Sfoglia il Catalogo feltrinelli029
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 241-260 di 10000 Articoli:
-
Oxus. Tesori dell'Asia centrale
Il volume è il catalogo dell'esposizione svoltasi a Roma, presso Palazzo Venezia, nel mese di ottobre 1993. -
Xilografia. Le tecniche d'incisione a rilievo
Questo manuale sulla xilografia e le tecniche incisorie a rilevo è il primo titolo di una serie ideata dall'Istituto Nazionale per la Grafica. Nasce con lo scopo di far conoscere e approfondire, agli addetti ai lavori e non solo, le varie tecniche grafiche e le attività dell'Istituto. Illustra la storia di questa tecnica dall'origine ai giorni nostri, sia attraverso l'esemplificazione dei processi d'incisione a stampa della matrice sia attraverso l'indagine storico artistica volta a mostrare quale sia stato il suo uso da parte dei singoli artisti. Il volume presenta interventi di: Antonella Renzitti, Evelina Borea, Ginevra Mariani, Luigi Ficacci, Fabio Fiorani, Ginevra Mariani, Grazia Pezzini Bernini, Alina Moltedo, Giovanni Peternolli, Anna Onesti. -
Bernini dai Borghese ai Barberini. La cultura a Roma intorno agli anni venti. Atti del Convegno (Roma, 17-19 febbraio 1999)
Questo volume comprende gli atti del convegno ""Bernini dai Borghese ai Barberini. La cultura a Roma intorno agli anni Venti"""" tenutosi a Roma il 17, 18 e 19 febbraio del 1999 a Villa Medici, Accademia di Francia a Roma, a conclusione della mostra """"Bernini e la nascita del Barocco in Casa Borghese"""" (Galleria Borghese, 15 maggio - 20 settembre 1998, curata da Anna Coliva e Sebastian Schütze)."" -
Il Testamento di Colantonio Caracciolo marchese di Vico e signore di Montefusco, Motta Placanica, Torrecuso
Il manoscritto, ritrovato nei formulari del notaio Antonio Ricciotto di Sannicandro Garganico e conservato presso l'archivio di Stato di Foggia, riporta in copia databile tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII il testamento del marchese di Vico Colantonio Caracciolo, risalente agli anni 1553-1562. Uno studio che amplia il quadro di riferimento riguardo una fra le più importanti famiglie del Regno di Napoli, protagonista del panorama politico religioso e culturale della metà del Cinquecento. -
Le capitali della festa. Italia settentrionale
La straordinaria moltiplicazione degli eventi festivi in Italia e la ricchissima documentazione in forma di descrizioni manoscritte o a stampa, incisioni, dipinti, fanno della festa il laboratorio privilegiato del barocco. ""La festa"""" è un argomento di estremo interesse nel contesto degli studi sul Barocco poiché rappresenta al massimo grado l'unificazione delle arti visive che Gian Lorenzo Bernini auspicava al tempo ma anche perché favoriva la collaborazione di una miriade di mestieri e tecniche diverse su uno stesso evento e, molto spesso, le idee e soluzioni che artisti e committenti trovavano nell'apparato provvisorio costituivano uno spunto per le opere stabili. Il volume, frutto di più di vent'anni di studi, manifestazioni e pubblicazioni, nasce dalla sinergia tra diverse università e istituzioni italiane e propone uno sguardo d'insieme su questa materia, sia nell'ottica dei centri maggiori che dei fenomeni periferici e/o meno noti. Diviso per regioni, """"Le Capitali della Festa"""" è articolato in due tomi. Questo primo volume affronta i casi di studio dell'Italia Settentrionale a cui farà seguito un secondo tomo sull'area Centro Meridionale."" -
Ghetti e Giudecche in Emilia Romagna. Immagini per un percorso di recupero e valorizzazione. Catalogo della mostra (Bologna, 22 giugno-29 agosto 2004)
L'Italia è il primo paese al di fuori della terra d'Israele dove si registra storicamente una presenza stanziale degli ebrei. Come molti altri gruppi etnici essi si raccolsero in zone specifiche degli agglomerati urbani, le giudecche. Dal XVI secolo furono costretti ad abbandonare gli edifici che occupavano e concentrati in territori delimitati non sempre corrispondenti alle giudecche. Questa mostra ricostruisce le tracce, spesso andate perdute, della presenza ebraica nel tessuto delle città emiliane e romagnole. Lo scopo è quello di operare per un'analisi e una ricostruzione storica, ma anche di affrontare i temi complessi del recupero urbanistico, del restauro edilizio e del riuso di un importante lascito della storia del popolo ebraico. -
