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Un viaggio attraverso la conoscenza. Studi in memoria di Paul A. Colilli (1952-2018)-A journey through knowledge. A festschrift in memory of Paul A. Colilli (1952-2018)
Il volume raccoglie quarantasei contributi di studiosi e studenti. Vuole essere un omaggio alla figura di Paul A. Colilli, ma allo stesso tempo è un'opera miscellanea di valore accademico che spazia in campi del sapere diversi. Nel volume si trovano spunti di riflessione linguistica e letteraria, filologica, storica, educativa, nel tentativo non pretestuoso di coprire il viaggio nel sapere umano che Paul ha percorso in una vita dedicata alla ricerca e all'insegnamento universitario. È un tributo a Paul, quindi, ma più in generale il volume è un omaggio agli Italian Studies e all'italiano nel mondo visti attraverso gli occhi di un grande studioso nordamericano. -
Prospettive letterarie sulla migrazione nel romanzo italiano contemporaneo
Come interpretare le migrazioni italiane nel XXI secolo? Le scienze politiche, la storia, la sociologia e l'antropologia affrontano l'argomento da vari punti di vista con modalità molto diverse tra loro, senza giungere a una definizione di ""migrante"""" universalmente riconosciuta; d'altro canto, le rappresentazioni mediatiche si rivalgono del lessico della migrazione per creare scenari stereotipati delle persone in movimento. Analizzando gli immaginari fittizi ma verosimili che gravitano attorno alle parole """"migrare"""", """"straniero"""", """"profugo"""", """"esodo"""", """"trasferimento"""" e """"integrazione"""" in quattordici romanzi italiani degli anni Duemila, il volume intende mettere in luce i diversi significati di cui si fa portavoce il lessico della migrazione e al contempo interrogarsi su di una parola che, rappresentando gli spostamenti umani, include una percezione del mondo tanto individuale quanto collettiva e globale."" -
Volgarizzare e tradurre con altri scritti sulla traduzione
Nato come intervento ad un Convegno triestino sulla traduzione e come tale stampato nel 1973 negli Atti relativi, pubblicato poi nella forma di un prezioso volumetto rosso Einaudi nel 1991 (e successivamente stampato in altra collana e tradotto in francese), ""Volgarizzare e tradurre"""" si imponeva allora e si impone ancora oggi per l'originale triplice prospettiva in cui l'argomento era affrontato: quella terminologica (con volgarizzare che tradisce una considerazione per così dire verticale del tradurre, dalla lingua sentita come più prestigiosa a quella popolare, il verdeutschen di Lutero), quella linguistica (col secolare dibattito su """"tradurre-tradire"""" o sulla traduzione ad sensum o ad verbum) e quella filosofica che vede sullo sfondo dell'atto del tradurre la difficile soluzione del confronto tra culture e civiltà diverse, adombrato anche nel «bisticcio traduzione=tradizione», «motto dialettico» caro a Folena. Già nella sua Premessa al volumetto, Folena riconosceva che negli anni intercorsi dal primo articolo «un'alluvione teorica» aveva investito la bibliografia prettamente linguistica sulla traduzione, e molto più di allora si è ormai arricchita anche quella sulla storia della traduzione. Ma il percorso foleniano attraverso i tre rami sopra indicati dell'indagine, capace di trasferire la problematicità del soggetto nell'evoluzione della storia, con i suoi rappresentanti eccellenti come san Girolamo, Leonardo Bruni, fino al folto dibattito sette-ottocentesco, mantiene tutti i suoi caratteri di originale, complessa e comprensiva messa a fuoco della traduzione."" -
Saggi sulla lingua letteraria tra Ottocento e Duemila
Il volume si divide in due sezioni: italiana e romanesca. Nella prima sono ospitati otto saggi dedicati ai seguenti autori e alle loro opere: Padula, Marinetti, Sem Benelli, Pirandello (uno al commediografo, l'altro al narratore), Luzi (ed è questa la sola ""licenza"""" poetica), Carmelo Bene, Dario Fo. Nella seconda i saggi sono cinque e riguardano autori come Zanazzo, Pasolini (narratore e sceneggiatore), Marè, Affinati e Zerocalcare. I contributi qui raccolti, quasi tutti di carattere monografico, indagano le scelte espressive, i caratteri e le contraddizioni dello stile, la selezione del lessico, le volute della sintassi delle opere esaminate. Ogni autore è presentato attraverso le scelte linguistiche che lo individuano e lo contraddistinguono."" -
