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Sull'origine delle favole-Sulla felicità-Trattato sulla libertà dell'anima. Testo francese a fronte
"Nel primo trattato, """"Sull'origine delle favole"""", Fontenelle spiega come i miti antichi abbiano potuto nascere e poi essere trasmessi di generazione in generazione, attraverso processi facilmente dimostrabili. Nel secondo trattato, """"Sulla felicità"""", lo scrittore dà il suo personale contributo a un tema ampiamente affrontato dai filosofi, ma in realtà poco conosciuto dagli uomini: la ricerca della felicità. Il terzo scritto, """"Trattato sulla libertà"""" dell'anima, è senz'ombra di dubbio la più limpida illustrazione del necessitarismo della filosofia francese della prima metà del XVIII secolo. Poco dopo aver visto la luce viene vietato e stracciato per ordine del Parlamento. Ricompare per la prima volta nel 1743 in forma anonima, all'interno di una raccolta dal titolo """"Nouvelles libertés de penser"""", e viene da subito attribuito a Fontenelle. Ed è proprio a questa pubblicazione e alle numerose critiche e censure che le furono mosse che egli deve la sua notorietà presso i suoi contemporanei. In questo scritto l'autore si rifa a un tema ampiamente discusso nel XVII secolo da Leibniz, Bayle, Malebranche e Arnauld, quello di mostrare come la libertà dell'uomo e la prescienza di Dio sulle azioni umane possano convivere in un unico sistema."""" (Dalla prefazione di Elena Pozzi)" -
Il caso Gesualdo
Carlo Gesualdo, principe di Venosa, grande signore del tardo Cinquecento, appartenente a una delle più potenti famiglie del Sud Italia, stupì i suoi contemporanei per il fatto di sangue che lo vide protagonista. Gesualdo fu costretto a lavare il suo onore, infangato dal tradimento coniugale, con l'uxoricidio della bellissima moglie e con l'omicidio del suo fascinoso amante. Inoltre per essere stato coinvolto in una difficile partita di geo-politica internazionale. Ma soprattutto per la sua musica somma, pervasa di cromatismo, di dissonanze e di arditezze armoniche estreme. Dopo secoli di oblio, la figura di Gesualdo è tornata a stupire, imponendosi sulla scena musicale in tutta la sua visionaria e anticipatrice grandezza. Il Principe dei musici, dunque, ancor oggi, nel 2013, a quattrocento anni dalla sua morte, continua a far parlare di sé. -
Angelici delitti. Incubi in azzurro e nero
Se è vero che il delitto è la più raffinata delle arti, difficilmente si potranno trovare nella letteratura contemporanea resoconti di delitti più sofisticati e aristocratici di quelli illustrati nelle short stories degli ""Angelici delitti"""" di Silvio Raffio. Il filo rosso che unisce questi racconti è la totale assenza di responsabilità o senso di colpa degli assassini: che si tratti di bambini prodigio abbandonati dalle madri, di artisti o attori del cinema, zitelle sessuofobe o giovani aspiranti vedove, tutti sono determinati nel portare a termine i loro piani criminosi come un'opera d'arte ma ancor di più di risanamento, compensazione di una qualche nefanda iniquità per cui non sono previste punizioni nel codice penale. L'altra assenza che si riscontra è quella dell'istituzione: non troverete mai un'uniforme di poliziotto o un pedante commissario. I conti si regolano tutti 'en famille', quanto più cruenta la modalità dell'esecuzione, tanto più beve il tocco della scrittura, anche per conferire alle vicende quel senso di straniamento dalla realtà che manca alla produzione letteraria odierna. Todorov, nel saggio La 'letteratura fantastica', esalta il particolare status dell'""""esitazione"""" in cui un certo genere di scrittori pone il lettore, inducendolo a chiedersi in quale specie di anomalo universo è stato trasportato: è questo che si prova leggendo Silvio Raffio, e alla fine della lettura la realtà sembra un susseguirsi di banali nessi pretestuosamente logici."" -
Veni, vidi, mici. Il gatto nella storia
