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Tre pièces e soggetti cinematografici
La vocazione teatrale di Goliarda origina tutta dal padre, avvocato socialista catanese amico di Angelo Musco e di tutto il vivace mondo teatrale in dialetto e in lingua della città etnea. Fu agevole al padre cominciare a far recitare Goliarda quando in famiglia si dovette pensare al futuro di una figlia che era stata già ritirata dalle scuole fasciste e conduceva in casa una formazione libera. Lo stesso Angelo Musco aveva decretato dall'alto della sua fama: ""'sta carusa può recitare"""". Ma a convincere l'avvocato Sapienza era già stato qualche anno prima quell'""""hanno ammazzato compare Turiddu"""", gridato fuori scena da Goliarda non ancora adolescente per provare se aveva temperamento. Il volume raccoglie il teatro completo di Goliarda Sapienza, tre pièces e quattro soggetti cinematografici."" -
La canzone del non-amato. Testo francese a fronte
La ""Chanson du Mal-Aimé"""" è apparsa su iniziativa di Paul Léautaud dedicatario della """"Canzone"""" - nella rivista """"Mercure de France"""" nel 1909. In questi trecento versi Apollinaire si dimostra capace di rivestirsi delle forme più tradizionali per crearne di nuove e inedite. E il poeta sceglie la forma antica della canzone, la cui semplicità fa riferimento alla tradizione orale e popolare, e in cui è la strofa, e non più il verso, a farsi vera e propria misura poetica. Ma Apollinaire arriva a sconvolgere anche quel lirismo tradizionalmente applicato al racconto di esperienze amorose sfortunate e maledette. C'è una messa a distanza precisa dei passati amori, che il poeta denuncia come falsi e bugiardi. E l'amore infelice e non corrisposto della """"Canzone"""" è quello dell'autore per Annie Playden, una ragazza inglese incontrata in Germania nel 1902. In questo lungo """"lamento amoroso"""" che è la """"Chanson du Mal-Aimé"""", Apollinaire riesce a dissimulare, sotto un'apparente spontaneità, tutti i giochi della retorica più sapiente."" -
I boschi del Maine. Testo inglese a fronte
Scrittore e filosofo statunitense, Henry David Thoreau è considerato oggi il teorico della vita nella natura selvaggia e dell'ambientalismo. Nato e cresciuto nella tranquilla Concord, nel Massachusetts, Thoreau fu da sempre schivo della frenesia e dei ritmi forsennati tipici delle grandi città, preferendo ad essi l'intimo colloquio con la natura. Un'esistenza all'insegna della frugalità e dell'essenziale che Thoreau condusse esemplarmente per sfuggire alle trappole del consumismo che aliena l'uomo dal suo vero io e dai suoi reali bisogni. ""I boschi del Maine"""", opera postuma pubblicata nel 1864, descrive il viaggio naturalistico che l'autore fece nel 1857 in questa regione autentica ed essenziale, alla ricerca di un rapporto più stretto con un ambiente aspro e incontaminato, ma allo stesso tempo capace di regalare emozioni e sensazioni uniche e rigeneranti."" -
L' inferno del bibliofilo. Testo a fronte francese
L'autore ci fa rivivere le torture cui è sottoposto un collezionista di libri antichi costretto da un demone malizioso ad acquistare i peggiori scarti di magazzino e a partecipare a un'asta per comprare, contro la sua volontà, libri di mediocre importanza a prezzi esorbitanti. L'amore per i libri è un peccato tanto grande da meritare un girone infernale tutto per sé? No di certo. Almeno questo crede il protagonista del libro di Asselineau, finché nella sua stanza non compare un divertito demone che lo trascina con sé fra bancarelle e aste, costringendolo a comperare per cifre astronomiche libri buoni a tener fermo un tavolino traballante, in un crescendo che sfocia nel ferocissimo ed esilarante contrappasso finale. Ma, in fondo, come dice bene Franz Werfel: ""Il vero bibliofilo ama, più che la forma e il contenuto di un libro, la sua esistenza; non è affatto necessario che lo legga. (Non è così di ogni grande amore?)""""."" -
