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Ultima fermata Dubai
Riccardo Ferri si è legato sentimentalmente alla fascinosa giornalista Antonia Serrano, ma gli strascichi dell’ultima inchiesta sono pesanti. Il principale sospettato vive ormai all’ombra del Burj Khalifa e la giornalista deve andare proprio negli Emirati Arabi per un’inchiesta sui latitanti del Belpaese. Inevitabile che il diavolo, che si annida come al solito nei dettagli, ci metta del suo. E che qualcosa possa andare storto. Gli strascichi di un’indagine in cui potere, corruzione e sotterfugi sono rimasti impuniti; un magistrato emiliano che vede scivolar via la serenità che a fatica si stava conquistando; una giornalista che non molla la presa sulla verità; un prete che ama l’arte, un castello di campagna che diventa il centro di una vendetta internazionale. ""Ultima fermata Dubai"""" è un classico noir mosso dalla vendetta, nella migliore tradizione del genere, dal conte di Montecristo a John Wick, ma è anche un thriller ad alta tensione, che spesso sembra una sceneggiatura già pronta per una serie TV. Prefazione di Riccardo De Palo."" -
Tracce di cucina di Calabria
"Da una ristorazione di servizio alla tutela della cultura gastronomica in un mondo sempre più uguale, sempre più omologato, Pinuccio Alia è il testimone di una stagione straordinaria in cui sono cambiati i ruoli. Per almeno trent'anni, la """"Locanda di Alia"""" a Castrovillari è stata una tappa fondamentale del buon mangiare, un riferimento assoluto per le prime guide gastronomiche italiane [...] Il vantaggio di vivere al Sud, in una regione come la Calabria - che è, proprio grazie al suo isolamento degli ultimi secoli, una straordinaria miniera d'oro di biodiversità e di ricchezza di sapori e di gusto - è quello di avere un bagaglio più ampio per coltivare le buone abitudini della tradizione senza però scadere nel passatismo, nel rimpianto e nella nostalgia"""". (dall'Introduzione di Luciano Pignataro) """"Il senso di questo libro è, dunque, proprio questo: mettere assieme l'amore per la cucina, per i luoghi, per le pietanze, per le primizie, per i prodotti della terra. Pensiamo ai pomodori di Belmonte o alle patate della Sila o alla cipolla di Tropea o allo spada dello Stretto di cui Pinuccio ci racconta - prima di una memorabile ricetta - la storia antica, anzi, antichissima. E c'è anche la Calabria che rischia di scomparire, che ricordiamo ma che a tratti resiste [...] Sarà cucina antica, ma sarebbe un crimine perderla, dice Pinuccio. Ed è questo il senso del libro saporito che andrete a leggere. Anzi, a gustare!"""". (dalla Prefazione di Filippo Veltri)" -
Il declino degli dèi. Vol. 3: Elogio della menzogna.
"Il declino degli dèi"""" è un ampio romanzo storico che intende offrire in dodici volumi un affresco del periodo tra il III e il IV secolo a.C., quando il Cristianesimo, dopo l'ultima persecuzione, si avvia a diventare la più importante religione dell'Impero romano. Questo terzo volume, sullo sfondo di una politica espansionistica che avverte sempre più i cristiani come una sottile ma penetrante minaccia, mette in scena due matrimoni che si prospettano, nelle loro premesse, infelici: quello tra Teodora, figliastra di Massimiano, e Costanzo, suo prefetto, e quello tra Valeria, figlia dell'imperatore Diocleziano, e Galerio, suo prefetto. Si assisterà così alla nascita della tetrarchia, dovuta a ragioni amministrative di governo, che al contempo sarà anche origine di dinastie in conflitto che decideranno le sorti dell'Impero." -
In questa notte senza tempo
Si muove leggera ""la cerva scritta in un bosco scritto"""" di Teresa Carmine Romeo, all'interno di un viaggio introspettivo, carico di suggestioni, trasfigurato nelle numerose parole che lo compongono. L'autrice, come suggeriscono i versi in esergo della grandissima Wislawa Szymborska, regge le sorti di un mondo celato ai più. Sulle corde di un registro emozionale lirico e intenso, Teresa Carmine Romeo racconta l'amore, la vita, il tempo."" -
Pane e politica
