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Vita pubblica e vita privata nel Rinascimento. Atti del 20° Convegno internazionale (Chianciano Terme-Pienza, 21-24 luglio 2008)
L'opera raccoglie gli atti del XX Convegno Internazionale dell'Istituto di Studi Umanistici Francesco Petrarca, che si è svolto nel mese di luglio 2008 a Chianciano e Pienza. Il tema del convegno, Vita pubblica e vita privata nel Rinascimento, è stato analizzato sotto vari aspetti: letterario, filosofico, politico, artistico e religioso. Il convegno ha affrontato il comportamento pubblico e privato di personaggi politici, religiosi e artisti mettendo in risalto la difficoltà e la diversità dell'operare alla corte e in privato. Inoltre si è interessato degli epistolari di varie personalità dai quali è emerso l'aspetto privato del singolo che talvolta era costretto a mascherare la sua personalità in pubblico, tenuto conto in particolare della situazione che si era venuta creando, soprattutto nel XVI secolo, il ""secolo di ferro"""" come venne definito per le violente guerre di religione, l'avvio della censura e la conquista del Nuovo Mondo. È stato dato risalto anche ai comportamenti privati di alcuni sovrani e sovrane facendo emergere la duplicità dei ruoli nella vita pubblica e in quella privata. Non mancano le analisi filosofiche del comportamento dell'individuo che avrebbe dovuto mantenersi identico sia in pubblico che in privato per non venir meno alle regole che l'etica imponeva. Altre riflessioni di carattere letterario dimostrano come la poesia divenisse spesso nel Rinascimento un mezzo per celebrare la vita pubblica."" -
La poesia forte del poema dantesco
Il fascino della Commedia nasce dalla proposta di una letteratura 'forte', moralmente agonistica, che mira a rappresentare la totalità del mondo e a trasmettere coraggiosi messaggi di verità e giustizia. A tal fine Dante compie l'ambiziosa scelta di raccontare un viaggio preternaturale, di porre in versi una visione straordinaria. Il poema è la revisione letteraria della visione. Questi saggi nascono con l'obiettivo di offrire analisi e interpretazioni ditale complessa operazione, indagando i variegati intrecci strutturali dell'opera, soprattutto la tecnica della drammatizzazione e il rapporto collettore. Tre studi sono letture di un singolo canto; altri due riguardano macrosezioni narrative (i barattieri infernali e la confessione di Dante nell'Eden), ma nella maggior parte dei casi si propone un percorso tematico all'interno delle tre cantiche. Si confrontano così numerosi episodi del poema, talora con focalizzazioni su passi meno noti, talora con ritorni su passi più celebri ma rivisti da diverse angolature. -
Storia della lingua italiana e filologia. Atti del convegno ASLI (Pisa-Firenze, 18-20 dicembre 2008)
Il volume raccoglie gli Atti del VII Convegno ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) che si è svolto nel mese di dicembre 2008. La scelta di Pisa e di Firenze quali sedi del convegno, ha assunto un particolare valore considerando gli stretti legami che con esse hanno avuto Maestri che, in un recente passato, hanno mostrato tutta l'importanza del nesso tra ricerca filologica e ricerca linguistica. Fra questi ricordiamo per tutti: Gianfranco Folena, Arrigo Castellani e Gianfranco Contini. -
L' immagine riflessa. Percezione nazionale e trame intertestuali fra Italia e Spagna
Il volume si compone di una serie di saggi organizzati sulla base di due tesi di fondo: 1) il confronto tra letteratura italiana e quella spagnola svela sottili differenze che contribuiscono a illuminarne meglio, volta per volta, i rispettivi presupposti culturali. 2) Nei momenti di crisi identitaria emerge uno sguardo speculare tra i due paesi quasi si volesse ritrovare il proprio volto, per analogia o per contrasto, sulla sagoma dell'altro, e ciò sia richiamando stereotipi negativi sia facendo appello ai miti positivi. Si snoda così una storia che vede l'Italia affermare per secoli i propri tratti umanistici contro i ""barbari"""" spagnoli, per richiamare poi l'eroico esempio ispanico quando si trattava di rinvigorire il proprio senso nazionale: un volto di Giano restituito dallo sguardo spagnolo che congiunge la lode delle lettere italiane alla critica del loro effetto indebolente ma anche alla rivendicazione di un patrimonio classico e un entroterra antropologico comune. Non è infatti un caso se tale filone venne rinvangato alla fine del Novecento da Leonardo Sciascia, la cui idea di """"sicilitudine"""" pare rispecchiare, rovesciandola, quella della """"hispanidad"""". Gli approcci seguiti sono molteplici: dall'erudizione filologica allo studio degli immaginari collettivi, dall'analisi delle imitazioni a quella delle traduzioni, dal confronto comparatistico allo studio della ricezione attraverso svariati canali, compresi i marginalia di anonimi lettori ed altri paratesti."" -
