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Cammino nell'aria calda di fuoco
La poesia di Francesco Clausi-Schettini è composta da un insieme di mappature semantiche che ricostruiscono per rappresentazioni simboliche il rapporto dell'autore con l'attualità del tempo nell'impossibilità di reperire una nozione qualificata e definitiva del proprio io, disperso nell'oggettivazione riflessa sugli elementi del reale, a loro volta galleggianti come reliquie sopravvissute al naufragio del senso compiuto del linguaggio da cui provengono. La bellezza sta nella ricchezza dei segnali, franti e fratti, scomposti e disarticolati, capaci di mettere in mostra la nudità dei loro meccanismi di significato, di ingaggiare autonomi percorsi di senso e di non-senso. Fino a che ne nasce un fasto celebrativo della ricchezza della scomposizione e ricostruzione dei significati. Non un'opera edificata seguendo la logica meccanicistica degli antefatti e dei fatti, ma illustrando l'opulenza dei post-fatti. -
Attesa per le risanate sponde
È una poesia che esprime un'attesa: tempo di sosta, periodo sospeso verso un fine, aspettativa di un futuro immanente, che è nella ventura del mondo e del modo prossimo a venire. È una poesia non studiata per risarcire l'uomo dalla realtà deludente in cui vive, ma per traguardare gli errori compiuti nel mondo reale e per elaborare un modello di riferimento di vita costruito su valori emendati dagli inganni, dalle illusioni e dalle mancanze in cui continuamente cadiamo vittime. Su questa poesia, che aspira a una visione ontologica della vita, si affaccia a metà percorso di elevazione una prassi etica del buon vivere. -
Il quintogenito
Un insieme di racconti il cui protagonista è lo stesso autore, che racconto dopo racconto, fa emergere le abitudini, le tradizioni, il modo di fare e di pensare degli abitanti di un piccolo paese; piccolo al tempo delle storie qui narrate, ora grosso centro ricco, rumoroso e caotico, situato ai piedi l'Etna, proprio ai bordi della Sicilia orientale. Gli avvenimenti si collocano in un preciso momento storico che va dal secondo dopoguerra ai nostri giorni. Ma è anche una sorta di diario in cui l'autore registra non quello che gli accade sul momento, giorno dopo giorno, ma quello che va affiorando, e talora da molto lontano, alla sua memoria. L'ambiente è quello contadino e piccolo borghese dove l'autore stesso s'è formato. In questo ambiente, l'autore, che ancora a vent'anni ha solo la quinta elementare, vive le sue prime esperienze, le avventure, i sacrifici legati alla conquista del sapere fino alla laurea, le passioni, le inquietudini, i sogni, le speranze. -
Ammuina
La cultura che fa da background al linguaggio poetico di Rossano Onano è una definizione selezionata e orientata di quel gran meticciato moderno frequentato dagli intellettuali occidentali, fatto di barbagli di attualità televisiva in cui galleggiano cantanti, calciatori, ciclisti, quizzisti, cui si aggiungono le fonti popolari e folcloristiche, cui si aggiungono i fondamenti basilari dell'invenzione del linguaggio poetico, che ovviamente risalgono alle due grandi querce del sistema culturale d'Occidente, la Bibbia e Omero, arricchite e allargate dalle grandi fonti classiche successive, cui si aggiungono i fascini e le propensioni per il mondo asiatico, specie per l'India, magica, dolcissima e crudele. -
La riga vergine
La raccolta considerata come corpo organico diviene una sola e pluriespressiva metafora: è la metafora della poesia, la metafora di ciò che scrivono i poeti, è l'illustrazione di ciò che essi osservano o meglio che vogliono credere che esista intorno a loro o meglio di ciò che esiste realmente nelle pagine dei libri e nella quotidianità della vita degli scrittori, ma non solo di loro si parla, anche di musicisti e di pittori. Certamente, quello di cui ci fornisce conto Cammarata, non è il mondo reale, il quale è intriso di violenza, sopraffazione, ingiustizia, dolore. -
La luna nel pozzo
Apparentemente profana, la poesia di Vaghenàs è in realtà una ricerca sulla concordia discorde, cioè una ricerca di Dio. Quando egli chiama la luna ""divina, ieratica discarica"""", non è affatto lontano da chi crede che Dio è nato in una stalla."" -
Il comandante della caccia reale
Romanzo storico, con una precisa collocazione di spazio tempo, durante il Regno delle Due Sicilie all'epoca di Francesco I, negli anni 1829-1830, un periodo vulcanico di sconvolgimenti, con la Rivoluzione alle spalle e il Risorgimento che incalza. Il protagonista è il guardiacaccia Don Nicandro Ferrante, capo della riserva di Astroni, sita vicino a Pozzuoli. Don Nicandro è il fulcro di tutto il romanzo, è la tesi vivente del racconto, è l'animale col muso da cane che tenta di entrare a Corte, di essere ammesso dentro la civiltà degli uomini, mantenendo tuttavia le caratteristiche della sua ferinità boschiva e aggressiva, fino a che avverrà la catarsi finale, con l'inevitabile bagno di sangue. -
L' attraversamento del giorno
La chiave di volta di questo ""Attraversamento del giorno"""" è la capacità che ha la poesia di passare dall'oblio alla verità transitando per l'espressione della bellezza e di conservare attraverso il ricordo la sua possibilità di esplorare ciò che apparentemente è invisibile agli occhi della vita comune, dell'esistenza quotidiana, della vita com'è senza le illusioni nate dalla scrittura creatrice."" -
Piùchemille d'amore
Si può consultare come un ricettario: una voce d'amore al giorno, l'elenco dura per tre anni, poi si può ricominciare daccapo. Il libro diviene particolarmente prezioso in prossimità del 14 febbraio, festa di San Valentino, il protettore e ispiratore degli innamorati. Se si ha bisogno di un suggerimento per scrivere un bigliettino alla persona amata, contenente un'originale riflessione sul significato dell'amore, in queste pagine ce ne sono più di mille già pronte, cui ispirarsi con la certezza di fare bella figura. Ma se ne raccomanda l'uso anche in chiave di enciclopedia: tutto quello che c'è da sapere sull'amore, non come pratica sessuale, ma come elogio della mente e geografia dei sentimenti. Il libro di Mino De Blasio sulle mille e più voci che illustrano l'amore ricorda le summe medievali che compendiano definizioni elaborate da importanti autori ovvero ingegnose formule anonime ovvero raffinate costruzioni della ragione sul sentimento umano più irragionevole che esista: l'amore. -
La nuova comunità è possibile. Dalla visione di Adriano Olivetti all'attualità di un movimento neo-comunitario
Il libro ricapitola l'essenzialità della situazione italiana attuale, dal punto di vista economico, sociale, politico, demografico, organizzativo, amministrativo e giudiziario, inserita nella comunità europea e proiettata sulla scena del mondo intero. È una rappresentazione chiaroscurale a tinte forti, in cui non si nascondono mai le pecche e gli abissi di povertà e di incoscienza di fronte cui ci troviamo. Ma non viene neppure a mancare la fiducia nelle forze nuove di cui disponiamo per affrontare e risolvere tutti i problemi, e per innescare un processo rivoluzionario di polarizzazione delle energie, che nasce dal superamento della concezione individualistica della vita. L'orizzonte è rappresentato dalla dialettica delle comunità umane tra loro coese e interagenti, tutte fondate sulla nozione di persona come molecola sociale che si autodefinisce aprendosi verso gli altri, anziché rinchiudendosi nella sua egoicità. -
La feroce aiuola
Il volume propone l'opera completa fino alla produzione odierna delle poesie di Giuseppina Luongo Bartolini. -
A cavallo di una pinna
