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Studi sulla scuola medica salernitana
Il volume comprende due studi rivisti e ampliati dall'autore: il primo, dedicato alla Scuola di Salerno fu pubblicato nella «Rassegna storica salernitana», val. XVI, fasc. I-IV con il titolo La Scuola di Salerno. Il suo sviluppo e il suo contributo alla storia della scienza; il secondo, col titolo Bartolomeo, Musandino, Mauro di Salerno e altri antichi commentatori dell'Articella, con un elenco di testi e di manoscritti apparve in «Italia Medioevale e Umanistica», 19, 1976. «Non pretendo che i due studi - dice l'autore - qui raccolti possano riassumere tutto ciò che sappiamo della Scuola di Salerno a rendere superflui i contributi precedenti dati al nostro argomento, specialmente dal De Renzi, dal Capparoni, e dal Sudhoff e dalla sua scuola. Spero soltanto che i nostri articoli aggiungano qualcosa ai loro risultati. Non mi illudo neppure che le nostre ricerche, insieme con quelle dei nostri predecessori e contemporanei, abbiano esaurito il vasto campo della medicina salernitana. Al contrario, ci vuole ancora molto lavoro sul contributo della Scuola alla scienza, all'istruzione e alla letteratura medica, sulle sue fonti antiche e medievali, e sul suo influsso posteriore in Italia e nel resto dell'Europa». -
Considerazioni su Einstein
Discorsi tenuti all'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze per iniziativa dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e della Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1986 e nel 1987. -
La vita, i tempi e le opere di Antonio Scialoja
Ristampa anastatica dell'edizione Roma 1879, realizzata in occasione del Convegno “Antonio Scialoja e la politica economica del Risorgimento” svoltosi a Napoli, in Palazzo Serra di Cassano, 22-23 febbraio 2007. -
Machiavelli in Italia tra le due guerre
Lo scritto trae origine da un intervento al Convegno ""Machiavelli nella storiografia e nel pensiero politico del XX secolo"""" organizzato dal Dipartimento giuridico-politico dell'Università di Milano, 16-17 marzo 2003."" -
L' Iliade raccontata da Walter Jens
«... La guerra era finita; ma quando i soldati tornarono a casa, le loro donne non li riconobbero. Erano diventati vecchi e il lungo combattere aveva trasfigurato i loro volti; ci volle molto tempo prima che si ristabilissero tra loro fiducia e confidenza...» Tremila anni dopo i saggi scrissero nelle Costituzioni: «... il nostro Paese ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Ma gli dèi accecano gli uomini quando vogliono perderli, e così essi dimenticarono anche di rispettare le leggi... -
Ontologia relazionale. Saggi sull'idealismo tedesco. Figure, attraversamenti, incursioni
Dove si trova l'incondizionato? Nel tentativo di rispondere a questa domanda può essere letta l'ispirazione di fondo di ciò che siamo soliti definire ""Idealismo tedesco"""": la ricerca dell'incondizionato e del come esso possa essere condizione della totalità. Nelle costellazioni di pensiero che caratterizzarono la filosofia classica tedesca si apre la possibilità di un'ontologia metodologicamente sollevata dalla condizionatezza dei suoi oggetti, attraverso il costituirsi di una scienza sistematica. È qui che, tra le diverse soluzioni filosofiche e articolazioni del pensiero di Fichte, Schelling e Hegel, si scorge la possibilità di nuove prospettive interpretative, esplorate nel presente volume sotto il nome di """"ontologia relazionale""""."" -
Ontologia relazionale. Saggi sull'idealismo tedesco. Figure, attraversamenti, incursioni
Dove si trova l'incondizionato? Nel tentativo di rispondere a questa domanda può essere letta l'ispirazione di fondo di ciò che siamo soliti definire ""Idealismo tedesco"""": la ricerca dell'incondizionato e del come esso possa essere condizione della totalità. Nelle costellazioni di pensiero che caratterizzarono la filosofia classica tedesca si apre la possibilità di un'ontologia metodologicamente sollevata dalla condizionatezza dei suoi oggetti, attraverso il costituirsi di una scienza sistematica. È qui che, tra le diverse soluzioni filosofiche e articolazioni del pensiero di Fichte, Schelling e Hegel, si scorge la possibilità di nuove prospettive interpretative, esplorate nel presente volume sotto il nome di """"ontologia relazionale"""". Prefazione di Marco Ivaldo."" -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 1