Nel segno della pittura. Sedici giovani pittori d'immagine. 49ª mostra nazionale d'arte contemporanea (Termoli, 23 luglio-26 settembre 2004)
"I giovani artisti della nuova generazione che quest'anno espongono a Termoli, invitati dal Prof. Carlo Fabrizio Carli che consapevolmente ha interpretato la condizione culturale e storica del nostro tempo, rappresentano con viva testimonianza il riemergere dell' 'oggetto' dal profondo della sofferta coscienza: alcuni giovani artisti, con immagini riscoperte ex novo, vitali e sorgive; altri, con classica iconografia, tutti alla ricerca di valori e miti umanistici perduti"""" (dall'introduzione di Achille Pace)." -
La Fenice. Splendidezza di ornamenti e dorature
Veneziana, con l'adolescenza trascorsa a Siracusa e Mantova, Elisabetta Fabbri ha completato i suoi studi all'IUAV di Venezia. L'interesse per gli aspetti storici dell'architettura l'ha portata poi a occuparsi in maniera crescente della salvaguardia del patrimonio architettonico nelle sue articolazioni, sia come residenze storiche private, sia relativamente a interventi su opere monumentali. La ricostruzione del teatro La Fenice è stata seguita da Elisabetta Fabbri a partire dal primo studio di fattibilità alla ricostruzione, messo a punto a tre mesi dall'incendio, e quindi a tutte le attività di cantiere connesse al recupero (restauro) di quanto risparmiato dall'incendio e ai nuovi aspetti ornamentali della sala teatrale. -
Astrattismo italiano. Incontri con quindici artisti
L'astrattismo visto dagli astrattisti. O meglio, l'astrattismo italiano come lo vedono gli astrattisti italiani. Ecco, in sintesi, che cos'è questo libro: un'inchiesta condotta ""sul campo"""". Nel volume, l'autore si è preoccupato di compiere un'accurata ricognizione delle origini dell'astrattismo italiano, risalenti, anche con prove poco conosciute, alla metà degli anni Dieci del secolo scorso; e poi a ripercorrerne la storia fino ad oggi. Ma, più ancora, si è impegnato (e ha impegnato gli artisti suoi interlocutori) a indagare una questione veramente importante: quella che riguarda l'esistenza, e le connotazioni, di una linea italiana dell'astrattismo."" -
Arte e cultura negli anni novanta. Dalla fine del Muro all'11 settembre. Atti del convegno (Roma, 16 aprile 2004). Ediz. italiana e inglese
Il volume raccoglie i lavori del recente convegno che la Quadriennale ha promosso a Roma sullo stato dell'arte e della cultura degli anni Novanta. Nel libro sono riportati gli interventi degli studiosi e degli operatori chiamati a confrontarsi sulla direzione presa dalle arti visive, e in senso più ampio dalla cultura, nell'ultimo decennio del Novecento, sull'onda di accadimenti storici e di trasformazioni sociali che inevitabilmente agirono anche sulle espressioni della creatività. Tra i temi affrontati: la spettacolarizzazione dell'arte con l'affermarsi della ""exhibition industry"""", le conseguenze della globalizzazione sul modo di pensare e d'intendere l'atto creativo, l'influsso delle nuove tecnologie, i condizionamenti non sempre palesi."" -
I colori del bianco. Policromia nella scultura antica
Il volume presenta una raccolta di saggi che affrontano una serie di argomenti o di case studies particolarmente significativi per la problematica della policromia della scultura antica. Si tratta di saggi filologici, di storia della recezione di analisi sia archeologiche che archeometriche, che - tessera dopo tessera - iniziano a disegnare un mosaico che non può che colpire già il pubblico più vasto, che quello degli specialisti di arte antica. Nonostante esistano alcuni nobili precedenti, l'archeologia del XX secolo aveva sostanzialmente trascurato questo campo di studi, adagiandosi in una sorta di neoclassicismo semplificato. -