"Una Storia sub specie gattesca, certamente, ma pur sempre Storia, e con un curioso antecedente nella Preistoria, quando i gatti non sapevano né leggere né scrivere e dunque tutto ha per noi il sapore di una congettura. Luciano Ragozzino ha ideato per te lettore una lanterna magica di cartoni dipinti e ne accompagna l'incanto con le sue strofe scanzonate, come nelle fiere di un tempo, dall'antefatto al sipario. Unico dunque il senso di scorrimento del nastro colorato di Luciano, dei suoi bellissimi acquerelli che, sempre sub specie gattesca, ricalcano le antiche pitture parietali cretesi come i disegni egizi su papiro, i mosaici ravennati e le preziose oreficerie barbariche, iconografie medievali e rinascimentali, figurine di almanacco e manifesti moderni."""" (dalla presentazione di Marco Vitale)" -
Odissea
"Musa, quell'uom di multiforme ingegno, dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra gittate d'Ilion le sacre torri; che città vide molte, e delle genti l'indol conobbe; che sovr'esso il mare molti dentro pel cor sofferse affanni, mentre a guardar la cara vita intende, e i suoi compagni a ricondur: ma indarno ricondur desiava i suoi compagni, che delle colpe lor tutti periro.""""" -
Eneide
"Musa, quell'uom di multiforme ingegno, dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra gittate d'Ilion le sacre torri; che città vide molte, e delle genti l'indol conobbe; che sovr'esso il mare molti dentro pel cor sofferse affanni, mentre a guardar la cara vita intende, e i suoi compagni a ricondur: ma indarno ricondur desiava i suoi compagni, che delle colpe lor tutti periro.""""" -
L' opposta riva (dieci anni dopo)
"'L'opposta riva' è una raccolta di poesie composta come una Spoon River dei vivi: ogni poesia è una voce, ogni voce una storia. Tutte le storie raccontano non solo una vicenda, quella della migrazione, ma un periodo storico, il loro ed il nostro. Il progetto nasce dall'esperienza dell'autore che, per tre anni (dal 2001 al 2003) ha vissuto quotidianamente con gli immigrati clandestini, gli illegali, i sans-papiers, testimone di esistenze tessute nella povertà, nella mancanza di sicurezza, anche medica, nel vivere di nascosto e lontano dagli occhi della legalità, che è però sempre stata dignitosa, onesta soprattutto. Certi crimini raccontati dalle cronache non sono il ritratto assoluto e definitivo di tutti i migranti presenti sul territorio: c'è anche un altro lato della medaglia, quello positivo, vasto, ben più vasto di quanto si possa immaginare. E invisibile. Non si parla dell'invisibilità. Per questo Alberghetti ha voluto farlo. A distanza di dieci anni dal primo giorno in cui l'autore ha iniziato a vivere da clandestino - in considerazione di una situazione immutata nel tempo - l'autore ha sentito l'esigenza di riscrivere l'intero libro (edito originariamente nel 2006), qui arricchito nell'indice dal nome di coloro che hanno raccontato la propria storia. Per non dimenticarli, per non negarli una seconda volta."""" (estratto editoriale dalla nota di F. Alborghetti)" -
Da grande voglio fare il poeta
"Ecco: la cosa più bella del libro è proprio l'armoniosità della concertazione, per cui si passa senza sforzo da un episodio depositato nella memoria individuale al suo inserimento in un orizzonte più ampio, come sintomo, ma anche come conferma che i concetti veri si costruiscono con l'esperienza. Non si tratta di un collage di stati d'animo: viene data voce a un piccolo mondo scomparso, rispetto al quale l'io narrante si tiene giudiziosamente in disparte, riservandosi la consistenza del coro, intuendo che la storia di ognuno non è che il riflesso di quella degli altri. Per non dire del giudizio politico che ne discende, con garbo ma anche con fermezza."""" (dalla presentazione di Bruno Nacci)" -
Saggio sul diavolo. Testo inglese a fronte