Scrivere per gli italiani nell'Italia post-unitaria
Sono qui proposti undici saggi che hanno come tema portante l'italiano scritto di autori otto-novecenteschi, di diversa estrazione culturale e linguistica, per lo più in prima istanza dialettofoni e/o dialettografi: Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Vitaliano Brancati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Ercole Patti, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino; tutti scrittori per i quali, fatta eccezione per il toscano Dino Campana, l'uso della lingua nazionale ha costituito uno storico problema risolto con esiti diversi e con diversa consapevolezza teorica. Un'occasione, dunque, per osservare in prospettiva linguistica opere di grande valore letterario - da ""Scurpiddu"""" a """"L'amica delle mogli"""", dai """"Canti Orfici"""" a """"Il bell'Antonio"""", passando per """"Il Gattopardo"""" e """"Un bellissimo novembre"""" - per analizzare, in un'ottica descrittivista, la stratificazione della lingua scritta nei suoi vari livelli (grafia, fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testo, ecc.) e nelle sue diverse varietà (di italiano letterario, medio, regionale, popolare, di mistilinguismo, ecc.), non di rado allo specchio con le giustificazioni teoriche e auto-analisi delle scelte dei vari autori."" -
Feritas, humanitas e divinitas come aspetti del vivere nel rinascimento. Atti del XXII convegno internazionale (Chianciano Terme-Pienza, 19-22 luglio 2010)
Il volume contiene gli atti del XXII Convegno Internazionale organizzato dall'Istituto di Studi Umanistici Francesco Petrarca e svoltosi a Chianciano Terme e a Pienza dal 19 al 22 luglio 2010. Obiettivo dell'incontro e del libro, evidenziare il dibattito assai sviluppato nel Rinascimento sui tre atteggiamenti del vivere umano: dalla più bassa ferinità alla divinità; percorso di elevazione spirituale che si svolge attraverso un equilibrio perfetto di ragione e volontà identificato con l'humanitas, intesa come capacità di riconoscere nell'individuo le qualità peculiari che lo differenziano dalla bestia e lo rendono capace di vivere in società secondo principi di giustizia, equità, comprensione e rispetto reciproco. Le tre tematiche sono qui analizzate in modo da far emergere i contrasti dell'agire umano e da evidenziare i riflessi di questi comportamenti all'interno delle varie discipline, dalla filosofia all'arte, dal teatro alla musica, alla religione, nel corso del Rinascimento. -
Lalla Romano scrittrice a Milano. Atti del Convegno (Milano, 1-8 giugno 2007)
È il 1947 quando Lalla Romano lascia Cuneo per raggiungere il marito, Innocenzo Monti, nella città che farà da sfondo al resto della sua vita: Milano. La Milano delle macerie e dei bombardamenti, dei salotti letterari, dei caffè e degli incontri con gli amici scrittori - Solmi, Sereni, Vittorini, Sciascia, Bacchelli. La Milano di via a Brera dove l'autrice vive e scrive, guardando la grande magnolia che ha schivato la seconda guerra mondiale. È qui che dimentica i pennelli e inizia a scrivere, spinta dal clima di fervore intellettuale che caratterizza gli anni del Dopoguerra: La penombra che abbiamo attraversato è il libro che la consacra tra gli scrittori di fama ma è Le parole tra noi leggere che le varrà il Premio Strega. La vita della scrittrice è tracciata a maglie larghe, ma con riferimenti puntali e citazioni, da Giuliana Nuvoli, curatrice del volume ""Lalla Romano scrittrice a Milano"""" che raccoglie gli atti del convegno svoltosi nel capoluogo lombardo nel giugno del 2007. Dopo l'excursus lungo la vita della scrittrice, il saggio di Cesare Segue svela il risvolto privato del più grande successo editoriale della Romano, Le parole tra noi leggere, libro che le costerà però il cocente rancore del figlio Piero, protagonista dichiarato del romanzo. Dedicato a Diario ultimo, opera pubblicata postuma nel 2006, è invece il contributo di Duccio Demetrio che affronta il delicato tema dell'autobiografia, ripreso anche dal saggio di Bruno Pischedda."" -
