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Dizionario delle arti
De Azùa non ha inteso assemblare un'opera di consultazione ma scrivere un saggio personale sulla trasformazione qualitativa che sta avendo luogo nell'arte. La forma del dizionario è congeniale per descrivere tale processo che si manifesta prima di tutto come disgregazione. Così questo saggio può essere letto tutto di seguito (essendo l'ordine delle voci come le note musicali di una partitura, e il suo ordine la composizione) ma anche in maniera frammentaria, prendendo qua è là e notando come tutte le voci, da Astrattismo a Wittgenstein, siano intonate ad alcune costanti e problematiche di fondo. -
L' apocalisse di don Milani
In questo libro vengono riunite le voci di alcuni tra i più autorevoli intellettuali italiani che nel corso di cinque decenni si sono occupati del priore di Barbiana, uno dei maestri della cultura pedagogica e una delle grandi figure del mondo ecclesiale. Certuni hanno espresso il loro punto di vista sulla testimonianza pastorale di don Milani, altri si sono concentrati sul suo magistero pedagogico, altri ancora hanno penetrato il senso del suo impegno civile. Il lascito milaniano - composto di un'apocalittica premonitrice, di un profetismo coraggioso e di una laicità esemplare, cui certo s'unisce il legato della sua figura carismatica - è ciò che resta di lui, insieme alle molteplici voci che ha fatto parlare nel segno di quella libertà di cui è stato custode severo, anche quando la verità poteva essere scomoda. Ne emerge un quadro complesso e quanto mai eterogeneo: dichiarazioni di solidarietà, prese di distanza, interconnessioni e indagini condotte non venendo mai meno a un principio di attenzione critica verso colui che volutamente si è posto ""dalla parte degli ultimi"""", di un intellettuale che mai avrebbe gradito di essere considerato tale."" -
Destini comuni. La globalizzazione di guerrieri, commercianti, predicatori e avventurieri
Senza i crini dei cavalli mongoli gli europei non suonerebbero il violino, senza Colombo la Corea non avrebbe il kimchi, senza la tecnica cinese di lavorazione della carta, il libro che state leggendo non avrebbe questa forma. La maggior parte di ciò che mangiamo, beviamo o usiamo è stata prodotta altrove rispetto a dove la troviamo oggi. Quasi tutto ciò che associamo a una nazione è collegato a un'altra parte del mondo, per quanto alla lontana. Ma non si tratta solo di merci. Un'infinità di altre domande indicano che ci sono in gioco processi più profondi, e per capirli occorre prendere coscienza del ""destino comune"""" del mondo. A ridurre le distanze tra i popoli concorrono oggi lo stesso desiderio di profitto che spinse i commercianti a sfidare i mari, la stessa ambizione politica di occupare territori stranieri dei guerrieri, lo stesso stimolo dei predicatori a convertire altre persone alla loro concezione del bene, lo stesso impulso a cercare nuove terre di quei primi avventurieri che si spinsero fuori dal continente africano. Le forze che oggi collegano il mondo in maniera sempre più rapida e vincolante sono le stesse di allora, talvolta con nomi differenti. Multinazionali, organizzazioni non governative, emigranti e turisti sono variazioni ed evoluzioni di un processo che dura da cinquantamila anni."" -
Scrittori di fronte al male. Riflessioni su letteratura e politica
