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La parola e l'immagine agli albori del neorealismo. Le questioni linguistiche nei periodici di spettacolo in Italia (1936-1945)
L'antologia raccoglie e commenta trentaquattro articoli pubblicati tra il 1936 e il 1945 nelle principali riviste di cinema italiane, con l'intento di individuare l'importanza e la precocità delle discussioni sull'italiano dello schermo. Ne emerge una porzione della questione della lingua e delle ideologie linguistiche finora trascurata dagli studi e, per questo, di indubbia utilità anche sul piano didattico. L'ampio dibattito delle riviste cinematografiche anticipa di un decennio i capolavori del Neorealismo e conclude il percorso secolare di quête della ""buona"""" lingua. I cineasti italiani hanno dato l'abbrivo ad argomenti quali il ruolo e il funzionamento della parola, il rapporto tra parlato e scritto e l'intelligibilità di tutti gli italiani. Nessuno, infatti, meglio degli addetti ai lavori di un mezzo di massa può comprendere l'urgenza di reperire un codice quasi paradossale, un coacervo di tratti talora incompatibili: realistico, medio, colloquiale e comprensibile, naturale e universale insieme."" -
Guida pratica all'italiano scritto (senza diventare grammarnazi)
L'intento di questo testo è fornire una guida pratica alla scrittura. Si parte dai ferri del mestiere, ossia una lista di fonti, cartacee e digitali, a cui ricorrere in caso di necessità; in seguito, si analizza la struttura del lessico italiano, in modo da impiegarlo con maggiore consapevolezza. Si discute del concetto di norma in ambito linguistico per passare poi, attraverso un capitolo sull'ortografia, uno sulla punteggiatura e uno sulla costruzione del testo, alla pratica. Gli ultimi capitoli sono infatti dedicati alla lettura consapevole, alle tecniche per prendere appunti, alla stesura effettiva del testo e alla sua revisione. -
Pirandello
Il libro di Roberto Salsano nasce con l'obiettivo di far acquisire agli studenti, ma non solo, gli strumenti di base per conoscere e approfondire l'opera di Luigi Pirandello. Otto le sezioni, brevi, chiare e lineari, impostate in modo critico e problematico: la biografia, l'esordio letterario, le opere (dai romanzi alle ""Novelle per un anno"""", sino alla produzione teatrale), l'umorismo, lo stile e i temi, infine le maggiori voci della critica. A scandire le pagine del breve manuale, tanti """"post-it"""" pensati per aiutare il lettore a ripercorrere le tappe e i concetti chiave della vita e della poetica dell'autore. Un libro essenziale per studiare e apprezzare uno dei più grandi scrittori del Novecento."" -
L' italiano della politica e la politica per l'italiano
L'XI Convegno dell'ASLI ha affrontato il rapporto dell'italiano con la politica, guardando sia ai tratti di una varietà linguistica oggi annoverata, sia pure con giusta prudenza, tra i linguaggi settoriali, sia a ciò che la politica ha fatto o ancora deve fare nei confronti della nostra lingua. -
Mario Luzi lettore dei poeti italiani del Novecento
Mario Luzi per tutta la vita ha affiancato alla sua attività poetica l'indagine critica, con saggi, note e recensioni. Per la prima volta in questo volume vengono analizzati tutti gli scritti che Luzi ha dedicato ai poeti del Novecento: dagli amati autori dei primi del secolo (Campana e Rebora su tutti), ai maggiori protagonisti (Ungaretti e Montale), per arrivare fino ai suoi contemporanei. Ne scaturisce un percorso interessante, che mostra le capacità di ascolto e di osservazione di un grande interprete della cultura del secolo scorso, spesso con prospettive e giudizi originali nonché segnati dal proprio modo di intendere la poesia. Il lavoro costituisce un'importante documentazione: Rosanna Pozzi ha recuperato articoli spesso ""sommersi"""" in vecchi periodici, mai raccolti dall'autore e sconosciuti nella sua bibliografia."" -
