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Il simposio dei sultani. Dal più antico trattato di cucina arabo-musulmano
Ibn Sayyar al-Warraq, libraio e uomo di lettere versato nella conoscenza di tutte le arti, raccolse in un'unica opera il patrimonio culinario della sua epoca e della sua terra, così da esaltare i fasti della dinastia califfale degli Abbasidi anche nell'arte gastronomica. Egli collezionò in un solo testo venti antichi libri di cucina, andati perduti, tra tutti quello di Ibrahim ibn al-Mahdi, il più celebre cuoco arabo, principe abbaside e famoso quanto il fratellastro Harun al-Rasid, il califfo delle Mille e una notte. Si tratta del più antico Trattato di cucina arabo-musulmano a oggi noto e conservato nella sua interezza, risalente al X secolo (il Kitàb al-tabih, da cui è tratto il presente volume). Le ricette spaziano dai primi piatti ai dolci, dai secondi alle bevande, dalle salse alle erbe, corredate da un'accurata analisi dei procedimenti, dei dosaggi, dell'uso di spezie e accompagnate da una sapiente esposizione delle proprietà dietetiche dei piatti e delle nozioni per una corretta igiene degli alimenti e degli utensili da cucina. Al-Warraq arricchì l'esposizione di alcune ricette con poesie e racconti, così da stuzzicare non solo il palato ma anche la fantasia del lettore. Sono proprio tali ricette a costituire l'oggetto del Simposio dei sultani, con l'auspicio di offrire la scoperta sia delle stravaganze gastronomiche tipiche delle cucine dei califfi sia di un testo antico, di importanza capitale, ancora sconosciuto al grande pubblico. -
Dalla tela alla tavola. Da Pompei a Warhol, le ricette dei quadri da portare in tavola per sbalordire
Questo breve saggio fonde il piacere della vista con quello del gusto, utilizzando le più famose opere d'arte che illustrano il cibo, la tavola, i banchetti, con le ricette che gli stessi hanno ispirato all'autrice. Guardare un affresco pompeiano che rappresenta cacciagione e fichi, ammirare il trionfo di formaggi di Van Dyck o la Canestra di frutta di Caravaggio, ammirare le succose angurie di Frida Kahlo o perdersi nei colori della Vucciria di Guttuso stimola tutti i sensi: la vista, l'olfatto, il gusto, ma anche l'appetito, perché un quadro, come un piatto, può emozionare non solo la mente e il cuore, ma anche il palato. La felice commistione fra la ricerca della bellezza e la stimolazione della golosità si realizza in quest'opera che associa i bei quadri alle buone ricette della tradizione: perché non è blasfemo, davanti al cibo dipinto, andare con la mente al cibo reale, illudersi di sentirne i profumi e i sapori, fondere, in una parola, ciò che è artisticamente bello con ciò che è materialmente fruibile attraverso il gusto. Le opere d'arte presentate sono molto note, illustrate con linguaggio accessibile a tutti, così come sono facilmente eseguibili, nelle cucine domestiche, le ricette suggerite. -
Ideali e realtà dell'Islam
Da un punto di vista rigorosamente tradizionale, ma con un linguaggio semplice e accessibile, ""Ideali e realtà dell'Islam"""" consente al lettore occidentale di immergersi, dall'interno, nella spiritualità islamica, nel suo complesso e sfaccettato universo di sensibilità e specificità. Pensiero e rivelazione, istituzioni giuridiche, ricerca intellettuale, impegno esistenziale e vie esoteriche si intrecciano, diventando il simbolo di quella testimonianza dell'unità divina che è il cuore della fede islamica. Seyyed Hossein Nasr propone in questo libro sei lezioni contro ogni pregiudizio, svela gli elementi universali della fede islamica e mette in luce le molteplici corrispondenze con le categorie filosofiche e religiose dell'occidente cristiano."" -
L' inconscio va in automobile. Un viaggio alla scoperta della personalità degli automobilisti
