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Il terzo scatto
Sono lucidi i ricordi che Carlo ha di quando era bambino; lucidi quelli che riguardano Anciulina e l'inizio del loro amore; lucidi quelli della sua famiglia, fra nascite, matrimoni e lutti. Ma ora non ricorda più dove si trova. Prova a prendere in giro e assecondare tutti, vuole ""ritornare a casa sua e tutti quegli estranei che gli ronzano intorno gli danno solo fastidio"""", compresi questi due che dicono di essere i suoi figli, che gli chiedono: """"Papà, cerca di essere ragionevole"""". """"Ancora?"""" risponde lui. Come in un teatro, sul cui palcoscenico l'attore viene illuminato da un fascio di luce, seguiamo la vita di Carlo anche attraverso i lunghi monologhi che ci accompagnano nel suo passato, tratteggiano i caratteri dei componenti della sua numerosa famiglia, ne raccontano la storia, l'origine e il suo modo di stare al mondo, un mondo fatto di sentimenti. Il """"terzo scatto"""" è quasi una scenografia, un unico atto come la vita, in cui si scattano foto per immortalare un momento, per non dimenticare. Sipario."" -
Arringheide. Na vota quandu tutti sti hfjumari...
Na vota quandu tutti sti hfjumari... ""Una volta, quando tutte queste fiumare..."""" ecco l'inizio del poema, come una favola, dove cielo e terra, formano un unico paesaggio, quello della commedia umana, che è l'eterno panorama della Calabria, nei limiti di una storia indefinita perché sempre uguale a se stessa. Siamo oltre il Settecento. Alle nuove urgenze del mondo borghese e contadino si oppone il mondo baronale che tenta un vigoroso ritorno alle angherie e agli antichi privilegi feudali. Ciò che accade in tutto il Sud si verifica anche nella Contea di Maida. Uno dei suoi casali, però, quello di San Pietro, reagisce. Nasce, così,... na guerra, chiddha dell'Arringa tra Santu Pietru, Majìda e Curinga. Dalla lotta di popolo emerge un microcosmo di uomini: il Conte Malaspina, Totu lu Rizzu, don Luciu Fabiani, l'abate Mancusu, donna Tresina, tutti con la loro dose di affaticata quotidianità che il poeta raccoglie come testimonianza di vita. Allora """"Supra lu Ponte"""", """"Avanti Grassu"""" Corda e Campuluongu diventano il teatro di lotte fratricide, di eroismi e comicità. Da questa sarabanda non si salva nessuno, né San Francesco di Paola né San Nicola da Bari, nemmeno la Madonna del Carmine."" -
Il mio mondo
"Il mio mondo"""" è un inno all'amore (amore per il proprio uomo, amore vissuto e amore ideale, amore per i figli, per la natura e per tutto ciò che ci circonda), ma, allo stesso tempo, è una esorcizzazione della sofferenza. Poesia come strumento purificatorio, catartico; attraverso essa si rivivono e si affrontano quei momenti della propria vita estremamente dolorosi, liberandosi così dalle sofferenze dell'anima." -
Nicola Giunta (Reggio Calabria, 4 maggio 1895-31 maggio 1968). Atti del Convegno 1980
"A cinquant'anni dalla sua morte non si può che constatare quanto sia grande, ancora, l'apprezzamento della gente per Nicola Giunta, un poeta e drammaturgo che i reggini sentono come loro vero cantore, nelle cui opere riconoscono totalmente i loro difetti e i loro pregi, al punto che avvertono gli accadimenti odierni come riconducibili ai fatti descritti nei suoi versi. La celebrazione di questo anniversario è quanto mai opportuna per approfondire lo spessore dell'impegno culturale di questo autore, che non è figlio di un dio minore, e non è contestualizzabile geograficamente in modo limitato, ma ha dimensioni più grandi di quelle supposte, sia perché ha reso universale la cultura popolare, sia perché è stato in grado di rappresentare lo spaccato di una società ben individuata che, nostro malgrado, non è cresciuta secondo le aspettative, e vive malinconicamente un triste declino."""" (Dalla prefazione di Pino Bova)" -
Bulli nella rete