Alle origini della lessicografia politica in Italia-Disinganno nelle parole ai popoli della Europa tutta (rist. anast., 1797)-Nuovo vocabolario filosofico-democratico (rist. anast., 1799)
Nel corso del triennio rivoluzionario 1796-99 videro la luce alcuni lavori lessicografici che avevano in realtà una funzione di propaganda politica, si proponevano infatti di catechizzare, in senso rivoluzionario o controrivoluzionario, la massa dei cittadini che per la prima volta era salita alla ribalta della vita politica. Nel presente volume, che illustra le origini della lessicografia politica in Italia alla fine del Settecento, sono ristampati due testi controrivoluzionari di notevole valore storico e linguistico: il Disinganno nelle parole ai popoli della Europa tutta (1797) del cardinale Stefano Borgia e il Nuovo vocabolario filosofico- democratico (1799) del gesuita Lorenzo Ignazio Thjulén. -
Commento della «Divina Commedia». Canti X-XIV
Dopo essersi dedicato, negli anni passati, ad alcuni singoli Canti della ""Divina Commedia"""", in questo volume Santino Cavaciuti propone il commento integrale della prima Cantica dantesca. L'analisi offre un nuovo contributo alla critica del Divino Poema; conduce minuziosamente il lettore all'interno di ogni singolo verso, lo aiuta a rilevare la costante corrispondenza stilistica tra le immagini e le idee del singolo verso, tra i suoni, le pause, il ritmo delle parole, senza dimenticare le varie problematiche teologiche, filosofiche, storiche che si celano dietro il Poema."" -
Attraversamenti culturali. Cinema, letteratura, musica e arti visuali nell'Italia contemporanea
Il presente volume nasce dalla felice esperienza del convegno Intersections/ Intersezioni, e raccoglie l'elaborazione in forma di saggio di alcuni degli interventi proposti nel corso della seconda edizione dell'evento - tenutasi a Torino il 6-7 giugno 2014 - e della terza - che ha avuto luogo a Firenze il5-6 giugno 2015. Ecco quindi che uno speciale ringraziamento va innanzitutto al nostro collega e amico Francesco Ciabattoni (Georgetown University), per aver collaborato alle varie fasi organizzative di entrambi i convegni, oltre che per aver accettato di far parte del comitato scientifico di questa nostra curatela. L'alta qualità delle relazioni offerte a Torino e a Firenze da accademici e ricercatori provenienti da varie parti del mondo ci ha convinti a curare un volume coeso, che prendesse spunto dai convegni ma che andasse oltre la semplice redazione di Atti. -
La storia nascente. L'Italia degli anni Settanta
"Con il termine """"trauma turn"""" le scienze sociali individuano il ruolo e la funzione degli eventi traumatici nella vita di una comunità e come essi influiscano sulla memoria. Un avvenimento traumatico, infatti, attraverso il suo ricordo svolge una funzione fondamentale nella formazione e nell'identità personale e comunitaria. Gli eventi traumatizzanti entrano a far parte della memoria collettiva tramite procedimenti collettivi che le varie generazioni mettono in atto destinando alla sopravvivenza o all'oblio gli episodi vissuti. Nella selezione l' esperienza traumatica ha un valore fondamentale poiché attraverso di essa si articolano due chiavi interpretative diverse: una che individua i colpevoli da una parte e le vittime dall'altra, l'altra che opera nella creazione delle comunità che nella realtà della moltitudine dei valori, dei punti di vista, delle strategie interpretative si radunano in base a esperienze generazionali. Nella società occidentale contemporanea il termine generazione circoscrive proprio una comunità unita da una stessa esperienza vissuta, a volte traumatica."""" (Dalla Premessa)" -
Il discorso riportato nella titolazione dei giornali. Il caso del Corriere della Sera