Nello spirito, seppur non nello stile, è una delle prime produzioni di Shelley, ed è stato scritto probabilmente nel 1819; in ogni caso non più tardi del 1820. A causa del suo approccio satirico, il lettore potrebbe non intenderne lo scopo, che è quello di attaccare le superstizioni e le mitologie della religione cristiana. Nella ""Necessità dell'ateismo"""" e nelle note a """"La regina Mab"""" Shelley è diretto ed esplicito, ma in questo saggio, pur caratteristicamente shelleyano nel tema, il metodo d'approccio dell'autore è più sottile. Disarmerà il lettore appellandosi al suo senso del ridicolo, ma alla fine avrà raggiunto il suo scopo: rendere chiaro che una fede nel Diavolo e in altri miti cristiani non può accompagnarsi con la scienza e la ragione."" -
La vita di Gesù o esame critico della sua storia
Nella ""Vita di Gesù"""" (opera recante lo stesso titolo di quella pubblicata a suo tempo da Hegel), Strauss sostiene, in netto contrasto con la tradizione, che la figura di Gesù sia il frutto dell'elaborazione mitologica dei cristiani; egli non mette in dubbio l'esistenza storica di Gesù, ma è convinto che sia Gesù come elaborazione mitologica a derivare dal cristianesimo e non viceversa. Sulla scia di Hegel, Strauss sostiene la identità dei messaggi veicolati dal cristianesimo e dalla filosofia; ciò che li distingue è però la forma, in quanto ciò che la religione sostiene nella forma immaginifica del mito, è dalla filosofia sostenuto tramite la superiore forma del concetto. Strauss sostiene che la filosofia è verità compiuta e dispiegata, designando invece la religione come rappresentazione mitica. Proprio sulla base di tale distinzione, Strauss ritiene opportuno distinguere tra il Cristo della fede e quello della storia: quello della storia è un uomo eccezionale; quello della fede è miticamente inteso come Dio fattosi uomo. La filosofia hegeliana si riverbera nella struttura stessa della """"Vita di Gesù"""" di Strauss: questa, infatti, è suddivisa in tre parti, secondo una scansione che ricorda quella hegeliana della tesi, dell'antitesi e della sintesi."" -
Le incredibili avventure al di là di Thule. Testo greco a fronte
Nelle notti spettrali e infinite di Thule, una terra dalla consistenza indistinta, circondata da un mare ghiacciato, Dercillide narra al suo amante Dinia tutte le favolose vicende che l'hanno portata fin lì, vittima di un incantesimo che le consente di vivere solo durante la notte. ""Le incredibili avventure al di là di Thule"""" di Antonio Diogene sono rappresentate per noi solo dal riassunto contenuto nella """"Biblioteca"""" del patriarca bizantino Fozio e da un paio di frammenti papiracei; anche così, si riesce comunque a ricostruire il senso della complessa architettura del romanzo, che si estendeva per 24 libri e si proponeva di superare i confini del credibile e dell'incredibile, offrendo al lettore una sequenza di storie straordinarie, anche al di là di quello che era considerato il limite estremo delle terre, il favoloso Nord dell'isola di Thule, simbolo dell'irraggiungibile, iperbolico paradigma di inaccessibile lontananza, miraggio per antonomasia: insomma, a tutti gli effetti """"l'isola che non c'è""""."" -
Pagine dall'Islam
Icona di indipendenza e libertà, Isabelle Eberhardt (Ginevra 1877 - Ain Séfra 1904) rimane una delle viaggiatrici più affascinanti del Novecento: anima lacerata da un'inquietudine profonda, che la porta a vagare per tutta la vita nei deserti nordafricani, Isabelle scrive prose che assomigliano a poesie. Viene pubblicata una raccolta di racconti che testimoniano il rapporto autentico che Isabelle era in grado di instaurare con i luoghi e le persone che incontrava. Le riflessioni sulla religione, i costumi e la società islamica sono di evidente attualità, così come lo sono i turbamenti di una donna, sinceramente combattuta tra il desiderio di partire e quello di restare. Un libro che farà discutere sia per i contenuti sia per la curatela di Victor Barrucand, spesso accusato di aver riscritto e manipolato le carte di Isabelle dopo la sua morte. -