Aggressività, paura, ansia, desiderio di farsi notare, timore del giudizio degli altri, complesso di inferiorità o complesso di onnipotenza sono alcuni tratti del nostro comportamento che ""spostiamo"""" inconsciamente nel nostro rapporto con l'autovettura. In ogni gesto noi riveliamo chi siamo e come siamo fatti. Il libro prende in esame i diversi comportamenti che abbiamo quando siamo alla guida dell'auto e i rapporti che teniamo con la stessa nell'arco del tempo, come il fatto di """"curarla"""" in modo eccessivo o di arricchirla per renderla più funzionale; in questo modo noi facciamo emergere i tratti della nostra personalità, le caratteristiche e i limiti; si tratta di imparare a leggerli e a tradurli. Nel libro vengono prese in esame la maggior parte delle dinamiche che sono in diretta relazione con l'auto, con la guida e con le implicazioni che ne derivano. In questo scenario a quattro ruote, facciamo vedere quella parte di noi stessi che evitiamo di voler conoscere, ma che ci accompagna nel corso della vita. Il lettore potrà facilmente scoprire aspetti che non sospettava di avere nel bagaglio della propria personalità e, se vuole, porvi rimedio interrogandosi sul loro effettivo significato."" -
Antidecalogo. Dieci racconti
La grande tradizione italiana del racconto rivive in queste dieci storie. Dieci come i comandamenti dell'Antico Testamento. Ma qui la prospettiva è rovesciata, perché ogni racconto narra della violazione di uno dei comandamenti. La tavolozza cui ricorre l'autore varia dal realistico al surreale, dal fantastico al comico. Il libro mette in scena, come in un caleidoscopio, le debolezze e i vizi umani di sempre: lussuria, avidità, bramosia, invidia, menzogna, violenza e ossessione si alternano in un carosello di invenzioni che vanno dall'orrorifico (Sulla rotta di Città del Capo) al crudele (Nel museo) allo spassoso (La cura dell'uva, Giuochi di mano). -
Sciiti nel mondo
Protagonisti politici di primo piano sulla scena mediorientale contemporanea, gli sciiti permangono una realtà poco nota, ma sentita come pericolosa e aliena. Questo libro intende offrire strumenti di conoscenza e di comprensione perché essi vengano collocati nel complesso quadro del mondo islamico. Si tratta di un profilo della loro storia sin dai primi tempi dell'Islam, nei diversi Paesi in cui sono presenti. Vengono messi in luce gli elementi di continuità con il passato e quelli determinati, invece, dal contesto internazionale a noi più prossimo. Accanto ai fatti storici, però, se ne analizza la specificità religiosa e il contributo all'elaborazione teologica e filosofica dell'Islam nel suo complesso. Pensato per i ""non addetti ai lavori"""", il libro costituisce nel contempo una sorta di manuale universitario, utile come tale a chiunque coltivi il settore."" -
I pozzi di Betlemme. Una Palestina che non c'è più
Dalla profondità del pozzo emergono odori, suoni e colori, che si addensano, si compongono, si frantumano e ritornano ancora. Così prende vita il ricordo autobiografico dello scrittore che racconta di se stesso bambino e giovinetto, e insieme, dei luoghi, della gente in mezzo a cui è vissuto e cresciuto, povero ma vivo, intelligente e birichino, sullo sfondo di una Palestina che non c'è più, e in cui arabi ed ebrei vivevano insieme. -
L' arte allo specchio. Il cinema di Andrej Tarkovskij
Autentico interprete di un grande cinema della compassione etica, struggente poeta dell'immagine, maestro riconosciuto a livello internazionale, a suo modo anche teorico del cinema spirituale, il regista russo Andrej Tarkovskij affida alla riflessione culturale del nuovo secolo la modernità problematica di una galleria di temi, simboli e personaggi indimenticabili, scomodi, indomabili testimoni d' accusa all' odierna Crisi dell'Individuo e della Società (occidentale). La sua è un'intensa, lacerante filmografia, dall'""Infanzia di Ivan"""" a """"Nostalghia"""", da """"Andrej Rublev"""" a """"Stalker"""", da """"Solaris"""" a """"Sacrificio"""", ineguagliabile per l'onirismo del tempo narrativo e della memoria, per il coraggio fideistico delle profezie visionarie; in definitiva, per il rigoroso, dolente, solitario protagonismo esistenziale di un originale artista contemporaneo."" -