Insolite e ignote. Drigo, Brin, Bonanni: scritture femminili negli snodi del Novecento
Il volume è dedicato a quel lato nascosto della narrativa e della scrittura femminile del Novecento italiano che merita di essere portato alla luce, non solo per ragioni di riscatto sociale. Vi sono motivi letterariamente intesi, per una collocazione ai crocevia del secolo XX che non appaia solo la ""riserva indiana"""" per scritture minori. Paola Drigo dal regionalismo veneto merita di avere voce in quella narrativa d'inizio secolo scorso che va dallo smarcamento dell'ipoteca verista e della scrittura d'appendice a forme di realismo autentico, impiantate sul femminismo e sull'esame del mutamento delle funzioni e sul ruolo domestico della donna, dietro la spinta di nuovi agenti culturali. Un contributo importante, talvolta ambiguo, alle dispute femministe negli anni Trenta è anche quello di Irene Brin: animatrice di dibattiti sul garbo donnesco e di imprese artistiche, Brin fu prima ancora il primo grande esempio al femminile di giornalismo, di critica e di narrativa colta negli anni di cambiamenti di rilievo nel romanzo, al campo sociale e professionale. Infine Laudomia Bonanni, a cui una vicenda personale di riservatezza ha impedito il riconoscimento di un indubbio talento narrativo. Da un contesto ambientale non agevole, Bonanni ha riflettuto con raro effetto artistico novità anche radicali nel nostro romanzo tra anni Cinquanta e Sessanta, ponendosi ad osservatorio critico fuori dalle facili etichette delle scritture femminili dell'epoca."" -
Parole filmate a Nord-Est. Le scelte plurilingui nella rappresentazione del Triveneto al cinema
"Parole filmate a Nord-Est"""" è il racconto della lingua attraverso il cinema. I primi due capitoli inseriscono il discorso più specifico sulla lingua filmata del Triveneto all'interno dell'ampio panorama cinematografico nazionale: ne vengono poste in luce diversità e congruenze, se ne sottolinea e conferma la costante oscillazione tra ricerca di oralità e rispetto della norma, se ne evidenziano i processi di stereotipia. Dalle vedute Lumière sul Canal Grande (1896) alle irriconoscibili calli di Pitza e datteri (2015), i passi si snodano lungo la storia del cinema e della lingua del cinema per conoscere i volti, le immagini e le voci che hanno rappresentato il territorio veneto. Perché oggi il processo di decentramento che ha allontanato la produzione del cinema dal monopolio romano ha lasciato spazio a realtà locali e micro-provinciali e al loro corredo linguistico; e perché questo corredo linguistico, taciuto e più spesso annacquato, torna oggi ad arricchire il plurilinguismo dei nostri schermi, dà voce all'irriducibile multiformità delle nostre vite e ne racconta i margini, le derive e gli incontri." -
Narrare la tragedia. Nel centenario della nascita di Primo Levi
Il volume raccoglie i contributi del seminario Narrare la tragedia. Nel centenario della nascita di Primo Levi tenutosi presso l'Università di Pavia i giorni 3 e 4 dicembre 2019. L'evento, ideato e curato dai dottorandi pavesi del curriculum di Filologia moderna del Dottorato in Scienze del testo letterario e musicale, ha proposto una riflessione intorno alle modalità impiegate per narrare la tragedia collettiva nella letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri, con uno sguardo alle forme di espressione teatrale e cinematografica. Partendo dall'esperienza tragica vissuta e raccontata da Primo Levi, alla cui opera è dedicata la maggioranza degli interventi raccolti in questo volume, il discorso è stato esteso ai modi e ai temi del tragico in altri autori italiani, con un interesse precipuo per le vicende legate alla tragedia del Secondo conflitto mondiale, ma con excursus anche in altri periodi storico-culturali. -
