Sfoglia il Catalogo feltrinelli029
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1541-1560 di 10000 Articoli:
-
Colpevole d'alpinismo
Denis Urubko è oggi un dei più grandi interpreti dell'alpinismo mondiale per la tipologia e la difficoltà delle sue salite realizzate in puro stile alpino. Fuoriclasse di origini russe, dopo una prima forte passione per il teatro e la recitazione, Urubko si forma alpinisticamente sulle montagne del Caucaso, severe, selvagge e difficilmente accessibili, poi nell'isola di Sachalin e infine si trasferisce in Kazakistan nel 1993, inseguendo un sogno. All'arrivo della cartolina militare, disertore in patria ed esule in Kazakistan, Urubko cerca di entrare a fare parte del gruppo sportivo dell'esercito kazako, noto per essere l'unico reparto d'alpinismo di tutta l'ex Unione Sovietica. Vive momenti molto difficili prima di riuscire a ottenere il permesso di residenza, essere infine arruolato e dedicarsi a tempo pieno all'alpinismo. Nel 1999 conosce Simone Moro, con il quale instaura subito un rapporto di grande stima e reciproco rispetto. È con Simone che conosce prima le Alpi e poi muove i primi passi in Himalaya e Karakorum, teatro delle sue più importanti dichiarazioni di stile. Uno stile pulito, alpino, per realizzazioni ideali su linee eleganti, prime assolute, prime invernali, in solitaria e in velocità. In questo libro Urubko ci racconta le sue prime grandi imprese, per lo più salite solitarie e in velocità, nei territori dell'ex Unione Sovietica, in ambienti molto selvaggi, poco frequentati, dove le temperature scendono fino a decine di gradi sotto zero. -
Tutti ai rifugi. Alla scoperta di 100 imperdibili rifugi del Piemonte e della Valle d'Aosta. Vol. 1
In 2 volumi, le escursioni e le passeggiate nei più bei rifugi del Piemonte e della Valle d'Aosta a degustare tipiche ricette montane in luoghi incantevoli. Percorsi per tutti, dai più semplici con i bambini ai più impegnativi con gli amici. Itinerari completi di fotografie, descrizioni dettagliate dei percorsi con dislivelli e tempi di percorrenza, corredati da carte topografiche dell'Istituto Geografico Centrale. Contiene i numeri telefonici ed indirizzi mail dei rifugi. -
Tutti ai rifugi. Alla scoperta di 100 imperdibili rifugi del Piemonte e della Valle d'Aosta. Vol. 2
In 2 volumi, le escursioni e le passeggiate nei più bei rifugi del Piemonte e della Valle d'Aosta a degustare tipiche ricette montane in luoghi incantevoli. Percorsi per tutti, dai più semplici con i bambini ai più impegnativi con gli amici. Itinerari completi di fotografie, descrizioni dettagliate dei percorsi con dislivelli e tempi di percorrenza, corredati da carte topografiche dell'Istituto Geografico Centrale. Contiene i numeri telefonici ed indirizzi mail dei rifugi. -
L'Italia nelle antiche carte. Ediz. illustrata
Un catalogo ragionato delle carte generali dell'Italia, dalle origini fino alla grandiosa carta del Bacler d'Albe, realizzata dal 1798 al 1802, che costituisce la fonte delle mappe del 1800, sia in piccola che media e grande scala. Tali carte non vengono qui proposte: poco attraenti in chiave cartografica e collezionistica le prime; inapprezzabili per le eccessive dimensioni, per la parzialità del territorio rappresentato o per la disomogeneità dei fogli le altre. Motivo che ha imposto un salto temporale che conduce direttamente alla assai più suggestiva e rara stampa celebrativa dell'Unità nazionale del 1861 dal titolo Panorama Italiano. Il volume non presenta le mappe in ordine cronologico, ma ha il pregio di raggrupparle e classificarle per modelli geografici di appartenenza, al fine di ricostruire l'albero genealogico della carta italiana, senza trascurare le informazioni che le collegano alle vicende storico-politiche, alla comunicazione, agli scambi culturali, alle tematiche religiose e ad altre curiosità. 350 schede dettagliate, con 400 illustrazioni, compongono quest'opera destinata a diventare punto di riferimento per gli antiquari, i collezionisti e i semplici appassionati di cartografia. -
