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Hammurabi di Babilonia
Hammurabi, re di Babilonia, è noto al grande pubblico grazie alla scoperta, casuale, del suo Codice di leggi. Grazie al recente e considerevole afflusso di nuove informazioni, l'autore di questo saggio - Professore di Storia Antica del Vicino Oriente all'Università della Sorbona (Parigi I) - rivisita la storia del celebre imperatore, proponendo una sintesi degli studi comparsi negli ultimi vent'anni, e aggiornando il lettore sulle nuove e sorprendenti scoperte. -
Il principe ermafrodito
Giustiziato dalle guardie pontificie a causa del suo spirito eversivo, Ferrante Pallavicino svelò, nelle sue opere vivaci e spregiudicate, le imposture della religione e della politica. Anche in questo suo romanzo, ""Il principe ermafrodito"""" (1640), Pallavicino dà origine ad una storia paradossale di travestimenti, sdoppiamenti, peripezie d'amore, audaci stratagemmi e beffe delle regole imposte, per giungere al colpo di scena finale."" -
Il manoscritto perduto del «Voyage de Charlemagne». Il codice Royal 16EVIII della British Library
Nel 1879 un codice estremamente prezioso, appartenente alla collezione dei re d’Inghilterra, scompare misteriosamente dalla Sala di Lettura del British Museum. Il manoscritto, finemente miniato, è l’unico testimone del poema anglo-normanno del Viaggio di Carlo Magno in Oriente. A lungo i filologi si sono interrogati sulle reali circostanze della scomparsa del manoscritto. La studiosa Carla Rossi, dopo sei anni di difficoltose ricerche e indagini, riesce finalmente a far luce, grazie al fortuito ritrovamento di una lettera negli Archivi del Museo britannico, su quanto realmente accadde quel sabato 7 giugno 1879 presso il British Museum e sull’ultima persona che consultò il codice: un giovane prussiano. Dietro ad un furto apparentemente comune, si disvela cosí uno scenario di intrighi e macchinazioni politiche. -
Titanomachia di Esiodo
La Titanomachia di Esiodo è stata scritta da Leopardi nella primavera del 1817, all'età di diciannove anni. Si tratta della traduzione del celebre episodio della Teogonia esiodea, un volgarizzamento in 72 endecasillabi sciolti segnato da scelte lessicali e di stile che non di rado anticipano la futura poesia maggiore. -
Le poesie
Limitandosi troppo spesso alla lettura degli Inni Sacri e delle Odi Civili, gli italiani hanno preso a considerare il Manzoni come un’icona di pensosità seriosa, moderata, appagata e risolta; mentre qui non solo affiora, ma si esalta una personalità umorale, delicatamente contraddittoria rispetto anche a quanto il Manzoni stesso abbia voluto offrire della sua figura pubblica, pronta alla parodia – anche di se stesso – come alla stoccata. -
Libro delle figurazioni ideali
Il presente volume è la raccolta poetica d'esordio di Gian Pietro Lucini (1867-1914), uno dei pochi poeti italiani che, tra Ottocento e Novecento, sia stato capace di proporsi in una prospettiva europea. -
Pirandello
Autore inquietante e problematico di perenne attualità, Luigi Pirandello (Agrigento 1867-Roma 1936) affrontò l’inafferrabilità e incertezza della realtà quotidiana attraverso temi, personaggi e ambienti dei più svariati con una carica innovativa senza precedenti, riscuotendo successo e popolarità soprattutto grazie al pubblico comune, lontano dalle discussioni critiche dei contemporanei. Marziano Guglielminetti, maestro degli studi italianistici contemporanei, abbandonando concezioni critiche ormai desuete (marxiste, storico-sociologiche, psicoanalitiche, ecc.) indaga nella vita e nell’opera di Pirandello, narratore, umorista e drammaturgo, avvalendosi dei documenti epistolari e diaristici resi noti negli ultimi anni, ma anche, e soprattutto, delle parole e vicende dei suoi personaggi. Dai romanzi più noti, come Il fu Mattia Pascal o Uno nessuno centomila, ai suoi capolavori del teatro (i «grotteschi», nonché Sei personaggi in cerca d’autore, I Giganti della montagna, ecc.) senza dimenticare i racconti delle Novelle per un anno (divise in veristiche, umoristiche e “surreali”), ogni opera trova ampia trattazione, “scandagliata” nel suo intreccio, nelle riflessioni in essa contenute, nella tipologia dei suoi protagonisti, nonché nelle scelte linguistiche ed espressive che mai si rivelano superficiali o casuali, secondo una letterarietà volutamente “disattenta” alla forma estetica in favore di soluzioni di tipo espressionistico.Ne emerge un ritratto esauriente e brillante, in cui il percorso artistico e umano dello scrittore è osservato attraverso la lente di una produzione letteraria che rivela una creatività e una libertà sempre feconde, nei riguardi della cultura fascista dominante, nei confronti della psicanalisi e di ogni facile filosofia dell’esistenza. -
La Tina
