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Furto d'anima. 40 lettere reali e immaginarie tra uomini e donne nella storia e nell'arte
È un libro composto da quarantadue lettere, reali e immaginarie: un viaggio perturbante, in un passato remoto e recente, dove coppie di artisti e di scrittori confrontano le parti-ombra delle loro emozioni, i loro più intimi pensieri, e si offrono impudicamente allo sguardo del lettore. Gli autori conoscono la reale biografia dei personaggi evocati ma si rifiutano di pensare che la loro storia terrena sia definitivamente conclusa dalla morte. Prima della parola fine quegli artisti e quegli scrittori hanno lasciato in sospeso domande e risposte, il mistero di un non-detto di sé. Mistero che gli autori tentano di indagare, vivificare, illuminare, con questo libro. Perché, ad intrigarli, è quello che avrebbe potuto essere, quello che loro avrebbero ancora potuto dire, scrivere, pensare. Un furto d'anima? Forse. Una prospettiva, altra ma verosimile, apre e sonda conflitti e intrecci, fra arte e vita, alla ricerca di una ""giustizia"""" postuma, ipotetica e poetica che vorrebbe riportare alla luce parti segrete e """"scomode"""" di verità mai esplorate fino in fondo."" -
La bocca della menzogna
André Lafarge è un brillante scienziato, laureato in Scienze della Terra presso l'Università di Aix-Marseille con il massimo dei voti. Entusiasta di poter lavorare per uno dei giornali scientifici più importanti del mondo, Vérité, voce dell'European Environment Agency, l'Agenzia ambientale europea, si trova inaspettatamente coinvolto in una spy story che gli toglie la pace. Giorno dopo giorno, si rende conto che le ""informazioni"""" da trattare nascondono realtà ambigue e non coerenti con le dichiarate finalità del giornale per cui lavora e, soprattutto, che queste incidono sulla sua stessa sicurezza. Scampato miracolosamente a un imprevedibile attentato, scopre d'essere insieme attore e spettatore in un mondo mediatico irreale e costruito a misura dei grandi poteri. Delusioni d'amore e della vita professionale lo rendono sempre più incerto sul suo futuro finché, per recuperare la propria libertà, sceglie uno sconcertante stile di esistenza più modesto ma sereno. Lo decide ricordando a se stesso che il Vescovo francese Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, camaleontico politico disse: Dio ha dato la parola all'uomo perché possa nascondere il suo pensiero."" -
Rifletto e... non mi trovo
In queste pagine sono riportati, dopo minuziosa ricerca, studi, scritti e concetti di vari studiosi del passato e contemporanei riguardanti la Sociologia, la Filosofia, la Psicoanalisi e la Religione. È attraverso il pensiero di questi autori che ci nutriamo del sapere affinché rimanga nell'animo, pronti per affrontare nel modo migliore gli eventi che la vita ci sottopone. Sono stati presi in considerazione i comportamenti di natura deviante verso quegli organi che hanno peso sulla funzione della società. Inoltre viene analizzato il dramma dei ""Profughi"""" che in continuazione sbarcano come ombre nella nebbia e ogni giorno si compie il processo al destino. Un fotoreporter narra esperienze, tradizioni socio-culturali vissute con i popoli incontrati nel corso dei suoi molteplici viaggi intorno al mondo. Ricchezze, povertà, follie, componenti che non si possono ignorare, sono come il vento che si estende sino ai confini della terra. Interpretazioni di pensiero pongono interrogativi, quindi riflettiamo..."" -
Il carro delle Muse 2019
Sogni di donne potrebbe essere il sottotitolo di questa raccolta, sogni che diventano voce, scrittura, segno. Una sfida, certamente, anche nel mondo di oggi. Una lunga storia. Un tentativo di condurre le donne a manifestare le variegate sensibilità che le portano a manifestarsi, a mettersi a confronto, questa è stata la sfida. Molte hanno risposto inviando novelle, fiabe, poesie, grafica da diverse parti del mondo. Ne risulta la sesta edizione di una collana di libri che raccoglie le opere selezionate dal concorso. «Il Carro delle Muse» è nato nel 2012, da un'idea di Loredana Reppucci, scienziata e scrittrice lei stessa. Ma forse non è inutile ripetere chi furono le muse, da noi caricate su un carro che le porta e trasporta. Eccone i nomi: Clio che rende celebri, ispiratrice della storia, Euterpe, colei che rallegra, protegge la musica e la poesia cantata, Talia, la