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9 brutti vizietti di casa nostra
Quanti e quali sono i difetti degli Italiani? C'è chi dice molti (i più), chi pochi e il dibattito sull'argomento va avanti letteralmente da secoli. In questo pamphlet ne sono elencati 9 e si tratta di vizietti poco considerati di solito. Sono: i Troppi Criptoomosessuali al Potere, il Vittimismo Sadomasochista delle donne, il Filocatastrofismo, la Seriosità, i Radicai Chic, l'Invidia, la Povertà Sessuale delle Donne, la Furbizia, l'Antiamericanismo (e/o il Filoamericanismo). -
Volontà, credenza e verità
In questo volume, nato dalle Lezioni veneziane di filosofia, Pascal Engel affronta con chiarezza e insieme con rigore una questione antica che sta anche al centro del dibattito filosofico contemporaneo sulla credenza: se la credenza sia involontaria o se non sia piuttosto sotto il controllo della volontà. In tre densi, ma sempre filosoficamente avvincenti capitoli (Siamo responsabili delle nostre credenze?, La verità e lo scopo della credenza, Il diritto di non credere), Engel ci offre una discussione argomentata e originale della questione e ce ne mostra i legami con i problemi e i temi dell'etica e della filosofia della religione. -
Il compleanno di Rosapilla
Rosapilla era una piluzza tutta rosa, golosa, molto golosa. Adorava le nespole dolci. Felice, viveva senza problemi. Un bel giorno si rese conto di non conoscere la data del suo compleanno. E voi, voi la conoscete? No? Veramente? Ascoltate... Una fiaba colma di tenerezza per spiegare la magia di essere genitori e figli adottivi. Età di lettura: da 6 anni. -
Arcobaleno. 120 canzoni
Le oltre 2200 composizioni del ""Rabindrasangit"""" (musica di Rabindranath) costituiscono un genere a sé che, per la qualità della poesia e della musica, può essere paragonato al Lied europeo. Arcobaleno è diviso in 7 sezioni corrispondenti ai colori dell'iride: I e II (rosso e arancione) per l'amore profano e sacro, III (giallo) per l'impegno civile e politico, IV (verde) per il senso della natura, V (indaco) per la riflessione sulla condizione umana, VI (azzurro) per la ricerca di un inconoscibile divinum, VII (violetto) per una vasta visione dell'esistenza umana nell'equilibrio dell'universo, che arriva a una straordinaria e serena accettazione anche della propria fine. La varietà delle tematiche evidenzia la poliedricità del genio di Tagore, la sua vivace sensibilità estetica, il suo approccio concreto ai problemi dell'esistenza, la sua profonda conoscenza degli esseri umani che lo porta spesso a sorprendenti intuizioni profetiche."" -
Crociata e missione. L'Europa incontro a l'Islam
Questo studio di ampio respiro sulla risposta dell'Europa medievale alla sfida dell'Islam, esamina la relazione tra le contrapposte idee di crociata e di predicazione missionaria, cioè tra i progetti europei di conquista militare e quelli intesi a pacificamente convertire i musulmani al cristianesimo. Trattando il periodo tra l'ascesa dell'Islam e il quattordicesimo secolo, l'autore esamina a fondo non solo le crociate e il Regno crociato di Gerusalemme ma anche lo scontro tra cattolici e musulmani in Sicilia e in Spagna. L'approfondimento sul perché della tardiva comparsa dei tentativi cattolici intesi alla conversione dei musulmani comporta un confronto con le iniziative messe in atto dal cristiano impero bizantino e dai cristiani soggetti all'autorità musulmana. L'autore indaga anche sulle conversioni di musulmani al cristianesimo, conversioni che si verificarono lungo tutta la linea di demarcazione cristiano-musulmana. -
I falsi fascismi. Ungheria, Jugoslavia, Romania 1919-1945
"L'interesse e il valore del libro di Mariano Ambri sono a mio avviso assai notevoli... Egli ha sentito il bisogno di discutere e di rompere un certo schema corrente, studiando da vicino tre casi concreti del 'fascismo unico', e giungendo alla conclusione che in realtà essi erano dei 'falsi fascismi'. A parte il suo oggettivo interesse, mi pare che l'opera dell'Ambri costituisca la migliore dimostrazione - oltre che della sensibilità storica e della capacità di analisi del suo autore - che la discussione in atto tra gli specialisti corrisponde ad una reale esigenza di comprensione storica del fenomeno fascista... mi pare come essa dimostri che la problematica più recente sul fenomeno fascista, da tema di ricerche specifiche, stia diventando un fatto di cultura nel senso proprio del termine. Un fatto di cultura in grado ormai di tradursi anche in concreti autonomi contributi come questo dell'Ambri."""" (dal saggio introduttivo di R. De Felice)" -