La Tina costituisce uno dei testi più rappresentativi della poesia erotica del Seicento. Il contenuto dei sonetti, indirizzati da Nencio a Tina, è condito di allusioni erotiche, nascoste sotto il riferimento alla modesta realtà contadina dell’epoca, da cui emerge in particolare l’ossessiva predilezione per i rapporti contro natura e l’insaziabile appetito sessuale della destinataria della raccolta. L’opera è composta da cinquantaquattro sonetti rusticali accuratamente commentati; completano il volume introduzione, nota al testo, apparato e indici (dei nomi, delle voci annotate, dei capoversi). -
Manzoni. Religione e romanzo
Il volume recupera e aggiorna diversi spunti critici disse-minati dall’Autore in precedenti corsi universitari. Qui l’attenzione si focalizza sul tema ben noto della religione nei Promessi Sposi, con l’obiettivo però di metterne a fuoco aspetti inediti, poco noti, quando non addirittura equivocati. Ne risulta un volume per molti versi sorprendente: quello che ci si presenta è un Manzoni quasi ammaliato, o comunque tentato, dalla forza del Male, di cui si avverte l’arcana fascinazione, esorcizzata proprio attraverso la sua descrizione romanzesca. A livello letterario, questo si traduce spesso in una discreta, ma indubitabile influenza sull’Autore del romanzo nero, o gotico, allora assai fiorente. -
Sulle orme degli dei greci
I libri sulla Grecia antica lasciano troppo spesso una certa frustrazione nel lettore, il quale, in cerca del fascino spirituale di un mondo e di una cultura misteriosa e seducente, finisce con il venire sommerso da una quantità di informazioni che non soddisfano le curiosità originarie. Il libro di Pierre Lévêque è invece un invito ad aprirsi all’avventura di un mondo nuovo. Dopo aver fornito le essenziali coordinate storiche, Lévêque accompagna il lettore attraverso la Grecia delle origini: i palazzi dei primi re sospesi tra mitologia e storia (Cnosso, Argo, Tirinto, Micene), le città che divennero luminosi esempi dello splendore della grecità (Atene, Sparta, Corinto), i santuari più importanti (Olimpia, Delfi, Eleusi, Epidauro, Delo) e quelli minori (Istmia, Nemea, Brauro, Oropo), la magica geometria del teatro di Epidauro. -
Manualetto di campagna elettorale (Commentariolum petitionis). Testo latino a fronte
È il 63 a.C., e Marco Tullio Cicerone, homo novus, è candidato al consolato. Concorrenti sono, con altri, Gaio Antonio Ibrida e Lucio Sergio Catilina. È probabilmente in questo contesto che il fratello minore Quinto scrive il Commentariolum petitionis, un vero e proprio “vademecum elettorale” che prescrive all’illustre oratore una serie di norme di comportamento mirate a creare le condizioni per la non facile elezione. Marco Tullio fu eletto console. A distanza di piú di venti secoli, questa testimonianza offre uno sconcertante confronto tra le tecniche di conquista del consenso praticate nell’antica Roma e quelle in uso oggi. -
Postille all'elenco di tipografi e calcografi italiani dal secolo XV al XVIII di Francesco Novati
Il presente lavoro integra e accorpa lo studio, unico e originale, di Francesco Novati, il quale per primo dedicò attenzione ai luoghi, ai tempi di attività ed ai nomi degli stampatori di “libretti”, di fogli volanti, di vignette e di opuscoletti dal carattere sacro e profano. Questo materiale, destinato ad un pubblico popolare, veniva di frequente commissionato ai tipografi da poveri cantastorie, i quali poi lo diffondevano nelle piazze durante le loro esibizioni per ricavarne un magro guadagno. L’analisi del Novati, qui ripresa e aggiornata, non presenta solo uno scenario mai prima considerato dell’industria tipografica, ma indaga anche la società e la vita “culturale” del popolo italiano, prima dell’avvento dei media di massa. -
La dignità e la miseria dell'uomo nel pensiero europeo. Atti del Convegno internazionale (Madrid, 20-22 maggio 2004). Ediz. italiana e spagnola
La speculazione occidentale ha nei secoli certamente avvicinato e sovrapposto questi due concetti, rendendoli, in questo accostamento, temi ""di moda"""" e """"classici"""" del dibattito culturale, politico, etico e religioso; con il rischio, non sempre evitato, di banalizzare e rendere vuote ipocrisie questi due termini altrimenti tanto significativi. Nella sua aspirazione a far riflettere, nella sua mancanza di risposte univoche, la presente raccolta si propone di offrire una panoramica il più possibile ampia di una questione che investe discipline come la letteratura, la storia, la filosofia, il diritto, senza nessun tentativo di edulcorazione e linearità, ma anzi facendo emergere a tutto tondo l'ambiguità, la relatività, la doppia faccia, dell'essere umano e dei concetti che lo rappresentano."" -
Foscolo
L’autore fa luce sulle zone meno conosciute e indagate di un’opera assai vasta e articolata, proponendosi di liberare il carattere di Foscolo da luoghi comuni e stereotipi che da sempre lo hanno accompagnato. -
Il Foro romano. Vita nel cuore di Roma
