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Roma. Quaderno
Un quaderno dedicato a Roma, ai suoi simboli: il Colosseo, l'atmosfera da ""Vacanze romane"""". Un piccolo ricordo di carta della città eterna."" -
Napoli. Quaderno
Un quaderno dedicato a Napoli, ai suoi simboli: il suo Golfo, e la pizza. Un piccolo ricordo di carta della città in cui si respira aria di mare, di miracoli e pizza. -
Le piccole felicità. Agenda creativa giornaliera
Questa è un'agenda, un diario, un libro creativo. Un luogo di carta a cui affidare inchiostro e pensieri, scadenze, orari, priorità, liste di obiettivi e di cose da fare, ma anche di desideri, progetti a cui dedicare entusiasmo, tempo, speranze, riflessioni, motivi per festeggiare - e per ridere, per crederci, per migliorare, per amare, amare ancora di più. Tanto spazio per organizzare le tue giornate, dare respiro ai pensieri, alla tua parte creativa, ai sogni da inseguire, ai motivi per festeggiare (trovane sempre uno), alle piccole cose belle della giornata; una miriade di cornicette e post-it vintage solo per te su cui potrai appuntare pensieri leggeri, disegnare, attaccare sticker e bigliettini, scrivere citazioni, frasi che ti fanno bene. -
L' italiano senza parole: segni, gesti, silenzi
Perché inserire un volume dedicato alla gestualità in una collana sull'italiano di oggi? Ogni volta che comunichiamo non ci serviamo solo delle parole, ma di un insieme di risorse non verbali, fra cui i gesti spiccano come quelle più evidenti. Gesticoliamo tutti naturalmente, chi più chi meno, perché siamo esseri umani. È allora parziale un'analisi linguistica che non tiene conto degli aspetti non verbali della comunicazione. Ma come classificare e descrivere i gesti, data l'estrema varietà con cui vengono prodotti e si manifestano alla vista? Quali sono i campi d'indagine che ne permettono un'esplorazione accurata? È possibile riscontrarne l'uso soltanto nel parlato? In che modo la pandemia ha avuto ripercussioni sul ricorso alla gestualità da parte dei parlanti? A queste domande tenta di rispondere il volume. Non manca in apertura un'attenzione alla LIS (Lingua Italiana dei Segni), mentre in chiusura vengono esaminate quelle forme di ""silenzio"""" che traspaiono dall'uso delle parole nei testi."" -
Scrivere e parlare in italiano oggi: parla come mangi e scrivi come parli?
Il volume è uno strumento per orientarsi nella testualità odierna, in un contesto variegato in cui l'interazione scritta e quella faccia a faccia si ibridano. Il fenomeno è inquadrato anche storicamente: testi scritti per il teatro o per la narrativa hanno rispecchiato il parlato reale facendosene al contempo modello. Oggi la rivoluzione digitale ha mutato la percezione della scrittura: con chat, blog e post lo scritto ha una nuova vitalità, ma è diventato ibrido, dinamico, ""aperto"""". Anche la fisionomia degli scriventi è mutata e l'italiano dei semicolti emerge anche in scritti un tempo più sorvegliati. Che effetti può avere un testo scritto male, come un'e-mail involontariamente scortese o una tesi di laurea non coesa, ricca di burocratismi o, al contrario, troppo colloquiale? Con un catalogo ragionato degli errori più frequenti in punteggiatura, testualità, sintassi e lessico, il volume è anche una guida per chi vuole parlare e scrivere in modo efficace e appropriato al contesto e ai destinatari."" -
Il salvagente dell'italiano. Dizionari, grammatiche, servizi di consulenza ecc.
