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An etymological dictionary for reading Boccaccio's «The comedy of the Florentine nymphs or Ameto»
Dopo il corposo lavoro sul ""Decameron"""" di Boccaccio, sull'""""Elegia di Madonna Fiammetta"""" e sul """"Ninfale fiesolano"""", lo studioso Osamu Fukushima propone un dizionario etimologico della """"Comedia delle ninfe fiorentine"""", o """"Ninfale d'Ameto"""", uno strumento che pone il latino e il greco al centro delle lingue indoeuropee, su cui si fondano l'italiano, il francese, lo spagnolo, il tedesco e, non ultimo, l'inglese che sono qui comparati da vari punti di vista etimologici. L'opera è l'indagine sulla storia, l'origine o l'etimologia delle parole del romanzo allegorico-pastorale di Boccaccio. Il testo affronta in modo diffuso argomenti grammaticali e sintattici come proprietà linguistiche nominali e pronominali quali persona, genere, numero e caso, proprietà linguistiche verbali come tempo, aspetto, modo e voce ed elementi sintattici come causativi, conversioni e costruzioni impersonali."" -
La poetica di Camillo Sbarbaro (A cinquant'anni dalla morte del poeta 1967-2017). Atti del Convegno (Arezzo, 11 novembre 2017)
Nel cinquantenario della morte del poeta Camillo Sbarbaro un incontro di italianisti ad Arezzo (nel 2017) presso l'Accademia Petrarca ne ha ripercorso la storia umana e letteraria. Ligure, di Santa Margherita, Sbarbaro a soli ventisei anni pubblica la raccolta di poesie Pianissimo e nello stesso anno si reca a Firenze dove incontra Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Dino Campana, Ottone Rosai e altri artisti e letterati che ruotavano intorno alla rivista «La Voce». Richiamato alle armi nel 1917 il poeta scrive al fronte la raccolta poetica Trucioli, pubblicata da Vallecchi nel 1920. Sarà proprio Trucioli a fargli conoscere, un altro ""grande ligure"""": Eugenio Montale. Tra il 1928 e il 1933 Sbarbaro viaggia soprattutto in Europa cogliendone i nuovi venti letterari e politici. Al 1933 risale il nuovo libro Calcomanie che, a causa della censura, circolerà solo nel 1940 in una ventina di copie dattiloscritte. Nel 1945 Sbarbaro inizia un'intensa attività di traduzione di autori francesi e greci. Gli ultimi anni di lavoro letterario dopo il denso volume Fuochi fatui del 1956 lo vedono impegnato solo in piccole raccolte di prosa: Gocce (1963), Il """"Nostro"""" e nuove Gocce (1964), Contagocce 1965), Bolle di sapone (1966), Vedute di Genova (1966) e Quisquilie pubblicato poco tempo prima della sua scomparsa (1967). Sbarbaro, pur nella sua produzione """"misurata"""" e nel suo vivere appartato, ha rappresentato una delle voci più limpide e alte della lirica italiana del Novecento."" -
La scoperta della lingua italiana. Linguistica per insegnare nella scuola dell'infanzia e primaria
Scoprire significa vedere qualcosa che c'è ma che fino a quel momento non si vedeva. Associamo di solito questa parola alle grandi conquiste di conoscenza compiute dall'umanità: il fuoco, l'America, la gravità. Se ci pensiamo un momento, arrivare a comprendere e a usare la propria lingua materna e poi a riflettere su di essa fino a svelare i segreti dei complessi meccanismi che la regolano, non è altro che una straordinaria scoperta. Un viaggio affascinante che ci coinvolge e ci attrae fin da bambini, ma che ha bisogno di guide che scelgano le tappe del cammino adatte alle forze del gruppo, che aiutino a trovare le soluzioni di fronte agli ostacoli, che siano consapevoli della potenza dello strumento linguistico e riescano a trasmettere l'entusiasmo della ricerca. In questo manualetto di linguistica italiana la materia è stata scelta e proposta tenendo conto dei bisogni degli insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria, in modo che i futuri insegnanti sappiano aprire varchi, illuminare passaggi oscuri, stimolare i propri allievi allo smontaggio e riassemblaggio dei pezzi che compongono la lingua, facendo così emergere in superficie tutto quello che i bambini sanno e sanno fare senza averne consapevolezza. -
