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Per camminare sempre sulle strisce
"La poesia di Enzo Belardinelli si compone lungo un percorso quasi diaristico e giornaliero di riflessione ricapitolativa del ricco bilancio di un'esistenza umana in cui al protagonista tutto è toccato patire, come la guerra e i lutti famigliari, e in cui molti doni del destino e altrettanti premi al suo buon impegno volenteroso sono giunti a riempire di gioia le sue giornate, come l'amore della moglie, della figlia e dei nipoti. Ma il bilancio si conclude con un positivo profitto che l'autore non colloca per nulla nella soddisfazione per i beni materiali raggranellati con la fatica del lavoro, bensì nel testamento morale elaborato riflettendo, in versi poetici, sulla sua indomabile gioia di vivere e sul garbo del suo sapersi gestire con buona volontà nella prudenza di un sorriso colmo di dolcezza e di gentile ironia.""""" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 49: Cupio dissolvi. Intervista a Guido Davico Bonino.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Poeti-contro. Maledetti e ribelli dell'Ottocento francese
Esiste nell'Ottocento francese una folta schiera di poeti, alcuni dei quali protagonisti assoluti della ""rivoluzione"""" poetica europea (si pensi a Nerval, Baudelaire, Mallarmé, Verlaine, Rimbaud, Apollinaire) che scelgono deliberatamente di """"stare all'opposizione"""", sia sul piano formale che su quello dei contenuti, rispetto ai codici e alle norme costitutive della tradizione lirica occidentale. Il loro essere """"poeti-contro"""" si esprime perciò non solo nella scelta di un lessico e di una metrica nuova, non solo nel dialogo polemicamente """"diretto"""" col lettore, ma anche nel privilegio accordato all'indignazione civile, ad un programma etico ed esistenziale """"alternativo"""", a scelte comportamentali provocatorie, ad esempio nei confronti del codice normativo della sessualità. In quest'antologia Guido Davico Bonino, attraverso una scelta molto rigorosa nel repertorio di una cinquantina di poeti, per un insieme di oltre cento liriche, ha inteso documentare il lavoro """"alternativo"""" di questi scrittori, che ha influenzato a sua volta quello di molti nostri contemporanei, come - per limitarsi ad un esempio - quello delle neoavanguardie del secondo Novecento."" -
Fuga del tempo
"Nell'uso di un linguaggio tanto cristallino quanto rigoroso per il rispetto della forma e dei contenuti, Luigi De Rosa mette a fuoco il dramma del poeta moderno che ha acquisito la coscienza storica dell'inadeguatezza della parola letteraria a raccontare il movimento e la densità del mondo reale, ma che tuttavia non abdica al suo ruolo di anima sensibile e vigile della storia degli uomini e dei suoi drammatici eventi personali e collettivi.""""" -
Un' Ucronìa
L'ucronìa non è altro che ripercorrere con la mente i possibili risultati di una scelta alternativa, che siano essi positivi o negativi. Essa è spesso collegata al rimpianto di non aver intrapreso una determinata strada a causa di forze maggiori o per troppa negligenza, o ancora l'ucronìa può essere connessa con la semplice curiosità di conoscere le possibili varianti del nostro percorso. Il ""se"""" è ciò che caratterizza l'ucronìa ed è la congiunzione che induce l'uomo a riflettere e a pensare. Nella profondità del proprio animo ogni essere racchiude milioni di domande a cui spesso non riesce a dare una risposta e molte di queste iniziano proprio con un se: """"se fossi stato..."""", """"se fossi andato..."""", """"se avessi scelto..."""". Milioni di Ucronìe."" -
La vita di mezzo
Cosa accade se la tranquillità di un paese di provincia viene d'improvviso sommersa da un reality televisivo? Una storia a due voci, a metà tra resoconto e sceneggiatura, verità e finzione, giovinezza e maturità, ironia e disincanto, che con irruente leggerezza porta inevitabilmente ad immergersi negli eventi e a scegliere, infine, da che parte stare. Personaggi o lettori che siate. -
Leopardi e «il mal di Napoli» (1833-1837). Una «nuova» vita in «esilio acerbissimo»
