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Decostruzioni dell'Homo Italicus nella poesia italiana del Novecento. (Pascoli, Gozzano, Campana, Gobetti, Montale e il secondo Novecento)
La riflessione sullo strappo nella poesia del Novecento rispetto ai canoni più tradizionali e vincenti dell'Homo Italicus, come potremmo chiamare il prototipo letterario e culturale dell'Italiano sedimentatosi nei secoli, emerge sin dal titolo del volume. Fondamentale, nel rompere quel canone, è il Gobetti lettore di poesia e critico implacabile degli aspetti più inquietanti e reazionari dell'«autobiografia della nazione». Proprio il dialogo di Montale con Gobetti e Papini fa da cerniera tra primo e secondo Novecento, riflettendo su «ciò che siamo» e ancor più «non siamo». A precederlo alcuni dei suoi padri nobili: Pascoli, Gozzano e Campana; a seguirlo, le voci maggiormente rappresentative del genere poetico di contestazione più radicale: quella forma invettivale quanto mai viva nel secondo Novecento e oltre. Tra le peculiarità di questo volume di Carla Chiummo spicca la scelta di un taglio ""militante"""" e insieme attento - come è proprio della metodologia della studiosa - alle caratteristiche stilistiche, linguistiche e intertestuali degli autori qui attraversati."" -
Dire i traumi dell'Italia del Novecento. Dall'esperienza alla creazione letteraria e artistica
Il Novecento è stato «il secolo del trauma» e nel volume si intende verificare, con i dovuti distinguo, se e in quale misura nella produzione culturale dell'Italia novecentesca si può individuare un percorso in virtù del quale quella produzione può essere letta come il racconto di alcuni dei maggiori avvenimenti storici. Così le sezioni del volume si dividono in : ""Soldati e scrittori: il trauma della Grande Guerra"""" - dove vengono studiate le opere poetiche e figurative di tre nomi celebri della letteratura italiana; """"Le scritture-testimonianza. Il trauma del fascismo e della Seconda guerra mondiale"""" - dove viene affrontato un largo spettro di problematiche e di autori nel periodo che va dagli anni Venti-Trenta alla Seconda guerra mondiale. In """"Mediazioni terapeutiche del trauma. Resilienza e tabù"""" si presentano varie forme di scrittura e trasmissione del trauma: testimonianze orali dei deportati ebrei romani; memorie (affidate a taccuini e diari) scritte nel campo di Gusen; ricordi di numerosi sopravvissuti ai bombardamenti in Toscana durante la Seconda guerra mondiale; dialoghi e spazializzazione teatrale di esperienze indirette della Shoah; rielaborazioni letterarie delle violenze commesse sui civili; ricostruzioni storiche delle """"Marocchinate"""". Fra mediazione terapeutica assicurata dalla parola e silenzio legato alla vergogna di fatti inconfessabili, si affrontano qui alcune delle situazioni più drammatiche della Seconda guerra mondiale e dei campi di concentramento."" -
Momenti salienti della narrativa italiana fra Otto e Novecento
Questo volume raccoglie venti saggi critici sulla narrativa italiana fra Manzoni e i classici del secondo Novecento, quali Giorgio Bassani e Lalla Romano. L'autore ha inteso rendere più intelligibili dei testi di per sé significanti, illuminandone la coerenza intrinseca e mostrando come essi agiscano sui lettori. Data l'estensione limitata dei capitoli, non si studia l'opera omnia di ogni scrittore, ma si esaminano i singoli testi, racconti o romanzi, che vengono considerati nella loro complessità narratologica, semantica e stilistico-formale. L'autore è difatti convinto che l'opera letteraria sia sempre emozione e pensiero, forza persuasiva e riflessione intrinseca, e che questi fattori, piuttosto che agire successivamente nel discorso, siano compresenti nelle strutture testuali. -
Critica delle emozioni