Le armi dei Samurai. Evoluzione e battaglie
La venerazione della spada, comune a quasi tutti gli antichi popoli, non raggiunse, probabilmente, un così alto significato ed una tale espressione artistica come in Giappone. Durante il periodo Kamakura e Muromachi, i samurai personificarono nella spada il loro supremo concetto di onore e virilità. Nel gelido acciaio, nato dal fuoco, videro rivelato il mistero della vita, indivisibile da quello della morte. La quiete della lama insegnò loro la virtù dell'autocontrollo in attesa dell'aspro combattimento. La spada è parte integrante della personalità del samurai e ne rivela il carattere e le qualità intrinseche corrispondenti dell'anima. È forse per questi motivi che fra i tre mitici tesori dell'impero compare come arma la spada e non il nobilissimo arco il cui materiale non viene creato dall'uomo ma solo assemblato. -
Federico Barbarossa e la battaglia di Monte Porzio Catone. Lo straordinario piano militare del 1167
Migliaia di fanti, centinaia di cavalieri schierati all'orizzonte per muovere alle armi e la terribile consapevolezza di essere in minoranza. Un nobile a cavallo, vessilli alla mano, tra una morte virile e una gloriosa scelse il coraggio e mentre incitava i suoi all'attacco, si levarono canti cristianissimi. Il coraggio pagò e fu il trionfo. E questa la sintesi più appassionante delle fonti che narrano di quel 29 maggio 1167 in cui le milizie romane schierate con papa Alessandro III cedettero all'impeto travolgente delle esigue truppe dell'Imperatore, presso Monte Porzio Catone. Una sola grande discesa in Italia, un unico piano militare eccezionale per chiudere uno alla volta tutti i fronti: gli indisciplinati Comuni lombardi, lo spregiudicato imperatore bizantino, i facinorosi Normanni di Sicilia e un pontefice risoluto che non voleva cedere a un braccio di ferro apparentemente inesauribile. Aveva tutti contro Federico Barbarossa in quell'annata infuocata destinata a chiudersi con un colpo di scena, in una società bellicosa e aggressiva, fatta di macchine d'assedio, mura turrite e guastatori di professione. Questa è la storia di una delle più straordinarie operazioni strategiche di Federico Barbarossa. -
Appunti golosi. 101 imperdibili esperienze del gusto tra Milano, Expo e dintorni
Niente stelle o forchette. Nemmeno classifiche e stroncature. ""Appunti golosi"""" è un racconto non convenzionale di esperienze emotive e sensoriali. Un centinaio di tappe, tra Milano e i territori limitrofi. Altrettanti luoghi, ognuno con una storia, un tesoro enogastronomico da condividere, un'anima significativa. L'autore guida i lettori alla scoperta di realtà del gusto note o semisconosciute, che stupiscono e fanno battere il cuore per carattere, atmosfera o indimenticabile spessore umano."" -
Il mio esilio
Due donne forti ed energiche, il mondo musulmano vasto e diverso da raccontare e comprendere. Shirin e Farian dialogano, si raccontano e parlano del mondo come le donne sanno fare: con la stessa cura con cui parlano di una famiglia, di una casa. Shirin Ebadi è una donna determinata e diretta. Il suo nome in persiano vuol dire ""dolce"""", ma la dolcezza non le impedisce di dire quello che pensa. """"Cambiare il sistema senza stravolgere il nostro credo di musulmani"""", questo l'orizzonte condiviso da Shirin e da tanti musulmani. Per ora naufragata, ma tutta da raccontare e far rivivere. Shirin Ebadi è stata la prima donna iraniana e la prima musulmana a ricevere il Nobel per la pace. Nel 2003 il Comitato per il Nobel l'ha scelta """"per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia""""."" -
Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara
I ""Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara"""" (inizi del XVIII secolo) costituiscono uno dei testi più importanti e originali del pensiero estetico cinese: il testo del monaco e pittore Shitao condensa la maggior parte delle idee filosofiche e degli accorgimenti tecnici sull'arte pittorica, discutendo le idee espresse in precedenza da letterati, calligrafi e pittori. I diciotto capitoli del trattato, la cui traduzione integrale è accompagnata da un commento puntuale e dal testo cinese, si presentano non soltanto come un'ottima introduzione all'estetica della pittura tradizionale cinese, ma anche come una riflessione sul significato profondo della produzione artistica, dell'incontro tra uomo e natura, del rapporto tra arte e vita. Prefazione di Giangiorgio Pasqualotto."" -
