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L' emancipazione ebraica in Toscana e la partecipazione degli ebrei all'Unità d'Italia
L'Unità d'Italia fu un momento determinante nel processo di emancipazione della minoranza ebraica che da quel momento poté affacciarsi al mondo politico, culturale e artistico italiano con la possibilità di recitare un ruolo da protagonista. Emancipazione ebraica quindi come elemento fondante della nuova identità liberale che trovò in Toscana, regione con una storia democratica parzialmente consolidata, terreno fecondo. Il volume, che racchiude gli atti dell'omonimo convegno (Livorno, Pisa, Firenze, 28 febbraio-1 marzo 2011) rappresenta una grande occasione per ricostruire nelle sue molte sfaccettature il contributo dato dalla piccola ma vitale popolazione ebraica del Granducato alla costruzione dell'identità nazionale. Dal fermento della Nazione ebrea di Livorno al rinnovamento della sinagoga di Pisa nel progetto di Marco Treves, dalla svolta ""scientifica"""" negli studi ebraici e biblici alla saga delle donne ebree nell'Italia unita, fino al Tempio monumentale di Firenze, edificio il cui primo progetto fu proposto proprio nel 1861 e che una volta inaugurato divenne per l'ebraismo toscano il simbolo più evidente della ritrovata libertà."" -
La ceramica in Italia 1940-1970. Manfredo Coltellini
Una documentazione su Manfredo Coltellini, artista dell'arte italiana del XX secolo, tra le figure più interessanti della ceramica toscana del dopoguerra, inspiegabilmente trascurato da tutta la critica nazionale, il cui valore è stato riconosciuto solo negli ultimi anni. -
Giorgio Vasari tra capitale medicea e città del dominio
In questo volume (appartenente alla serie intitolata ""L'architetto e l'ingegnere. Professione, formazione, cantieri nell'architettura militare del Cinquecento italiano""""), Santino Langé, che coordina i contributi di diversi altri autori e autrici, ripercorre le tappe fondamentali della realizzazione delle fortificazioni nel Ducato di Milano dalla metà del XV secolo agli inizi del Settecento, analizzando non soltanto il lavoro di progettazione di architetti sparsi in tutto il territorio, ma anche di ingegneri coinvolti in modo più diretto con la costruzioni di simili e maestose opere."" -
Due testimonianze, una storia. Lavorare per il Reich
Con questa pubblicazione i Comuni di Vinci e di Empoli intendono tramandare le testimonianze di due deportati in campi di lavoro durante la seconda guerra mondiale: Mario Taddei e Licio Baldacci. La vicenda biografica di entrambi è infatti legata sia a Vinci sia a Empoli. Mario, a soli diciassette anni, il 5 luglio 1944, catturato dai tedeschi a Vinci, affronta il lungo viaggio che lo condurrà nel campo di lavoro di Aubach a Jenbach, in Tirolo. Qui, il giovane inizia a scrivere un diario nel quale registra quotidianamente gli avvenimenti che lo coinvolgono e dove i veri protagonisti sono soprattutto la fame, il freddo e lo sfinimento. La seconda testimonianza è incentrata sui documenti lasciati da Licio Baldacci, soldato di leva nel 1943, inviato nei Balcani e sopravvissuto alla prigionia nel lager di Ladovice per aver rifiutato di cambiare divisa e aderire al nazismo. -
Il dilemma di Vilna. Sismondi e la cultura economica europea
Partendo dal ritrovamento del manoscritto originale dei ""Deux systèmes d'économie politique"""", uno fra i testi più tradotti, ma meno noti, del 'primo' Sismondi, il libro ricostruisce attraverso le fonti documentarie la storia del ginevrino chiamato da Alessandro I a insegnare all'Università di Vilna in età napoleonica, quando l'Europa continentale appariva divisa fra il potere della Francia e quello della Russia delle gerarchie sociali. """"Les Deux systèmes"""" sono una significativa memoria in cui Sismondi si fa consigliere economico dello Zar, fornendogli strumenti teorici per lo sviluppo di una Polonia ormai soggiogata alla Russia e cercando di individuare la migliore soluzione fra quelle offerte dai fisiocrati e dal liberoscambismo. Ripercorrendo la vicenda, viene messo in discussione il cliché storiografico sui motivi per i quali Sismondi avrebbe rifiutato una prestigiosa cattedra di Economia politica a Vilna."" -
Tra Modena e Roma. Il mecenatismo artistico nell'età di Cesare d'Este (1598-1628)
