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Ustica il relitto parla
L'autore porta a conoscenza dell'opinione pubblica cosa gli investigatori aeronautici chiamati in Italia per assistere le indagini e fornire il loro know-how hanno scoperto e hanno scritto nei loro rapporti. Vedremo così che, secondo l'opinione di questi professionisti della safety aeronautica, quanto accaduto alle 20.59 del 27 giugno 1980 al DC-9 I-TIGI non corrisponde affatto a ciò che la gente ha raccolto quale verità indiscussa sull'accaduto. Quanto segue quindi non è ciò che l'Autore di questo libro pensa e opina: è quello che si può leggere nei rapporti stilati dai tecnici delle varie Commissioni che si sono succedute, dalla Commissione Tecnica Luzzatti fino a giungere al Collegio Peritale (CP) Misiti, con la citazione, ovviamente, delle relative fonti di riferimento da cui sono tratti. L'obiettivo di questo libro è conoscere due versioni: quella del ""sentito dire"""" e quella che gli investigatori hanno appurato, i lettori poi ne traggano le loro conclusioni."" -
La squadriglia autonoma caccia e Mitragliamento ""Frecce"" sulla Spagna. Marzo 1938-giugno 1939
L'attività operativa della Squadriglia Autonoma Caccia e Mitragliamento - denominata inizialmente ""d'Attacco al suolo"""" - si svolge dal marzo 1938 al marzo 1939, nell'ultimo anno della guerra civile spagnola. Un anno nel corso del quale il reparto risulta fra i più coinvolti nelle operazioni belliche: costituito per sperimentare ed eseguire azioni di mitragliamento e spezzonamento delle posizioni avversarie, finisce per assolvere anche tutti gli altri compiti assegnati alla Caccia dell'Aviazione Legionaria, dalle scorte dirette e indirette a bombardieri e ricognitori ai voli di vigilanza sulle linee del fronte, dalle crociere di interdizione alla protezione dei campi d'aviazione."" -
Marghana Airfield. L'aeroporto di Pantelleria in guerra
Margana poteva e doveva essere un vero e proprio mastino di guardia al Canale di Sicilia, in grado di mordere dolorosamente gli Inglesi, solo che quel mastino lo si volle tenere fermo alla catena, peraltro ad una catena troppo corta in sintonia con la miope visione sia tattica sia strategica che, quasi sempre, ebbero nel corso del conflitto i nostri vertici militari. Quando quel mastino, in una visione tattico-strategica più ampia e articolata come nel caso delle due grandi battaglie aeronavali dell'estate del '42, fu lasciato libero e lo si volle far agire, allora le sue zanne penetrarono profondamente nelle carni dell'avversario. E furono gli esaltanti giorni che vincemmo gli Inglesi sul mare. -
Aeronautica Nazionale Repubblicana. Fine di un «mito»?
A distanza di più di 70 anni dai fatti, vogliamo analizzare quale fu il reale impatto dell'entrata in scena dei reparti dell'A.N.R.? Tentare una valutazione squisitamente militare del loro operato costituisce il modo più giusto e corretto per poter stabilire quale fu il reale peso specifico della loro scesa in campo. Tanto più che, analizzando freddamente i dati e i risultati delle azioni, ormai accessibili a tutti grazie all'apertura degli archivi storici relativi alla Seconda Guerra Mondiale, emerge un quadro completamente differente rispetto a quello tramandato dalla memorialistica, dalle testimonianze dei reduci e riportato per decenni dalla storiografia ufficiale. -
Incenerire Tokyo. L'offensiva aerea americana sulla capitale del Giappone. Operation Starvation