Il volume offre una panoramica approfondita degli strumenti di informazione e consultazione sull’italiano per non specialisti. Attraverso un ricco corredo di esempi, particolare attenzione è dedicata da una parte ai vocabolari e alle grammatiche, alla loro struttura interna, alle loro funzioni e al loro rapporto con la società contemporanea, dall’altra ai servizi di consulenza linguistica, in grado di alimentare il dibattito e di orientare i parlanti verso soluzioni che spesso travalicano i concetti di giusto e sbagliato. Ampio spazio è dedicato non soltanto alle opere cartacee, ma anche alle risorse online, che aumentano le occasioni di dialogo tra gli utenti esperti e i non esperti, ma che, allo stesso tempo, rendono problematica la verifica dell’attendibilità delle fonti e delle risposte. Tutti questi strumenti, usati con consapevolezza, aiutano i parlanti a percorrere l’affascinante viaggio della lingua italiana e a districarsi agevolmente nei dubbi linguistici che emergono nel nostro quotidiano. -
Nell'officina poetica di Amelia Rosselli. Il plurilinguismo dei «Primi scritti» e il ruolo del «Diario in tre lingue»
L’eccentricità di una voce poetica come quella di Amelia Rosselli viene qui indagata focalizzandosi su un elemento di importanza centrale: quel plurilinguismo che si colloca al cuore stesso del suo fare poesia, e che risulta un dato fondamentale del suo dettato non soltanto nei casi di effettiva produzione in più lingue, ma anche e soprattutto quando, nel passaggio alla maturità espressiva, la sua lingua poetica diventa prevalentemente una, quella italiana, ma al contempo resta animata da quello che potremmo definire come un monolinguismo plurilingue. Un momento di svolta in questo senso risiede proprio nella produzione giovanile trilingue raccolta nei Primi scritti, il cui studio fornisce la possibilità di una parziale rimessa in discussione del significato dell’intero assetto linguistico rosselliano, soprattutto per quanto riguarda il ruolo preponderante assunto dalla lingua italiana a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Gli studi di Sara Di Gianvito, prevalentemente incentrati sulla letteratura italiana, si specializzano sugli autori del secondo Novecento e contemporanei. La sua ricerca, accogliendo suggestioni provenienti da campi limitrofi a quello propriamente letterario, si incentra in particolare sui problemi posti dalle “scritture di confine”, sia a livello linguistico, sia per quanto riguarda la riflessione sui generi letterari. Ha pubblicato vari articoli su riviste italiane e internazionali ed è autrice di una monografia sulla poesia di Gëzim Hajdari. -
Letteratura e fisica
Il compito più alto di uno scrittore è quello di inventare immagini e storie che mostrino uomini e donne alle prese con una realtà, in perenne mutamento, che diventa misteriosa e inafferrabile. Quali rivoluzioni più grandi delle scoperte dell'eliocentrismo, della gravità, della relatività, dei quanti? Dallo sforzo dei fisici per trasmettere il loro sapere e da quello degli scrittori per immaginarne le implicazioni per la conditio humana sono nati e nasceranno nuovi miti moderni: cosmogonie del nostro tempo. Rintracciando il dialogo tra letteratura e fisica dal Cinquecento ai giorni nostri, il volume si pone lo scopo di stimolare i lettori – siano essi studiosi di fisica o di letteratura, o semplicemente amatori curiosi di queste discipline – a creare dei ponti tra le ""due culture"""", a superarne la settorialità, ricordando loro che due prospettive diverse, ritenute discordanti, possono invece riconoscersi come intimamente complementari."" -
Cinema e lingua. Le caratteristiche pragmatiche e linguistiche del linguaggio filmico italiano