Per più di trent'anni Michael McDonald ha diretto un prestigioso studio legale negli Stati Uniti e attualmente lavora per un'agenzia culturale americana. Ha strappato le sue ""domeniche di scrittura"""" al resto degli impegni, con nella mente l'esempio di saggisti come Edmund Wilson e dive James. Non ha avuto tempo di fare della sua scrittura un automatismo. Non scrive mai su commissione e i giornali nemmeno glielo chiedono: propone ciò che scrive seguendo l'urgenza di ciò che gli preme comunicare, evitando l'opprimente spersonalizzazione delle recensioni prodotte in serie e le gravose imposizioni degli elaborati accademici richiesti dalle università per collezionare titoli. Questo libro getta nuova luce sulle vicende umane, politiche e culturali dei grandi protagonisti del Novecento italiano (Beppe Fenoglio, Ignazio Silone, Curzio Malaparte, Primo Levi) e ci aiuta a meglio comprendere le figure di Edmund Wilson, Albert Camus, Jean-Paul Sartre, Peter Handke, Vladimir Majakovskij. Fedeli a una visione pragmatica della critica letteraria, i suoi saggi potrebbero situarsi in quello che Lionel Trilling definiva """"il pericoloso incrocio dove Arte e Politica si incontrano""""."" -
La fiera rifondata. Da Milano al mondo, intervista a Luigi Roth
La fiera rifondata racconta un'impresa coraggiosa e riuscita: la trasformazione del sistema fieristico e congressuale milanese, il più importante del Paese, promossa e portata a compimento in pochi anni da Fondazione Fiera Milano. La narrazione s'intreccia alla continua interlocuzione con la sua figura chiave, Luigi Roth, che ne è presidente. Manager di vasta esperienza, sensibilità umanistica, acuto testimone del nostro tempo. Il libro è anche un viaggio nella trasformazione di Milano e del suo ""intorno"""", con escursioni divaganti ma non troppo verso l'intero pianeta. Perché in questo decennio 2001-2009 in cui la Fiera passa da ultracittadina a extraurbana, il mondo conosce grandi mutamenti. E la Fiera di Milano è """"impresa"""" internazionale, da leggere nel contesto globale. Ogni capitolo ripercorre un anno di vita della Fondazione e uno dei fattori originali che l'hanno mossa. Dagli atti preliminari alla strategia delle alleanze, sotto la regia del presidente della Regione, Roberto Formigoni. Politica dell'Ascolto, cultura della Bellezza, gioco di Squadra, fino alle prospettive aperte dall'Expo 2015. Documenti e testimonianze corredano, ancorandolo a riscontri oggettivi, un racconto volutamente ondivago."" -
Sfide alla libertà
I testi che compongono questo libro, scritti tra il 1990 e il 1994, trattano delle nuove sfide alla cultura della libertà nate con la fine del comunismo e la caduta del muro di Berlino. Sotto osservazione, il mondo intero. Dal regime castrista cubano alla resistenza democratica di Guatemala e Venezuela; dalla Cina di Deng Xiaoping al Cile senza Pinochet; dalla Cecoslovacchia di Havel, all'Iraq di Saddam Hussein. Da Algeria e Iran nuovamente nelle mani del fondamentalismo musulmano, alla ""dittatura perfetta"""" del Messico sconvolto dagli attacchi del fronte zapatista. Lo scrittore si sposta dalla frontiera afgano-pachistana a Porto Rico, dagli Stati Uniti di Clinton travolti dall'ossessione del """"politicamente corretto"""" e della molestia sessuale, a una Svizzera priva di humor. Cittadino del mondo, straordinario osservatore e interprete del nostro tempo, Llosa denuncia le cecità politiche di Heidegger, la fumosa impostura della decostruzione, l'inganno dei cultural studies, il terrorismo dei senderisti e l'ambigua teologia della liberazione. Seguendo le stelle polari Popper, Hayek e Berlin, Llosa indaga e talora anticipa con visione profetica i diversi aspetti di quel fenomeno che a distanza di qualche anno l'intero pianeta avrebbe conosciuto con il nome di globalizzazione."" -
Epitaffio per un impero culturale. Contro vento e marea (1962-1966). Vol. 1
