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Percorsi di pietra. Progetti per Barberino Val d'Elsa
Barberino Val d'Elsa, come molti altri centri storici minori della Toscana è a tutti gli effetti una preesistenza ambientale degna di essere tramandata, non solo per la sua memoria, ma anche per la sua carica di progettualità, entrambi paradigmi di riferimento per un'idea contemporanea sul valore dello spazio urbano. Anche se minore il centro urbano di Barberino mostra nelle sue misure e nelle sue proporzioni la rappresentazione di un'unitarietà che nel tempo l'architettura ha smarrito: i rapporti tra edifici, il connettivo urbano, i luoghi collettivi, gli ambiti della scena urbana, testimoniano la natura di una città che non nasce per parti ma è espressione di un carattere comune, un carattere che il progetto contemporaneo potrebbe senza difficoltà interpretare. Il disegno della città, dei borghi collinari in Toscana quasi inevitabilmente trae spunto dai segni tracciati nella campagna, dall'ordine naturale dell'ambiente rurale, dalle geometrie dei paesaggi. Il tutto sembra collegarsi ad un'estetica naturale che si fonda sulla tradizione come espressione massima della realtà. I progetti per il centro storico di Barberino intendono operare su quel difficile legame tra passato e futuro, nel tentativo di mantenere inalterato l'alto livello estetico che in Toscana la città riesce ad avere con la campagna. In questi progetti la città murata di Barberino si apre verso la campagna attraverso delle architetture che mantengono un buon livello di lettura del paesaggio circostante. -
Oltre le mura. Esperienze progettuali sul limite di piccole città. Ediz. illustrata
"Oltre le mura"""" è il risultato di una ricerca svolta all'interno dei Laboratori di progettazione, dal 2008 al 2012, tenuti dall'architetto Stefano Lambardi all'interno dell'Università di Architettura di Firenze. L'esperienza didattica ha preso in analisi piccoli centri urbani, Montalcino, Pienza e San Gimignano, caratterizzati da un tessuto urbano discontinuo in cui il centro storico è in contrapposizione diretta con le nuove aree di sviluppo. Il fine di questo lavoro consiste nel porre il progetto architettonico come risposta all'esigenza di connettere le due realtà urbane, come strumento di dialogo tra l'antico e il contemporaneo. Il progetto è quindi occasione di ricerca dei rapporti, delle relazioni e delle giuste misure, capaci di instaurarsi nella trama urbana in armonia con essa." -
Arte e architettura. L'esperienza teorica nell'opera di Leonardo Savioli. Ediz. illustrata
Nel paradigma classico il disegno è rivelazione di verità e rappresentazione del pensiero filosofico; esso è in relazione alla realtà e all'apparire, mentre in quello tecnico-scientifico, prevale sempre più il segno fino alla cosiddetta morte della rappresentazione per cui il disegno si fa sempre più simulacro del vero. Fino al XVIII secolo, nella storia del disegno in architettura, prevale il pensiero classico per il quale è strettamente funzionale alla conoscenza delle leggi immutabili della natura e dove la tecnica serve appunto allo svelamento della verità. Successivamente cadono i miti, i grandi valori scompaiono e l'uomo comincia a vivere fuori dai fondamenti del passato. Nel dopoguerra in Italia si fa avanti il nuovo regionalismo che si traduce nell'espressionismo della quotidianità neorealista di Giovanni Michelucci, nell'organicismo con la componente umanista come elemento di persuasione di Leonardo Ricci e nel metodo di contaminazione di linguaggi figurativi come condizione subliminale di Leonardo Savioli. Savioli lavora sul concetto di arte come fare come formare il cui contenuto è l'artista in se stesso e il suo spirito. Attraverso le Lezioni universitarie, gli Scritti, il Carteggio, il Corpus dei disegni grafico-pittorici, delle pitture e delle architetture, si evidenzia cosi una nuova forma di spazio, che nasce dall'integrazione metodologica fra arti figurative e architettura. -