Segni italiani, strade americane: l'evoluzione della letteratura italiana americana
Nel principale studio critico sulla narrativa italiana americana negli ultimi due decenni, Fred L. Gardaphé offre un quadro interpretativo della storia letteraria italiana americana. Il volume analizza opere dagli inizi del ventesimo secolo fino ad oggi e sviluppa una nuova prospettiva contemporaneamente storica, filosofica e culturale - per la lettura di autori americani di origine italiana, aumentando il potere discorsivo di una letteratura etnica che, troppo spesso, è stata trascurata dalla critica letteraria. Gardaphé si rifa al concetto vichiano di Storia, attingendo anche dal lavoro di Gramsci, per delineare un approccio critico-culturale attraverso cui interpretare la letteratura italiana americana. Questa lettura storica inizia con la narrativa di tradizione orale, principalmente con le autobiografie e i romanzi autobiografici scritti da immigrati di origine italiana. Partendo da queste prime opere socio-realistiche, Gardaphé traccia l'evoluzione della letteratura attraverso storie di ""padrini"""" e di mafia, attraverso la """"reinvenzione dell'etnicità"""" nelle opere di Helen Barolini, Tina DeRosa e Carole Maso, e attraverso il passaggio oltre l'etnicità nei romanzi di Don DeLillo e Gilbert Sorrentino, fino ad arrivare alla narrativa di Mary Caponegro che punta verso una nuova direzione nella letteratura italiana americana."" -
Lingue e testi delle riforme cattoliche in Europa e nelle Americhe (secc. XVI-XXI). Atti del Convegno internazionale (Napoli, 4-6 novembre 2010)
Il volume contiene i testi degli interventi presentati al Convegno internazionale svoltosi a Napoli, dal 4 al 6 novembre del 2010. Scopo dell'incontro e dell'opera, avviare una prima discussione sulle strategie di scrittura e comunicazione adottate dalle tante riforme della Chiesa ponendo un focus sui passaggi tra la riforma tridentina e le decisioni sviluppate dalla Santa Sede nello spazio di circa quarantenni che separa il Concilio Vaticano II dai nostri giorni; un arco temporale ampio (così come vaste sono le aree geografiche tenute in considerazione nell'analisi) che permette di cogliere il dipanarsi di un'unica trama e gli esiti di un'azione capillare e ininterrotta. La trasversalità del Convegno non si limita al tempo e allo spazio ma coinvolge anche le diverse espressioni del sentire religioso, a cominciare dalla letteratura, tema portante della prima sezione del volume che si apre con un saggio di Francesco Bruni sulla diffusione, già nel XVI secolo, di libri che esaltavano santi e beati legati a una particolare regione d'italiana. Seguono la seconda e la terza parte del volume, rispettivamente dedicate alle lingue e traduzioni della Bibbia e della liturgia nelle lingue nodo cruciale della contrapposizione tra le tesi del Concilio di Trento e la riforma protestante - e alle scritture mistiche (racconti, lettere) composte da penne femminili; opere spesso frutto di strategie comunicative rivolte al popolo e perfezionate dalla Chiesa nel corso dei secoli. -
Per Edoardo Sanguineti: lavori in corso. Atti del convegno internazionale di studi (Genova, 12-14 maggio 2011)
Il volume, che contiene gli Atti del Convegno Internazionale di Studi tenutosi a Genova nel maggio del 2011, si propone di omaggiare e ricordare la figura di Edoardo Sanguineti, a un anno dalla morte. Diviso idealmente in più tematiche - l'insegnamento, il ruolo di intellettuale, la poesia, la prosa narrativa e quella critica, il teatro, gli interessi per la musica e le arti visive - esso offre una panoramica degli aspetti e della personalità poliedrica dello scrittore genovese, attraverso i contributi di studiosi e la testimonianza di artisti con cui Sanguineti collaborò come Vinko Globokar e Ugo Nespolo. Dopo un excursus sulle ""Università del professor Sanguineti"""", dagli anni torinesi a quelli salernitani, dalla cattedra genovese ai """"passaggi"""" bolognesi fatti di Postkarten, tema degli interventi di Guido Davico Bonino, Nicola D'Antuono, Franco Vazzoler e Claudio Longhi, ci si addentra nella scrittura di Sanguineti, fatta di architetture, strutture e montaggi - come osservano Erminio Risso e Fausto Curi - in cui coesistono l'astuzia dello straniamento (a livello strutturale) e la necessità della crudeltà (a livello estetico) per dirla con Antonio Pietropaoli; entrambi strumenti della """"persuasione occulta"""" della letteratura, come ben mostra il saggio di Manuela Manfredini sulla funzione conativa dell'opera sanguinetiana. Dopo l'approfondimento di Enrico Testa sull'uso del soggetto nella poesia di Sanguineti si passa alla prosa con i saggi di Tommaso Ottonieri, Epifanio Ajello, Gilda Policastro."" -
