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Andarsene
Lasciare la propria casa, la famiglia, il lavoro. E scomparire. È questa l'unica possibilità per ritrovare se stessi? Peter Stamm torna a scandagliare l'animo umano con un romanzo esistenziale venato di noir. -
Architetture minuscole-Minuscule Architectures
Il nuovo libro d'artista di Adriana Beretta si interroga sulla forma archetipica della casa, presentando «architetture minuscole» che la scompongono, esplorano, interpretano. -
Rivista per le medical humanities (2021). Vol. 48: Nascita e violenza: una riflessione necessaria.
«Il parto è un evento non solo biologico, ma anche sociale, carico di significati culturali, simbolici, affettivi, personali. Una comprensione ampia e rispettosa della nascita e della sua complessità è quindi fondamentale per intraprendere azioni efficaci nell'ambito dell'assistenza alla donna e al bambino (...) la ""violenza"""" nel parto può essere agita e subita in modo inconsapevole»."" -
Locarno on/Locarno off. Storia e storie del film festival
Nelle sue 75 edizioni, il Locarno Film Festival ha contribuito a scrivere la storia della settima arte: «nave corsara» tra le rassegne cinematografiche, ha scoperto nuove voci ed esplorato territori poco battuti dell'audiovisivo. Questo libro ne racconta la storia e i sorprendenti retroscena con un saggio e 75 aneddoti nei quali la realtà sconfina nel mito. Ci vollero solo tre mesi, nel 1946, per organizzare la prima edizione del Locarno Film Festival; nata un po' rocambolescamente, la manifestazione intercetta però da subito le opere di grandi cineasti (Clair, Rossellini, ?jzenstejn...), preparandosi, negli anni successivi, a segnare la storia del cinema mondiale. Presto si profila infatti come «nave corsara» che cavalca le acque della settima arte con scelte audaci: dà spazio agli esordienti, presenta cinematografie marginali, porta la sperimentazione in prima serata, infrange i confini tra ""alto"""" e """"basso"""" in anni in cui apparivano invalicabili (come con la retrospettiva su Totò del 1975).Pubblicato in occasione della 75a edizione, Locarno on/Locarno off ripercorre la storia del Festival e i suoi retroscena «off», svelati in 75 aneddoti tra mito e realtà."" -
Discorso senza un alito di vento. Quartine
Centotré quartine (più una) che vanno a comporre un ""Discorso"""" enigmatico e meditativo, seducente nella sua musicalità, dove «giocosamente e non senza humour le parole convocano altre parole»."" -
Lettere aperte e conversazioni
Poeta vicino a Mallarmé, Baudelaire e Magritte, «scultura vivente» (per decreto di Piero Manzoni), autore di film sperimentali, artista concettuale che si esprime attraverso una varietà di tecniche e linguaggi, Marcel Broodthaers (Saint-Gilles, 1924 - Colonia, 1976) ha sottoposto l'arte e le sue istituzioni a un'interrogazione radicale i cui esiti coincidono con la definizione di un nuovo spazio per il pensiero, dove tra le altre cose «l'immagine diventa parola e la parola immagine». Gli scritti e le conversazioni qui proposti per la prima volta in italiano - corredati da alcune fotografie - ci permettono di percepire direttamente, al netto delle interpretazioni critiche, la vitalità e l'intelligenza di un artista oggi imprescindibile, salutare non da ultimo per il suo senso dell'assurdo e dei paradossi. Libro pubblicato in occasione della mostra Marcel Broodthaers. Poesie industriali, MASI Lugano: 1° maggio - 13 novembre 2022. -
«Mio amatissimo fratello». Fuga da Milano (1943-1945)
Le lunghe lettere che fra l'autunno del 1943 e l'agosto del 1945 il pediatra Willy Schwarz scrive al fratello Franco, emigrato negli Stati Uniti nel '40, costituiscono una straordinaria testimonianza in presa diretta di quei terribili anni. Senza sapere se e quando il fratello riuscirà a leggere i suoi messaggi, il ""naufrago"""" Schwarz ricostruisce con tono accorato le vicende del Paese e della sua Milano, sottoposta nell'agosto '43 a violenti bombardamenti alleati. Al tempo stesso, sente l'urgenza di informare il fratello sulle reali condizioni di vita dei genitori e della moglie Silvia, che nel '44 si nasconderà proprio a Milano con le tre figlie. Lui invece, prima di rifugiarsi in Svizzera, sarà accolto per tre mesi nel Seminario arcivescovile di Venegono Inferiore. Poi, a Ginevra, dirigerà il reparto pediatrico dell'Ospedale della Croce Rossa. Queste le vicende, private e non, che a tanti anni di distanza le pagine qui proposte fanno vividamente riemergere, grazie anche a un ricco corredo fotografico."" -
Rivista per le medical humanities (2021). Vol. 50: esperienza della pandemia, L'.
