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Filosofia, storiografia e vita civile. L'eclettismo francese tra Cousin e Bergson
Renzo Ragghianti è noto per i suoi studi sulla filosofia francese alla quale ha dedicato contributi notevoli, con particolare riferimento sia alla figura di Cousin che a quella di Bergson. In questo volume riprende e sviluppa le linee fondamentali della sua ricerca assumendo come chiave interpretativa la categoria di eclettismo, mettendola alla prova in uno spazio storico e storiografico che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primi anni del XX secolo. Ne scaturisce una interpretazione originale di un’esperienza centrale della filosofia europea contemporanea fondata su una salda informazione e un forte rigore critico. -
Letture e saggi danteschi
I saggi qui raccolti offrono una ricca messe di esempi e di risultati, che si dispongono in un lungo arco temporale (dal 1957 al 2003) ma conservano, tutti ben riconoscibili, i caratteri di chi li ha scritti, una inconfondibile impronta di stile critico fatto in primo luogo di un rapporto continuo, ravvicinato, con il testo poetico e di una invidiabile limpidezza di scrittura. Per ogni saggio sono puntualmente indicate la data di pubblicazione e le occasioni in cui la ricerca è nata. Nello stesso tempo siamo davanti a un vero e proprio libro, in cui la dispositio dei testi infrange l'ordine cronologico per evidenziare alcune costanti di ricerca, alcuni temi su cui via via il critico ritorna perché si sono dimostrati particolarmente fecondi: si veda ad esempio il nucleo centrale, dedicato al Purgatorio e alla peculiare scansione del tempo che lo caratterizza. Il rapporto costante e vitale che lega i saggi danteschi di Blasucci alla Scuola Normale è per certi aspetti uno dei fili rossi che li tiene uniti: dal giovane allievo che discute con Luigi Russo la tesi di laurea, sugli sviluppi della coscienza stilistica di Dante dalle ""dolci rime"""" allo """"stile comico"""", allo studioso che dialoga con Contini e Fubini, al professore che insegna ai suoi studenti e insieme impara da loro, come ricorda il saggio """"Per una tipologia degli esordi nei canti danteschi"""", che rielabora i risultati dei seminari tenuti alla Scuola nel 1994-95."" -
Le arti a dialogo. Medaglie e medaglisti tra Quattro e Settecento
Duttile e poliedrica, ma spesso valorizzata negli studi solo in una chiave seriale, la medaglia è una creazione dell’età moderna perfettamente integrata nel sistema delle arti e costantemente impegnata in un vivace dialogo con pittura, scultura ed architettura. Il presente volume intende mettere a fuoco in alcuni dei suoi episodi più significativi questo aspetto della produzione medaglistica, ponendo in risalto tanto l’eterogeneità dei suoi artefici, quanto la molteplicità delle sue valenze tra Quattro e Settecento: strumento di comunicazione privilegiato, in grado di diffondere temi e immagini anche prima dell’affermazione della stampa; oggetto citato in contesti monumentali, sia nei suoi contenuti figurativi che nella sua più astratta valenza tipologica; banco di prova nelle botteghe degli artisti per l’adozione di tecniche e la valorizzazione di materiali; veicolo versatile nelle mani dei committenti, pronto ad accogliere concetti letterari, politici e religiosi; prodotto moderno per eccellenza, ma sempre alla ricerca di un confronto con l’Antico. -
La Scuola Normale Superiore
Claudio Cesa è stato uno dei più eminenti storici della filosofia nell’ultimo mezzo secolo sia in Italia che a livello europeo. Sono ben noti i suoi studi su Feuerbach, Hegel, Fichte, al quale ha dedicato lavori che sono ormai veri e propri classici; e altrettanto conosciute ed importanti sono le sue ricerche sul pensiero italiano del Novecento fra cui spiccano quelle su Giovanni Gentile, studiato in presa diretta e, come al solito, controcorrente, mettendone a fuoco i ‘nemici’ nelle fila del regime fascista, non il ‘consenso’ di cui pure aveva goduto. In questo volume Cesa raccoglie un saggio di Gentile sulla Scuola Normale, corredandolo di una intensa introduzione, oltre che di un testo quasi sconosciuto di Fortunato Pintor. È stato il suo ultimo lavoro; ed è anche per ricordare, e onorare, un allievo della Scuola diventato maestro, che siamo particolarmente lieti di pubblicarlo. -
La barca di Neurath. Sette saggi brevi