Tutti, in ogni campo, dovremmo prenderci la responsabilità di cambiare in meglio il mondo intorno a noi, partendo sempre da noi stessi. E si comincia da piccoli. Ora voi mi direte che l'argomento bullismo è circoscritto e marginale, rispetto ai fenomeni che possono verificarsi sulla terra e che portano dolore e distruzione. Io invece mi chiedo se non sia anche questo un problema da valutare e considerare come foriero di un futuro destino della nostra umanità. Tanti piccoli bulli radicati in un paese, città, regione, nazione, continente possono diventare cosa e chi un giorno? Cosa saranno in grado di produrre in negativo, che influenza possono avere sugli altri, soprattutto quelli inconsapevoli della propria consapevolezza? Queste e altre domande possono garantire una inside e una riflessione. Ma se non è seguita da una azione mirata è solo mera filosofia e anche spicciola, come si dice di solito. -
Il labirinto e il filo. I costituenti calabresi
Il volume è una chiarificazione necessaria non solo, né tanto, per ricostruire la memoria di un evento storico fondante del Paese restituendo, dopo settant'anni, un nome ed un volto ai Costituenti di una regione del Mezzogiorno, ma soprattutto perché apre una finestra su un aspetto affatto indagato della storia del Paese. Per molteplici ragioni non è stata mai tentata un'analisi del processo che, tra Liberazione e Costituente, travasò monarchici, ex fascisti, intellettualità compromessa con il regime e larga parte della borghesia agraria meridionale nelle istituzioni repubblicane. L'inquinamento delle istituzioni democratiche fu possibile per la mediazione, la tolleranza, con cui i valori della Resistenza furono livellati tanto in basso da consentire l'ingresso nell'Assemblea Costituente di fanatici monarchici ed ex fascisti. Ricostruire la memoria di quegli eventi potrebbe servire non tanto a comprendere il camaleontismo politico di chi tenta di riposizionarsi nella nuova realtà del Paese, quanto a tracciare la linea lunga della presenza politica inadeguata espressa da questo territorio che è, ancora oggi, causa prima del degrado in cui versa il Mezzogiorno. -
Cose dell'altro mondo
"Una luce bianca, più luminosa di mille soli, mai accecante, depositaria dell'essenza d'amore, di compassione, di Verità prima e ultima, oltre il tempo, lo spazio e qualsiasi altro concetto ad essa riferibile"""". Questo vide Guido appena si rese conto di essere fuori dal proprio corpo, anzi di guardarsi con i suoi stessi occhi. Un uomo senza scrupoli Guido, un imprenditore immobiliare che """"con l'astuzia del falco"""" e con l'aiuto dei torbidi personaggi che gli gravitavano intorno """"raccoglieva prede pregiate, sempre"""". Come Frau Margareth, un'anziana donna dai modi gentili, decisa a vendere la sua casetta dal tetto giallo. La narrazione procede tra inganni, misteri, rivelazioni ed esperienze mistiche, che da un lato portano alla beatitudine e dall'altro fanno cadere in un profondo stato di disperazione, dalle quali Guido si lascia trasportare, in egual misura. Non è certo facile liberarsi dalle proprie colpe e dai motivi di infelicità, ma """"vivendo senza paure, ragionando con il cuore... e facendo tacere l'inquietudine e l'odio"""", si può meritare una nuova vita." -
La bionda, lo sbirro e il professore
La bionda, lo sbirro e il professore: questi, e molti altri, i personaggi che impareremo a conoscere tra le pagine del romanzo di Filippo Ambroggio. Sullo sfondo Reggio, con i suoi pregi e con i sui mille difetti, che fa innamorare e tiene legati a sé proprio come farebbe una donna, dalla quale non si riesce a star lontani. Ed è proprio per questo che «i reggini London e Roger, al secolo rispettivamente Mario Latorre e Marco Martinez, deputati alla loro seconda legislatura, decisero che, invece di soffocare sotto la canicola romana, sarebbe stato meglio tornare giù in Calabria e godersi il mare di luglio». Anche perché «non avrebbero scambiato i ritmi estivi della vita reggina con una vacanza in Polinesia e, soprattutto, non avrebbero barattato i piatti della tradizione calabrese con quelli di un ristorante pluristellato». La narrazione si svolge durante l'arco di un anno o, meglio, nello scorrere delle quattro stagioni che lo compongono: tra indagini, lezioni in Accademia, amori e misteri, vengono illustrate le abitudini dei reggini e delineati i paesaggi calabresi. -