Scrivere nella scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze
A fronte di una popolazione che ha faticosamente raggiunto (e da non molto) l'obiettivo dell'italofonia, la nuova sfida dell'educazione linguistica consiste nel promuovere una sicura padronanza della lingua italiana finalizzata alla comprensione e alla produzione dei testi. Ruolo fondamentale per il raggiungimento di questa padronanza, ormai individuata concordemente come uno dei requisiti fondamentali di cittadinanza, è naturalmente quello della scuola. Di qui la scelta del tema - Scrivere a scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze - del terzo Convegno nazionale dell'ASLI scuola, tenutosi all'Università per Stranieri di Siena dal 12 al 14 ottobre 2017. Il volume propone una riflessione approfondita sulla macro-abilità forse più praticata nell'insegnamento scolastico tradizionale: la scrittura. Divisi in cinque aree tematiche, i saggi contenuti nella miscellanea offrono dapprima una serie di ricognizioni teoriche sull?insegnamento della scrittura per poi concentrarsi sull?analisi degli strumenti utilizzati nella didattica - dai più tradizionali ai più tecnologici - per poi focalizzare l?attenzione sul discente, tra bisogni educativi speciali e nuovi contesti di apprendimento, in particolare quello plurilinguistico. La parte più cospicua del volume è dedicata agli interventi didattici strutturati per sviluppare la competenza di scrittura nei vari cicli scolastici. -
Resistance in Italian Culture from Dante to 21st Century. La resistenza nella cultura italiana da Dante al XXI secolo
Il ricco percorso saggistico multidisciplinare e interdisciplinare di questo volume intende ampliare la comprensione del concetto di resistenza nella storia culturale italiana. Abbracciando un arco di tempo che va dal XIV secolo ad oggi, con l’occhio d’analisi rivolto tanto al campo letterario che a quello artistico e politico, si esaminerà una pluralità di voci, opere, pratiche e strategie di impegno civile e politico al fine di mettere in luce come il concetto di resistenza possa essere riconosciuto come segno distintivo dell’identità culturale italiana.rnLe prospettive critiche qui raccolte evidenzieranno come da Dante a Leopardi e a Ippolito Nievo; dal dibattito rinascimentale sulla ‘questione della lingua’ a quello classico-romantico di primo Ottocento; da Aldo Palazzeschi a Carlo Levi fino a Elena Ferrante; da Gramsci a Pasolini e alla nozione e pratica di militanza politica degli ultimi decenni, corrano come un filo rosso una poetica e un discorso di opposizione e di conflitto rispetto a qualsiasi forma di imposizione culturale, ideologica, politica, religiosa e sociale. -
La lingua del bugiardino. Il foglietto illustrativo tra linguaggio specialistico e linguaggio comune
Perché ci si riferisce al foglietto illustrativo dei farmaci con un termine come ""bugiardino"""", così fortemente connotativo in senso negativo? In cosa consistono le """"bugie"""" che tale tipologia testuale veicola? Questo volume offre un'analisi linguistica del bugiardino, cercando, tra l'altro, di mettere in evidenza le ragioni di tale difetto comunicativo. L'analisi, condotta nei suoi diversi livelli di strutturazione linguistica, da quello testuale a quello morfo-sintattico e lessicale, conferma come l'obiettivo divulgativo (il foglietto illustrativo è, o dovrebbe essere, destinato al paziente) rimanga non pienamente realizzato. Nonostante ciò, nel libro, viene anche sottolineato come negli ultimi anni si sia avviato un processo di semplificazione nella scrittura dei foglietti illustrativi che li renderebbe sempre meno """"bugiardini""""."" -
Parole intonate. 20 abbinamenti tra letteratura e musica pop
