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Semplici e continue diligenze. Conservazione e restauro dei dipinti nelle Gallerie di Firenze nel Settecento e nell'Ottocento
Il volume ripercorre le vicende del restauro dei dipinti a Firenze dalla fine del Granducato mediceo al Regno d'Italia, collegando in un discorso unitario gli interventi fatti e le tecniche adottate dai restauratori che nel corso di due secoli operarono all'interno delle Reali Gallerie. Accanto a personaggi noti, (Giuseppe Magni, Vittorio Sampieri, Ulisse Forni) emergono figure ancora poco studiate: dai Mangiacani, mesticatori medicei, ai pittori-restauratori sabaudi legati al mondo antiquario come Alessandro Mazzanti o Luigi Grassi; una particolare attenzione viene dedicata ai Reali Restauratori, stabilmente impiegati per garantire la conservazione dei quadri nelle pubbliche gallerie: oltre a Sampieri e Forni, Domenico del Podestà, Fedele e Francesco Acciai, Ettore Franchi. Elemento caratterizzante di questa storia sono infatti le semplici e continue diligenze, l'adozione cioè di un ""sistema"""" che privilegiò misure tese a prevenire o ad arrestare i danni attraverso una costante e pronta opera di manutenzione. Basato su una puntuale analisi delle notizie conservate negli archivi fiorentini, il testo presentata in appendice un'ampia rassegna dei documenti più significativi ed indicazioni sui principali fondi da consultare per ulteriori approfondimenti, destinate a chi per la prima volta si trovi ad affrontare ricerche sull'argomento."" -
Maremma globale. Un progetto territoriale di sviluppo locale
Maremma Globale è un ""Progetto territoriale di sviluppo locale"""". La Maremma identifica un territorio prevalentemente toscano che associa, a sud, una parte dell'alto Lazio. Si tratta di una realtà con una propria identità culturale, sociale, economica ed anche storica. La Maremma potrebbe essere un nuovo """"Chiantishire"""", ma attualmente non ha ancora trovato la volontà e modalità di coagularsi attorno ad un'idea comune di sviluppo, condivisa da popolazione, associazioni e istituzioni, capace di esprimere valori e attrarre ulteriore interesse e investimenti a livello nazionale e internazionale. L'ipotesi che si presenta prosegue una riflessione sulle modalità più adatte per promuovere uno sviluppo territoriale dal basso che, soprattutto in momenti di crisi, dovrebbe suggerire, in particolare alle pubbliche Istituzioni, di ripartire dalle ricchezze e potenzialità dei territori per generare buona occupazione e beni relazionali. In tale prospettiva il libro rappresenta un esempio di come si potrebbe realizzare, per metodo e contenuti, un progetto territoriale di sviluppo locale a partire da tre fattori fondamentali: la centralità dell'identità di appartenenza al territorio sentita dalla popolazione; la valutazione proiettiva della domanda espressa dalle persone e dalle comunità, italiane e straniere, che guardano con interesse la Maremma; la """"vision"""" a medio-lungo termine, capace di indicare la direzione di marcia dello sviluppo compatibile del territorio considerato. Prefazione di Giuseppe De Rita."" -
La lingua delle colonne
Un grande affresco sugli ordini architettonici nella Firenze del Rinascimento. Il volume è diviso in due parti: nella prima l'autore mette a frutto gli studi di una vita e in una sorta di dotto manuale illustrato, ci parla della ""lingua delle colonne"""" della loro invenzione e dell'istituzione dei vari Ordini, passando in seconda battuta a Vitruvio ed il suo De Architectura, per arrivare fino a Leon Battista Alberti, Antonio da Sangallo ed al Vignola. Nella seconda parte l'autore, come in un nuovo esercizio di lettura, ci porta per mano a far visita ai più bei monumenti di Firenze, chiese, logge, palazzi, in un inedito itinerario degli ordini architettonici del Quattrocento."" -
Dolci senesi. Antichi ingredienti, mani sapienti, prodotti sopraffini. Ediz. italiana e inglese
I dolci senesi sono il risultato dell'incontro tra ingredienti sopraffini, abili mani e accurate ricette. Pasticceri, farmacisti, fornai, artigiani, medici, massaie, appassionati, sono i protagonisti, che ci fanno capire che, a parità di strumenti (in questo caso le materie prime) ciò che fa la differenza è un ingrediente soltanto: il fattore umano. -
Giorgio Vasari e la nascita del museo
