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Archivio storico ticinese. Vol. 160
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 161
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 162
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 163
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 164
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 165
L'Archivio Storico Ticinese (AST) è una rivista fondata a Bellinzona nel 1960 dallo storico Virgilio Gilardoni e dall'editore Libero Casagrande. Virgilio Gilardoni, attivo nei settori più diversi - dalla critica d'arte a quella cinematografica, dalla storia alla storia dell'arte, dall'antropologia culturale all'etnografia - diresse l'AST fino al 1989. Dopo la sua scomparsa, la rivista si avvale di una redazione e di un comitato scientifico. L'AST si definisce per il suo carattere regionale ma non si rinchiude entro i confini politici ticinesi. Aspira invece a correlarsi a contesti più vasti, in direzione dell'Italia, del resto della Svizzera e delle Alpi, sulla scorta di un programma intellettuale e scientifico che possiamo riassumere in tre postulati: il rigore scientifico abbinato a una leggibilità che eviti una specializzazione eccessiva; l'attenzione al territorio alpino e prealpino nelle sue dimensioni plurali e nella sua funzione di mediazione, scambio e frontiera; il ruolo di laboratorio culturale per stimolare il confronto storiografico e il dibattito intellettuale. -
Archivio storico ticinese. Vol. 166
L'Archivio Storico Ticinese (AST) è una rivista fondata a Bellinzona nel 1960 dallo storico Virgilio Gilardoni e dall'editore Libero Casagrande. Virgilio Gilardoni, attivo nei settori più diversi - dalla critica d'arte a quella cinematografica, dalla storia alla storia dell'arte, dall'antropologia culturale all'etnografia - diresse l'AST fino al 1989. Dopo la sua scomparsa, la rivista si avvale di una redazione e di un comitato scientifico. L'AST si definisce per il suo carattere regionale ma non si rinchiude entro i confini politici ticinesi. Aspira invece a correlarsi a contesti più vasti, in direzione dell'Italia, del resto della Svizzera e delle Alpi, sulla scorta di un programma intellettuale e scientifico che possiamo riassumere in tre postulati: il rigore scientifico abbinato a una leggibilità che eviti una specializzazione eccessiva; l'attenzione al territorio alpino e prealpino nelle sue dimensioni plurali e nella sua funzione di mediazione, scambio e frontiera; il ruolo di laboratorio culturale per stimolare il confronto storiografico e il dibattito intellettuale. -
Archivio storico ticinese. Vol. 167
L'Archivio Storico Ticinese (AST) è una rivista fondata a Bellinzona nel 1960 dallo storico Virgilio Gilardoni e dall'editore Libero Casagrande. Virgilio Gilardoni, attivo nei settori più diversi - dalla critica d'arte a quella cinematografica, dalla storia alla storia dell'arte, dall'antropologia culturale all'etnografia - diresse l'AST fino al 1989. Dopo la sua scomparsa, la rivista si avvale di una redazione e di un comitato scientifico. L'AST si definisce per il suo carattere regionale ma non si rinchiude entro i confini politici ticinesi. Aspira invece a correlarsi a contesti più vasti, in direzione dell'Italia, del resto della Svizzera e delle Alpi, sulla scorta di un programma intellettuale e scientifico che possiamo riassumere in tre postulati: il rigore scientifico abbinato a una leggibilità che eviti una specializzazione eccessiva; l'attenzione al territorio alpino e prealpino nelle sue dimensioni plurali e nella sua funzione di mediazione, scambio e frontiera; il ruolo di laboratorio culturale per stimolare il confronto storiografico e il dibattito intellettuale. -
Archivio storico ticinese. Vol. 169
L'Archivio Storico Ticinese (AST) è una rivista fondata a Bellinzona nel 1960 dallo storico Virgilio Gilardoni e dall'editore Libero Casagrande. Virgilio Gilardoni, attivo nei settori più diversi - dalla critica d'arte a quella cinematografica, dalla storia alla storia dell'arte, dall'antropologia culturale all'etnografia - diresse l'AST fino al 1989. Dopo la sua scomparsa, la rivista si avvale di una redazione e di un comitato scientifico. L'AST si definisce per il suo carattere regionale ma non si rinchiude entro i confini politici ticinesi. Aspira invece a correlarsi a contesti più vasti, in direzione dell'Italia, del resto della Svizzera e delle Alpi, sulla scorta di un programma intellettuale e scientifico che possiamo riassumere in tre postulati: il rigore scientifico abbinato a una leggibilità che eviti una specializzazione eccessiva; l'attenzione al territorio alpino e prealpino nelle sue dimensioni plurali e nella sua funzione di mediazione, scambio e frontiera; il ruolo di laboratorio culturale per stimolare il confronto storiografico e il dibattito intellettuale. -
