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I sensi e la ragione. L'ideologia della letteratura dell'ultimo Vittorini
Questo studio intende esplorare la figura e l'opera di Elio Vittorini colta nel periodo compreso tra gli anni immediatamente successivi alla chiusura della rivista ""Il Politecnico"""" e la morte dello scrittore, con lo scopo di documentare la sua composita attività narrativa, critica ed editoriale, di riflesso alla nascita di opere e iniziative destinate a divenire indicative della sua inesausta ricerca di una ideologia della letteratura nel clima culturale del secondo Novecento. Il non-finito, l'opera aperta, come il fenomeno della riscrittura - studiati, tra altri fattori, su documenti editi e inediti - rappresentano, accanto a progetti come il """"numero zero"""" della rivista """"Gulliver"""" e gli appunti de """"Le due tensioni"""", non un punto di arrivo, bensì di rinnovata partenza: lavorare per una utopia, una nuova Letteratura a tensione razionale, e crederla possibile nel divenire storico."" -
L' italiano alla prova. Lingua e cultura linguistica dopo l'Unità
La lingua italiana dopo l'unità d'Italia. -
Alberto Moravia tra Italia ed Europa
I saggi qui raccolti nascono da un'ipotesi di lavoro condivisa: la necessità di rileggere l'opera di Alberto Moravia all'interno del quadro culturale europeo. Non si tratta di un auspicio, o di un giudizio di valore, o di uno strumento euristico, o di considerazioni su temi specifici, né tanto meno di enfatizzazioni e strategie accademiche, come può accadere, pur legittimamente, per la riflessione critica su tante altre figure e fenomeni, anche importanti, della cultura italiana del Novecento. L'inquadratura europea e mondiale, nel caso di Moravia, è piuttosto una necessità, nel senso che è legata alle scelte originarie dello scrittore e alle linee di fuga della sua opera, prima ancora che ai suoi risultati. Se considerata riduttivamente entro il contesto nazionale, infatti, l'opera di Moravia si presta facilmente a equivoci di tipo critico e ideologico e, al limite, appare incomprensibile. Basterebbero a dimostrarlo da un lato l'insofferenza di Moravia per certe angustie della realtà italiana e dall'altro l'imbarazzo del pubblico italiano di fronte a opere come ""Gli indifferenti"""" che non sono aspetti marginali della sua vicenda letteraria, circoscritti magari alla situazione repressiva del ventennio fascista o alla delicatezza di certi temi, ma sono sintomi di una collocazione strutturalmente difficile e per certi aspetti conflittuale dello scrittore nel quadro italiano..."""" (Dalla presentazione di Simone Casini). Introduzione di Dacia Maraini."" -
Specchio de' peccati. Ediz. critica
Domenico Cavalca nacque a Vicopisano, non lontano da Pisa, all'inizio degli anni Ottanta del Duecento. La sua attività principale, secondo quanto attestano documenti coevi o poco posteriori, furono le cure prestate a poveri, infermi e carcerati, per le quali era detto Dominicus hospedalarius, e ad alcuni monasteri femminili della città. Morì nel dicembre del 1341. Per quanto riguarda l'attività strettamente letteraria del frate, essa è per intero inscritta nell'ambito della letteratura devota, ispirata dunque non a finalità artistiche, bensì di edificazione morale, e comprende principalmente volgarizzamenti e trattatelli di divulgazione religiosa. La cronologia della sua ampia produzione è discussa, ma sembra che il Cavalca, probabilmente in collaborazione con altri confratelli, si sia dedicato inizialmente all'attività di volgarizzamento, con la versione delle ""Vite dei santi padri"""", del """"Dialogo di san Gregorio"""", degli """"Atti degli Apostoli"""" e dell'Epistola di san Girolamo a Eustochio, e abbia poi affrontato la stesura di otto trattati in questa successione: """"Specchio di croce"""", """"Medicina del cuore ovvero Trattato della pazienza"""", """"Specchio de' peccati"""" (1333), """"Pungilingua"""", """"Frutti della lingua"""", """"Disciplina degli spirituali"""", """"Trattato delle trenta stoltizie"""", """"Esposizione del Simbolo degli Apostoli""""."" -
