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Per un milione di dollari
L'intreccio si svolge in una città di fantasia del Texas, denominata Cottoncity, collocata idealmente vicino ad El Paso. Il protagonista Kevin Wallace è proprietario di un'impresa di pompe funebri con annesso forno crematorio. L'idea fissa del danaro (il dollaro!), come unico metro di misura dei valori umani, rappresenta l'ossessione non solo del protagonista, ma dell'intero sistema di vita americano, che trova nel Texas, terra di coltivatori di cotone, di petrolieri, allevatori di bestiame, ricchi proprietari di miniere, l'icona storica più diffusa del ""sogno americano"""". Il protagonista, che appare come un uomo introverso e scrupoloso, è in realtà uno psicopatico, con una doppiezza di vita, molto bene celata. Il suo obbiettivo è realizzare la vendetta (Revenge) per l'infanzia e per l'adolescenza violenta che ha dovuto subire. Egli desidera accumulare un'ingente capitale che gli permetta di rinascere a nuova vita. Tuttavia, il peso dei suoi gesti brutali gli piomberà addosso a due passi dalla rinascita."" -
The dowser. Il rabdomante
Chi è ""The dowser"""", il rabdomante? Un uomo che mette l'istinto accanto alla ragione facendoli galoppare insieme, e percepisce il talento un attimo prima degli altri, come chi scopre l'acqua dove apparentemente non c'è, ma proprio in quell'assenza, la presenza si fa più forte e netta, indiscutibile. Francesco è il talent scout, un manager arrivato in Montedison neo laureato, ma con l'inquietudine dello zingaro che vuole vedere nuovi mondi e sentire sulla pelle il respiro di altre genti, provare il brivido della scoperta anche quando questa è nascosta dalla banalità del quotidiano, dal conformismo o da una burocrazia sclerotizzata. Francesco lotta per emergere, come chi sa del proprio valore, e si trova artista tra gli artisti, perché chi vede lungo coltiva un'arte dentro di sé, quella di preparare il terreno, di arare il campo e seminare, per un raccolto sempre rigoglioso."" -
Il gioco della vita e tre brevi racconti
"Nei racconti di Carla Spinella si ritrova sempre un conflitto tra la realtà e la fantasia, tra le regole e gli scarti dal seminato, tra l'amore e la violenza, tra il caso fortuito e l'impegno programmato. Sovente si ripete una sorta di prova del fato, in base alla quale i protagonisti iniziano il loro percorso di vita su un binario predeterminato, quand'ecco interviene una svolta che cambia totalmente le carte in tavola nel gioco della vita.""""" -
Un treno per tutte le stazioni
"Ivana Trevisani Bach è nota per il suo impegno nei confronti dell'ambiente naturale. Da parte della scrittrice si tratta di un fervore ammirativo rivolto alla Natura la cui capacità di rinnovare la vita sul Pianeta Azzurro non ha mai smesso di commuoverla. Il sentimento di amore per la Natura è indubbiamente all'origine della civiltà umana, poiché quasi in modo simultaneo l'uomo supera il comportamento istintivo tipico degli animali quando riesce a elaborare la consapevolezza ragionata della propria identità autonoma e contemporaneamente dell'alienità dell'ambiente esterno in cui vive. Essere consapevoli sia del proprio io sia dell'ambiente esterno rappresenta l'immensità del salto che si frappone tra tutte le creature viventi unite insieme e, dall'altra parte, l'unicità esclusiva dell'uomo, il solo essere vivente che elabora la nozione della sua autonomia e che modifica tale criterio nello scorrere dei secoli e nel rinnovo continuo delle civiltà.""""" -
Jesus. Il ritorno di Cristo
Prima il Cristo e poi Gesù, o viceversa? È questa, tra l'altro, la grave domanda che pone, o ripropone, il nuovo testo di Aldo Rizzello. Prima, già, c'è prima il Cristo, il Figlio di Dio, con tutto ciò che ne consegue, oppure Gesù, un comune uomo e figlio dell'uomo, con tutto ciò che ne consegue? Ovvero, e per dirlo in termini ancora più precisi: è Dio che attraverso il Cristo, il Proprio figlio unigenito, si fa uomo per la salvezza dell'uomo, oppure è Gesù, sempre il comune uomo e figlio dell'uomo - e noi con lui - che aspira e diviene il Cristo, e quindi Dio stesso, per meriti suoi propri? ""A voi la scelta!"""" verrebbe da aggiungere a mo' di un redivivo Pilato. Ma ciò che sembra aleggiare, in ogni caso, in questo... e speriamo davvero non ultimo impegno del nostro autore, è una consapevolezza nuova, un coraggio nuovo, una nuova ansia di universalità, libertà e sacralità (comunque in nome del Cristo e del Suo indiscusso primato etico morale e religioso) e che non trova altro limite se non quello dell'umanità stessa in questo suo... ce lo auguriamo tutti! davvero grandioso cammino appena iniziato."" -