Il volume ha l'obiettivo di fornire un'ampia e puntuale panoramica sull'attuale dibattito nazionale e internazionale in merito all'affascinante ma problematica ipotesi di una ""critica delle emozioni"""" che possa ridefinire e mettere in discussione alcuni dei tradizionali nuclei della critica testuale, attraverso spunti provenienti da ambiti diversi da quello letterario, come quello fisiologico e biologico. L'impostazione interdisciplinare consente di vagliare tale ipotesi critica da diverse prospettive. Il volume si articola in quattro sezioni, ciascuna delle quali affronta le emozioni e la loro rielaborazione retorica e figurativa nelle opere d'arte. Le neuroscienze (Fusillo, Pecere, Gervasi), l'antropologia (Iacoli, Gasperina Geroni), la sessualità (Giartosio, De Laude) e la visività (Seligardi, Milani) sono i campi del sapere individuati al fine di avviare un'inedita riflessione sulla letteratura e le arti visive. Introduzione di Marco Antonio Bazzocchi."" -
L'italiano lungo le vie della musica: l'opera lirica
Il prestigio della cultura musicale italiana è ancora oggi testimoniato dai vari italianismi utilizzati in numerose lingue straniere (adagio, allegro, pizzicato, soprano sono solo alcuni degli innumerevoli esempi) e riflette il fatto che l'italiano, lingua di per sé ancora oggi percepita come particolarmente ""musicale"""", era considerata in passato addirittura la lingua della musica per eccellenza. In questo volume si affronta il tema dell'italiano dell'opera lirica: dal punto di vista linguistico-musicale con interventi su singoli autori e su specifici contesti (Francia, Croazia, Ungheria, Egitto), dal punto di vista didattico con approfondimenti su singole opere (come la Cenerentola di Rossini), su particolari problematiche (come l'acquisizione della pronuncia, la costruzione del sillabo) e su specifici profili di apprendenti (studenti, cantanti e musicisti di madrelingua francese, russa, cinese, tedesca). All'interno saggi di Pierangela Diadori, Guglielmo Pianigiani, Ilaria Bonomi, Giuseppe Barbaro, Maria Luisi, Maura Filippi, Tamara Török, Shaima Fathy Semman Ismaiel, Fabio Rossi, Fanny Eouzan, Luciano Pellegrini, Anna Aksenova, Beatrice Fanetti, Jessica Lombardi, Maria Cecilia Luise, Giulia Tardi e Paolo E. Balboni."" -
Punti di incrocio, di attenzione, di briga e d'affetto. Lettere ai tempi di conflitti e di guerre nel Novecento
Questo volume è dedicato alla funzione e all'aspetto formale dei carteggi scambiati nel contesto di conflitti e di crisi politiche, attraverso tempi e paesi diversi come il Giappone e la Polonia e, certamente e sempre, l'Italia, attorno alle due guerre mondiali. I contributi trattano della prassi letteraria, linguistica e sociale delle missive in un contesto culturale in senso largo, che rappresentano punti di incrocio fra mittente e destinatario, fra lo o la scrivente e il pubblico, fra i terroristi e la società. Si parla di un panorama ampio: le lettere diplomatiche rinascimentali, quelle degli ammiratori al ""sommo poeta"""", quelle agli editori negli anni Trenta, si studia l'immagine della donna nella posta del cuore o le cartoline dei famigliari ai soldati... Ma al centro c'è sempre - per chi vive nel caos degli avvenimenti sconvolgenti - il desiderio di un legame diretto con l'altro, e la speranza di ricevere una risposta, persino indiretta, una corrispondenza che ristabilisca un ordine e una possibilità di affrontare il presente. All'interno saggi di Elisabeth Kertesz-Vial, Isabella von Treskow, Donatella Bisconti, Luisa Amenta, Carlo Leo, Andrea Quarta, Sandra Covino, Zsuzsanna Tóth-Iszó, Anna Scicolone, Paolo Leoncini, Stefan Biela?ski, Giulia de Savorgnani, Amelia Ciadamidaro, Malgorzata J. Lewandowska, Carmen Van den Bergh, Giulio Vaccaro e Nicolas Violle."" -
Viaggi minimi e luoghi qualsiasi. In cammino tra cinema, letteratura e arti visive nell'Italia contemporanea