Letteratura dialettale a Napoli. Testi, problemi, prospettive
Il volume raccoglie nuovi studi dedicati alla letteratura dialettale napoletana, offrendo un quadro articolato e dettagliato dei lavori in corso e rinforzando, mediante un rinnovato dibattito critico, una linea di ricerca più che mai feconda e tutt'altro che localistica. Con un'attenzione costante al nesso tra storia, lingua e testi, gli autori indagano l'ampio periodo cronologico compreso tra i secoli XVII e XX, con prime incursioni nel XXI, attraverso un ventaglio di proposte metodologiche altrettanto vasto: dai cunti di Basile alle vrénzole di Mariano Bàino il tesoro letterario di Napoli viene sondato tramite ricostruzioni dei contesti d'elaborazione e scrittura, ricerche puntuali e (ri)letture di opere più o meno celebri. La partizione cronologica per secoli, proposta e pensata per meglio circoscrivere le diverse fasi della storia del napoletano in letteratura, è inframezzata da due conversazioni con poeti napoletani novecenteschi e una ricostruzione storicoletteraria di più ampio respiro. -
L'italiano in Europa. Esperienze linguistiche del Settecento
Uscito nel 1983, ""L'italiano in Europa"""" aveva suscitato subito grande interesse, confermato, negli ultimi decenni, da Convegni internazionali ad esso espressamente ispirati. Nello stesso 1983 gli fu attribuito il Premio Viareggio per la saggistica. Il titolo, giocato sull'ambivalenza italiano lingua/popolo, fa prevedere la ricchezza dell'orizzonte d'indagine e insieme la pluralità dei suoi livelli. Va anche sottolineata una sorta di primogenitura che spetta, nella storia della tradizione critica non solo italiana, ai singoli argomenti del volume. Distribuito in quattro capitoli, ciascuno con una propria autonoma identità, L'italiano in Europa ha il suo inconfondibile filo conduttore nel ritratto di civiltà e culture che proprio nel Settecento vivono il momento d'oro dei loro reciproci contatti. Con questa riedizione si dà l'opportunità di leggere un testo validissimo a distanza di quasi quattro decenni. Gli studiosi più giovani, ai quali Folena si rivolgeva di preferenza e in primo luogo, ne trarranno lo spunto per approfondimenti, integrazioni e sviluppi della ricerca da lui così generosamente avviata. E all'autore sarebbe piaciuto accompagnare questa opportunità intellettuale con la speranza e l'augurio, rivolto ancora e soprattutto ai giovani, di quella Europa unita, votata ai più fruttuosi interscambi culturali, commerciali, linguistici, sociali e ideali, a cui aveva sempre aspirato e quale emerge persino dai suoi studi."" -
Lingua e letteratura nel presente e nella storia. Atti del X Convegno internazionale di italianistica dell'Università di Craiova, 14-15 settembre 2018
Lingua e linguistica, letteratura italiana a dialogo con quella straniera, didattica delle lingue. Questi gli argomenti trattati nel volume a cura di Elena Pîrvu, docente di italiano all'Università di Craiova, e frutto dell'importante Convegno internazionale che si è svolto nella città romena tra il 14 e il 15 settembre del 2018. A discutere del ruolo del discorso e della cultura nella lingua e nella letteratura italiana, numerosi docenti provenienti da molte parti del mondo, specie dell'est Europa: Albania, Bulgaria, Polonia, Serbia, Slovacchia, Ungheria e Romania ma anche Spagna, Finlandia, Italia e Camerun. Oggi i risultati della due giorni di studi sono pubblicati in un'importante edizione, composta da oltre cinquanta saggi che approfondiscono sotto differenti punti di vista e prospettive alcune tematiche strutturali della linguistica, della letteratura italiana, della comparatistica e della didattica delle lingue. -
Testi a scuola. Tra lingua e letteratura
