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La satira in prosa. Tradizioni, forme e temi dal Trecento all'Ottocento
Che cos'è la satira? Il carattere semiserio del genere si concretizza su di un afflato morale; le composizioni rivelano e colpiscono con lo scherno o con il ridicolo le concezioni, le passioni, i modi di tutta una società; con l'endiadi irrisio e reprehensio la satira cerca la verità dei comportamenti di individui o società, rovesciando le presunzioni e le insicurezze, contestando l'equilibrio dei modelli comportamentali comuni. Il volume qui presentato accoglie studi dedicati alle forme della satira in prosa dal medioevo alla modernità. I vari saggi costituiscono una progressiva messa a fuoco delle dinamiche letterarie culturali e artistiche in materia di satira permettendo di fissare l'evoluzione del fenomeno nel tempo, e di riconoscerne i rapporti con la tradizione antica. L'obiettivo è stato costituire uno strumento utile per le nuove ricerche e un ulteriore punto fermo per le nuove indagini sul genere. -
Dizionario dialettale di San Mango sul Calore (Avellino)
In un mondo rapidamente cambiato negli ultimi decenni, un dizionario dialettale offre, con la documentazione linguistica di un luogo, il ""ritratto"""" di una cultura materiale e di modi di vivere che appaiono ormai lontani, in una situazione in cui i dialetti si modificano, anche se restano in uso. La percezione della distanza storica si fa particolarmente intensa nel caso di San Mango sul Calore, paese irpino distrutto dal terremoto del 1980 e interamente ricostruito con una diversa sistemazione urbanistica, che rende evidenti, anche sul piano spaziale, gli effetti di un'improvvisa accelerazione della storia e di una traumatica frattura della continuità delle tradizioni. Come ogni raccolta di parole di un piccolo dialetto, il Dizionario dialettale di San Mango sul Calore contribuisce a uno studio più articolato delle aree dialettali italiane, ma, circa trent'anni dopo la prima edizione, fissa anche una testimonianza che si inquadra nella storia (non solo linguistica) dell'Italia del Novecento. Presentazione di Gianrenzo P. Clivio."" -
Immaginari per viaggiatori. Raccontare territori, luoghi e storie al turista
Se ben scelte, le parole sono magiche: prendono il turista per mano, lo accompagnano alla scoperta di nuovi territori e lo immergono in vibranti mondi narrativi. Quando poi queste parole si trasformano in storie, allora la scrittura si fa ancora più interessante. Da dove si parte per descrivere un territorio, una città, un set naturale? E un hotel, un ristorante, un'attività commerciale o culturale? Come si raccontano gli spazi senza inciampare nei cliché e a cosa possono servirti le figure retoriche? Mettiti un paio di scarpe comode e inizia a sfogliare questo libro: imparerai a descrivere i colori del mare con Foster Wallace, la geometria della campagna con Soldati, il via vai nelle strade con Gogol'. Che sia per una pagina di un portale turistico cittadino, una brochure di un B&B o un canale Instagram di un museo, non importa: qui dentro c'è tutto l'occorrente per ispirare le persone in cerca di esperienze di viaggio wow. -
Dal libro a stampa a internet: metamorfosi della ricerca linguistica e letteraria italiana. Atti del 9° Convegno internazionale di italianistica (Craiova, 15-16 settembre 2017)
È lungo il percorso tra l’era dei piombi di Gutenberg e quella digitale di cui siamo ormai tutti protagonisti. Tre le sezioni del libro per indagare il fenomeno: linguistica, con i diari di lavoro di Paolo Zolli e il suo ""Dizionario etimologico della lingua italiana"""", l’e-taliano e la politica con la comunicazione online di Renzi, Salvini e Grillo; la didattica dell’italiano con un contributo sullo studente ricercatore tra libro a stampa e internet; la letteratura incentrata molto sulla figura di Umberto Eco e sulle nuove opportunità offerte all’editoria dalla tecnologia. Un libro che prova a fare il punto su un mondo, quello digitale, liquido e in continuo cambiamento."" -
Oltre l'italiano. La traduzione delle opere di Ippolito Nievo
La fortuna di Ippolito Nievo all'estero, in particolar modo del romanzo ""Le confessioni d'un italiano"""", è stata negli ultimi dieci anni davvero rilevante, allo stesso livello di altri autori importati e conosciuti quali Balzac, Dickens o Thackeray. Così il seguito di Nievo è testimoniato da diverse edizioni, anche popolari, in Germania, Francia, Spagna, Grecia; perfino il mondo anglosassone già nel 1957 faceva apparire i primi dieci capitoli del romanzo sotto il titolo """"The Castle of Fratta"""". E dieci anni più tardi il romanzo trovava spazio anche nel mercato rumeno. Il lavoro di traduzione porta a rileggere """"Le confessioni d'un italiano"""" come """"Confessioni dall'italiano""""."" -