Esperienze vissute ed esperienze accumulate, che ancora richiedono di essere pensate, interrogate, condivise: è questo il senso del titolo che abbiamo voluto dare al Dossier del presente volume. Volume che propone inoltre un'intervista a Martin Langer, un portfolio fotografico di Gian Paolo Minelli introdotto da una poesia di Fabio Pusterla, la sintesi di un rapporto dell'oMs sui benefici dell'arte per la salute, un'analisi dell'evoluzione storica del rapporto medico-paziente basata su alcuni classici della letteratura italiana, un articolo sull'epistemologia medica di Archibald Cochrane, una breve, incisiva lettera ai curanti di Francesco Bordoni e una ventina di «segnalibri» scritti da altrettanti amici e amiche della rivista per marcare il raggiungimento del suo cinquantesimo numero. -
Insieme congiunti. Orte, Interventionen. Biennale Bregaglia 2022. Ediz. italiana e tedesca
In occasione della Biennale Bregaglia 2022, le Edizioni Casagrande e Scheidegger & Spiess (Zurigo) pubblicano un catalogo che comprende un'ampia sezione di immagini e un testo critico su ciascuna delle opere esposte. Il volume è completato da un testo letterario di Anna Stern, un saggio teorico di Luisa Ziaja sull'arte site-specific e un contributo storico sul lavoro delle donne della val Bregaglia, a firma di Fabienne Dubs. Artiste e artisti: Nevin Alada?, Julian Charrière, Zoé Cornelius, Andriu Deplazes, Jeanno Gaussi, Nilbar Güres, Christian Hörler, Val Minnig, Alexandra Navratil, Rico Scagliola & Michael Meier, Lena Maria Thüring, Jiajia Zhang & Jirí Makove. Testi sulle opere di: Yasmin Afschar, Alexandra Blättler, Bigna Guyer, Damian Jurt, Sulgi Lie, Felicity Lunn, Bettina Mühlebach, Laurence Schmidlin, Anna Vetsch, Nadia Veronese, Sarah Wiesendanger, Susann Wintsch. -
Locarno on/Locarno Off. Histoire et histoires du Film Festival
Nelle sue 75 edizioni, il Locarno Film Festival ha contribuito a scrivere la storia della settima arte: «nave corsara» tra le rassegne cinematografiche, ha scoperto nuove voci ed esplorato territori poco battuti dell'audiovisivo. Questo libro ne racconta la storia e i sorprendenti retroscena con un saggio e 75 aneddoti nei quali la realtà sconfina nel mito. Ci vollero solo tre mesi, nel 1946, per organizzare la prima edizione del Locarno Film Festival; nata un po' rocambolescamente, la manifestazione intercetta però da subito le opere di grandi cineasti (Clair, Rossellini, ?jzenstejn...), preparandosi, negli anni successivi, a segnare la storia del cinema mondiale. Presto si profila infatti come «nave corsara» che cavalca le acque della settima arte con scelte audaci: dà spazio agli esordienti, presenta cinematografie marginali, porta la sperimentazione in prima serata, infrange i confini tra ""alto"""" e """"basso"""" in anni in cui apparivano invalicabili (come con la retrospettiva su Totò del 1975). Pubblicato in occasione della 75a edizione, Locarno on/Locarno off ripercorre la storia del Festival e i suoi retroscena «off», svelati in 75 aneddoti tra mito e realtà: da Fassbinder che ruba un paravento a Benigni che telefona a 8000 persone, da Marlene Dietrich muta per contratto a Spike Lee e Wim Wenders ammutoliti dalla paura di Piazza Grande, fino ad Agnès Varda che la conquista con la «danza del pardo». Il racconto è accompagnato da rare fotografie d'archivio e da un'intervista al presidente del Festival Marco Solari."" -
Marcel Dupertuis. Opere-Works 1951-2021. Il filo di Arianna. Ediz. illustrata
Nato a Vevey nel 1941 ma ticinese d'adozione, Marcel Dupertuis è una figura appartata, poco nota al grande pubblico ma di indubbio e riconosciuto talento. Sin dai suoi esordi l'artista persegue con sensibilità e coerenza una ricerca che abbraccia scultura, pittura, disegno e grafica, fotografia e letteratura: discipline declinate in tecniche e stili diversi, in una continua sperimentazione imperniata su contrasti. Un'opera d'arte totale cui il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto (Cantone Ticino) ha voluto dedicare una grande mostra e il presente catalogo riccamente illustrato. -