"Quasi in forma di diario documentaristico, il libro è fedele ritratto di una complessa impresa sportiva, una prova di cimento assolutamente fuori dal comune: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina. È una magnifica favola della realtà. Nulla mette l'uomo in contatto con la realtà quanto può farlo un'impresa sportiva di eccezionale impegno. Bisogna conoscere alla perfezione l'elemento naturale con cui si viene a contatto, in questo caso il mare, le correnti, i vortici, i venti, le insidie delle meduse, l'alternarsi delle zone d'acque gelide e delle acque più temperate. Bisogna studiare le condizioni meteorologiche, prevedere il tempo che farà, le ore di luce a disposizione, scegliere i punti di riferimento a terra, farsi guidare sull'obbiettivo da una precisa geometria di riduzione e di calcolo dei falsi scopi. Bisogna interpretare attentamente i messaggi sottili del proprio corpo per comprendere condizioni e possibilità di sforzo e di rendimento. Similmente occorre condurre un training autogeno di autoconvincimento fino a spingersi all'esaltazione di sé e delle proprie capacità, per tendersi come fune d'arco."""" (Sandro Gros-Pietro, dalla bandella)" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 44: vita prodigiosa. Intervista a Serena Siniscalco, La.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
H-ombre-s
"Sono ombre, non sono mortali, nel fuoco potrebbero morire..."""". Sono i personaggi della scrittura, convenuti da alcuni capolavori della cultura occidentale, si danno convegno nel Castello dell'agrimensore K., convergono su La vita è sogno, provengono dall'Iliade, da L'Asino d'oro, dalle Metamorfosi sia di Ovidio sia di Kafka, da Le avventure di Pinocchio. Sono personaggi di Dante Alighieri, Pirandello, Shakespeare, Dostoevskij, Gabriel García Márquez, Calderón de la Barca, Cervantes, Ray Bradbury, Philip Kindred Dick. Sono orientati a un'indagine sul sacro, sulla bellezza, sulla verità, in una cornice apocalittica giovannea, cercano la Luce che s'origina dal Vangelo, ma sono ombre, cioè icone proiettate sullo schermo della scrittura a causa di un diaframma che si è interposto tra loro e la luce, sono lemuri e fantasmi, prigionieri di un processo creativo imperfetto, da cui vogliono liberarsi, per raggiungere il decimo cielo, la suprema visione, che non hanno raggiunto nei progetti vanamente ambiziosi dei loro autori. Allegoria dell'arte, in particolare della scrittura, ma estensibile alle altre espressioni più nobili della creatività, come la musica e la pittura, il libro H-ombre-s - gioco linguistico italo spagnolo tra uomini e ombre - definisce un territorio conteso tra fantasia e ragione che Guglielmo Peralta con un neologismo battezza """"soaltà"""", amalgama di sogno e realtà, in cui si tenta """"il teatro nel teatro"""", la """"pittura dietro la tela"""", il """"significato oltre il significante"""", l'individuo fuori dalla storia, la verità fuori dal mondo reale. Il processo liberatorio peraltiano è destinato a suscitare nuovi enigmi e altri dubbi, quali: l'invenzione artistica è liberazione ovvero incubo? la creazione dell'arte è persuasione o retorica, per usare le categorie di Carlo Michelstaedter? i personaggi che si muovono nelle opere d'arte sono degli ingannevoli trompe l'oeil o delle categorie di pensiero autonomo? In generale tutta l'attività creativa umana è orientata a creare il senso della libertà o una nuova prigione? Il punto più alto, wagnerianamente è: che cos'è il 'sacro'?" -
Alibi
Nella decorosa, ma mai assillante, attenzione al modo, alla forma e al contenuto si sviluppa la poesia di Elena Arena Lancia come dialogo che emerge dalle profondità dell'animo del poeta e dal recupero del tempo passato e che si organizza sul testo nella libertà di un verso tanto essenziale quanto chiaro e schietto. La parola è sempre aderente a una purezza di significato e a una congruenza di allusioni pertinenti all'avventura della vita, in un'eco di memoria letteraria che si colloca intorno all'ambiente del secondo ermetismo fiorentino di Mario Luzi, con una particolare sensibilità per il binomio dicotomico dell'essere e del divenire e per la pena affaticante di affrontare le insensatezze della vita e le sue contraddizioni, finché si compone la luce superiore di una pïetas amorevole, rivolta all'intera umanità. -