Controculture italiane
Può sembrare contraddittorio conferire una dimensione nazionale a movimenti transnazionali quali i movimenti del '68. Eppure, quei movimenti di protesta scelsero i loro bersagli a seconda del contesto geografico e assunsero connotazioni espressive riferite a immaginari locali, legati al contesto e alle tradizioni nazionali. Anche in Italia, il movimento di contestazione ""importato"""" dagli USA e dalla Francia ha avuto un esprit particolare. La prima domanda cui risponde questo volume è se, come e dove questo spirito sia emerso e sia stato recepito. Una seconda problematica riguarda l'eredità del '68. Ci siamo chiesti quanto le generazioni successive siano state influenzate da quella cultura che aveva investito il pubblico e il privato, il sociale, il politico, e finanche l'etica e l'estetica. Le nuove forme di espressione emerse dal '68 hanno messo davvero in discussione le convenzioni artistiche? Le culture popolari affermatesi in quel clima, e le nuove avanguardie che le hanno costeggiate, hanno davvero sovvertito i codici, rivoluzionato il canone? In che modo si sono trasmessi l'insolenza, la sperimentazione, il nichilismo, l'edonismo e l'esotismo di quegli anni? Ha ancora un senso, a cinquant'anni da quell'esplosione emancipatrice, riconsiderare le controculture nate in Italia sulla scia del '68 e riflettere sulle loro eredità?"" -
Napoli città mondo nell'opera narrativa di Francesco Mastriani
La lingua di Mastriani, immenso tesoro ancora tutto da scoprire e apprezzare, è testimonianza enciclopedica della cultura napoletana. Storia, scienza, folklore, letteratura, teatro, arte e musica sono le aree tematiche dello sterminato repertorio linguistico dello scrittore. Come non riconoscere, con best sellers a catena delle centinaia di edizioni dei volumi, il valore sociale, o meglio socio-antropologico, di questo monumentale prodotto letterario? Il quale, a pronto uso e consumo del popolo che presenta e rappresenta, dà ad esso, ovvero alla fascia più ampia della popolazione di lingua italiana, voce propria, identità e occasione vera di emancipazione dall’ignoranza e dall’abulia sociale. -
Dante visualizzato. Carte ridenti. Vol. 3: XV secolo. Seconda parte.
Il volume, terzo della fortunata collana «Dante visualizzato», indaga la tradizione illustrata di quel periodo di snodo della cultura europea e umanistica che è la seconda metà del XV secolo nel quale l'invenzione della stampa ha permesso di affiancare ai manoscritti miniati l'inedito manufatto costituito dagli incunaboli illustrati. La rivoluzione generata dalla moderna editoria determina una rinnovata temperie intellettuale e artistica che, pur mantenendo sempre stretti certi legami concettuali e immaginifici con il Medioevo declinante, annuncia un nuovo rapporto tra esegesi e figurazione, modifica il rapporto con l'utenza a cui i prodotti sono destinati: si perde l'unicità dell'oggetto ma si allarga al contempo la fruibilità dei lettori, spingendo gli illustratori a sperimentare nuove tecniche di rappresentazione artistiche che si affermano soprattutto nelle xilografie. Che questa seconda metà del XV secolo sia realmente una stagione di feconda articolazione tra due tipologie di manufatti è attestato dal magnifico codice Urbinate Latino 365, commissionato da Federico da Montefeltro a Guglielmo Giraldi nel 1474, e che «conclude la stagione della produzione miniata dei codici della Commedia» (Cieri Via), solo di qualche anno dunque precedente al primo incunabolo illustrato. -
Tullio de Mauro: «Dieci tesi» per una scuola democratica