Locarno on-Locarno off. History and stories of the Film Festival
Nelle sue 75 edizioni, il Locarno Film Festival ha contribuito a scrivere la storia della settima arte: «nave corsara» tra le rassegne cinematografiche, ha scoperto nuove voci ed esplorato territori poco battuti dell'audiovisivo. Questo libro ne racconta la storia e i sorprendenti retroscena con un saggio e 75 aneddoti nei quali la realtà sconfina nel mito. Ci vollero solo tre mesi, nel 1946, per organizzare la prima edizione del Locarno Film Festival; nata un po' rocambolescamente, la manifestazione intercetta però da subito le opere di grandi cineasti (Clair, Rossellini, Ėjzenštejn…), preparandosi, negli anni successivi, a segnare la storia del cinema mondiale. Presto si profila infatti come «nave corsara» che cavalca le acque della settima arte con scelte audaci: dà spazio agli esordienti, presenta cinematografie marginali, porta la sperimentazione in prima serata, infrange i confini tra “alto” e “basso” in anni in cui apparivano invalicabili (come con la retrospettiva su Totò del 1975). Pubblicato in occasione della 75a edizione, Locarno on/Locarno off ripercorre la storia del Festival e i suoi retroscena «off», svelati in 75 aneddoti tra mito e realtà: da Fassbinder che ruba un paravento a Benigni che telefona a 8000 persone, da Marlene Dietrich muta per contratto a Spike Lee e Wim Wenders ammutoliti dalla paura di Piazza Grande, fino ad Agnès Varda che la conquista con la «danza del pardo». Il racconto è accompagnato da rare fotografie d'archivio e da un'intervista al presidente del Festival Marco Solari. -
Infanzie calzanti per piccoli e grandi. Istruzioni per l'uso dai 3 anni all'adolescenza
Che cosa vuol dire per un bambino la nascita di un fratello o di una sorella? Quanto è importante il rendimento scolastico alle elementari? Come gestire i litigi tra fratelli o la turbolenza di un adolescente? In che modo aiutare i figli ad affrontare una separazione e vivere felicemente in famiglie ricomposte? Affidandosi alla sua trentennale esperienza e cedendo spesso la parola ai diretti interessati, Andreas Wechsler racconta con tono insieme ludico e rigoroso lo sviluppo del bambino e del ragazzo dai 3 anni fino all’adolescenza. E lo fa con una passione e un coinvolgimento tali che leggendo queste pagine ogni genitore non potrà che sentirsi capito, sostenuto e valorizzato nel suo difficile e fondamentale ruolo. «Quello che più mi sta a cuore», scrive Wechsler, «è la relazione tra genitori e figli, con i suoi sani conflitti e soprattutto con le sue meravigliose sorprese». Lì sta la chiave per la felicità di entrambi. -
Memoria e trasformazione. Scritti e conversazioni su architettura e territorio
La scrittura ha sempre accompagnato la ricerca architettonica di Flora Ruchat-Roncati. Nei suoi taccuini si trovano, a sorpresa, più annotazioni che schizzi, come se l’esercizio della parola fosse un puntello ineludibile al suo progettare, una tappa in cui precisare il pensiero per giungere al nitore del gesto architettonico. Di questo esercizio viene qui dato conto riunendo per la prima volta testi e conversazioni in cui Ruchat-Roncati parla del suo mestiere («l’architettura – dice – è un servizio»), discute le proprie opere e quelle di amici e maestri, riflette sull’atto del progettare e sull’insegnamento, da lei praticato al Politecnico di Zurigo, dove dal 1985 è stata (prima donna a conseguire il titolo) professoressa ordinaria di progettazione. Curata da Nicola Navone, la raccolta, arricchita da disegni inediti tratti dai taccuini, offre una prospettiva nuova sull’opera e il pensiero di una protagonista dell’architettura svizzera del Novecento. -