Monviso. Storia, letteratura, ambiente, alpinismo, cultura, tradizioni. Ediz. illustrata
Nei tempi antichi quando le alte montagne non avevano ancora gli attuali nomi, lui era il Mons Vesulus - il monte visibile - perché la sua punta, svettando verso il cielo, nelle giornate limpide era riconoscibile anche da terre molto lontane che superavano i confini del Piemonte. È il Monviso: il padre del fiume più lungo d'Italia, custode della prima galleria delle Alpi aperta nel XV secolo, uno dei primi monti ad essere citato nelle antiche carte geografiche e l'unica vetta delle Alpi ad essere indicata nei mappamondi quattrocenteschi, il monte che ispirò scrittori e studiosi antichi quali Dante, Petrarca, Leonardo e tanti altri. E occupa uno spazio importante anche nella storia dell'alpinismo. Fu durante la salita alla vetta del Monviso della prima spedizione italiana avvenuta il 12 agosto 1863, che al grande statista Quintino Sella maturò l'idea di creare un sodalizio alpinistico: il 23 ottobre di quello stesso anno a Torino venne fondato il Club Alpino. Oggi il Monviso offre vie alpinistiche di tutti i gradi di difficoltà e vie escursionistiche di straordinario interesse, all'interno di uno stupendo ambiente naturale, a cavallo tra Italia e Francia. Nel 2013 è stato riconosciuto dall'Unesco come ""Riserva della Biosfera""""."" -
Segni come parole. Il linguaggio perduto
Nell'ambito delle diverse culture preistoriche e protostoriche che hanno prodotto cultura figurativa, gli iconogrammi e ideogrammi condivisi dalla comunità culturale o dal gruppo sociale erano di tipo convenzionale, cioè di comune conoscenza ed uso e al contempo analogici, cioè capaci di evocare relazioni tra il concetto, l'oggetto concreto, l'evento, il mito e la loro rappresentazione. Le opere incise, scolpite, intagliate, plasmate, graffite e dipinte scoperte oramai in tutto il mondo e oggetto in questi ultimi cento anni di analisi - sovente da noi erroneamente definite artistiche -in realtà, per coloro che le hanno realizzate, sono ""storia sacra"""" e meta-linguaggio. I segni, che forse per comodità spesso definiamo simboli, sono infiniti e sono il frutto della sottigliezza metafisica del linguaggio e della sua struttura articolata. Ma i simboli non sono dei semplici """"segni"""" in quanto quei """"segni"""" sono significanti di significati, cioè sono la materializzazione grafica di concetti, idee, sentimenti, emozioni, conoscenze, concezioni del mondo materiale e soprannaturale, sintesi grafica di storie umane, di eroi, di miti e di dei, quindi sono carichi di contenuti che in genere ci sfuggono in quanto espressioni linguistiche di comunicazione di culture molto lontane dalla nostra e delle quali non conosciamo più i codici di lettura."" -
La grande storia di Torino. Dalla preistoria alla basilica di Superga
Punti di vista nuovi, inaspettati e largamente inediti per capire di più sulle fondamentali caratteristiche della città (e dintorni) e dei suoi abitanti. Come è successo che l'una e gli altri sono stati sempre capaci di saper incrollabilmente ricrearsi e rinnovarsi con caratteri e stile unici? Bisogna anzitutto partire dai quattro fiumi che qui confluiscono, caso se non unico, molto raro al mondo; poi osservare l'alternarsi di collina e pianura che hanno dato al ""primo torinese"""", e poi a tutti gli altri nei millenni, allora come oggi nati qui o venuti da lontano, nutrimento, rifugio, importanza strategica; quindi le rocce che vediamo indistruttibili nei palazzi, nelle pavimentazioni, nei monumenti. E, naturalmente, dai galloceltici Taurini a Pietro Micca, i duchi, i principi e i re, le Madame Reali, le donne di Torino ed i suoi abitanti, sono tutti evocati dall'autore, dopo anni di appassionato studio e con profonda """"torinesità"""". Varietà di temi e argomenti, sequenze storiche alternate a flashback sul passato e finestre aperte sull'attualità, contribuiscono a fare di questa nuova storia di Torino un elemento di riflessione sulla città."" -