Ragù di capra
"Ragù di capra"""" è un romanzo che spesso assume le caratteristiche di un acuto saggio analitico dei rapporti fra società, ambiente, economia e politica nella Calabria e nel Sud di oggi. La vicenda del giovane faccendiere milanese Stefano Airaghi, che dopo alcune speculazioni """"eccessivamente disinvolte"""" è costretto a chiedere aiuto, rifugio e anche un po' di clandestinità a suoi """"colleghi faccendieri"""", che però operano prevalentemente nel profondo Sud dello stivale, è infatti solo un pretesto per scatenare in forma scritta i sentimenti nutriti e i valori evidentemente riconosciuti dall'autore alla sua terra di origine. Il piano di Airaghi è semplice: truffare la compagnia di assicurazione, fingendo di annegare per l'affondamento del suo yacht nelle acque del mar Jonio e aspettare di riscuotere il consistente premio, nascosto in un defilato paesino della Locride. Il piano è supportato da Sammy Morabito, nipote del capobastone locale, suo socio d'affari a Milano. Ma Airaghi non riesce a gestire la fase di """"morte presunta"""" con la discrezione necessaria, comincia a frequentare un gruppo di giovani sgarristi e addirittura decide di fondare una 'ndrina tutta sua." -
Frammenti tellurici. 28 dicembre 1908. Monologo per due voci e 87.000 solitudini. Nuova ediz.
Io sono Tua. Non una promessa a un amante, signori. Io sono Tua, il maggiore Tua, ufficiale dei carabinieri. Eppure in quei giorni luttuosi avrei preferito essere una semplice frase d'amore, invece di essere costretto a stare dentro quel disastro, a guardare impotente i sopravvissuti, a sentire le urla strazianti, a toccare le carni lacere, a respirare il puzzo dei morti, a masticare la polvere delle case. I miei sensi hanno registrato la carneficina, l'hanno fatta pervenire al mondo. Ora tutto tace, ogni attimo di quei giorni ha avuto dal destino la consegna del silenzio. Ed anch'io mi appresto a tornare lì, signori, nell'abisso senza fine della dimenticanza. -
Lumache
Lumache è un paese acchiocciolato su sé stesso, un orto dove ognuno coltiva le sue ossessioni seppellite con cura e alimentate dalle vave. Qui il tempo è come un grande imbuto nero dove si scivola piano verso un oblio indistinto, sbavando molli spirali prima di scomparire. Ritratti a tinte forti di un gotico calabrese, i suoi abitanti vi faranno ridere, commuovere, ma soprattutto pensare, perché sono tra di noi. Benvenuti a Lumache: il paese delle vave. -
Donna Flora
«L'autrice ci ha abituati, sin dalle sue prime pubblicazioni, ad immergerci nelle vite dei suoi personaggi che da subito sembrano essere le nostre vite, scandite e vissute in un territorio a noi noto, portandoci per mano alla ricerca di un passato remoto. In ""Donna Flora"""" riesce a creare appunto un'atmosfera da sogno, trasferendo il lettore in un passato mitico fatto di personaggi sfuggenti, anche se ben delineati ed inquadrati nel loro contesto. Ne viene fuori uno scenario fatto di arroganza, soprusi, sfarzo, lusso, ma anche di tanta sofferenza.» (dalla Prefazione di Natalia Sorbara)"" -
Convivio
Il libro è un'opera convivio-simposiale costituita da versi dedicati al cibo e al vino: inviti a banchetti, ringraziamenti per essere stati ospitati o per doni alimentari ricevuti, esaltazione del vino nei brindisi, lode di ricette gustose, versi di accompagnamento dei doni. Il canale linguistico è duplice: italiano e conflentese, perché entrambi appartengono alla formazione culturale del poeta e gli forniscono i vocaboli adatti ad esprimere gli ingredienti del banchetto: piacere, gusto, amicizia, conversazione rilassante, astrazione, ebbrezza e, sul piano stilistico, ironia e spunti satirici. Insieme alle due lingue scorrono due universi paralleli, che si riconoscono nella prassi conviviale come eredità di convenzioni antiche. I raggruppamenti tematici consentono di rilevare vari dati: dalle abitudini e dai gusti dell'autore al suo modo di accostarsi ai diversi interessi nella vita e nella letteratura; dalla consuetudine della commensalità in Calabria alla conoscenza dei prodotti eccellenti dell'epoca. -
Carmela