Un incontro a Pechino
È il 1963. Incoraggiato dal suo professore di cinese, il giovane Jean François parte da Parigi con la Transiberiana alla volta di Pechino. Siamo in piena Guerra Fredda, la Cina è impermeabile al mondo esterno e di fatto è già una dittatura comunista, sebbene non sia ancora iniziata la Rivoluzione culturale di Mao Tse-Tung. Alla gente del posto non è consentito interagire con gli stranieri, pena l'arresto o l'espulsione. Malgrado ciò, grazie alla piccola rete delle ambasciate, l'autore conosce Wen, una giovane dottoressa cinese di cui si innamora. I due si incontrano furtivamente, con la costante paura di venire scoperti. Quando, contro il volere della famiglia di Wen, decidono di sposarsi, non immaginano le difficoltà a cui dovranno far fronte per ottenere l'autorizzazione del Partito. Un romanzo autobiografico che ha la delicatezza e il nitore dell'arte della calligrafia cinese. -
Infanzia e bestiario
In questo libro ci sono una bambina e un cane: la loro complicità, le loro esplorazioni del mondo complesso e indecifrabile degli adulti. Ci sono una giovane donna e poi una donna non più giovane e i suoi cani: la stessa complicità e le stesse esplorazioni, in un mondo non meno complesso e indecifrabile. E ci sono gli animali: tassi, tartarughe, cavalli, serpenti, falchi pellegrini appaiono per farsi a volte portavoce di un ambiente minacciato, a volte messaggeri del vasto regno dell’infanzia. rnCamminando in equilibrio tra racconto autobiografico e reportage narrativo, tra favola e cronaca, Claudia Quadri ci invita a seguirla nei luoghi che l’hanno vista crescere e a sondarne le trasformazioni: l’albergo di famiglia sul golfo di Lugano, che risorge magnifico nel ricordo; la Forca di San Martino, da lugubre scogliera a sedime di un dancing; il monte San Salvatore, dove si mescolano vecchi castagni, ciliegi selvatici e palme invasive. Registrando le trasformazioni del paesaggio e della sua fauna (umani compresi), l’autrice ci parla di un mondo definitivamente messo a confronto coi propri limiti. E anche lei, guardandosi alle spalle, si rivede lasciare il regno illimitato dell’infanzia, dove tutto sembrava possibile, per andare a tracciare, esplorazione dopo esplorazione, il proprio cammino, cane al fianco. -
L'arte di produrre effetto senza causa
Júnior, 43 anni mal dormiti, è disteso sul divano nel modesto appartamento del padre, dove si è rifugiato a seguito di una grottesca e umiliante rivelazione che lo ha costretto a lasciare moglie, figlio e lavoro, quando suona il citofono: un pacchetto per lui. È il primo di una serie di invii senza mittente con all’interno oscuri riferimenti a William Burroughs, l’autore de Il pasto nudo che nel 1951, sotto l’effetto di alcol e droghe, uccise accidentalmente la moglie riproponendo con una rivoltella il famoso tiro a segno di Guglielmo Tell. Già infragilito dalle recenti vicissitudini, Júnior viene attratto fatalmente dalla biografia di questo scrittore «maledetto», che lo fa precipitare nella paranoia e l’afasia. Ad assistere al suo progressivo decadimento ci sono Sênior, il vigoroso padre che combatte la tristezza con pillole pro-erettive, e Bruna, candida studentessa in subaffitto, i quali tentano di contenere il delirio di Júnior con una terapia a base di aspirine, frasi di circostanza e uova strapazzate. Aleggia sullo sfondo il fantasma del fratello Pedro, rinchiuso in carcere e convinto di aver smarrito la testa nel santuario di Aparecida. -
Archivio storico ticinese. Vol. 136: Seconda serie. Dicembre 2004.
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 139: Seconda serie. Giugno 2006.
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Ediz. illustrata. Vol. 140: Seconda serie. Dicembre 2006.
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca.