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Diario politico
Adriano Tilgher non fece in tempo a vedere pubblicate le note che formano questo ""Diario politico"""". Morì nel 1941, il libro uscì nel 1946 per le cure dell'amica Liliana Scalero, accolto dal silenzio. Troppo tenero con il fascismo sullo scorcio degli anni Venti, avverso a Gentile, avverso a Croce, Tilgher, che era stato uno dei saggisti italiani più in vista dell'entre-deux-guerres, sparì quasi dalla mappa della nostra storia intellettuale. Questa riedizione del """"Diario politico"""", condotta a partire dall'autografo (l'edizione del '46 era infatti piena di lacune e di errori di trascrizione), intende contribuire al recupero del suo pensiero e della sua opera."" -
La scuola di San Vittore e la letteratura medievale
I filosofi e teologi della Scuola di San Vittore, soprattutto Ugo e Riccardo, che Dante ricorda nel Paradiso dopo averli meditati in profondità, hanno esercitato un influsso notevole sul pensiero e sulla letteratura fra Medio Evo ed età moderna, specie per l'accento posto sul valore formativo delle emozioni e della memoria, delle immagini e di quella pratica spirituale applicata ai testi che essi definirono «esegesi figurativa». In questo volume si raccolgono, in una ricca e articolata dimensione multidisciplinare, gli interventi dei migliori specialisti dei Vittorini su scala internazionale, che i due curatori hanno riunito alla Scuola Normale Superiore per mettere a fuoco un orizzonte problematico finora quasi del tutto trascurato. Per la prima volta la cultura vittorina viene ripensata in un confronto con le vette della letteratura medioevale, dai trovatori provenzali a Jacopone, da Dante a Petrarca: ma la luce riflessa in questo prisma luminoso giunge fino a Ezra Pound. -
Luigi Russo-Aldo Capitini. Carteggio 1936-1959
Entrambi 'normalisti' e solidali nell'opposizione al fascismo e al clericalismo, Luigi Russo e Aldo Capitini furono personalità diverse e per alcuni aspetti divergenti. Questo carteggio getta luce sulla loro amicizia, le loro iniziative, i loro rapporti con le figure eminenti del tempo, da Croce a Contini, da Binni a Calogero a Ragghianti, oltre che sulle vicende concorsuali di Capitini. Ne deriva un quadro mosso e variegato della 'classe dei colti' tra fascismo e post-fascismo, tra limitazioni, arresti, e la non facile ripresa nell'Italia repubblicana. Completano il volume una densa introduzione e due articoli poco noti dei due corrispondenti, insieme a un interessante apparato fotografico. -
L' applicazione del pensiero alla critica del testo. Con estratti inediti dal Notebook X e uno scritto di Gian Biagio Conte
Housman, uno dei più celebri editori di testi classici, oltre che affermato poeta, nel 1921 pronunciò una conferenza, piena di verve polemica, sull'applicazione del pensiero alla critica del testo. A cent'anni dalla pubblicazione questo libro propone la prima traduzione italiana della conferenza, con note che individuano le fonti (spesso taciute) a cui Housman allude. Accompagnano la conferenza una prefazione che situa il lavoro nel suo contesto storico e culturale, e una postfazione che discute il legame tra l'approccio di Housman e le scienze cognitive. Il volume contiene anche la pubblicazione di estratti inediti dal taccuino di lavoro in cui Housman segnò appunti e citazioni preparatorie. -
Croce e Gentile. Biografia, filosofia
I saggi raccolti in questo volume hanno contribuito a dar avvio a una nuova stagione degli studi su Croce e Gentile. Essi si situano, in modo consapevole, oltre i modelli storiografici dell'antifascismo, di cui in Italia sono stati massimi rappresentanti Norberto Bobbio ed Eugenio Garin. Basta pensare agli oggetti dei vari saggi per avere il senso di questa novità: l'autobiografia, il rapporto tra 'malattia' e 'sanità', l'amicizia, le relazioni tra filosofia italiana e filosofia europea... Distanziandosi da vecchi miti come quello del provincialismo di Croce e di Gentile, il volume dimostra come l'uno e l'altro siano stati protagonisti del pensiero del XX secolo. -
