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Riflessi
I riflessi sono l'immagine allo specchio, quell'altro da noi che ci costringe a scrutarlo per coglierne l'intima essenza, per accertarci davvero se noi siamo così. Marta Buttini compie appieno questo sforzo, travalicando la sua indole emozionalmente pudìca, per dire: «Ecco, io sono questa». Non è un caso che il primo verso del primo testo sia una certificazione del proprio io: «Sono una donna nuda e vulnerabile» (""Guardami dentro""""), una definizione dei propri contorni che lo specchio rimanda indietro senza filtri o vestiti che impediscono «di vedere cosa c'è nell'ombra» (""""Maschere"""")."" -
Dietro le mura nere della notte. Ediz. iraniana e italiana
Su quale debba essere il ruolo dei poeti, ormai, si dibatte da quando esiste la poesia. Per Morteza Latifi Nezami lo scopo è chiaro: testimoniare. I suoi sono testi ardui, spigolosi, che non fanno sconti per edulcorare la realtà, per raccontarci le sofferenze degli uomini causate da altri uomini. Gli orrori delle guerre, la sopraffazione che nega lo sviluppo dello spirito e della fratellanza, sono i principali argomenti che il poeta iraniano affronta senza ammorbidimenti che parrebbero occhiali rosa in un campo di battaglia. Esiste ancora una speranza in questo mondo lacerato? È questa la domanda che Latifi Nezami pone a se stesso e a tutti noi. -
Diversamente dal suo contrario
Già a partire dalla copertina è un intrigante rincorrersi delle innumerevoli, piccole figure che dichiarano senza esitazione la firma artistica di Silvana Baroni. Decisi, continui tratti di penna; nessuna sbavatura; solo la sinuosità delle forme a illustrarne il senso. Qualcosa di simile accade in letteratura, quando si chiama in causa la ""forma breve"""": in special modo l'analogia si manifesta nell'aforisma, dove lo spessore del concetto va espresso con la massima parsimonia di parole, dove non sono concessi voli pindarici nelle descrizioni o surplus di avverbi e aggettivi, inseriti spesso male allo scopo di confondere il senso dell'enunciazione. È impossibile che un libro non riveli la personalità del suo autore. Impossibile che una qualsiasi espressione di creatività non lasci trasparire l'animo dell'ideatore. Accade in ogni arte e anche nella scrittura, dove manca quasi del tutto l'intromettersi di più collaboratori. Ed è proprio in questa oggettività che si rivela il grande punto di forza di Silvana Baroni quando, attraverso una raccolta aforistica come """"Diversamente dal suo contrario"""", mette a nudo il suo pensiero senza strategiche digressioni e senza alcuna inibizione."" -
Tu
Un romanzo di guerra, ma anche di formazione, di riscatto civile, di incontro con l'umanità: tale è ""Tu"""" della neozelandese maori Patricia Grace. Racconto di fantasia, che però prende le mosse da un diario vero, quello del padre dell'autrice che combatté tra i volontari del 28° Battaglione Maori nella campagna d'Italia dal 1944 al 1945. L'incontro di tre fratelli nella stessa unità militare è narrato attraverso un flash back nel diario di uno dei tre, il più giovane, che permette alle giovani generazioni di avvicinarsi a realtà a loro sconosciute, compreso un segreto familiare attentamente custodito. Sullo sfondo, la barbarie di un conflitto che miete moltissime giovani vite, ma anche la difficoltà di un cammino di equiparazione sociale tra maori e pakeha, vale a dire i bianchi di origine britannica"" -
Ogni sintesi è un raggio di luce
Paolo Montanari ci presenta una sorta di manuale di sopravvivenza contemporaneo dipanato in aforismi, organizzati seguendo le suggestioni dell'antica sapienza dei Tarocchi intesi qui, forse, alla Jodorowsky: non strumenti di una lettura esoterica ma simboli per una lettura del consultante stesso, strumenti di autoanalisi, richiami simbolici che devono rimandare a una realtà molto concreta della quale prendersi la responsabilità. Un manuale aperto all'oggi ma percorso da un tono che potrebbe far pensare a un compendio d'altri tempi, che rifugge i toni sapienziali a vantaggio di una talvolta spietata chiarezza, dotato del vigore e a un tempo della compostezza che si rintraccia in certi grandi moralisti del passato. -