"Viaggi minimi e luoghi qualsiasi"""" esplora narrazioni italiane di viaggio, di luoghi qualsiasi e di paesaggio in letteratura, fotografia, cinema, teatro e romanzo grafico, mettendo in dialogo gli oggetti e i soggetti in movimento. Tramite una varietà di letture critiche e di approcci metodologici, il volume affronta due aspetti inscindibili della spazialità contemporanea. Da un lato i saggi analizzano una serie di narrazioni in scrittura e immagini di viaggi minimi, esplorazioni lente e attente del quotidiano, e di luoghi che spesso passano inosservati, ma anche racconti traumatici della migrazione o della fuga. Dall'altro affrontano la rappresentazione dei luoghi stessi, quali luoghi qualsiasi, anti-monumentali, spazi esperiti sensorialmente e creati grazie alla narrazione che li recupera dalla sfera del cosiddetto marginale, banale o non degno di attenzione. La tesi che sottende il volume è che tali tematiche rivelino non solo le modalità della spazialità contemporanea ma anche i modi in cui i soggetti si costituiscono in relazione allo spazio, e quindi le principali ansie e tensioni culturali in gioco del contemporaneo. All'interno saggi di Marina Spunta, Monica Jansen, Inge Lanslots, Maria Bonaria Urban, Emma Grootveld, Chiara Giuliani, Luca Dell'Omo, Clemens Arts, Alice Flemrová, Ulla Musarra-Schrøder, Natalie Dupré, Claudia Cavatorta, Giovanna Lo Monaco, Matteo Martelli e Paolo Barbaro." -
Oceano Mediterraneo. Naufragi, esili, derive, approdi, migrazione e isole lungo le rotte mediterranee della letteratura italiana
Pensare al Mediterraneo in un'ottica geo-culturale induce a interrogarsi e a immaginare un'identità mediterranea plurima, conflittuale quanto armonica. Un passo ulteriore implicherà il sondaggio degli strumenti espressivi, degli intrecci di voci, dei linguaggi che raccontano il Sud dei Sud, quello mediterraneo, facendo emergere le mutazioni nell'assetto dei generi letterari e la formazione di idioletti e linguaggi che si affermano quale patrimonio comune ai popoli delle sue sponde. Le innumerevoli rotte e le vie marittime che solcano l'angusto spazio del bacino mediterraneo generano infatti una rete di rimandi culturali e di costellazioni metaforiche dalle fittissime maglie. Il cerchio mediterraneo è, nella sua perfezione, attraversato da rette, continue e tratteggiate, e dalla bisettrice appenninica che con la sua dimensione peninsulare fa sì che l'Italia vi sia completamente immersa. Le rette sono rotte esistenti da secoli e che oggi, alla luce degli avvenimenti che muovono, fondono e cancellano culture e popoli, più che mai esigono una lettura critica che confronti, non precludendo una lettura comparata o transmediale, il discorso letterario italiano contemporaneo con il contesto in cui si muove e che gli è naturale, quello mediterraneo. -
L' italiano lungo le vie della scienza e dell'arte
Attraverso un itinerario che va dal Medioevo all'età contemporanea i saggi qui proposti tracciano le tappe e i possibili incroci dell'Italiano lungo le vie della scienza e dell'arte, esemplificando la tradizione secolare e la rilevanza culturale di testi e autori collocati di là dal circuito della lingua propriamente letteraria. L'espressione delle conoscenze scientifiche e artistiche, con cui si misurano anche importanti scrittori, offre una grande varietà di soluzioni, discendente - sia per la scienza sia per l'arte - dalla coesistenza dei due piani della speculazione intellettuale e delle abilità pratiche. Dai volgarizzamenti medici alla matematica rinascimentale, da Galileo a Gadda, dalla lingua del diritto a quella della fisica, dal vocabolario delle botteghe artistiche al raffinato lessico di Roberto Longhi, le risorse della lingua si ampliano duttilmente. Anche la didattica dell'italiano ha rivolto la propria attenzione al linguaggio specialistico di questi due settori elaborando proposte metodologiche volte a sostenere il lavoro linguistico alla base della comprensione di testi scientifici e artistici e a potenziare il sostegno dell'immagine come efficace ausilio per l'apprendimento. -