Salvatore Veca raccoglie in questo libro sette brevi saggi, scritti e riscritti negli ultimi quattro anni. Nei primi tre capitoli espone gli esiti della sua ricerca sull'idea di incompletezza e ne saggia la validità, affrontando questioni filosofiche che hanno a che vedere con i rapporti fra impegni ontologici, impegni epistemologici e impegni normativi. Un certo rilievo ha qui la recente querelle fra postmodernismo e nuovo realismo. Nei successivi tre capitoli Veca esamina questioni di filosofia politica e morale, dall'idea di equità a quella di beni comuni, dall'idea di libertà a quella di qualità della vita. Nell'ultimo capitolo avanza alcune congetture di carattere metafilosofico, abbozzando una sorta di ritratto dell'indagine filosofica. Il titolo del libro è debitore nei confronti della celebre immagine di Otto Neurath della barca che i marinai devono riparare in navigazione, senza poter contare sul rifugio in cantieri ospitali. L'immagine di Neurath, che ricorre costantemente come un motivo di fondo in queste pagine, è il promemoria di uno stile analitico e di un metodo d'indagine filosofica coerenti con il retaggio dell'Illuminismo, in tempi difficili. -
Il «giocoliere d'idee». Malaparte e la filosofia
Curzio Malaparte sta godendo nei nostri tempi di una nuova e meritata fortuna, come dimostra la recente pubblicazione di alcune delle sue opere più importanti, comprese quelle fino ad ora meno note. In questa rinnovata attenzione per la sua opera questo volume si distingue per l’originalità con cui mette a fuoco uno degli aspetti meno conosciuti e pur molto interessanti del complesso cosmo intellettuale dello scrittore pratese: i suoi rapporti con la filosofia. -
Il Principe dallo scrittoio alla stampa
Il volume ricostruisce la storia del ""Principe"""" dalle prime fasi della sua stesura all'editio princeps romana del gennaio 1532. Una storia con molti protagonisti: Machiavelli, che compone e rielabora il trattato fra 1513 e 1515, cercando poi, con l'aiuto di amici e protettori influenti, di promuoverne la circolazione; i copisti e i revisori che, soprattutto dopo la sua morte, limano e correggono il testo, mitigandone asprezze formali e concettuali; i primi lettori, che a Firenze e nel resto d'Italia cominciano a utilizzare l'opera e a citarla nei loro scritti. Una storia che consente di ripercorrere sia la vicenda personale di Machiavelli post res perditas, nei suoi tentativi di avvicinarsi ai Medici e di essere da loro """"adoperato"""" sia il travaglio politico che condusse Firenze, dopo il 1512, dalla repubblica al principato, in coincidenza con la pubblicazione del Principe e delle altre opere maggiori."" -
Gli animali pensano meglio degli uomini?
La discussione sugli animali, sul loro rapporto con gli uomini e anche sulle loro anime è stata centrale in tutta la filosofia moderna: nelle pagine di Alberti, come in quelle di Bruno, di Montaigne, di Cartesio, di Leibniz ci si interroga costantemente su questi problemi proponendo anche soluzioni radicali come quella cartesiana che nega l'anima alle bestie considerandole delle macchine. In questa lunga discussione, che coincide per molti aspetti con momenti salienti del pensiero moderno, spiccano la figura e il testo di Girolamo Rorario discusso in pagine assai acute, e come sempre tendenziose, da Pierre Bayle nel Dictionnaire historique et critique. In questo volume il testo di Rorario è presentano in una nuova traduzione che ne restituisce la ricchezza con uno stile vivace e accattivante. -
Pirandello
Tra la fine della guerra e i primi anni Venti si registra in Italia uno straordinario successo del teatro come uno dei principali mezzi di formazione e trasmissione delle idee e anche di organizzazione del 'consenso'. Accanto agli altri drammaturghi in quegli anni si impone la figura di Luigi Pirandello, uno dei massimi pensatori italiani del Novecento, al quale dedicano recensioni in presa diretta due personalità per molti aspetti opposte come Antonio Gramsci e Adriano Tilgher. In questo volume sono raccolti i loro contributi. -
Etica
È la prima traduzione italiana dell'Etica che si affianca all'edizione del testo latino pubblicata dalle Edizioni della Normale nella collana Opere di Tommaso Campanella. La riflessione morale del filosofo, seconda parte della Philosophia realis, si collega organicamente al suo sistema di pensiero delineando anche una rassegna vivace e originale delle virtù e dei vizi in pagine percorse da frequenti spunti autobiografici. In appendice è pubblicata la parte del giovanile Epilogo magno, primo abbozzo della più ampia e sistematica trattazione della maturità. -