Piemonte. Ediz. italiana, inglese, tedesca e francese
"Il potere delle arti visive, e della fotografia in particolare, è cogliere e fermare in uno scatto l'anima di un luogo per aiutarci a leggerlo con gli occhi, percepire sfumature che spesso le parole da sole non sono in grado di catturare. Il senso di questo lavoro è quindi proprio quello di raccontare la nostra terra, i suoi tanti volti, la sua specificità senza retorica né campanilismi, con il solo filtro dell'obbiettivo. Passato e presente si rincorrono in queste pagine e fanno emergere una vocazione al cambiamento che da sempre appartiene al Piemonte e al suo capoluogo: Torino, simbolo del Risorgimento e dell'unificazione, prima capitale d'Italia, città dell'industria automobilistica italiana, è oggi una moderna metropoli europea, culla di avanguardie artistiche, vivace polo culturale della nostra penisola, dinamica e aperta alla trasformazione. Un'inclinazione che è diventata tratto distintivo di un territorio dal carattere forte, legato alle tradizioni ma anche pronto a innovare e re-inventare la propria immagine.""""" -
Il tuo grande amore deve ancora nascere
Può una donna normale, ma non comune, rendere accattivante una storia normale ma non comune? Certo in questa nostra epoca di grandi fratelli, di televisioni del dolore, di reality show frequentati da una moltitudine per lo più qualunque, insomma in questi sguardi dal buco della serratura, anche parlare di una famiglia e di ricordi e di diari può avere un perché. L'intento vero però è dare speranza e certezza che nella vita ci possono essere risvegli improvvisi e felicità inusuali da avvenimenti privati. Un libro di speranza anche per quelle anime spente che non credono più in un futuro prossimo o lontano. -
150 vette per il 150° del Club Alpino italiano le più belle vette d'Italia salite dai suoi soci
"150 vette per i 150 anni del CAI. Un'idea semplice e divertente. È quello che hanno pensato molti soci del CAI, coordinati dallo stato maggiore del CAAI, per celebrare questa data simbolica del Club Alpino Italiano. Saranno alla fine un esercito, 2.500. Prima c'è stata la fase laboriosa della scelta delle 150 vette, apparentemente semplice, e invece irta di scogli, per dare rappresentanza a tutte le regioni italiane, e dovendo necessariamente scegliere tra molte possibilità, operando anche esclusioni dolorose. Organizzare i gruppi dei potenziali salitori, coordinare le forze, distribuire gli incarichi, seguire passo passo lo svolgimento, raccogliere le relazioni e le fotografie, armonizzare tutto questo in una pubblicazione, è stata ben altra impresa, quasi maggiore di quella di salire le 150 vette. E poi ci si è messo anche il tempo, mai così bizzoso come ad inizio estate. Cosicché le due date programmate, il 7 ed il 14 luglio, si sono rivelate spesso impossibili da rispettare, con manti nevosi mai così copiosi ed estesi come in questo 2013. In date successive molte delle 150 vette sono state poi recuperate, anche se non tutte. Qualcuna è rimandata al 2014.""""" -
Santi sociali e laici del Piemonte
Torino, città di santi ma con un ""chiodo fisso"""": i poveri. Torino ieri come oggi con le porte aperte e le luci nella notte per chi vive nelle periferie della città, dell'anima e dei cuori. Don Bosco, il Cottolengo, il Cafasso, il Faà di Bruno, Giulia di Barolo. Pochi nomi per un fenomeno, unico al mondo. Mai nessuna città ha avuto tra il 1811, l'anno in cui nasce san Giuseppe Cafasso, e il 1888, l'anno in cui muore don Bosco, una cosi alta concentrazione di vite straordinarie, giovani preti che, immersi nelle condizioni da """"terzo mondo"""" della città, hanno fatto, senza se e senza ma, la scelta preferenziale dei poveri. Certo ognuno con la sua congregazione, ognuno con i suoi difetti e la paura di vedersi portar via da altri i benefattori, ma con la cristallina trasparenza di chi lavora accanto a Dio, di chi teme, come è accaduto ai discepoli di Emmaus, di aver camminato accanto a Gesù senza riconoscerlo. Torino città dei santi che hanno trasformato le parole in fatti: convitti per i giovani, ospedali per i malati, scuole per i giovani, cortili per i ragazzi. A volte tettoie improvvisate, a volte rifugi contestati dai soliti benpensanti, a volte sogni svaniti. Non importa. Conta, invece, che le tracce e le impronte della solidarietà non sono evaporate al sole. Sono il """"valore aggiunto"""" di Torino e del Piemonte. Ho raccontato le loro storie perché i loro slanci, la generosità, la bontà sono diventati altre storie, altra solidarietà, altra accoglienza che nessuna crisi riuscirà a cancellare."" -