L' italiano lungo le vie della musica: la canzone
Non meno che all'opera lirica (cui è dedicato il volume gemello di questa serie), alla canzone cosiddetta ""leggera""""(sulla quale esiste ormai una nutrita bibliografia) è dovuto il persistente successo della lingua e della cultura italiana nel mondo. In questo volume si affronta il tema da un punto di vista prevalentemente linguistico e testuale, senza trascurarne il risvolto didattico. Sia che si tratti di profili diacronici o tematici complessivi (storia della canzone e storia dell'Italia unita; uso del dialetto nella canzone italiana); sia che ci si occupi di singoli artisti del passato (come Rodolfo De Angelis) o di esponenti della grande tradizione della canzone d'autore (Fabrizio De André e il suo rapporto con Umberto Saba, Vinicio Capossela, Francesco Guccini); sia infine che si illustrino singoli momenti e movimenti (Italo Calvino e i Cantacronache, il progressive rock all'italiana, la lingua del recente fenomeno rap), i saggi non mancano di inserire il fenomeno nel contesto internazionale, come è ancor più esplicito negli interventi relativi all'italiano usato da cantanti di madrelingua non italiana (è il caso, tra l'altro, dei francesi Phoenix e degli elementi italiani nei testi del cantautore istriano Blaskovic). Ma la canzone può essere anche un supporto prezioso per l'insegnamento della lingua e della cultura italiana a stranieri, come si mostra nei saggi della seconda sezione, da una riflessione generale di carattere neurolinguistico all'impiego della canzone d'autore come avviamento all'educazione letteraria, a specifiche esperienze didattiche in diversi contesti linguistici (Polonia, Croazia). Il volume si rivolge dunque non solo a italianisti e linguisti interessati alle forme espressive della canzone italiana, ma anche a chi di questa si serve nella pratica didattica quotidiana. All'interno, introduzione di Lorenzo Coveri e Pierangela Diadori; nella Parte I (La lingua della canzone italiana e il contesto internazionale), saggi di Roberto Sottile, Edoardo Buroni, Luciana Guido, Maria Alessandra Pappaterra, Francesca Bravi, Giovanni Inzerillo, Iva Persic, Leonardo Masi, Gabriella Cartago e Jacopo Ferrari, Stefano Telve, Simone Barco, Valter Milovan; nella Parte II (La canzone per l'insegnamento della lingua e della cultura italiana a stranieri), saggi di Valentina Bianchi, Fabio Caon e Camilla Spaliviero, Gerardina Antelmi e Marcello Giusto, Sandra Tamaro, Antonia Luketin Alfirevic."" -
Idee, forme e racconto della città nella narrativa
Nella letteratura a noi più prossima, quella comparsa nell'arco cronologico che va dai primi decenni del Novecento al Terzo Millennio, la città diviene il punto di incontro di diverse prospettive metodologiche che hanno promosso felici contaminazioni, muovendo dalle teorie di pensatori quali Benjamin, Lotman, Foucault, Deleuze, Bachelard, Augé e giovandosi dell'intera riflessione postmoderna. Nei saggi raccolti in questo volume città reali e dell'anima, luoghi e non luoghi si rispecchiano gli uni negli altri in un costante gioco di rinvii che privilegia il punto di vista storico-letterario, si arricchisce dello sguardo linguistico e non si sottrae a punti di vista liminari, talvolta stranianti, che recuperano spazi 'perduti' o in attesa di riscatto. Studiare la città letteraria significa dunque, in queste pagine, non solo ragionare sulle modalità con cui essa è stata narrata, ma arrivare sino alla sua essenza artistica, architettonica, sociologica e storica, interagendo così con l'immaginario individuale e collettivo dei lettori. All'interno saggi di Lucinda Spera, Monica Cristina Storini, Cristina Placido, Ana Stefanovska, Erica Bellia, Dirk Vanden Berghe, Giulia Zagrebelsky, Hanna Serkowska, Linda Garosi, Paola Cantoni, Dragana Kazandjiovska, Silvia Contarini, Francesca Rubini, Liana Tronci, Nikica Mihaljevic, Sonja Caric, Anastasija Gjurcinova, Katarina Dalmatin, Elis Deghenghi Olujic e Caterina Romeo. -