Irriverente, caustico, beffardo, a tratti farsesco e esilarante; è il ritratto di Broccia, ridente città meridionale situata sulla riva orientale dello Stretto di Messina, delineato da questo inaspettato e sorprendente romanzo regalatoci dal ""politico-da-marciapiede"""" ed oggi alla sua opera prima, Paolo Brunetti. Tra colpi di scena e gag esilaranti si dipana la vicenda umana di Sasà e Pepè, amici per la pelle; l'uno colto e studioso, laureato in scienze politiche, genericamente di sinistra, l'altro """"ignorante come una capra, ma scaltro come una faina"""". Costretti a ricorrere a bassi espedienti per sbarcare il lunario e affrontare le difficoltà della vita quotidiana, tentano di intrallazzare con politici corrotti e senza scrupoli che, in cambio di pacchetti di voti, promettono pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento a piene mani. Ne viene fuori un realistico spaccato di quella che è stata per decenni la realtà meridionale, spazzata via oggi, per fortuna, dall'azione della magistratura e da una leva di giovani politici onesti e capaci. Le numerose e colorite espressioni dialettali rendono ancora più gradevole la lettura e contribuiscono ad attenuare l'atmosfera cupa delineata dalle vicissitudini del quotidiano."" -
Quasi un canzoniere
Un nuovo Liber catulliano, un colloquio con Plebea, un contrasto di tormento e amore. Come non ravvisare la lontananza e la stringente attualità delle condizioni che coinvolgono l'io lirico e l'io narrato, le liti per la fides disattesa, gli improperi, le riconciliazioni e la separazione che scandiscono i momenti di questa finissima raccolta d'amore? Come non lasciarsi ammaliare da una storia così pura e passionale che strizza l'occhio a secoli di poesia erotica? Come non convincersi che si tratta di un moderno Canzoniere? Lo stile di Gerardo Passannante rimane incardinato su una sobrietà unica e pregnante. La sua «poetica tonale» muove tra la fluidità del parlato e il battere ritmico degli accenti metrici (quasi sempre i versi sono endecasillabi e settenari). Inattualità o forte sperimentalismo? È in atto una vera e propria distillazione di cultura ed espansioni, saldate in quasi tutte le poesie da un complesso apparato retorico imperniato su una sotterranea griglia semantica, che insieme all'armonia condiziona anche la scelta lessicale. Il tutto poi, in un ambito macrotestuale, tende a restituire non solo il ""romanzo"""" di una storia riassumibile e lineare, ma a suggerire ancora, su quella falsariga e mediante una fitta rete di rinvii ai vari domini disciplinari, un'""""universalità"""" tematica e filosofica. Si tratta pertanto di una poesia meditata, percorsa da sotterranei rivoli citazionistici, e persino dotti."" -
Desideri nascosti. Come (prima) riconoscerli, come (poi) accettarli, come (quindi) gestirli, come (inoltre) alimentarli, come (infine) goderne
Scopo di questo saggio è quello di dimostrare che l'essere umano, fatto di anima e pensieri razionali, oltre che di fantasie e pulsioni carnali, ha ""Desideri nascosti"""" dei quali (spesso) prova vergogna e che, invece, se gestiti e canalizzati, possono diventare da sogni individuali proibiti, delle realtà godibili condivise. Dunque, come recitano i cinque punti del titolo di questo libro, bisogna (prima) riconoscere gli istinti sessuali in modo autonomo e con tranquillità d'animo, poiché sono parte integrante della vita dell'uomo, bisogna (poi) accettarli, senza sentirsi inadeguati. Risulta necessario (quindi) gestirli, riuscendo a dare giusto spazio alle pulsioni; fondamentale è (inoltre) alimentarli, affinché possano esprimersi al meglio; indispensabile è (infine) goderne, raggiungendo l'apice del piacere e sfogando totalmente le più vive passioni. L'eventuale lettore che dovesse cercare in queste nostre pagine riferimenti a rapporti con minori, con animali, a incesti, a violenze di qualcuno contro qualcun altro, rimarrà deluso. Il sano erotismo infatti, che è quello che ci interessa, non ha nulla a che vedere con le insane tendenze. Una sana sessualità è fatta da giocosità, gioiosità e assoluto rispetto per l'altro."" -
Una vita per tre