Carlo Azeglio Ciampi. 1920-2020
Il centenario della nascita di Carlo Azeglio Ciampi (1920-2020) è stata occasione per compiere una riflessione ampia e approfondita sull'uomo e lo statista, con contributi e testimonianze di alcuni fra i più autorevoli protagonisti della scena politica e istituzionale italiana. Questi volumi, preceduti da un'introduzione di Giuliano Amato, raccolgono gli atti dei cinque convegni, che si sono svolti tra il 2019 e il 2020, a Roma, Firenze e Pisa, promossi dalla Banca d'Italia, dall'Università degli Studi di Firenze, dall'Accademia Nazionale dei Lincei e dalla Scuola Normale Superiore. Il primo ripercorre momenti salienti dell'attività di Ciampi come governatore della Banca d'Italia e, successivamente, ministro del Tesoro e presidente del Consiglio. Il secondo raccoglie gli interventi sulla Presidenza della Repubblica e sugli anni della formazione, offrendo un quadro compiuto della sua personalità intellettuale, civile, politica. Introduzione di Giuliano Amato. -
Tra Londra e Firenze. Letterati, diplomatici ed editori nel primo Settecento italiano
Una rete fitta - ma non immediatamente evidente - di rapporti personali e sodalizi letterari unisce i diplomatici britannici di stanza in Toscana e alcuni letterati italiani attivi nei primi decenni del Settecento tra Firenze e Londra, studiosi di antiquaria e di lingua. In questo circuito si collocano iniziative editoriali di grande rilievo, grazie alle quali alcune opere al centro del confronto critico europeo vengono diffuse in traduzione italiana, mentre testi censurati in Italia riescono a vedere la luce in Inghilterra nella loro veste integrale. Fu una vicenda condizionata dalla crisi della dinastia medicea e dalla spinta alla ricerca di nuovi modelli letterari, aperti ai contenuti del moderno dibattito scientifico-filosofico e a una interpretazione inedita della tradizione classica. Il volume ne ricostruisce gli snodi fondamentali, individuando linee di continuità e dissensi, alla luce di una documentazione in buona misura inedita. -
Il canzoniere provenzale N2 (Berlin, Staatsbibliothek, Phillipps 1910). Ediz. critica
Il canzoniere provenzale N2, libro di appunti di Giulio Camillo Delminio, è considerato un recentior di indiscussa importanza per la rarità dei testi che tramanda. Questo studio si propone di indagare le ragioni di ordine culturale (da collocarsi nell’orbita del petrarchismo cinquecentesco) che orientarono la selezione dell’umanista e di ricostruire la fisionomia del suo modello, andato perduto. Elementi macrostrutturali, ordinamento dei testi e varia lectio sono indizi presi in esame nel tentativo di collocare N2 all’interno della rete genealogica dei canzonieri (disegnata da Avalle nel 1961 e approfondita da studi più recenti). L’edizione diplomatica della silloge permette infine di osservare l’atteggiamento del trascrittore nei confronti della lingua e della materia provenzale. -
I «quadernucci» di Niccolò Machiavelli. Frammenti storici Palatini. Introduzione, edizione critica e commento. Ediz. critica
L'eredità libraria di Niccolò Machiavelli comprendeva una congerie di appunti riguardanti la storia contemporanea («memorie delle moderne cose») e lasciati dall'autore in uno stato provvisorio sia sul piano del testo, sia rispetto alla forma dei manoscritti che li ospitavano. Di tali quaderni di lavoro questo volume presenta il recupero più consistente. Vengono qui pubblicati criticamente e commentati inediti e sconosciuti frammenti storici rinvenuti in un codice apografo fatto esemplare da Giuliano de' Ricci, nipote di Machiavelli ed erede delle sue carte. Precede l'edizione degli abbozzi un'introduzione storico-filologica che ne studia fonti e struttura; ne discute i problemi testuali e attributivi, ripercorrendone la tradizione e contestualizzandone la genesi nell'ambiente di mutua cooperazione intellettuale della Cancelleria fiorentina; e infine ne mette in risalto l'importanza per lo studio dell'evoluzione del pensiero di Machiavelli, dimostrando come dal periodo del segretariato a quello post res perditas i dimessi ‘quadernucci' siano stati una presenza fissa sul medesimo scrittoio su cui si andavano componendo i capolavori della riflessione storica, politica e militare machiavelliana. -