Giorgio Vasari è ben noto come biografo degli artisti, storico d'arte, pittore, architetto, cortigiano di Cosimo I de' Medici, fautore della fondazione dell'Accademia delle arti del disegno e precoce collezionista di disegni. L'impatto di tutte queste attività sulla formazione dei musei dell'Europa moderna fu vasto, ma finora non è stato oggetto di uno studio approfondito. Questo volume - gli Atti di un convegno internazionale tenuto il 14-15 ottobre all'Istituto Lorenzo de' Medici di Firenze - riunisce studiosi di Giorgio Vasari con specialisti di museologia storica per offrire un immagine interdisciplinare del ruolo dell'artista-scrittore aretino nella nascita, allestimento e sviluppo dei musei tra il Cinquecento e il Novecento. -
E ora che non ne posso più. Dolce cuor del mio Gesù
Dolce Cuor del mio Gesù nasce da studi c ricerche iniziate molti anni fa a partire dalla raccolta dei proverbi che sono confluiti nella pubblicazione dei DgHi delle Donne. Si tratta di un lavoro basato sulla raccolta diretta di fonti orali, sulla memoria, anche dell'infanzia, di preghiere, giaculatorie e invocazioni, che costituiscono una sorta di percorso spirituale condiviso con le nonne, le tate e le mamme. ""Dolce Cuor"""" è quasi un itinerario costituito dalle preghiere, oggi probabilmente un po' dimenticate, che scandivano i vari momenti della giornata e i diversi momenti dell'anno."" -
Gli Stendardi del Monastero di San Clemente. Uno straordinario apparato attribuito a Gregorio Pagani
Gli stendardi, dipinti a tempera su seta bianca, raffigurano la Visitazione, la Pietà, e diciotto santi - i fondatori di ordini religiosi sotto la regola benedettina e quelli più venerati nel monastero pratese. Il volume tratta della storia e del restauro di venti stendardi dipinti su seta, attribuiti a Gregorio Pagani, pittore tra i maggiori attivi a Firenze sullo scorcio del Cinquecento, allievo di Santi di Tito (dal quale riprese lo stile ispirato alla chiarezza e al decoro). Gli stendardi dipinti, cosiddetti ""setini"""" erano un tempo piuttosto frequenti, e Prato vanta una lunga tradizione in questo settore, ma solo in rari casi sono giunti fino a noi, per la fragilità del supporto e per l'uso. La serie qui esposta fu commissionata intorno al 1595 per la chiesa benedettina di San Michele dalla famiglia pratese dei Rocchi, come apparato decorativo in occasione di particolari festività. Dopo il trasferimento del monastero di clausura in San Clemente, a metà Ottocento, i """"setini"""" continuarono a essere esposti nella nuova chiesa finché, per le condizioni precarie, è stato necessario sottoporli a un impegnativo, difficile restauro (finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Cultura e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, ed eseguito da Lucia Biondi e Lucia Nucci)."" -
Allestire per la moda. Architettura, città, moda. Testo inglese a fronte
La presente pubblicazione vuole proporsi come guida, leggera e versatile, per tutti coloro i quali si interessino dell'argomento, senza dover necessariamente identificare l'esplicazione dell'allestire, attraverso compendi illustrativi le recenti realizzazioni degli studi professionali più in voga. Il trattamento scientifico del presente volume infatti prevede una cronologica esposizione degli argomenti trattati, ricercando per ogni sottotematica affrontata, le origini e lo sviluppo in relazione alla città ed al tempo, in maniera che il lettore possa formare una propria coscienza critica capace di avvicinarlo alle tematiche proposte, senza creare l'illusione che un fugace sguardo ad una immagine, possa aver esaurito quanto c'è da sapere circa il problema progettuale e le relazioni per cui esso esiste. Proprio partendo da questo rapporto dinamico, il presente libro matura nelle differenze gli esempi di allestimento proposti, attraverso l'uso del contrasto vengono infatti citati casi studio capaci di stimolare una successiva curiosità, in grado di portare ad approfondire ulteriormente i temi. La relazione tra moda ed architettura viene recentemente usata dai media a larga diffusione, per combinare e confondere tutto ciò che appare creativo, dal design al corporate, dalle installazioni alla eventistica generica, forzando l'idea di una costante marmellata compositiva affinata solamente nei gesti di un gusto dominante. -
Progettare costruire. Esercizi di lettura