Sette fette di polenta. Racconti di Olbicella
Questa raccolta di racconti ruota attorno a un paese senza storia, Olbicella, dove le vicende della vita si sono susseguite nei secoli senza lasciare tracce. Nessun castello, residenza di duchi o marchesi, nessun monastero con resti di comunità religiose, come a Tiglieto, distante solo 4,5 km. A Olbicella si campava coltivando la terra e si spartiva col padrone. Per questo, le bambine andavano a ""servizio"""" nelle case delle persone benestanti o in convento, ma una dura sorte era riservata anche ai ragazzi che prestissimo conoscevano la fatica del lavoro nei campi. La descrizione di luoghi e genti di quest'area di confine fra Liguria e Piemonte si esprime qui in narrazioni di ampio respiro, nelle quali trame coinvolgenti o originali sono anche lo spunto per un'analisi storico-sociologica del territorio. Attraverso la lente della distanza temporale, vengono descritti personaggi, sentimenti, abitudini e valori che hanno connotato le vicende interessanti di una piccola comunità fiorente che alla fine dell'Ottocento contava più di 500 abitanti, mentre oggi ha solo 25 residenti."" -
L' eterno ritorno
«L'Eterno Ritorno» del titolo della raccolta è l'apparire del ???o? sotto molteplici vesti. E, il mito, lo si sa, secolare che è, ama incarnarsi storicamente, di volta in volta, nella pluralità della maschera, continuum di maschera e, nuova e diversa maschera. -
Forse. Nati alla ventura
Alla nascita l'uomo viene, per così dire, spinto fuori casa, gettato nella luce, costretto a vivere in un mondo sconosciuto. Pure accolto con tutti i riguardi, coccolato, amato, piange, grida la sua protesta. Divenuto persona, egli pensa, ragiona, si pone delle domande. Da vecchio, si chiede: il mio lungo andare alla fine avrà uno sbocco felice nel verde prato della speranza? -
Intrecci aforistici
Con questa nuova silloge Marcella Tarozzi Goldsmith conferma la vena aforistica che, nel lontano 2008, le era valso il successo nella prima edizione del più importante premio riservato in Italia a questo genere letterario, il ""Torino in Sintesi"""". Il repertorio di motti e sentenze qui raccolti, vergati in uno stile limpido e prestigioso, e concentrati in una-due righe fuggevoli, folgoranti, enigmatiche, sprigiona senso gradualmente, nel tempo, e il lettore che torni a interrogarvisi, magari a distanza di giorni, scoprirà sempre nuove sfumature, significati nascosti, correlazioni impreviste."" -
La lingua dei solchi
Questa raccolta aforistica di Marta Tofi raccoglie quattro diverse serie di testi dalle quali emerge, letta da diverse angolature, una unica, ben precisa e compatta visione del mondo. Giocando su diversi registri l'autrice ci presenta, talvolta in uno stile serenamente tranchant, la netta contrapposizione tra una società (la nostra) fatta di passioni trattenute, amori freddi e ipocrisie («Non riuscendo ad amare, assaggiamo»; «La pace nel mondo sì, il buongiorno al dirimpettaio no») e un modo di vivere (quello ad esempio dell'amato Brasile) che, pur non esente da follie e tragedie quotidiane, potrebbe insegnarci a badare di più ai sensi e all'incontro tra individui («Perché affannarsi a studiare tante lingue, se ci sono gli occhi?»), a vivere uscendo dall'ottica egocentrica ed eurocentrica, a percorrere, abitare e interagire invece di trasformare tutto in merce. -
Ripercorrere luoghi di nome in nome. Riscoprire Pralungo
Il quadro onomastico che risulta dalla raccolta di nomi propri e comuni di persona e di luogo, compiuta all'origine di quest'opera, vuole essere una ricostruzione del territorio di Pralungo, nel Biellese, non solo attraverso le denominazioni delle varie località ma anche degli insediamenti umani minimi. L'indagine è stata infatti condotta a un livello di dettaglio di ""grana fine"""", dando rilievo anche a nomi di luogo spesso non considerati dalla topografia ordinaria."" -