Parole nuove e datate. Studi su neologismi, forestierismi, dialettismi
Il volume raccoglie una serie di saggi (compreso un inedito) che ha come oggetto parole entrate in italiano nel corso degli ultimi due secoli: si tratta prevalentemente di neologismi novecenteschi (neoformazioni, ma anche dialettismi e prestiti), di cui si cerca di individuare (a volte grazie alle risorse offerte dalla rete) la prima attestazione, che spesso è più antica delle date indicate nei vocabolari e a volte offre utili indicazioni per ricostruire la storia della parola. Analisi particolari sono dedicate a deonomastici (come rimmel), marchionimi (come bagnoschiuma), forestierismi pervenuti attraverso i dialetti (come supplì), nonché al complesso dei derivati dal termine dialetto (da dialettologia a neodialettale) e a parole che designano gli alimenti della prima colazione (dal caffellatte al croissant). -
Lemmario del lessico della letteratura musicale italiana (1490-1950). Con CD-ROM
Il Lemmario del Lessico della letteratura musicale italiana (1490-1950) intende fornire un'agile sintesi a stampa del CD-ROM LesMu, qui presentati insieme, in un'unica confezione. Un volume, come nell'intento degli autori, si pone come opera complementare all'edizione maior del LesMu e rappresenta un'essenziale guida bibliografica della musica di pronta e rapida consultabilità composta di circa 7000 i lemmi e sottolemmi (locuzioni) e circa 8000 definizioni. In ciascuna entrata lessicale, i capoversi successivi al lemma (seguito dalla categoria grammaticale) sono occupati, nell'ordine, dalla definizione (se più d'una, ordinate numericamente secondo la cronologia), dall'indicazione bibliografica dell'opera da cui è tratto il lemma, introdotta dall'anno e dal contesto di riferimento. Se il cd-rom permette un rapido accesso a un vasto repertorio di attestazioni, a un estesissimo ipertesto, ai campi dei Sinonimi, Contrari, Altri lemmi e Note grazie alla flessibilità del programma informatico, il Lemmario cartaceo si compone di una rete di rimandi incrociati fra i lemmi ed è stato arricchito di nuove entrate lessicali e di numerose definizioni, ricche di particolari inediti. -
La lingua delle città. Raccolta di studi
In che rapporto stanno sul piano dell'uso ora e adesso, mattino e mattina, cadere e cascare, prugna e susina? E più frequente sette e mezza o sette e mezzo? Diciamo tutti correntemente livido e bernoccolo? Una cosa che non serve si butta (via) o si getta (via) o altro ancora? Si dice tirare un sasso o tirare una pietra, abbi pazienza o porta pazienza? Quanto sappiamo della collocazione dei clitici in alcune combinazioni verbali? E dell'uso dell'ausiliare in sequenze del tipo ti sei dovuto alzare o hai dovuto alzarti? Sono solo alcune delle domande a cui il volume cerca di dare una risposta, riportando i risultati del progetto La Lingua delle Città (LinCi): italiano regionale e varietà; l'importante indagine sociolinguistica condotta nell'arco di circa otto anni da un folto gruppo di linguisti italiani coordinato da Teresa Poggi Salani e Annalisa Nesi. Scopo del progetto offrire nuovi spunti di riflessione su un tema centrale della linguistica contemporanea: le varietà di italiano parlate nello Stivale, in particolare nelle situazioni informali. A emergere è una lingua caratterizzata da soluzioni condivise e trasversali al territorio, tutt'altro che priva di regionalità nella pronuncia, nelle scelte morfosintattiche e lessicali, ma sostanzialmente ""comune"""" e come tale percepita dai parlanti."" -
L' «antiqua damigella». Dell'ironia nell'«Orlando furioso»