Andrea, Giovanni e Nicola sono tre amici cresciuti insieme. Sono molto diversi fra loro, come diverso è il loro modo di affrontare la vita. Andrea, il sognatore, vorrebbe diventare giornalista e crede negli amori perfetti. Giovanni, l'esteta, è uno sciupa femmine con la passione per la politica. Nicola, introverso e solitario, ama dedicarsi allo studio ma tende a vivere la vita senza la complicità di nessuno. Le esperienze che dovranno affrontare daranno loro modo di meditare sulle proprie azioni e sugli aspetti più spigolosi del proprio carattere. -
Il tempo di una notte. Eleonora ed Enrichetta. Una madre, una figlia
Una madre, una figlia. Due esistenze che scorrono parallele, distanti e silenziose, vicine solo negli echi di dolori antichi e di antichi rimorsi. Nello spettacolo teatrale Il tempo di una notte, scritto e interpretato da Annarita Marino con la regia di Luca Brignone, protagonista è Enrichetta che, dopo la morte della madre Eleonora Duse, si racconta. Abbandonato il rancore che l'ha accompagnata negli anni della sua infanzia e adolescenza, Enrichetta va a cercare la madre nel luogo che ha rappresentato la sua esistenza: il teatro. È un ultimo, estremo, tentativo di riappropriarsi della sua identità di figlia. Quell'assenza ha una ragione ed Enrichetta, che ne ha pagato il prezzo più alto, la disvela, insieme ad un dolore antico che ha cambiato la vita della madre. -
Sotto un cielo di stoffa. Avvocate a Kabul
Il sole non è ancora sorto a Kabul e Shirin si prepara ad affrontare un altro giorno di battaglie, come ogni altra donna in Afghanistan, ma per lei è diverso. Ha scelto di lottare, non solo per se stessa, ma soprattutto per le altre, per proteggere con ogni mezzo i loro diritti e le loro vite. È una mattina come tante per Shirin, avvocata presso il Centro Legale di Hawca, e tra poco la sua vita incrocerà quella di una delle tante donne costrette a combattere la propria battaglia segreta, Roshan. Anche per Roshan comincia un altro giorno, di resistenza, nella sua casa, contro quel marito carceriere. Forse, però, questa è una giornata speciale, unica. Un rumore attira la sua attenzione, il vento fa sbattere la finestra della cucina che qualcuno ha dimenticato di chiudere; una finestra che può cambiare tutto, un piccolo spiraglio di speranza. Quella di Roshan e di Shirin è una delle storie di questo libro, raccontate da voci di donne reali che combattono nel nostro stesso tempo, in uno spazio lontano, per un paese più giusto e libero. Il volume contiene un'intervista a Malalai Joya, ex parlamentare afgana. -
Agnese del Sacro Romano Impero. Il mistero di una regina
"Eravamo rimasti al romanzo Ludovico. Oggi, quel percorso riprende con nuova forza e vigore. Il tempo della """"pausa"""" è finito. Nuove avventure attendono l'Autore. I pochi anni intercorsi, tra Ludovico e Agnese, sono serviti a temprare e irrobustire la vis narrativa dello scrittore Praticò. Il periodo non è trascorso invano: in questi anni, Paolo Praticò ha scritto alcuni saggi di notevole spessore sociale e sociologico che hanno affinato le capacità introspettive e profondamente analitiche dell'animo di questo autore, il quale ha saputo regalarci romanzi pieni di humanitas e pietas, principi che erano sacri alla Religio Patria Romana. Con Agnese l'autore continua la scia del romanzo storico dai contenuti esoterici ed iniziatici. Tutti i personaggi che ruotano intorno ad Agnese sono realmente esistiti. La storia ha inizio con una pergamena, sulla ricerca della quale si dipanerà la trama del romanzo. Ma ogni ricerca, da quella del """"Vello d'oro"""" a quella del """"Sacro Graal"""", rappresenta quel cammino iniziatico che gli uomini di """"desiderio"""" intraprendono per conseguire Conoscenza e Verità..."""" (Dalla Prefazione di Daniele Zangari)" -
La Calabria raccontata dai francobolli. Storia, ambiente, cultura
La mia passione per la filatelia, ovverosia lo studio dei francobolli e della storia postale antica e moderna, mi ha spinto a creare quest'opera letteraria. Sono rimasto molto affascinato dalla storia di Gastone Rizzo, maestro di scuola elementare che negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, in provincia di Verona, usava i francobolli per insegnare ai suoi alunni le varie materie e mi sono detto: perché non raccontare la mia regione attraverso i francobolli? Con la segreta speranza che il lettore, specialmente quello giovane, possa appassionarsi al francobollo in un'epoca ormai dominata dai moderni sistemi informatici. Tuttavia non va dimenticato che la prima forma di comunicazione sia stata quella epistolare, di cui le moderne tecnologie non sono che un'evoluzione, peraltro in continuo avanzamento, ragione per la quale è importante non perdere la memoria del passato. -