Mannaia, l'eterno cantico della natura
Il libro Mannaia, l'eterno cantico della natura è tratto da una vicenda di cronaca realmente accaduta, ma totalmente rimodellata, deformata e reinventata da Luciano Pellegrino, che si serve di episodi di vita comune dei suoi amici e dei suoi famigliari per dare corpo e autenticità a una storia letta sui giornali od orecchiata dalla televisione. L'intreccio estroso della vicenda è raccontato con una dizione ""orale"""", che ha poco della tradizione ampollosa degli scrittori da cattedra. Al contrario Luciano ci racconta questa storia come la accennerebbe a una massaia, mentre quella aspetta in piedi di essere servita del suo pacchettino di carne da portare a casa per il marito e i figli, e il suo macellaio, il Signor Luciano, al di là del bancone, fa andare con perizia il coltello con cui confeziona la dose per la signora. In fondo, è un problema di onestà e di capacità, dire e fare le cose lestamente, e dare sempre il taglio nel verso giusto. I lettori stabiliranno se Luciano sa usare la penna come il coltello e se sa confezionare storie capaci rendere il giusto significato dell'eterno cantico della natura, capace di dare la morte solo con l'intento di innescare sempre nuova vita."" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 48: sacralità del laico. Intervista a Luigi Mazzella, La.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Ubaldo Riva. Alpino poeta avvocato
Il 5 gennaio 2013 si sono compiuti cinquanta anni dalla morte di Ubaldo Riva, che era nato ad Artogne in Valcamonica il 3 gennaio 1888. Ma, come egli stesso spiegava, la nascita si deve fare risalire alla fine del dicembre 1887, perché a quell'epoca si soleva posticipare la data per fare rimandare di un anno il servizio di leva. Il padre, medico, presto si trasferì a Bergamo dove Riva visse tutta la sua esistenza. La sua lapide, da lui stesso predisposta, reca la dicitura alpino-poeta-avvocato, secondo l'importanza che per lui riportavano le sue attività. Infatti il vanto di essere alpino era più forte di quello di essere poeta e la vocazione alla poesia era considerato sentimento più nobile dell'impegno professionale. -
La grimpeuse. Confessioni di una rampante
Jessica Bellanota, cinquantenne, ancora di bella e avvenente presenza, che sua cognata Florence, di origini francesi, accusa di essere una grimpeuse, un'ostinata e caparbia arrampicatrice sociale, vive un'esistenza per molti versi tormentata. Lei, però, con artifizi e raggiri riesce sempre, con l'auto-inganno, a riequilibrarsi psicologicamente. Tante false verità e tanti finti entusiasmi le fanno apparire, infatti, la sua vita se non piena e felice, almeno accettabile e simile a quella di altre sue amiche e conoscenti, meno sfortunate e meno turbate. Espressione tipica della donna-massa dei nostri tempi, Jessica è orgogliosa della sua ignoranza; disprezza, in buona sostanza, pur non dicendolo, quelli che trascorrono la loro vita sui libri. Sostiene che non esiste una Cultura con C maiuscola, come patrimonio concreto e collettivo, ma tante culture, quante sono le esperienze, anche solo individuali, maturate dagli esseri umani sul pianeta; ritiene di essere normale nella sua accanita omofobia che, in lei, è soprattutto odio contro il piacere. -
L' avventura nel guscio cartaceo. (Invenzione della realtà)
È il viaggio nel tempo, protratto per quarant'anni e alla ricerca di un significato compiuto nel fare le cose che agita il ricordo dell'illustre ricerca compiuta per circa vent'anni da Marcel Proust, esattamente con lo stesso intento: quello di attribuire un senso, se non proprio al mistero insondabile della vita, almeno alla luminosa attività di chi la descrive nei romanzi.