"Con Epitaffio per un impero culturale"""" ha inizio la pubblicazione di """"Contra Viento y Marea"""", l'opera in più volumi in cui Mario Vargas Llosa ha raccolto e ordinato il meglio della sua produzione saggistica e giornalistica dagli anni Sessanta agli anni Novanta. Questo primo tomo riunisce gli scritti 1962-1967: anni di fermenti e innovazioni, di impegno politico e contrapposizioni frontali. Llosa descrive l'allegria della rivoluzione cubana e il mattatoio della guerra del Vietnam; si interroga sul ruolo dell'intellettuale nei movimenti di liberazione nazionale e denuncia la violenza della repressione peruviana sotto la dittatura di Odria. Appoggia il movimento di guerriglia di Paul Escobar e condanna l'Unione Sovietica per la repressione contro gli scrittori. Ci conduce nel cuore di un mito arcaico funzionale a una visione reazionaria e immobilizzata del Sudamerica, ci fa scoprire il Paraguay di Roa Bastos e analizza la contraddittoria politica di Charles de Gaulle... Note scaturite nel fervore della polemica e del dibattito pubblico; tra rivoluzione e compromesso, violenza e libertà, politica e utopia. Un'indispensabile lettura per chi voglia comprendere a pieno il disegno della """"raffinata cartografia del potere"""" che gli è valsa il Nobel per la letteratura 2010." -
La compagnia degli uomini
Léonard Oldfield, giovane rampante e senza scrupoli pretende un posto nel consiglio d'amministrazione dell'azienda del padre, proprietario di una fabbrica di armi. Il vecchio Oldfield non ha la minima intenzione di cedere al figliastro nel quale non nutre alcuna fiducia. E non ha tutti i torti visto che Léonard sta tramando alle sue spalle, impegnato a rilevare la compagnia di Wilbraham, un imprenditore alcolista indebitato fino all'osso per debiti di gioco. Anima dell'intrigo è Dodds, segretario di Oldfield e, sulla carta, suo uomo di fiducia, in realtà ""talpa"""" di Hammond, il principale concorrente di Oldfield, con il quale complotta per eliminare il vecchio..."" -
Gioco senza regole. Contro vento e marea. Vol. 3
1977. Mario Vargas Llosa è in Italia per una conferenza all'Università di Torino. ""Muri e finestre imbrattate, vetri infranti, porte murate, gruppi di giovani sui tetti armati di bastoni, come per respingere un'invasione. L'Università era in sciopero, uno sport che in Italia sarebbe presto diventato più popolare del calcio [...]. Il portone s'aprì lasciando intravedere un comitato di accoglienza. A presiederlo, una giovane professoressa; un'ispanista che sembrava uscita da un concorso di bellezza. Si rivolse subito a me: ero io il dirigente rivoluzionario sudamericano? Le spiegai che ero a malapena un romanziere peruviano. Nel comitato si diffuse allora lo sconcerto [...] avevano predisposto tutto per accogliere il rivoluzionario latinoamericano che gli era stato promesso..."""". Il tema dell'egemonia culturale è il fil rouge di questo terzo volume di """"Contro vento e marea"""", che raccoglie saggi e articoli risalenti alla fine degli anni Settanta. Scritti di singolare freschezza che, quando si tratta di coniugare riforma sociale e pluralismo politico, libertà di stampa e diritti umani, dimostrano oggi tutta la loro urgente attualità. In disaccordo con Noam Chomsky, Llosa descrive Israele come un paese capace di resistere alla tentazione totalitaria in virtù di un'originale mescolanza di pragmatismo e idealismo. Profetico nell'individuare le contraddizioni che avrebbero portato all'estinzione della sinistra radicale, contro la moda dello strutturalismo..."" -
Sguardi sull'architettura contemporanea. Interviste di Irace Fulvio
"Parole e disegni di 16 progettisti che hanno cambiato l’architettura. Una nuova collana di interviste, dedicata a personaggi di spicco del mondo della cultura e concepita come un ragionamento a più voci condotto dal curatore insieme agli autori intervistati sui temi di più stretta attualità. A Fulvio Irace, Matteo Vercelloni e Demetrio Paparoni è affidata la cura dei primi tre volumi, incentrati rispettivamente sull’architettura, il design e gli artisti. In questo volume dedicato all’architettura, Fulvio Irace riflette insieme a quattordici autori tra i più influenti del panorama internazionale sugli sviluppi di un’arte che per sua natura è fondata sulla fisicità dello spazio e sulla