Due operazioni aeree avvenute nei mesi finali del conflitto, una poco nota, l'altra al contrario molto conosciuta, costituiscono il tema di questo studio. Entrambe ebbero luogo nel Pacifico, più precisamente in Giappone e furono i classici ""chiodi nella bara"""" per i sogni di grandezza dell'Impero nipponico. La campagna di minamento delle acque territoriali giapponesi, come avremo modo di vedere, ebbe un impatto decisivo sulle sorti della guerra, accorciandone la durata di molti mesi, mentre più discussa e controversa è sempre stata l'offensiva aerea incendiaria sulle città dell'arcipelago. Le centinaia di migliaia di vittime, le immani distruzioni arrecate alle aree edificate di sessantasette grandi centri abitati del Giappone furono proprio necessarie? Oggi, a quasi ottant'anni dai fatti, la domanda viene posta con toni non retorici dalla storiografia americana sulla Seconda Guerra Mondiale. Ma durante le ostilità non venne concesso troppo spazio alle discussioni; l'obiettivo principale della campagna di bombardamenti incendiari intrapresa nel marzo del 1945 era chiaro: concludere il conflitto prima possibile, per salvare quante più vite umane tra le forze armate alleate. Gli Americani disponevano dell'arma adatta-la Superfortezza B-29-e del background logistico ed organizzativo per impiegarla. E lo fecero con risultati devastanti, portando la guerra nella capitale giapponese."" -
Quell'anno del '43. I giorni di guerra in un paese del Sud
Quei giorni di guerra di quel cupo e tragico anno del '43 furono per gran parte delle popolazioni del Sud Italia, in particolare per quelle della Campania e significativamente del Napoletano e del Salernitano, un vero e proprio orrorifico incubo, in cui la speranza di uscirne in qualche modo vivi ai più sembrava una mera chimera. Questa volta la guerra era in casa, anzi casa per casa, con il suo strascico di morti e distruzioni. Anche il nemico in quei giorni non era per niente chiaramente individuabile. Tutto era offuscato e caotico: l'alleato di ieri diventava il nemico (e che nemico!) di oggi, e il nemico di appena ieri si attendeva, a braccia aperte, come liberatore. In quelle contrastate battaglie all'ultimo sangue di quei giorni confusi e terribili la gloria e il valore dei soldati di ambedue le forze contendenti furono ben poca e misera cosa a fronte alle cataste di morti civili innocenti e alle immani distruzioni materiali e morali, che segnarono come indelebili scudisciate la faccia di quelle popolazioni. Troppo spesso, ci si dimentica che la grande Storia è fatta di tante piccole storie, intrecciate tra loro in una trama fittissima, senza queste ultime nemmeno esisterebbe la Storia e tantomeno essa avrebbe per noi un senso compiuto. Sono proprie le piccole storie a creare quell'empatia, che ci permette poi di comprendere i singoli avvenimenti in un più vasto disegno. Come la piccola storia narrata da un anziano, allora appena ragazzotto quindicenne, che visse quei giorni tra una continua e insaziabile fame e una curiosità irrefrenabile, che quasi sempre la vinceva persino sulla fame. Che con i suoi occhi sgranati per la meraviglia vedeva passare, nella stretta strada dove abitava, i mastodontici carri armati di una divisione panzer tedesca e guardava sbalordito e ammirato quei giovani carristi tedeschi affacciati alla torretta, solo di qualche anno più grandi lui. E quasi quasi provava invidia. Ignorava allora che quei giovanissimi andavano a morire nell'assolata e desertica piana di Paestum. Erano comunque e sempre i giorni di guerra di quel cupo e tragico anno del '43. -
Prima e dopo Barbarossa. La parabola del III Reich