Le ""Dieci tesi per un’educazione linguistica democratica"""" segnano una linea di spartiacque nettissima fra due concezioni dell’impegno pedagogico: la prima, più tradizionale, orientata alla funzione selettiva dell’insegnamento della “buona lingua”, e caratterizzata da una sostanziale indifferenza per i profili linguistici e culturali – assai diversificati – degli alunni; la seconda incentrata sulla funzione democratica dell’educazione linguistica, per fare acquisire a tutti, “non uno di meno”, gli strumenti linguistici e culturali per agire nel mondo. Le """"Dieci tesi"""" si rivolgono agli insegnanti di italiano ma coinvolgono tutti i docenti, di qualunque disciplina, orientando la loro azione su una stella polare di carattere sovradisciplinare: la funzione civile della formazione linguistica. L’insegnante di lingue – italiana e non solo – in questa prospettiva ha una missione specifica: «le diverse lingue, nel loro intreccio, nel loro oscillare, bisogna che tutti le possano conoscere e dominare per vivere da pari in questa società, non da sudditi, non da esclusi, non da reietti, ma da persone libere, partecipi all’elaborazione delle scelte della comunità» (Tullio De Mauro). I principi che ispirano le """"Dieci tesi"""" sono vivi e attuali e danno senso e prospettiva – civile e sociale – a ogni progetto didattico. Per questo motivo il testo delle """"Dieci tesi GISCEL"""" viene riproposto, con commenti e ambientazioni che offrono ai più giovani chiavi di lettura (sfondi storici, proposte di trasposizione didattica ecc.) utili non solo per discutere di principi ma per illuminare le quotidiane scelte didattiche."" -
«Con una voce sua propria». Lingua ed educazione linguistica nelle opere di Dino Provenzal
«Bisogna parlare come pensiamo e scrivere come parliamo: questo è il segreto dell’arte. Ma occorre pensare bene e parlare bene.» Così sosteneva oltre cinquant’anni fa Dino Provenzal oggi studiato da Margherita Borghi che ne conferma l’attualità del “verbo”, l’ironia e l’uso talvolta umoristico nella narrazione – oggi rinvenibile in pochissimi autori – oltre che la purezza del linguaggio e del pensiero, caratteristiche divenute sempre più introvabili negli scritti contemporanei. Provenzal nacque a Livorno nel 1877 e morì quasi centenario a Voghera. Dedicò la propria vita all’insegnamento e alla diffusione della lettura. La sua produzione di testi fu sterminata e lo studio critico di Margherita Borghi, oltre a riportare giusta luce su un autore “laterale” fors’anche dimenticato, sarà di sicuro stimolo per il mondo editoriale pronto a cogliere l’attualità, la freschezza e la “buona penna” di Provenzal per nuove edizioni delle sue opere. -
Lingue, scuola, cittadinanza
Il rapporto tra lingue, scuola e cittadinanza sembra essere diventato negli ultimi anni un tema di attualità, soprattutto in relazione al fenomeno migratorio. In realtà, si tratta di una questione che ha radici lontane. La 'cittadinanza' si è sviluppata per lo più come una nozione giuridica, mentre è rimasto spesso in ombra il legame fondativo con la lingua. La prospettiva da cui parte questo volume, articolato in due parti, è diversa e riguarda il ruolo delle lingue e dell'educazione nell'elaborazione, teorica e storica, del concetto di cittadinanza e del suo concreto esercizio. La prima parte ripercorre i momenti essenziali di questa elaborazione a partire da Aristotele fino al secondo dopoguerra. La seconda parte analizza il ruolo della scuola e dell'educazione linguistica per la costruzione della cittadinanza democratica sulla base dei principi costituzionali. L'analisi della dinamica tra plurilinguismo, didattica, istruzione e cittadinanza è uno degli argomenti centrali del volume, e viene sviluppata anche riguardo alla cittadinanza europea, al contesto migratorio e alle seconde generazioni. Si tratta di temi ineludibili, sui quali questo lavoro intende dare un contributo di riflessione. -
Homo scribens 2.0. Scritture ibride della modernità
Il volume presenta alcuni contributi sulla scrittura 2.0, dalla testualità del web, alle scritture in emojilingua e alle ricadute e applicazioni didattiche di Twitter; nella seconda parte il poeta napoletano Emanuele Cerullo racconta in un'intervista il suo rapporto con la scrittura; la terza parte raccoglie i tweet finalisti delle prime due edizioni di un concorso per testi brevi rivolto a studenti (""Racconta il tuo sud in un tweet£); infine la sezione conclusiva contiene alcuni estratti dalle tesine che gli studenti della laurea binazionale """"Linguistica e didattica dell'italiano nel contesto internazionale"""" dell'Università di Salerno hanno redatto per il corso Lingua italiana e media."" -
La politica in un tweet