nozione di condivisione sociale, e che, come tale, in quest’epoca di grandi cambiamenti, è chiamata a dare delle risposte e a riflettere su se stessa, sui suoi strumenti, sui suoi compiti. Ne discutono con l’autore Renzo Piano, Mario Botta, Emilio Ambasz, David Chipperfield, Steven Holl, Kazuyo Sejima, Grafton Architects, Francis Kéré, Barclay & Crousse, Bijoy Jain, Charles Renfro, Benedetta Tagliabue, Odile Decq, Tadao Ando. A cura di Fulvio Irace, tra i massimi studiosi di architettura in Italia, è ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca, concentrata soprattutto sull’architettura italiana, è sfociata in numerose monografie tra le quali si ricordano quelle dedicate a Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti. Numerosi anche gli studi dedicati ad autori più contemporanei come Renzo Piano, Emilio Ambasz, David Chipperfield e Odile Decq.""""" -
I Rinascimenti in Europa 1480-1620. Arte, geografia e potere
A cura di uno studioso di fama internazionale e corredato da un ricco apparato iconografico, il volume analizzerà gli stili e i movimenti artistici che ne corso del XV e XVI secolo assumono attraverso l'Europa originali declinazioni regionali e nazionali, portandoci alla scoperta delle varianti e delle caratteristiche tipiche impresse in ciascuna cultura.Un'inedita storia dell'arte del Rinascimento raccontata non dal consueto punto di vista cronologico, ma seguendo un innovativo criterio geografico per aree culturali. Questo studio rimette in discussione l'idea di matrice vasariana che vede il Rinascimento in termini centrifughi, come un movimento nato in Italia per irradiarsi verso l'Europa. Appoggiandosi a un'affascinante sfilata di capolavori, molti dei quali poco noti, Bernard Aikema ci dimostra che i Rinascimenti, in Europa, sono tanti quante le identità culturali capaci di dare vita a uno stile proprio, che trae ispirazione e arricchimento dalla fluidità degli scambi e dalla circolazione di idee e di artisti caratteristiche del primo secolo dell'età moderna: una prospettiva vertiginosa e al contempo minuziosa come un interno fiammingo aperto sull'infinito. -
Sguardi sul design contemporaneo. Interviste di Matteo Vercelloni
Parole e immagini di 12 progettisti che hanno cambiato il design. Una nuova collana di interviste, dedicata a personaggi di spicco del mondo della cultura e concepita come un ragionamento a più voci condotto dal curatore insieme agli autori intervistati sui temi di più stretta attualità. A Fulvio Irace, Matteo Vercelloni e Demetrio Paparoni è affidata la cura dei primi tre volumi, incentrati rispettivamente sull’architettura, il design e gli artisti. In questo volume dedicato al design, Matteo Vercelloni riflette, insieme a dodici tra i più influenti progettisti del panorama internazionale, sugli sviluppi della disciplina, toccando temi di pungente attualità come la smaterializzazione degli oggetti, la progettazione digitale, l’idea del prodotto come elemento attivo in una relazione non solo utilitaria, ma emozionale e affettiva, con il suo utilizzatore; il nuovo rapporto che stiamo sperimentando con gli spazi dell’abitare, condizionato dall’irrompere della pandemia, che ha agito come acceleratore di tendenze profonde, già latenti nell’ambito della progettazione contemporanea. Ne discutono con l’autore, fra gli altri, Philippe Starck, Ron Arad, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Patricia Urquiola, Ross Lovegrove e Antonio Citterio. A CURA DI Matteo Vercelloni, architetto e progettista, è docente di Storia del Design al Polidesign (Politecnico, Design di Milano), insegna inoltre alla NABA, all’ISAD, allo IED e all’Accademia delle Arti di Brera a Milano. Collabora regolarmente con alcune delle principali riviste di architettura e design come “Abitare”, “Domus”, “D-Donna”, “Casabella”; dal 2000 è consulente editoriale della rivista “INTERNI”. È autore di numerose pubblicazioni sul design, tra cui Breve Storia del Design Italiano (2008) e, per 24ORE Cultura, le monografie su Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Piero Lissoni nella serie “Maestri del Design” (2011). -