Simon Horsin-Déon e il restauro in Francia alla metà del XIX secolo
Il trattato di Simon Horsin-Déon fu pubblicato in Francia nel 1851, appena due anni dopo fu tradotto in tedesco e, grazie alla mediazione di Forni e Secco Suardo, nel 1866 divenne un testo di riferimento anche per i restauratori italiani. Tuttavia il maggiore interesse di questo e degli altri scritti di Horsin-Déon non risiede nelle informazioni sui metodi di restauro, bensì nella precisa e appassionata testimonianza dell'autore su due fondamentali episodi del restauro ottocentesco: il concorso per restauratori bandito al Museo del Louvre nel 1848 e la querelle sollevata nel 1860 dalla pulitura di alcuni dipinti del Museo. Quest'ultimo episodio si presta inoltre ad un interessante confronto con la prima cleaning controversy che ebbe luogo pochi anni prima alla National Gallery di Londra (1844-53). Horsin-Déon fu infine un noto conoscitore e mercante d'arte e partecipò come acquirente, come venditore o come expert alle principali aste del suo tempo. -
L' arte dell'abitare nelle città toscane. Magnificenza, decoro, ornamento (secolo XVI)
Il volume, attraverso un apparato documentario inedito, prende in considerazione esperienze architettoniche e artistiche emblematiche per l'impegno e la ""modernità"""" degli esiti, realizzate in diverse città toscane nel corso del XVI secolo. Infatti con l'affermarsi del ducato di Cosimo I dei Medici, il rinnovamento cittadino conosce una svolta significativa sia per quantità che per qualità; e mentre prendono il via importanti cantieri pubblici (come quello degli Uffizi) destinati a modificare sostanzialmente diversi settori urbani, si assiste ad un rinnovato impegno dei cittadini nel riordinamento ed aggiornamento delle residenze di antica o più recente acquisizione attraverso l'adozione di modelli architettonici e linguistici riconoscibili ed in grado di fornire un'immagine unitaria della """"città del principe"""". Destinati proprio alla costruzione di tale immagine sono i provvedimenti legislativi emanati nel 1551 con l'inedito obiettivo di abbinare al controllo degli interventi un esito formale di qualità, di cui si forniscono significativi risultati raggiunti."" -
Tra Napoli e Milano. viaggi di artisti nell'Italia del Seicento. Vol. 2: Salvator Rosa.
Il piano complessivo dell'opera si articola in due tomi, tra loro strutturalmente collegati. Il primo, qui presentato, costituisce una vera e propria storia dell'arte nell'Italia del Seicento, in cui la capitale del Viceregno spagnolo, Napoli, appare in competizione e in dialogo costanti con Roma e con l'altro polo spagnolo in Italia, il ducato di Milano. Singolarmente attivo è il ruolo giocato per quasi quarant'anni da Pescocostanzo, località posta in posizione strategica tra le due grandi capitali del Centro e del Sud, polo di attrazione per molti artisti lombardi fin dal Quattrocento; molto articolati si rivelano i movimenti degli artisti, anche stranieri, tra Milano, Roma, Napoli e centri minori del Viceregno; nuova è la ricostruzione completa (poggiata su documenti che si ritenevano perduti) del ruolo che il fondatore dell'Accademia napoletana degli Oziosi, Giovan Battista Manso, ricopre (per volontà esplicita del defunto) nella edificazione del monumento funebre di Giovan Battista Marino. Da Tanzio da Varallo (la cui pala di Pescocostanzo, celebre e misteriosa, viene svelata e restituita alle sue due anime, lombarda e napoletana), a Massimo Stanzione, ai cantieri della grande decorazione e della scultura funebre a Napoli il quadro ricostruito è anche una problematica e ponderosa introduzione a Salvator Rosa, protagonista del secondo tomo dell'opera. -