Il parlato filmico è stato spesso considerato poco verosimile per gli scostamenti rispetto alla lingua della vita ""reale"""". Va tuttavia osservato che da alcuni decenni si va affermando una tendenza sempre più marcata a ridurre le distanze tra lo schermo e la realtà, cosicché il cinema sembra avvicinarsi a quello che accade anche linguisticamente nell'Italia contemporanea. Si tratta di una questione che emerge nella maggior parte dei contributi raccolti in questo volume, accomunati dall'interesse per la dimensione pragmatico-linguistica dell'italiano cinematografico. I temi affrontati sono molteplici e vanno dal plurilinguismo alla varietà dei registri, e dalla presenza di lingue, dialetti e personaggi stranieri ad alcune particolarità pragmatiche e linguistiche come la scortesia e il turpiloquio."" -
Le scritture umoristiche nell'Ottocento italiano
Nell’Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello del falso viaggio del Voyage autour de ma chambre di Xavier de Maistre (1795), con una produzione narrativa diversificata di generi e stili che testimonia a più riprese la diffusa ricezione e la riscrittura del Sentimental Journey di Laurence Sterne. Nella produzione letteraria del secondo Ottocento si evidenziano anche altre linee di ricerca, che tralasciano il modello odeporico per cimentarsi con soluzioni narrative più radicali, caratterizzate dalla volontaria elusione dei confini tra i generi letterari. Tali forme di sperimentazione linguistica e stilistica attingono puntualmente ai modelli dell’eccentricità narrativa settecentesca (Diderot, lo Sterne rivisitato del Tristram Shandy) per rilanciare un’idea di scrittura che attraverso l’ironia, la reticenza e l’allusività si confronta con la realtà storica e politica contemporanea. Attraverso una serie di case studies (romanzi, racconti, novelle, dialoghi e récits de voyage veri o fittizi), il volume intende indagare le modalità attraverso le quali le diverse tipologie di scrittura umoristica nascono, si sviluppano e vengono recepite in Italia tra la fine del Settecento e l’età del Risorgimento, con particolare attenzione ai contesti di produzione e di ricezione, alle loro finalità esplicite o implicite e alle possibili coordinate ideologiche. -
Transculturalità e plurilinguismi nella letteratura italiana degli anni Duemila
Il volume si incentra sugli effetti nel tempo presente dell’accelerazione, della moltiplicazione e della diversificazione di contatti tra culture, idee, persone, temporalità diverse, e di conseguenza, tra generi letterari, pratiche artistiche, metodologie, ordini discorsivi e posizionamenti. Riflettere attraverso il prisma del «transculturale» significa investigare spazi multiformi di critica a rigidi nazionalismi e studiare le produzioni culturali dell'area italofona in prospettiva transnazionale e transdisciplinare, situandosi sulla scia – o nel superamento? – degli Studies (Post/ Decolonial/ Global/ Global South/ Cultural/ Subaltern/ Translation ecc.). Senza voler entrare qui in questioni di natura definitoria sulla nozione di transculturalità (anche nella variante «transculturazione»), termine che conosce usi, accezioni e sfumature variabili e talvolta discordi secondo i campi di studi disciplinari, le aree linguistiche e culturali, i periodi storici e i contesti, diciamo che adottare una prospettiva transculturale significa focalizzarsi sull’importazione e l’esportazione di sapere e di cultura, sui momenti di transizione, sulle forme di trasposizione e transcodificazione, sulle dinamiche (pluri)linguistiche, su traiettorie, percorsi, migrazioni. Significa in altri termini interrogarsi sulla circolazione, spesso asimmetrica e disuguale, delle persone, della conoscenza, delle idee e dei prodotti, sui suoi effetti (mescolanze, ibridazioni, contaminazioni degli immaginari sociali e individuali, ma anche opposizioni e resistenze), privilegiando come oggetto di studio vite e opere i cui caratteri transculturali si traducono, o possono tradursi, in nuove estetiche, nuove soggettività, forme riattualizzate dei rapporti di potere. -