Studi su Stendhal e «La Certosa di Parma». Testo francese a fronte
«Monsieur Beyle, più conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal è, secondo me, uno dei maestri più importanti della Letteratura delle Idee [...]. La Charteuse de Parme è, nella nostra epoca e fino ad ora, ai miei occhi, il capolavoro della Letteratura delle Idee, e Monsieur Beyle vi ha saputo fare delle concessioni alle altre scuole che le persone intelligenti possono accettare e che sono soddisfacenti per entrambi i campi.» Quando, il 14 ottobre 1840, il console francese a Civitavecchia Monsieur Henri Beyle, noto a noi come Stendhal, ricevette con il battello postale proveniente da Marsiglia il terzo numero della «Revue Parisienne», la rivista politico-letteraria fondata, diretta e quasi interamente scritta da Balzac, trasecolò. Più della metà della rivista era occupata da un articolo, un vero e proprio saggio letterario, intitolato Études sur M. Beyle, dedicato alla sua Certosa di Parma. E che articolo! In esso Stendhal veniva riconosciuto come uno dei maggiori scrittori della Francia contemporanea, un vero e proprio genio, e il romanzo il capolavoro di quella che veniva definita la Letteratura delle Idee [...]. Ma l'interesse dell'articolo non è limitato solo all'analisi letteraria che uno dei maggiori scrittori dell'Ottocento fa a uno dei maggiori capolavori della sua epoca, né allo stile in cui è scritto; forse l'interesse maggiore sta nel lungo riassunto che Balzac fa del romanzo di Stendhal [...]. L'articolo di Balzac ha avuto larga fortuna editoriale, ma in italiano è stato tradotto una sola volta, all'interno di un'antologia degli scritti critici di Balzac, da Mario Bonfantini nel 1958. Qui lo presentiamo insieme alle diverse risposte di Stendhal. Lungi dal voler fare un'operazione di esclusivo interesse filologico, si vuole offrire al lettore uno strumento per entrare nella psicologia di Stendhal. Balzac visto e raccontato da Stendhal e, beninteso, Stendhal visto da se stesso. -
Frammenti e testimonianze latine. Testo latino a fronte
Mecenate è solitamente ricordato come l'uomo che fece da anello di congiungimento tra due gloriose espressioni del mondo romano: la grandezza imperiale del neonato potere augusteo e la gloria letteraria degli autori destinati a costituire il canone classico della poesia latina (Virgilio, Orazio e Properzio). Questo ruolo di primo piano riconosciuto a Mecenate dall'età moderna è curiosamente difficile da ritrovare nelle testimonianze antiche a lui coeve o poco seguenti la sua morte. Gli autori latini sono infatti inclini a considerare Mecenate quasi come una comparsa, dedicandogli menzioni più o meno fugaci all'interno delle loro opere dalle quali si ricava un ritratto poco definito e per molti versi inaspettato. Dopo l'omaggio molto stilizzato - tributatogli dai suoi poeti, Mecenate quale protettore delle lettere fatica a emergere nella letteratura latina, la quale, dopo aver lasciato in semioscurità il peso politico del ministro di Augusto, preferisce ricordarlo o come esempio di mal costume molto poco romano o, soprattutto, quale cattivo scrittore d'avanguardia, tramandandoci un non disprezzabile numero di frammenti. A più di cento anni dalla prima edizione scientifica di questi frammenti e a cinquanta dalla prima monografia che riuscì a ricostruire una figura ben delineata del personaggio sul poco materiale a disposizione, la presente edizione vuole rimettere a disposizione questo materiale... -
Asfalto