In una scuola in cui l'analisi del testo (letterario e non) dovrebbe essere pratica ampiamente diffusa e condivisa si registrano ancora oggi molte arretratezze anche rispetto alle Indicazioni nazionali vigenti. Perciò vengono qui riproposti i termini del dibattito sulle intersezioni e interazioni tra educazione linguistica e educazione letteraria. È un dibattito che, benché di lunga data, non ha ancora prodotto un cambiamento significativo e generalizzato dei modi di fare letteratura a scuola e che sembra essersi quasi interrotto nel momento in cui si sono dati per acquisiti, se non superati, strumenti critici (linguistici, semiotici e narratologici) che invece non lo sono affatto e che qualunque docente, almeno di italiano, dovrebbe conoscere. Questi strumenti, qui riproposti in un modo che vuol essere semplice e chiaro, permettono di individuare meglio, sullo sfondo del mare magnum dei messaggi che si producono, la specificità di quei testi che chiamiamo letterari e che si dispongono agli estremi di un continuum che muove dagli usi linguistici più comuni. Così, pian piano, entrando nel mondo della finzione letteraria, se ne mettono a fuoco le possibili infrazioni sul piano della coerenza e della coesione, gli sdoppiamenti comunicativi nel far risuonare, nei testi, voci (di narratori e personaggi) diverse da quelle dell'autore, usando spesso anche lingue e varietà diverse, in un plurilinguismo che rispecchia quello reale o che se ne serve per giocarci espressionisticamente. Chiude il volume una piccola antologia di contributi di approfondimento che inducono a fare i conti con luoghi comuni ancora diffusi, relativi a testi narrativi e poetici considerati invece nella loro architettura, nella loro utilità anche entro la didattica interculturale o entro percorsi attenti all'intertestualità, alla storia e ai confronti con altri autori e testi. -
Poesia, lingua e ascolto. Una nuova didattica per la scuola dell'infanzia
Ciò che determina la maggior parte degli apprendimenti del bambino in età prescolare è la sua motivazione e curiosità a sperimentare le proprie abilità per perfezionarle o acquisirne di nuove. Fondamentale è quindi il ruolo del docente che con saggezza didattica organizza attività in cui il bambino mette in atto l'imparare ad imparare, una strategia che gli permetterà di accrescere le sue conoscenze per tutta la vita. Questo è l'obiettivo del testo Poesia, lingua e ascolto. Una nuova didattica per la scuola dell'infanzia che attraverso sei saggi fornisce input per riflessioni teoriche e per applicazioni in aula: si tratta di un assaggio che i docenti potranno sperimentare subito sia per insegnare il lessico sia per sviluppare le abilità di comprensione orale: un vocabolario ben sviluppato nella scuola dell'infanzia è un predittore efficace della comprensione della lettura negli anni centrali della scuola primaria. -
Celati '70. Regressione fabulazione maschere del sottosuolo
Quattro romanzi, quattro voci monologanti: in altrettanti capitoli (e un ""preludio"""") Giacomo Micheletti ripercorre per intero la prima produzione di Gianni Celati, quella che dal """"pararomanzo"""" di Comiche (1971), passando per Le avventure di Guizzardi (1973) e La banda dei sospiri (1976), approda alla """"fiaba di formazione"""" di Lunario del paradiso (1978), e che presenta caratteri per più aspetti irriducibili alle successive narrazioni. Muovendo da una ricognizione intorno ai concetti di regressione e fabulazione, decisivi nell'elaborazione della poetica celatiana (da cui la scelta di intitolare ogni capitolo in omaggio al personaggio-maschera al centro delle singole opere, giusta la concezione """"medianica"""" della pratica narrativa sviluppata dall'autore), il discorso critico incrocia riferimenti al contesto storico-letterario (e culturale in senso lato), affondi di natura stilistica e ipotesi intertestuali, indugiando in particolare sull'influsso esercitato sui singoli romanzi dalle coeve traduzioni da L.-F. Céline, firmate a quattro mani con l'amico Lino Gabellone."" -
«Da dove piovono le immagini?». La parola e l'immagine nelle Cosmicomiche di Italo Calvino