Anton Francesco Grazzini e le ombre del Rinascimento
Nel magma politico, culturale e religioso del Cinquecento, Firenze vive una fase di splendore e difficoltà. Anton Francesco Grazzini (1505-1584), detto il Lasca, fu un commediografo, un poeta comico burlesco e un autore di novelle, protagonista della vita culturale fiorentina in questo momento storico di tensioni istituzionali e religiose. Legato per tutta la vita a Firenze, Grazzini cercò di mantenere la propria indipendenza culturale scontrandosi con Cosimo I de’ Medici, soprattutto nei primi anni del suo ducato, quando la restaurazione medicea entrò in conflitto con le resistenze repubblicane. Vicino ad ambienti eterodossi, l’autore prese anche parte al dibattito religioso del tempo. Fondatore dell’Accademia degli Umidi, poi divenuta Accademia fiorentina, e negli ultimi anni della sua vita anche dell’Accademia della Crusca, Grazzini fu personalità emblematica di quella cultura della crisi che rappresenta uno degli aspetti fondanti del Rinascimento italiano. -
Storia di una capinera. Ediz. integrale
Il romanzo, scritto in forma epistolare, narra la storia di una fanciulla destinata dalla matrigna alla monacazione. Per un breve periodo la giovane lascia il convento e raggiunge la famiglia in campagna, ove conoscerà le gioie del la vita ed anche l'amore; ma la felicità dura poco ed una serie di sventure si abbatteranno sulla ragazza. Con quest'opera Verga raggiunse una notevole popolarità, dovuta all'accuratezza con cui egli si documentò sui conventi e sul folklore siciliano, il che testimonia l'interesse per il ""vero"""" che sarà al centro dei romanzi maggiori."" -
Giobbe. Romanzo di un uomo semplice. Ediz. integrale
"Giobbe. Romanzo di un uomo semplice"""" è la prima opera in cui Joseph Roth affronta esplicitamente la tematica dell'emigrazione ebraica verso l'America in modo concreto. In queste pagine la terra promessa non rappresenta la meta finale, ma diventa l'esilio per eccellenza, un mondo in cui il protagonista, Men del Singer, si sente e vive lontano da Dio e in solitudine. Alla fine, tuttavia, Men del si salverà da tutti i mali grazie alla fede nelle proprie tradizioni e al rifiuto di qualsivoglia assimilazione, diversamente dai figli, integrati ma schiacciati dal mondo moderno che si avvia alla sua rovina. Nell'opera di Roth l'essere umano trova la via d'uscita da un'esistenza terrena all'apparenza senza speranza: confidare nella grazia di Dio." -
Gita al faro. Ediz. integrale
"Gita al faro"""", romanzo sicuramente autobiografico di Virginia Woolf, pubblicato per la prima volta nel 1927, è composto da tre parti: The window (La finestra), Time passes (Il tempo passa), The lighthouse (Il faro). Il tempo, che funge da sfondo alla narrazione, si concentra in tre brevissimi momenti: un tardo pomeriggio in La finestra; una notte, che in realtà si dilata in un tempo non convenzionale e non più misurabile in Il tempo passa; una mattina presto, anni dopo, in Il faro. Il lettore, a sua insaputa, viene condotto ad indagare i significati profondi della vita, della morte e della transitorietà dell'esperienza terrena. I personaggi, soprattutto la signora Ramsay, fulcro del romanzo, non sono presentati dal punto di vista onnisciente, ma vengono scoperti dal narratore e dal lettore contemporaneamente, attraverso una voce che disvela le trame del pensiero come fossero generate al momento." -
Il Corano. Ediz. integrale