Ricorre quest'anno l'80° della battaglia di Stalingrado, anche se la ""città di Stalin"""" si arrese, con la 6a Armata di von Paulus, il 2 febbraio 1943. Inizio della definitiva parabola discendente del terzo Reich. Non aveva portato fortuna, l'anno prima, intitolare l'attacco all'URSS all'imperatore Hohenzollern, soprannominato """"Barbarossa"""". Troppe le carte mancanti. La prosecuzione delle ostilità contro l'Inghilterra (vana la missione di pace del """"delfino"""" di Hitler, Rudolf Hess) aveva costretto la Wehrmacht a disperdere Divisioni su Divisioni: dalla Francia alla Norvegia, dalla Danimarca alla penisola balcanica, alla Libia. Inoltre contro il parere dell'alleato, Mussolini aveva attaccato la Grecia aprendo all'Asse un nuovo fronte, con il differimento delle operazioni contro la Russia dal 15 maggio al 22 giugno: preziose settimane di bel tempo perdute. Infine, nessun serio tentativo venne fatto per convincere il Giappone ad attaccare alle spalle l'Armata Rossa, quando i Tedeschi raggiunsero i sobborghi di Mosca. Spaventoso il prezzo, in vite umane, pagato dall'URSS. Nel 1940 Kruscev chiese agli esperti i dati """"veri"""": gli fu risposto, 40 milioni i caduti, militari e civili, della """"Grande Guerra Patriottica"""": spaventato, il Segretario generale del PCUS dimezzò la cifra. La sola Armata Rossa aveva perduto otto volte più uomini dell'esercito tedesco."" -
Dopo Caporetto. L'amministrazione del Friuli occupato. da novembre 1917 a ottobre 1918
Sin dai giorni che la seguirono, l'occupazione dei territori del Friuli e Veneto, avvenuta in seguito alla sconfitta di Caporetto, non ha mai smesso di essere sotto i riflettori, né ha cessato di attirare l'attenzione dei lettori e degli storici. Ma nonostante la copiosa produzione letteraria, si è sempre avvertita la mancanza di un'analisi del punto di vista di chi occupò quei territori italiani dopo la sconfitta dell'ottobre 1917: l'esercito austro-ungarico. Il presente lavoro, basato sulla relazione del Magg. Gen. Hermann Leidl, ex-capo del dipartimento amministrativo del comando del Gruppo d'Armate del Feldmaresciallo Boroevic, finalmente fa luce su di un'attività amministrativa di assoluta importanza sia sotto il profilo civile, che militare. Protagonista è quindi il ""mondo alla rovescia"""", ossia la visione di un'occupante che si trovava alle prese, sia con quello che era a tutti gli effetti un territorio nemico, sia con le prospettive dell'occupato (la popolazione italiana che non era riuscita a fuggire dopo Caporetto), impegnato a sua volta nella disperata lotta per la sopravvivenza e messo di fronte, non di rado, a difficili scelte identitarie."" -
Come un sottile strato di nubi
New York, 1971 La vita del Comandante Lorusso sembra perfetta: un lavoro che lo porta ai comandi di un Boeing 747, eredità del suo grande sogno di bambino, una moglie bellissima che conosce da sempre e che lo aspetta a casa e un meraviglioso attico a Manhattan con vista su Central Park. Finché una lettera non riavvolge la pellicola della sua vita a un fotogramma di 26 anni prima... Venosa, 1944 Il Capitano John è in missione sul suo P51 Mustang in Italia per fornire copertura aerea e scorte ai bombardieri impegnati nel conflitto. Abbattuto da alcuni caccia tedeschi, a strapparlo da un sonno cupo è il dolce suono della voce di Emilia, giovane staffetta appartenente a una delle tante Brigate partigiane, che lo aiuterà, rischiando la sua stessa vita, a ritrovare la strada di casa e a riconoscere per la prima volta l'Amore. Come un sottile strato di nubi è la storia straordinaria di un uomo e una donna che si battono per la libertà; è il racconto di un legame che supera il tempo e lo spazio, che avvicina il sogno alla realtà; è la poesia di una vita che, anche se solo per un istante, ti riporta esattamente dove avresti sempre dovuto essere. -
LAI. Linee Aeree Italiane. La storia dell'altra compagnia aerea italiana
Tutti sanno tutto di Alitalia. Le infinite vicissitudini passate dalla nostra compagnia di bandiera in questi ultimi decenni hanno fatto sì che su di essa e sulla sua storia siano stati riversati fiumi di inchiostro. Non vorremmo però che, specialmente ora che la stessa si è trasformata in ITA Airways, si perdessero completamente le tracce della compagnia che nel 1957 è confluita in Alitalia ed ha largamente contribuito a lanciarla in campo internazionale, permettendole di divenire una delle compagnie mondiali leader del trasporto aereo. -
