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Max e Moritz e altre storie. Fiabe cattivissime per bambini pestiferi
Max e Moritz sono due autentici monelli pronti a sottoporre a crudeli scherzetti chiunque capiti a tiro. Ma dopo i primi scherzi andati a segno, l'ultimo si ritorce loro contro e il cruento finale della storia è un monito forte, degno delle fiabe di Andersen o dei fratelli Grimm. Pubblicato per la prima volta nel 1865 e subito divenuto famoso in Germania, Max e Moritz è ora un racconto di culto a livello internazionale. Considerato antesignano dei moderni fumetti, è corredato da grottesche illustrazioni e permeato da un corrosivo humor nero. Insieme a Max e Moritz, questo libro raccoglie altre fiabe illustrate da Wilhelm Busch, meno note, ma altrettanto affascinanti, sia per i temi affrontati - non privi di intenti formativi - sia per gli inconfondibili disegni dell'autore. -
Redenzione e pallone
Basta prendere in mano un giornale, accendere la televisione o la radio, per riconoscere i segnali, percepire le onde lunghe di un'esplosione avvenuta centinaia di anni fa, quando il pallone fece la prima barba al palo. Quando e come è diventato il gioco più brutto del mondo? Le risposte non sono in questo libro. Queste pagine non contengono che impressioni, spesso inesatte, intuizioni, perlopiù fuorvianti, ricordi confusi. Profezie da leggere all'incontrarlo su un tempo che non è mai stato e non sarà mai. Un tempo in cui il calcio non era il gioco più bello del mondo né il più brutto. Anzi, non era affatto un gioco. Il calcio era tutto. Prima degli sponsor, prima delle telecronache del tifoso, prima che la monetina impattasse il terreno. Non c'è nostalgia per il passato, perchè non è passato. Il calcio non passa mai: è sempre solista, ed è sempre moderno. Le barricate le fanno gli altri, per conto di Bizzotto, che crea falsi miti di progresso. L'apocalisse, però, c'è stata. E siamo rimasti noi, privi di sensi sul pavimento del bagno, con una penna in mano. Il rumore dei suoi tacchetti sulle piastrelle ci ha destati da un sonno durato mille anni. I suoi riccioli biondi ci hanno sfiorato il viso. Abbiamo visto il 10, e ci siamo rialzati. Era davanti a noi: gli occhi fissi, il dito puntato verso un lettore, seduto sulla tazza, nella fremente attesa fra un gemito e uno sciacquone. -
Meta(m)orphica: poesia e filosofia. Orfeo, Rilke
Poesia e filosofia: dove finisce il regno della prima e dove ha inizio quello dell'altra? Maturano su terreni diversi oppure condividono, magari solo in parte, il medesimo suolo? Sin dove può arrivare il poeta, e dove invece il filosofo? Chi è il primo, chi il secondo? Cosa produce l'uno, e cosa l'altro? E soprattutto, come agiscono? A che i poeti? E a che i filosofi? Questi e molti altri interrogativi segnano da sempre l'inconsueto rapporto tra due discipline, talora accostate, talaltra disgiunte, raramente sovrapposte e realmente confuse l'una nell'altra, sovente ritenute l'una superiore rispetto all'altra, o viceversa. Questo saggio, in prima istanza e perlopiù, sembrerebbe prendere l'abbrivio nel porto sicuro dell'assurda ma consolidata pretesa della filosofia di poter dire l'essenza del poetare: filosoficamente si tenterà, dunque, nella prima parte, di inquadrare il gesto del poeta e l'essenza della sua opera, inscrivendoli nella struttura formale in cui essi si trovano incardinati e che solo l'atteggiamento filosofico sa cogliere e scrivere. Nella seconda parte si tenterà, d'altro canto, di abbandonare questi strumenti, seppur imprescindibili, e - camminando quasi a mezz'aria - si lascerà che sia la Poesia stessa a tentare, poeticamente, di evocare qualche immagine, seppur sbiadita e costitutivamente incompiuta, intorno a se stessa e al proprio accadere meta(m)orphico. -
Gli illuminati nella società umana