«Favellare ai lontani». Tipologie epistolari tra Sette e Ottocento
Adottando una prospettiva liberamente tipologica questa raccolta di saggi esplora la grande varietà di impieghi, forme e registri espressivi che lo scriver lettere assunse in Italia fra il Settecento e il primo Ottocento. Pur appuntandosi su argomenti, casi ed autori particolari della letteratura e cultura epistolare italiane del periodo (Gian Maria Ortes, Giuseppe Baretti, Pietro Chiari, Saverio Bettinelli, Carlo Innocenzo Frugoni, Francesco Algarotti, Pietro e Alessandro Verri, Gaspare Luigi Oderico, Francesco Carrega, Elisabetta Mosconi Contarini, Niccolò Tommaseo), i vari contributi si offrono - nel loro complesso - come un'indagine diacronica e trasversale. Al sondaggio dei motivi sottostanti a singole raccolte di lettere o ad usi particolari del genere epistolare, si accompagna la riflessione teorica e l'illustrazione delle ragioni che ne hanno stimolato la trattazione da parte degli studiosi. Il volume intende arricchire la letteratura critica degli ultimi dieci o quindici anni che si è occupata, sempre più coscientemente, della centralità della scrittura epistolare nella vita sociale, culturale, politica ed economica, sia locale che nazionale e sovranazionale dei secoli diciottesimo e diciannovesimo. -
Paradigmi urbani. Forme e scritture della città contemporanea. Ediz. italiana e spagnola
In un mondo globalizzato, nel quale sembrano non esistere più frontiere, lo spazio letterario della città si presenta come il luogo in cui l'essere umano può riflettere la propria immagine e ne può essere respinto o accolto, a seconda delle circostanze. La città contemporanea diventa uno specchio in cui si scoprono le proprie debolezze, i sogni infranti o anche solo l'impossibilità di una crescita personale; ma diventa, altrove, un nucleo di immagini suggestive, un trampolino per intraprendete un viaggio esistenziale verso la realizzazione di sé, o può perfino rappresentare l'ultima meta, lo spazio idilliaco in cui ritrovarsi al centro di se stessi. Le città che tradizionalmente sono poste, nell'immaginario collettivo, alla periferia di un'Europa antica e vibrante, sono luoghi che il lettore ha la possibilità di riscoprire attraverso le pagine di autori anch'essi periferici, ma capaci di proiettare in uno spazio reale tutte le fantasie, i drammi, le rivincite e, in definitiva, i sogni, di coloro che lo abitano. La città si trasforma in metafora della vita, traducendo in letteratura ciò che appartiene alla sfera più intima dell'uomo: il proprio percorso esistenziale. -
Sul confine. Interferenze letterarie franco-italiane
Nazioni vicine, cugine; nazioni nemiche-amiche. Da sempre Italia e Francia si occhieggiano al di là e al di qua delle Alpi, un po' gelose un po' ammirate, come tra amanti. Si studiano, si imitano, si ""scambiano"""" genio, bellezza, arte, idee, letteratura e anche la lingua; si pensi a quante parole francesi sono ormai entrate far parte dell'italiano. Di questo antico e fitto legame e intreccio di culture, questo volume indaga le interferenze nelle letterature dei due paesi. Composto da cinque saggi discussi durante la conferenza della American Association of Teachers of Italian (AATI) che si è tenuta a Strasburgo nel 2013, il libro può essere idealmente diviso in due sezioni: la prima analizza l'influenza della lingua francese su alcune opere prodotte in Sicilia, mentre la seconda studia il ruolo della lingua italiana all'estero nei secoli scorsi. Nello specifico, il saggio di Chiel Monzone analizza i francesismi presenti nell'opera del poeta siciliano Domenico Tempio, Daniela Bombara ha svolto un'analisi del Romanticismo in Sicilia partendo dalle riscritture di Paul et Virginie, mentre Elisabetta Gaia Guarasci ha incentrato il suo lavoro sull'influenza che Stendhal e Baudelaire hanno avuto su Tomasi di Lampedusa. La seconda sezione è composta dal saggio di Simone Ventura, che analizza le prime traduzioni transalpine del Decameron, e dall'intervento di Emanuela Pecchioli in cui si discute l'influenza che l'artista-attore italiano del Settecento Antonio Riccoboni ha avuto su Diderot."" -
