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Materiali in gioco. Contesti, allestimenti, ricerche
Le ricerche ci dicono quanto sia importante offrire ai bambini contesti d’apprendimento non banali o stereotipati; un ruolo cruciale, in questo processo, lo svolge l’attenzione alla qualità dei materiali e alla progettazione di spazi e ambienti educativi innovativi. Le competenze dei bambini sono sostenute non solo da un adulto che agisce direttamente attraverso la relazione educativa, ma anche indirettamente attraverso una regia che vede nell’organizzazione degli spazi e nella scelta dei materiali un nodo fondamentale. Ogni materiale esprime una propria fisicità ed espressività, ma il significato dell’incontro con esso nasce dall’insieme, dalla relazione, dalla connessione tra le parti e dalla “messa in scena”. -
Professione educativa e documentazione. L'educatore che scrive: un professionista riflessivo nel contesto della pratica
Il volume raccoglie contributi e riflessioni sul tema della documentazione negli spazi e nei contesti professionali che vedono protagonisti educatrici, bambini e famiglie, nelle tre direzioni del rapporto scrittura-documentazione-apprendimento, delle forme e dei momenti di documentazione educativa e dell'atto di documentare per leggere l'azione educativa. Il tema è stato affrontato presentando modelli teorici e percorsi realizzati in nidi e scuole dell'infanzia da maestre e educatrici che hanno collocato tali esperienze in un quadro di azione e riflessione dei singoli e del gruppo. Il racconto delle pratiche e la contestualizzazione in un orizzonte condiviso dalla comunità di pratica e da chi si occupa di tematiche educative rendono il testo un utile strumento per chi è interessato al tema della documentazione intesa nella sua accezione di riflessione e di crescita personale e professionale. -
Dare valore alle competenze. La valutazione al nido e alla scuola dell'infanzia
In che senso è giusto affrontare oggi il tema della valutazione delle competenze nei servizi zero-sei anni? La valutazione delle competenze è un tema molto contemporaneo al centro di un dibattito internazionale sul curricolo educativo, che deve riconquistare un ruolo-chiave nel progetto pedagogico anche del nido e della scuola dell'infanzia. Questa pubblicazione affronta il tema della valutazione delle competenze come segno di impegno e responsabilità verso i bambini e le insegnanti, per essere solidali con i loro processi d'apprendimento e con un'idea di educazione di qualità. L'obiettivo è infatti è quello di dare valore alle tante competenze in gioco nei processi d'apprendimento di adulti e bambini e bambine. Il processo di valutazione restituisce la complessità delle azioni osservative, documentative e interpretative e assume quindi, a tutti i livelli e per tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo (bambini e bambine, insegnanti, famiglie), una preminente azione formativa d'accompagnamento dei processi d'apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.rnUn libro che offre spunti di riflessione a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al tema della valutazione da una prospettiva socio-costruttivista, nella convinzione che essa possa rappresentare una grande opportunità di evoluzione per il sistema educativo prescolare zero-sei anni con il coraggio della sperimentazione nell'orizzonte del metodo e del dialogo -
Lavoro sociale e migrazioni. Il ruolo delle reti dei servizi
Gli ultimi decenni hanno registrato l’arrivo nelle nostre comunità dei migranti, fenomeno connesso al collasso geopolitico generato soprattutto dalle profonde ingiustizie sociali ed economiche. Tale presenza ha prodotto nella società due reazioni contrapposte: una di rifiuto ‒ usato ed enfatizzato da alcuni partiti politici ‒ e una d’accoglienza. Una società si misura sulla base dello sviluppo economico-sociale conseguito e dalle innovazioni prodotte, ma soprattutto dal suo livello d’umanità, dalla sua capacità di convertire l’hostis in un hospes, il nemico in un ospite. Il lavoro sociale, che si pone l’obiettivo d’attivare la società per risolvere specifici problemi della comunità, ha il compito di favorire questo passaggio, nella consapevolezza che l’integrazione delle diversità favorisce la coesione sociale e ne promuove le dimensioni valoriali. Il fenomeno migratorio è certamente articolato, ha richiesto e richiede un arricchimento sia dell’apparato teorico sia della metodologia del servizio sociale che consenta d’attrezzare adeguatamente la formazione universitaria dei futuri assistenti sociali (ma non solo). Nel volume si è ampliato lo sguardo per capire come un servizio, composto da operatori dell’area sociale, educativa e sanitaria, possa attrezzarsi per rispondere a un’utenza straniera diversificata. -