Se avete preso in mano questo libro avrete pensato, almeno una volta nella vita, che i social media stiano trasformando la politica italiana. Sarà davvero così? In questa analisi proviamo a rispondere ad alcune fondamentali questioni sul cambio della comunicazione politica, sull'avvento dei social media nello scenario italiano e sul nuovo flusso di informazioni che si muove dal politico al cittadino-elettore (noi, insomma) e viceversa. I social media avranno reso la comunicazione più immediata? I politici staranno parlando davvero ai cittadini senza filtri (se non di Instagram), senza sensazionalismo, senza mediazioni di terzi? Per rispondere, ripercorreremo brevemente la storia della comunicazione politica in Italia, l'arrivo e l'adozione dei social media come mezzo di comunicazione ufficiale e analizzeremo l'uso di questi mezzi da parte di Beppe Grillo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un libro per fare chiarezza sulla comunicazione politica odierna e utile per capire meglio come districarsi nella nuova rete sociale dei social media politicizzati. -
L' italiano di Machiavelli e Guicciardini in alcune traduzioni in latino, francese e tedesco del XVI secolo. Appunti per una storia del lessico politico
Il volume offre al lettore una panoramica del lessico politico francese e tedesco nel XVI secolo mediante l'analisi di alcune traduzioni del ""Principe"""" (1532) di Niccolò Machiavelli e della """"Storia d'Italia"""" (1561 e 1564) di Francesco Guicciardini. Le tematiche affrontate dai due trattati (l'agire del principe in un'ottica di supremazia tra potenze, il concetto di equilibrio internazionale, ecc.) e la terminologia adoperata li rendono modelli di rara importanza, non solo per verificare la preesistenza all'estero di un lessico tecnico della politica, ma anche alla luce delle scelte effettuate dai traduttori per rendere gli originali costrutti metaforici italiani. I termini esaminati spaziano da parole-chiave del linguaggio politico, come i traducenti di """"Stato"""", """"accordo"""", """"trattato"""", a immagini tipiche della teoria politica, ad esempio la metafora della bilancia, fino ad alcune parole francesi e tedesche particolarmente significative."" -
poetica di Salvatore Quasimodo (A cinquant'anni dalla morte del poeta, 1968-2018). Atti del Convegno (Arezzo, 10 novembre 2018)
Quella di Quasimodo fu una delle più articolate, significative, anche contraddittorie esperienze poetiche del Novecento italiano. Nella prima parte della sua ricerca poetica, il poeta mostra riflessi dannunziani, esaltando il legame con la natura (in particolare, la terra e il mare di Sicilia) e il senso di estraneità alla città: è la fase ""ermetica"""", centrata sul rapporto parola-immagine-intimità e sul tempo non-cronologico. La prima fase della ricerca ermetica di Quasimodo si chiude con il volume antologico """"Ed è subito sera"""" (1942). Nel 1947 esce la raccolta """"Giorno dopo giorno"""", un'opera che mostra un autore appassionato ai temi civili e impegnato a rinnovare l'uomo attraverso lo strumento della poesia, che necessariamente diventa più aperta ed esplicita. Dieci studiosi, in occasione del cinquantenario della morte del poeta (2018) ne hanno studiato la limpida e innovativa poetica in un congresso tenutosi presso l'Accademia Petrarca di Arezzo."" -
Saggi aretini. Anatomia di un dialetto
I venticinque saggi raccolti nel volume sono il frutto di più di trent'anni di ricerca dedicata alle parlate delle quattro vallate aretine e in particolare del Casentino e della Valdichiana. Poco trattata dai cultori della dialettologia italiana, l'area aretina, grazie alla sua posizione di confine fra Toscana e Umbria, offre spunti interessanti per saggiare gli strumenti interpretativi della geografia linguistica e il suo dialetto è una delle chiavi più penetranti per rileggere con altri occhi le vicende travagliate della sua storia. Lo scavo etimologico del suo lessico, deposito di arcaismi inediti e di creazioni originali, rivela aspetti della cultura materiale e spirituale che di solito sono appannaggio dell'etnologia e dell'antropologia, aprendo prospettive di mondi lontani dalla nicchia a prima vista ristretta del vernacolo. Infine lo studio stratigrafico dei toponimi permette di attraversare tutte le fasi storiche del territorio e dei popoli che lo hanno abitato fino a raggiungere le radici remote della preistoria. -
Per un lessico della poesia italiana nel primo Novecento