Sussurri e grida
"I miracoli esistono e il denaro lo sa. Amo il prossimo ma voglio scegliermelo. Se un'idea anticipa i tempi ci vorrà tempo. Nulla affascina l'imitatore quanto l'inimitabile. Già da svariato tempo lo specchio non mi dà buone notizie. Mai discutere con un aforista: la sa più corta di te""""." -
Bernat Metge
Da una pseudo biografia di un umanista catalano del 1300, il poeta argentino Lucas Margarit fonda le basi del suo ultimo lavoro poetico, dedicato appunto alla figura di Bernat Metge, che, oltre ad essere stato poeta, fu funzionario presso la corte degli Aragonesi. L'originalità di questo libro consiste dunque nella fusione tra le due esperienze poetiche, che non solo sono evidentemente distanti vari secoli tra loro, ma si nutrono di radici profondamente diverse e lontane. Nonostante questo, come si vedrà scorrendo il libro, le radici sono il centro dell'universo di ogni poeta, e la poesia, quando è vera, riesce nel miracolo di saldare anche le radici più lontane. Per questo, sebbene la barriera fisica e temporale che intercorre tra i due ""protagonisti"""" sia enorme, il mistero della poesia di Margarit riesce a rovesciare i canoni del tempo e della storia, intrecciando, nel suo meridiano, la vita postuma di Metge con il presente posticcio a se stesso del poeta porteño."" -
La cultura italiana nel Baltico orientale: storie, relazioni e approcci
Il volume contiene: Pietro U. Dini: Note sulla conoscenza della cultura lettone in Italia fra le due guerre; Rosario Napolitano: La diffusione della cultura italiana in Lettonia a cavallo delle due guerre mondiali; Adriano Cerri: Letticismi nel lessico anatomico lituano (nord-samogizio); Je?ena Gridina: Lingua lettone e lingue romanze: note preliminari sulle prospettive per un'intercomprensione; Diego Ardoino: L'insegnamento della lingua italiana all'Università di Vilnius (1579-2015); Andrea Griffante: Una questione d'immagine. L'Ambasciata lituana di Roma e la promozione della Lituania nell'Italia interbellica; Alessandro Vitale: La Lituania interbellica. Geografia e politica nell'opera di Nicola Turchi ""Nella Lituania indipendente"""" (1921); Julija Sabasevici?t?: Il bianco e il nero nella paremiografia italiano-lituana; Claudio Barna: La Repubblica di Venezia nel """"De libertate politica sive civili"""" di Andrius Volanus."" -
Entra nei miei versi. Diciannove poeti lituani contemporanei. Ediz. italiana e lituana
L'antologia offre uno sguardo panoramico sui più recenti rivoli e rigagnoli segnati di recente dal fiume della lingua lituana. Si raccolgono qui diciannove voci di poeti lituani contemporanei, tutti nati prima della svolta del millennio e tutti concentrati nell'arco di poco più di vent'anni, seguendo un criterio informativo e rappresentativo insieme per render conto delle varie tendenze e delle personalità emergenti nel panorama poetico lituano. Il lituano è stato ed è ancora simbolo dell'identità nazionale. È una lingua indoeuropea che si caratterizza per arcaicità e conservatività. I fatti storici tra fine Novecento e anni Duemila - crollo dell'URSS e restaurazione della Repubblica di Lituania, ingresso della Lituania non certo in un'unione confederale di Stati europei, bensì nella compagine di una Unione Europea governata dalla globalizzazione globalizzante - hanno segnato uno spartiacque, culturale e biografico, e prodotto una mescolanza di opportunità e di sgomento, di illusione e disillusione, tale che è assai complesso comprendere come il cambio abbia influito sui poeti che in questa fase hanno cominciato a tessere la loro tela creativa... -
Arroganza dell'aforisma
