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La battaglia di Vittorio Veneto da Pederobba a Monte Cesen. Le imprese degli alpini
La Battaglia di Vittorio Veneto fu un insieme di combattimenti frazionati che segnarono la fine dell’impero austro-ungarico e la vittoria dell’esercito italiano. La descrizione dei combattimenti è stata ripresa solo da pochi anni e ha reso obsolete molte ricostruzioni degli anni 30. A cent’anni da quei fatti questo libro approfondisce l’accaduto utilizzando foto da un archivio di un appassionato collezionista, mappe militari del Museo della storia militare di Budapest e testimonianze inedite di soldati che combatterono in quei giorni. Un capitolo è infine dedicato ai 300 decorati al valor militare. -
Arrendersi o combattere. La scelta della Divisione Aqui a Corfù e Cefalonia
Le vicende della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù nel settembre 1943 sono rimaste confinate agli specialisti e agli addetti ai lavori. Questo contributo rende conto delle ricerche svolte, degli aspetti condivisi e di quelli sottoposti alle differenti interpretazioni e ai contrapposti punti di vista dei protagonisti e dei testimoni di allora. Nella seconda parte è presentata la più ampia documentazione fotografica oggi disponibile sulla Divisione Acqui e sui reparti presenti nelle due isole tra il 1941 e il 1944. -
La Champagne italiana. Arditi e Curzio Malaparte in Francia
Durante la Prima guerra mondiale 5.000 italiani caddero in Francia e furono sepolti a Bligny. Con questo libro si raccontano le imprese dei reparti d'assalto e delle brigate del Corpo d'armata Albricci. Tra i personaggi di spicco c'è anche Curzio Malaparte, ventunenne, ma già veterano, comandante di un reparto di lanciafiamme d'assalto, la cui vicenda s'intreccia con quelle del colonello Giuseppe Bassi, il ""fondatore"""" dei reparti d'assalto, di Peppino e Ricciotti Garibaldi, di Ettore Guasco e di centinaia di valorosi decorati per imprese temerarie."" -
La crocerossina con il fucile. Caterina, la più decorata della guerra 1915-1918
Il primo volume della collana ""Donne in guerra"""", propone di valorizzare il contributo delle donne alla storia nazionale ed europea. Questo è il diario della crocerossina più decorata della guerra: medaglie di bronzo e d’argento al valor militare, medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana e medaglia “Florence Nightingale”. Lo sti le narrati vo del suo diario è sorprendentemente moderno ed è il racconto di avventure e cospirazioni. La notorietà di Ina è dovuta alla copertina della “Domenica del Corriere” del 22 dicembre 1918, il primo Natale di pace, che la ritrae addirittura con un fucile imbracciato mentre spara agli austro-ungheresi in fuga da Udine, siccome all’epoca valeva il detto delle democrazie nord-europee “un fucile, un voto”, cioè chi combatteva aveva diritto di voto..."" -
Liberati dalla guerra. La pace e la rinascita del Friuli (1918-1919). Catalogo della mostra (Udine, 7 dicembre 2018-24 marzo 2019). Ediz. illustrata
Il libro è soprattutto un percorso di immagini nel quale, attraverso rari reportage e testimonianze dei protagonisti, il visitatore viene guidato a rivivere le vicende drammatiche che vanno dall'anno d'occupazione e di profuganza alla liberazione, dalla ricostruzione materiale alla rinascita morale della società friulana. I principali argomenti trattati sono: la resistenza al Piave e la ricostituzione dell'esercito dopo Caporetto; l'occupazione del Friuli e lo sfruttamento del territorio e della popolazione da parte degli austro-tedeschi; i profughi friulani e il rapporto con le altre regioni italiane e con le istituzioni nazionali; la liberazione del Friuli dalla guerra da parte dell'esercito italiano; la pace; i danni di guerra, la ricostruzione del territorio e la lenta rinascita economica; la violenza sulle donne, la ricostruzione morale e i ""nati della guerra"""" e il mito della Grande Guerra."" -
Il faro del mondo nuovo. D'Annunzio e i legionari a Fiume tra guerra e rivoluzione
A cent'anni dall'impresa di Gabriele D'Annunzio, l'occupazione di Fiume attrae ancora l'attenzione di appassionati e lettori. Questo è il racconto, basato su documenti inediti, di ufficiali e soldati che disertarono e iniziarono un'impresa che occupa un posto centrale nella storia del Novecento e fu capace di influenzare in modo decisivo la mentalità di larghi strati dell'inquieta società italiana del dopoguerra. Questa è la ricostruzione dei rapporti dei legionari con le correnti politiche e culturali europee (fascismo, nazionalismo, socialismo, liberalismo, massoneria) e della genesi della Carta del Carnaro, testo costituzionale straordinario, innovativo e non sempre del tutto compreso. -
La lunga battaglia di Caporetto