Che il modo in cui le persone si informano sia cambiato, è un dato di fatto: le notizie non si sfogliano ma si ""scorrono"""" su smartphone e tablet e, nella maggior parte dei casi, ci si ferma a titoli e sottotitoli. Per questo, il ruolo degli elementi della notizia si è fatto ancor più centrale che in passato: il titolo, in particolare, da semplice """"etichetta"""" introduttiva del testo, è diventato esso stesso """"la notizia""""; di qui la necessità di concentrare in poche righe il maggior numero di informazioni e di catalizzare l'attenzione del lettore. Ma come scrivere un titolo, un occhiello, un sommario efficaci? Quali le strutture sintattiche più adatte e quali segni interpuntivi privilegiare? Come si riporta una dichiarazione (di un politico, di un calciatore, di un esperto ecc.) sintetizzandola ma non modificandone il senso? Nel suo libro Alfredo Marino analizza questo particolare aspetto della comunicazione giornalistica, partendo da un corpus di articoli del Corriere della Sera. Il risultato è un accurato studio sui costrutti frasali impiegati per la rappresentazione e riproduzione del discorso diretto, sull'uso della punteggiatura, in accordo o rottura con le norme morfosintattiche. Un manuale immediato, semplice e utile per chi lavora nel giornalismo ma, più in generale, per tutti coloro che desiderano leggere in modo consapevole."" -
Bembo
Il nome di Pietro Bembo risalta nel finale del Furioso di Ludovico Ariosto tra parole di sincera lode rivolte a uno dei più geniali uomini del tempo. Nella sua lunga vita (1470-1547), Bembo fu poeta ammìratissimo e uomo di lettere tra i più stimati; a lui si devono la fondazione della prosa italiana moderna, la codificazione della lingua letteraria, la nascita del classicismo lirico, imitato poi in tutta Europa. Ma fu anche un uomo dalla personalità complessa: patrizio veneto e illustre umanista, raffinato cortigiano e audace editore, potente cardinale e cantore appassionato del sentimento d'amore. Questo profilo ripercorre le varie fasi della sua vita e della sua carriera, e grazie a un'attenta analisi di dati ricchi e suggestivi, ne disegna un nuovo e più completo ritratto. -
Dalla stampa al digitale: aspetti di un disagio culturale-Print to digital: aspects of a cultural doscomfort
In un futuro non troppo lontano lettori curiosi e interessati troveranno questa raccolta di articoli di grande interesse, perché permetterà loro di avere una buona valutazione della crisi che ha attanagliato l'età della transizione dalla stampa al digitale. E la crisi di oggi, che ci impone di passare dalla predominanza dei libri cartacei all'uso della tecnologia digitale. Sebbene il libro abbia cessato di essere il nostro contenitore principale di conoscenza e di trasmissione culturale, esso continua a servire come il nostro mezzo di insegnamento primario, e in particolare nelle università. Come hanno reagito i nostri insegnanti universitari a questa crisi? Come e che cosa stanno insegnando? Hanno modificato in qualche modo i loro corsi? Ecco un esempio dell'orientamento del loro lavoro in questa fase critica della nostra cultura. -
Il Lazzaretto Nuovo di Venezia. Le scritture parietali. Ediz. a colori
Il volume contiene per intero II corpus delle scritture parietali, per lo più frammentarie, cinque-secentesche (a cui se ne aggiunge una del 1855) del Tezon Grando, sito nell'isola del Lazzaretto Nuovo, nella laguna Nord, adibita dalla Repubblica di San Marco alla disinfezione delle merci e alla quarantena degli equipaggi che giungevano a Venezia. L'isola infatti era impiegata non solo per la contumacia di uomini e merci e per lo stoccaggio di queste ultime, ma funzionava come lazzaretto durante le pestilenze. Il volume, arricchito da un ampio corredo fotografico, riproduce e descrive scritture, disegni, marchi mercantili, monogrammi che i facchini (i bastazi), o altri che lavoravano o alloggiavano temporaneamente nel Lazzaretto, eseguivano per lavoro, per diporto o per lasciare una testimonianza del loro passaggio. Si tratta di scritture semicolte, che testimoniano l'affiorare dell'italiano, unito a tratti di italiano regionale e dialettale, veneziano