Letture interlinguistiche
“Sono molto grata al mio Maestro, Maurizio Vitale, per aver accolto nella sua collana, dopo ‘Lingua letteraria, delle arti e degli artisti’ (2005), anche queste ‘Letture interlinguistiche’, riferite a personaggi e momenti diversi e diversissimi tra loro accomunati però da una prospettiva ricorrente: stranieri che scrivono in italiano, oppure lo descrivono, a italiani che lo facciano con altre lingue a che in altre lingue vengano tradotti. E sono molto grata a Maurizio Vitale - che a questa prospettiva di studi mi ha avviato, quarant'anni fa (e sembra, anzi è, soltanto ieri), invitandomi al convegno su ‘Stendhal e Milano’ -, per la più completa, e vigile, libertà che mi ha sempre lasciato di avventurarmi in simili fascinosi territori.” (Dalla Premessa) -
Boccaccio. Influenza e attualità. Atti delle 11° giornate di studi italiani (Città del Messico, 28 ottobre-1 novembre 2013)
"Nel 2013 si sono celebrate, presso l'Universidad Nacional Autonoma de México (UNAM), le XI Giornate Internazionali di Studi Italiani, dedicando gran parte del congresso alla commemorazione del settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio. Questa attività congressuale si svolge con regolarità biennale per conto della Cattedra Straordinaria """"Italo Calvino"""", istituita dall'Ambasciata d'Italia in Messico presso il Dipartimento di Lettere Italiane. L'undicesima edizione di questo congresso ha riunito nella nostra sede studiosi di molte nazionalità. È un piacere e un orgoglio per noi poter presentare in questo volume i loro interventi come un contributo accademico per mantenere vivo l'interesse per un autore rappresentativo della più alta tradizione italiana."""" (Dalla Presentazione)" -
Federico Fellini. Riprese, riletture, (re)visioni. Atti della North American Conference on Italian Master of Cinema. Ediz. multilingue
Questa raccolta di saggi è frutto della tre giorni di studi e celebrazioni ""Fellini: A Disorderly and Passionate Genius of Italian Cinema / Fellini: genio disordinato e appassionato del cinema italiano"""" tenutasi all'Università di Toronto dal 17 al 19 ottobre 2013. La natura profondamente interdisciplinare dell'opera di Fellini ha radunato studiosi italiani e stranieri che nei loro interventi hanno spaziato dalla storia del cinema alla musicologia, dalla critica letteraria alla filologia, offrendo contributi di natura scientifica e rigorose analisi filmiche, ma anche condividendo aneddoti personali e meditando insieme sulla carriera del regista. A vent'anni dalla sua scomparsa, le intramontabili immagini del Maestro si confermano patrimonio culturale del nostro paese, testimonianza non solo della durevole rilevanza artistica del suo genio ma del contributo essenziale dei suoi collaboratori storici come Giulietta Masina, Nino Rota e Marcello Mastroianni."" -
Le parole di Dante. Inedite letture televisive (1965)
"Le 'Letture dalla Divina Commedia' di Giorgio Petrocchi qui riproposte se raffrontate ad altri suoi scritti danteschi appariranno certamente inconsuete; ma tali furono sin dalla loro elaborazione, essendo legate a un progetto di ampia divulgazione dell'opera messo a punto sul finire del 1965 e i primi mesi dell'anno seguente, ovvero nelle settimane che segnavano l'uscita della edizione critica della Commedia pubblicata da Mondadori. Si tratta di una tappa singolare del lungo itinerario dantesco di Petrocchi, chiamato allora a cimentarsi, da studioso e docente universitario, con il medium televisivo della RAI d'epoca che consentiva al sistema tradizionale della lectura esegetica della Commedia di orientarsi e irradiarsi verso il nuovo ed eterogeneo 'pubblico' televisivo, quasi a ideale ma innovativo prolungamento delle celebrazioni ufficiali e accademiche per il VII Centenario della nascita di Dante tenutesi in Italia e all'estero, foriere di importanti acquisizioni critiche depositate nella stampa di studi, saggi e atti di convegni e conferenze nazionali e internazionali."""" (dalla premessa di Francesca Petrocchi)" -