In questa pubblicazione viene presentata una serie di edifici e di complessi edilizi di varia destinazione d'uso, consistenza e qualità, realizzati a Firenze e in Toscana, sui quali l'autore ha condotto una operazione di ""lettura"""", finalizzata a mettere in evidenza i rapporti che intercorrono tra progetto e costruzione, nell'ambito di un determinato processo edilizio. I casi di studio presi in considerazione in questa sede sono, nella generalità, estratti da ricerche personali dell'autore, condotte in ambito universitario, sia a livello di Ateneo che in programmi di interesse nazionale, nell'area disciplinare dell'Architettura Tecnica. La conoscenza e lo studio di alcuni altri particolari casi sono stati sviluppati nello svolgimento di attività didattiche: tesi di laurea e/o di dottorato di ricerca. Nella """"lettura"""" degli edifici e dei complessi edilizi oggetto delle schede presenti nel libro, sono stati presi in considerazione e operativamente impiegati, solo alcuni dei criteri secondo i quali un'opera di architettura può essere criticamente studiata; criteri di tipo geometrico-dimensionale, prestazionale, tecnico-costruttivo. Una """"lettura progettuale"""", di tipo esplorativo, con finalità di conoscenza e di approfondimento in un'ottica, in ultima analisi, di tipo didattico..."" -
Sinergie. Architettura & città. Ediz. illustrata
È questa la prima uscita del quaderno della sezione Architettura & Città del Dipartimento di Architettura Disegno Storia e Progetto della Facoltà di Architettura di Firenze. La pubblicazione raccoglie le molte e variegate esperienze di ricerca e progettazione condotte dai singoli afferenti alla sezione ed eseguite in sinergia con enti e pubbliche amministrazioni. Nel quaderno curato da Fabio Fabbrizzi, si riportano progetti e ricerche svolti da Ulisse Tramonti, Alberto Baratelli, Fabio Fabbrizzi, Antonio Capestro, Claudio Zanirato, Andrea Ricci, Antonella Cortesi e Gianni Pratesi. Prevedendo annualmente l'uscita di questo quaderno con temi diversi ogni anno, si riuscirà a mostrare le molte facce del progetto architettonico e urbano contemporaneo condotto all'interno di una preziosa dimensione scientifica e disciplinare. -
Intrecci e trame. Tessere, cucire, ricamare. Il lavoro delle donne tra manifattura domestica e artigianato d'arte
Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno, Reggello e Rignano sull'Arno, Verdi Terre in Toscana. Territorio composito dove ancora nel XIX e XX secolo a dominare è la mezzadria, l'attività agricola, ma con quei tempi e modi tipici delle nostre campagne, che prevedevano forme integrative del reddito familiare fondate, soprattutto, sul lavoro femminile. Un lavoro che si svolge per lo più a casa ma che nonostante la ""domesticità"""" dell'impegno, è espressione di un'antica sapienza e tradizione manuale, conoscenza e perizia muliebre che spesso dall'artigianato sconfina nell'arte. A testimonianza di ciò, questo nuovo prodotto editoriale suggerisce itinerari artistici in cui l'opera da scoprire ed ammirare non è la tela o la scultura di un grande Maestro, ma il prodotto paziente e meticoloso di filatrice, tessitrice, cucitrice e ricamatrice che """"Trame d'autore"""" solleva giustamente dall'anonimato dimesso della colonica o dell'aia, riconducendolo alla dignità di professione ed alta competenza."" -
«Arte e storia». Cultura e restauro a Firenze tra Ottocento e Novecento
Il periodo a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento è stato fondamentale per l'ambito del restauro, in quanto ha visto l'abbandono progressivo del restauro in stile, interessato all'aspetto estetico dell'opera d'arte, a favore di quello filologico, più attento alla componente storica. Il volume vuole comprendere come la rivista ""Arte e storia"""", ideata da Guido Carocci a Firenze ma diffusa in territorio sia nazionale che internazionale, abbia recepito questo importante cambiamento, facendo luce sulle opinioni dei suoi principali collaboratori e presentando alcuni casi di restauro emblematici."" -
Cecco Bonanotte 1970-2010. Catalogo della mostra (Vinci, 18 giugno-6 novembre 2011). Ediz. italiana e inglese
Il Museo leonardiano è lieto ed orgoglioso di presentare nei locali del Castello dei Conti Guidi questa retrospettiva delle sculture di Cecco Bonanotte in occasione dell'inaugurrazione del suo ""Battesimo di Leonardo"""" nella Chiesa di Santa Croce, quasi un controcanto delle sculture bronzee lì collocate."" -
Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine. Vol. 1: Quadrature e decorazione murale da Jacopo Chiavistelli a Niccolò Contestabili.