Sabardì che sfidò l'oceano
Al volgere del XIX secolo la Calabria sta vivendo uno dei grandi esodi della sua lunga storia: la prima ondata migratoria verso gli Stati Uniti. Il giovane Sabardì è un povero contadino solo al mondo. Una domenica, nella piazza del paese, scorge per la prima volta la bella Annuzza e se ne invaghisce perdutamente. La fanciulla è la sorella dei forgiari del paese, uomini nerboruti e sanguigni che da subito scoraggiano quel pretendente sinceramente innamorato, sì, ma pur sempre privo di mezzi, denari e persino di una famiglia. Consumato dal pensiero di lei, che non lo lascia nelle ore di veglia né in quelle di sonno, Sabardì si consola recandosi a baciare nottetempo lo scalino sul quale la giovane se ne sta seduta a ricamare con le zie o sbirciandone il bel viso quando si reca a messa in compagnia delle inseparabili parenti. Una simile bizzarra condotta non sfugge a lungo all'occhio dei forgiari. Se le parole avevano fallito, sarebbero state le maniere forti a porre fine all'insistenza del giovane. -
Epitome di storia politica del Regno delle Due Sicilie dall'8 dicembre 1816 al 13 febbraio 1861, e ancora
Dall'avvento del re Carlo, nel 1734, la dinastia dei Borbone aveva lentamente risollevato le sorti del Meridione e della Sicilia, con notevoli momenti di progresso anche economico, e senza che le classi lavoratrici patissero le piaghe sociali dell'industrializzazione capitalistica europea. I giacobini e le guerre napoleoniche suscitarono contrastanti passioni nel 1799 e nel 1806-12; impressero accelerazione all'ammodernamento, con effetti positivi nelle strutture militari e civili, ma con l'instaurarsi del latifondo borghese poi spacciato per feudale. L'8 dicembre 1816, duecento anni fa ma nessuno ne ha preso atto, gli Stati di Sicilia e Napoli, separati dal 1282, vennero a costituire il Regno delle Due Sicilie; il 13 febbraio 1861 si arrendeva, sebbene solo ai fini militari, Gaeta. Nei nove lustri di vita, il Reame attraversò frequenti crisi politiche, tra rivolte siciliane e tentativi liberali, mentre l'antica fedeltà al Regno, e perciò al re, della gran parte della popolazione, e non solo dei ceti umili, non trovava, e non le si forniva, una veste politica adatta ai tempi. -
Le città perdute
"Il lavoro di Maria Luisa De Ciancio è il frutto di una intensità di passioni e di tristezze che sorgono dalla crudezza e crudeltà dell'esistenza umana connesse alle gioie anche elementari che sa offrire la contemplazione di una natura che sempre partecipa e spesso consola. È questa una delle cifre fondamentali dei versi di Maria Luisa, arricchiti da un lessico meditato e ricercato di immagini o metafore, come quelle dei deserti o dei silenzi, a cui spesso l'autrice ricorre, che non sono mai del tutto vuoti e neppure completamente silenziosi... Le poesie di Maria Luisa sono, dunque, una scelta di resistenza, un grido poderoso contro la rassegnazione... se la primavera resta """"blasfema"""", lontana, cattiva, non per questo ad essa bisogna rassegnarsi o rinunciare... nessuna città resta perduta per sempre."""" (Dall'Introduzione di Gabriele Petrone)" -
Ovunque è un altrove
"Perduta la rotta si resta in balia dei venti, i quali soffiano per tutti, indistintamente. Orfani di certezze, dobbiamo continuare a camminare, sulla pietra, sulla sabbia, sul verde prato, sull'asfalto... è consentito anche nuotare, con coraggio, per non affogare. Ognuno è autorizzato a farlo, nessun muro potrà fermare il passo-progetto dell'uomo; nessuna barricata potrà mai impedire al pensiero di desiderare l'impossibile"""". In questo libro di vagabondaggi e viaggi, Francesco Idotta si confronta con la distrazione, la noia, la velocità e la fretta, i peggiori compagni quando si decide di visitare un luogo, fosse anche il giardino di casa. Ovunque è un altrove, se si osserva e si ascolta con pazienza. Per trovare, non occorre andare troppo lontano, anche se, a volte, è indispensabile mettere molti chilometri tra noi e il quotidiano." -