«Nel centro oscuro dell'incandescenza». Studi in onore di Giancarlo Quiriconi
"La scelta di concedere alle dissertazioni sulla poesia un'estensione maggiore nell'economia del libro risponde a un criterio di fedeltà rispetto alle predilezioni di lettura e agli interessi scientitici di Giancarlo Quiriconi, le cui propensioni all'explication du texte sono maturate in accordo ai ritmi della parola poetica. Una parola poetica che, tra indugi meditativi e repentine accensioni, ha segnato sul quadrante del secolo scorso i rintocchi di quel Tempo maggiore cui la teoresi e il sentimento ermetici hanno ricondotto le aspirazioni e gli esami di coscienza dell'uomo novecentesco."""" (Dalla Premessa)." -
«Chi sono io? Chi altro c'è lì?» Prospettive letterarie dalla e sulla Svizzera italiana
Prospettive letterarie dalla e sulla Svizzera italiana. -
«Contraddisse e si contraddisse». Le solitudini di Leonardo Sciascia
La letteratura costituì per Leonardo Sciascia ""la più assoluta forma che la verità possa assumere"""", senza essere mai """"innocente"""", nel senso che può avere un valore civile, ma anche orientarci verso territori disagevoli, abissi interiori che spetta alle capacità maieutiche e demiurgiche dello scrittore portare alla luce. Il suo scrivere non compromissorio dice della singolare capacità che ebbe di opporsi al conformismo, rinunciando puntualmente al balsamo delle certezze accomodanti, ribadisce l'attitudine a smascherare le imposture del Potere, denunciando le funamboliche piroette del trasformismo. È questa prerogativa che accomuna il maestro di Racalmuto a una vasta famiglia di personaggi reali e immaginari con cui sconterà, soprattutto negli ultimi anni di vita, il destino di essere un uomo """"solo"""", disposto a contraddire ma anche a contraddirsi perché mai assoggettato al Potere, capace di valutare le cose nella loro immediata e semplice evidenza, interamente scevra dal pregiudizio ideologico."" -
Pragmatica e interculturalità in italiano lingua seconda
Negli ultimi anni l'insegnamento della pragmatica si è rivelato un filone di ricerca particolarmente fecondo; molti gli studi condotti per lingue come lo spagnolo o l'inglese L2, meno numerosi, invece, quelli dedicati all'italiano L2. Ecco quindi la finalità di questo volume: riunire testi di carattere teorico ed empirico dedicati all'italiano lingua seconda, nei quali la teoria incontra la pratica didattica. I contributi - di carattere tanto pragmalinguistico quanto sociopragmatico - approfondiscono la tematica sotto vari aspetti, in particolare: l'acquisizione e l'insegnamento degli atti linguistici in italiano L2; l'uso dei modificatori e di altre strategie di mitigazione; la valutazione delle conoscenze pragmatiche ricettive e produttive in L2; il confronto tra diversi approcci per l'insegnamento della pragmatica; per poi soffermarsi, infine, sui vari tipi di scambi conversazionali, soprattutto tra parlanti nativi e non nativi, in contesti culturali e linguistici diversi. All'interno i saggi di: Elena Nuzzo, Elisabetta Santoro, Luciane do Nascimento Spadotto, Viviane Carvalho de Oliveira, Phyllisienne Gauci, Elisa Ghia, Sandro Caruana, Ineke Vedder, Greta Zanoni, Giulia Grosso, Anna De Marco, Paola Leone, Elisabetta Materassi. -
Moda made in Italy. Il linguaggio della moda e del costume italiano