Nella vasta produzione letteraria di Louis Claude de Saint-Martin, detto il ""Filosofo Incognito"""" (Amboise 18 gennaio l743 - Aulnay-sous-Bois 13 ottobre 1803) il breve saggio """"Eclair sur l'association humaine"""", pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1797, è stato per lungo tempo trascurato, immeritatamente. Infatti, in questo testo, Louis Claude de Saint-Martin dimostra pienamente tutta la propria enorme sensibilità sociale ed esoterica analizzando i guasti della società umana ed offrendo i presupposti per una """"illuminazione"""" della medesima, ottenibile attraverso l'apertura ai principi spirituali da egli realizzati tramite un lungo percorso di ricerca interiore. In molti punti del saggio possiamo riscontrare elementi di incredibile attualità, a conferma del fatto che guerre, rivoluzioni, capovolgimenti della società, tragedie, conquiste sociali - spesso più apparenti che reali - ben poche modifiche hanno purtroppo apportato all'egoistica impostazione delle umane società, impostazione stabilita da pochi per il governo di molti. Come Steiner un secolo dopo, Louis Claude de Saint-Martin ci dice, in modo chiaro ed esplicito, che soltanto una reale adesione allo Spirito può veramente trasformare il mondo attraverso la creazione di una società giusta ed equanime. Con un saggio introduttivo di Apis."" -
Matto per la regina. Manuale per giovani scacchisti
I manuali di scacchi rivolti ai più giovani si contano sulle dita di una mano. Si tratta di testi che si limitano a spiegare il movimento dei pezzi e a dare indicazioni sulle nozioni elementari, senza approfondire strategie, tecniche e tattiche. Per di più, nonostante la sempre maggior diffusione dell'insegnamento degli scacchi nella scuola, mancava un testo didattico di base, che assumesse il ruolo di una guida sicura per studenti e insegnanti, come avviene del resto in tutte le materie. Con quest'opera Jouvence e Freemedia cercano di ovviare a questa lacuna, pubblicando un manuale che parte dalle regole base e via via porta lo studente ad approfondire tutti i temi della partita, suggerendo le giuste strategie e offrendo una serie di esempi che permettono - volendo - di arrivare a poter giocare a livello agonistico. Nello stesso tempo il manuale consente a qualsiasi insegnante di guidare i ragazzi tra regole e strategie. Per garantire l'aspetto giocoso e alleggerire l'apprendimento, i vari capitoli 'tecnici' vengono intervallati da un bel racconto che vede protagonisti una ragazza - Vittoria - e un ragazzo - Trionfo - che si affrontano in una partita realmente giocata in un torneo ad alto livello: via via che la partita si evolve, i richiami al testo tecnico e alle relative note, spesso curiose, facilitano lo studio e l'apprendimento stesso. Le illustrazioni invogliano ulteriormente alla lettura. Età di lettura: da 8 anni. -
Il manuale dell'inquisitore. L'arte di torturare spiegata dal «cattivo» de «Il nome della rosa»
Bernardo Gui è colui che più di ogni altro ha incarnato lo spirito dell'Inquisizione, tanto da diventare uno dei più memorabili personaggi de ""Il nome della rosa"""" di Umberto Eco. Domenicano francese, esercitò l'incarico di inquisitore a Tolosa, Albi, Carcassonne e Pamiers. Emise un totale di 930 sentenze contro gli eretici e fu responsabile di 42 esecuzioni capitali e di 307 condanne al carcere permanente. """"Il manuale dell'Inquisitore"""" è il suo libro più celebre: un testo pratico, chiaro, destinato agli inquisitori come guida per l'esercizio del loro incarico. Ricco di esempi di interrogatori ai presunti eretici, frutto della lunga esperienza dello stesso Gui, il manuale è il più attendibile e rappresentativo documento di quella """"società di persecuzione"""" che segnò l'Europa per secoli."" -
Il mitico kris. Conoscerlo e capirlo
Il kris (o keris) è un sofisticato pugnale diffuso in tutto l'arcipelago indonesiano. In questo coltello tradizionale dalle origini ancora misteriose sono custoditi antichissimi rituali, usanze e storie di molte culture del sud-est asiatico. Il volume di Sandro Forgiarini, esperto e appassionato collezionista di kris da oltre ventanni, rappresenta una delle prime pubblicazioni in lingua italiana dedicate alla scoperta e all'approfondimento di un mondo ancora poco conosciuto in Occidente. Accompagnato da un ricco apparato iconografico, ""Il mitico kris"""" fornisce un'introduzione preliminare a coloro che si avvicinano alla materia per la prima volta e suggerisce un percorso bibliografico ben documentato a chi è già rimasto affascinato dalla straordinaria storia di questo oggetto."" -
La firma umana. Saggio su Tzvetan Todorov
Questo saggio disegna un inedito profilo della produzione di Tzvetan Todorov. Pensatore poliedrico e multidisciplinare, le sue opere si muovono in un vastissimo orizzonte - dalla teoria della letteratura ai campi di concentramento - e attraversano nuove frontiere letterarie - il racconto esemplare e la ""critica dialogica del pensiero"""". Instancabilmente, gettano ponti tra mondi lontani, dando un contributo inestimabile alla riflessione contemporanea sull'alterità, sull'incontro e sul dialogo tra culture, nel segno di un nuovo umanesimo che non cede al relativismo morale dei giorni nostri."" -