Enrico Accatino. Dal realismo all'astrazione alla «sintesi delle arti»
Un catalogo che presenta il complesso percorso artistico di Enrico Accatino, genovese di nascita ma dalla composita formazione svolta tra Roma, Torino e Parigi. Muovendo da esordi figurativi, che lo vedono interessato ai temi del lavoro, della sofferenza e dell'identità umana, Accatino si accosta via via a modelli espressivi astratti e alla sperimentazione segnica e materica. Tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, il fenomeno delle eclissi che si verificarono in quel periodo e le varie campagne di esplorazioni astronomiche gli fornirono non solo le immagini ma anche la grammatica del suo successo anaiconico che verterà sulla forme circolare e sui contrasti cromatici. -
Giallorino. Storia dei pigmenti gialli di natura sintetica
Il libro si propone di svelare alcuni segreti della pittura che risiedevano, soprattutto, nelle misteriose miscele con cui i maestri realizzavano i loro colori seguendo antiche ricette e formule spesso andate perdute. Claudio Saccaroni si addentra quindi in un capitolo oscuro e interessante della storia delle tecniche, determinando l'origine di un pigmento che ha trovato largo uso in pittura, indagandone non soltanto le caratteristiche chimiche, ma sondando tutto il meraviglioso intreccio di rimandi simbolici che si nascondono dietro ogni colore. -
Residenze nobiliari. Vol. 1: Italia settentrionale.
In anni recenti si è assistito a un generale rinnovamento dell'approccio metodologico al tema della residenza, strettamente legato non solo alla definizione e alla diffusione di linguaggi architettonici e della grande decorazione, ma anche attraverso i problemi connessi all'organizzazione della ""famiglia"""", della casa e dell'abitare ad approfondimenti più specificamente economici e sociali. In questo contesto lo studio dei """"sistemi"""" di palazzi e ville, nell'interrelazione tra linguaggio architettonico, mecenatismo e strategie di autorappresentazione sociale, ha raggiunto nuovi risultati scientifici che evidenziano la centralità del ruolo delle oligarchie urbane nel promuovere il profondo rinnovamento della città barocca. L'opera, articolata in tre volumi, costituisce uno strumento di analisi e approfondimento della realtà delle grandi capitali italiane e di centri minori e territori fino ad oggi meno indagati, che rivelano la sorprendente ricchezza di realizzazioni promosse da antiche nobiltà e ceti emergenti tra Seicento e Settecento."" -
Lazio. Vol. 2: Province di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo.
La capillare schedatura di più di duecento centri nelle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo ha permesso di comporre un quadro nuovo per l'architettura barocca nel Lazio. Un quadro riccamente articolato, entro il quale l'influenza esercitata da Roma incide in modi differenziati, incontrandosi sovente con linguaggi architettonici autonomi e fortemente connotati. È il caso della presenza di prestigiose fabbriche in zone già appartenenti al vicereame di Napoli affidate ai protagonisti di un'altra declinazione del barocco, da Cosimo Fanzago nell'abbazia di Montecassino a Dionisio Lazzari nel duomo di Gaeta; o di maestranze lombardo-ticinesi operanti nella frastagliata zona appenninica che va dalla val di Comino al Reatino e che, unendosi a maestranze locali, realizzeranno sontuosi arredi lignei di chiese e conventi. La zona d'influenza più direttamente romana va ravvisata nel Viterbese, dove architetti del calibro di Nicola Salvi potranno portare ai massimi livelli le loro ricerche. Appaiono analogamente qualificati i rinnovamenti urbani come quelli promossi da importanti famiglie, i Pamphilj a San Martino al Cimino o i Ginnetti a Roccagorga, e quelli intesi a incidere sull'assetto territoriale e sulla produzione agricola, come Monte Romano o San Lorenzo Nuovo. Ne risulta una geografia architettonica di tradizioni e linguaggi in dinamica interazione, forse per la prima volta mostrata nella sua effettiva portata. -
Toscana. Vol. 1: Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena.