e bresciano della Val Sabbia, uno dei luoghi di provenienza dei facchini. L'edizione, organizzata in schede che contengono la trascrizione diplomatica, l'interpretativa, e il commento, è completata da sezioni che informano sulla grafia e il ductus, da indici onomastici e toponomastici, da un glossario commentato. Le pareti del Tezon, ricoperte per secoli da strati di calce impiegata per la disinfezione, hanno restituito ai nostri occhi frammenti di una lunga attività. Un'introduzione dedicata alla peste, due appendici che riportano i principali fatti veneziani coevi e l'indicazione puntuale delle datazioni delle scritture completano il volume. -
Il gusto della nostra lingua. Pagine di storia dell'italiano
Il «gusto della nostra lingua» (Parini) è stato variamente declinato nel corso della storia linguistica italiana, come testimoniano i saggi qui raccolti. È stato ideale di decoro e di eleganza per Federico Borromeo; lotta contro l’affettazione e ricerca di uno scaltrito pluristilismo, all’interno di una classicità rinnovata, per Parini polemista; ricerca del buon uso moderno, documentato in «nobili e giudiziosi scrittori», ma anche nell’uso vivo di Firenze, per Gherardini lessicografo; esigenza di rivitalizzare la lingua italiana che «non ha leggiadria né colorito se non in quanto si fa bella delle penne dei dialetti» per Giovanni Rajberti; incetta di risorse espressive e creatività linguistica per Carlo Dossi; abile riuso seriale di parole e immagini per Guido da Verona e Liala, regina del “rosa” nostrano; nuova libertà nel rapporto tra linguaggio grafico e verbale per i contemporanei Igort e Gipi. Ma il «gusto della nostra lingua» è stato anche e soprattutto la forte aspirazione all’unità e alla diffusione dell’italiano come elemento di identità nazionale quando si voleva fare l’Italia: ed è stato potente collante unitario per i nuovi italiani dell’Italia “plurale” del 1861, come può esserlo per i nuovi italiani dell’Italia di oggi, multilingue e multiculturale. -
Shakespeare: un romantico italiano
"L'idea di questo volume è compendiata nel titolo volutamente provocatorio: 'Shakespeare. Un romantico italiano' con cui si è intitolato il Convegno tenutosi a Verona il20-21 giugno 2016. Cosa si intende mettere in luce? L'intento è quello di celebrare un doppio anniversario, i 400 anni dalla morte di William Shakespeare e i 200 anni dalla polemica classico-romantica. Si tratta di due date di fondamentale importanza per l'identità culturale europea. L' asse privilegiato del volume è quello del rapporto tra Shakespeare e l'Italia, ma entro un'ottica transnazionale, europea, che metta in luce l'importantissima mediazione delle culture straniere per l'elaborazione critica dell'estetica romantica. Al centro, la figura e l'opera del grande drammaturgo che ha animato per decenni discussioni in tutta Europa."""" (Dalla Premessa)" -
Il Settecento nell'Ottocento di Ippolito Nievo. «Se la mia vita non correva a cavalcione di questi due secoli». Riflessi settecenteschi nell'opera di Ippolito Nievo
"Fin dall'adolescenza Ippolito Nievo ha potuto conoscere e riflettere su storia, letteratura e vicende del secolo precedente per la continua e affettuosa presenza del nonno materno Carlo Marin, patrizio veneto con diritto di voto nel Maggior Consiglio. Uomo colto e con una buona cerchia di amicizie, tra cui i fratelli Pindemonte, il nonno Carlo è un ottimo testimone del secolo dei lumi per il nipote, che farà tesoro di quanto appreso per gli scenari delle """"Confessioni"""" e ancor prima per il romanzo """"Angelo di Bontà"""". D'altra parte, come appare evidente leggendo le sue opere, le notizie apprese dal giovane Ippolito sono corroborate dalla lettura di diversi libri, scelti inizialmente con l'aiuto del nonno Marin dalla ricca biblioteca della casa di Mantova - eredità del nonno paterno Alessandro - dove la famiglia si è trasferita, raggiunta anche dal nonno Carlo che nel frattempo è andato in pensione."""" (Dalla prefazione di Mariarosa Santiloni). Introduzione di Rino Caputo." -