Che cosa lega Loredana Bertè a Charles Bukowski e perché Madonna, la regina del pop, ha trovato sintonie personali nel romanzo del premio nobel Mario Vargas Llosa? La musica del nostro tempo, rock, pop o leggera (il fenomeno è trasversale) ha avuto una fonte di ispirazione nella letteratura del passato. Si è lasciata attrarre da un'opera letteraria o dalla personalità del suo autore, usandoli come terreno fertile sul quale costruire qualcosa di nuovo. In questo libro sono raccolti venti esempi di affinità elettive tra un libro e un disco. Considerati alla pari, come opere frutto di ingegno, senza distinzioni tra ""alto"""" e """"basso"""". Perché entrambi, al di là del mezzo espressivo scelto, sono testimonianza preziosa dell'epoca nella quale hanno visto la luce e raccontano l'essere umano."" -
D'otto in otto versi. Il poema in ottave come ricettore di generi
Il volume raccoglie contributi di alcuni dei più importanti studiosi che, nell'orizzonte europeo, si sono occupati del poema italiano del Quattro e Cinquecento. Nell'epoca della codificazione e gerarchizzazione dei generi, il poema presenta una complessità non facilmente apprezzabile sulla base delle usuali tassonomie. Nei circa cento anni qui rappresentati (dal 1478 del ""Morgante"""" al 1594 del """"Dandolo""""), non solo si collocano alcune delle più importanti opere in ottave della letteratura italiana, ma si sviluppa anche un fitto dibattito intorno al genere. I saggi del volume ne sono una preziosa testimonianza, poiché prendono in esame tanto le relazioni con forme diverse (il trattato, la satira, la novella, la tragedia, l'epica), quanto la complessa gestazione di due indiscussi capolavori come il """"Furioso"""" e la """"Liberata"""", e il segno che essi hanno impresso nella tradizione. Al centro permane la straordinaria versatilità dell'ottava, posta in risalto proprio dalla varietà dei casi proposti."" -
Dialetti alpini bergamaschi
Karl von Ettmayer (Jessenetz 1874 - Vienna 1938) è romanista di origine austriaca, prominente allievo di Hugo Schuchardt e di Wilhelm Meyer-Lübke, due degli esponenti più illustri della linguistica romanza a livello internazionale nella seconda metà dell'Ottocento. Il presente volume è la traduzione in lingua italiana dell'edizione che l'autore pubblicò a Lipsia nel 1903. Rappresenta una rarità editoriale e bibliografica: la ricostruzione del sistema fonologico del dialetto bergamasco di fine Ottocento-inizio Novecento reso famoso dal film di Ermanno Olmi ""L'albero degli zoccoli"""". Il lavoro di Ettmayer è completato da un accurato apparato di indici (dei nomi, delle lingue e dei dialetti citati e delle forme)."" -
La donna nel Rinascimento. Amore, famiglia, cultura, potere. Atti del 29° Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 20-22 luglio 2017)
Il volume raccoglie gli atti del Convegno Internazionale dedicato al Rinascimento che ogni anno si svolge tra Chianciano Terme e Montepulciano a cura dell’Istituto Petrarca. Tema di questa edizione la donna: tema di forte attualità perché ancora oggi esistono in molte culture atteggiamenti di poca considerazione della donna perpetuati dall’Antichità che ha coniato per il genere femminile la definizione di imbecillis sexus ovvero ‘sesso debole’. Anche nel Rinascimento tale mentalità persiste accanto, tuttavia, a una progressiva qualificazione nell’ambiente colto e aristocratico della donna non solo come madre di famiglia, ma anche come governatrice della casa o addirittura come reggitrice di un potere politico e inoltre come artista a livello letterario, pittorico, scultoreo e musicale. Si tratta di casi un po’ isolati, ma sono elementi significativi per una certa evoluzione nella considerazione della donna che lentamente progredirà nei secoli successivi sino alla nostra epoca. -
L' italiano che parliamo e scriviamo