Memorie di Camilla
La caratteristica principale del romanzo di Ugo Pupillo, ""Memorie di Camilla"""", consiste nel mescolare con naturalezza la commedia e la tragedia. Non solo, ma si aggiungano anche i disorientamenti tra l'ordinario e il paradossale, la virtù con il peccato, la generosità con la crudeltà, il piacere con il dolore e altre contraddizioni di estremi fra loro opposti. Il libro finisce per essere la rottura dei codici, l'elusione dei proverbi, la vanificazione dei precetti etici. L'umanità viene presentata in perenne contraddizione con sé stessa, a bamboleggiarsi in un equilibrio precario di ricerca assidua della necessità del superfluo. Eppure a sorreggere la spettacolosa avventura della vita c'è la vuotaggine satirica di quella formula illusoria, sospesa tra la speranza e l'accettazione fatalista, che recita andrà tutto bene."" -
I ruoli delle donne e non soltanto. Dai prodromi, alla storia, alla poesia
L'opera di Renato Greco è oceanica e attraversa diversi periodi, con l'alternarsi di modi e di forme espressive diverse, ma conserva delle costanti di riferimento: l'eros, la natura, la storia antica e le origini della civiltà, gli oggetti del quotidiano, l'ubi consistam dei luoghi topografici natali e dei luoghi dell'anima, la dinamica degli affetti familiari, la partecipazione attenta, critica, animosa alle vicende civili e politiche del suo tempo, la devozione verso il Meridione italiano, considerato dal Poeta la fucina della civiltà occidentale, congiuntamente alla Grecia e alle civiltà mesopotamiche, il suo sentimento cosmopolita di cittadino del mondo. -
Sei il mio canto. Racconti di racconti
Nei Racconti di Racconti di Sei il mio canto, in descrizioni pittoriche, in intrecci di linguaggio prosastico e poetico, palpitano e rivivono miti greco-romani letti in Ovidio, avvicinati alla sensibilità dell'uomo di oggi. Vengono recuperati valori come il genuino amore e per se stessi, come l'ospitalità, come il rispetto e l'ammirazione per la natura, come il senso dell'armonia del cosmo. Interviene l'idea della metamorfosi, cioè della trasformazione della creatura in altri elementi di natura a suggerire e il convincimento della perennità della vita. In altre forme, siano fiori e costellazioni, l'esistenza di Orfeo, Clizia, Narciso, Orione, continua e si salva. Il messaggio è che nella coralità dell'Universo ogni vita umana ritrova il suo senso compiuto e bene e giustizia si affermano a dispetto del male e della violenza. Questo testo ha ampio respiro, ricorda spazi di vita e di vita interiore a chi è perso nell'affaticante routine quotidiana. È attesa della Primavera. -
Sull'onda della vita
Le tematiche sono il grande trionfo della vita e dei suoi fascini che costituisce il cuore pulsante della poesia di Antonio D'Elia, nello scenario solatio e marino del Salento, terra ricchissima di natura e di storia; terra di belle donne, di coste sinuose, campagne ubertose. -
Le forbici del sarto
La vita privata è catturata in una risacca con la vita pubblica del Paese, inteso sia come nazione sia come borgo natio. La dimensione del pensiero e del genius loci è contemporaneamente paesana e metropolitana, in quanto si assiste all'evoluzione della vita negli ambienti di paese, continuamente presentata in contrappunto con la scena di Roma capitale e di altre metropoli italiane. Oltre a ciò si sviluppa una documentazione e un'implementazione del narrato offerta dal continuo raffronto con il mondo dei libri, della canzone, del cinema e del teatro, che a loro volta si presentano come specchio della realtà. L'intreccio della vicenda è rappresentato in modo voluto non lineare, perché l'Autore intende sviluppare il concetto della narrazione cerebrale e non cronachistica, pertanto il narrato segue le evoluzioni mentali del pensatore che passa con indifferenza dal passato al presente, in un continuo esercizio di tastiera di tempi e di modi differenti della parola. -
La vedova e il ritorno di fiamma