festiva, presiede la commedia, la poesia giocosa, l'idillio, Melpómene, colei che canta, musa della tragedia, Tersicore, che si diletta nella danza, Erato, che provoca desiderio, musa della lirica e della poesia d'amore, Polimnia, dai molti inni, musa della poesia civile e religiosa, Urania, la celeste, musa dell'astronomia, Calliope, dalla bella voce, musa della poesia epica. Ne risulta un'antologia, un libro che raccoglie i sogni di donne di innumerevoli paesi europei ed extraeuropei, donne che hanno avuto il coraggio di portare fuori di sé il proprio vissuto e consegnarlo ad altri con la gioia e la trepidazione di ""uscire allo scoperto"""". Unico vincolo, la lingua, l'italiano. Il concorso è diviso per età: Le Musette, dai sei ai quattordici anni e le Muse dai quattordici in poi. Anno dopo anno, ci rendiamo conto della maturità di chi scrive e della pluralità degli argomenti proposti. Lo leggiamo come il segno della realizzazione del sogno che ha """"messo in corsa"""" questo concorso e della """"maturità"""" delle concorrenti, in specie delle Musette."" -
La solitudine dell'America latina. Scritti e interventi
Il libro raccoglie scritti e interviste di García Márquez su temi politici e letterari che hanno sullo sfondo le ferite dell'ingiustizia e dell'oppressione verso i poveri e i senza voce del mondo. Fra questi un posto particolare hanno i popoli dell'America Latina abbandonati alla solitudine. Il libro contiene un articolo su Hemingway e sul suo incontro con l'autore pubblicato dal ""New York Times"""" e la """"Lectio magistralis"""" pronunciata all'atto di ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1982, dal cui titolo prende il nome questo testo."" -
Atlante geopolitico del Mediterraneo 2013
La cosiddetta ""Primavera araba"""" ha portato la questione maghrebina nuovamente sulle prime pagine dei quotidiani. Richieste di democrazia e di giustizia sociale, cambiamenti economici e incidenza religiosa si mischiano in un labirinto difficile da districare. Il risultato è stato una lunga serie di mobilitazioni, costate morti e feriti, che hanno cambiato radicalmente il panorama delle sponde meridionali e orientali del Mediterraneo. La prefazione di Antonio Iodice e l'introduzione di Andrea Margelletti impreziosiscono il volume, costruito su agili ma complete schede dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo afro-asiatico."" -
Così parlò Zarathustra
Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le idee del ""superuomo"""" e dell'""""eterno ritorno"""" raggiungono una forma compiuta. Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza. Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero, gli aforismi dei moralisti francesi."" -
L'amante di lady Chatterley
Connie Chatterley è moglie di sir Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la spinge verso il guardiacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e quando Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere insieme a Mellors. -
L' esclusa
A questo romanzo di impianto naturalistico, Pirandello lavorò in tempi diversi e ne trasse anche una commedia: L'uomo, la bestia e la virtù. Si narra la storia di Marta, che viene cacciata di casa dal marito dietro il sospetto di un tradimento che si riduce invece a qualche lettera appassionata e filosoficheggiante che le indirizza un intellettuale del luogo, Gregorio Alvignani, deputato al Parlamento. Creduta colpevole da tutti e persino dal padre, Marta,dopo aver cercato di guadagnarsi la vita in paese, accetta un posto di maestra a Palermo. Sarà qui che tornerà ad affacciarsi l'ombra del marito e che lei, giovane e bella, diventerà facilmente vittima dell'Alvignani. Ma la sua scelta la porterà al distacco da tutti coloro che l'avevano esclusa. -
Gente di Dublino
Considerati tra i capolavori della letteratura del Novecento, questi quindici racconti - terminati nel 1906 ma pubblicati soltanto nel 1914 perché per la loro audacia e realismo gli editori li rifiutarono - compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l'infanzia, l'adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. Fa da cornice a queste vicende la magica capitale d'Irlanda, Dublino, con la sua aria vecchiotta, le birrerie fumose, il vento freddo che spazza le strade, i suoi bizzarri abitanti. Una città che, agli occhi e al cuore di Joyce, è in po' il precipitato di tutte le città occidentali del nostro secolo. -