Il tema del Made in Italy è molto di moda: tutti ne padano, in molti ne scrivono. Il volume affronta il tema della moda italiana da una prospettiva del tutto inedita: indossando prima i panni del letterato e poi il cappello del linguista. Nella prima parte, gli studiosi affrontano il tema del ruolo dell'abbigliamento in letteratura e nelle altre arti: dalle favole di Straparola all'analisi del codice vestimentario nella poesia satirico-giocosa dell'Ottocento fra nord e sud Italia; dalla funzione del dress-code nel romanzo e nel film Il Gattopardo al caso del fumetto Paninaro, che negli anni Ottanta ha dettato il passo dell'italiano dei giovani e del loro modo di vestire. Per proseguire poi con una riflessione sull'ibridismo estetico e artistico di Valentino e, successivamente, sulla relazione culturale tra Italia e Cina, e Italia e Giappone nella letteratura italofona contemporanea. La seconda parte, come accennato, si concentra invece sulla lingua: la moda, infatti, oltre a essere sinonimo di italianità molto spesso ""parla italiano""""; così è diventata anche uno strumento per insegnare l'italiano e la cultura di casa nostra, trovando sempre più spazio nei manuali di italiano LS. Concludono il volume uno studio empirico del Made in Italy visto dall'Est, una riflessione sociolinguistica sul fenomeno dei fashion blog italiani e un approfondimento sul lessico della moda con un'analisi degli anglicismi e sull'uso degli eponimi. Con un'intervista a Dacia Maraini."" -
Interazioni linguistiche, letterarie e culturali tra l'Italia e i paesi d'oltralpe dal Quattrocento al Novecento
Dal XV secolo è preponderante, in Italia, la presenza di musicisti provenienti da paesi franco-fiamminghi e d'oltralpe in genere. Il contributo di questi artisti alla cultura della Penisola è ormai noto, così come lo è il fenomeno contrario: la creatività melodica italiana che si combina con il sistema composivo fiammingo, basato sul contrappunto, sull'elaborazione polifonica e sull'artificiosità. Esiste una sottile continua frequentazione delle culture destinate a diventare il presupposto di un'interazione su più piani: letterari, linguistici, sociali e di costume. I vari capitoli del volume guidano il lettore alla scoperta della commistione di arti e saperi che caratterizza l'Italia e i paesi d'oltralpe a partire dal Quattrocento. Disposti in ordine cronologico e ""crescente"""", i saggi propongono un progressivo allontanamento, in termini spaziali, dal baricentro del bacino del Mediterraneo verso orizzonti culturali e letterari, temi, motivi che raccontano di """"altre"""" visioni dell'idea di italianità. Per poi tornare a riferirsi a un'italianità più tradizionalmente intesa - si potrebbe dire come """"punto di partenza"""": dalla ripresa della caratterizzazione manzoniana del binomio ragione/sentimento alla riflessione sui movimenti migratori e sul corrispondente flusso di coscienza, predominante in autori otto-novecenteschi come De Amicis, Svevo e Pirandello."" -
L' autunno della tradizione. La forma poetica dell'Ottocento
In questo libro si propone di rileggere i poeti maggiori e minori dell'Ottocento per verificare le vicende della forma poetica italiana in una sua fase cruciale: quella della sua crisi e della sua progressiva decadenza, verso il rinnovamento formale della modernità. Viene così preso in esame nel suo insieme per la prima volta l'autunno del classicismo italiano, verificato mediante il contatto ravvicinato con i testi poetici, da Leopardi ai primi anni del nuovo secolo. I segnali di questa crisi sono talora minimi e quasi impercettibili, altre volte evidenti se non proprio esibiti: nel primo caso rappresentano i primi sommovimenti criptici, le scosse preparatorie del sisma che travolgerà la forma e la cultura europea fra Otto e Novecento; nel secondo caso ne sono una sorta di anticipazione programmatica e libresca (i primi esperimenti di verso libero). La metrica e la lingua divengono così il terreno elettivo di una interpretazione complessiva della forma poetica italiana all'alba della modernità. -
Amori letterari. Quando gli scrittori fanno coppia