La prima opera di sintesi sull'architettura barocca in Toscana: la riscoperta di una altissima civiltà, ancora misconosciuta e spesso svalutata, che, nel segno di una grande tradizione, si apre alle sperimentazioni con originalità e autonomia. Capolavori architettonici, ampliamenti urbani, nuove fondazioni, personalità di architetti di primissimo piano e una committenza colta e doviziosa contribuiscono a fare della Toscana medicea una delle regioni del Barocco, in perenne dialogo con Roma e le principali capitali dinastiche italiane, crocevia di esperienze e centro elaboratore e diffusore. La schedatura sistematica degli edifici sei-settecenteschi di Firenze e dei principali centri del Granducato ricostruisce per la prima volta una trama fitta, ricchissima di realizzazioni di grande valore e ancora oggi quasi del tutto ignorate. -
Umbria
Risultato di un pluriennale lavoro di ricerca, l'Atlante si propone come il primo contributo organico sull'architettura dell'età barocca in Umbria. Dalle pagine del volume emerge il quadro di una cultura artistica finora poco nota, che si caratterizza per una capillare diffusione in ambito regionale ma anche per una sorprendente ricchezza di modalità espressive. Chiese, palazzi, ville, cicli decorativi, arredi sacri e civili delineano il fecondo sviluppo di un linguaggio che, nato in aree culturali diverse, si radica in Umbria con indubbia vitalità: se infatti è possibile ripercorrere il filo delle influenze e degli apporti esterni - provenienti in primo luogo da Roma, ma con significativi innesti dall'area lombardo-ticinese e marchigiana - l'analisi condotta evidenzia la capacità di armonizzare i diversi influssi in una sintesi in grado di esprimere interessanti accenti specifici. Per la quantità delle opere distribuite sul territorio e per gli indubbi esiti qualitativi, l'Umbria barocca può dunque rappresentare una scoperta per tutti coloro che, fino ad oggi, sono rimasti ancorati alla tradizionale visione di una Regione legata al celebrato, vincolante passato medievale. Pur senza avere la presunzione di esaurire l'argomento, le diverse sezioni in cui è articolato l'Atlante si propongono di contribuire a colmare un oggettivo vuoto critico; ma, soprattutto, guidano alla scoperta di un patrimonio architettonico al quale deve essere riconosciuta la dignità di una compiuta realtà artistica. -
Tempo senza tempo della pittura
Il presente volume parte da una raccolta degli articoli usciti sul giornale ""Avanti!"""" e poi rielaborati per questa edizione. L'autore stesso consiglia di approcciarne la lettura sulla scorta dei testi di storia dell'arte di Giulio Carlo Argan, dei cui insegnamenti si sente debitore. Vari gli argomenti e i personaggi descritti e sottoposti a critica in questo testo. La postfazione del teologo Carlo Chenis, come giustamente segnala Alberto Boatto nella sua prefazione, ha lo scopo di restituire integra la visione teorica di Ceccobelli."" -
Le due rive. Artisti italiani e croati
Catalogo della mostra gemellaggio tra Croazia e Italia, allestita nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli, che ha il compito di porsi come confronto e verifica dei rispettivi rapporti artistici tra i due paesi. Geograficamente vicine e separate da un lembo di mare, da cui il nome dell'esposizione, queste due nazioni hanno condiviso, sviluppandole in maniera differente, le riflessioni sulle avanguardie artistiche dal post-impressionismo fino alle nuovissime tendenze come l'arte povera, l'arte concettuale e l'arte programmata. La pubblicazione si compone quindi di due sezioni, una per paese, che renderanno facile e naturale al lettore la valutazione degli elementi di tangenza e di diversità. -
Villa Arbusto e il suo parco
Il volume tratta della storia e delle vicende del restauro di un vasto complesso edilizio e del suo parco situati nell'Isola d'Ischia esaminando, da diverse angolazioni, i numerosi spunti anche critici, che i lavori hanno offerto in quasi venti anni (1982-2002), al punto che in alcune sue parti la narrazione degli eventi diventa cronaca storico giornalistica che riferisce aspetti di un vissuto contemporaneo sociale e politico dell'Isola. Il libro contestualizza il complesso lavoro dello specialista di restauro con la realtà isolana ed illustra le tecniche di ingegneria indispensabili all'architetto per svolgere il suo lavoro, confrontandosi con la politica, gli interessi e la burocrazia particolarmente vincolante per le opere riguardanti i beni culturali in Italia.