Il libro dei gatti immaginari
Questo omaggio ai felini ci viene da ben 25 autori italiani diversi, con storie espressamente richieste e scritte appositamente per l'iniziativa, e tutti, ovviamente, gattofili. Le storie - realistiche e fantastiche, storiche e fantascientifiche, poliziesche e orrorifiche - sono di Gloria Barberi, Giorgio Betti, Tullio Bologna, Anna Maria Bonavoglia, Mariangela Cerrino, Ugo Ciaccio, Simona Cigliana, Marcello de Angelis, Luigi De Pascalis, Paolo Di Orazio, Mario Farneti, Bruno Fontana, Dalmazio Frau, Francesca Garello, Augusto Grandi, Francesco Grasso, Giuseppe O. Longo, Giuseppe Magnarapa, Miranda Miranda, Gianfranco Nerozzi, Errico Passaro, Barbara Sanguineti, Antonio Tentori, Alda Teodoani, Nicola Verde. Narrazioni, le loro, in cui il gatto è il reale protagonista, palese o segreto, non solo, ma anche efficace e positivo, indipendentemente dalla sua sorte personale. Insomma, in queste storie - che spaziano dal realista al fantastico, dallo storico all'orrorifico, dal poliziesco al fantascientifico - il gatto si presenta come protagonista diretto o indiretto, comunque come il vero ""eroe positivo"""" della trama. Demiurgo e Vendicatore, Protettore e Risolutore, Pronubo e Difensore, Osservatore e Testimone, Samaritano e Nemesi Guardiano, Psicopompo e Revenant, abitatore di Due Realtà che combaciano e che soltanto lui ha la capacità e il privilegio di poter conoscere passando da una all'altra a nostra insaputa, poveri ottusi. Come tale quindi il gatto di questi racconti ha anche la possibilità d'insolite frequentazioni e non solo con personaggi della storia, ma anche di miti e leggende e addirittura con esseri immaginari protagonisti di film e romanzi famosi, a dimostrazione di come possa vivere certamente le sue famose sette vite, ma addirittura sette realtà diverse! Nume tutelare dell'impresa è H.P. Lovecraft, gattofilo se mai ce ne fu uno, di cui si pubblica in appendice il saggio-conferenza Gatti e cani del 1926, un vero e proprio manifesto della felinità."" -
Nel nome di Allah. L'autorità religiosa nell'Islam
Mistici, giuristi, predicatori, imam, santi: sono alcune delle figure che per secoli hanno esercitato autorità religiosa nel mondo musulmano, elaborando, custodendo e trasmettendo la dottrina. Gradualmente subordinati allo Stato moderno, gli esperti del sacro sono stati affiancati nell'ultimo secolo da altre figure - autodidatti in materia religiosa che si ergono a guida della comunità dei fedeli e contestano sia l'islam ufficiale sia quello ""tradizionale"""". I new media, pur dando visibilità a queste nuove voci, non fanno che amplificare un'eterogeneità pre-esistente. Come spiegare, allora, il declino degli esperti del sacro e la parallela proliferazione di voci alternative che oggi è così evidente? Il libro cerca di rispondere a questa domanda ripercorrendo l'evoluzione delle figure """"tradizionali"""" di autorità dal VII secolo fino alla proclamazione del califfato nel 20I4."" -
La fuga degli dei. Mito, matriarcato e immagine in Ludwig Klages
La scoperta di Johann Jakob Bachofen dell'esistenza di un universale diritto materno originario, resa nota nel 1861 con il Matriarcato, risveglia l'attenzione di innumerevoli interpreti con posizioni molto separate e talora incompatibili tra loro. In questo contesto, l'attenzione del presente volume è rivolta alla peculiare lettura di Ludwig Klages della dimensione mitica e femminile della realtà, guardando da un lato agli aspetti fondamentali della sua filosofìa e dall'altro alla complessa rete di connessioni e relazioni tra gli autori del medesimo milieu culturale. Si tratta del cosiddetto antimodernismo tedesco, di quegli anni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, in cui si assiste al risveglio del sacro e del mito nella modernità. Klages viene dunque confrontato, dapprima, in qualità di membro dei Cosmici, con Franziska zu Reventlow e il poeta Stefan George, e in seguito, a partire dalla sua teoria delle immagini, con gli intellettuali della Scuola di Francoforte, quali Walter Benjamin, Theodor W. Adorno, Max Horkheimer ed Ernst Bloch. -
