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Educare i bambini alla lingua inglese
La diffusione e l'importanza dell'inglese oggi fanno sì che la sua conoscenza non possa ormai essere più ritenuta un optional. Altrettanto condivisa è la certezza che, al fine di raggiungere i migliori risultati possibili nel percorso di acquisizione di una lingua straniera, la strada più efficace sia quella dell'insegnamento precoce. In questo processo un ruolo determinante lo riveste il docente che deve non solo essere competente nella lingua e nella cultura che insegna, ma deve pure possedere adeguate e aggiornate competenze glottodidattiche. Il presente volume raccoglie dunque una vasta serie di contributi di alto profilo scientifico e metodologico, commissionati ad hoc ad alcuni dei più noti ed apprezzati esperti italiani in materia. -
Didattica e tecnologie digitali. Metodologie, strumenti, percorsi
Nel volume si presentano alcune riflessioni relative alle caratteristiche delle trasformazioni che le tecnologie digitali stanno inducendo o possono indurre nei processi comunicativi e formativi al fine di migliorare la qualità degli apprendimenti. La conoscenza è una risorsa essenziale, determinante ed è quindi necessario da parte di ogni singola istituzione scolastica pianificare e sviluppare strategie integrate, interventi e percorsi di formazione che forniscano strumenti culturali adeguati per la decodifica, l'analisi, l'interpretazione e la comprensione del mondo. -
Il primo Hegel
Il lavoro che presentiamo intende ricostruire nel dettaglio i momenti successivi delle prime fasi della formazione del giovane Hegel estendendo l'esame a tutto il materiale di documenti e testi conservati, e riproducendo nella loro fisionomia letterale le dottrine e le idee dell'ambiente nel quale ha iniziato l'esperienza filosofica Hegel. Questo carattere della ricerca è determinato da una serie di motivi. In primo luogo discende dall'esigenza di raccogliere il complesso lacunoso e disperso delle testimonianza relative ad un periodo dell'attività di Hegel che i primi studiosi per lungo tempo hanno trascurato. -
A che serve la sociologia?
In questi ultimi testi Raymond Boudon si interroga ancora una volta sulla natura della sociologia e sul suo situarsi nella congiuntura filosofico-scientifica attuale con rilanciarne gli specifici aspetti conoscitivi sulla scia della tradizione epistemologica francese e dei classici. -
La storia della pedagogia tra ricerca e didattica
La storia della pedagogia, come disciplina autonoma situata nell'ambito delle scienze dell'educazione, è andata assumendo nel corso del Novecento un'identità scientifica generata da nuove euristiche ed ermeneutiche che l'hanno rinnovata dal punto di vista epistemologico e metodologico. In questa prospettiva i processi di indagine hanno assunto nuove forme e dimensioni che richiedono al ricercatore competenze plurime e si configurano come ambiti specifici di indagine: la storia della scuola e delle istituzioni educative e la storia della pedagogia comparata ne sono un significativo esempio. Il volume intende mettere in luce le implicazioni che i cambiamenti storiografici hanno portato sia nella ricerca scientifica che nell'insegnamento: lo studio dei classici, l'utilizzo didattico dei Musei pedagogici, l'accostarsi alla storia della pedagogia comparata rappresentano una continua autoformazione per lo storico e momenti privilegiati di studio per gli studenti. -
Il fiore del desiderio. Afrodite e il suo corteggio fra mito e letteratura
Il libro tratta di alcuni particolari aspetti del culto di Afrodite e delle figure minori che l'accompagnano attraverso l'esame di testi e di reperti archeologici. La prima parte del volume è dedicata alle caratteristiche che la dea assume sia in poesia che nella statuaria e ai suoi numerosi epiteti. La seconda parte indaga la presenza di Afrodite, Eros e altre divinità minori nella letteratura erotica: nelle elegie di Teognide, nella lirica di Alceo e Anacreonte e nella poesia conviviale di Ibico e di Pindaro. La terza parte è dedicata alla figura di Eros e alle relative riflessioni filosofiche di Crizia, Antistene, Euripide e Platone. -