"Con la nuova raccolta 'Asfalto', l'autore (siciliano di origine) si è calato perfettamente nell'atmosfera e nel paesaggio urbano milanese, riuscendo a coglierne dettagli e segreti con un occhio attento ad indagare perfino nell'ombra. Vedo in lui una sorta di discepolo ideale di mio padre, proprio per il fatto che nei versi di questo giovane la tradizione classica insulare si fonde con i nuovi stimoli offerti dal contemporaneo. Si sente che è cresciuto con l'aria di mare, immerso nella luce e nei colori mediterranei... tuttavia la scelta di trasferirsi a Milano ha determinato una evidente conversione alla modalità della megalopoli, non solo nelle abitudini di vita quotidiana ma anche - e soprattutto - nel modo con cui egli guarda ciò che gli sta intorno: come se avesse indossato un paio di lenti fumè. Sul tram, sul treno, a piedi lungo i Navigli... tutti i percorsi descritti rappresentano un viaggio non solo fisico ma anche metafisico attraverso rappresentazioni istantanee che il poeta riesce a definire in sequenze successive, in movimento: sembra di vedere l'architettura di Milano nei suoi più recenti cambiamenti, nelle trasformazioni che hanno portato la città a competere con le grandi metropoli europee in termini di grattacieli ed edifici magniloquenti. [...] alla fine di questo viaggio per immagini, il Poeta e il lettore trovano l'essenza ultima dell'Uomo ('un io cemento'), le sue miserie e la tragedia del dubbio perenne."""" (Alessandro Quasimodo)" -
Creta rossa
Un carabiniere in pensione, cinefilo e un po' gourmet, torna per la prima volta dopo molti anni nei luoghi di origine. Da perfetto sconosciuto riscopre, passo dopo passo, le atmosfere di un mondo perduto in grado di stupirlo e di coinvolgerlo suo malgrado in oscuri misfatti dai risvolti imprevedibili. Con una trama a incastro e un linguaggio ornato da efficaci battute dialettali, il romanzo descrive con sottile ironia drammi, illusioni, speranze tradite di un microcosmo dell'entroterra materano, paradigma di un'intera area geografica sconvolta dagli anni cruciali del boom economico. Dopo ""La Freccia di Mezzanotte"""" l'autore si sofferma ancora sugli stessi luoghi, tratteggiando una galleria di personaggi reali quanto immaginari che fra riti, pettegolezzo, violenza e generosità, popola la commedia umana."" -
La casa del fondamento del cielo e della terra
La nascita della prima codificazione organica di norme giuridiche nella storia del diritto (il Codice di Hammurabi), gli eserciti vittoriosi di Nabucodonosor II, la cattività dei popoli vinti, la schiavitù degli ebrei e la vendetta della Bibbia, la sovrana saggezza di Ciro il Grande, i trionfi di Alessandro Magno, la discesa dal cielo del dio supremo, nella notte di Capodanno, nel mese di Nisan, la vita fremente di umanità, di commerci, di ricchezza, di contraddizioni, di riti lussuriosi e crudeli, ma anche brulicante di uomini di cultura, di letterati, di scienziati, di magi, nella più grande megalopoli multietnica della Storia, prima della Roma imperiale, che si vantava di possedere ben due delle sette meraviglie del mondo: tutto questo accadde ai piedi della Casa del fondamento del cielo e della terra (E-temen-an-ki), più nota in Occidente come la mitica Torre di Babele. Il testo è completato da una ricca iconografia. -
Metamorfosi e altre storie gotiche. Testo inglese a fronte
Consegnata all'eterna fama da Frankenstein ovvero il moderno Prometeo, la sua opera più famosa, Mary Shelley scrisse anche altri romanzi e una serie di racconti meno conosciuti, nei quali la scrittura si addentra nei territori del macabro, del sinistro, del soprannaturale. In ""Metamorfosi"""" Guido protagonista della storia, dopo aver sperperato tutto il proprio patrimonio ritorna a casa con la pretesa di prendere in moglie l'angelica Giulietta, incontrando però l'opposizione del padre della giovane. Furioso per il divieto impostogli, egli sfoga tutto il suo temperamento