L' apprendista. Libero muratore
A seguito della pubblicazione in questa stessa collana de ""Il Bussante"""","""" L'apprendista"""" si propone come un utile strumento sia per chi intende pro¬seguire un percorso di conoscenza e di pratica nella ritualità massonica e sia per chi, """"da esterno"""", desidera saperne qualcosa di più, in maniera oggettiva e rivolgendosi a una fonte autorevole quale il Grande Oriente d'Italia stesso."" -
I miei tredici anni in Cina. La vita di un missionario pontificio alla corte di Kangxi (1710-1723)
Il libro estrapola, dalla lunghissima relazione di Matteo Ripa (mille pagine) infarcita di particolari tecnici, quelle che sono descrizioni impagabili delle persone e dei luoghi incontrati durante il suo viaggio verso la Cina, e soprattutto dei tredici anni che trascorse alla corte dell'imperatore Kangxi. Sono descrizioni che portano molta attenzione al lato umano, tolgono l'imperatore Kangxi, uno dei più famosi della storia della Gina, dal trono e lo avvicinano come essere umano alla vita. -
Aurora consurgens
L'attribuzione dell'""Aurora consurgens"""" al sommo teologo della cristianità ancora oggi è oggetto di dibattito. Ci resta in ogni caso un testo di grande potenza visionaria, un capolavoro dell'alchimia medievale e di tutti i tempi. E molto credibile l'ipotesi secondo cui ne sarebbe l'autore il Doctor Angelicus, soprattutto se si pensa al suo ultimo travagliato anno di vita. Dopo aver posto per decenni l'esperienza tangibile al centro del processo cognitivo, illuminato da Dio, - proponendo di fatto la non contraddittorietà tra scienza e fede - e dopo aver cercato con il suo pensiero dei punti di raccordo tra platonismo e aristotelismo, Tommaso ebbe un'esperienza mistica conturbante. Confessò al suo segretario, Reginaldo da Piperno, di essersi sbagliato: c'era una terza via alla conoscenza del mondo, alternativa a quelle tracciate dai grandi maestri dell'antichità. Tutto ciò che aveva scritto fino ad allora gli sembrava essere """"paglia"""", al punto da lasciare incompiuta la scrittura della Summa theologiae. Lo stesso Reginaldo raccontò questo episodio a Bartolomeo di Capua, che lo riporta negli atti per la canonizzazione."" -
Oltre le mura di Baghdad
Richard Schwan è un giovane giornalista del New York Times e un inviato di guerra. Prima freelance, mestiere di libertà, ora embedded, mestiere di dipendenza. Un viaggio che inizia e finisce a New York e che passa per Los Angeles, Istanbul, Baghdad, Roma e Bamberg, attraversando carriera, amicizia, guerra e amore. La ricerca di ideali quali verità e libertà, vissuti e rinnegati dinanzi agli orrori della guerra, la ricerca dell'anima che si fa ricerca di sé, hanno fatto di ""Oltre le mura di Baghdad"""" un romanzo eroico di formazione. In queste pagine il mutamento del destino del protagonista si fa emblema della trasformazione di ogni individuo, a prescindere dal vissuto. Oltre le quotidiane peculiarità, il romanzo diviene impulso a vivere sentimenti quali lealtà, amicizia, perdono, compassione e amore, sentimenti che possono nascere anche su scenari di guerra e indurre un individuo a valutare l'essenza profonda dell'esistenza: ricercare la propria identità per portarsi dal non essere all'essere."" -
Scaccomatica. I conti della regina. La matematica gioca a scacchi
Il vero scacchista è un abile calcolatore che per vincere deve saper prevedere almeno una mossa in più dell'avversario. Capacità di calcolo analoghe sono alla base della matematica, tanto che secondo alcuni studiosi gli scacchi sarebbero nati e si sarebbero sviluppati proprio attraverso la matematica. E ""Scaccomatica"""" sia, dunque! La scacchiera diventa un paese delle meraviglie infinitesimale...tendente all'infinito, nel quale l'autore, prendendo spunto dalle mosse dei diversi pezzi e dalle geometrie non sempre euclidee del """"campo di battaglia"""", ci accompagna in un viaggio fra leggende e teoremi, cenni storici e calcoli fantastici. Il lettore è sfidato in un continuo gioco sul gioco, dalle quattro operazioni elementari fino ai numeri progressivamente elevati dell'albero delle varianti, o alla stima probabilistica del valore dei pezzi. E questi, via via, inducono ad aggirarsi fra concetti affascinanti come i quadrati magici, il triangolo di Tartaglia, i numeri triangolari, la sequenza e i conigli di Fibonacci, la spirale aurea, la circolarità del cavallo, il problema delle """"otto regine non interagenti"""", e tanti altri: una progressione cognitiva che può essere di svago, a casa, o materia di studio, nelle scuole."" -