Lettere dalla Siria
A vent'anni dalla sua scomparsa, esce una raccolta di lettere scritte da Freya Stark durante un lungo viaggio che, negli anni Venti, dalla Grecia la porta in Palestina attraverso la Siria. Finora inedite in Italia, queste lettere sono rimaste per anni nel cassetto dell'editore inglese John Murray, che le ha pubblicate per la prima volta nel 1942. Primo contatto con l'Oriente di una delle più grandi viaggiatrici del Novecento, queste pagine restituiscono l'emozione e l'entusiasmo di una donna che per cultura e coraggio rimane una delle icone più importanti della libertà e dell'emancipazione femminile. I luoghi che la Stark attraversa sono zone ""calde"""" allora come oggi e le sue puntuali e appassionate descrizioni consentono al lettore di immergersi nella magia di intere regioni, ormai difficilmente accessibili a causa della violenza dei conflitti in atto. Testimonianza storica, dunque, che insieme alla soggettività propria dello stile epistolare dipingono un'immagine a tutto tondo del Vicino Oriente."" -
In Transiberiana. Con Han, Kidane, Bemnet, Bashir viaggio del 1978
"In Transiberiana"""" non è un reportage, né il frutto di corrispondenze poi rilegate in volume. Si tratta di un vero e proprio libro di viaggio. """"In Transiberiana"""" racconta il mio viaggio, con Goliarda Sapienza, in treno da Roma a Mosca, e da Mosca a Pechino e Shanghai con la Transiberiana. Ritorno, sempre in treno, attraverso la Mongolia e il Gobi. Trentamila chilometri. Il viaggio risale al 1978. Il Muro di Berlino cadrà soltanto nel 1989. Non era facile a quel tempo scrivere dell'URSS e della Cina maoista con sguardo autonomo, com'è dovere -non solo piacere - di ogni buon viaggiatore """"letterario"""". Prefazione di Giorgio Cusatelli." -
La Festa del Paradiso di Leonardo da Vinci
Correva l'anno di grazia 1490. In Italia il profumo del Rinascimento si sentiva ovunque... Un anno rutilante di cultura e di idee, di bellezza, per dirla in breve. Che già a gennaio registra un fatto degno di nota e fonte di stupore: viene rappresentata, alla corte milanese degli Sforza, la prima opera teatrale a noi nota con la scenografia di Leonardo. Passerà alla storia come la Festa del Paradiso. Un intrattenimento o forse qualcosa di più, con i testi del poeta Bernardo Bellincioni, allora noto e ben remunerato oltre che sodale di Leonardo. Un evento che era stato ideato per esplicita richiesta del Moro in onore di Isabella d'Aragona, sposa di suo nipote Gian Galeazzo Sforza. Le ipotesi che Luca Garai offre in questo libro rendono appunto ragione al lavoro del grande Leonardo, un artista e un inventore sommo che non guardava ai generi e alla loro presunta nobiltà. Anche la Festa in questione, indipendentemente dalle ragioni, fu per lui un'occasione per esprimere se stesso, di dialogare con la natura e la scienza attraverso le sue macchine, per mostrare il paradiso ai viventi. Prefazione di Armando Torno. -
L'editto di Costantino-La donazione di Costantino. Testo greco e latino a fronte
"L'editto di Costantino"""": Nel presente volume, l'Editto di Costantino e Licinio viene proposto sia nella versione latina di Lattanzio (""""De mortibus persecutorum""""), sia in quella greca di Eusebio di Cesarea (""""Ekklesiastiké Historia""""). L'Editto di Milano (313 d.C.) si pone in linea con quell'atteggiamento di cauta accoglienza e apertura che animò i Romani nei confronti dei popoli di cui divennero di volta in volta dominatori. Il tradizionalismo di tale scelta, che favorì la promozione di un processo di integrazione religiosa e culturale, non ebbe però lunga durata: l'Editto di Teodosio - Tessalonica 380 (il cui testo è pure riportato nel volume) - aprì infatti una nuova fase di intolleranza e di persecuzioni. Prefazione di Massimo Maraviglia. """"La donazione di Costantino"""": Il volume riporta integralmente il documento che pretende di riprodurre un editto emesso dall'imperatore romano Costantino I e risalente al 324. Con esso, l'imperatore concederebbe al papa Silvestro I e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme) e attribuirebbe ai pontefici le insegne imperiali e la sovranità temporale su Roma, l'Italia e l'intero Impero Romano d'Occidente. Dopo l'edizione Valla, la """"Donazione di Costantino"""", il falso storico più famoso al mondo, viene integralmente tradotta e nuovamente interpretata. In appendice il testo greco." -