È brezza divina. Parabole sufi
I sei racconti d'ispirazione sufi che compongono questo libro sono l'espressione creativa dello studio dell'autore e dei lunghi anni trascorsi a Istanbul, città considerata da molti la capitale del sufismo. Come la brezza che soffia sul Bosforo, i racconti di Ambrosio cullano il lettore, facendolo immergere nell'atmosfera calda e vitale delle mevlevihane, i luoghi sacri nei quali i sufi praticano ancora oggi danze e rituali. Una narrazione a un tempo storica e contemporanea, che scorre agile e piacevole, senza tuttavia smarrire le componenti fondamentali dell'esoterismo islamico. -
Spinoza filosofo morale
L'Etica di Spinoza, capolavoro del pensiero moderno, è nota al pubblico principalmente per le sue tesi radicali sulla metafisica e l'epistemologia. Eppure il titolo sembrava promettere altro, ossia una trattazione sistematica di questioni filosofico-morali. Prendendo sul serio questa promessa, Steven Nadler intraprende un percorso inedito tra le pagine del filosofo olandese, con l'obiettivo di riportare alla luce l'etica racchiusa nell'Etica e mostrarne la sorprendente attualità. Nelle tre lezioni qui raccolte, la prosa limpida di Nadler conduce il lettore a scoprire la complessa riflessione di Spinoza sui concetti di bene e male, sulla virtù, sui motivi che ci spingono ad agire, sul carattere morale delle nostre azioni, sull'intreccio insolubile tra egoismo e altruismo che condiziona la ricerca umana del benessere e della felicità. La sfida è pensare che l'esigenza di trattare gli altri in modo benevolo possa scaturire proprio dal fondamentale impulso egoistico che caratterizza il soggetto spinoziano. -
La nave
"La nave è il ponte della salvezza"""", è con queste parole che inizia il romanzo. Scritto nel 1969, descrive una crociera a bordo della Hercules che parte da Beirut e tocca vari porti del Mediterraneo, da Atene a Napoli. Ma i veri protagonisti del romanzo non sono la nave, il mare, o i passeggeri, ma la terra che ciascuno dei protagonisti, tra cui palestinesi, iracheni e libanesi, si porta con sé in una tormentata fuga dalla realtà. La metafora del viaggio della vita, nel desiderio della propria terra, è narrata con delicatezza e modernità da un autore di esperienza occidentale e di cuore orientale, appassionato e ironico, sensuale e cosmopolita." -
La scuola degli Imam. L'Iran e l'educazione religiosa nell'Islam sciita
Maggioranza culturale in Iran e massicciamente presente in Iraq, Pakistan e India, l'Islam sciita è ancora da conoscere e scoprire. Questo libro racconta i capisaldi di una tradizione dottrinale, letteraria e culturale ricchissima. Caratterizzato da una doppia attitudine alla protesta e all'esoterismo, lo sciismo ha al suo centro la figura dell'Imam, paradigma dell'uomo perfetto. Vera roccaforte della trasmissione del sapere è la madrasa, chiamata in ambito sciita hawza ilmiyya, dove i dotti sciiti si formano da secoli sui testi della tradizione giuridica imamita, ma dove oggi discutono anche di filosofia occidentale, nuove tecnologie e bioetica. In un momento storico segnato dal terrorismo dell'Isis, è importante evitare di cadere in pericolose generalizzazioni. Questo libro, rigoroso e puntuale, rappresenta un'occasione preziosa per conoscere l'altra faccia dell'Islam e la sua tradizione culturale, così vicina e spesso trascurata. -
Gli adoratori del pavone. I yezidi: i testi sacri di una religione perseguitata