I poteri del taumaturgo. Antropologia medica del corpus agiografico di una comunità medievale. (Orvieto, secc. XII-XIV)
Un antropologo si sposta per le sue ricerche normalmente in luoghi esotici. Ma può anche decidere di spostarsi all'indietro nel tempo. Per esempio nei secoli del Basso medioevo, l'età gloriosa dei liberi comuni, e in una città dell'Italia centrale, Qrvieto. Se l'antropologo utilizza gli strumenti dell'antropologia medica, può individuare nuove dimensioni di significato per aspetti della vita sociale come le storie dei santi, per esempio. E il santo taumaturgo diventa così un vero e proprio ""dispositivo culturale"""" a presidio della salute/salvezza e a difesa dalla malattia/condanna: mediatore tra biologico e sociale, consente di mettere in luce concretamente gli intrecci tra potere, forme della pratica religioso-devozion e identità urbana."" -
Storia dell'Albania e degli albanesi
Gli albanesi sono stati per decenni i nostri ""vicini-remoti"""", i dirimpettai silenziosi che ci parlavano solo attraverso i roboanti comunicati di Radio Tirana. Ma l'Albania non nasce con la dittatura di Enver Hoxha, è un piccolo paese abitato da un popolo coraggioso che può vantare una grande storia. Tra i primi popoli insediatisi nei Balcani, gli albanesi hanno conosciuto l'occupazione romana, quella bizantina, poi la secolare dominazione ottomana fin quando, nel 1912, l'Albania ottiene l'indipendenza. Le vicende successive al primo conflitto mondiale sono più note: l'effimero regno di Zog, l'occupazione dell'Italia fascista, la resistenza e la vittoria del movimento comunista guidato da Enver Hoxha. Infine, dopo il 1992 e il crollo del regime enverista, il difficile percorso verso la democrazia tra mille difficoltà finanziarie compiuto parallelamente ai fratelli separati del Kosovo. Popolo fiero, molto legato alle sue tradizioni, buone e cattive, merita più dell'ignoranza e degli stereotipi dei media europei."" -
I mimi
Marcel Schwob (Chaville 1867 - Parigi 1905) fu una presenza artistica originale segnalata con molto favore negli ambienti letterari francesi di fine Ottocento. Amico di André Gide, Jules Renard, Leon Daudet, Paul Valéry, Anatole France, fu prevalentemente valutato come raffinato erudito e solo più tardi è emersa la sua straordinaria capacità d'inventare nuova letteratura pur passando attraverso i frequentati sentieri della filologia e dell'erudizione. Tra le sue opere, molte delle quali sono ormai da anni tradotte in italiano, è giusto ricordare almeno Coeur doublé (1891), Le roi au masque d'or (1892), Le livre de Monelle (1894), Vies imaginaires (1896), La croisade des enfants (1896). -
Il viaggio di Hafez
Potocki fu, com'è noto, un infaticabile viaggiatore, ma questo racconto orientale non riferisce su uno dei tanti viaggi del nobile polacco; è semmai un percorso alla ricerca della saggezza e della verità, assecondando i tempi e i costumi di una carovana orientale. Accompagnando Hafez in questo perplesso ragionare, anche il lettore si convincerà della provvisorietà del suo sapere: quasi mai la realtà corrisponde alle sue apparenze. -
Storia del popolo romeno
In questa felice sintesi Georges Castellan traccia la storia complessa e travagliata del popolo romeno, che lo storico G.I. Bratianu non esitava a definire ""un enigma e un miracolo storico"""". A partire dalle origini romane si snodano così le vicende di questo grande popolo che, anche quando è stato costretto a subire quattro secoli di """"protettorato"""" ottomano, oppure, in anni recenti, quando la Romania era un satellite dell'impero sovietico, non ha inteso rinunciare alla propria identità, e persino durante la paranoica dittatura di Ceausescu ha voluto e saputo rimanere ostinatamente europeo. Oggi, i romeni, unico popolo neolatino dell'area balcanica, sono finalmente in Europa. Grazie al lucido saggio di Castellan il tormentato percorso di questi 'fratelli separati' ci diviene più familiare."" -
Diciotto canzonette della patria amara e altre poesie. Testo greco a fronte