Aerosiluranti italiani 1922-39. Con risorse online
A seguito dei primi tentativi dei pionieri nella Grande guerra, nel 1922-23 la Regia Marina e Aeronautica bandirono dei concorsi per un idrovolante lanciasiluri d'alto mare. Dopo uno stentato incipit emerse il SIAI S.55 che ebbe un decennio di sviluppo ininterrotto, partecipando da protagonista alle quattro crociere internazionali promosse dal gen. Italo Balbo dal 1928 al 1933. Seguì la costituzione di un reparto sperimentale con il concorso di ufficiali delle RR. Marina e Aeronautica, che svolse un'intensa sperimentazione a Cadimare nel 1932-33. Al fine di sviluppare un siluro di caratteristiche valide per entrambe le forze aeronavali, nel 1935 i C.S.M. delle RR. Marina e Aeronautica stabilirono una convenzione, i cui sviluppi e risultati, dapprima contrastati, generarono le specifiche dei siluri per l'incipiente conflitto e i relativi ordinativi del novembre 1939. Nel 1936 iniziarono i lanci sperimentali con aerei terrestri SIAI S.81 ed infine S.79. Mentre il Silurificio Whitehead di Fiume ed il Silurificio Italiano di Napoli sviluppavano e definivano prototipi dei siluri, la SIAI Marchetti metteva a punto un sistema di attacco e sgancio dell'arma, gettando le basi per i siluri aerei impiegati nella seconda guerra. -
Storie segrete
Max, giovane imprenditore, abbandonato all'improvviso dalla moglie, cade in una profonda crisi. Disperato si abbandona all'alcool e a squallide avventure. Fino a che, una sera, trova sul proprio cammino Ephraim, bellissimo avventuriero ebreo, che lo coinvolge in un rapporto intenso e ambiguo. Anche quando entra nella vita di Max la giovanissima Eliana, Ephraim non smette mai di essere il vero oggetto della sua passione. Entrambi i personaggi usciranno da questa esperienza piegati, perfino umiliati. Al punto che Max decide di rivolgersi ad una psicanalista, Francesca, destinata a sua volta a lasciarsi suggestionare dalla storia e dal fascino di Ephraim. Ma forse, attraverso la sofferenza i protagonisti della storia riusciranno a trovare se stessi. -
Iraq 120 all'alba
Mesi, anni, vite intere consumate tra la sabbia nell'oblio generale. In una sperduta zona del deserto iracheno, durante il conflitto Iran-Iraq, trecento italiani lavorano sotto il sole cocente. Non hanno svaghi né tutele e nei loro sogni si alternano la valli alle colline della Toscana o al mare di Sardegna, in una parola: casa. Quella casa che hanno lasciato per i più svariati motivi: debiti, desideri di guadagnare di più, qualche ferita d'amore. Stanno costruendo un cementificio per una famosa ditta italiana. Malgrado le difficili condizioni di vita, non hanno un medico in cantiere e decidono di scioperare per farlo arrivare dall'Italia. E così che il giovane Marcello, alle prime armi, approda in quel deserto infuocato per curare e guarire. -
Io, l'amata di Annibale. Un romanzo nella storia. La donna che salvò Roma da Cartagine
Definita da Italo Alighiero Chiusano ""romanzo nella storia"""", la vicenda narrata è emersa da una leggenda legata ad una antica palude della Puglia (oggi bonificata) dal misterioso nome latino """"Almadannata"""". La leggenda dissolve a modo suo l'enigma sul quale si sono accapigliati gli storici di tutti i tempi: perché Annibale, grande condottiero, abilissimo stratega, dopo aver sbaragliato a Canne l'ultimo esercito di Roma, ad un passo dalla distruzione dell'odiata rivale, si diresse invece verso """"gli ozi di Capua""""? Annibale, sussurra la leggenda, s'innamorò perdutamente di una giovane di Salapia (città alleata di Roma e vicina a Canne), e la volle con sé come ostaggio. La leggenda spiega ciò che la ricerca storica non ha spiegato: in quel terribile momento fu forse un grande e tragico amore a salvare Roma dall'invasione e a deviare il corso della storia."" -