Con parole di foglie e fiori. Bambini nella natura
Il volume inaugura ""Educazione e Natura"""", la prima collana che in Italia si dedica al rapporto tra i processi formativi e l'ambiente, tema di frontiera e di grande impatto culturale.rnIl testo restituisce gli esiti di un percorso che nasce da un costante dialogo tra teoria e prassi, tra i saperi elaborati a livello accademico e quelli prodotti all'interno dei servizi educativi nella comune ricerca, attraverso un pensare riflessivo, di una nuova cultura ecologica e di una nuova idea di educazione.rnLa prima parte del libro rappresenta il quadro di riferimento teorico con il quale il testo dialoga: esso risponde a una visione che vede l'educazione ambientale come un percorso avente come obiettivo quello di riconnettere natura e uomo, allontanando quest'ultimo da un'ideologia improntata al dominio e alla prevaricazione e favorendo invece una relazione che sappia essere pensosa e riflessiva.rnLa seconda parte è sostanzialmente una raccolta di esperienze realizzate all'interno di una ventina d'istituzioni educative appartenenti alla rete del sistema pubblico-privato 0-6 del Distretto di Correggio (Re), rese visibili grazie alla voce e al contributo degli adulti che, insieme ai bambini, ne hanno tracciato i sentieri.rnLa terza e ultima parte costituisce un ulteriore livello di rilettura: essa rappresenta la connessione tra stralci di documentazioni prodotte dai servizi e alcuni nodi concettuali che, alimentando l'intreccio teorico-prassico, offre nuove opportunità d'apprendimento per gli operatori coinvolti nel percorso, ma anche per coloro che intendono rivisitare, secondo una nuova prospettiva, l'identità stessa dei propri progetti educativi."" -
Documentare le progettualità nei servizi e nelle scuole dell'infanzia
Il volume ‒ che viene qui presentato in una seconda edizione, revisionata per l’apparato iconografico e in alcuni punti del testo ‒ approfondisce il tema della documentazione delle diverse esperienze progettuali presenti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Partendo da un quadro teorico che tenta di evidenziare e sostenere l’intrinseco legame tra progettazione e documentazione e che per scelta colloca la pratica documentativa in una dimensione di intenzionalità e di attribuzione di significato al fare quotidiano di adulti e bambini, si passa a un’ulteriore sezione che presenta e propone concretamente le fasi che costituiscono un processo di documentazione. Il lettore viene accompagnato nei diversi step che fanno sì che la documentazione divenga una strategia di comunicazione e presentazione dei progetti svolti ma costituisca soprattutto un momento di formazione e riflessione su quanto fatto. Il testo si arricchisce poi di una sezione dedicata alla presentazione di materiali e strumenti documentativi, elaborati in differenti servizi educativi. La terza parte del testo presenta, infine, alcune possibili declinazioni e rilanci relativi all’assumere la pratica documentativa come costante stile di lavoro e opportunità per costruire memoria e cultura all’interno dei servizi per l’infanzia. -
Segnali di vita. Diario di bordo dalla scuola. Pratiche educative nella Patagonia argentina
Dove “vive” una scuola? Quali segnali ci indicano la capacità di ospitare, costruire pensiero, renderlo poetico e politico, in una comunità fatta di differenze, incontri e casualità? È possibile abitare l'incertezza, far tesoro dell'imprevisto, esporsi, vivere in una corrente fluida d'idee in cui ogni situazione trovi la propria soluzione, singolare e creativa, distinta per ciascun/a bambino/a, per ciascuna famiglia e comunità? ""Segnali di vita"""" dà conto di varie esperienze realizzate dal gruppo di lavoro di una scuola della Provincia di Chubut, nella Patagonia argentina. Una sorta di laboratorio in cui le regole della scuola, i saperi accreditati, l'inerzia delle routine si confrontano insistentemente con nuovi sguardi in grado di generare trasformazioni libere e amorose. Il libro ci presenta personaggi vivi, scene che sfidano ciò che è contenuto nella cassetta del possibile dal punto di vista scolastico, storie che oltrepassano i limiti del curriculum, dell'integrazione e del rispetto per la diversità intesi come prescrizioni. E postulano tra i propri fini la felicità e il pensiero. Un libro rivolto a chi si occupa quotidianamente della crescita educativa e culturale di bambine e bambini in situazioni complesse, in un mondo di differenze."" -
Educazione naturale nei servizi e nelle scuole dell'infanzia