"Colui che esistette avanti tutte le creature è l'Angelo Pavone. Fu lui a mandare Abta'us in questo mondo affinché separasse e istruisse il suo proprio popolo e lo salvasse dall'errore e dall'immaginazione. E ciò avvenne prima mediante la trasmissione del discorso verbale, poi per il mezzo di questo libro chiamato Gilwath. Questo è il libro che coloro che stanno fuori dalla nazione non devono leggere"""". Così si apre il Libro della rivelazione che, assieme al Libro nero, in lingua curda, costituisce il testo sacro principale dei Yezidi. Considerati a torto """"Adoratori del Diavolo"""" sulla base della demonologia cristiana, tutta negativa, e non in base ai parametri interni della loro ideologia, secondo la quale il diavolo (Pavone o Iblis) non è malvagio, ma un angelo che dopo aver peccato ed essersi pentito ha ottenuto il perdono divino, i Yezidi sono una setta religiosa esoterica dell'Asia Anteriore di antichissime origini, esposta a persecuzioni nel corso del XIX secolo, a sanguinose repressioni da parte delle autorità ottomane e, oggi, minacciata dal furore barbaro dell'Isis. Questo libro di Giuseppe Furlani costituisce uno studio di carattere analitico della loro religione, offrendo, oltre a un memoriale della setta e ad alcune preghiere, la traduzione italiana dei due testi sacri." -
Donne al lavoro nell'Italia e nell'Europa medievali (secoli XIII-XV)
Si è sempre detto, e la maggior parte degli scritti sull'argomento non si stanca di ripeterlo, che le donne nel Medioevo lavoravano, ma lavoravano in casa, tessendo e filando, magari alla luce di una candela ricordando il passato, come ce le dipinge in una lirica Ronsard. Potevano al massimo aiutare il marito nella sua attività, e proseguirla se vedove, ma erano retribuite meno rispetto agli uomini e incapaci di sopravvivere col proprio lavoro. Tutto questo secondo l'opinione tradizionale, viziata da preconcetti e da schemi attuali proiettati sul passato. Questo libro mostra un quadro completamente diverso: donne che lavoravano in tutti i possibili settori, compresa l'edilizia, le miniere e le saline; imprenditrici che si autofinanziavano con propri capitali ottenuti dalla vendita di abiti e gioielli; retribuzioni commisurate ""alle reali capacità"""" e quindi non dipendenti dal genere; donne che col proprio lavoro riuscivano a mantenere se stesse e familiari in difficoltà, o a saldare i debiti dei mariti; nobildonne impegnate nelle attività più varie: dall'organizzazione di laboratori per il ricamo, alla gestione di miniere, alla direzione di opere di bonifica, all'impianto di caseifici."" -
Mangiare donna. Il cibo e la subordinazione femminile nella storia
Un saggio di antropologia che indaga il rapporto e il contributo femminile alla cucina e, in parallelo, la parte che la cucina ha avuto nella determinazione dei ruoli di genere. ""La donna che cucina è un dato così scontato che la sua presenza diviene anonima, si perde nell'universale del ruolo. Il maschio che cucina è invece significativo in modo tale che spesso ha un nome, il nome proprio che segna l'univocità della sua presenza, così spesso negata alle sue colleghe. Ecco a voi il cuoco despota, tanto che colui che dirige il lavoro non si chiama mai il direttore, ma il capo, lo chef. Per questo il suo ruolo è stato sempre più spesso quello del cerimoniere invece di quello del manipolatore della materia. Un ruolo asservito alle problematiche del prestigio, alla rappresentanza che tramite il suo fare si può mettere in atto; creatore di un prodotto che testimonia e pone l'attenzione, più che al puro piacere del suo consumo, a problematiche inerenti lo stato sociale e quindi ai tipi della sorpresa, dell'ostentazione e del meraviglioso. L'uomo, anche in cucina, fa appunto cose più vicine al potere che al piacere."""""" -
Responsabilità. Personale, sociale, politica