Secondo la tradizione le parole del Corano furono rivelate al Profeta Maometto dall'Arcangelo Gabriele. Il contenuto fu riferito per brani, nell'arco di circa ventitré anni. Il Corano è costituito da 114 sure (capitoli) e 6249 ayat. La successione delle sure nel libro non rispecchia l'ordine cronologico delle rivelazioni. Quan do tra i primi discepoli ci fu chi sapeva scrivere, le ayat che Maometto teneva a memoria vennero messe per iscritto formando così un primo testo coranico. Dopo, tutte le rivelazioni successive vennero posizionate nel testo già esistente su indicazioni del Profeta. Dopo la morte di Maometto, i materiali su cui erano state registrate le rivelazioni furono affidati a Zayd ben Thabit, capo-scrivano del Profeta affinché trasferisse in un unico libro tutti i brani del testo coranico. Il Corano oggi in uso, e qui pubblicato, è quello che non ha subito manipolazioni di nessun genere per quindici secoli. -
Thérèse Raquin. Ediz. integrale
Considerato da sempre uno dei capolavori del Naturalismo francese, Thérèse Raquin è la storia di una donna lacerata da una monotona vita matrimoniale che viene travolta da un passionale amore clandestino che porterà la sua vita in rovina. Camille, il marito di Thérèse, invita a casa Raquin il giovane Laurent, il quale, intuito il temperamento passionale e l'infelicità coniugale della donna, la seduce e ne diviene l'amante. Per vivere liberi la loro passione, tra i due s'insinua l'idea del delitto che porterà alla morte di Camille. I rimorsi e i sensi di colpa distruggeranno l'esistenza dei due colpevoli, che non troveranno pace fino alla fine dei loro giorni. Come lo stesso Émile Zola afferma, l'opera rappresenta uno studio psicologico e fisiologico dei personaggi che, pagina dopo pagina, diventano vittime di un degrado fisico e morale senza rimedio. -
La linea d'ombra
Romanzo ambientato nei mari orientali, dove il protagonista è un marinaio che decide di abbandonare il suo lavoro a causa di un senso di insoddisfazione nei confronti di se stesso e della vita; ma la sorte non gli lascia pause di riflessione, e subito gli viene affidato il comando di un battello tra incomprensioni, fatti gravosi e personaggi fastidiosi. L'inizio del viaggio sarà per lui anche l'inizio di un incubo, perché la sua nave e il suo equipaggio saranno travolti da condizioni climatiche avverse, che costringeranno l'imbarcazione a stazionare al largo, per molto tempo, a causa della mancanza di vento... -
1984. Ediz. integrale
1984 viene ispirato da ciò che le due guerre, l'olocausto e le bombe atomiche hanno evocato, e rappresenta ciò che Orwell teme di più: il totalitarismo, la falsificazione, l'annullamento dell'identità individuale e la perdita della memoria storica, viziata e corrotta dai mezzi d'informazione. È ambientato in un futuro immaginario in cui il Socing è l'ideologia dominante. Essa è incarnata nel Grande Fratello, una figura quasi mitica che nessuno ha mai visto, ma che dalle descrizioni di Orwell presenta delle somiglianze con Stalin. Volontà e scopo del Grande Fratello, e del Partito Interno che opera sotto di lui, è di sopprimere ogni capacità di pensare e manipolare la coscienza in modo tale da disorientare e re-indirizzare i cittadini a uso e consumo del sistema. In questo mondo del futuro, profetizzato da Orwell, l'individuo è morto, annichilito. L'essere umano non esiste più, se non in Winston, il protagonista, forse l'ultimo della specie, che il Partito vede come una pedina da eliminare. In un mondo in cui l'individuo non esiste più, in cui nessuno è più certo dell'autenticità dei propri pensieri, è davvero ancora possibile distinguere la menzogna dalla verità? -
La fattoria di animali. Ediz. integrale
Con ""La Fattoria degli Animali"""" Orwell intendeva mostrare il """"tradimento della rivoluzione"""" bolscevica, il suo trasformarsi dapprima in una dittatura e poi in un regime totalitario tale da annichilire ogni libertà individuale. A tal fine, scelse la forma della favola, con animali parlanti e pensanti che vivono assieme agli esseri umani. La favola ha in sé un'universalità e un valore morale che danno alla rivoluzione russa una valenza più generale, un'applicabilità ad altre rivoluzioni, inserendola nel discorso del pessimismo sulla possibilità di costruire un'autentica e duratura democrazia.""