Gli Spinelli di Firenze: mercadanti e mecenati nel Rinascimento
"Questa nuova edizione in lingua italiana è venuta alla luce grazie alla passione e alla dedizione di Costanza Cocchi nel Dipartimento di Architettura all'Università di Firenze, che nel corso della sua tesi su Palazzo Spinelli, aveva tradotto per conto suo l'intero testo del nostro libro, 'The Spinelli of Florence: fortunes of a Renaissance merchant family', uscito oramai tredici anni fa. Ci siamo conosciuti tramite internet, scambiandoci le nostre idee sull'architettura e sul mecenatismo d'arte rinascimentale. Dopo non molto tempo abbiamo trovato un altro collaboratore, Simone Gismondi, che s'interessava al progetto per conto della casa editrice Edifir-Edizioni Firenze. Vogliamo ringraziare di cuore Elena Mariotti, per il suo lavoro di redazione e di impaginazione di questo volume. Ringraziamo anche le nostre rispettive istituzioni, The George Washington University e Vanderbilt University, per aver sovvenzionato questa pubblicazione e, in particolare, per avre trovato i fondi per riprodurre alcune immagini a colori. Molti colleghi hanno condiviso generosamente con noi la loro conoscenza profonda delle fonti archivistiche, e per questo gli esprimiamo la nostra gratitudine. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno facilitato l'accesso ai monumenti, agli archivi e alle biblio-teche (sono troppi per citarli tutti!) e in particolare, Robert Babcock e Stella Cecchi, che hanno guidato l'acquisto e la catalogazione dell'archivio Spinelli..."""" (Dalla Prefazione)" -
Visibile parlare. Le arti nella Toscana medievale
Ai due primi capitoli tesi a definire le coordinate cronologiche e territoriali della materia trattata, segue il racconto complesso di una vicenda artistica quasi millenaria. Mentre all'Alto Medioevo è dedicato un unico ampio sguardo d'insieme, superato il giro di boa dell'Anno Mille gli interventi critici s'infittiscono e insieme si specializzano. Ecco allora i capitoli sulla miniatura romanica e gotica; sull'architettura, la scultura ed i bronzi romanici; sul cosiddetto stile anno 1200; sull'architettura, la scultura, la pittura monumentale e su tavola, l'oreficeria gotiche. Giotto fa naturalmente la sua comparsa nel volume, ma è al suo contemporaneo Dante che spetta l'ultima parola come al testimone più autorevole di tutta quanta la cultura medievale. Saggi di Valerio Ascani, Michele Bacci, Monica Baldassarri, Chiara Bozzoli, Antonino Caleca, Fulvio Cervini, Marco Collareta, Andrea Del Grosso, Annamaria Ducci, Marco Frati, Antonio Milone, Alessio Monciatti, Mauro Ronzani, Angelo Tartuferi, Guido Tigler, Michele Tomasi. -
Firenze restaura. Il laboratorio nel suo quarantennio
La Guida alla Mostra ""Firenze restaura"""" è un testo fondamentale per la storia del restauro poiché rappresenta una straordinaria rassegna antologica per i casi affrontati. La mostra del 1972 fu la prima del settore a ricevere un grande successo di pubblico e a dotarsi di un voluminoso catalogo riccamente illustrato. Firenze restaurata era la ricostruzione di quarant'anni di attività, vastissima e sicuramente positiva, del Laboratorio di restauro fiorentino oltre ad essere un primo bilancio dei restauri dell'alluvione, nonché un omaggio al Soprintendente Ugo Procacci che era appena andato in pensione. Siamo di fronte a pagine fondamentali di storia del restauro e a una mostra sterminata, realizzata in sessantuno sale, con circa duecentocinquanta opere esposte. Perciò si è deciso di ridare alle stampe queste pagine che stavano diventando oramai una rarità bibliografica."" -