Riscoprire il Foro Romano significa giungere nel cuore del più grande Impero della storia, quello della Roma dei Cesari, la Roma multietnica e multiculturale dell’età repubblicana. Attraverso vere e proprie istantanee dell’epoca, l’autore narra le vicende di personaggi illustri come Cicerone, Catone o Cesare, come pure degli anonimi uomini di strada, e fa sì che le storie dei singoli concorrano a dare significato e a raccontare la grande storia, affinché il più minuto frammento dia luce all’intero mosaico e si scovi, “pezzetto per pezzetto, nella nuova Roma, l’antica”. -
D'Annunzio e i Savoia
Parecchi e di varia natura sono stati gli incontri di persona e soprattutto epistolari di Gabriele D’Annunzio con i Savoia: il re Vittorio Emanuele III, il principe ereditario Umberto, il duca Emanuele Filiberto d’Aosta. Tralasciando quelli protocollari e di circostanza, quale la consegna della Croce dell’Ordine Militare di Savoia al fronte, due furono gli incontri significativi tra il poeta e il re: nel maggio 1915 alla vigilia della prima guerra mondiale e nel 1919 durante la crisi politica che precedette l’impresa fiumana. Importanti gli incontri con il duca d’Aosta: militari prima, camerateschi poi, infine amichevoli. In particolare, tra il giugno e l’ottobre 1919, in una lettera inedita del poeta al duca si parlò di una marcia su Roma con la complicità sottintesa di Emanuele Filiberto pronto a sostituire sul trono il cugino Vittorio Emanuele. -
Il marchese de Sade
A partire dalle nobili ascendenze della famiglia de Sade (impreziosite – ironia della sorte – con la Laura di Noves celebrata dal Petrarca), Janin sviluppa il dato biografico del Marchese, la sua precoce dedizione alla depravazione fino ai processi che lo incriminarono per immoralità e, infine, alla morte. Le varie digressioni contenute nel testo rafforzano, con esempi e divagazioni letterarie, l’intento dell’autore di rappresentare (in modo personalissimo) la parabola di un’esistenza rosa dal vizio. Infine, ad integrazione delle vicende narrate da Janin, un’appendice di Paul Jacob rende la verità sui due processi criminali subiti da de Sade. -
Gli Epigrammi di Marziale
La sapida e talvolta piccante produzione epigrammatica di Marco Valerio Marziale proposta ai lettori moderni nella brillante traduzione in versi di Pio Magenta. Sappiamo che l'ombra dello scandalo disturbava già nei tempi antichi l'approccio all'opera di Marziale, farcita di termini espliciti e allusioni oscene da capo a coda. Nessun altro genere più della satira, oltretutto, irritava i canoni etici ed estetici in auge all'epoca della traduzione del barone Magenta (1771-1844). Aggirando sapientemente gli ostacoli delle oscenità con soluzioni abili ed eleganti, Magenta traduttore non soffre complessi di inferiorità neppure rispetto al modello originale, offrendo l'opera di Marziale a platee nuove e allargate. -
Mostri e prodigi dell'epoca della riforma
I fatti straordinari e i portenti più spaventosi hanno sempre trovato spazio nelle cronache o in opere di filosofia e storia naturale, ma nel XVI secolo, e in particolare all'epoca della Riforma, si assiste a una proliferazione di libri di prodigi, cataloghi di portenti, storie della mostruosità. Ingente è la produzione a stampa di libri, foglietti, pamphlets, opuscoli e pagellae con xilografie che riproducono, descrivono, interpretano e diffondono i prodigi più insoliti e spaventosi. In queste pagine l'autrice, fine conoscitrice della letteratura cinque-seicentesca, ripercorre le varie tappe che hanno portato alla codificazione di un vero e proprio genere letterario, riconoscibile e ben caratterizzato: il liber prodigiorum. Largo spazio è dedicato alla emblematica figura di Lutero e alla produzione letteraria che ruota intorno al riformatore. -
Espatriata. Da Torino a Honolulu
Il racconto di un matrimonio misto e di un viaggio incredibile. Il diario di Mantea, giovane nobildonna italiana che segue l'affascinante sposo straniero sino alle Hawai, per scoprirne la ristretta mentalità maschilista. Catapultata da un'agiata e tranquilla esistenza torinese in un mondo così diverso da trascendere ogni sforzo della sua immaginazione Mantea (Gina Sobrero), in seguito alle nozze con un affascinante giovane hawaiiano, Robert William Wilcox, si ritrovò all'improvviso ""espatriata"""". Sullo sfondo esotico del viaggio nel remoto arcipelago del Pacifico l'autrice ricostruisce i parametri della relazione di una coppia interrazziale tardo-ottocentesca composta da un marito legato ad una concezione riduttiva delle capacità intellettuali delle donne e da una moglie colta quanto basta per nutrire un forte disagio e impeti di ribellione. Con l'originale pseudonimo di Mantea, la baronessa piemontese Gina Sobrero conobbe un momento di popolarità a partire dall'ultima decade dell'800, sia come scrittrice sia come giornalista.""