Ghiannis Ritsos, con Kavafis, Seferis, Elytis, incarna la grande poesia neogreca. La riproposizione di Tino Sangiglio, attenta e rigorosa, ha il merito di indicare al lettore italiano alcune tra le più interessanti realizzazioni del creatore della Romiosyne (Grecità). -
I fasti sacri
Il poema ""I fasti sacri"""" risale agli anni della produzione giovanile di Sforza Pallavicino: prova poetica acerba, rimasta incompiuta e inedita, suscita particolare interesse per una più approfondita comprensione del classicismo della Roma barberiniana. L'autore, giovane prelato impegnato nella curia e con incarichi di governo durante il papato di Urbano VIII, compose il testo anche grazie all'impulso dello stesso pontefice, allo scopo di rispondere in chiave cristiana al modello pagano dei """"Fasti"""" di Ovidio. Le ottave del poema ripercorrono il calendario liturgico attraverso il racconto delle vicende dei principali santi e martiri di ogni mese, sulla scorta del Martyrologium Romanum. L'edizione del testo, ricostruita sulla base dei testimoni manoscritti e di rare e mutile bozze di stampa, è accompagnata da un apparato filologico che rende conto delle diverse correzioni apportate dall'autore e da un ampio commento, che intende mettere in evidenza i riferimenti alla tradizione letteraria (classica e volgare) e alle fonti agiografiche presenti nel testo."" -
Quando i corpi ricordano. Esperienze e politiche dell'Aids in Sudafrica
All'inizio degli anni Duemila, mentre si scatenava un'aspra polemica sulle cause e le cure di questa malattia, il Sudafrica è diventato la nazione con il più alto numero di malati di Aids al mondo. Frutto di cinque anni di ricerca nelle township e nelle ex homeland, ma anche negli ambienti scientifici e politici, in ""Quando i corpi ricordano"""" Didier Fassin ricostruisce lo sviluppo di una crisi epidemiologica e politica senza precedenti che, nel contesto del post-apartheid, ha scosso il rapporto fra sapere e potere. Mentre la storia della segregazione razziale si perpetua nelle violenze e nelle disuguaglianze di oggi, questo libro mostra come il lavoro della memoria delle sofferenze collettive faccia rivivere negli eventi del presente le tragedie del passato. Con una riflessione che va al di là del caso sudafricano, l'autore indaga i modi in cui, nelle società contemporanee, i corpi ricordano."" -
La vita sociale dei farmaci. Produzione, circolazione, consumo degli oggetti materiali della cura
Un farmaco, nella sua materialità, può essere definito come una sostanza. o meglio un insieme di sostanze che vengono percepite - in una data comunità e in un preciso momento storico - come efficaci per contrastare, e spesso per risolvere, ciò che in quello specifico contesto è considerato come ""malattia"""". Partendo da questa definizione, il volume esplora le tante dimensioni sociali del farmaco. Frutto di ricerche di campo in tre differenti contesti, Etiopia, Ghana e Italia, il volume, prendendo in considerazione varie fasi della vicenda biografica di un farmaco - dalla produzione, all'assunzione - mette a fuoco, di volta in volta, la complessità delle relazioni sociali e delle dimensioni simboliche ed economiche in cui esso è coinvolto: la commercializzazione e la musealizzazione dei farmaci """"tradizionali"""", la risignificazione dei farmaci di sintesi nei contesti non occidentali; le industrie farmaceutiche e il marketing. II libro, infine, discute delle ineguaglianze nell'accesso ai farmaci e alle cure attraverso i concetti di cittadinanza biologica e cittadinanza sanitaria, e dei paradossi dell'aiuto umanitario."" -
Storia della cultura e della letteratura serba
L'agile testo confezionato da Bojan Mitrovic e da Marija Mitrovic è uno strumento che offre al lettore italiano la conoscenza di una grande letteratura, in massima parte ignota al pubblico del nostro paese. Non è il solito manuale: lo svolgimento dei fenomeni letterari e artistici è sempre affrescato contestualmente alla più complessa storia della cultura e della società serba. Emerge così tutta la specificità della storia culturale del grande paese balcanico e dinnanzi agli occhi del lettore scorrono i dati cruciali per la formazione dello Stato accanto alle tappe principali nella vita culturale del popolo serbo, la storia del libro e dell'editoria, la nascita delle riviste e dei giornali, il processo di scolarizzazione, il teatro, la vita musicale, il tutto segnato dalle personalità si spicco (le donne in particolare) di una vita culturale di grande fascino. -