Concia al vegetale. Storia, produzione e sostenibilità del distretto della pelle. Santa Croce sull'Arno e Ponte e Egola. Ediz. italiana e inglese
Concia al vegetale: un profumo remoto, un tuffo nel Basso Medio Evo: «Conciaj, conce, lavorazioni di pelle, ma anche mercati e snodi di traffici, pelli da conciare o anche secche e salate …». Dal profondo Trecento, nel sanminiatese, nomi di pellicciai e cuoiai, e un’artigianale “concia delle pelli”. Nell’Ottocento i primi conciatori, i luoghi della concia. Nel Novecento le innovazioni. L’autarchia stimolò e incrementò la produzione della “vacchetta” e del cuoio da suola, secondo l’antica formula con le scorze di lecci e castagni. Singolari figure di imprenditori … «Si è cominciato con una botte da vino … con una cinghia sopra che si faceva girare…in queste botti da vino ci si faceva i fori, ci si faceva gli zipoli, si faceva lo sportello…». Anni Sessanta, venne l’addio alla Casa-concia, nacque l’associazionismo, fu una forza vincente. Razionalizzazioni produttive, soluzioni ambientali, le pelli e il cuoio nel villaggio globale. L’incontro con la moda, il recupero della tradizione, fu natural sensation, dura ancora oggi. -
Competitions. Architettura & città. Ediz. illustrata
È questa la seconda uscita del quaderno della sezione Architettura & Città del Dipartimento di Architettura Disegno Storia e Progetto della Facoltà di Architettura di Firenze. La pubblicazione raccoglie le molte e variegate esperienze condotte dai singoli afferenti alla sezione nell'ambito di concorsi nazionali ed internazionali di progettazione architettonica e urbana. Nel quaderno curato da Fabio Fabbrizzi, si riportano progetti di concorso svolti da Ulisse Tramonti, Alberto Baratelli, Fabio Fabbrizzi, Antonio Capestro, Claudio Zanirato, Andrea Ricci e Gianni Pratesi. La dimensione locale, quella nazionale e quella internazionale, vengono affrontate progettualmente dai vari autori alle varie scale di intervento, mostrando la comune attitudine di un approccio capace sia alla misura dell'edificio che a quella della città, di interpretare i molti aspetti dei diversi caratteri e identità dei luoghi con i quali si confronta. -
Giuliano da Sangallo. Ediz. illustrata
"Dopo le precedenti monografie da Lorenzo Lippi al Volterrano, passando per Giovan Battista Foggini, Pietro Benvenuti, Andrea Boscoli, Francesco Conti e Giovanni Antonio Dosio, l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in sintonia con la propria linea editoriale, che prosegue ormai da oltre 10 anni, e con la specificità del proprio territorio di appartenenza, ancora una volta vuole favorire l'opportunità di evocare un artista di grande rilievo legato a Firenze e alla Toscana, nell'ambito di un lungo arco temporale tra XV e XIX secolo nel quale si collocano autori di chiara fama che spesso però non hanno ancora ricevuto il riconoscimento di una trattazione organica. Nel caso di Giuliano da Sangallo, l'architetto prediletto da Lorenzo Il Magnifico, le poche testimonianze monografiche esistenti a lui dedicate, volendo cominciare dal Vasari, datano ormai a tempi lontani. Per questo era fortemente avvertita l'esigenza, cui ora risponde Sabine Frommel, di ricomporre la figura di un protagonista di primo piano del Rinascimento italiano con un esposizione che affrontasse, in maniera coraggiosa e innovativa, un complesso notevole di questioni stilistiche e attributive secondo una disposizione metodologica di vasto respiro volta a ricomporre nel modo più ampio possibile il percorso professionale ed artistico del grande architetto, ingegnere e scultore. Il nome di Giuliano da Sangallo è associato a pagine memorabili della storia dell'arte e dell'architettura..."""" (Dalla presentazione di Umberto Tombari)" -
Progetti tra paesaggio agricoltura e tecnologia. Un laboratorio di idee per la nuova cantina di Colognole in Chianti Rufina tra contemporaneità e tradizione. Ediz. illustrata