Vendere o farsi comprare? Un marketing gentile per la cultura
Il libro si rivolge al pubblico, sempre più vasto, di coloro che si sono aggiunti agli “addetti ai lavori” nel seguire il tema della valorizzazione economica di arte e cultura in Italia, partendo dal dibattito scaturito dalla famigerata frase “con la cultura non si mangia”. Con un approccio leggero e divulgativo, l’autore narra luci e ombre della gestione di enti e produzioni artistiche e culturali (musei, teatri, festival…), prendendo spunto da casi reali italiani e internazionali, esaminati prima e durante la pandemia. Ma soprattutto introduce un punto di vista nuovo: la necessità di un marketing gentile per la cultura. Un marketing umanista, lontano dalla retorica manageriale ed economicista, che incoraggi un cambio di prospettiva: puntare alla felicità del pubblico prima che al successo del prodotto. Il volume, introdotto da una prefazione di Antonio Calabrò, contiene estratti di conversazioni con alcuni dei maggiori esperti italiani dei vari argomenti trattati, tra cui: Evelina Christillin presidente del Museo Egizio di Torino, Giovanna Melandri presidente del MAXXI e già ministro dei Beni Culturali, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista e presidente dell’omonima Fondazione, Sergio Escobar già direttore del Piccolo Teatro di Milano. A CURA DI Maurizio Luvizone, manager, docente e consulente in gestione delle organizzazioni culturali, scientifiche e non profit. Insegna “Fondamenti di marketing culturale” all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. -
Innovation rhapsody. Strumenti, ispirazioni e armonie per lavorare e vivere meglio
Cos'hanno in comune un grande musicista jazz come Quincy Jones e la cultura dell'innovazione nelle organizzazioni e aziende? Nel suo libro, Alberto Gennari ci mostra la parentela profonda tra questi due mondi apparentemente lontanissimi, perché tutti noi, all'interno dei team di lavoro, come ""in una Big Band degli anni Cinquanta"""", siamo """"invitati a suonare insieme per produrre risultati che portino benefici alla nostra organizzazione e a noi stessi."""" Qual è l'ostacolo principale che frena l'innovazione e la trasformazione digitale? Gennari costruisce un percorso articolato in nove capitoli, fruibili anche in modo indipendente e autonomo l'uno dall'altro, toccando argomenti come il confronto con la complessità, il ruolo dello smart working e quello delle soft e hard skills, le metodologie per cambiare il proprio mindset, l'approccio all'innovazione ispirato al cosiddetto Design Thinking e l'insieme di strategie e concetti riassumibili nel pensiero agile. Il manuale, utilizzabile sia come strumento di organizzazione del team di lavoro che per la crescita personale, è completato da una ricca bibliografia (e discografia) finali, che forniscono numerosi spunti per continuare autonomamente la riflessione, secondo le sensibilità e interessi individuali. Il volume contiene un QR Code dove poter scaricare la playlist Innovation Rhapsody con tutti i brani citati nel libro che sarà aggiornata con nuovi brani perché, come nella nostra vita, l'innovazione non si arresta mai."" -
Interni o esterni. Per una nuova Carta d'Atene