Cara Alda. Ricordo di Alda Merini tra testi e immagini
"Quanti pugni, la Merini. E quanti dubbi e paure, anche nostre, su di lei. Su quei testi, scritti, dettati, improvvisati. Offerti con amore e impudicizia, o anche con un po' di vanità. Come in certe foto di Grittini in cui fa la vezzosa, e si vede bella anche se non lo è. Con quelle dita gonfie, la sigaretta pendula e gli occhi che sembrano pesti. Quanti di noi l'hanno raccontata. E quanti di noi sono partiti da lei per un ritratto, un'intervista, un flash. Qualcuno è diventato anche suo amico, come Maurizio Bonassina. Amico tale da raccogliere una lettera sul gas, finita in prima pagina sul 'Corriere'. In quei giorni qualcuno temeva per la vita della poetessa. Voleva proteggerla. Al punto da lanciare un inutile allarme. 'La solitudine è brutta, ma a far del male oggi non sono i matti, sono i sani di mente' dettò la Merini al taccuino di Bonassina. Aveva ragione. Quelle parole raccolte col cuore sono drammaticamente attuali. E grazie a Bonassina, Grittini, Arnoldo Mosca Mondadori e tanti altri se la Merini ci parla ancora: i suoi scritti, i suoi sorrisi, le sue poesie, sono sempre qui."""" (dalla presentazione di Giangiacomo Schiavi)" -
Femmine che mai vorreste come amiche
"Manuela Minelli, in questi brevi e fulminanti racconti, narra le storie di 'Femmine che non vorremmo mai come amiche'. Un titolo che fa riflettere. Davvero non le vorremmo come amiche? In fondo queste donne non sono cattive: sanno amare, sanno anche offrire un'amicizia sincera. Tannina avrebbe condotto una vita normale, con il marito, i figli, la madre, i fratelli, cani, gatti e il suo adorato vino. Il nettare prezioso ha segnato la sua esistenza dalla nascita e ha fatto la sua fortuna al prezzo di un durissimo lavoro e un'immensa passione. Certo, il finale sorprendente la trasforma in una donna malvagia, ma chi non concederebbe molte attenuanti alla sua colpa?"""" (dalla Prefazione di Cinzia Tani)" -
AAA Europa cercasi. Antologia poetica internazionale
Prefazione di Daniela Marcheschi. Con il patrocinio di Fondazione Roma-Arte-Musei. Anche in questo libro, come nel precedente, sono presenti voci che rappresentano tutti i ventotto Paesi attualmente aderenti alla Comunità Europea: cambiano le piste tematiche, le lingue minoritarie e i poeti ospitati. -
Storia dell'astronomia dalla sua origine fino all'anno MDCCCXIII
"La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l'Astronomia. L'uomo s'innalza per mezzo di essa come al di sopra di se medesimo, e giunge a conoscere la causa dei fenomeni più straordinari. Una così utile scienza dopo essere stata per molto tempo soggetta alle tenebre dell'errore ed alle follie degli antichi filosofi, venne finalmente ne' posteriori secoli illustrata a segno, che meritamente può dirsi, poche esser quelle scienze, che ad un tal grado di perfezione sieno ancor giunte. L'uomo può certamente vantarsi di aver superati i maggiori ostacoli, che la natura oppor potesse al prepotente suo ingegno, e d'esser quasi giunto all'apice della sapienza. Gli uomini han fatto mai sempre grande stima della scienza degli astri."""" Esordisce così Giacomo Leopardi in questa opera giovanile dalla quale riceverà riconoscimenti che salgono ben presto a un grado di ammirazione e che esaltano la eccezionale importanza del filologo."