Il volume, primo della serie, ideato e coordinato dalla professoressa Mina Gregori, si avvale di originali contributi dei maggiori studiosi di storia dell'arte e delle decorazioni in età sei-settecentesca, passando al vaglio i singoli ambienti prodotti nel gusto dell'""epoca"""" delle maggiori residenze nobiliari fiorentine e toscane. Si giova di un corredo illustrativo di assoluta novità, che costituisce la parte preponderante della pubblicazione, accompagnato, in parallelo, da una puntuale e insieme distesa trattazione scientifica."" -
E l'erba ancora annuisce al vento
"Queste mie poesie, che pubblico dopo molti anni di esitazioni e ripensamenti, rispondono a stati d'animo diversi. Dopo averle scritte, le ho buttate in un cassetto e solo ora ne ho fatta una ricognizione non so quanto severa e coerente. Devo confessare una mia debolezza: alcune di queste liriche non sono un gran che, ma mi sono care. Ma ecco quello che mi preme soprattutto dire per non deluderti: quando ho composto questi testi a un solo proposito mi pare di essermi sempre attenuto, quello di non tradire un ideale di chiarezza e semplicità, anche a costo di rischiare la prosa. Mi rendo conto che questo può essere considerato da qualche lettore un difetto per una lirica, ma io detesto l'ermetismo e considero certe fumisterie ad esso connesse atteggiamenti falsi e arbitrari"""". Le poesie sono accompagnate dalle opere del pittore Leonetto Cozzi (Livorno 1931-Cecina 2007)." -
Il manuale di Christian Koester e il restauro in Italia e in Germania dal 1780 al 1830
Il trattato di Koester viene sempre citato come il primo manuale di restauro pubblicato in Europa (nel 1827), ma è difficile trovare ulteriori informazioni riguardo a questo testo che, in Italia risulta praticamente sconosciuto anche perché non è mai stato tradotto nella nostra lingua. In realtà il trattato di Koester, accanto a un indubbio interesse tecnico, presenta anche una notevole rilevanza storico-culturale poiché l'autore, che fu anche scrittore e musicista, era in contatto con i maggiori intellettuali del suo tempo (Goethe, von Humboldt, Waagen etc.) ed il suo pensiero appare profondamente influenzato dal primo Romanticismo tedesco. S'è quindi ritenuto utile aggiungere a questa prima traduzione italiana un ampio saggio introduttivo che ha lo scopo di contestualizzare l'attività di Koester nel mondo tedesco del primo Ottocento e di confrontare le sue idee e i suoi metodi di restauro con quanto, negli stessi anni, veniva fatto in Italia. In tale confronto rientra anche il manuale ""De la restauration des tableaux"""", pubblicato a Parigi nel 1837 dal piemontese Giovanni Bedotti poiché questo testo, pur essendo scritto in francese, è profondamente legato, per l'origine e la formazione dell'autore, al restauro italiano."" -
Architettura eremitica. Sistemi progettuali e paesaggi culturali. Atti del secondo Convengo internazionale di studi (Vallombrosa 24-25 settembre, 2011)
Il volume raccoglie gli atti del convegno omonimo che si è tenuto presso l'eremo di Vallombrosa il 24 e 25 settembre 2011. Con questo secondo convegno prosegue l'attività di ricerca promossa dall'Università degli Studi di Firenze su un tema di non secondario interesse, quello dell'architettura eremitica. Un tema che accompagna tutto lo sviluppo della cultura occidentale tra storia e religione e che ha prodotto tanti interventi architettonici che hanno in qualche modo influenzato e accompagnato sia lo sviluppo delle città, sia lo sviluppo degli insediamenti periferici, a partire da quelli isolati che, per quanto riguarda la Toscana, sono ubicati sulle creste dell'Appennino o nelle zone più remote dell'area montuosa della Maremma. Rispetto al primo convegno il numero dei relatori è decisamente aumentato, così che sono state introdotte più sezioni della conferenza nelle quali poter sviluppare discussioni e tavole rotonde utili alla creazione di reti e interscambi sul territorio nazionale. -
Il ritratto di Lionello d'Este di Pisanello. Ediz. a colori