Una stimolante riflessione sulla rivoluzione urbana in corso, invisibile e inavvertita ai più, ma lucidamente riconosciuta e minutamente analizzata dallo sguardo critico e disincantato dell'autore. A partire dalla messa a fuoco iniziale, nel primo capitolo, di un nuovo modello di modernità debole e diffusa, con il correlato smottamento funzionale di tutti gli apparati architettonici e urbani, Andrea Branzi approfondisce nei successivi capitoli il processo storico di progressiva integrazione tra spazi interni e spazi esterni. Il discorso procede muovendosi originalmente sia in senso geografico, spaziando tra le civiltà non architettoniche - dagli insediamenti neolitici dei primi sapiens a quelli tradizionali del continente africano - a quelle a noi più vicine, fondate invece sul modello urbano, sia in senso cronologico, mettendo in evidenza come i differenti modelli storici di progettazione degli spazi interni derivino da fondamenti culturali autonomi rispetto agli usuali modelli teorici dell'architettura e dell'urbanesimo. L'ultimo capitolo propone una ""Nuova Carta di Atene"""", che sostituisce ai dieci principi dello storico documento, espressione del Movimento Moderno, dieci consigli per il presente scenario urbano nell'epoca della Terza Rivoluzione Industriale e della globalizzazione."" -
Ars factiva. La bellezza utile dell'arte
Ars factiva è arte efficace, produttiva. È arte che dialoga con il mondo delle imprese, della tecnologia, dell'educazione, della società, ma che sa produrre se stessa in maniera creativa e innovativa.Il tema della ""necessaria inutilità"""" dell'arte è antico ed è stato dibattuto varie volte, ma nella nostra società acquisisce nuovi significati. Il sottotitolo, provocatorio, sta a sottolineare come nella società contemporanea, caratterizzata da progressi scientifici e tecnologici mai visti prima, l'arte può assumere un nuovo ruolo. Ars factiva non è un saggio curatoriale, ma un approfondimento su come arte contemporanea e società possano essere strettamente correlate. Parliamo di appagamento estetico, ma allo stesso tempo di funzionalità a qualcosa - se non altro dal punto di vista educativo e della comprensione - in campi quali il mondo delle particelle, i big data, il rapporto con la natura, l'architettura e lo spazio, la comprensione del corpo umano, la psicologia, oltre che in generale la scienza e la tecnologia. Dopo una panoramica in ognuno di questi ambiti, per capire il nesso con il mondo dell'arte, un capitolo è dedicato a una installazione per ciascuna di queste relazioni, un'opera che esprime al meglio tale rapporto, da Iñárritu a Ikeda, da Gormley a Tresoldi. È quindi anche un'opportunità per presentare alcune opere e installazioni che usano un linguaggio estremamente avanguardistico e multidisciplinare. Quindi intrigante."" -
Rovine
"Rovine"""" raccoglie una serie di poesie che Gabriele Tinti ha destinato alla """"scultura vivente dell'attore"""". Il poeta muove dal tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai nostri capolavori che vorremmo eterni, con l'obiettivo di donare nuova vita e pensiero, rinnovato senso, alla statuaria greco romana, a tutte quelle reliquie di un'umanità oramai scomparsa. La raccolta si presenta come una fantasmagoria, una serie che fa parlare le spoglie, i frammenti, quello che resta tra le rovine. Seguirne i molteplici percorsi e le tante suggestioni ci permette di entrare in una differente relazione e conoscenza con il mondo antico oltre che con le ragioni stesse del fare arte e letteratura. Il libro è il frutto di letture dal vivo che, nel corso degli ultimi anni, alcuni attori noti al grande pubblico come Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Abel Ferrara, Stephen Fry, James Cosmo, Joe Mantegna, Robert Davi, Burt Young, Franco Nero, Alessandro Haber, Michele Placido, Marton Csokas, Jamie McShane e Vincent Piazza hanno tenuto di fronte alle opere d'arte antica che hanno ispirato l'autore. Le letture sono state realizzate al Metropolitan di New York, al J. Paul Getty Museum e al LACMA di Los Angeles, al British Museum di Londra, ai Musei Capitolini di Roma, al Museo dell'Ara Pacis, al Museo Nazionale Romano, al Museo Archeologico di Napoli, al Parco Archeologico del Colosseo e alla Glyptothek di Monaco. Il libro è corredato dagli interventi di alcuni eminenti studiosi dell'arte antica come Sean Hemingway (Metropolitan Museum), Kenneth Lapatin (Getty Museum), Christian Gliwitzky (Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek), Andrew Stewart (UC Berkley), Nigel Spivey (University of Cambridge) e Lynda Nead (Birkbeck, University of London)." -