Grazie a un'indagine sistematica sul carteggio diplomatico tra Modena e Roma nell'età di Cesare d'Este (1598-1628), il volume esamina le relazioni artistiche fra la corte estense e quella papale e affronta importanti episodi di mecenatismo e committenza. Il materiale documentario che si presenta, in buona parte inedito, consente di mettere a fuoco gli interessi e le iniziative di alcuni membri di una delle più importanti dinastie nel panorama italiano dell'età moderna. Accanto al duca Cesare, che per assicurarsi stabilità politica dopo la Devoluzione di Ferrara (1598) donò opere d'arte all'imperatore Rodolfo II e ai potenti cardinali romani, e una volta a Modena trasformò l'antico castello cittadino nel nuovo palazzo ducale, assume rilievo la figura del fratello, cardinale Alessandro, noto mecenate e collezionista, per il quale il ""Carteggio degli Ambasciatori di Roma"""" offre notizie sulla formazione e l'incremento della raccolta di opere d'arte e le vicende che questa subì dopo la sua scomparsa, avvenuta a Roma nel 1624."" -
Vinci-Amboise 2012. Rêveries de Toscane-Immaginare la Toscana. Rêveries de Touraine-Immaginare la Touraine
Catalogo bilingue italiano-francese della mostra ""Immaginare la Touraine, immaginare la Toscana. Artisti della Toscana e della Touraine nelle città simbolo di Leonardo da Vinci"""" Amboise/Vinci maggio/ottobre 2012. La Toscana di Vinci e la Touraine di Amboise sono notoriamente gli estremi della avventura umana e intellettuale di Leonardo da Vinci, il Genio per antonomasia. Una eredità gloriosa e gravosa per chi, nato in quei dintorni, decida di diventare artista - di sfidare contemporaneamente il rischio di una memoria ingombrante. Fare arte diventa in questi casi un gioco dinamico tra immaginazione e ricordo, e su una suggestione di questo genere sono stati allora chiamati a confrontarsi gli artisti che partecipano a questa manifestazione tra Vinci e Amboise. Contemporaneamente introiettare il proprio mito leonardiano e immaginare un paesaggio dell'anima sul quale proiettarne le conseguenze, senza dover necessariamente esplicitare questo nesso attraverso riferimenti, citazioni o intenzioni celebrative. Immaginare la Touraine, immaginare la Toscana, attraverso la coscienza di venire dopo Leonardo, non subire il peso della sua """"presenza"""", ma attraverso la coscienza che tale presenza non si può ignorare."" -
La città dei simulacri. Progettare un edificio a Firenze tra identità e differenza
Nella società postmoderna la città perde il contatto con la realtà, si derealizza e complice è il divenire continuo dei linguaggi e il loro autogenerarsi. L'architettura stessa perciò non rappresenta la realtà, ma la ripete attraverso la Tecnica. Il segno dell'epoca classica è morto. Nella Città dei Simulacri si formano nuovi codici e segni che determinano altre relazioni. Diversamente con il pensiero postmoderno. Deleuze afferma che è necessario andare verso il ""nuovo"""" che si attua attraversa la ripetizione, che è movimento e non più rappresentazione. La ripetizione cioè permette di raggiungere la vera artisticità dell'atto creativo, ossia la volontà che si libera del tutto, facendo della ripetizione, l'oggetto stesso del valere. Ricercare un valore di autenticità nella Città del Simulacri, non ha quindi più senso perché non troviamo più dove la tradizione l'avrebbe collocata e questo aspetto diventa insignificante. La città oggi vive la contraddizione di un mondo che si relaziona più sull'Immagine, sull'apparire che non sui rapporti reali tra uomo e spazio abitato. La """"bigness"""", la metropoli dilata i suoi spazi urbani li rende indefiniti, al punto da non comprenderne più il confine. Progettare un edificio a Firenze, città del bello in un epoca di assenza dei fondamenti, significa """"arretrare"""" per capire la connessione tra pensiero, uomo ed essere."" -
Alessandro Pieroni dall'Impruneta e i pittori della Loggia degli Uffizi
Catalogo della mostra proposta dal Comune di Impruneta (Basilica e chiostri di Santa Maria, 2 settembre - 4 novembre 2012) nell'ambito del progetto ""La Città degli Uffizi"""", e dedicata al suo concittadino Alessandro Pieroni (1550-1607), pittore e architetto alla corte de' Medici e ai pittori che furono al suo fianco nel 1580-1581 nella decorazione a grottesche della loggia degli Uffizi: Alessandro Allori, Giovanni Bizzelli, Giovanmaria Butteri, Ludovico Buti e il giovane Cigoli. È la prima volta che si presenta al pubblico un'esposizione su questa eclettica personalità di artista, che rivestì un ruolo di prestigio negli ultimi decenni del Cinquecento a Firenze al tempo del Granduca Ferdinando I."" -