irascibile e viene così bandito. Medita vendetta, finché, nel mezzo di una terribile tempesta riceve la sua occasione. Una misteriosa creatura emerge dal mare impetuoso, un nano deforme dagli occhi strabici, i lineamenti distorti e un corpo dissestato: gli fa un'offerta che non può rifiutare. Guido scambierà la sua identità con lui per un baule colmo di tesori, ma nel vendere la sua anima commetterà un fatale errore: dopo tre giorni il mostro non si ripresenterà come pattuito rischiando di divenire il suo doppio per sempre. Altri due racconti accompagnano """"Metamorfosi"""", """"Il Mortale Immortale"""" e """"Il Malocchio"""", completando così questa piccola perla letteraria, esaltandone la maestria, la perfezione e la forza creativa - già note - dell'autrice e risultando un autentico capolavoro della letteratura gotica."" -
Terradilei. Testo inglese a fronte
Tre vecchi amici - un medico, un ricco magnate e un sociologo -, legati dalla passione per i viaggi, si uniscono a una grande spedizione scientifica e si ritrovano in una terra sconosciuta. Parte da qui, come un vero romanzo d'avventura, il racconto-pamphlet che Charlotte Perkins Gilman scrisse nel 1915, dando vita alla prima utopia femminista dell'età contemporanea. Antesignana dell'insofferenza delle donne riguardo alla disuguaglianza loro imposta dall'ordine sociale, Gilman mise sotto gli occhi di tutti l'insensatezza, oltre che l'ingiustizia, della condizione femminile. E lo fece scegliendo la via più diretta: non una denuncia argomentata, ma un racconto di fantasia che mette in bocca a un uomo, il narratore-esploratore, la descrizione di un paese felicemente e pacificamente abitato da sole donne. Quale arguzia e quanta ironia, in poche pagine che a un secolo di distanza non cessano di stupire per lucidità e forza argomentativa. -
Comte e Laffitte. Testo francese a fronte
Vengono raccolte in questo volume le due brevi relazioni tenute da Anatole France presso la Scuola Positivista Brasiliana nel corso del suo viaggio in Sudamerica del 1909. France, nonostante dichiarasse apertamente di non appartenere al movimento positivista, venne invitato dagli intellettuali brasiliani a presenziare al loro congresso annuale vista la sua amicizia con Pierre Laffitte, morto qualche anno prima e successore di Auguste Comte, vero padre e teorizzatore del positivismo. Malgrado i dubbi iniziali France decise di accettare, e mentre a San Paolo si dilungherà sul carattere di Pierre Laffitte dedicandogli un critico ma affettuoso ritratto, a Rio de Janeiro decise di mettere in rilievo l'influenza del positivismo nella politica francese. Postfazione di Felice Accame. -
Principi di politica impopolare
"Più che impopolari, questi 'Principi di politica' che Giuseppe Rensi pubblicò per la prima volta in volume nel 1920, nel pieno del Biennio rosso, e da decenni introvabili se non in poche biblioteche, suonano oggi proprio blasfemi. Prendiamo la sua posizione nel dibattito sul voto alle donne, appena introdotto in Gran Bretagna e nella Repubblica di Weimar, ma non ancora nella laicissima Francia della Terza Repubblica: """"Che dire dell'elettorato femminile da buttarsi là per pura rettorica ad un paese in cui solo sette od otto signore lo reclamano? La donna uguale all'uomo, libera, padrona! È questa l'ultima aberrazione del nostro demagogismo"""" [...]. La verità è che a Rensi, in questa raccolta di scritti dissennati, non va bene proprio niente. La borghesia? Pavida, miope, votata all'autodistruzione. I proletari? Peggio ancora, 'bevono più dei borghesi, fumano più dei borghesi'. Né, per fuggire alla realtà, il filosofo può concedersi di sognare un paio d'ore grazie a un'invenzione abbastanza recente, messa a punto venticinque anni prima da due fratelli fotografi in una fabbrica di Lione, e destinata ad allargare a dismisura l'immaginario dell'umanità [...]. 'I Principi di politica impopolare' sono, è vero, una raccolta di scritti orgogliosamente reazionari. Ma lo sono soltanto in superficie; nel profondo (ed è questa la grandezza, scettica e anarchica, del filosofo) sono autenticamente rivoluzionari."""" (dall'introduzione di Paolo Beltramin)" -