Nel campo del progetto architettonico, le opere migliori nascono sempre dal felice incontro tra progettista e committente. Nei casi più riusciti, questo incontro permette alle idee dell'uno di tradursi nelle aspettative dell'altro, saldandosi in una reciprocità, che di fatto, costituisce la vera essenza di ogni sinergia. In questo caso, i ""progettisti"""" sono tanti; ovvero sono gli studenti del Laboratorio di Architettura III tenuto da Fabio Fabbrizzi nel Corso di Laurea in Scienze dell'Architettura della Facoltà di Architettura di Firenze, mentre il """"committente"""" è l'Azienda vitivinicola di Colognole. Da questo rapporto che vede coinvolti un organismo universitario e una realtà produttiva del Chianti Rufina, sono nate negli ultimi tre anni accademici circa cinquanta proposte finalizzate alla progettazione di una nuova cantina per l'Azienda di Colognole, delle quali le più significative vengono qui presentate. Sono proposte progettuali, che indipendentemente dalle diverse sensibilità compositive con le quali si mostrano, sono accomunate da una serie di tematiche ricorrenti, prima fra tutti - oltre naturalmente alla necessaria specificità del tema trattato - la ricerca di una riflessione sempre diversa nei confronti del rapporto tra l'architettura contemporanea e la dimensione paesaggistica e ambientale."" -
Il castello di San Donato in Poggio e il palazzo Malaspina. Lo spazio della comunità, il segno del prestigio. Ediz. italiana e inglese
Al centro dell'abitato di San Donato in Poggio (Tavarnelle Val di Pesa), nucleo edificato di grande pregio architettonico che presenta un'evidente struttura urbanistica medievale ed affacciato sulla piazza principale, sorge il Palazzo Malaspina. L'edificio tardo rinascimentale, di cui si conosce l'esistenza sin dal lontano 989, sede abitativa nel periodo medioevale della famiglia Ticci è divenuto nel XVIII secolo residenza dei marchesi Malaspina. Il volume oltre a delineare la storia del palazzo, racconta la storia sociale, economica e politica del territorio in cui sorge e la storia delle famiglie susseguitesi quali proprietarie dell'edificio nel corso dei secoli. Infine verrà illustrato il processo di restauro conservativo a cui è stato sottoposto il palazzo, evidenziandone le condizioni iniziali, l'impostazione metodologica, le linee seguite prima e durante gli interventi e le difficoltà e i problemi incontrati e risolti. Testi di Alberto Monti, Igor Santos Salazar, Paolo Pirillo, Isabelle Chabot, Luigi Olivieri. -
Il mondo di Matteo Neroni, cosmografico mediceo
II cosmografo pisano Matteo Neroni ebbe una vita lunga e a tratti rocambolesca. Dalla natia Peccioli era approdato nella Roma di papa Gregorio XIII, dove apprese a costruire globi e dipingere carte geografiche e divenne proto della Tipografia Medicea Orientale, diretta da Giovan Battista Raimondi, suo maestro e ""padrone"""", ai danni del quale compì un furto clamoroso, che pagò con la prigione. Scontata la pena, Neroni si trasferì a Firenze, dove fu arruolato a corte come cosmografo granducale e costruì la sua fortuna, acquisendo la cittadinanza fiorentina. Alla sua morte, nel 1634, lasciava agli eredi un patrimonio cospicuo e al Granduca un gran numero di carte geografiche dipinte e lumeggiate in oro, tutte perdute. Del Neroni rimane un prezioso album manoscritto contenente le piante di 175 città e fortezze italiane, europee e del bacino mediterraneo. Quest'atlante militare, un perfetto esempio di collezionismo scientifico principesco, viene qui pubblicato integralmente per la prima volta ad illustrare il mondo di un contemporaneo di Galileo: l'ultimo cosmografo dei Medici."" -