Undici studiosi fanno il punto sullo stato dell'italiano. La lingua non è uno strumento neutro: rivela la nostra visione del mondo, il nostro stile di vita; plasma la realtà che ci circonda, modificando valori e significati. La lingua è da sempre lo specchio di una società e l'italiano non fa eccezione. Porta in sé - stratificati - secoli e secoli di storia, ma continua a riflettere - giorno per giorno - l'evoluzione del nostro costume, della nostra mentalità, delle nostre abitudini. E infatti l'italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. Se si guarda a ciò che è accaduto negli ultimi decenni, ci si trova di fronte a una vera rivoluzione. Per la prima volta, grazie a Internet, l'italiano ha preso a essere non solo parlato ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Una novità apparentemente paradossale, visto che l'italiano è nato e vissuto per secoli quasi soltanto come lingua scritta, e clamorosa, se si pensa che l'italiano scritto è sempre stato tanto forte nella sua codificazione quanto debole nella sua diffusione. Dopo aver conquistato l'uso parlato (a scapito del dialetto), la lingua nazionale ha finalmente conquistato anche l'uso scritto di massa (a scapito del non uso). E ciò comporta il venir meno delle coordinate che avevano caratterizzato e condizionato la scrittura per secoli. -
Divagazioni linguistiche seconde. Saggi, commemorazioni e ricordi
I molteplici temi ai quali Maurizio Vitale ha dedicato la sua attività scientifica, dalle lingue di koinè e dei loro ambienti culturali alle discussioni teoriche intorno all'italiano, dalle posizioni conservative e puristiche agli studi sulla teoria e la prassi manzoniana, confluiscono in questo volume, che riunisce scritti inediti e altri apparsi in sedi diverse e di difficile accesso. I Saggi della prima parte muovono dalla lirica siciliana e dalla lingua della corte milanese del Trecento ai «prodromi teorici» del Vocabolario della Crusca, dialogano con l'interpretazione linguistica del Settecento di Gianfranco Folena e si soffermano su Manzoni e sulla Milano romantica di Ermes Visconti, per chiudere con una nota sintattica di singolare interesse metodologico. Una serie di Commemorazioni e Ricordi costituisce la seconda parte del volume, dedicata a una sequenza di maestri e amici - Antonio Viscardi, Riccardo Bacchelli, Giorgio Santangelo, Giovanni Nencioni e Giancarlo Vigorelli - che la memoria dell'autore restituisce a un ideale di compiuta e incancellabile civiltà. -
Il dualismo Nord-Sud. Vecchie e nuove questioni in Italia e nel Mediterraneo
Il dualismo tra Nord e Sud ha giocato un ruolo fondamentale per la costruzione della nazione italiana e ancora oggi struttura gran parte dei discorsi politici e mediatici sullo stato del Paese. La ""questione meridionale"""" è stata oggetto continuo di dibattito e studio fin dall'unità, un dibattito spesso viziato da una serie di stereotipi difficili da mettere in discussione. Avvenimenti più recenti hanno collocato l'Italia intera ai poli opposti della dicotomia Nord-Sud. I movimenti migratori hanno riportato il Mediterraneo al centro dell'attenzione del dibattito pubblico continentale, in cui l'Italia assume un ruolo di frontiera settentrionale o meridionale, a seconda del punto di vista. Per comprendere a pieno le evoluzioni del dualismo Nord-Sud imposte dal nuovo scenario globale, è necessario uno sguardo che vada oltre gli steccati imposti dalle singole aree disciplinari. Il volume raccoglie contributi di geografi, musicologi, letterati, linguisti, storici che riflettono su vari aspetti del rapporto tra Nord e Sud in Italia e nel Mediterraneo."" -
«Non ho scritto che un romanzo solo». La narrativa di Italo Svevo