I lirici greci. Testo greco a fronte
Boncinelli, genetista italiano nato a Rodi e appassionato grecista, si cimenta con la tradizione dei lirici greci classici, che nell'arco di due secoli hanno lasciato un patrimonio ineguagliato di capolavori poetici assoluti. Da Mimnermo ad Alcmane, da Archiloco alla divina Saffo, da Alceo ad Anacreonte, da Ibico a Simonide di Ceo, è tutto un susseguirsi di nitidi, struggenti componimenti che cantano la quotidianità e l'intimità, le virtù umane, il valore e soprattutto l'amore, con una varietà di toni e di accenti che non ha uguale in nessun'altra letteratura. Il volume presenta un'ampia scelta personale (i miei lirici greci) del curatore. -
Quando Milano era capitale. Cronache milanesi dal 1796 al 1824 dal «Diario politico-ecclesiastico»
Il Diario politico-ecclesiastico è stato una fonte insostituibile per tutti gli storici che si sono interessati alla storia milanese dell'epoca napoleonica e a quella successiva della restaurazione. Primo fu Francesco Cusani che lo consultò per scrivere il quarto volume della sua ""Storia di Milano"""". Ma Cusani non si limitò a ciò e lo copiò interamente; la sua trascrizione è stata l'unico modo di conoscere quanto scrisse il canonico fino a quando, trent'anni fa, non è stato trovato il manoscritto originale. Non è un testo storico, ma una preziosa testimonianza di prima mano degli anni che vanno dal 1796 al 1824. Non solo la grande Storia delle incoronazioni e degli eserciti, ma anche la cronaca minuta, giornaliera, da quella politica a quella giudiziaria, dai pettegolezzi aristocratici ai cambiamenti della moda: le ascensioni in pallone, il vaccino contro il vaiolo, le prime """"montagne russe"""", il costo della vita, il tutto raccontato con un'ironia tipicamente meneghina. Un atto d'amore per una città che in quegli anni era capitale e, come disse Stendhal, tra le più belle d'Europa."" -
Il Piccolo Principe. Testo francese a fronte
"Il piccolo principe"""" di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato per la prima volta il 6 aprile 1943 da Reynal & Hitchcock in inglese, inizia con un atterraggio di fortuna fatto da un aviatore nel deserto del Sahara. La mattina successiva, al suo risveglio, incontra un bambino, il piccolo principe, che viene da un altro pianeta e gli chiede di disegnare una pecora. Il bambino viene accontentato, ma non è mai soddisfatto dell'immagine, fino a quando l'aviatore non disegna una scatola con dei buchi al cui interno dice si trovi la pecora. Solo allora il piccolo principe è contento, perché l'essenziale normalmente è invisibile agli occhi. Quello che traspare dal libro """"Il piccolo principe"""", che ha segnato generazioni con il suo significato tangibile, è che solo i bambini riescono a cogliere la vera essenza della vita, perché gli uomini, crescendo, perdono il candore e il contatto con le cose importanti, non cogliendo più il senso di ciò che possiedono, che vivono e provano. In appendice """"Nascita di un principe"""", disegni dell'autore. Età di lettura: da 8 anni." -
La gattomachia. Testo spagnolo a fronte