Nanà
Libro che scandalizzò quella società che Zola ritrae impietosamente. Il romanzo inizia con l'evocazione del fantasma di Bismarck e si chiude col triplice grido ""A Berlino!"""" che sale dal boulevard sotto il Grand Hotel dove è morta Nana, orrendamente sfigurata dal vaiolo. Pubblicato a puntate sul settimanale Le Voltaire tra il 1879 e il 1880, e poi edito subito in volume, Nana rimane il romanzo più noto di Zola: la biografia di un personaggio che subito rappresentò il mito se non l'apoteosi del sesso inestricabilmente legato alla distruzione e alla morte."" -
La tavola ritonda. Ediz. critica
Fra i grandi miti cavallereschi che fiorirono in Francia durante il secolo XII per poi diffondersi rapidamente in tutta Europa, il pubblico italiano sembra aver prediletto quello di Tristano e Isotta, come testimoniano e numerose versioni della storia composte - soprattutto in Toscana e nel Veneto -a partire dal Duecento. La più originale e completa è certamente La Tavola Ritonda, che include la tragica storia d'amore in un vasto e animato affresco narrativo del mondo arturiano: alla storia di Tristano si intrecciano così quelle di Lancillotto e Ginevra. la ricerca del Santo Graal e numerose altre avventure. Il protagonista - malgrado la sua passione peccaminosa per Isotta - diventa qui un modello perfetto di valore e virtù, incarnazione esemplare di quel sogno cavalleresco e tardogotico nel quale la borghesia dei Comuni toscani inseguì la propria immagine ideale. Ma lo spirito borghese del suo anonimo autore, un pisano della prima metà del Trecento, si rivela soprattutto nella libertà che egli mostra nei confronti della materia tradizionale, nel suo sguardo di osservatore lucido e talora ironico, nella fluidità e scorrevolezza del suo stile narrativo, che sembrano già annunciare l'ispirazione di un Boiardo o di un Ariosto. Suo appena dissimulato portavoce è Dinadano, il cavaliere che smitizza con le sue spassose battute, in nome di una prudenza e di un buon senso che non vanno esenti da una certa dose di codardia, i grandi ideali amorosi e guerreschi dei suoi compagni: ogni mattina, quando si sveglia - confessa un giorno a Isotta - prega Iddio di non incontrare un cavaliere troppo valoroso, perchgli sono già capitare troppe brutte avventure... -
Quando ridiventerò bambino
Il ""vecchio dottore"""", come veniva chiamato dai suoi bambini, si presenta in veste di narratore. Questo """"romanzo"""" è la memoria della fanciullezza, le sue pagine ci riportano a quel mondo lontano e perduto del nostro essere piccoli. Un insegnante ritorna bambino, per magia, conservando le conoscenze dell'adulto, ma ben presto si accorge che la vita a quell'età è tutto tranne che facile. Le sensazioni che ci trasmette Korczak sono assolute, immediate e profonde, tanto da scuotere i nostri più profondi sentimenti."" -
I versi della morte. Testo francese a fronte. Ediz. critica
Al dirompente e splendido dispiegarsi della civiltà cortese si accompagna nel XII secolo un revival delle tematiche ascetiche, del comptentus mundi, dell'immaginifica e macabra cultura dell'inferno e del Purgatorio. I Vers de la mort del monaco cistercense Hélinant de Froidmont, scritti nel 1194-97, si collocano con estrema originalità nel solco di questa tradizione. Hélinant non insiste sui temi della dissoluzione del corpo o sul sadismo infernale, ma fa leva sul ""personaggio"""" Morte e sulla sua onnipotenza, alternando toni lirici ed espressioni proverbiali, affettuosa colloquialità e ironia grottesca. La Morte diventa un sovrano assoluto, un cavaliere assetato di duelli, un furfante che bara al gioco, un cacciatore feroce, un avvocato incontentabile, un barbiere per tutte le gole - in un rutilare di immagini e metafore, in uno stile martellante, visionario, allucinato, che fanno di questo testo forse il capolavoro della poesia religiosa dell'epoca."" -
Trubert. Testo francese a fronte. Ediz. critica