Aequilibrium
Nell'anno 3013 la tecnologia ha quasi spazzato via la natura e il verde, ma una segreta lotta per la salvaguardia dell'equilibro fra bene e male continua a imperversare nel mondo. A questa battaglia prende parte il Consiglio, un'organizzazione secolare di individui retti che si affida ai suoi guerrieri, un gruppo di uomini chiamati Custodi e dotati di poteri eccezionali: i ""doni della natura"""". La natura, però, per mantenere il proprio equilibrio, così come la luce non può esistere senza le tenebre, per ogni uomo a cui dona tali benefiche capacità genera il suo opposto. Compito e prerogativa dei Custodi è servirsi dei propri doni per prevenire le minacce alla natura e impedire che il caos imperversi sul mondo. Peter, un ragazzo del New Jersey, al compimento dei suoi diciotto anni viene catapultato in questo mondo da Gabriel, Custode di grande fama. Il loro incontro cambierà la vita di entrambi, e non solo. Quale sarà il dono di Peter? Quale il suo ruolo nella battaglia fra le forze della natura e quelle del caos?"" -
Storia degli arabi in Calabria
Giungendo sulla terraferma ora come conquistatori e mercanti, ora come prigionieri e profughi, gli arabi entrano nel tessuto sociale ed economico della Calabria già dal IX secolo portando merci, tecniche e conoscenze nuove, alcune delle quali segneranno in modo decisivo la struttura sociale e produttiva. Fino alla seconda metà dell'XI secolo, quando la Calabria viene occupata dai normanni, essa si presenta come terra di confine, cerniera tra nord cristiano e sud arabo-musulmano, tra est bizantino e ovest andaluso e maghrebino, punto focale di contatti e attriti tra le varie potenze del Mediterraneo, rispecchiandone pienamente ogni tensione geopolitica, sociale e religiosa. Nuove chiavi interpretative e uno studio approfondito delle fonti consentono di restituire una immagine vivida e precisa del disegno di conquista degli arabi, dei loro insediamenti in Calabria e di come questa regione sia stata terreno di epiche battaglie, audaci alleanze, intrighi di palazzo e importanti momenti di convivenza con le comunità musulmane. -
Fiori di Jacaranda
Laura ha un cuore che custodisce ferite mai cicatrizzate. Aveva speso molta energia nel ridefinire la propria vita sulle assenze e ad un certo punto della sua esistenza si scoprì un mucchio di cenci ad elemosinare col pensiero briciole di luce. Prende così la decisione di trasferirsi per un periodo in una casa di riposo e la narrazione diventa corale, la solitudine di Laura diventa quella di tutti gli ospiti e il dolore di ognuno viene condiviso attraverso una tacita corrispondenza. Persone dimenticate, visionari incompresi, artisti solitari si incontrano in uno spazio in cui esiste un filo sottile tra la vita che può essere morte e la morte che può ancora donare la vita, perché a volte solo la poesia sa dare un senso alle vite ingarbugliate degli uomini cogliendo la fragilità e la nudità del loro essere. ""Fiori di Jacaranda"""" è un viaggio dentro se stessi per ritrovare la serenità della solitudine e abituare al silenzio che ci insegna a partecipare empaticamente agli stati d'animo di chi ci sta intorno ma che, a volte, può essere così assordante da costringerci ad ascoltare i nostri pensieri."" -
Antonio Alvaro. Poeta dialettale ottocentesco
Il libro è composto da due raccolte di poesie in vernacolo calabrese dello stesso autore: la prima, ""Versi calabri"""" era già stata pubblicata nel 1895 dalla Tipografia Cooperativa di Siena, con un preambolo di Girolamo Fiumanò, storico della città di Bagnara. La seconda """"Poesie dialettali"""", scritta a mano, è inedita ed è stata reperita dal curatore fortuitamente. Di Antonio Alvaro si conosce poco, se non quello che è stato tramandato oralmente e ciò che si deduce dalla lettura delle sue poesie saporitissime, come le definì il pronipote Corrado Alvaro in """"Ultimo Diario"""".""