Gli aforismi sembrano chiudere ogni discorso in modo definitivo, invece abituano chi legge a declinare la verità in modo singolare, terrestre, radicalmente umile. Li immaginiamo caustici e brillanti, con l'invidia covata in segreto per chi ha sempre la battuta pronta. In realtà appartengono alla tradizione della densità e del silenzio. Non pretendono di avere ragione: sono un tentativo di nominare e conservare quanto si è capito, di accettare serenamente la sovrabbondanza di ciò che non capiremo. L'arroganza dell'aforisma viene a patti con l'uso quotidiano del mondo. Offre istruzioni provvisorie, un lasciapassare per chi viaggia leggero. In un tempo ricco di percorsi e povero di mappe, questa disciplina di scrittura accompagna il lettore con l'unica promessa affidabile: ""non ho niente da insegnarti, ma se imparerai qualcosa da me ne sarò felice""""."" -
Tre quaderni, 48 ore
Aspettare e desiderare un amore tutta la vita, e quando il cuore comincia a fare i conti con il tempo passato, ma non può prevedere quello futuro, allora lo va a cercare, come può, come è capace, con modalità inusuali e lo trova. Un amore nato sul web sarà il regalo più desiderato, quello per cui vale la pena scrivere, soffrire e poi guarire, per mantenere intatti gioia, amore e forza che quell'amore ha regalato. -
Cara terra. Ediz. italiana e olandese
Sullo scorcio del XIX secolo la poesia olandese esce da un lungo letargo e offre all'Europa il dono di un sorprendente, suggestivo neoromanticismo grazie all'opera impegnata e ispirata di una mezza dozzina di eminenti lirici. Tra di essi Albert Verwey (1865-1937) brilla per la sua poesia concettuale, meditativa e panteistica, ispirata alla filosofia di Spinoza. Figura centrale negli annali delle lettere olandesi, egli tenne la cattedra di letteratura neerlandese all'Università di Leida e ci ha lasciato una vastissima produzione anche nel campo della critica e della traduzione. -
Sguardi
Di formazione illuministica e rifacendosi ad essa, Paolo Barbieri, poeta nelle cui composizioni è evidente l'influenza di un individualismo lirico ereditato e ispirato dal Leopardi, muove i suoi versi fra suggestioni che riportano al classicismo letterario italiano e a un certo sentimentalismo quasi rousseauiano. In ""Sguardi"""" traspare un venire meno nella possibilità di intervenire ed incidere sulla realtà del proprio tempo, da cui si genera una polarità inconciliabile fra """"antico e moderno"""", fra natura e ragione, che sviluppa i presupposti della formazione classicista con cui il poeta affronta il proprio presente. Il contrasto fra natura e ragione appare dunque in lui quale presupposto dotato di assoluta evidenza: una vasta e universale fonte di errori, sviste, contraddizioni, dubbi, distorsioni indotte dal non avere, da parte della filosofia e della letteratura, posta ai basamenti del sistema uomo, e di coloro che nei secoli l'hanno forgiata, tenuto in debito conto la nemicizia scambievole insita nella ragione e nella natura."" -
Antologia del Premio Internazionale per l'Aforisma «Torino in dintesi» 2020. 7ª edizione. Ediz. italiana e tedesca
«Altissimo il rischio di essere ripetitivi quando, per la settima volta, è prassi introdurre un'antologia aforistica che registra l'opera degli autori più dediti alla ""forma breve"""" che hanno voluto partecipare al nostro Premio. Eppure, per quanto possa apparire uniforme e invariabile l'iniziativa di fondo che vuole evidenziare lo stato di salute della massimazione contemporanea, non vi è mai stata un'edizione del Premio """"Torino in Sintesi"""" priva di una sua unicità. Diversi, intanto, nomi e stili degli aforisti che partecipano al concorso; diversa la composizione delle Giurie e dunque lo sguardo complessivo con il quale le valutazioni vengono compiute; differente anche il contesto temporale in cui le varie edizioni si svolgono. Ne consegue un distinguersi perfettamente in linea con una tra le principali caratteristiche che l'aforisma mostra di possedere: il rivelarsi uno """"specchio dei tempi"""" di rara efficacia.»""