Muovendo con allegra irruenza contro i luoghi, contro i personaggi della cultura cortese, rappresentati ormai come marionette presuntuose e grottesche, il romanzo «comico» Trubert (1240-1260ca.) chiude con un passato illustre e apre clamorosamente nuove vie, quelle che percorrerà qualche secolo dopo la narrativa picaresca europea. Il protagonista, un villano senza istruzione e senza mezzi, ricco della sua sola astuzia, si muove tra la campagna e la corte con mille travestimenti - ora è un carpentiere, ora un medico, ora un cavaliere, ora una fanciulla... - e le vittime privilegiate della sua invenzione burlesca sono proprio a corte, nei panni del duca e della duchessa di Borgogna. Questa epopea deliberatamente triviale, così simile alle storie di Renart, insiste sui registri dell'osceno, dello scatologico, della crudeltà. Con un abile collage di motivi attinti alla tradizione folclorica, Douin de Lavesne ha saputo costruire un'opera ingegnosa e inquietante, animata da una sorta di gaio e anarchico amoralismo, divertendosi a raccogliere intorno al nome di Trubert - «Quello che per avventura inganna» - una piccola e colorata collezione di fiabe furbesche. -
L' informatore: Silone, i comunisti e la polizia
Ignazio Silone svolse, con lo pseudonimo di ""Silvestri"""", un ruolo attivo di informatore della Questura di Roma e della Divisione Polizia Politica fra il 1923 e il 1930. Questo volume presenta, analizzandole nel contesto storico-politico, le relazioni da lui inviate in quest'arco di tempo. I documenti sono riprodotti integralmente e contengono informazioni riservate circa le attività clandestine dei comunisti in Italia e all'estero; le notizie furono utilizzate dalla Divisione generale di Pubblica Sicurezza per dispiegare un più efficace apparato di contenimento e repressione del movimento antifascista."" -
Conoscenza e morte secondo la dottrina indù (Katha Upanishad)
Gli scritti riuniti sotto il nome di Upanishad costituiscono l'ultima parte del Veda e sono destinati a distruggere l'ignoranza fornendo i mezzi per accostarsi alla conoscenza del Brahman, il Principio Supremo. La Katha Upanishad ha la forma di un dialogo tra Yama, o la Morte, e Nachiketas, ""colui che non ha ancora la conoscenza"""". Nachiketas ottiene tre doni dalla Morte, ma è solo l'ultimo, la conoscenza del Sé, che lo interessa veramente."" -
Esercizi cinesi per la salute delle persone anziane
"Esercizi cinesi per la salute delle persone anziane"""" è un piccolo libro che affronta in maniera semplice, ma al tempo stesso accurata e professionale, la tematica dell'esercizio fisico appropriato per il mantenimento del benessere fisico delle persone anziane. Si tratta di esercizi basati sulla visione orientale, cinese, dell'uomo e del suo interagire con l'ambiente che lo circonda. In Occidente non viene fatta una distinzione precisa tra le forme di esercizio fisico che servono per la salute, la ginnastica e lo sport. In Cina, invece, fin dall'Antichità, attraverso particolari esercizi fisici, i muscoli intervengono nel mantenimento della salute." -
Tai Ji Quan
Sun Lutang è stato un celebere Maestro di arti marziali cinesi, ed ebbe il dono di eccellere in ben tre di esse, tutte appartenenti agli stili interni: lo Xing yi quan, il Taiji quan e il Baguazhang, dalla sintesi dei quali creò uno stile proprio, lo stile Sun. Fu anche il primo Maestro cinese a pubblicare testi sugli stili interni durante l'epoca d'oro delle arti marziali cinesi, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Molti concetti base del Taiji quan oggi maggiormente diffuso hanno provenienza diretta proprio da quest'opera, che è, inoltre, il primo testo mai pubblicato sull'arte del Taiji quan. -
Karate Do. La mia vita, la mia via
Gli argomenti trattati nei capitoli del libro sono la sintesi estrema della completa esperienza umana, di vita, professionale, di atleta e di insegnate prima e Maestro poi, di Seyed Jamaleddin Nekoofar. Attraverso una analisi dei molti aspetti del Karate Do, quali per esempio i vari stadi dei Kata (l'esecuzione delle Forme) e del Kumite (i combattimenti liberi), sull'energia e il suo miglior uso nel Karate, sull'insegnamento, sui riti, sul pensiero strategico, sull'intuizione creativa nel Karate Do, e molti altri aspetti fondamentali, l'Autore riesce, con un linguaggio veramente accattivante e diretto, a ""toccare"""" argomenti di profonda riflessione sviscerandoli con una apparente semplicità, frutto della sua grande conoscenza dell'arte marziale, che gli ha permesso di """"setacciarli"""", digerirli e scriverli con la più grande freschezza di linguaggio possibile, lontano da arcaismi linguistici o """"esoterici"""". È un libro rivolto a tutti i praticanti di Karate, di arti marziali, e a chi ritiene di approfondire questi argomenti senza il """"peso"""" del manuale tecnico iperspecialistico.""