The restoration of Renaissance painting in mid nineteenth-century Milan. Giuseppe Molteni in correspondence with Giovanni Morelli
L'interesse per una più approfondita conoscenza degli eventi legati alla conservazione e al restauro avvenuti nel passato e per una riflessione sui suoi fondamenti teorici attuali, sta progressivamente crescendo; questo grazie alla consapevolezza di dover fondare gli studi e l'attività di restauro su basi storiche e teoriche più solide. La collana vuole rivolgersi agli addetti ai lavori e al mondo delle Università, fornendo sia una adeguata sede dove sviluppare la ricerca e il dibattito, sia la possibilità di reperire importanti materiali di studio. La collana è articolata su due serie: gli studi , destinati a presentare ricerche e studi in forma monografica o antologica e i documenti in cui verranno pubblicati o ri-pubblicati importanti materiali di studio. -
Memorie al magnetofono. Mauro Pellicioli si racconta a Roberto Longhi
L'interesse per una più approfondita conoscenza degli eventi legati alla Conservazione e al Restauro avvenuti nel passato e per una riflessione sui suoi fondamenti teorici attuali, sta progressivamente crescendo; questo grazie alla consapevolezza di dover fondare gli studi e l'attività di restauro su basi storiche e teoriche più solide. La collana ""Storia e teoria del restauro"""" vuole rivolgersi agli addetti ai lavori e al mondo delle Università, fornendo sia una adeguata sede dove sviluppare la ricerca e il dibattito, sia la possibilità di reperire importanti materiali di studio. La collana è articolata su due serie: gli """"Studi"""", destinati a presentare ricerche e studi in forma monografica o antologica e i """"Documenti"""", in cui verranno pubblicati o ri-pubblicati importanti materiali di studio."" -
Masada notebooks. Report of the research project 2013. Ediz. illustrata. Vol. 1
La pubblicazione raccoglie il resoconto e le sperimentazioni avviate durante la prima spedizione di rilevamento del sito UNESCO di Masada, in Israele, effettuata da 3 al 7 Febbraio 2013. Il Progetto di Ricerca Masada, che coinvolge tre Università: il DIDA - Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, il DICAr - Dipartimento di Ingegneria Edile e Architettura dell'Università degli Studi di Pavia e la Shenkar College of Engineering, Design and Art di Ramat Gan in Israel, è un progetto che prevede in tre anni il rilievo dell'intero sito UNESCO di Masada. Attraverso campagne di rilievo integrato, lo scopo della ricerca prevede la sperimentazione e l'utilizzo di diversi strumenti di rilievo per la corretta documentazione e rappresentazione del sito archeologico. -
Salvaguardia del patrimonio del XX secolo. Ediz. illustrata
II volume raccoglie alcune riflessioni per un approfondimento conoscitivo necessario ad una consapevole salvaguardia fisica e segnica dell'opera architettonica, urbana e territoriale del Novecento. -
Il santuario di Monte Senario
Monte Senario è un luogo sublime, una finestra sulla Toscana dalla quale è possibile percepire la bellezza nella rappresentazione dell'immensa ricchezza del territorio. Lo scorrere del tempo, scandito dai rintocchi delle campane che riecheggiano nelle vallate, supera la misura dei sensi, trasportando il visitatore, travolto da quel senso di eternità e contingenza, al tempo stesso dentro e fuori il paesaggio. Si tratta di un luogo la cui storia si intreccia con le vicende della Firenze alto medievale e la cui immagine è determinata da uno stratificarsi di eventi che affondano nella montagna per innalzarsi fino al cielo. Questo libro affronta la storia degli edifici, delle fabbriche e delle vicende che hanno caratterizzato l'immagine del Santuario raccogliendo, negli elaborati grafici, studi e disegni che raccontano e documentano questi luoghi. Presentazione di Stefano Bertocci.