Il ritratto del casalino
Il ritratto del Casalino nasce nel clima dell'esilio subìto da Gian Vincenzo Imperiale nel 1635 per oscuri motivi politici. L'opera trae ispirazione dalla residenza di campagna bolognese della famiglia Paleotti. Questo insolito prosimetro pastorale s'inserisce nella tradizione della ""letteratura di villa"""", sul solco dell'Arcadia e delle tragicommedie di Tasso e Guarini, ma la contrapposizione oraziana tra i piaceri della villa e gli affanni della città scarta in modo originale verso un discorso economico e didascalico di forte attualità. Nella dimensione """"parva"""" dell'edificio si riflettono gli ideali ellenistici della vita ritirata e della misura delle passioni, in netta antitesi con l'ideologia aristocratica dei centri urbani tormentati dall'invidia e dall'ambizione di potere, mentre alla funzione ludica delle cacce e degli svaghi si affiancano concrete considerazioni sulle attività di villa nella proposta di un modello alternativo a quello cittadino. Non mancano momenti lirico-patetici come le schermaglie amorose tra pastori e ninfe, dove l'allusione mitologica e l'intarsio di tessere petrarchesche vengono temperati dalle riflessioni gnomico-morali delle prose che corredano i versi."" -
Carmina
Il nono volume della Biblioteca Barocca presenta, in edizione critica, per la cura di Marco Leone, la raffinata, originale raccolta poetica di Girolamo Cicala, un nobile salentino di origini genovesi. Ai primi del Seicento il barone di Sternatia si cimentò in una produzione poetica che potrebbe apparire ancorata a un umanesimo fuori stagione, ma che è invece il documento di una prorompente vitalità, incanalata entro gli argini di uno sperimentalismo linguistico e metrico in grado di sprigionare una feconda contaminazione tra lingua poetica italiana e lingua poetica latina. -
Il corpo nell'Islam
Più che un organismo anatomico, il corpo di cui si tratta nel saggio di Malek Chebel è una struttura di credenze e di miti, così come viene percepita attraverso una griglia di misurazioni antropologiche o biologiche. Il saggio mostra come nell'Islam il corpo sia un elemento attivo del condizionamento sociale e culturale: presente in tutti i livelli dell'organizzazione della società, nella cultura musulmana esso è il punto d'arrivo di una civiltà, una sorta d'archivio vivente che riflette i conflitti tra i modelli di comportamento tradizionale e l'adozione di un codice sociale occidentale. -
Storia della Bulgaria. Nel paese delle rose
Scritto a quattro mani da Georges Castellan e Marie Vrinat-Nikolov, ""Storia della Bulgaria"""" alza il sipario su uno dei paesi europei meno conosciuti, realizzando così una tappa decisiva del progetto di Argo di contribuire a far conoscere al pubblico italiano il continente balcanico. La narrazione si sviluppa in modo lineare: dopo le vicende antiche, in gran parte interne alla storia greca e romana, la Bulgaria comincia ad assumere, almeno linguisticamente, la fisionomia a noi nota con la colonizzazione dei popoli slavi nei secoli VI e VII. Ma è con i protobulgari e il mitico 'zar' Simeone (893-927) che queste antiche popolazioni si guadagnano un posto di prestigio nella storia imponendosi perfino all'impero bizantino. Poi, a partire dal 1396, si abbatterà il lunghissimo dominio ottomano, che si dissolverà solo con la guerra russo-turca (1877-1878). L'autonomia finalmente ritrovata non porterà tuttavia serenità al generoso popolo bulgaro: prima le disastrose guerre balcaniche, poi le infelici alleanze militari nella prima e soprattutto nella seconda guerra mondiale, infine il lungo periodo all'ombra dell'Unione Sovietica. Un'autonomia vera del paese delle rose ha date recenti e quindi il carattere della cronaca: dal 2007 la Bulgaria fa anche parte dell'Unione europea ricucendo così una storia troppo a lungo lacerata.""