Letture dell'Inferno di Roberto Benigni. Atti del Convegno (Apiro/Jesi, 6-7 ottobre 2018)
Il volume prosegue il progetto in tre fasi iniziato nel 2015 (in occasione dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri) con un convegno in cui specialisti di varie discipline (linguistica, filologia classica, filosofia, medievalistica, comparatistica, letteratura italiana) analizzavano il volume ""Il mio Dante"""" di Roberto Benigni con frequenti riferimenti alle letture dantesche. Con il secondo convegno, e gli atti qui pubblicati, ci si concentra invece sulle letture dell'Inferno che l'attore e regista ha proposto per diversi anni a Firenze, tenendo conto delle principali interpretazioni critiche dei singoli canti. Oltre al valore """"spettacolare"""" delle realizzazioni di Benigni si vuole evidenziare, tra l'altro, la sua profonda conoscenza della critica dantesca. In tale ottica centrali sono la relazione di François Livi che precede le riflessioni dei docenti, nella quale s'inquadra La commedia nella teologia medievale, e quella di Carlo Ossola che conclude il volume: un elogio in litteris della sapienza e del nome dell'attore che il poema stesso racchiude."" -
Trasmettere il sapere, orientare il comportamento. Tipologia linguistica, generi testuali, modelli culturali della prosa educativa
Il volume intende promuovere una prima riflessione sui temi centrali dell'indagine, ovvero la tipizzazione linguistica, la specificità testuale e i modelli formali e culturali della prosa educativa, a partire dalle manifestazioni tardo-antiche e medievali (laiche e religiose) fino all'età moderna e contemporanea. La ricerca - fondata principalmente su un approccio filologico-linguistico - ha perseguito l'obiettivo di definire gli aspetti strutturali e concettuali della prosa di testi che assolvono a una funzione pedagogico-didascalica intesa in senso lato, ovvero sia come trasmissione del sapere sia come precettistica comportamentale. La prima parte del volume Antichità e Medioevo, accoglie i contributi incentrati sull'analisi della produzione antica, medievale, umanistica e rinascimentale e, nello specifico, dei modelli formali e delle strategie compositive che caratterizzano il processo di legittimazione, trasmissione e riuso del sapere nei testi enciclopedico-didascalici e nella trattatistica di materia amorosa. La seconda sezione del volume, dedicata all'Età moderna e contemporanea, si apre con un contributo di storia linguistica italiana, che mette a confronto alcuni aspetti della scrittura di due autori, Bembo e Galileo, dalla forte impronta prescrittiva e persuasiva. Seguono una serie di contributi, di taglio precipuamente letterario, che conducono il lettore attraverso i secoli e in diversi domini linguistici e culturali. -
Antico e moderno: sincretismi, incontri e scontri culturali nel Rinascimento. Atti del XXX Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 19-21 luglio 2018)
È il rapporto tra antico e moderno in riferimento a definizioni più volte ripetute sia nella trattatistica come nei dibattiti rinascimentali che afferiscono alle arti figurative, alla letteratura, alla filosofia, alla religione, il filo rosso che lega tutti i saggi del volume. Così come centrale risulta l'importanza del mondo classico come punto di riferimento e presupposto per la realizzazione di quell'evoluzione culturale che ha contribuito allo splendore delle arti nel Rinascimento. In particolare sono di rilievo gli studi sull'architettura rinascimentale segnatamente alla ripresa della pianta centrale con i suoi vari e diversi significati simbolici e religiosi. -