«Sui protagonisti, e particolarmente sul protagonista, ho riflettuto a lungo, vari decenni (diciamo sei), con scrupolo storico e religioso, ricordando il comandamento 'nolite iudicare', che tradurrò ""'non condannate'». Così scrive Emanuele Cabibbo, valoroso combattente del Carso, degli Altipiani, di Caporetto e del Piave, e, successivamente, giurista e studioso di vasta cultura. La narrazione memorialistica e critica di un protagonista dell'azione di comando, che racconta Caporetto nel quadro delle vicende internazionali, dai prodromi alla crisi del Comando supremo, con la drammaticità che solo un testimone, responsabile della vita degli altri, sa comunicare, e la pacatezza di chi su quegli eventi ha riflettuto e si è documentato lungo tutto l'arco della sua vita: """"per raggiungere una piena certezza della verità storica""""."" -
La Sardegna nella Grande Guerra
È nota la fondamentale importanza che la Grande Guerra ha avuto nella storia della Sardegna contemporanea, in primo luogo per il grande tributo di sangue e di mobilitati offerto dall'Isola alla causa nazionale: sui 870.000 abitanti che annoverava allora l'Isola, i mobilitati furono 98.142, ossia il 12% circa della popolazione complessiva, mentre i caduti e i dispersi furono circa 18.000, oltre il 17% dei richiamati e il 2% dell'intera popolazione. Al di là del grande tributo di sangue, non meno significative furono le conseguenze politiche, culturali e identitarie che la Grande Guerra determinò nella coscienza collettiva del popolo sardo. Il dopoguerra, anche in virtù delle gesta eroiche dei suoi soldati, in particolare dei fanti della Brigata Sassari, segnò in modo irreversibile la coscienza identitaria sarda. La partecipazione alla guerra aveva consolidato la maturazione di una profonda coscienza autonomistica nei confronti dello Stato centralizzato, che si era comportato nei confronti della Sardegna come colonizzatore. Tale coscienza, che il ventennio fascista non riuscì a scalfire, rivive nello Stato repubblicano come patrimonio condiviso di tutte le forze politiche. La coscienza autonomistica maturata nella Grande Guerra dalle masse contadine che avevano partecipato al conflitto costituisce il filo rosso della storia della Sardegna contemporanea, nel cui alveo la cultura identitaria e la politica regionale continuano a muoversi ancora oggi. -
Gli ultimi giorni del confine orientale. Sei storie e un epilogo
Dove stanno andando tre ragazzi riuniti dopo sessant'anni per un appuntamento che non si può più rimandare? Un uomo con una pistola in mano è davanti alla scelta che chiuderà il cerchio della sua intera esistenza. Cosa spinge una donna a compiere il gesto che legherà inevitabilmente il presente con il passato? Sei racconti, che sembrano slegati tra loro, raccontano la tragiche vicende del confine orientale d'Italia tra il secondo conflitto mondiale e la fine della guerra fredda. Una favola per adulti per capire la grande storia partendo dal cuore degli uomini che l'hanno vissuta. -
Agente XXV. Rapporto senza nome
Una spy story che ha come protagonista l'Agente XXV, personaggio veramente esistito e attore di varie missioni segrete nell'arco di trent'anni, prima al servizio della Stasi e poi dell'FSB russo. Con ritmo e colpi di scena degni di una sceneggiatura cinematografica, il protagonista fa immergere il lettore in un mondo di intrighi internazionali, di amori fugaci e avvincenti avventure. -
Genesi del monumento alla Resistenza. Nelle parole di Gino Valle architetto in Udine. Ediz. illustrata
Gino Valle ricostruisce le modalità di ideazione e progettazione del monumento alla Resistenza di Udine attraverso un'intervista concessa a Enrico Folisi realizzata nell'estate 1988. Accompagnano la pubblicazione le immagini del reportage inedito dello Studio Brisighelli e le fotografie dell'inaugurazione nel 1969 del monumento estrapolate dal documentario ""Udine 25 aprile 1969, inaugurazione del monumento alla Resistenza""""."" -
Un gioiello sui binari. Storia della ferrovia Pedemontana Sacile-Gemona tra emigrazione e promozione turistica
La ""Pedemontana del Friuli"""", ovvero la linea ferroviaria Sacile-Gemona, è una delle più belle ferrovie italiane non solo per i paesaggi, ma per il fascino delle sue stazioni, dei ponti, viadotti, trincee, rilevati e gallerie. La sua storia è significativa delle esigenze prima commerciali, e poi strategico-militari tra Otto e Novecento. Con l'estate del 2012 la vita di questa strada ferrata sembrò definitivamente arrestarsi: una piccola frana ne compromise l'esercizio e il traffico venne sospeso. Cinque anni di mobilitazioni e """"battaglie"""", a tutti i livelli, resero possibile la riapertura della linea, oggi tra le dieci linee ferroviarie di eccellenza storico-turistica in Italia e con un numero di viaggiatori in costante crescita. Questo libro ne ricostruisce la storia con un completo apparato fotografico e con documenti inediti."" -