Michele Rosi. Appunti personali 1901-0933
Michele Rosi, oltre che uno storico, è stato un insegnante e un maestro interessato a trasmettere ai suoi studenti valori, norme di comportamento e un patriottismo non privo di spirito critico. In questo volume viene pubblicato per la prima volta il diario privato cui affidò, fra il maggio del 1901 e il novembre del 1933, le sue riflessioni sul mestiere di storico, il Risorgimento, la vita accademica, la scuola, le vicende politiche del suo tempo. L'edizione offre un'ampia selezione dei luoghi più significativi del manoscritto, arricchita da un'introduzione critica e da un apparato di note, mettendo a disposizione del lettore un punto di osservazione inedito su un periodo cruciale della storia d'Italia. -
Un lapsus di Marx. Carteggio (1956-1990)
Il volume, curato da Luca Baranelli, riunisce la corrispondenza di Sebastiano Timpanaro e Cesare Cases: 128 lettere che il germanista Cases e il filologo classico Timpanaro si scambiarono fra il 1956 e il 1990 e che costituiscono una marcata testimonianza dei loro molteplici interessi e della loro duplice, intensa attività scientifica e intellettuale. In uno scambio epistolare a volte assai fitto, a volte distanziato da intervalli anche lunghi, essi discutono, con passione e rigore, di filologia, filosofia, linguistica, marxismo, materialismo, critica letteraria, psicoanalisi, politica, rendendo partecipe il lettore sia dei loro studi sia delle loro predilezioni letterarie e culturali - non sempre coincidenti - per autori come Manzoni e Leopardi, Marx e Freud, Lukács e Adorno, Brecht e Thomas Mann, o per grandi figure di studiosi meno noti come Graziadio Isaia Ascoli e Domenico Comparetti (al quale è dedicata l’Appendice). Un carteggio prezioso non solo per l’identità degli scriventi, ma per la natura stessa del rapporto che, dietro lo scambio delle impressioni e delle letture, lascia affiorare tratti di viva umanità, in cui l’ironia, l’umorismo, a volte il sarcasmo sferzante si alternano con il senso della fragilità umana e la pietas, con la speranza e il disincanto. -
Progresso
Concetto chiave della modernità fin dal XVII secolo, l'idea di progresso indica un processo continuo di accumulazione delle conoscenze. Integrando scienza, etica e politica è possibile realizzare il benessere umano con l'emancipazione dai pregiudizi, dalla superstizione, dalla servitù e dai poteri autoritari. Ma l'idea di progresso non è esente da ambiguità e contraddizioni. A partire da fine Ottocento l'ottimismo illuministico e positivistico cede gradualmente il passo a una visione critica della mitologia del progresso: l'esito della modernità sembra essere caratterizzato da una ragione calcolante che determina l'asservimento dell'essere umano alla tecnica, mostrando così i segni del declino e della decadenza dell'Europa, preludio di un tramonto che appare inevitabile e che ancora oggi incombe sullo spirito della civiltà occidentale. -
Rinascimento
Il Rinascimento è uno dei miti essenziali del ‘mondo moderno’. Nato nel Quattrocento esso si è trasfigurato in un vero e proprio concetto che arriva fino al XX secolo, quando si trasforma e si ridefinisce secondo originali modelli critici e nuove prospettive storiografiche anche per impulso di antiche ‘fonti’ prima dimenticate o ignorate: magia, ermetismo, astrologia. Concentrandosi in modo specifico sull’esperienza umana e intellettuale di Niccolò Machiavelli e di Giordano Bruno, questo volume si propone di ripercorrere la lunga storia dell’Umanesimo e del Rinascimento, mostrando quali possano essere oggi il significato – e l’attualità – di un archetipo costitutivo della coscienza e della autobiografia dei ‘moderni’. -
Sapienza e follia. Per una storia intellettuale del Rinascimento europeo
Sapienza e follia: due concetti apparentemente antitetici, il cui incontro può dar luogo, a seconda del dosaggio e del punto di vista, a una ‘folle sapienza’ o a una ‘sapiente follia’… L’ispirazione del volume è palesemente erasmiana, con tutte le ambivalenze che contraddistinguono il grande umanista di Rotterdam. Ma al di là della cerchia di Erasmo e di Thomas More il binomio sapienza-follia offre una buona chiave di lettura per altre figure significative del Rinascimento europeo, colto nel suo intreccio tra filosofia, letteratura ed arte figurativa: Nicolò da Cusa, gli aristotelici padovani, Albrecht Dürer, Raffaello e Giorgione, i predicatori francescani Cornelio Musso e Francesco Panigarola, e poi Francesco Patrizi, Paolo Sarpi e Galileo. Nell’ultima parte la prospettiva si allarga a un’indagine di secondo livello, avente per oggetto alcune interpretazioni del pensiero rinascimentale elaborate fra il primo Settecento e il primo Novecento. -