Questa raccolta di saggi nasce da un decennio di riflessioni e da ""sette anni di intenso sodalizio con Giacomo Leopardi"""", nel tentativo di proporre, attraverso continui ripensamenti un discorso nuovo sull'ultimo Leopardi, senza leggere l'opera leopardiana, in modo fortemente riduttivo, come sublimazione dei mali personali. Del resto, egli stesso, nel 1832, negò che le sue """"opinioni filosofiche"""" si dovessero intendere """"come il risultato delle sofferenze particolari"""" e, replicando, con un tono di sfida, scrive: """"io protesto contro tali invenzioni della debolezza e della volgarità, e prego i miei lettori di distruggere piuttosto le mie osservazioni ed i miei ragionamenti che di accusare le mie malattie"""". Supportato da un diverso canone interpretativo di taglio psicoanalitico, Carlo Di Lieto, cerca di far luce sui reali rapporti di amore/odio tra Leopardi e Ranieri e ricostruisce il tanto discusso ménage à trois di questo """"romanzo familiare"""" con Paolina Ranieri, la sorella di Antonio, amata, fino all'idolatria, dopo la morte."" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 50: Salvezza e dannazione del denaro. Intervista a Nievo Nigro.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Il falò delle vanità. Cento poesie satiriche italiane da Cecco Angiolieri a Sergio Corazzini
Cento liriche scritte dal Trecento al primo Novecento da una sessantina di poeti, tutte improntate al sano imperativo di smascherare la corruzione e l'ipocrisia, il malessere e il falso perbenismo dei contemporanei, sotto il pungolo d'una febbrile e sferzante volontà dissacratoria. Molti i grandi poeti comici' in questa falange di fustigatori (Angiolieri, Dante, Boccaccio, Pulci, Berni, Folengo, Aretino, Giusti, Porta, Belli), ma molte le apparizioni a sorpresa: Poliziano, Michelangelo, Tasso, Campanella, Parini, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci. -
Il diario di Ada
Il diario di Ada riunisce le caratteristiche dell'horror e del romanzo psicanalitico. È il memoriale di Ada, una bella fanciulla destinata a crescere tra paura e persecuzione, dopo avere avuto un incontro con Satana. Diverrà maestra e vivrà a contatto con ignari scolari, tuttavia condurrà una doppia vita di incubi, trasfigurazioni del reale, violenze e delitti, che si protrarranno in un vortice inarrestabile di smarrimento e perdizione, con un prezzo finale da pagare che servirà a favorire il trionfo finale della luce e della bontà. Benché la vicenda sia ambientata in località nostrane e ai tempi d'oggi, il romanzo si avvale di una collocazione fantastica di tipo gotico, con paesaggi dell'inconscio tanto paurosi quanto irresistibilmente affascinanti, tra suore assassine, preti dediti alla lussuria, medici psichiatri folli e molti altri fantasmi di un'immaginazione scatenata e sempre sorprendente. -
La parola e l'ascolto
In forma di parabola surreale e con molti elementi visionari, Miriam Pierri ci racconta per metafora la rappresentazione dell'intero cammino dell'umanità, dalle primitive origini riposte nella notte dei tempi alla definitiva scomparsa nel polverio cosmico dei pianeti, disperso nell'entropia e nel raffreddamento dell'universo. -
Don Chisciotte amore mio
"Quello che state per leggere non è il racconto di Don Chisciotte, è il teatro. Che succede dunque, in questa rivisitazione del Tronca? Succede che non si rivisita un bel niente, non ci sono luoghi già percorsi, c'è un'altra storia, che usa i personaggi del Cervantes come attori di giro e, nel mezzo del guado, non abbiamo afferrato se a parlare sono i personaggi o se sono gli attori"""". (Natalino Balasso)" -
Giardino di mangrovie e Medea dismagata
Renato Gabriele parte dalla rappresentazione di una borghesia defraudata della gioia di vivere e nevrotica, quale è messa in scena nel teatro dell'assurdo di Samuel Beckett, cui in specifico ""il Giardino di mangrovie"""" maggiormente si ispira - Porfirio e il Convivente non possono non richiamare alla mente i discorsi scoordinati e inconcludenti di Vladimir e di Estragone in """"Aspettando Godot"""" - ma poi la vicenda si orienta e si definisce nell'intreccio di un'indagine psicologica sul significato delle responsabilità, cioè sulla definizione del rapporto etico verso sé stessi e verso il prossimo e, di conseguenza, sull'ammissibilità dello scarto dalla norma deputata."" -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 51: Intervista a Silvia Marzano sul tema «La poesia come specie volatile».