Carmela, nata e cresciuta in un paese dell'Aspromonte, sarebbe una ragazza come tutte le altre se non fosse la nipote di don Ciccio Spatola. Fiera e orgogliosa di far parte di quella famiglia e di esserne partecipe degli affari, Carmela si sente forgiata per fare quello che fa, poiché il nonno l'ha plasmata a sua immagine e somiglianza. Certo, avrebbe potuto ribellarsi, ma perché se il suo mondo era quello, se è quello l'unico che conosce e dal quale sente di ricevere rispetto, potere e ricchezza? Quella vita le si è cucita addosso proprio come un vestito su misura... -
La stagione del nostro amore
Gli anni Settanta e le sue lotte, un'Italia che cambia o che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto cambiare rotta. Una libertà accarezzata e guidata dalle lotte sindacali, dai sogni e dagli ideali di giovani come Lorenzo e Diana. Il 1977, con le sue esplosioni di violenza estremista, deciderà definitivamente del loro destino. -
Le donne lo fanno meglio
Brevi racconti semiseri per smitizzare i pregiudizi sulle donne. Short stories brevi e fulminanti come sketch teatrali, ""paradossi"""" ben congegnati, frizzanti istantanee narrative di piccole storie quotidiane, conversazioni in ufficio, incontri di letto e prove """"tecniche"""" di rapporti sentimentali. Tra pennellate di sarcasmo e di sapiente disincanto, in una cornice di leggerezza e ironia, un fil rouge attraversa, calmo e imperturbabile, la raccolta: la celebrazione gioiosa e vivace della solidarietà tra donne, dell'amicizia e di quella capacità, tutta femminile, di intuire e agire nello stesso tempo."" -
L' unità... Storia di divisioni, scissioni, espulsioni e sconfitte della sinistra italiana
"Mauro Del Bue ci racconta in queste pagine la storia del socialismo italiano, lanciando anche una proposta per il futuro. Lo fa con una cronaca incalzante, umana nel fotografare i protagonisti. La storia dei socialisti è stata prima riscritta e stravolta dall'egemonia culturale comunista, infine (da """"Mani Pulite"""" in poi) è stata addirittura cancellata. Del Bue racconta una storia che mai ha consentito a un partito socialista democratico e riformista di essere maggioranza (né nella sinistra né tanto meno nel Paese). La tradizione che parte da Turati, Nenni e Pertini avrebbe potuto dare una bussola all'intera sinistra italiana, ancora dopo la fine della Prima Repubblica"""". Dalla prefazione di Ugo Intini." -
Cercami quando finirà l'inverno
In questo romanzo breve di Francesco Idotta, Agostino e Ettore devono affrontare il silenzio causato dalla perdita di Anna, la quale lascia il marito e il figlio adolescente alle prese con l'incomunicabilità e il dolore. Agostino e Ettore ripartono da un libro che Anna ha illustrato con i suoi acquerelli, grazie ai quali riprendono a sentire la musica, che consentirà loro di spezzare il silenzio. In ""Cercami quando finirà l'inverno"""", l'autore, anche se racconta la morte, soprattutto ai ragazzi, interroga la vita, con la tecnica del dialogo e dell'ascolto, per non lasciare che l'ombra prevalga, perché, anche se sotto la neve è difficile intravvedere i germogli, nell'attesa del disgelo si deve continuare a coltivare il desiderio: quando l'inverno finirà, si potrà ricominciare a cercare ciò che ci manca, con la reale possibilità di incontrarlo."" -
Rintocchi di sole
"Rintocchi di sole"""" è un libro dove emergono valori e sensibilità di grande impatto esistenziale come il trasporto verso i temi della giustizia e della verità, ma anche il desiderio avvertito di una rigenerazione della società sempre più preda degli egoismi e delle logiche di sopraffazione. La poesia ha sempre avuto la forza catartica e terapeutica di esorcizzare le paure, di sopravanzare la presenza del male, di preparare la resurrezione e il desiderio di rinascita." -
Yo y la otretad. Poemario-Io e gli altri. Poesie con testo a fronte
"Escribo... en las palabras hé encontrado los portales a otro lenguaje, delirante e inclusivo. Ahí los encuentro y me encuentro. Scrivo... nelle parole ho trovato l'accesso ad un altro linguaggio, delirante e inclusivo. Lì incontro gli altri e me stessa"""". (JNC)"