Raffaella Farioli. Profilo scientifico
Il volume contiene la bibliografia archeologica dal 1968 al 2014 di Raffaella Farioli Campanati, Professore Emerito dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, con l'elenco di tutte le pubblicazioni dell'illustre studiosa suddivise per anno. In copertina, retrocopertina e bandelle, sono riportate immagini a colori di alcuni degli scavi più significativi da lei guidati, con particolare riferimento alla Basilica di Gortyna-Mitropolis a Creta e alla Chiesa dei Santi Sergio, Bacco e Leonzio a Bosra in Siria. Il volume è stato curato da Giovanna Bucci, allieva e collaboratrice di Raffaella Farioli dai primi anni '90 nella Missione Archeologica Italiana in Siria e a Creta. -
Doppio errore
Giallo politico d'azione dentro il quadrilatero BR, KGB, POTOP e SISMI. -
Testamento
Oltre 1200 fogli manoscritti, divisi in tre periodi (1880-1909, 1909-1929, 1930-1955) e redatti tra il 20 febbraio 1947 e il 18 marzo 1955 con il titolo ""Testamento"""". Di lì a due mesi Pratella moriva. Con il titolo """"Autobiografia"""", soltanto una """"selezione"""" del suo """"Testamento"""" venne pubblicata a Milano nel 1971 andando a ruba. Tuttavia, se nel 1971 Pratella fosse stato ancora vivo, mai e poi mai avrebbe accettato di dare alle stampe solo la metà del suo ultimo scritto, né avrebbe accettato il titolo """"Autobiografia"""", così individualistico rispetto al senso universale da lui conferito al suo """"Testamento"""", che ora è qui pubblicato integralmente. Dell'""""Autobiografia"""" del 1971 vengono poi eliminate le pur piccole ma numerose correzioni lì apportate alla pagina pratelliana, pagina qui ripristinata anche nei dettagli nel pieno rispetto della lettera dell'autore: infatti abbiamo senz'altro trascritto tutto il testo del """"Testamento"""" direttamente dal manoscritto originale. Vittime delle forbici del 1971 sono stati soprattutto due aspetti del """"Testamento"""": da un lato i giudizi assai franchi espressi da Pratella su singoli personaggi (specie musicisti e politici) e dall'altro gli apparati critico-ermeneutici forniti da Pratella per tutte le sue opere musicali. Tali apparati ci consentono oggi finalmente di conoscere Pratella secondo Pratella."" -
Copper il bruco
Copper il Bruco è ambientato nei sofisticati luoghi dell'anima (dall'Ipercubo a Piazza delle Possibilità 88) che danzano in quel territorio speciale che collega i sogni e gli incubi nella quotidianità del futuro, con a fianco un bruco da accarezzare, un iperromanzo e la giusta vibrazione. Quella era la prima volta che io abbracciavo qualcuno. Mille volte ero stata abbracciata, stretta e desiderata, ma quella volta fu la prima in cui ero stata io a decidere di farlo. -
A capo, di tutto
Un uomo in fuga. Cinque milioni di euro che cambiano la vita. E la resa dei conti, inevitabile, che sancisce chi vive e chi muore. A capo, di tutto tragico e ironico, crudo e romantico allo stesso tempo - è un romanzo noir che accompagna il lettore in un viaggio da brividi dove tragitto e meta hanno un valore coincidente e dove il più bravo è quello che sopravvive. -
Max, Yuri e Nicole. Il sogno della musica
In undici capitoli le avventure di tre adolescenti, che insieme provano a realizzare il loro grande sogno. Decisi e uniti, cercano di superare tutti gli ostacoli che incontrano nel loro cammino. Crescono, diventano sempre più indipendenti e, tra soddisfazioni, delusioni, tensioni e tanta paura, nascono dolci storie d'amore, che si alternano al duro impegno, che con tutte le loro forze si sono posti per realizzare un incredibile e meraviglioso desiderio. Età di lettura: da 12 anni.