Immergendosi per la prima volta nella lettura delle storie del fumettistico Qfwfq, scritte da Italo Calvino fra il 1963 e il 1984, si ha l'impressione che le parole prendano forma d'immagini, fluide e plastiche nel loro scorrere nella mente. Perché? Questo è stato il punto di partenza che ha destato l'interesse sul rapporto parola-immagine nei racconti cosmicomici: alla ricerca di uno strumento che potesse essere allo stesso tempo cognitivo, linguistico e stilistico, la trattazione approfondisce la vasta teoria sulla metaforologia per giungere ad una densa interpretazione dei testi, riportandoli, in ultima battuta, al confronto con alcune illustrazioni, ad oggi non ancora raccolte in volume, che accompagnarono diversi racconti nella loro prima uscita su quotidiani e riviste. Un viaggio ultragalattico che cerca di spiegare il legame fra il dato scientifico e l'immaginazione visuale nelle cosmicomiche, segno di una rinascita creativa per l'autore nella seconda metà degli anni Sessanta. Il volume è stato insignito dal Ministero austriaco dell'Istruzione, della ricerca e della scienza del premio Award of Excellence 2020, in qualità di una delle quaranta migliori tesi di dottorato del 2020 scritte e pubblicate nell'intera Austria. -
Arti transitabili. Letteratura e cinema
I rapporti inter artes hanno da sempre caratterizzato il discorso culturale e ancor di più contraddistinguono quello contemporaneo, aperto a nuovi strumenti comunicativi. La capacità di un'arte di transitare in un'altra è l'assunto da cui muove questo libro, in cui due sono i linguaggi ""in movimento"""" ad essere presi in esame: la letteratura e il cinema (e in un caso anche il teatro e la televisione). Una prima parte è dedicata agli autori polivalenti - registi/scrittori e scrittori/registi (Malaparte e Sorrentino) - mentre una seconda è consacrata all'adattamento cinematografico di opere letterarie (da Basile a Svevo passando per Manzoni e Boito). In entrambe le sezioni un ruolo fondamentale e innovativo è svolto dall'analisi delle sceneggiature, spesso inedite. Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità."" -
La scrittura per l'apprendimento dell'italiano L2
Che ruoli può avere la scrittura ai fini dell.'avanzamento della competenza generale in lingua seconda, in apprendenti con diversi gradi di alfabetismo? Quanto e come la scrittura in L2 mutua processi dalla scrittura in lingua materna? Come migliorare le competenze scrittorie degli apprendenti? Sebbene le domande d'interesse intorno al tema siano numerose, la scrittura è considerata tematica di nicchia nell'ambito degli studi sull'acquisizione dell'italiano L2. Il volume interviene sulla questione presentando studi empirici e riflessioni teorico-metodologiche che forniscono al lettore un aggiornato stato dell'arte sulle ricerche legate alla scrittura per diversi scopi e in diversi contesti, da quello universitario all'accoglienza migranti. Non mancano suggerimenti didattici per il potenziamento della motivazione alla scrittura di insegnanti e apprendenti, per la pratica scrittoria con le glottotecnologie e per l'avviamento alla scrittura di analfabeti. -
Gadda. Interpreti a confronto
"Gadda: interpreti a confronto"""" presenta un ricco pacchetto interpretativo articolato in undici lunghe fedeltà. Gli undici studiosi che qui si impegnano nel confronto ravvicinato sono gaddisti di lungo percorso, e il loro incontro, in sé occasione preziosa oltre che rara, permette di rifare insieme il punto della situazione degli studi gaddiani. Autore ormai non più misconosciuto, e nemmeno più solo un grandissimo inesportabile classico, Gadda vive splendidamente in una sua iperattiva ricezione, che lo vede incluso in programmi didattici a tutto mondo, o quasi - parola che a lui non sarebbe dispiaciuta, perché un po' di incompletezza ci vuole sempre. Se il lavoro per una migliore diffusione nel suo caso di certo non manca, un volume quale """"Gadda: interpreti a confronto"""" non è solo operazione ambiziosa. Questo è un libro che restituisce Gadda al lettore, in quanto da lettori ci siamo posti il problema della sua condivisione." -
Narrare e rappresentare la favola. Metamorfosi di un genere