Il giardino di una scuola non è un’appendice agli spazi interni, ma è un luogo complementare e assolutamente necessario in cui i bambini si sperimentano, esplorano e conducono ricerche personali. Esso risponde a un bisogno primario e ancestrale che da sempre colloca l’uomo in rapporto con la natura; negli ultimi tempi, con insistenza, si parla di deficit da contatto e relazione con essa e si vanno costruendo progetti ed esperienze che, nel porre i bambini in relazione con gli elementi naturali, fanno di questi momenti occasioni speciali e particolari. Il volume ‒ che viene qui presentato in una seconda edizione ‒, esplicitando un’idea di possibile pedagogia della natura e affrontando il bisogno di educazione naturale, si propone di considerare alcune esperienze di vita, gioco e apprendimento all’aperto condotte in servizi per l’infanzia 0/6 anni, per affrontare poi, in chiave formativa, questioni che attraversano i pensieri degli insegnanti, i quali molto spesso vivono resistenze e timori nell’approcciare la tematica. “Rischio” non sempre deve far rima con “paura”. Ecco allora che termini quali “ordine”, “disordine”, “pulizia”, “sicurezza”, “divieto” e “rischio” possono essere rideclinati per divenire parole-chiave che sostengono e arricchiscono le numerose e diverse progettualità quotidiane. -
Orizzonti linguistici e pedagogici per l'insegnamento. Il bilinguismo a scuola
Il testo intende offrire a educatori, educatrici e insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, con il delicato compito educativo che è affidato loro, uno strumento che li aiuti a comprendere meglio, valorizzare e non disperdere il bilinguismo dei loro alunni, che costituisce una risorsa e una ricchezza cognitiva, culturale e sociale. La prima parte introduce agli aspetti principali delle problematiche inerenti al bilinguismo, per inquadrare che cosa può fare la scuola per preservare le lingue originarie dei bambini non italofoni e per sviluppare negli alunni le competenze in italiano come L2, mentre nella seconda parte – che focalizza l'importanza pedagogica di educare all'interculturalità – si considera l'importanza dell'agire in modo accogliente nei servizi educativi della prima infanzia. Chiudono il volume alcune proposte didattiche, per apprendere la lingua italiana e precocemente le lingue straniere attraverso il linguaggio teatrale. -
Sperimentando lo zero-sei. Ricerca e formazione a Parma
Con il decreto legislativo n. 65/2017 si è istituito il sistema integrato di educazione e d’istruzione dalla nascita sino a sei anni e si «promuove la continuità del percorso educativo sostenendo lo sviluppo delle bambine e dei bambini in un processo unitario, in cui le diverse articolazioni del sistema integrato […] collaborano attraverso attività di progettazione, di coordinamento e di formazione comuni». La sperimentazione di due servizi educativi zero-sei anni avviata dal Comune di Parma nel 2015 in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca s’inserisce nel cambiamento culturale e pedagogico che il decreto sostiene e promuove. Nel testo si presenta, attraverso l’intreccio e il dialogo tra gli educatori e gli insegnanti, i coordinatori pedagogici e i ricercatori, il lavoro di “ricerca formazione” realizzato nei due Nido-scuola, i temi e le questioni emerse e trattate in vista della costruzione di un curricolo educativo zero-sei anni, integrato e plurale. -
Il digital storytelling nella scuola dell'infanzia. Contesti, linguaggi e competenze
Lo sviluppo della media literacy oggi è ritenuto una componente imprescindibile dei curricoli più avanzati e il digital storytelling costituisce una metodologia e un approccio per il potenziamento delle competenze digitali nei bambini. Il libro intende offrire spunti di riflessione e un inquadramento teorico per capire che cosa sia e come si possa utilizzare il digital storytelling per accrescere i processi d’apprendimento dei bambini alla scuola dell’infanzia, promuovendo la cultura della media education. Sono molte le domande a cui il volume tenta di rispondere e tra esse le principali sono: quali sono le potenzialità cognitive della narrrazione digitale? quali competenze abilita? quali modelli formativi sono necessari per sostenere gli educatori/insegnanti nell’utilizzo del digital storytelling? Questa pubblicazione vuole quindi essere un punto di partenza rivolto a insegnanti, pedagogisti e studenti per un approfondimento sul tema che si propone con una modalità nuova: tesi teoriche con spunti di didattiche che rimandano alla possibilità di approfondimenti e aggiornamenti online. -
Il valore delle differenze. Tra teorie e pratiche educative