Spartiti delle montagne. Copertine di musica. Ediz. italiano e inglese
Il volume documenta un ampio percorso di musica e di immagini: le Alpi e i monti lontani; i Poli e i vulcani; lo sci e l'alpinismo; la difesa della patria e le gioie alpestri. Una storia che si può scoprire con un lungo viaggio, nell'Ottocento e nel Novecento, attraverso le pagine del libro. Per la loro bellezza, ricchezza di forme e varietà di colori, ad una prima occhiata le illustrazioni di questo libro non sembrano appartenere a spartiti musicali. Come le locandine, anche le copertine illustrate degli spartiti avevano il compito di attirare l'occhio del potenziale acquirente e incantarlo. Ma in questo caso la funzione dell'illustrazione va ben oltre: in essa è anticipato il senso del brano che seguirà. -
Erbe delle valli Alpine. Alla scoperta di 260 piante commestibili
Sono tante le persone che si avventurano in passeggiate ed escursioni nelle nostre valli alpine. Molti sicuramente desidererebbero conoscere meglio la natura che li circonda, le varie piante che incontrano. Questo libro fa sicuramente al caso loro. Una raccolta di nozioni su 260 piante spontanee: come riconoscerle, come talvolta poterle utilizzare; il tutto arricchito da informazioni e curiosità. -
I grandi spazi delle Alpi. Vol. 8: Dolomiti orientali, Alpi Carniche e Giulie Tauri.
A caccia di immagini inedite e spettacolari, alpinisti e fotografi di fama internazionale hanno percorso valli e scalato vette con l'unico obiettivo di immergere il lettore nella grandiosità degli spazi alpini. Un apparato iconografico con immagini, sia estive che invernali, che si aprono fino a tre o quattro pagine unite ai commenti ed alle descrizioni dei luoghi raggiunti. -
Ai rifugi in mountain bike. 50 escursioni in Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta
50 escursioni in Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta alla conquista di spettacolari rifugi da raggiungere in sella alla propria mountain bike. Luoghi suggestivi dove fermarsi per divertenti pause relax o pranzare con prodotti tipici. Itinerari completi di fotografie, descrizioni dettagliate dei percorsi con dislivelli e tempi di percorrenza, corredati da carte topografiche dell'Istituto Geografico Centrale. Contiene i numeri telefonici ed indirizzi mail dei rifugi. -
I cieli della Valle d'Aosta. Tra scienza, folclore e tradizione
Questo libro vuole dimostrare che, in Valle d'Aosta, il cielo e la terra si incontrano. La Valle è sempre stata meta vagheggiata, fin dai tempi più antichi, per i più importanti passi europei, per i numerosi e pregiati minerali, per le alte cime ove si pensava risiedessero le divinità. Il ritrovamento di sorprendenti siti archeologici - dagli allineamenti puntati verso il cielo, come magici riferimenti di una cultura astrale, in parte perduta - esalta il legame tra la Valle d'Aosta e il cosmo. Inoltre, non si può evitare di notare come sia ancora presente una forte tradizione orale, in buona parte astronomica, legata alla vita contadina. Infine il libro vuole essere un invito a osservare la volta stellata, al fine di evitare che si perda il nostro millenario legame con il firmamento e che il nostro cielo diventi un ""cielo perduto""""."" -
Carnevale re d'Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d'inverno