L'ipotesi che sorregge questo libro è tanto semplice quanto economica. Per tutta la vita Svevo si è interrogato unicamente su un problema: il rapporto che lega e contrappone razionale e irrazionale, unità e caos, ordine e istinto. È il problema centrale del modernismo europeo, ossia, limitando lo sguardo al contesto italiano, dei primi trent'anni del Novecento; un problema però che non nasce dall'oggi al domani, ma trova le sue prime forme di gestazione già nel XIX secolo. E proprio i germi culturali di questa incubazione vengono prontamente colti da Svevo nei due romanzi di esordio, e poi, una volta deflagrati, eletti a principale oggetto di riflessione nella narrativa degli anni Venti. I sette saggi ripercorrono questa riflessione sveviana, che è caratterizzata da una progressiva evoluzione e non da rotture e scarti. È del resto lo stesso Svevo a rimarcarlo, quando nel 1927 scrive a Enrico Rocca: «non ho scritto che un romanzo solo in tutta la mia vita». -
Italexit. Saggi su Risorgimento e disunione nazionale
La cultura e la società italiane dell’Ottocento furono contraddistinte da forti tensioni rinnovatrici che sarebbe semplicistico comprimere nel solo moto nazionale. Se da un lato, infatti, l’Unità diede il via a più di un secolo di emigrazioni al di fuori dei confini, dall’altro la progressiva trasformazione degli italiani all’estero in italiani “etnici” è avvenuta anche sotto il segno di un’affascinante e feconda ricomposizione dei tratti identitari, non ultimo quello “umanistico” della tradizione letteraria. Ottocento risorgimentale e post-risorgimentale e cultura dell’emigrazione vengono qui riletti attraverso una serie di approfonditi studi per sottolineare la necessità di un allargamento delle prospettive critiche “italianistiche” che riconosca le complesse dinamiche attive da più di un secolo e mezzo dentro e fuori la penisola: da Cavour alla poesia e al romanzo del e sul ’48; da Pinocchio alla fine del verismo; dal bilinguismo degli scrittori emigrati all’incontro con le divisioni razziste statunitensi; dall’interculturalità poetica alle voci più innovative dell’attuale panorama italoamericano, in cui i “segni” italiani entrano in dialogo con quelli delle altre emigrazioni europee. -
Commento della «Divina Commedia». Canti XX-XXIV
Sono gli indovini, i barattieri, gli ipocriti e i ladri i protagonisti di questi canti dell’Inferno dantesco. Nella quarta bolgia (canto XX), gli indovini sono condannati a camminare con il viso stravolto sulla schiena. Personaggio emergente nella bolgia degli indovini è Manto e, con essa, la città di Mantova, che offre a Dante l’opportunità di illustrare la patria del suo maestro: Virgilio. Tra i barattieri immersi nella pece bollente dove si dibatte Ciampolo di Navarra e poi due barattieri sardi: Frate Gomita e Michele Zanche. Tra gli ipocriti sta l’ipocrita più famoso della storia: il sacerdote Caifa. Mentre tra i ladri spicca il brigante sacrilego Vanni Fucci, che, assieme alla stigmatizzazione della bestemmia, lanciata contro Dio da questo dannato, offre a Dante l’occasione per la sua invettiva contro Pistoia, nonché la predizione della sconfitta del partito di Dante – il partito dei Guelfi Bianchi –, nell’agro pistoiese. Il libro (quarto della serie dei commenti di Santino Cavaciuti) ha come caratteristica fondamentale l’attenzione costante all’aspetto poetico del canto. Un aspetto evidenziato, oltre che nelle parole, nei suoni, nelle pause e negli accenti. -
Scrivere al tempo della globalizzazione. Narrativa italiana dai primi anni Duemila
Nell’arco di un quarto di secolo, ondate migratorie successive hanno trasformato un fenomeno episodico in una condizione strutturale dell’Italia contemporanea. I flussi (di persone ma anche di merci e culture) hanno avuto (e hanno tuttora) notevolissimo impatto su società, politica, economia, demografia, cultura. E sulla letteratura? È cambiata in questi ultimi vent’anni la letteratura italiana? Interroga il mondo in trasformazione? Si adatta? Reagisce? Innesca la propria forza diagnostica? La risposta a queste domande non è semplice, implica privilegiare approcci interdisciplinari e considerare gli effetti della globalizzazione su rapporti egemonici, geopolitica