In una società come quella contemporanea ‒ in cui lo sguardo verso gli altri è spesso caratterizzato da pregiudizi e stereotipi ‒ educare a conoscere, comprendere, rispettare e valorizzare le differenze è diventato un compito indispensabile per continuare a tutelare il valore della persona e i princìpi della convivenza civile. Attraverso una prospettiva pedagogica e interdisciplinare, questo libro intende abbracciare, in un unico sguardo, l’intero campo delle differenze: sociali, culturali, di genere, lingua, religione, salute, condizioni personali. Frutto del lavoro congiunto e concorde di diversi studiosi, il volume predispone, nella prima parte, un quadro teorico che spiega le ragioni sociali e culturali, lo sviluppo storico, i significati pedagogici e le direzioni etiche e formative dell’educazione alle differenze. Nella seconda parte, invece, illustra alcune possibilità operative, coerenti fra loro e con il quadro concettuale d’assieme, per fare educazione alle differenze nei contesti scolastici ed extrascolastici, affrontando i temi della convivenza interculturale, delle differenze di genere, del bullismo e dell’omofobia. Il tutto con metodologie innovative, in gran parte basate sull’uso di media pop, quali film, pubblicità, canzoni, video virali. -
Tra storia e storie. Rappresentazioni di genere
Malgrado i progressi delle ricerche in tema di storia delle donne e di gender studies, i libri di testo, i manuali scolastici, ma anche le narrazioni rivolte a bambini/e, adolescenti e giovani adulti, continuano a veicolare stereotipi storicamente sedimentati e ardui da superare, incarnati come sono in modelli (culturali e educativi) femminili, ma anche e soprattutto maschili, come quelli presentati anche in chiave comparativa nelle fonti analizzate nel volume, che si rivelano pericolosamente arretrati o svincolati dalla complessità del reale. -
Un nido di persone. Costruire benessere per adulti e bambini
Il volume nasce dalla riflessione sull’organizzazione attuale dei servizi per la prima infanzia, nell’intento di garantire il benessere dei bambini e degli adulti che se ne prendono cura. L’innesco sta nel ripensamento dei suggerimenti psicopedagogici di Elinor Goldschmied, integrati con quelli di altri pionieri dell’educazione infantile (Montessori, Pikler, Dolto e Malaguzzi). La prima parte discute in ottica multidisciplinare il significato attuale della sfida della flessibilità nei servizi, che interpella non solo educatori e genitori ma anche le politiche sociali, offrendo spunti di lettura comparativa in chiave europea e di attenzione alle attuali pratiche di work-life balance. La seconda parte è dedicata alla presentazione dei criteri ispiratori di due servizi aziendali (il nido dell’Università e quello della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento), in cui si è cercato di declinare in chiave operativa le indicazioni teoriche della teoria dell’attaccamento. -
Il secolo del bambino. Nuova ediz.
A quasi centoventi anni dalla sua comparsa nel 1900, viene ripubblicato in Italia il volume di Ellen Key, uscito per la prima volta nel nostro Paese nel 1906, col titolo ""Il secolo dei fanciulli"""", a cui seguì la ristampa nel 1921, sempre presso Bocca. Il libro, che rese celebre la scrittrice svedese, esce adesso in una nuova edizione, con un titolo più fedele a quello originale, """"Il secolo del bambino"""", grazie a una traduzione rivista e confrontata con la versione integrale. A corredo del testo viene qui presentata un’ampia documentazione, per lo più inedita, a testimonianza del clima di fervore e rinnovamento educativo che caratterizzò la cultura e la pedagogia europea agli inizi del secolo scorso. Dalle reti di relazioni intrattenute con personaggi come Edouard Claparède, Adolphe Ferrière, Rainer M. Rilke e altri ancora, ci si rende conto di quanto Ellen Key sia stata una pensatrice influente anche fuori dal Paese natale."" -
Il professionista dell'educazione. Tra teoria e pratica
Il volume è indirizzato a studenti universitari dell’area delle scienze dell’educazione e a coloro che lavorano o intendono lavorare in contesti educativi, formali e non formali, con persone di diverse fasce d’età e con bisogni di differente natura. Considerando lo scenario normativo che ha portato al riconoscimento giuridico delle figure dell’educatore e del pedagogista, il testo pone l’attenzione sulla complessità del lavoro educativo e sulle competenze che un professionista che opera in tale campo deve sviluppare in modo da intervenire nel contesto lavorativo con un atteggiamento scientifico. A tal fine si suggeriscono alcune strategie e strumenti che favoriscono la formazione di un professionista in grado di coniugare l’esperienza con le conoscenze teoriche. L’attività di tirocinio e la pratica continuativa della riflessione facilitano e promuovono lo sviluppo di un abito di pensiero che permette di tenere insieme (e di far interagire) teoria e pratica. -