Archivio storico ticinese. Vol. 170
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 171
Ricerche: Marina Maffezzini, La quotidianità militante della gioventù ticinese tra le due guerre: tra concorrenza e mimetismo; Evelina Scaglia, Tracce di un «transfert» pedagogico-culturale italo-svizzero nelle relazioni fra Ernesto Pelloni e Giuseppe Lombardo Radice. Interventi: Orlando Nosetti, La crescita della spesa pubblica comunale. Un'analisi delle finanze di Brissago dal 1822 al 1891; Riccardo Bergossi, Il ritorno all'ordine. Morfologia urbana e immagine architettonica a Lugano dopo la Belle Epoque; Fabrizio Mena, L'insegnamento dell'architettura al Liceo cantonale di Lugano. Approfondimenti: Claudio Ferrata, Il confine italo-svizzero in epoca globale. Una riflessione; Stefano Bolla, Pagine che parlano a sculture che celebrano. -
Archivio storico ticinese. Vol. 172
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 173
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
La vita è bella. Roberto Benigni
Far vedere un film agli studenti che stanno imparando italiano è molto motivante, ma anche abbastanza difficile. Questa collana cerca di venire incontro a questo problema con una serie di Quaderni dedicati ai film italiani più famosi. Si individuano alcune scene chiave che vanno viste insieme alla classe. Gli studenti quindi entrano dentro la storia, conoscono i personaggi, si abituano alla varietà di italiano usata nel film, ci lavorano sopra - e poi possono passare alla visione completa del film, basandosi sulla comprensione globale delle scene non incluse nel quaderno. Questi volumetti comunque non riguardano solo il film, ma anche l'autore, il regista, i luoghi: interviste, snelle biografie, link su internet per approfondimenti, oltre che tutta una serie di attività relative all'analisi e revisione morfologica e sintattica e momenti di riflessione sul lessico, sui modi di dire e le frasi idiomatiche presenti nel film. In tal modo l'esperienza di qualche scena diventa una chiave d'accesso alla cultura italiana degli ultimi cinquant'anni, quelli che hanno visto sia la grande stagione neorealista, ma anche quelli del nuovo cinema italiano. -
Pane e tulipani. Silvio Soldini
Far vedere un film agli studenti che stanno imparando italiano è molto motivante, ma anche abbastanza difficile. Questa collana cerca di venire incontro a questo problema con una serie di Quaderni dedicati ai film italiani più famosi. Si individuano alcune scene chiave che vanno viste insieme alla classe. Gli studenti quindi entrano dentro la storia, conoscono i personaggi, si abituano alla varietà di italiano usata nel film, ci lavorano sopra - e poi possono passare alla visione completa del film, basandosi sulla comprensione globale delle scene non incluse nel quaderno. Questi volumetti comunque non riguardano solo il film, ma anche l'autore, il regista, i luoghi: interviste, snelle biografie, link su internet per approfondimenti, oltre che tutta una serie di attività relative all'analisi e revisione morfologica e sintattica e momenti di riflessione sul lessico, sui modi di dire e le frasi idiomatiche presenti nel film. In tal modo l'esperienza di qualche scena diventa una chiave d'accesso alla cultura italiana degli ultimi cinquant'anni, quelli che hanno visto sia la grande stagione neorealista, ma anche quelli del nuovo cinema italiano. -
Le notti di Cabiria. Federico Fellini
Far vedere un film agli studenti che stanno imparando italiano è molto motivante, ma anche abbastanza difficile. Questa collana cerca di venire incontro a questo problema con una serie di Quaderni dedicati ai film italiani più famosi. Si individuano alcune scene chiave che vanno viste insieme alla classe. Gli studenti quindi entrano dentro la storia, conoscono i personaggi, si abituano alla varietà di italiano usata nel film, ci lavorano sopra - e poi possono passare alla visione completa del film, basandosi sulla comprensione globale delle scene non incluse nel quaderno. Questi volumetti comunque non riguardano solo il film, ma anche l'autore, il regista, i luoghi: interviste, snelle biografie, link su internet per approfondimenti, oltre che tutta una serie di attività relative all'analisi e revisione morfologica e sintattica e momenti di riflessione sul lessico, sui modi di dire e le frasi idiomatiche presenti nel film. In tal modo l'esperienza di qualche scena diventa una chiave d'accesso alla cultura italiana degli ultimi cinquant'anni, quelli che hanno visto sia la grande stagione neorealista, ma anche quelli del nuovo cinema italiano. -