Between east and west. Transposition of cultural systems and military Technology of fortified landscapes
Il volume raccoglie gli atti della conferenza internazionale tra Oriente e Occidente, tenuta a Poppi, presso il Castello dei Conti Guidi nel mese di maggio 2012. Nel volume si confrontano i risultati e gli aggiornamenti sulle varie ricerche fatte da esperti provenienti da diverse nazionalità, sul tema degli itinerari culturali e del paesaggio fortificato. La conoscenza scientifica, l'analisi, la documentazione e il rilievo architettonico e il territorio del patrimonio in tutto il suo significato, sono strumenti importanti per la comprensione e il miglioramento della completezza tutte le informazioni ed i segni che la storia e la cultura ha prodotto in ogni località o in una specifica area geografica. Questa conferenza internazionale vuole mettere a confronto le esperienze fatte in area scientifica, che hanno permesso lo sviluppo di metodi operativi per le ricerche utili per la corretta comprensione di architetture e complessi storici ed archeologici. Inoltre, vuole anche prendere in considerazione i contesti culturali e ambientali della storia contemporanea, dando consigli indispensabili per la lettura critica ed una attenta valutazione circa le azioni di conservazione di questo importante patrimonio. -
Amalia Ciardi Dupré. Le nostre radici in cielo. Un'avventura artistica su un colle fiorentino
Nel 1979, viene maturata da un'artista, da un sacerdote e da una comunità di ""committenti"""" l'idea di lasciare nella chiesa di Vincigliata, presso Fiesole, un """"segno"""". Un segno del nostro esistere come uomini e donne contemporanei, un """"segno"""" nel senso antico della parola, come lo erano le cattedrali, gli affreschi e le altre opere d'arte medievali e rinascimentali. In un'epoca in cui i segni lasciati dall'uomo sono negativi e spaventosi: """"muri diroccati di Hiroshima o, solitarie nel silenzio dei morti, le ciminiere di Mathausen, di Treblinka, di tutti i campi di sterminio"""" o effimeri come """"case mal costruite, monumenti a dei traballanti, stadi pericolanti o autostrade in eterno 'pronto soccorso'"""", si vuol lasciare finalmente un segno positivo anche di noi esseri umani contemporanei, un segno in cui """"l'uomo esprima la parte divina del suo 'essere'"""". """"Un 'segno nostro', di uomini che non hanno soltanto costruito missili o sparso diossina, ma che, nipoti non degeneri di Donatello e Michelangelo, hanno creduto ancora alla bellezza eterna dello spirito, fissata su docile materia"""". Sarà così che nascerà, per mano di Amalia Ciardi Dupré e per volontà di don Giuseppe Pesci, l'abside della chiesa di Santa Maria e San Lorenzo a Vincigliata con la sua """"Bibbia dei poveri"""", opera straordinaria per valore e mole che rinnova il grido che Keats innalzò nella sua Ode all'urna greca: """"Bellezza è verità, verità bellezza""""."" -
Il Convivio rinascimentale di Sansepolcro. Storia, ricette, itinerari del gusto
La guida artistico gastronomica di San Sepolcro intende proporre una nuova ed originale chiave di lettura dell'arte, dell'architettura e della storia di cui è ricca la città, utilizzando il filtro dell'antica tradizione gastronomica espressa ogni anno nella manifestazione del Convivio rinascimentale, di cui nel volume si ricostruiscono le sedici tappe, attraverso immagini, ricette, cenni storico artistici alle location, testi esplicativi sulla cucina tradizionale della Valtiberina. Partendo dal materiale relativo al Convivio, l'opera tesse dunque una trama che passa dalla manifestazione, alle opere d'arte del territorio e della città di Piero, infine alla cucina, nelle modalità e con i prodotti in cui essa si mostra e si esplica. Il percorso rivelato nel volume traccia alcuni itinerari di tipo artistico architettonico e ovviamente gastronomico con riferimenti alle piante officinali, ai prodotti tipici del territorio biturgense che hanno costituito e costituiscono la base della tradizione alimentare della popolazione locale e che oggi rappresentano per il visitatore un elemento di conoscenza e scoperta della storia di San Sepolcro, con la segnalazione dei luoghi dove mangiare e soggiornare per scoprire le bellezze locali unitamente alla qualità della tradizione. -
Tiepolo. Acqueforti-Capricci e scherzi
Con questo primo numero dedicato al Tiepolo, contestualmente al Museo Didattico dell'Istituto Nazionale per la Grafica, nasce una serie di sussidi pedagogici, a cominciare dalla collana di quaderni cartacei, in linea con l'intenzionale integrazione delle attività frontali di educazione al patrimonio culturale (didattica laboratoriale e visite guidate) con supporti di diversa natura. Sintomo di un'attenzione al pubblico giovane, ma non soltanto, ai quaderni del museo didattico è affidato il ruolo di messaggeri, veicolo di conoscenza, analisi, gioco e divertimento che soltanto la grafica storica può esaltare. Età di lettura: da 9 anni. -
Ardengo Soffici: la Toscana in Europa. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 13 ottobre 2012-27 gennaio 2013)
Catalogo della mostra Ardengo Soffici e l'Europa in Toscana, che si svolgerà a ottobre presso il Museo Soffici di Poggio a Caiano (PO), a cura di Luigi Cavallo, uno dei più profondi conoscitori della cultura italiana del secolo scorso. I dipinti di Soffici sono custoditi, in diverse raccolte pubbliche e private, nel spazi del museo connessi con la Villa dell'Ambra. Luigi Cavallo è uno dei più profondi conoscitori della cultura italiana del secolo scorso. Ma con Ardengo Soffici ha un legame veramente speciale, che lo ha portato ad una confidenza quasi intima con la personalità e la figura di uno dei protagonisti del nostro Novecento. Dal 2004, anche per volontà degli eredi, Cavallo è divenuto perfino proprietario della casa di Soffici a Poggio a Caiano, che sta recuperando con un restauro conservativo che rispetta in toto l'ambiente austero in cui l'artista visse la massima parte della sua esistenza. Con delle sorprese: come il ritrovamento, proprio a casa Soffici, della cornice originale del grande quadro futurista ""Tarantella dei pederasti"""", del 1913."" -
Genova tra Rivoluzione e Impero. Patrimonio artistico, mercato dell'arte, progetti museografici
Il volume ripercorre le vicende occorse al patrimonio artistico genovese tra il 1797 e il 1815: dalla soppressione degli ordini religiosi alle politiche di concentrazione e smistamento dei beni artistici attuate dal governo della Repubblica ligure e dal governo francese, alla disamina del mercato dell'arte attivo a Genova negli anni tra Rivoluzione e Impero, al progetto non realizzato di creare un museo civico nei locali della soppressa casa professa di San Filippo Neri. Accompagna il testo una ricca Appendice documentaria che raccoglie documenti provenienti da archivi pubblici italiani e francesi. -
Tredici complessi monastici. 1953-2013. Ediz. illustrata
"Sono arrivato qui. Ho preso il mio carnet da disegno, come d'abitudine. Ho disegnato la strada, gli orizzonti, ho inserito l'orientamento del sole, ho 'fiutato' la topografia. Ho deciso la posizione"""". Con queste parole Le Corbusier tratteggia il preludio al suo progetto per il Couvent de la Tourette a Eveux sur l'Arbresle, avviato nel 1952 da Couturier, padre dell'Ordine dei Dominicani. In quel decennio germinano anche i progetti per l'abbazia statunitense di St. John's a Collegeville, disegnata da Marcel Breur e per il Convento per le Carmelitane Scalze a Bonmoschetto, composto da Gio Ponti. Il 1968 sancisce il completamento dell'abbazia Saint Benedictusberg, a Mamelis Vaals, icona della teoria """"spatial number"""" messa a punto da Dom Hans Van Der Laan, a cui si interessa anche Louis Kahn per gli studi del Dominican Sister's Motherhouse in Pennsylvania. Con il nuovo millennio il complesso monastico si rivela per molti progettisti ambito privilegiato di ricerca e occasione per esplorare nuove forme di connessione tra l'interiorità della meditazione, gli spazi per la relazione, l'architettura e il paesaggio. I monasteri progettati da John Pawson, Pierre Thibault, Durisch+Nolli, Jensen&Skodvin, Renzo Piano, Edoardo Milesi, preceduti da quelli ideati da Franco Antonelli, Gabetti&lsola e dai Maestri del secolo scorso, sono riuniti in questa antologia costruita con gli studenti del Laboratorio di progettazione del primo anno della Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano." -
Leonardo Savioli. Ipotesi di spazio: dalla «casa abitata» al «frammento di città». Ediz. illustrata