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Je suis ici... Sogni, tormenti e segreti di Arthur Rimbaud in Africa
Nonostante tanto si sia scritto e detto di Arthur Rimbaud, forse non abbastanza si è approfondita la sua presenza in Africa che, a pensarci bene, con i suoi dieci anni e più di durata ha rappresentato il periodo di maggior stabilità che il Poeta abbia vissuto. Mai aveva resistito tanto tempo in un solo luogo. Forse interessa approfondire come ha vissuto, cosa ha pensato, in cosa ha creduto, dopo aver rinunciato definitivamente alla poesia, poco prima di lasciare la Francia e per sempre, per dedicarsi a tutt'altro, per diventare un altro. È quello che l'autore ha cercato di raccontare. -
Editore cercasi. Undici personaggi in cerca di editore
La giuria del Premio I Murazzi attribuisce la dignità di stampa al romanzo di Mariateresa Sivieri che si intitola ""Editore cercasi"""", e rileva la straordinaria capacità della scrittrice di coniugare fantasia e dato storico in un amalgama che diviene inscindibile e che si fa apprezzare per la vasta e profonda cultura contenuta nel libro, il cui linguaggio è sempre mantenuto scevro da ogni ostentazione letteraria, per cui la lettura, anche nell'affrontare gli argomenti più complessi, si mantiene mirabilmente semplice e filante, fornendo la più sicura prova di abilità scrittoria, consistente nell'ottenere l'incisività massima dei significati con l'impiego dell'essenzialità minima dei significanti."" -
Amori effimeri
La Giuria del Premio I Murazzi attribuisce la dignità di stampa al libro di racconti ""Amori effimeri"""" che rappresentano un riuscito esempio di drammatizzazione dei nonsensi della vita moderna con rappresentazioni di tic e di nevrosi, di situazioni comiche o improbabili, di gioie e di dolori inopinati e sovente irragionevoli, splendidamente sviluppati in un'atmosfera di garbata indagine da parte dello scrittore, che ancora una volta fornisce prova convincente della sua vena di umorismo dolceamaro."" -
Circus
«La silloge poetica Circus di Santi Geraci si divide in tre sezioni che come tessere di mosaico si combinano insieme a definire la forma e il contenuto della nuova poesia dell'autore; nuova, non solo perché successiva alle due precedenti, ma soprattutto perché rispetto a queste ultime essa si distingue per la lingua e in parte per il contenuto. Relativamente alla lingua è da rilevare l'abbandono del dialetto siciliano e l'uso dell'italiano che ovviamente non avvalora la qualità artistica della sua poesia, ma segna semplicemente una scelta espressiva, indica il mutamento del contenitore di un'essenza tematica che in parte resta immutata, in parte tende ad esprimere un acutizzarsi di pessimismo esistenziale e storico-sociale, che, pur presente nelle sillogi precedenti, non sembrava tuttavia spegnere un alone di speranza (...)» (dalla prefazione di Francesca Luzzio) -
Vernice. Rivista di formazione e cultura. Vol. 53: L'alimentazione del poeta. Intervista a Mario Rondi.
Rivista di formazione e cultura, semestrale, fondata nel 1994, si occupa di tematiche letterarie e propone nuovi testi di poesia, narrativa, teatro e testimonianze di arte contemporanea; ogni numero è monotematico e caratterizzato da un'inchiesta diffusa presso tutti gli abbonati e commentata da un autore di rilievo nazionale. -
Dialogo infinito
L'intera produzione poetica di Giorgio Bárberi Squarotti a partire da ""La voce roca"""" del 1960 a """"Le voci della vita"""" del 2016.""