Com'è cambiata la lingua della poesia con la dissoluzione del lessico poetico tradizionale e il parallelo ingresso di voci appartenenti al lessico comune o settoriale? Quale dialettica si è instaurata tra lessico alto e lessico basso, tra relitti della tradizione e apporti dal quotidiano? A partire da questi interrogativi generali, gli interventi qui raccolti tracciano un quadro della lingua poetica nella prima parte del secolo secondo prospettive diverse, entro un arco cronologico che si dipana tra il 1903 e il 1945. Agli studi che si basano su corpora poetici al fine di osservare l'andamento di arcaismi, forestierismi e voci specialistiche si affiancano saggi sulla lingua delle traduzioni, sul lessico d'autore e sulla storia di singole parole: una tappa nella costituzione ideale di un lessico critico della lingua poetica novecentesca, in cui vengano rilevate linee di influenza e di opposizione che congiungono, o disgiungono, autori e tradizioni poetiche. -
Fuori e dentro il libro di italiano. Grammatiche e antologie nella scuola secondaria
Il volume riunisce i contributi presentati al seminario organizzato dalla sezione Lazio dell'ASLI Scuola presso il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università ""Roma Tre"""" nel maggio 2018. L'incontro ha visto docenti di vari ordini di istruzione confrontarsi sui manuali di italiano, e in particolare sui libri di testo destinati alle scuole medie e al primo biennio delle superiori. Il volume si è poi arricchito di quattro altri contributi, che pure traggono spunto da quell'incontro catalizzatore di esperienze e interessi comuni. I vari contributi, che nascono dagli interessi e dall'esperienza didattica e scientifica dei propri autori, sono caratterizzati da una costante: il tentativo di osservare il manuale attraverso una pluralità di sguardi, e di dare la priorità al concreto contesto didattico, tenendo conto di come i docenti impiegano lo strumento libro di testo e di come gli studenti lo """"attraversano"""". Obiettivo del gruppo di docenti formatosi in seno all'assemblea regionale dell'ASLI Scuola è stato quello di esaminare l'attuale panorama editoriale e di indagarne i limiti, i pregi, gli aspetti da sviluppare, potenziare o superare."" -
Scrittori e intellettuali italiani del Novecento on the road
Il Novecento letterario italiano è un crocevia di strade che hanno condotto i nostri intellettuali ai quattro angoli della terra. I contributi qui raccolti esaminano le interazioni fra mobilità geografica, scrittura letteraria e circolazione di idee; non mancano i viaggi associati ai generi e alle modalità tradizionali della letteratura odeporica, ma in non pochi casi le esperienze di esilio, migrazione e dispatrio danno adito a forme di scrittura innovative, in cui la tensione conoscitiva si associa a sentimenti di spaesamento o straniamento. Gli autori di questo volume si sono avventurati dall'Europa all'America, dall'Asia all'Africa sulle orme di scrittori fra loro molto diversi: Aleramo, Bontempelli, Buzzati, Cardarelli, Celati, Cialente, De Céspedes, Landolfi, Manganelli, Montale, Moravia, Parise, Pasolini, Pintor, Raboni, Silone, Vittorini, Tabucchi, Tondelli, Ungaretti. Chiude il libro un Indice dei nomi, dei luoghi e delle parole chiave che potrà servire da bussola per orientarsi sulla mappa ideale che si troveranno davanti i lettori on the road. All'interno i saggi di Pierluigi Pellini, Doris Nátia Cavallari, Martina Damiani, Fabrizio Fioretti, Rosario Gennaro, Monica Biasiolo, Salvatore Renna, Gianni Cimador, Nicoleta Calina, Maria Belova, Olga Gurevich, Valerio Angeletti, Ludovica del Castillo, Rosina Martucci, Donatella La Monaca, Chiara Marasco, Liudmila Saburova, Remo Castellini, Aleksandra Koman, Sara Faccini, Nunzio Ruggiero, Stefania Petruzzelli, Leonarda Trapassi, Corinne Pontillo, Letizia Vallini e Lin Yang. -
Linguaggi settoriali e specialistici. Sincronia, diacronia, traduzione, variazione. Atti del XV Congresso SILFI Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018)
La riflessione sui linguaggi specialistici e settoriali tocca questioni fondamentali per la società, quali l'accesso di tutti alle diverse forme del sapere, il predominio dell'inglese nell'era della globalizzazione e, in taluni settori, il pericolo per la sopravvivenza stessa dell'italiano come lingua di cultura. Anche in prospettiva diacronica lo studio di tali linguaggi offre risposte inedite, ad esempio sulla questione del ruolo unificatore e nella diffusione dell'italofonia svolto da linguaggi quali quello aziendale-industriale, tecnico-scientifico o burocratico-amministrativo. A distanza di quasi mezzo secolo dalla pietra miliare del libro curato da Gian Luigi Beccaria (""I linguaggi settoriali in Italia"""", 1973), il volume documenta la ricchezza di temi, varietà e tipologie testuali studiate, fotografando lo stato dell'arte della ricerca sui linguaggi settoriali e specialistici.""