Umanesimo e filologia
Lucia Cesarini Martinelli è stata una delle più autorevoli studiose di filologia umanistica della seconda metà del Novecento. Allieva di Alessandro Perosa, ha studiato con testi ed edizioni esemplari i più significativi autori del Rinascimento, da Valla a Poliziano ad Alberti, lasciando in questo campo di studi un’orma indelebile. Le Edizioni della Normale e l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, di cui Lucia Cesarini fu consigliere, intendono ricordarla e onorarne la memoria pubblicando i saggi più significativi della sua lunga attività. -
Filosofia italiana e pensiero antico
Walter Maturi, che ne è stato uno dei maggiori studiosi, disse una volta che la storia della storiografia è un 'cavallo balzano' difficile da guidare. E, in effetti, essa richiede una vasta mole di conoscenze e una pluralità di approcci critici che ne rendono complicato l'esercizio. Nella tradizione italiana la storia della storiografia ha avuto sempre un ruolo centrale - da Benedetto Croce fino a Delio Cantimori, che in uno dei suoi ultimi scritti ribadì con fermezza la necessità di distinguere fra storia e storiografia per potersi avvicinare all'oggetto storico studiato. In questo volume Giuseppe Cambiano raccoglie una serie di saggi che ruotano nell'ambito proprio della storia della storiografia assumendo come punti di vista, da un lato, la filosofia italiana, dall'altro, la filosofia antica, muovendo dall'Ottocento e arrivando fino ai nostri giorni. Appaiono così in primo piano figure che hanno dato un contributo essenziale agli studi storici in Italia - Labriola, Abbagnano, Garin, Pugliese Carratelli, Momigliano, Venturi - offrendo una storia della nostra cultura originale e innovativa da molti punti di vista. -
Staging Ajax's suicide
This volume collects the contributions presented and discussed in the international conference “Staging Ajax’s Suicide” held at the Scuola Normale Superiore on 7-9 November 2013. The contributors consider in an interdisciplinary fashion the vexed problem of Ajax’s suicide in Sophocles’ tragedy, exploring various interconnected aspects: philological and textual criticism of individual problems; literary analysis of parts and the whole of the play; dramaturgical examination of its staging, with the difficulties involved and possible solutions proposed hitherto and now; analysis of the literary, exegetical, and iconographical sources for Ajax’s suicide; and analysis of Sophocles’ literary technique and plotting. -
Parlamento e storia d'Italia II. Procedure e politiche
Il volume raccoglie gli atti dei seminari di storia parlamentare organizzati dalla Scuola Normale Superiore e dalla Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati. In continuità con il volume ""Parlamento e storia d'Italia"""", pubblicato dalle Edizioni della Normale nel 2012, esso amplia e approfondisce la ricerca su alcuni temi di grande rilievo politico e istituzionale: il ruolo decisionale del Parlamento nel settore della finanza pubblica e del processo di integrazione europea, la funzione degli uffici e delle commissioni permanenti, le relazioni tra Parlamento e Governo con particolare attenzione al fenomeno dei decreti-legge."" -
Federigo Enriques e le armonie nascoste della cultura europea. Tra scienza e filosofia
Federigo Enriques è stato uno dei più eminenti matematici del XX secolo e si è sempre impegnato nella sua opera, fin dai primi decenni del Novecento, nel tentativo di mettere a fuoco le relazioni fra scienza e filosofia. Fortemente combattuto dal neoidealismo italiano, e in modo particolare da Giovanni Gentile, ha rappresentato nella cultura filosofica italiana un’alternativa sia teorica che metodologica destinata ad essere sconfitta per lungo tempo e a imporsi, infine, nella seconda metà del secolo, quando il problema del rapporto fra scienza e filosofia è ridiventato centrale. Questo volume restituisce una visione complessiva dell’opera e della figura intellettuale di Enriques inserendola nel dibattito filosofico e storiografico francese ed europeo della prima metà del Novecento.