Questo studio sull'ironia nell'""Orlando Furioso"""" di Franco Musarra mostra, seguendo le linee dei """"mali d'amore"""" e delle """"ambizioni politiche e sociali"""", come il grande poema dell'Ariosto sia """"più avanti"""" del proprio tempo e partecipi del vitalissimo movimento verso la modernità, pur essendo nato nella società cortigiana del primo Cinquecento, e non vada letto e considerato come opera ad essa """"organica"""". Attraversando il poema con la lente dell'ironia, ne mostra la ricchezza umana e linguistica, la molteplicità di livelli che s'intrecciano e si nascondono. Il lettore ha l'impressione che il meraviglioso mondo del testo gli sfugga costantemente, se non ne coglie le implicazioni più profonde in piani che chiedono di essere distinti, ma che contemporaneamente si negano, quasi rifiutando di farsi afferrare. Nella sorprendente capacità di muovere personaggi, di creare combinazioni e sorprese, Ariosto mostra, sorridendo, illusioni, menzogne, sotterfugi, ipocrisie, artifici sociali del suo tempo, attuali ancora oggi."" -
Sette e Ottocento irregolari. Casanova, Conti, Quadrio, Nievo, Imbriani, Carducci
L'immaginario e il romanzesco, l'utopia, la bizzarria e la satira, il rifiuto della storia in nome dell'estraneità e della malinconia: sono tensioni o tentazioni che attraversano anche il razionale Settecento, anche il nazionale Ottocento, in nome del sogno e del Tempo che ogni cosa travolge. A questi fantasmi il presente volume dedica alcuni esercizi di lettura, su autori marginali ma anche su autori canonici fra Illuminismo e Risorgimento. -
«Parlando cose che 'l tacer è bello». Messinscena del Dialogo nella letteratura italiana. Dal «Dialogo coi morti» al «Colloquio» coi fantasmi della mente
Il volume raccoglie gli Atti della Sezione omonima organizzata nell'ambito del XXXII Congresso internazionale dei Romanisti tedeschi svoltosi nel 2011 presso l'Università degli Studi di Berlino. Il dialogo con i morti e sulla morte e l'interrogazione dei fantasmi della mente, i temi. Il primo è presente in letteratura sin dall'antichità: Luciano di Samostata, scrittore greco del II secolo d.C. in una rielaborazione in stile classico scrisse ""Storia Vera"""", ma soprattutto trenta """"Dialoghi dei morti"""" che danno inizio ad un vero e proprio """"genere"""" di cui danno ampiamente conto gli autori dei saggi contenuti in questo volume. Tasso, Gaspare Gozzi, Pascoli autori che, attraverso l'interrogazione dei morti, vanno alla scoperta di sé. E poi gli scrittori moderni, quelli che hanno segnato il Novecento, con Montale in testa, nei suoi """"Ossi di seppia"""" e il Federigo Tozzi dolente del """"Podere"""", lo Svevo della """"Coscienza di Zeno"""". Il dialogo con i morti e sulla morte intreccia nei contemporanei come Pirandello, Eduardo De Filippo e Tabucchi con altre e diverse interrogazioni: quelle con i fantasmi della mente e del vivere. Attraverso i contributi del volume si dipana un colloquio serrato che, non a caso, si conclude con """"L'Autore a colloquio con un suo modello letterario""""."" -
Arrigo Boito librettista, tra poesie e musica. La «forma ideal, purissima» del melodramma italiano
Artista dalle due anime, Arrigo Boito nella sua produzione ha unito il genio del poeta e quello del musicista. Non a caso, ancora giovanissimo studente del conservatorio di Milano, l'autore diede prova di sapersi esprimere sia con l'arte dei suoni sia con quella delle parole componendo Il quattro giugno e il 'mistero' Le sorelle d'Italia e, più tardi, dedicandosi al melodramma; genere assai in linea con il concetto scapigliato dell'""arte dell'avvenire"""", ovvero l'idea di un'arte che includesse in sé tutte le sue manifestazioni particolari, dalla musica alla poesia, dalla pittura alla danza, dalla scultura alla recitazione. Il volume di Edoardo Buroni propone di analizzare la figura del Boito librettista, uno studio che si colloca inevitabilmente a cavaliere di più discipline: la linguistica, anzitutto, punto focale dell'analisi, ma anche la musicologia e la drammaturgia, senza le quali, come si vuol dimostrare, sarebbe impossibile o quanto meno limitante e parziale considerare gli stessi aspetti dello stile poetico dell'autore. Il risultato è un percorso guidato alla lettura analitica del testo verbale integrato che mette in luce le caratteristiche principali dell'estro linguistico di Boito sul piano fonomorfologico e morfosintattico, contraddistinto per una sempre maggiore evoluzione verso tratti più innovativi, dal gusto per le forme ricercate ed erudite all'estrema cura nel selezionare una forma in base al contesto."" -