L' Islam nudo. Le spoglie di una civiltà nel mercato globale
L'identità islamica, nel tritacarne della globalizzazione, è in via di ridefinizione. ""L'islam nudo"""", in equilibrio fra cronaca e divulgazione, racconta alcuni aspetti sorprendenti e inaspettati di questo processo, concentrandosi infine sul nascente """"islam del mercato"""" i cui effetti sulla vita dei singoli credenti e delle diverse comunità musulmane sono spesso dirompenti. È un mondo fatto di grandi multinazionali che hanno fiutato l'affare del """"next 1 billion market"""", produzioni hollywoodiane milionarie islamizzanti e operatori di mercato di mezzo mondo impegnati a impacchettare prodotti """"islamicamente corretti"""" o a farsi la guerra, ma anche di """"pollimaiali"""" industriali, certificazioni sospette, città storiche come la Mecca rase al suolo e ricostruite da capo per fare spazio al business. Le prime vittime di quella che in Europa e Nordamerica viene spesso percepita come una minacciosa invasione islamica sono i musulmani stessi che, sempre più, sono pensati e gestiti dagli attori del mercato globale come muti e manipolabili """"consumatori islamici""""."" -
Le scuole e l'insegnamento nell'Occidente cristiano. Dalla fine del V secolo alla metà dell'XI secolo
Superando gli ostacoli di una documentazione povera e dispersa, raggruppando tutte le testimonianze che sono giunte fino a noi, quest'opera affronta uno dei problemi più importanti della storia della cultura occidentale. Dalla nascita delle scuole ecclesiastiche, all'incontro/scontro tra cultura profana e cultura religiosa, alla politica scolastica dei Carolingi, fino al sorgere delle prime grandi scuole urbane, il libro ci schiude l'affascinante mondo degli uomini di cultura del Medioevo, portandoci fin dentro le aule in cui dovettero studiare gli allievi. Si dà ragione dei diversi tipi di scuola, della loro ubicazione, persino dei mobili dei centri tipo e del corredo scolastico degli studenti, con puntuali precisazioni di ordine lessicale. Si affronta il problema centrale dei metodi di lavoro dei maestri e dei programmi d'insegnamento. Si analizza l'incidenza di ciascuna delle arti del trivio e del quadrivio nella formazione dell'intellettuale altomedievale, chierico e laico. Opera fondamentale per la conoscenza dello sviluppo culturale dell'Occidente, non solo da consigliare allo specialista, filologo della tarda e media latinità, storico medievale, pedagogista, ma anche a chiunque sia pur minimamente curioso delle proprie radici culturali. -
Contro l'ideologia della valutazione. L'Anvur e l'arte della rottamazione dell'università
Come si può misurare l'efficienza dell'Università? L'autore analizza le funzioni dell'Agenzia preposta a tale misurazione (Anvur) e si scaglia contro l'ideologia razionalizzante che sta dietro a questo ente e ai suoi sistemi di valutazione del merito. Emerge non solo un atto d'accusa nei confronti dello svilimento dei programmi educativi in favore di quelli manageriali, ma un quadro allargato alla decadenza culturale del paese. Visto in quest'ottica l'Anvur è molto più che un organo amministrativo fra gli altri. È frutto di un progetto culturale e politico di riduzione del possibile e di disboscamento del molteplice. Prefazione di Paolo Rossi. -
Irene, imperatore di Bisanzio
Irene di Bisanzio, unica donna ad assumere il titolo imperiale maschile, è conosciuta soprattutto per aver sconfitto l'iconoclastia, riportando la Chiesa d'Oriente in comunione con tutte le altre. Per questa ragione venne proclamata Santa e ricordata come colei che salvò l'unità del mondo cristiano. Forse non tutti sanno però che Irene fu anche e principalmente una donna di governo e di guerra, che non esitò a uccidere il figlio e altri nemici politici per perseguire quello che riteneva essere il bene dell'Impero. Una donna di potere e di fede che può essere compresa a fondo solo prescindendo dalla mentalità moderna e cercando di interpretare lucidamente una società estinta, quale quella bizantina. Nicola Bergamo, dottorando presso l'EHESS di Parigi, racconta in questo libro la vita di un'imperatrice, Santa e madre figlicida. -
Come se (Ka no yoni) 1911