Dialetti reloaded. Scenari linguistici della nuova dialettalità in Italia
Il volume raccoglie alcuni contributi che scandagliano del repertorio linguistico dell'Italia di oggi quel territorio definito da Berruto come la «neo-usabilità dei dialetti» o, con altre etichette, «risorgenze, rivitalizzazioni dialettali». Nella prima parte, Nuovi semicolti e scriventi digitali, dopo alcune riflessioni e aggiornamenti sull'italiano dei semicolti, si indaga la presenza del dialetto sul web. Alla presenza del dialetto in testi e autori recenti è dedicata la seconda parte, Letteratura neodialettale e dintorni, mentre nella sezione conclusiva, la terza, Dialetto, dialetti e media, si esplora la vitalità dei dialetti in media diversi, dal cinema al fumetto, dalla canzone alla fiction televisiva. -
«Poeta e ribelle»: Gian Pietro Lucini teorico e critico della letteratura
Gian Pietro Lucini, poeta e scrittore lombardo vissuto tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, svolse un'intensa attività di teorico e critico della letteratura. Egli si confrontò infatti con le più importanti esperienze artistiche di inizio secolo, dal Futurismo al dibattito sulla liberazione dalla metrica tradizionale che portò all'affermazione del verso libero, secondo lui unico metro in grado di adattarsi al mutato contesto storico-culturale e alla diversa sensibilità dei poeti novecenteschi. Lucini fece anche i conti con la tradizione letteraria più prossima (Dossi e D'Annunzio), e con quella ottocentesca (Foscolo didimeo). Inoltre le sue numerose recensioni ad autori contemporanei fanno luce sulle questioni letterarie più dibattute in quegli anni e sui poeti che meglio incarnavano la nuova temperie culturale, facendo di Lucini uno sperimentatore di tutte le direzioni decisive della cultura del suo tempo, quelle che poi decideranno del Novecento in quanto tale. -
Più di sacro che di profano: alcuni esempi di scrittura femminile
Gli studi raccolti nel volume trattano aspetti differenti della scrittura femminile. Prevale l'interesse per i testi religiosi, che tra medioevo ed età moderna hanno rappresentato il nucleo essenziale delle opere scritte da donne: l'educazione e le letture devote ne forgiavano, infatti, anche la lingua e, in particolare, il lessico, le immagini e le metafore. Intende, invece, contrastare il pregiudizio che spesso ha accompagnato la scrittura femminile il saggio sul libretto dell'opera prima di Gioacchino Rossini, Demetrio e Polibio, composto da Vincenzina Viganò Mombelli, esperta conoscitrice delle tendenze del suo tempo. Compiono un vertiginoso salto temporale gli ultimi due studi dedicati ai romanzi di Elena Ferrante, scrittrice che, pur rinunciando a commutazioni di codice, riesce a far percepire il suono del dialetto contrapposto all'italiano e a rappresentare, anche attraverso questo contrasto, la conquista ancora faticosa di identità e sapere da parte delle donne. -
Leggere senza libri. Conoscere gli e-book di letteratura italiana
Nella vita di tutti i giorni, facciamo molta attenzione alla qualità: facciamo colazione con caffè fair trade e biscotti in cui non vogliamo olio di palma, beviamo acqua minerale con pochissimo sodio e ci informiamo accuratamente sui grassi contenuti nei vari cibi. Se però - ad esempio - vogliamo leggere sul nostro tablet un'opera della letteratura italiana, non facciamo abbastanza caso a ciò che scarichiamo da internet. C'è un curioso paradosso nell'uso che facciamo del web: prendiamo per buono quasi tutto ciò che vi troviamo, senza chiederci come vi è stato caricato né come ""funziona"""" un e-book. A partire dagli anni Novanta, si è assistito a una vera e propria corsa alla digitalizzazione di