della conoscenza, cultura, lingua e canone nazionali. Le problematiche con cui dialogano le produzioni letterarie italiane ipercontemporanee, di cui nel presente volume si propone una lettura critica, sono il riflesso di un’Italia che (non) cambia, di un Paese attraversato da trasformazioni mondiali più subite che volute, cui talvolta resiste, talvolta si arrende, ma di cui sa anche approfittare per rinnovarsi e reinventarsi. In questo spazio evolutivo e cangiante, l’immaginario letterario è luogo privilegiato di decostruzione e creazione. In questo spazio, nuove prospettive teorico-critiche, collegando temporalità e spazialità, passato e presente, colonizzazioni, migrazioni, Sud endogeno e Sud del mondo, ridefinizioni identitarie e circolazione mondiale di culture omologanti, aprono fertili piste di riflessione. -
Gli accoppiamenti maliziosi. Scambi e contatti di lingua, e altro, tra italiane e inglesi
Gli accoppiamenti maliziosi del titolo sono quelli tra parole inglesi e italiane. Nel volume si ripercorre la storia dei rapporti tra le lingue e si descrivono le principali caratteristiche dell'influsso inglese sull'italiano contemporaneo. Con lo spunto del sesso si vuol rendere la lettura più leggera e stuzzicare la curiosità del lettore su singoli casi, non sempre noti, per introdurre alcune nozioni scientifiche fondate sugli studi più aggiornati sul tema. Il volume si divide in cinque parti e dopo la storia e aspetti di politica linguistica passa a esaminare fatti di semantica e di morfologia, per poi approfondire problemi linguistici specifici, come pronuncia e grafia, formazione delle parole, interiezioni e ideofoni, e singole questioni di lessico e sintassi. -
Lo Stilnovo
Lo Stilnovo è stato oggetto negli ultimi anni di una rinnovata fortuna critica di cui questo volume traccia un bilancio con l’obiettivo di offrire a un lettore che si appresta a studiare quel fondamentale periodo della storia della poesia italiana uno strumento agile ma allo stesso tempo completo, che definisce le novità della “scuola” e propone possibili soluzioni ai problemi storiografici e critici ancora aperti. Il primo capitolo è dedicato alla definizione dello Stilnovo, ancor oggi in bilico tra etichetta storiografica e movimento dotato di concretezza storica, norma e autonomia; il secondo è composto dai profili biografici e poetici degli autori che allo Stilnovo diedero vita; il terzo si concentra sui modelli e sullo stile della produzione dei suoi rimatori; il quarto esamina i principali temi trattati dalle poesie dello Stilnovo con al centro le grandi questioni dell’amore e della nobiltà. Il volume si muove dunque sui versanti storico, culturale e poetico e si configura come una guida di livello universitario alla lettura dello Stilnovo e alla conoscenza dei suoi protagonisti. -
Noir Sardegna. Percorsi controculturali e indagini storiche nel romanzo poliziesco contemporaneo
Negli ultimi vent'anni, la narrativa sarda è stata profondamente rinnovata dal romanzo poliziesco. Particolarmente versatile e aperto a temi che vanno dall'antropologia alla storia e dalla società alla scienza, il genere noir ha contribuito in modo straordinario al rinnovamento dell'immaginario associato alla Sardegna rimasto spesso ancorato a vecchi stereotipi, anche letterari, che il poliziesco sembra voler decostruire. Noir Sardegna prende in esame romanzi di Giulio Angioni, Flavio Soriga, Marcello Fois, Luciano Marrocu e Giorgio Todde. Abbracciando tematiche socio-antropologiche e storiche, questi scrittori sono accomunati non solo dalla capacità di far evolvere il genere poliziesco ma anche dall'elaborazione di un discorso controculturale che ci invita a rileggere criticamente fatti storici e culturali al fine di svelare, ed eventualmente smentire, i valori e i luoghi comuni che hanno alimentato l'immaginario collettivo sulla realtà sarda, e più generalmente italiana, ieri e oggi.