Una poesia straripante di vigore vitale, sviluppata sul piano della memoria che evoca in oscillazione il passato con l'attualità del presente, e affonda le radici originarie della quotidianità corrente nei sogni antichi di un tempo vetusto, perché tutto si contiene in immagini fluenti, abbagli della mente, articolazioni ardite di parole fiondate nella carne dei giorni, nella prorompente sensualità di odori, sudori, fatiche, amori. Quanta generosità di vita sviluppano questi versi selvatici, intricati, criptici, generosi, in un superlativo: bellissimi! -
Filosofia e società. I tempi e le tappe dal declino della Ragione rivoluzionaria dei «lumi», alla crisi della filosofia del Novecento e alle contraddizioni del «postmoderno»
Si perfeziona l'opera enciclopedica dello studioso torinese Franco Nicoletti che ha tracciato il percorso della cultura occidentale sulla doppia sponda della Letteratura e Società e della Filosofia e Società, con inizio dalle origini greco-romane e con approdo all'attualità dell'intero Occidente. Si tratta ben di più di un organico repertorio riepilogativo delle espressioni della cultura umanistica realizzate nell'arco che coinvolge gli ultimi tre millenni, per un totale di circa 2800 anni di storia del pensiero sia creativo sia razionale. In verità, lo Studioso torinese ha delineato la figura antropologica complessiva dell'essere umano quale si è espressa nel corso della straordinaria evoluzione realizzata lungo la temperie di una civiltà tanto luminosa nell'ideazione razionale, quanto feroce nella realtà e sognatrice nell'immaginario. -
I cardellini del Ceretto
La bellezza e il valore culturale di questo racconto di Eros Pessina intitolato ""I cardellini del Ceretto"""" risiede nell'intento di conciliazione nazionale degli animi ancora esacerbati per le violenze del periodo di occupazione nazifascista che va dalla data di dichiarazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 fino alla data della liberazione del 25 aprile 1945. Sono i venti mesi cruciali in cui l'Italia rimane divisa in due, poiché il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcano in Sicilia, e vengono fermati dai tedeschi sulla Linea Gustav. Il 22 gennaio 1944 sbarcano ad Anzio e vengono fermati alla Linea Gotica. L'Italia resta divisa in due tronconi ancora per ulteriori quindici mesi: il Meridione è libero, mentre il Settentrione è prigioniero del governo fantoccio della Repubblica Sociale Italiana, messo in piedi da Mussolini, praticamente divenuto ostaggio per non dire prigioniero nelle mani di Hitler. Sono mesi tremendi perché il Settentrione conosce l'orribile esperienza della guerra civile e fratricida."" -
Omaggio alla Costituzione Italiana. D'incanto e di luce
Maria Angela Zecca è poeta ed intellettuale impegnata sul terreno dei diritti civili per quanti, nella disperata condizione di vita, sentono ed hanno bisogno di solidarietà concreta, di accoglienza fraterna, d'amore e umanità sincera. Non a caso, a speso gran parte dei suoi giovani anni, ancora oggi lo fa, a fianco del popolo Rom, tanto da essere tuttora attiva nel campo nomadi ""Panareo"""" a Lecce dove, non di rado, la vediamo impegnata ad organizzare incontri, convegni, dibattiti e persino una squadra di calcio Rom. Per questo, non è sbagliato pensare che molti dei suoi sentimenti, delle sue emozioni sono impregnati del sudore e del sangue di quel popolo ancora oggi istituzionalmente non riconosciuto nella sua integrità."" -
Storie come tessere di un mosaico d'amore
Carla Spinella costruisce una sorta di improprio manuale dell'amore, nel quale si dà conto delle regole e dei contenuti che i legami umani debbono sviluppare per assurgere fino alla dignità più alta e divenire autentici tesoretti di sapienza di vita e di cultura - quante citazioni letterarie manifeste o implicite sviluppa la scrittrice! - fino al punto di realizzare la vittoria dell'amore sulla realtà effimera delle cose, e fare sì che il monito dell'amore sopravviva anche alla morte dei suoi protagonisti. -
Racconti dal Lido