Mori Ogai fu un grande scrittore e saggista giapponese e svolse un ruolo di primo piano nel rinnovamento culturale del Paese alla fine del XIX secolo. Introdusse in Giappone alcuni dei più importanti autori europei, da Goethe a Rilke e Ibsen. ""Come Se"""", racconto presentato in questa edizione, narra la travagliata indagine del protagonista Hidemaru alla ricerca del significato della vita. Un significato sfuggente in cui individuo, storia e mito s'intrecciano con il profondo senso del dovere, che permea la cultura giapponese e la vita del protagonista, alter ego dello stesso Mori Ogai. Uno scritto di grande modernità, che trova il suo fulcro nel tema dell'individualismo. La dolorosa lacerazione tra singolo e società è infatti il tema centrale di tutta la riflessione di Ogai, nonché la chiave con cui accedere al suo modo di scrivere, che sotto le metafore e le espressioni poetiche, nasconde un profondo realismo critico."" -
Acque torbide (Nigorie) 1895
Nonostante la scomparsa prematura, a soli ventiquattro anni, Higuchi Ichiyo è annoverata tra le più importanti esponenti della nuova letteratura femminile giapponese, sviluppatasi alla fine del XIX secolo, dopo l'apertura del Paese all'Occidente. Il racconto, qui presentato, è caratterizzato dall'ambientazione popolare e dall'interesse, ricorrente nelle opere della scrittrice, nei confronti della vita degli strati più umili della popolazione giapponese. Le case di piacere, collocate ai margini della città, diventano il centro delle vicende che coinvolgono alcune cortigiane, costrette a reprimere gli impulsi vitali della giovinezza e a sacrificare la propria libertà e, in alcuni casi, la propria stessa vita. Racconto intenso e profondamente romantico, ma reinterpretato dalla peculiare sensibilità dell'autrice sia nei temi che nel linguaggio. -
Un visionario lucido. Pagine per una teoria poetica. Testo portoghese a fronte
"Si prepara in Portogallo un rinascimento straordinario, un risorgimento portentoso"""", """"un periodo di creazione letteraria e sociale come pochi ne ha conosciuti il mondo. Seguendo il nostro ragionamento il lettore avrà avuto modo di notare come il nostro periodo presenti una maggiore analogia con il grande periodo inglese (l'epoca elisabettiana) che non con quello francese (che va dalla caduta dell'ancien régime al 1870 circa). Tutto indica, quindi, che il nostro sarà come quello, massimamente creativo. Parimenti si conclude che è imminente l'apparizione nella nostra terra di un super-Camòes. Un super-Camòes? La frase è umile e timida. L'analogia impone di più. Si dica 'di uno Shakespeare' e si citi come testimone il ragionamento, poiché non si può citare il futuro"""". Sono le parole profetiche con cui termina il primo e il secondo dei tre saggi di teoria poetica che Fernando Pessoa scrive nel 1912 e che vengono pubblicati sulla rivista mensile di letteratura, arte, scienza, filosona e critica sociale, """"A Aguia"""", suscitando grande scandalo e perplessità. Scandalo che in breve esula dal ristretto ambito della letteratura militante, coinvolgendo l'opinione pubblica. Questi studi sono determinanti per comprendere il fenomeno Pessoa, che sembra sostanzialmente stabilito, anzi autoprogrammato. In essi il poeta, credendo di definire la poesia saudosista, in verità definisce la propria." -
Fideles crucis 1274-1314. Il papato, l'Occidente e la riconquista della Terra Santa
Tra i due concili di Lione (l274) e di Vienna (1312) si consumarono la fine dell'era crociata in Terrasanta, il definitivo abbandono delle prospettive di riconquista, lo scioglimento dell'Ordine del Tempio. Al centro dell'intenso, drammatico quarantennio, il Giubileo del 1300. L'autrice ci guida in una foresta di date e di dati, di alibi e di progetti. La crociata più affascinante è proprio questa, delineata dai molti fideles crucis, e di cui molti discussero ma che non si fece mai. -
L' uomo di desiderio
Tra le opere che esprimono più efficacemente lo spirito esoterico d'Occidente vi è senza dubbio ""L'Homme de désir"""" (1790) di Louis Claude de Saint-Martin. L'opera del """"filosofo incognito"""", infatti, è stata da sempre studiata dagli esoteristi di tutta Europa per la sua originalità e profondità di pensiero. Una vasta disamina sul sacro, sull'uomo e su Dio, articolata in 301 brevi capitoli che possono essere letti anche in ordine non cronologico e che contengono in nuce tutto quello che sarà poi lo sviluppo della dottrina e del pensiero martinista. L'Autore, nelle 301 cantiques di cui si compone il testo, riesce con straordinaria intelligenza a disseminare una poderosa summa degli insegnamenti esoterici delle scuole occidentali e soprattutto una sintesi del suo personale sistema.""