Shakespeare. Il male, il potere, la magia
Attraverso una serie di scavi concettuali e linguistici, il libro vuole dimostrare la diffusione e l'incidenza della cultura italiana nel Cinquecento inglese analizzando ì rapporti tra Shakespeare e gli umanisti, in modo particolare Alberti, Machiavelli, Guicciardini, Bruno, Campanella. Autori che interpretano, in maniera straordinaria e con profondo coinvolgimento autobiografico, la dimensione drammatica, a volte tragica, dell'esistenza umana, e che fanno risuonare la loro voce - ora in modo chiaro, ora sommesso - nelle sue grandi tragedie. Dissimulazione, crisi e 'rovesciamento' apocalittico degli ordini del mondo, uomo come 'ombra di sogno', praxis magica quale strumento della riforma universale, sono alcuni dei temi che il libro mette a fuoco, gettando uno sguardo originale - per certi aspetti sorprendente - sugli incontri di Shakespeare con l'Umanesimo e con l'Italia. Un lungo viaggio tra passioni e disincanto. Lo comprendono bene Verdi e Manzoni, che - come mostra la Postilla che sigilla il libro - con note gravi o parole leggere dialogano con Shakespeare tutta la vita, intrecciando tragico e comico, realtà e finzione, burla e verità. «Tutto nel mondo è burla. Ma ride ben chi ride / La risata final». -
Dipingere la vita. Luca Giordano e Théodore Géricault
Napoli, Parigi: Luca Giordano, Théodore Géricault. Napoli, ricostruita nella sua cultura seicentesca e poi studiata nella pittura di Luca Giordano e nella sua sintesi geniale di naturalismo e barocco, il vero continuatore di Jusepe de Ribera. Parigi, vista all'inizio del XIX secolo, nella contrastata grandezza della sua storia, nel momento in cui la crisi della pittura neoclassica esplode nell'opera di Théodore Géricault. Che cosa mette insieme questi autori così lontani tra loro nei tempi e nelle culture? Lo dice il titolo del libro. Dipingere la vita: i due artisti dipingono la loro furia antiaccademica, il senso della vita che li pervade. La «dannata libertà di coscienza» di Giordano lo spinge, pittore barocco, a cogliere l'ombra e il tragico di ciò che si svolge nello spazio infinito. Géricault, qui visto nei suoi paesaggi rari e intensi, si schiera contro la natura marmorea dei neoclassici, vive la natura nella sua insita, drammatica potenza e tragicità. Compone i suoi paesaggi a due livelli, di cui uno è 'nascosto', e che riflette le sue ossessioni e la presenza del destino, del male e della lotta che attraversano il mondo. Il libro propone anche l'attribuzione a Géricault di un paesaggio inedito, che si ritiene dipinto a Roma nel 1817. -
Galileo Rosmini Darwin. Triumviri del cattolicesimo riformatore (1870-1918)
7 marzo 1888: viene divulgato dal Sant'Uffizio il decreto di condanna di 40 proposizioni tratte dalle opere di Antonio Rosmini perché infette di ontologismo e panteismo. I suoi seguaci bollarono quella censura come la riedizione della condanna comminata a Galileo nel 1633: ennesima dimostrazione della chiusura del Vaticano Regio nei confronti delle istanze di riforma del sentimento religioso e delle conquiste del pensiero moderno. I rosminiani non si limitarono all'evocazione del caso Galileo: denunciarono l'opposizione della Chiesa anche nei confronti di una teoria dell'evoluzione reinterpretata in chiave creazionista e finalista. Negli stessi anni Antonio Favaro portò a compimento l'Edizione Nazionale delle Opere di Galileo: un'impresa che, nel contesto dello scontro tra il nuovo Stato unitario e la difesa vaticana del dominio territoriale, venne assumendo forte valenza civile. Ha prevalso finora l'immagine di un Favaro che attraversò senza lasciarsi coinvolgere una stagione caratterizzata da battaglie sanguinose in nome e per conto di Galileo. Dalla lettura dei suoi contributi, dall'esplorazione del carteggio e dalle relazioni di amicizia con i cattolici liberali, che contrapposero alla restaurazione leonina del tomismo il triumvirato Galileo-Rosmini-Darwin, emerge invece la fisionomia di uno studioso che visse col 'suo' Galileo le passioni del Risorgimento. -
P!nocchio. Racconto grafico
Come si sa, Pinocchio, oltre ad essere insieme al libro Cuore, uno dei testi fondamentali della cultura, e della 'coscienza', della nazione italiana ha avuto straordinario successo anche fuori d'Italia attraverso un numero sbalorditivo di traduzioni. Nel nostro paese - e questo ne riconferma il rilievo - è stato poi addirittura tradotto in dialetto, per esempio in quello milanese. Questo libro però non si propone di fornire né una nuova interpretazione di Pinocchio né una nuova storia della sua fortuna. Ambisce invece a ripensare il testo dal punto di vista propriamente grafico, montandolo e rismontandolo pagina dopo pagina, ed offrendone in questo modo una nuova immagine sorprendente e affascinante, trasformando il romanzo in una sorta di poema visivo. Un esperimento eccezionale che solo un grande grafico come Stefano Rovai avrebbe potuto realizzare con successo. -
La lama del sapiente. Saggi sulla filosofia di Giovanni Pico della Mirandola
Giovanni Pico della Mirandola è una delle figure più importanti, e più luminose, dell’Umanesimo italiano ed europeo di cui ha redatto, con l’Oratio de hominis dignitate, quello che per molti secoli ne è stato considerato il ‘manifesto’. Morto giovanissimo, dopo aver già pubblicato opere di grande importanza, è diventato una sorta di mito, anzi di leggenda, che continua ad affascinare sia gli studiosi che un pubblico più vasto, attratto da una figura così singolare. Manca però ancora una moderna edizione critica della sua opera, anche se dei suoi scritti sono state approntate importanti traduzioni che ne hanno fatto conoscere il pensiero e la figura. I saggi raccolti in questo volume, oltre a illustrare il vario e complesso scrittoio di Pico, individuano nuovi percorsi critici intrecciando storia della filosofia, filologia, storia della ricezione. -
Predire il futuro. I filosofi antichi e la divinazione
Le pratiche divinatorie posero ai filosofi, ma anche ai medici e agli astrologi, il problema della possibilità di predire il futuro. Esistono eventi interpretabili come segni del futuro? Tra tutte le cose esistono legami necessari di causa ed effetto, per cui tutto è predeterminato, o il caso rende impossibile ogni predizione? È la divinità a inviare segni, per esempio attraverso i sogni, o essa è indifferente al mondo umano? Se c’è una forma di conoscenza del futuro è certa o solo probabile, oppure tale conoscenza è impossibile? Ed è utile conoscere il futuro? I filosofi antichi, in conflitto tra loro, formularono complesse argomentazioni per rispondere a questi e ad altri interrogativi. -
Ingenio ludere. Scritti sulla letteratura del Quattrocento e del Cinquecento
Il volume riunisce quarant'anni di indagini nell'ambito della letteratura quattro-cinquecentesca, con una proiezione nel primo Seicento, offrendo un quadro vario e altamente rappresentativo di quella grande stagione. La polifonia di una pratica letteraria, spesso ridotta a stereotipi, risalta nel dialogo tra latino e volgare. È il caso della prosa di maestri dell'Umanesimo o della poesia cortigiana oppure di quella libera dalle ipoteche della corte, indagata in Lombardia, Emilia, Firenze e Napoli attraverso poeti a volte sconosciuti. È anche il caso dell'erudizione filologica e plurilingue della cultura e della biblioteca di Pietro Bembo, posta idealmente a confronto con testi di scriventi più modesti e di natura pratica, in ambito artistico o giuridico. Nelle ultime due sezioni del libro, la civiltà rinascimentale è colta tramite scritti giocosi o di ambizione 'scientifica', tra letteratura e medicina, che ci ricordano la varietà e la ricchezza di una stagione che fu europea e il ruolo che in essa ebbe la cultura italiana. -