Il volume, che raccoglie contributi assai diversificati dedicati alla rappresentazione delle favole, è organizzato a partire dalla letteratura, ovvero dai testi scritti delle favole, per estendersi alle visualizzazioni, alle rappresentazioni musicali e cinematografiche. Nuovo è l'approccio di aver messo in relazione generi e linguaggi diversi nei quali l'elemento favolistico emerge costantemente. L'analisi trasversale ha permesso inoltre di mettere in luce le oscillazioni linguistiche tra fiaba e favola, codificate nei generi letterari scritti ma ancora assai oscillanti sia nelle fiabe popolari orali sia nella lingua comune, a testimonianza dell'origine etimologica comune. Il latino fabula, infatti, risale alla radice indoeuropea *bh?, si incrocia con il verbo fari 'parlare', e giunge nell'italiano attraverso due tradizioni, una dotta e una popolare. Questa tradizione della scrittura e dell'oralità è ancora oggi assai presente nella lingua comune, che indica con favola e fiaba sia i generi letterari sia i racconti popolari orali, sia il parlato non vero, la bugia. Le tracce di queste tradizioni parallele sono numerose, continuative nel tempo, diffuse in ambito romanzo e non romanzo. Si tratta insomma di una parola che fa parte intimamente dell'uomo e lo accompagna fin dalla notte dei tempi, si è modificata nello spazio e nel tempo, e è stata narrata oralmente e per iscritto negli ambienti dell'intimità familiare, dalle nutrici, e negli ambienti pubblici e dai poeti. -
In fieri. Ricerche di linguistica italiana. Vol. 2
Secondo volume di pubblicazioni biennali in collaborazione con l'ASLI, Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Incontro dei dottorandi a Padova 2018). Obiettivo, dare spazio ai dottorandi. Il volume si divide idealmente in tre sezioni (testi letterari, antichi e moderni) e comprende: Simone Pregnolato, La filologia per la storia della lingua: proposte per un'edizione del Troiano Riccardiano di Mazzeo Bellebuoni; Felice Messina, Dal favoleggiare al parlare storicamente: forme di riscrittura della Nuova Cronica di Giovanni Villani nel Pecorone; Francesca De Cianni, Prime indagini sul volgare senese nella tradizione delle Lettere di Caterina: il caso di Mariano de' Vitali; Alice Ferrari, Per un glossario del Morgante; Brunilde Maffucci, Aspetti del comico in una commedia inedita di Giovan Battista Fagiuoli; Andrea Testa, Sul lessico in due commedie di Chiari: il dittico della Marianna; Michele Rainone, Quale competenza? Note linguistiche su alcune varietà intermedie di scritture processuali ai pugliesi di fine '700; Margherita De Blasi, Eros di Verga, un romanzo ""milanese""""; Maria Teresa Venturi, «Io provo un'immensa tenerezza per questa istituzione della lingua italiana»: Pier Paolo Pasolini """"linguista"""" e onomaturgo; Corinna Scalet, I valori del plurilinguismo nella canzone dialettale di area napoletana dagli anni '80 a oggi; Lorenzo Ferrarotti, Prospettive di ricerca sui dialetti del Piemonte orientale tra contatto linguistico e classificazione dialettale; Chiara Capone, Analisi linguistica del contratto di locazione; Maja Ður?ulov, L'italiano dei semicolti nei documenti della Questura di Fiume (1915-1945)."" -
Interpunzioni creative. Esempi letterari degli anni Duemila
Il volume si propone di definire ed esemplificare un paradigma significativo di usi ""creativi"""" della punteggiatura italiana contemporanea, in particolare del punto fermo, della virgola, del punto e virgola, dei due punti, delle parentesi tonde, delle lineette doppie, della lineetta semplice, del punto interrogativo, del punto esclamativo e dei puntini di sospensione. Con usi """"creativi"""" si intendono quegli impieghi interpuntivi che – per ragioni morfosintattiche o comunicative – si scostano dalla loro manifestazione standard, codificata dalle grammatiche e descritta nei libri specialistici. Il volume è fondamentalmente un libro di linguistica, ma la sua impostazione non esclude che l'ampia batteria di esemplificazioni interpuntive proposte possa tornare utile anche a chi intenda munirsi di strumenti concettuali per portare avanti un lavoro di stilistica letteraria con attenzione alla punteggiatura.""