Educazione permanente. Linguaggi, culture e formazione (2005). Nuova serie
La rivista ""Educazione Permanente"""" rappresenta la nuova serie, a scadenza semestrale, che continua il lavoro di ricerca e offerta formativa condotto dal Centro di Ricerca Sperimentazione Documentazione di Educazione Permanente nato all'indomani del D.P.R. n. 616 del 24 luglio 1977. La nuova impostazione della rivista è stata dettata dallo sviluppo degli studi sulla comunicazione, sulla lingua e sui linguaggi e sulle culture degli ultimi anni. È indubbio infatti che alcuni fenomeni che hanno modificato il panorama linguistico e culturale italiano, condizionino le scelte nell'ambito dell'educazione permanente: il tasso di scolarizzazione in Italia; la presenza di un 4-5% di residenti sul territorio italiano e parlanti una lingua diversa dall'italiano e inseriti spesso in corsi di educazione degli adulti; il ruolo dei programmi e delle iniziative di tipo educativo per la promozione delle lingue, veicolati attraverso i documenti del Consiglio d'Europa; l'attività svolta all'interno dell'Università per Stranieri di Siena nell'ambito della formazione e aggiornamento di personale docente impegnato nella progettazione e programmazione di interventi di educazione permanente."" -
Girotondo. L'italiano nel mondo. Vol. 3
Il volume è rivolto ad alunni di livello intermedio (A2) in Italia e all'estero: che hanno già avuto un'introduzione formale allo studio dell'italiano attraverso Girotondo 5/6 anni oppure Girotondo Primo approccio e hanno proseguito il percorso di studio attraverso Girotondo 1; che hanno iniziato con Girotondo 1 il proprio percorso di studio della lingua italiana. In entrambi i casi si prevede la prosecuzione dello studio per il raggiungimento del livello A2 attraverso Girotondo 3. Il libro dello studente presenta cinque percorsi modulari, cinque sezioni di verifica e contiene alcuni strumenti di lavoro indispensabili per l'opera: il Dizionario illustrato, La mia grammatica e le pagine degli allegati. -
Tendenze italiane. Con DVD. Vol. 18
Sommario contenuti: Per la rubrica ""Tesori Italiani"""" il servizio """"I colori di Ravenna"""" è dedicato agli splendidi monumenti e ai famosi mosaici della città di Ravenna. """"A bottega dal Maestro Altmann"""" presenta il pittore italiano Roberto Altmann e ne descrive lo stile e le opere. """"Mammismo e mammoni"""", un servizio dove si affronta, attraverso un'intervista fatta a giovani italiani, il legame che intercorre fra la madre e i figli maschi in Italia, mettendo in evidenza aspetti particolari che caratterizzano questo rapporto. """"Contrade"""", la vita di Siena racconta la storia e le caratteristiche delle Contrade di Siena: diciassette piccole repubbliche che fanno di Siena una città unica al mondo."" -
Immagine, parola e comunicazione pubblicitaria. Vol. 2
Le chiavi di Immagine, parola e comunicazione pubblicitaria possono essere viste nella constatazione della complessità del mondo della comunicazione e dell'informazione che pone tutti, ma in particolare i soggetti in formazione più giovani, in una condizione spesso segnata da comportamenti passivi di consumo piuttosto che da comportamenti attivi di produzione. Ma non può essere considerato fenomeno secondario il ridimensionamento della comunicazione verbale, vista la riduzione degli spazi per il dialogo e l'interazione verbale, a tutto vantaggio di altre forme di comunicazione emotivamente più coinvolgenti ma tendenzialmente tese a mettere in atto più processi di fruizione che processi di produzione. Il criterio di analisi ha permesso da un lato di rintracciare alcuni indicatori capaci di evidenziare gli elementi costitutivi dei linguaggi, dall'altro di sviluppare la ricerca, e, quindi le implicazioni d'origine formativo e pedagogico-didattico che loro sono proprie, per circoscrivere il linguaggio verbale e il linguaggio iconico nei termini della loro specificità, dato che i vari indicatori individuati si manifestano in ciascun linguaggio con soluzioni diverse.