Nel colmo dell'inverno, quando la natura riposa nella morsa del gelo, le campagne europee vengono percorse da una miriade di compagnie mascherate, chiassose, beneauguranti e buffonesche, satelliti orbitanti di quel misterioso pianeta che è il carnevale. In tutto il continente, nonostante la sua grande varietà di lingue, nazionalità e religioni, queste mascherate rivelano sorprendenti somiglianze non solo nei personaggi, nei costumi e nella forma delle azioni rituali, ma anche nella struttura della messa in scena, che vede un susseguirsi ordinato di fasi distinte, dai diavoleri d'esordio di personaggi selvatici e paurosi, alla conduzione di riti augurali composti e calibrati, fino alle comiche finali: come se comunità lontanissime, sparpagliate ai quattro angoli del continente, continuassero da secoli ad attenersi a uno stesso copione, a una medesima antica liturgia. Nove anni di ricerca hanno permesso di lanciare su questi fatti uno sguardo nuovo, e di immaginare un'Europa che, nei fondamenti della sua antica religione agraria, si può pensare ancora unita. -
Il tempo della memoria. Giorni e mesi nella tradizione in Piemonte
Singolare itinerario attraverso tradizioni ed usanze piemontesi legate al trascorrere delle stagioni, ai ritmi del tempo metereologico. Raccontato con affetto, talvolta con garbata ironia, tutto un mondo di cultura popolare in cui si intrecciano detti, proverbi, aneddoti, personaggi. Perché i più anziani ricordino, perché i giovani si riconoscano in una ""piemontesità"""" spontanea e autentica, intrisa di antiche sapienze, d'un inconfondibile senso della vita e dei suoi valori più veri."" -
Il Toro che vorrei
Tutti gli amanti del calcio hanno la loro squadra ideale. L'hanno sognata da bambini per le partite al Campetto, l'hanno scritta in qualche diario in gioventù, l'hanno realizzata nei vari tornei di fantacalcio. Don Aldo Rabino e Beppe Gandolfo, entrambi tifosissimi granata, la costruiscono in questo libro. E quella squadra è il Torino, o meglio ""Il Toro che vorrei"""". Il sacerdote, padre spirituale della squadra granata da oltre quarantatre anni e il giornalista che, all'incirca per lo stesso periodo, ha seguito le sorti del Toro un po' per professione un po' per tifo, prendono in esame il Torino reparto per reparto (dalla difesa all'attacco, dai presidenti agli allenatori, dai dirigenti ai tifosi) per tracciare la formazione e la società ideali. Non la squadra che vincerebbe ovunque - impresa impossibile per chiunque e in particolare per i colori granata - ma quella che meglio incarnerebbe il DNA del Toro. Un viaggio nel passato ma con gli occhi rivolti al domani. Come paravano Lido Vieri e il """"giaguaro"""" Castellini, quanto correva sulla fascia Natalino Fossati e quanto incide in difesa capitan Glik; le finte di Claudio Sala, le punizioni di Leo Junior, l'eleganza di Zaccarelli e la grinta di capitan Mazzola. Il fiuto del gol di Pulici e le scorribande di Meroni. E poi i presidenti, gli allenatori, i dirigenti, i tifosi famosi e quelli anonimi. Presentazione di Emiliano Mondonico."" -
Collezionisti di montagne. Museo Nazionale della Montagna a Torino dal 1874. Ediz. italiana e inglese
Oltre alle vetrine dell'Area Espositiva, ai tavoli per la consultazione e alle scaffalature dell'Area Documentazione, alle sale per le riunioni dell'Area Incontri, ai box dei depositi, c'è di più. È la storia, l'attività, le scelte che hanno portato alla costituzione e all'evoluzione della Vedetta Alpina, del Museo Alpino, del Museo Nazionale della Montagna, fino all'odierno Sistema museale. Una vicenda e un lavoro iniziati nel 1874 che, in fasi successive, si sono rinnovati fino ad oggi, guardando al futuro. 140 anni vissuti per la documentazione e la conservazione della cultura delle montagne: dalle Alpi ai rilievi di tutto il mondo. Il settimo dei volumi è dedicato interamente al Museo Nazionale della Montagna ""Duca degli Abruzzi"""" del CAI-Torino. Collezionisti di montagne non è solo uno slogan. È un messaggio che si può scoprire attraverso i momenti più significativi di un lungo viaggio nel tempo, iniziato nell'ultimo quarto dell'Ottocento, riletto attraverso le pagine del libro.""