Considerato da Argan per la ""modernità addirittura d'avanguardia connessa alle essenze storiche"""" e nonostante gli ulteriori riconoscimenti da parte di Portoghesi e di Zevi nell'ambito della storiografia architettonica, Leonardo Savioli resta ancora in gran parte in ombra. Allievo di Michelucci e maestro di Natalini, primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile (1953), con una giuria composta da Rogers, Le Corbusier e Sert, e primo premio al concorso a Cannes (1971), giudicato da Bakema e Kahn, Savioli rappresenta, all'interno del quadro storico, poliedrico e complesso, che va dalla ricostruzione postbellica all'inizio degli anni ottanta, un architetto di respiro internazionale. Il volume propone un'attenta rilettura critica della sua opera, condotta sugli oltre cento progetti del fondo conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze, nel doppio ambito, fortemente intrecciato, dell'edilizia residenziale e del contesto urbano. Dalla scomposizione neoplastica degli elementi all'autonomia delle cellule spaziali, attraverso il montaggio brutalista di """"pezzi"""" prefabbricati, al fine di favorire l'autonomo intervento compositivo dell'utente, la ricerca di Savioli interseca movimenti e tendenze dell'architettura del Novecento, proponendo quel tema della centralità dello spazio """"vissuto"""" dall'uomo tornato oggi, nella società globalizzata, di flagrante attualità."" -
Architettura eremitica. Sistemi progettuali e paesaggi culturali. Atti del terzo Convegno internazionale di studi (Camaldoli, 21-23 settembre 2012)
L'eremo è un luogo di difficile accesso, dove gli eremiti o anacoreti si ritirano escludendosi volontariamente dalla società per condurre una vita di preghiera e ascesi. Se la realizzazione di luoghi isolati di preghiera è comune a numerose religioni, si deve soprattutto al Cristianesimo la diffusione in Italia di un gran numero di eremi che, dal medioevo ad oggi, costituiscono una grande parte del patrimonio culturale di interesse storico ed architettonico del nostro paese. Tale patrimonio è inoltre testimone di un processo evolutivo, religioso, culturale ed anche scientifico che ha posto le basi della civiltà contemporanea e fa parte della nostra specifica identità culturale; questi luoghi costituiscono infatti un coagulo straordinario di testimonianze dei processi storici che ne hanno determinato le modificazioni e che li hanno spesso trasformati in eccezionali complessi di interesse monumentale. Lo studio di questi impianti architettonici costituisce una tappa fondamentale nel doveroso impegno per la conservazione del nostro patrimonio. -
Chiese, templi, moschee: luoghi di culto o musei? Ediz. italiana e inglese
Come possono i luoghi di culto accogliere le visite non a fini religiosi? Questo è il tema del convegno internazionale, tenuto presso l'Istituto Lorenzo de' Medici e il grande Refettorio di Santa Croce il 26 e 27 aprile 2012 che ha riunito autorità religiose di fedi diverse e figure del mondo museale per discutere problematiche generali ed anche avviare un dialogo profondo e stabile sotto il nuovo Forum sui musei e la religione. -
Architetti e ingegneri italiani in Albania. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie gli atti del Convegno sull'architettura italiana in Albania negli anni 1920-1940, che si è svolto a Tirana il 5-6 dicembre 2011, organizzato dal Dipartimento di Architettura - disegno, storia, progetto della Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Urbanistica della Facoltà di Ingegneria Edile, parte dell'Università Politecnica di Tirana. La pubblicazione mette in luce alcuni aspetti importanti: l'importanza dei valori materiali e concettuali urbanistici e architettonici che la generazione degli architetti italiani degli anni 1920-1940 ha prodotto e consegnato al territorio albanese fino ai giorni nostri. Dopo oltre mezzo secolo, è necessaria a mente fredda la rivalutazione di questa architettura, prendendo in considerazione i pregi e le qualità di queste opere, ormai parte molto importante delle città albanesi e parte del patrimonio comune dei nostri popoli. L'importanza degli interventi e del materiale iconografico inedito ritrovato negli archivi dell'Istituto Luce, rendono la pubblicazione una pietra miliare nello studio dell'architettura albanese del Novecento.