Esempio di epica burlesca, che rispecchia il Lope comico e filosofico degli ultimi anni, ""La Gattomachia"""" è l'opera di un autore che, oltre a essere un esperto conoscitore dell'animo umano, lo è anche di quello felino. Lope riesce a immedesimarsi perfettamente nei gatti, umanizzandoli, senza snaturarli dalla loro peculiare essenza animale. Il personaggio sul quale si concentra l'azione del poema è l'hidalgo Marramachiz, nobile squattrinato e tracotante, borioso e aggressivo, che ostenta la sua appartenenza sociale senza però possederne il rango economico. Folle d'amore, rapisce la bella Zapachilda, la più affascinante gatta del quartiere, scatenando l'ira del promesso sposo, il gatto Micifuf. La doverosa vendetta si trasforma in una guerra furiosa tra gatti per ripristinare l'onore perduto. Ma il Fato spariglia le carte in un finale imprevedibile e amaro. Marramachiz persegue l'amore per Zapachilda in modo totale e senza cedimenti, compiendo azioni plateali e folli, a volte inaccettabili."" -
Frammenti etnografici. Testo greco e latino a fronte
L'etnografia antica ha il suo vertice nel filosofo stoico Posidonio di Apamea (135-50 a.C. circa), una mente universale alla Leonardo, che nelle Storie purtroppo giunte fino a noi solo in frammenti - elimina con l'autopsia secolari pregiudizi nei confronti dei barbari e con un'accurata critica delle fonti errori e leggende, spiegando con una salda teoria filosofica l'uguaglianza di fondo e al contempo le diversità tra i popoli. Al centro delle sue ricerche, che riguardano comunque tutte le genti gravitanti attorno al mondo greco-romano, ci sono i Celti, coraggiosi, forti e sani, contrapposti ai popoli orientali, in piena decadenza tra lussuria e superstizione. Ma Posidonio si rivela anche grande scrittore, capace di descrizioni precise e divertenti in uno stile limpido e vivace. Non è certo un caso che Cesare, Diodoro, Strabone e Plutarco gli siano profondamente debitori. -
Il Piccolo Principe
"Il Piccolo Principe"""" fu pubblicato simultaneamente nell'originale e in inglese nel 1943, con le illustrazioni ad acquerello realizzate dall'autore stesso. Varie sono le notizie che circolano sull'origine di questa delicata fiaba metaforica: un periodo in ospedale per curare le conseguenze dei numerosi incidenti aerei subiti, la malinconia dell'esilio, il desiderio di scrivere una favola paragonabile alla Sirenetta di Andersen, sulla quale lo scrittore aveva fantasticato insieme alla sua amica Annabelle, i consigli del suo editore e degli amici. A questi ultimi e ai loro figli pare che Antoine de Saint-Exupéry chiedesse di mettersi in posa per i suoi disegni, e che li consultasse spesso per telefono mentre lavorava di notte, fumando e bevendo caffè. Il protagonista del racconto è un pilota costretto a un atterraggio di fortuna in pieno deserto del Sahara. Mentre cerca di riparare l'aereo, arriva un bambino che gli chiede di disegnare una pecora: il """"piccolo principe"""" viene dall'asteroide B 612, dove si trovano tre vulcani e una rosa, che lui ama molto anche se talvolta lo fa soffrire per il suo carattere difficile. Prima di arrivare sulla Terra, il misterioso ometto ha visitato altri pianeti e incontrato strani personaggi. Età di lettura: da 8 anni." -
La casa dei melograni
"La casa dei melograni (A House of Pomegranates)"""" è una raccolta di racconti pubblicata nel 1891 con le illustrazioni degli artisti Charles de Sousy Ricketts e Charles Hazlewood Shannon. L'opera si compone di quattro fiabe che si inseriscono nella tradizione del genere, ma nello stesso tempo la sovvertono attraverso il gusto anticonvenzionale di Wilde: raccontando di re, principesse, nani di corte, sirenette, streghe e altri abitanti di paesi fantastici, l'effetto ottenuto dallo scrittore è sempre quello di sorprendere e confutare i luoghi comuni, esibendo il genio della sua immaginazione rigogliosa. Così queste storie intense, composte dal maestro dublinese per educare e intrattenere i suoi bambini, sono diventate un classico della letteratura per l'infanzia capace di affascinare lettori di tutte le età. Età di lettura: da 8 anni."