La rivoluzione del 1848. La nascita della patria. Vol. 2: Dalle battaglie di Vicenza, Custoza, Milano e Novara alle lotte di Venezia e Osoppo
Il Quarantotto italiano è l'anno del protagonismo di quelli che diverranno i primi padri della patria — Garibaldi, Mazzini, Cattaneo, Manara, Pisacane, Daniele Manin —, ma è anche l'anno dei generali e dei colonnelli piemontesi. Se è vero che Carlo Alberto e il suo stato maggiore non fecero scelte strategiche del tutto sbagliate, è pur vero che sul campo commisero molti errori. Furono infatti sconfitti a Custoza il 25 luglio e a Milano il 4 agosto. In questo volume vi sono, inoltre, il racconto dell'epica difesa di Venezia e della piccola fortezza di Osoppo in Friuli. L'autore illustra la campagna del 1849 fino alla sconfitta di Novara del 23 marzo, che pur costituendo la fine della prima grande prova degli italiani per raggiungere la loro unità, servì da stimolo per la Seconda guerra d'indipendenza. Un volume utile per la riformulazione dell'insegnamento della storia e dell'educazione civica con l'inserimento del contributo alla lotta per l'indipendenza delle donne: Luisa Battistotti Sassi sulle barricate milanesi del 1848. Giuseppina Lazzeroni che partecipò, accanto al fratello, alle Cinque giornate di Milano. Laura Solera Mantegazza, milanese, cugina di Temistocle, autore dei cori verdiani di Va' pensiero e O signor che dal tetto natio, organizzò l'assistenza ai feriti durante le Cinque giornate, fu amica di Garibaldi. Luisa Barozzi Beltrami, veneziana, partecipò all'insurrezione del 19 marzo 1848 a Cremona. Infine Maddalena Giudice Donadoni, di Samarate, in provincia di Alessandria, vivandiera dei granatieri nel 1848 e poi infermiera a San Martino nel 1859, decorata con due medaglie d'argento. Nel volume i loro ritratti. -
La religione civile di un popolo. Carso, Redipuglia, Oslavia. Il cimitero degli eroi di Aquileia
L'Altare della patria è il luogo sacro dell'identità italiana, il simbolo della cosa più importante che hanno compiuto gli italiani nell'ultimo secolo e mezzo: una patria libera, indipendente e unita. Ma il Cimitero degli eroi di Aquileia fu il vero punto di partenza del processo identitario, poi riformulato con il Sacrario di Redipuglia. È il fronte dell'Isonzo il luogo vero, quello dove s'intrecciano milioni di storie di valorosi ventenni di ogni ceto sociale e regione. Questo libro è strutturato per gli insegnanti e gli studenti affinché recuperino il sentimento di una patria comune e dell'immane sacrificio collettivo compiuto per coronare il Risorgimento, così come è scolpito anche sulle lapidi di ogni municipio italiano. Storia della singola comunità e grande Storia sono così un tutt'uno. -
L' insegnamento della storia. Strumento per la formazione dei cittadini
Prefazione di Maria D'Arconte. -
La ballerina di Degas
È nell'elegante e originale mondo della danza e dell'arte che i due protagonisti di questo romanzo intrecciano le loro vite. Diego, fotografo di talento e Adele, giovane ballerina dell'Opéra di Parigi vivono un'appassionante relazione in cui rivalità, invidie e ostacoli si scontrano con l'inguaribile ottimismo della protagonista. Intrighi e passioni tra Milano e Parigi che porteranno a un finale inaspettato. -
Alla Vedova Udine. Biografia di un luogo. Ediz. illustrata
Alla Vedova Udine (biografia di un luogo) è un racconto per parole e immagini che ripercorre la vita di un luogo d'eccezione come il ristorante di Udine Alla Vedova, un tempo Al Kaiser, aperto a metà Ottocento, e ora da cinque generazioni della famiglia Zamarian. Un catalogo parlante di memorie, oggetti, foto, persone. Scatti “rubati” ai divi del cinema convivono felicemente con i riti dei “pranzi della domenica”. Alla Vedova: un ristorante evocativo e d'atmosfera, entrato nei Locali storici d'Italia 2019. -
Allarme sul Neckar
«Con la consueta maestria, Sgorlon riesce arngestire la situazione fino all’ultimo, ad annodarernlacci e laccioli e a dare una spiegazione arntutto» – Tuttolibri -
Il canto del lago
Hope è una ragazza che ha perso se stessa, imprigionata in quello stesso mondo che l'ha vista nascere e crescere. Stanca di lavori insoddisfacenti, di un'amica che non la capisce più e di un fidanzato violento, fugge con l'intento di non farsi più trovare. Ray è un musicista tormentato dal proprio passato e ossessionato da un sogno che non riesce a far avverare. La sua unica fonte di conforto è una chitarra dalla quale non si separa mai. Due persone diverse e distanti, che il destino farà incontrare. -
Donne in guerra. Tra sacrificio, dedizione e libertà
L'Italia che uscì dalla guerra era un'Italia in cui i diritti di cittadinanza delle donne erano ormai pronti per essere estesi. L'ingresso delle donne nella vita sociale ed economica si realizzò con la guerra. Prefazione di Alessandro Vanoli.