Piet Mondrian scritti teorici. Il neoplasticismo e una nuova immagine della società
Pubblicati tra il 1917 e i primi anni venti, i testi sono un documento imprescindibile per comprendere il pensiero e l'opera di un maestro fra i più grandi del Novecento.Un documento imprescindibile per comprendere il pensiero e l'opera di un maestro fra i più grandi del Novecento. Nell'ottobre 1917 Piet Mondrian (Amersfoort, Olanda 1872 - New York 1944) pubblica sulla rivista De Stijl il primo articolo in cui definisce la sua visione del mondo e dell'arte, chiarendo gli ideali della tendenza da lui fondata, il neoplasticismo. Lo scopo della vita e della nuova pittura, scrive, è abolire il tragico. Una trentina di anni prima un altro artista olandese, Van Gogh, aveva portato il tragico nel cuore dell'arte moderna. Ora, quasi come un contrappasso, Mondrian aspira a un'arte libera dal dolore. Per far questo crea un linguaggio, basato unicamente sulla geometria e sulle linee rette, che si stacca dalla natura e dall'io e coglie le strutture dell'essere. Il volume, con un'introduzione di Elena Pontiggia, raccoglie gli scritti più importanti e rivelatori del padre del neoplasticismo, presentati in una nuova traduzione. -
Lezioni 1983-1995. Ediz. illustrata
Un’opera completa e inedita che raccoglie interventi e interviste dell’artista dal 1976 al 1996, curata da Silvia Fabro in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera. Luciano Fabro, scultore e scrittore, è stato tra i fondatori del movimento dell’Arte Povera, nel corso della sua carriera ha sperimentato e utilizzato materiali diversi, marmo, ferro, vetro, carta attribuendo a ciascuno di essi un preciso compito espressivo. Presente sulla scena artistica italiana ed estera – le sue opere sono esposte nei musei più prestigiosi –, Fabro è sicuramente da annoverare tra le figure più autorevoli del panorama artistico italiano: intellettuale di spicco, voce autorevole del dibattito culturale, è stato anche docente all’Accademia di Belle Arti di Brera che ne omaggia la grandezza con questa opera che raccoglie le interviste che l’artista ha rilasciato, gli interventi a convegni e dibattiti a cui ha partecipato dal 1976 al 2000. -
Sguardi sul teatro contemporaneo. Interviste di Fabio Francione
In questo volume dedicato al teatro Fabio Francione riflette, insieme a sedici tra i maggiori interpreti della scena teatrale italiana e internazionale, sulla situazione attuale del teatro e sulle prospettive future, toccando temi di pungente attualità, resi ancor più cruciali dalle contingenze determinate dalla pandemia, che ha colpito con particolare virulenza il settore delle arti dello spettacolo. Dalle diverse voci interrogate dall’autore emerge un’idea forte del teatro come luogo di incontro, confronto e talvolta di scontro tra la piccola comunità della compagnia drammaturgica e la collettività, non solo e non tanto alla ricerca di divertimento e svago per dimenticare le contingenze quotidiane, ma per ascoltare una parola in cui la comunità possa ritrovarsi e conoscersi. Ne discutono con l’autore, fra gli altri, Josep Maria Miró e Ascanio Celestini, Massimo Popolizio e Tiago Rodrigues, Pascal Rambert e Romeo Castellucci, oltre ai fondatoridi alcune delle compagnie d’avanguardia più importanti degli ultimi anni, da Anagoor alla Compagnia della Fortezza, dal Teatro delle Ariette a lacasadargilla. Il libro si chiude poi con la voce del grande maestro del teatro mondiale Eugenio Barba.