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 2
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 3
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Critica del capire
La Critica del capire vuole essere una chiarificazione, radicale e spregiudicata, dei concetti e dei principi della conoscenza e della realtà, che non propone a sua volta una nuova costruzione speculativa di tipo metafisico, cioè necessitante e totalizzante. In questo senso, l’opera del 1942 è una delle testimonianze più significative non solo della crisi dell’idealismo italiano, ma più in generale della delegittimazione che il pensiero europeo novecentesco ha operato nei confronti delle “grandi narrazioni” metafisiche. L’indagine prende in esame i più classici temi della filosofia teoretica: l’identità, la differenza e il giudizio, la libertà, l’opposizione e le sue forme, e, infine, lo stesso procedimento speculativo o filosofico. L’atteggiamento con cui Scaravelli discute tali questioni, confrontandosi con i più grandi filosofi del passato e del presente, è autenticamente critico, perché ne accetta l’impostazione, ne esamina i fondamenti e ne mostra infine l’intima incoerenza, senza perciò venir meno alla fiducia nella razionalità dell’impresa filosofica. -
Riflessioni sugli oggetti apprensibili, sui costumi e sulle cognizioni umane per rapporto alle lingue (Prima edizione 1775)
Il volume propone una nuova edizione delle Riflessioni sugli oggetti apprensibili, sui costumi e sulle cognizioni umane per rapporto alle lingue, pubblicate da Giammaria Ortes nel 1775, qui ripresentate in una versione aggiornata nei criteri tipografici e redazionali, e corredate da un apparato di note esplicative, nonché depurate dai diversi errori di stampa presenti nella prima edizione. Si tratta di un’opera ancora troppo poco conosciuta anche dagli specialisti e che invece risulta essere una delle più significative della filosofia linguistica italiana settecentesca. Nell’introduzione viene ricostruito il pensiero linguistico di Ortes, mettendone in evidenza i motivi più rilevanti e i legami che lo collegano più in generale con la sua riflessione politica e filosofica. Il testo è inoltre seguito da un’appendice che contiene una scelta di passi tratti da alcune altre opere di Ortes, centrati sulla natura e sulle funzioni del linguaggio, a dimostrazione di quanto questo tema abbia un posto di rilievo nell’intera sua opera. -
Il nido della tigre
Alle soglie del diciottesimo secolo un uomo dopo aver sperimentato l'amore e la disperazione, compie un viaggio straordinario da Occidente ad Oriente, dal noto all'ignoto, verso un destino inatteso. ""Il nido della tigre"""" è un romanzo di formazione, di passaggio da una cultura all'altra, fino ad una vera e propria iniziazione. La narrazione è avvincente, a tratti visionaria, sostenuta da un linguaggio elevato ma sempre teso a trasmettere, con purezza sorgiva, emozioni, suoni e colori."" -
La carezza immaginaria
Una storia vera successa alla Spezia a causa di un fulmine in una notte di tempesta. Ci fu lo scoppio del deposito di polveri del Forte di Falconara, monte che sovrasta i paesi di San Terenzo e Lerici. Si contarono più di trecento cadaveri e il paese subì danni inqualificabili, cambiando totalmente la vita delle famiglie che vi abitavano. Da quel tragico antefatto nasce la favola di Titti, Mingo e il Professore in un contesto storico dominato dal regime fascista e dal suo alleato Hitler, dando a questa bella fiaba un tragico epilogo. -
Potacchio. Romanzo popolare scellerato farsesco e scellerato
