e Napoleone, presi dai loro grandi giochi per il potere, condizionarono anche la vita di un borgo piccolo ma strategico, situato tra Liguria e Piemonte.