Responsabilità è ciò che la gente chiede alla gente. Senso generatore di senso. Un senso che sembra esser perso nel tempo corrente. Una parola che sembra esser desueta e, così, non più collegata a Valore, Morale e Libertà. Fors'anche perché sostituita da sicurezza. Condizione, questa, che ci è posta come la soluzione alla vita non buona che viviamo. E spesso quello che sviluppiamo per arginarne il dilagare altro non è che resistenza. Ma la resistenza è logorante e deve far i conti con quella caratteristica umana che è la sofferenza. Occorre capacità di cura. Una cura che parta dal sé di ognuno ma non si esaurisca nello stesso. E dal sé di ognuno potrà estendersi verso il prossimo altro, a partire dal figlio. Una Responsabilità forte del vaglio operato dal dubbio, dal timore e dalla speranza. Responsabilità è ciò che connota la strada verso il miglioramento della propria umana Umanità allontanandoci dalla condizione di soggetti e spingendoci verso quella di Persone. Consci a sé di sé stessi all'interno delle formazioni sociali in cui ci esprimiamo. Ecco che la Responsabilità Personale si connota di Sociale. E quando è capace di contribuire a ciò che accade traccia con l'avvenire il futuro che sarà. E se la Politica non è l'amministrazione del presente bensì la progettazione di un futuro a cui tendere, dato da prosperità, libertà e democrazia, la Responsabilità di ogni Persona è anche Politica. Presentazione di Claudio Bonvecchio. -
Dieci notti di sogni
Presentato per la prima volta in traduzione italiana, ""Dieci notti di sogni"""" è considerato il romanzo più poetico di Soseki, capace di trasmettere, con la levità delle atmosfere oniriche, l'intimità di un confronto a cui l'uomo moderno non può sfuggire, quello con il nulla. Il nulla, nelle dieci notti, è ciò che si sottrae all'abbraccio, ciò che compare, ma non si può afferrare, non si può conoscere con il corpo. Il nulla, in fondo, è ciò di cui sono fatti i nostri sogni e solo la scrittura può, da svegli, aiutarci a cogliere e a rivivere il momento evanescente in cui """"sembra che le cose esistano, ma non esistono""""."" -
La natura della mente
Da alcuni anni sono le neuroscienze a fare le principali scoperte circa la natura della mente, mentre la filosofia, da sempre interessata a quest'ambito d'indagine, sembra aver fatto un passo indietro. Ma se è vero che, grazie alle neuroscienze, è possibile comporre un modello conoscitivo della coscienza, è anche vero che la filosofia non ha certamente esaurito il suo apporto al dibattito. La filosofia deve continuare a mettere in discussione ogni acquisizione più certa e indicare alla scienza il terreno sul quale si muove. Rifacendosi al pensiero del grande filosofo Emanuele Severino, lo scienziato Stanzani Maserati rimette in discussione i ruoli della scienza e della filosofia nell'indagine circa la natura della mente, spronando la filosofia a non smettere di giocare questa partita. -
Dove finisce il mondo. La geografia terrestre secondo i Greci e i Romani
I limiti spaziali corrispondono a qualcosa di molto più importante di un mero confine geografico: corrispondono a un modo di pensare, se stessi e gli altri. Questo libro racconta l'idea greco-romana di geografia terrestre, a partire dai concetti di ""spazio"""" e """"limite"""". Se il limite è ciò che consente allo spazio indifferenziato di divenire """"luogo"""", scoprire come gli antichi concepivano il rapporto tra questi due termini, si rivela fondamentale per conoscere la loro mentalità rispetto ai grandi temi dell'identità e dell'abitare la Terra. Un saggio per immergersi nel mondo concepito dai Greci e dai Romani ed esplorarne i limiti e i conseguenti riflessi sul modo di pensare."" -
Le mie poesie piu belle
"La poesia è la patria delle cose che si ribellano a loro stesse, e delle forme che rifuggono la propria forma"""". Così Nizar Qabbani, poeta siriano, considerato tra i più importanti poeti del mondo arabo moderno, apre questa raccolta di poesie, per la prima volta tradotte in italiano. Una raccolta speciale perché frutto di una selezione compiuta dallo stesso Qabbani. """"Le mie poesie più belle"""" raccoglie, infatti, i componimenti che il poeta definì le sue poesie-chiave, """"quelle che lasciano dietro di loro domande... fiamme... fuoco... e fumo"""". Postfazione di Paola Caridi."