opere letterarie, specie se non soggette a diritti d'autore. Dal commercio di biblioteche digitali su CD-ROM, si è presto passati a piattaforme online gratuite, almeno in apparenza. La forza di tali progetti è nella quantità di titoli inseriti, più che nell'affidabilità di ognuno di essi, che risente fortemente delle dinamiche - frettolose e low cost - con cui queste risorse sono state acquisite. Questo libro avverte sulle dinamiche della digitalizzazione di massa e sulla conseguente ipoteca che grava sulla qualità dei relativi prodotti, non per scoraggiarne l'impiego - ormai entrato nella prassi quotidiana di ampie fasce della popolazione - ma per abbinarvi la necessaria consapevolezza critica, che consiglia spesso una verifica sulle più accreditate fonti cartacee."" -
La figura del mediatore linguistico e culturale nell'era digitale
L'era digitale è quella dei ""big data"""" e dei """"social media"""" ma è anche, e forse proprio per questo, l'epoca dei """"large contacts"""". Ciò significa che la mediazione linguistica e culturale è destinata a diventare una funzione strategica affinché questi contatti inneschino una """"comunicazione"""" reciprocamente comprensibile ed empatica. Operazione che, risalendo all'etimologia del termine, significa """"mettere qualcosa in comune"""", presupposto necessario, sebbene non sufficiente, di ogni transazione pacifica, condivisa e mutualmente proficua. Per dirla con uno slogan, nel XXI secolo la mediazione linguistica e culturale pur senza essere tutto sarà dappertutto. Una funzione pervasiva per cucire le smagliature sociali, ridurre le distanze culturali tra mondi che un tempo non si incontravano, negoziare significati nel babelico flusso della comunicazione digitale. Pertanto di fronte a questo nuovo scenario globale la mediazione linguistico-culturale, come processo, e il mediatore, come figura professionale, sono entrambi concetti da ridefinire e aggiornare alla luce delle rapide trasformazioni in atto. Il volume propone una selezione di interventi su questo tema presentati in occasione del convegno """"La figura del mediatore linguistico e culturale nell'era digitale"""" organizzato a Fermo nel 2018, evento che ha tenuto a battesimo anche la nascita dell'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Linguistica e Culturale (OSSMED)."" -
L' Odissea di Ulisse nella cultura italiana. Un insolito pellegrinaggio in sette tappe
Una vera e propria odissea, quella di Ulisse nella cultura italiana... Oggi, di tutti gli eroi antichi Ulisse è forse il più amato, e particolarmente in Italia. Invece è ben lungi dall'essere stato sempre popolare. La sua vicenda italiana, a giudicare dalle numerose riscritture di cui fu oggetto, è caotica, intervallata da periodi d'ombra. Solo col secolo XX risorge alla luce. Questo libro propone un percorso sulle tracce di Ulisse nei vari secoli della cultura italiana, un pellegrinaggio che porta il lettore dal mondo antico alle soglie del Duemila, in cui le tradizionali Sette Chiese hanno la forma di sette tappe (i sette capitoli del libro). Mette in rilievo le opere che in passato lo celebrarono, ma anche rivela, tramite tanti testi ormai dimenticati, la forma di penitenza nella quale fu mantenuto, e soprattutto la fosca figura che di lui propose il teatro. Parallelamente esamina le possibili ragioni dell'occultazione o dell'incredibile deprezzamento di cui per secoli Ulisse fu vittima, ma anche i motivi, altrettanto inauditi, della sua riabilitazione alla fine dell'Ottocento. Mettendo in rilievo il ruolo di primo ordine giocato dall'Italia nella storia europea di Ulisse, questo percorso conduce il lettore nei vari settori della cultura, in compagnia di autori del passato, sia maggiori (Dante, Petrarca, Boccaccio, Monteverdi, Foscolo...) che minori (innumerevoli), fino a quelli del Novecento e dopo.