Da sempre l'amore è il motore della letteratura. Ma cosa succede quando questo supera la pagina scritta e diventa realtà? Quando uno scrittore o una scrittrice si innamorano? E per di più di un collega di penna? ""Amori letterari"""" racconta alcune delle più belle storie d'amore tra scrittori da un'affascinante prospettiva: quella del sentimento come fonte d'ispirazione letteraria. Spesso, infatti, gli autori che fanno coppia si amano e influenzano così il proprio stile. Marialaura Simeone ci guida dunque nell'intreccio delle loro vite sentimentali, raccontate attraverso le lettere d'amore e i loro scritti sul tema, con stile leggero ma elegante, accurato nella ricerca e nella selezione dei protagonisti e dei testi. Immancabili le coppie d'oro della letteratura internazionale Sartre-Simone de Beauvoir, Scott Fitzgerald-Zelda Sayre, Virginia e Léonard Woolf, ma ci sono anche Anai's Nin ed Henry Miller, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Mary e Percy Shelley. Tante anche le coppie italiane come Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, Elsa Morante e Alberto Moravia, Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani, Annie Vivanti e Giosuè Carducci, Alda Merini e Giorgio Manganelli. Storie di cui è difficile non innamorarsi."" -
Galateo & bon ton moderno (ma non troppo). Le buone maniere ieri e oggi
Le buone maniere sono un po' come la lingua italiana: tutti pensiamo di conoscerle perfettamente. Forse è vero per alcune regole base del bon ton, soprattutto di quello a tavola: forchetta a sinistra, coltello a destra, vietato sbadigliare, tenere i gomiti fuori dalla tavola sono i tre ""comandamenti"""" che in molti hanno ormai fatto propri. E il resto? Per esempio: è cortese augurare """"buon appetito"""" all'inizio di un pasto? E chiedere """"mi passi il sale?"""" O offrire al nostro vicino di sedia un assaggio del nostro piatto di pasta? Ancora: è opportuno affrontare un argomento sconosciuto alle persone che abbiamo di fronte? E qual è il passo giusto da tenere quando si passeggia? Come orientarsi tra i modi corretti e quelli da evitare? Il bon ton segue il suo Nord: la letteratura e, in particolare, il Galateo di Giovanni Della Casa, il primo trattato sulle buone maniere scritto dal monsignore toscano tra il 1551 e il 1555, il quale ben aveva in mente il suo lettore """"ideale"""": «chiunque si dispone di vivere non per le solitudini o ne' romitorii, ma nelle città e tra gli uomini»; non prìncipi, non «altre eccellenzie», dunque, ma le persone comuni. Stella polare del """"viaggio tra gli uomini"""" che l'autore compie e poi riporta su carta, non è la perfezione, piuttosto la moderazione, e la discrezione: comportarsi con gentilezza, nel rispetto dei """"confini"""" dell'altro - senza mai offendere con parole, gesti, modi - e dell'""""usanza comune"""". Questo rende il Galateo un libro sulla convivenza civile, e un libro moderno; che vale la pena ri-leggere - o leggere per la prima volta. Dunque si parte qui proprio dal testo, riproposto in versione integrale, perché possiamo coglierne i consigli di comportamento, ma anche il tono narrativo, le massime e le riflessioni. Nel viaggio attraverso le buone maniere, la penna acuta del monsignore si alterna in ogni capitolo a quella ironica e moderna di Silvia Columbano, che dialoga con la sua """"bussola"""" Della Casa. Il Galateo viene così ripercorso, riletto e rivestito (tramite schede, approfondimenti e un layout grafico in stile retrò) cucendo, tagliando, aggiornando e adattando alcune regole ormai datate, aggiungendone altre, che si calano nei giorni nostri e possono aiutarci a rendere (e a rendere agli altri) la vita quotidiana più semplice: in viaggio e durante una cena, al supermercato, in ufficio, in vacanza, al cinema, sui social network e anche quando scriviamo o riceviamo una e-mail. Non dobbiamo aspettare un invito formale per sfoderare un po' di buone maniere: Giovanni Della Casa ci insegna piuttosto a pensarle come un muscolo, da allenare «ogni dì molte volte».""