Per non dimenticare: Mariotti e Mestica all'ombra di Leopardi
Gli interventi che compongono questa miscellanea permettono di riscoprire aspetti della personalità e degli interessi culturali di Filippo Mariotti e Giovanni Mestica, studiosi di Leopardi e strenui difensori della memoria leopardiana e della sua eredità, che hanno lasciato tracce profonde nel percorso di molti intellettuali italiani del primo Novecento. Il confronto tra gli studiosi ha permesso di mettere meglio a fuoco la preparazione culturale e la carriera politica di due personaggi che, seppur cresciuti in famiglie di modesta origine, finirono per rappresentare il meglio del notabilato marchigiano nel primo mezzo secolo di vita della nazione. -
Sulla prima scrittura poetica di Luzi. Dalla « Barca» a «Ebe»
Il libro indaga sulla produzione poetica di Mario Luzi dai giovanissimi esordi sino all'originale prosa poetica di Biografia a Ebe. Poco più che ventenne, Mario Luzi esordisce con la raccolta di versi La barca (Modena 1935). Sono gli anni dell'ermetismo fiorentino in cui il poeta entra in contatto con i coetanei Piero Bigongiari e Alessandro Parronchi e i critici Carlo Bo e Oreste Macrì. Già dagli esordi è forte l'influenza leopardiana nella poetica di Luzi, soprattutto nella scelta dei titoli: Serenata di piazza d'Azeglio, Canto notturno per le ragazze fiorentine, Ultimo canto di Don Giovanni. Ma altrettanto presenti sono gli influssi stilnovistici, cui è dedicato un intero capitolo del volume. La barca vive ben tre stagioni: l'esordio nel 1935, una seconda edizione nel 1942 e un'ultima definitiva nel 1960, nella quale confluirà anche la seconda raccolta luziana del 1940, Avvento notturno, in cui le tematiche poetiche si avvicinano alla poesia francese di Rimbaud e, in particolare, di Mallarmé. Nel 1942 esce Biografia a Ebe, un originalissimo poemetto in prosa di influenza simbolista. E questa la prima stagione letteraria di Mario Luzi, non ancora trentenne, che troverà compiuta maturazione nei decenni successivi. -
La disputa felice. Dissentire senza litigare sui social network, sui media e in pubblico
Grazie al web siamo diventati tutti più vicini, ma non automaticamente dei ""buoni vicini"""". Le tecnologie digitali ci hanno messo in una condizione di costante confronto: sui social network diversi mondi - culturali, sociali, religiosi - si incontrano ogni giorno, senza mediazioni. Per farsi capire oggi occorre saper affrontare questa relazione quotidiana con la diversità dell'altro. In questo testo si offre una guida sintetica per imparare a sostenere il proprio punto di vista davanti a chi non è d'accordo, senza litigare ma anche senza scadere nell'asettico politically correct, per costruire confronti pieni di gusto e soddisfazione. È la disputa felice."" -
Symmachus
Il genere teatrale, che si afferma in Italia e successivamente in Europa fra la fine del XIV e il XV secolo (i cui autori sono spesso umanisti illustri), pur riflettendo l'interesse per il teatro antico comico e tragico, rivela una specifica attenzione per la realtà contemporanea, anticipando per molti aspetti le soluzioni del teatro cinquecentesco. La commedia si carica così di forti significati morali e pedagogici, espressi in forme talvolta estreme di satira e di parodia, mentre la tragedia costituisce di solito una sorta di teatralizzazione delle vicende storiche e politiche del tempo. Si tratta di un corpus di opere, in molti casi inedite o pubblicate in edizioni cinquecentine, di cui è finora mancata un'edizione complessiva. La collana «Teatro umanistico» si prefigge di colmare tale lacuna pubblicando edizioni critiche con introduzione, traduzione italiana e commento, fondate su rigorosi criteri filologici, che consentano analisi puntuali degli elementi strutturali, linguistici, contenutistici e formali del genere.