Il Ritratto di Lionello d'Este fu dipinto da Pisanello probabilmente nel 1441 ed è una delle immagini più famose di tutta l'arte rinascimentale italiana, per la straordinaria resa naturale del personaggio e per la raffinatissima stesura pittorica. Dalle raccolte estensi, arrivò poi alla collezione Constabili di Ferrara nella prima metà dell'Ottocento, e venne infine comperato dal noto conoscitore Giovanni Morelli, il quale lo lasciò per legato testamentario all'Accademia Carrara nel 1891. L'intervento di restauro su questa preziosa piccola tavola era necessario da tempo e fu richiesto all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dove il restauro ha avuto luogo tra il 2004 e il 2008. La delicatissima pulitura della superficie ha portato a numerose novità, sia per la forma che per la cromia del dipinto. Si è scoperto, ad esempio, che la pittura originale finisce in alto in corrispondenza quasi della linea sommitale della testa di Lionello. L'immagine risultava quindi più compressa nello spazio a somiglianza delle raffigurazioni emblematiche del duca, come rappresentate nelle medaglie coniate dallo stesso Pisanello. In un'epoca imprecisata, per ragioni inerenti lo stato di conservazione del supporto, il dipinto venne decurtato in alto di una porzione e, poi, integrato con un listello di maggiori dimensioni, che fingeva, anche sul fronte, uno spazio maggiore di alloggiamento dell'immagine. Il restauro ha inoltre recuperato la brillantezza dei colori prima oscurati dal deposito di materiali soprastanti, e particolari preziosi come i tocchi di luce sulle perle dell'abito o le dorature e gli spessori materici del broccato dell'abito. Un importante recupero è anche quello del blu intenso del fondo, prima coperto da un sorda stesura nera, che è perfettamente coerente, invece, allo spazio atmosferico consono al roseto su cui si staglia il personaggio. -
Dal gotico oltre la maniera. Gli architetti di Ognissanti a Firenze
L'Ordine degli Umiliati di Ognissanti fu attore di primo piano nella rinascita gotica di Firenze a partire dalla metà del duecento. Il complesso di Ognissanti dà singolare testimonianza dell'idea di città che sta alla base degli interventi che realizzarono la trasformazione della città, a partire dalla metà del XIII secolo. L'utopia della Gerusalemme celeste supporta e dà sostanza religiosa, ideologica e formale agli interventi di urbanizzazione, pur condotti con precisi intendimenti imprenditoriali e sapienza economica, con strumenti di scienza e tecniche avanzate di controllo del territorio, in un coinvolgimento di saperi e intenzioni diversi. In questa visione integrata e complessa i conventi figurano come elementi strategici essenziali dell'equilibrio sociale e strutture portanti del tessuto urbano, al fine di realizzare l'obbiettivo ultimo della città come luogo della giustizia. Dal Duecento al Settecento la chiesa di Ognissanti con il suo disegno e le sue misurate trasformazioni ha annunciato l'affacciarsi sulla scena urbana di paradigmi innovatori, con i quali la città stessa partecipava, con ruoli diversi nel tempo, ai movimenti della cultura generale. L'analisi del suo rilievo porta all'evidenza alcuni di tali paradigmi, permettendo un racconto che si distacca da quello fin'ora tramandato. Introduzione di Alessandro Salucci. Contributi di Stefano Giannetti e Nevena Radojevic. -
L' archivio preunitario di San Giovanni Valdarno
Il volume costituisce un significativo strumento di lettura e di valorizzazione dei fondi archivistici di epoca preunitaria conservati nell'Archivio storico del Comune di San Giovanni Valdarno, resi così disponibili per i ricercatori interessati allo studio delle fonti documentarie per la storia del territorio del Valdarno Superiore in età moderna. L'inventario costituisce lo strumento di accesso alla documentazione prodotta - dal XVI secolo fino all'inquadramento del Comune nello Stato italiano dalle magistrature amministrative e di governo della comunità valdarnese, di cui si è cercato di ricostruire la struttura organizzativa nei diversi gradi della loro evoluzione storica, così come la complessa serie di rapporti esistente tra uffici comunitativi e uffici centrali dello Stato toscano.