Il piacere dello sguardo. Per una cosmologia della visione
Nell’occhio, inteso come punto luce del nostro Essere, prendono forma personificazioni mitiche astrali: corrispondenze arcaiche remote che serbano ricette alchemiche antiche, utili e benefiche sia per la distillazione dello sguardo sia per la trasmutazione aurea della psiche. L’occhio si fa, dunque, ventre creativo, dove fermentano e affiorano tracce primitive, orme originarie, immagini archetipiche con le quali e attraverso le quali l’uomo - procedendo per mi'mesis, muovendosi per iocus e operando per affinita' simbolica - interagisce, raffinando e sublimando la propria Anima.rnMa come si gioca il corpo a corpo sibaritico e sintetico della Visione? Come porre le immagini percepite in relazione con la profondita' inconscia? E come farle aderire all’Anima dell'uomo? A questi interrogativi si e' voluto dare risposta, facendo appello alla mitologia e all’Arte - alla prosa, alla poesia, al cinema, alla pittura, alla danza e alla musica in particolare - con l’intento di fare emergere la Forza e la Bellezza della percezione. Qualita' e caratteristiche che meritano di essere riconsiderate e rivalutate, se si vuole promuovere una rinascenza dello sguardo. Condizione, quest’ultima, indispensabile per approdare a un’autentica Visione capace di dialogare con le istanze profonde della psiche, nel tentativo di sottrarci all’ossessione contemporanea della visibilita' che ci rende, sostanzialmente, invisibili a noi stessi. -
Sufi network. Le confraternite islamiche tra globalizzazione e tradizione
"Sufi network. Le confraternite islamiche tra globalizzazione e tradizione"""" analizza il sufismo moderno e contemporaneo soffermandosi sul ruolo storico delle confraternite sufi e sulle problematiche scaturite dalla rivoluzione operata nel sistema di trasmissione del sapere tradizionale, in relazione al confronto-scontro con la civiltà occidentale e la globalizzazione. Tema centrale del saggio è, in particolare, la nascita delle confraternite e delle pratiche sufi all'interno delle società islamiche e occidentali, accanto all'utilizzo di Internet nella creazione di un'identità islamica post-moderna. """"Sufi network"""" è dunque un volume indirizzato sia a un pubblico di specialisti, interessati a conoscere lo sviluppo delle dottrine sufi in epoca contemporanea, sia a un pubblico più generico, ma vigile ai processi di trasformazione della cultura islamica contemporanea. Il libro mira a esaminare il sufismo da un'angolazione che approfondisce anzitutto i processi di diffusione dell'esoterismo islamico presso le società occidentali della nostra epoca. Si tratta dunque di un'analisi attenta a ripercorrere la ricezione del pensiero sufi in diversi ambienti contemporanei, che includono esperienze intellettuali, artistiche e politico-sociali del tutto eterogenee. Prefazione di Alberto Ventura." -
I linguaggi politici della civiltà occidentale. Retorica, democrazia e populismo
"Questo nostro discorso (prende le mosse dallo studio della retorica antica), al fine di sviluppare alcune riflessioni filosofiche, su cui fondare [...] una ricostruzione storica che ci condurrà, attraverso le varie definizioni di retorica nonché attraverso tutte le sue ricadute pratiche, etiche, sociali e politiche, al mondo dell'attualità, in cui troveremo lo spunto per interrogarci intorno ai linguaggi, più o meno retorici, sviluppati in seno alle democrazie e ai cosiddetti populismi che caratterizzano l'Occidente - o meglio, quel che resta di esso."""" (Dall'Introduzione dell'autore)" -
Dopo Wittgenstein, San Tommaso
Passare da Wittgenstein per arrivare a san Tommaso non è un percorso a ritroso, filosoficamente parlando. Lo sostengono importanti pensatori britannici della tradizione post-analitica come Peter Geach, Elizabeth Anscombe e Anthony Kenny, i quali propongono una lettura molto originale del Dottor Angelico e dell'autore delle Ricerche filosofiche. Roger Pouivet ricostruisce in ""Dopo Wittgenstein, san Tommaso"""" i percorsi di una nuova e provocatoria corrente filosofica che ha preso il nome di """"tomismo analitico"""" ed è una delle più coraggiose frontiere filosofiche di oggi.""