Finzioni & finzioni. Illusione e affabulazione in Pirandello e nel modernismo europeo. Atti del Convegno internazionale (Lovanio-Anversa, 19-21 maggio 2010)
Dopo le passioni e le metamorfosi del testo gli studiosi di Pirandello affrontano il tema dell'illusione e dell'affabulazione nella narrativa dello scrittore novecentesco e, più in generale, nel modernismo europeo. Il volume è diviso in quattro sezioni ognuna delle quali permette di mettere a fuoco un aspetto peculiare della tematica. La prima parte pone l'accento sul rapporto tra modernismo e narrativa, proponendo un parallelismo tra ""Uno nessuno e centomila"""" e """"Alla ricerca del tempo perduto"""" di Marcel Proust, tra novità tecniche e il gioco degli stati di materia che compongono l'universo immaginifico di Pirandello. Segue la seconda sezione incentrata sul paradosso di verità e finzione, """"fil rouge"""" dell'opera pirandelliana: da """"Suo marito"""", fotografia primo-novecentesca della Roma dei cenacoli letterari, alla filigrana dannunziana che si cela dietro il """"Fu Mattia Pascal"""", fino al percorso creativo de """"Il figlio cambiato"""", novella che si fa romanzo. La poetica pirandelliana, in continua tensione tra vero e falso, sogno e illusione, paradossi e nevrosi, ha segnato lo stile di molti autori contemporanei; al meccanismo della doppia finzione, mediata, nelle opere di Savino, Pessoa, Tabucchi e nel teatro di De Filippo è dedicato il tema centrale della terza sezione del volume, percorso verso il Duemila che prende spazio nella quarta e ultima sezione, con saggi su Totò maschera pirandelliana."" -
La metafora nella tradizione testuale ed esegetica della «Commedia» di Dante. Problemi ecdotici e ricerca delle fonti
Il volume uno studio delle metafore presenti nel testo della ""Commedia"""", uno dei momenti maggiormente caratterizzanti e innovativi della scrittura dantesca. Dei tre capitoli che compongono l'opera, nel primo vengono illustrate le caratteristiche generali della metafora nel poema dantesco, e vengono forniti elementi culturali utili a orientarsi nelle successive sezioni. Il secondo è un excursus che contiene i vari percorsi evolutivi del concetto di metafora nella retorica antica, dalle basi aristoteliche fino alla trattatistica appena precedente e contemporanea a Dante, per poi dare conto delle rare allusioni tecniche presenti nelle stesse opere dantesche. Il terzo capitolo, di impostazione più propriamente filologica, è dedicato interamente alla discussione di una serie di varianti testuali: sono stati selezionati e approfonditi circa trenta luoghi problematici che si caratterizzano nella tradizione della """"Commedia"""" per il diretto coinvolgimento di metafore. In questo ambito, nel valutare ogni volta le diverse lezioni alternative, vengono ipotizzate tanto possibili fonti quanto nuove interpretazioni, prestando anche una speciale attenzione alle proposte di lettura offerte dai primi commentatori del poema."" -
Contesti di apprendimento di italiano L2. Tra teoria e pratica didattica
Il presente volume nasce da studi e riflessioni di ricercatori di diversi paesi che si dedicano alla linguistica italiana, all'acquisizione e alla didattica dell'italiano come seconda lingua (L2). L'occasione di incontrarsi e discutere i loro lavori è stata offerta dall'Associazione Internazionale Professori d'Italiano (AIPI), il cui XX Congresso, realizzato dal 5 all'8 settembre 2012, in collaborazione con l'Università Paris Lodron di Salisburgo (Dipartimento di Romanistica e Polo Arts and Humanities), è stato dedicato al tema ""L'Italia e le arti. Lingua e letteratura a dialogo con arte, musica e spettacolo"""". I vari contributi che riguardavano in particolare l'acquisizione e la didattica dell'italiano L2 sono stati riuniti intorno a tematiche che, da una parte, dialogavano in maniera più diretta con la prospettiva del convegno e, dall'altra, si occupavano in modo più generale di questioni relative all'apprendimento dell'italiano come L2, sempre così essenziali per coloro che, dentro e fuori d'Italia, si occupano di insegnamento della lingua in contesti diversi. Il volume che presentiamo raccoglie una ristretta selezione dei lavori presentati e discussi al convegno ed è stato suddiviso in due parti che rispecchiano le loro tematiche.""