È il 1860 e siamo in Italia, all'indomani della battaglia di Castelfidardo. L'Esercito Piemontese ha appena sconfitto le armate pontificie e, senza dichiarazione di guerra alcuna, si accinge ad invadere lo Stato della Chiesa per riunirsi ai volontari di Garibaldi che nel frattempo stanno risalendo la penisola. In un territorio governato col pugno di ferro dal cardinal DeAngelis, quello di Fermo nella Marca Picena, i generali piemontesi Fanti, Cialdini e Pinelli si apprestano a dimostrare alle popolazioni sudiste di che pasta è fatto il regime che mira a rimpiazzare quelli ecclesiastico e borbonico finora artefici dei loro destini. Così le vite di alcuni personaggi, contadini, borghesi, preti, soldati e briganti, si intrecciano in una vicenda d'umane passioni che dura apparentemente sei giorni soltanto ma ha radici profonde in un passato che tutti accomuna e che condizionerà pesantemente le sorti individuali dei protagonisti e quelli di tutti i cittadini del nascente Stato Unitario. Attingendo a rigorose fonti storiche, religiose e antropologiche nonché ricorrendo all'uso alternato d'una lingua letteraria e d'una prossima al vernacolo, le storie dei personaggi, sia autentici che di fantasia, si avvicendano con ritmo incalzante sino all'epilogo finale che tuttavia tale non è, essendo i destini di tutti in perenne divenire, anche oltre i confini temporali che delimitano ogni esistenza. -
Le nuvole
Nell'eterna lotta tra la ragione e la passione non sappiamo mai come comportarci. Se poi la passione scaturisce a causa di un amore negato nell'infanzia, ecco che tutti i fantasmi della protagonista del romanzo si fanno presenti e la trascinano in un vortice che uccide ogni razionalità. Ma, lentamente, questa esperienza ambientata tra le colline di S. Gimignano, l'aiuta a rielaborare il passato e le schiude le porte di una diversa forma di conoscienza di se stessa che le trasforma la vita. -
Farfalle nello stomaco
Le storie d'amore hanno sempre interessato i grandi romanzieri, registi, poeti, le donne e gli uomini di tutti i tempi. Quando poi una storia d'amore è raccontata da chi l'ha vissuta attraverso tutte le contraddizioni che l'amore possiede: amore violento, passionale, razionale, sanguigno. La storia vissuta nelle Cinque Terre con i suoi colori, le sue mura, i suoi sapori, le sue notti, i suoi risvegli e due persone che iniziano la loro storia nel lontano '700 per arrivare fino ad oggi. -
Il romanzo di P.
Un uomo attraverso i misteri dell'essere costruisce il suo romanzo, il romanzo della vita. Raggiunge il suo scopo: La trama è fatta, i personaggi sono trovati, il Signor ""P"""" alla fine riesce nel suo intento. Quello di coinvolgere il lettore in un incredibile viaggio attraverso la vita dell'uomo e dello scrittore."" -
Il settimo cerchio. Montalcino. La quarta indagine del criminologo Brunello Dotti
Il Male non ha confini, ma infinite facce. Può arrivare da qualsiasi luogo e qualsiasi epoca, perfino dalla notte dei tempi e da luoghi presidio del Bene. Addirittura da San Pietro. E con il mostruoso intento di sopprimere il Papa e sottomettere la Chiesa. Il criminologo montalcinese Brunello Dotti viene chiamato a indagare sulla scomparsa di una giovane insegnante. Insieme agli amici di sempre - il sostituto procuratore Augusto Coltelli e l'investigatore privato Effe - accetta l'incarico e presto scopre che alcune cose e certe persone non sono quelle che sembrano. Un segreto nella vita privata della ragazza e un oggetto nella sua stanza offrono a Brunello una giusta partenza, consentendogli la scoperta di decine di cadaveri che testimoniano di mutilazioni e torture, mentre qualcuno spia costantemente i suoi movimenti, cercando di fermarlo per difendere l'identità di un misterioso grande burattinaio. Aiutato anche dall'amica Barbara, dalla ritrovata Tara e dal commissario Petrucci, il criminologo indaga in varie località italiane e francesi, proprio in quei luoghi dove trova le sue radici quella sanguinosa congiura che rischia di travolgere e schiacciare anche Brunello e tutti i suoi compagni. Poi un estremo e sibillino messaggio consente al criminologo di imboccare la pista giusta per impedire l'ultimo atto di quel complotto mirato a sottomettere il Vaticano e a cambiare per sempre il volto della Chiesa... -
Baratto d'amore
Questo romanzo è la storia vera di Caterina che con il suo raccontarsi dà a tutti la forza di superare le difficoltà nel vivere.