Un' ambasciata marocchina presso Luigi Filippo
Nel 1845 sbarca a Parigi un'affollata e pittoresca ambasceria inviata dal sultano del Marocco presso Luigi Filippo. La relazione riservata, redatta nell'immediato dal segretario dell'ambasciata Muhammad al-Saffar ma pubblicata e tradotta solo in tempi recenti, costituisce uno dei primissimi documenti del complesso rapporto tra il mondo musulmano e la Francia postrivoluzionaria, la quale appare, insieme, spazio ""dell'empietà e della potenza"""". Pervasa da contenuta ma evidente ammirazione per lo stile di vita, l'organizzazione politico-amministrativa e la padronanza scientifica sulla natura del tutto sconosciuta nel mondo arabo, essa ci offre una descrizione straordinariamente vivace e godibilissima di molti aspetti della vita in Francia a metà Ottocento, a cui non sono però estranei dubbi sulla propria identità, aprendo riflessioni e individuando problemi ancora attuali."" -
Il fantasma di Lucrezio. La perduta traduzione del De rerum natura di Giovan Francesco Muscettola
Una traduzione perduta, un nobiluomo di spirito, un pericoloso poeta antico troppo affascinante per essere ignorato: sono gli elementi che tracciano i contorni di uno spaccato culturale del nostro Rinascimento nel quale letterati, accademie, alti prelati e circoli aristocratici si confrontano con la poesia di Lucrezio e il suo irresistibile messaggio materialista. Attraverso la lente di un episodio quasi dimenticato, questo libro indaga una costellazione di ambienti e personaggi toccati a vario titolo dall’ombra di Lucrezio sullo sfondo della Napoli del Cinquecento: è l’occasione per scoprire ancora una volta come, dietro i proclami di condanna per la filosofia epicurea, il De rerum natura abbia lasciato la sua impronta profonda su tutti gli attori della cultura italiana del tempo. -
Libertà e strutture. Scritti su Marx (1964-1984)
Cesare Luporini, filosofo e militante comunista, è stato uno dei rappresentanti più originali del marxismo italiano del secondo dopoguerra. Questo volume ripropone i suoi principali scritti su Marx degli anni 1964-84, assieme a un testo inedito. Un lavoro di rilettura di Marx in cui si intrecciano molti temi e problemi: dalla morale alla teoria politica, dalla discussione sulla dialettica fino alla polemica con lo storicismo e al confronto con lo strutturalismo. Un invito a rileggere Marx come una figura che «incombe ancora sopra di noi» e che «ci ossessiona», perché «il nostro tempo è figlio diretto del suo». -
Con altra voce. Echi, variazioni e dissonanze nell'espressione letteraria. Ediz. italiana e inglese
Prendendo le mosse dal fruttuoso dialogo interdisciplinare avviato in occasione del Seminario dottorale internazionale ""Con altra voce"""" (Pisa, Scuola Normale Superiore, ottobre 2018), i saggi contenuti in questo volume intendono esplorare il concetto di 'voce' nella creazione letteraria, declinandolo secondo svariate prospettive d'indagine. Gli echi persistenti che le voci dei personaggi letterari lasciano dietro di sé, le variazioni che innervano la voce autoriale, esaltandone la specificità e le dissonanze introdotte nel discorso letterario dal coro di voci marginalizzate che reclamano ascolto, sono i nuclei tematici attorno ai quali i saggi si sviluppano, in una struttura polifonica in cui a essere protagonista è la voce intesa non soltanto come elemento archetipico, ma anche e soprattutto come forza creatrice e polimorfo veicolo artistico.""