Loris Malaguzzi. Una biografia pedagogica
Il libro indaga l’itinerario biografico del famoso pedagogista reggiano Loris Malaguzzi. Percorre, attraverso l’ammirazione e l’amicizia, la sua vita poliedrica: maestro, incursore nei mondi culturali, teatrali e artistici, personaggio con preoccupazioni politiche, giornalista, psicologo, pedagogista, ricercatore, direttore dei servizi educativi per l’infanzia, direttore di Zerosei e Bambini. La biografia attraversa cronologicamente l’infanzia e la giovinezza di Loris Malaguzzi, le sue prime esperienze pedagogiche successive alla Liberazione e alla nascita delle scuole autogestite, gli inizi in quelle municipali, l’amicizia con Gianni Rodari, il consolidamento dei progetti educativi, l’ideazione delle esposizioni “L’occhio se salta il muro” e “I cento linguaggi dei bambini” e mostra la sua tenacia intellettuale nel consolidamento di un’esperienza educativa, quella reggiana, rigorosa, piena d’immaginazione e creativa: un’esperienza che sogna e realizza nuove opportunità a partire dalla cultura dell’infanzia, visibile e possibile. -
Dal rischio all'opportunità. Esperienze di outdoor education nei servizi per l’infanzia e nella scuola primaria
Un viaggio a tappe fra esperienze di educazione all'aperto condotte, all'interno di servizi educativi per l'infanzia e di scuole primarie, a partire dal 2013, anno in cui il Comune di Bologna, insieme alla Fondazione Villa Ghigi e all'Università di Bologna, assume l'Outdoor Education come orientamento pedagogico. Il volume racconta come l'ambiente esterno alla scuola o al servizio educativo possa diventare spazio di apprendimento, di relazione e di cura educativa e propone una osservazione del cambiamento che ha attraversato i servizi zero-sei e le scuole primarie di differenti territori da molteplici punti di vista: la dimensione del corpo e del movimento, l'esplorazione dell'ambiente, la relazione con esso in una coreografia d'intrecci fra limiti e possibilità, l'espressione di sé nel rapporto con l'ambiente e nella relazione con i pari, la narrazione, il confronto con molteplici culture dello stare fuori e la partecipazione genitoriale. -
Microbio. Scienza, natura e pensiero ecologico
La naturale propensione alla scoperta dei bambini necessita di azioni e di contesti d’esperienza quotidiani che ne amplino le possibilità. Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia ci propongono a questo proposito, tra i campi d’esperienza, quello relativo alla “conoscenza del mondo”, ossia all’esplorazione, alla scoperta e alla prima sistematizzazione della conoscenza sul mondo della realtà naturale e artificiale, che ha come sistemi simbolici di riferimento tutti i domini della conoscenza scientifica. Diventa quindi importante che il curricolo della scuola dell’infanzia, e ancora prima quello del nido, s’interroghino su quali contesti, quali strategie e quali esperienze possano favorire l’avvicinamento dei bambini e delle bambine al pensiero scientifico, pensiero che poi – nel corso delle esperienze e dei percorsi scolastici – possa trovare occasioni di approfondimenti e rilanci all’interno delle specifiche discipline. Questa pubblicazione si offre a tutti coloro che vogliano comprendere come avvicinare i bambini e le bambine al pensiero scientifico ed ecologico fornendo un inquadramento teorico e metodologico e un’articolata serie di proposte didattiche per esplorare concetti scientifici. -
Giocare con niente. Esperienze autonome con oggetti e cose «impertinenti»
Una delle sfide educative odierne è relativa alla valorizzazione di quel particolare modo di giocare dei bambini che è sempre esistito, ma che con il tempo si è rarefatto: il gioco autonomo con le “cose da niente”. In questo volume si possono incontrare spunti pratici e riflessioni a partire dai “materiali non strutturati” da prendere così come sono: del quotidiano, di riciclo, scarti industriali, elementi naturali... Gli “oggetti a uso ludico”, se predisposti in modo stimolante, rappresentano una generosa fonte di giochi. “Giocare con niente” significa offrire l'occasione di esplorare, sperimentare, scoprire e ideare a partire da bisogni e desideri. Con semplicità e accuratezza. Quando i bambini “giocano con niente”, generano meraviglia con quel loro entrare nei segreti del mondo. È sorprendente che cosa riescano a inventarsi con tutto ciò che passa sotto il loro naso, le loro mani, i loro piedi... Soffermarsi sui significati di queste esperienze autonome è un'occasione per confermare quanto la ludicità sia un dispositivo basilare per la crescita e per gli apprendimenti.