Cosa si nasconde dietro questo titolo così ambiguamente balneare di Racconti dal Lido? Cosa sono questi otto racconti che Gabriella ci propone oggi, dopo una lunga stagionatura maturata per anni nell'ombra di un cassetto? Un diario di esplorazione del mondo del cinema in uno dei suoi più noti e autorevoli santuari celebrativi ma solo in apparenza, ché si rivela essere poi un diario intimo, un'imprevista riflessione esistenziale. E questo pur sempre attraverso il cinema e tutto quello che gravita attorno, che lo circonda e lo anima. Diario come oggettivazione del ""sé"""". Uscita dal solipsismo, uscita apparente ma in realtà """"apparentemente apparente"""" perché conduce, attraverso appunto l'oggettivazione del sé, ad uno sguardo su sé stessa da un punto di vista esterno, dal di fuori. Diario di una maturazione, di una crescita. Quasi un romanzo di formazione. Prefazione di Mario Brenta."" -
Un diario del vivere
La poesia di Rinaldo Vaira rappresenta una voce caratteristica della cultura contadina legata alla terra delle Langhe, che vantano una prestigiosa tradizione letteraria lungo tutto il Novecento, a principiare da Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Davide Lajolo, per giungere fino a Giovanni Arpino, nota come Linea delle Langhe, e caratterizzata dall'amore per le colline, d'estate baciate dal sole e nell'inverno galleggianti come isole su un mare di nebbia, la fatica e il sudore per il lavoro nelle vigne, il culto del buon vino, l'attrazione per la donna, il fastidio per la città metropolitana, la solitudine, il dialogo con sé stessi, e un'irrisolvibile e romantica attrazione verso il ""vizio assurdo"""", cioè per il fascino misterioso della morte anticipata come atto volontario rivolto contro sé stesso."" -
La pandemia da evitare, l'uomo
Racconto in chiave divertente della realtà umana, ma ogni capitolo porta in sé un forte messaggio psicologico e antropologico della figura maschile dal suo passato ai giorni nostri. Il libro è raccontato da una donna e le storie raccontate sono del tutto reali. In ogni paragrafo si affrontano i vari tipi di maschio che propone la società moderna, andandone ad approfondire le criticità insite nei vari meccanismi mentali che lo portano a determinate azioni, con le conseguenti mancanze che inducono a un indebolimento sempre più evidente dei vari rapporti umani. Comportamenti che stanno portando questa società a un futuro distopico, dove l'uomo è solo un numero in più da conteggiare nei fatturati. Il libro accenna solo all'inizio e alla fine alla quarantena dovuta al corona virus, e sottolineando determinati aspetti di questa realtà giornaliera, porta inizialmente il lettore, da una dimensione divertente a una lettura sempre più impegnativa. Solo alla fine del libro sarà svelato il segreto dell'autrice. Un segreto che evidenzierà il fatto che entrambi i sessi sono fautori di quello che succede nella realtà di ogni giorno [...] -
Greve è la neve
In questo ""Greve è la neve"""" c'è un angelo supervisore che si fa carico di quell'ossessione curatrice che caratterizza i curanti e la trasforma in inermità, attenzione, attraversamento; annichilendo ogni troppo umano tentativo di esercitare la potenza su altri, tipica del rapporto fra terapeuta e paziente: questo niente in forma di puro ritmo versale è la forma della poesia. In proposito, mi sono tornati in mente i versi allegretti di quel libretto smagliante di Ottieri, personaggio-ombra che attraversa centralmente fra le tante ombre il libro Blu cobalto di Céline Menghi, L'infermiera di Pisa, che in pochi versi appunto illustra il modo mimetico che caratterizza il rapporto di potenza fra malato e terapeuta: """"... Il malato è mimetico, / ha il male / che il terapeuta vuole. / No. È il terapeuta / che cura la malattia / che il malato vuole. / Tu della tua potenza su altri / hai fastidio. / Tu vuoi sentirti l'ultimo / (e ti senti il primo)"""". Il fastidio della potenza su altri è l'inumano in noi, è l'antigravitazionale che la poesia porta, come una minaccia perenne."" -
Non circola l'aria
La forza narrativa di Domenico Defelice sta nell'incanto delle sue descrizioni di ambienti della natura, della campagna, del paese e anche della città. Il mondo che lui ritrae a parole richiama un quadro di Pieter Bruegel che descrive il contrasto tra il lasciarsi andare tipico del carnevale e la rinuncia alla tentazione, cioè il cosiddetto digiuno cristiano. Si tratta pur sempre di una ripresa del tema caro ad Ambrogio Lorenzetti, sviluppato nella Allegoria del buono e del cattivo governo: anche in ciò consiste la memoria letteraria e culturale di Domenico Defelice.