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La cooperazione educativa per una pedagogia popolare. Una storia del MCE
Dal dopoguerra ad oggi l’Italia è profondamente cambiata. Non tutta la scuola è stata però all’altezza delle trasformazioni socioculturali; hanno fatto eccezione quella primaria e di base, dove fin dagli anni Cinquanta sono fiorite nuove esperienze e in cui, a partire dagli anni Settanta, c’è stato un progressivo cambiamento sia didattico che organizzativo. Spesso, ad anticipare questi cambiamenti è stata l’iniziativa dal basso, rivendicativa e sperimentale, sia di singoli che di gruppi d’insegnanti, a riprova della fattibilità di una diversa e produttiva impostazione scolastica. In quest’opera d’avanguardia un merito centrale va attribuito al movimento della “pedagogia popolare” che, fin dall’inizio, ha introdotto e sperimentato, a partire dalle “tecniche Freinet” e via via della “classe cooperativa”, un modello alternativo alla scuola tradizionale, trasmissiva e selettiva. Questa pubblicazione recupera e ricostruisce dall’interno il percorso grazie al quale il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) ha diffuso in Italia nuove pratiche didattiche e organizzative: tecniche e relazioni d’impianto innovativo e cooperativo che, a partire dalla scuola primaria, hanno poi coinvolto la scuola media e dell’infanzia ma che, per la loro impostazione, potrebbero essere praticate pure nella scuola secondaria di secondo grado. -
La scuola si racconta. Riflessioni pedagogiche per una scuola multiculturale inclusiva
Il volume raccoglie saggi di docenti sul tema delle pratiche educative e delle didattiche interculturali, con particolare riferimento al contesto scolastico italiano. La riflessione sulla complessità delle nuove sfide educative e sulle urgenze poste dalla contemporaneità evidenzia la necessità di valorizzare gli insegnanti nel loro ruolo cruciale di promotori di esperienze d’apprendimento dei giovani e degli adulti. La crescente necessità di progettare nuove strategie di formazione a distanza all’interno di contesti scolastici eterogenei e multiculturali offre importanti opportunità formative per insegnanti e dirigenti scolastici e nuovi punti di riflessione e di ricerca per il mondo accademico. Il testo offre una visione completa e originale dell’azione pedagogica sull’inclusione scolastica in una dimensione interculturale. A partire dalle attuali teorie sulle competenze interculturali, sui concetti di inclusione e integrazione e sulla dimensione interculturale del curricolo, esso delinea dapprima un quadro teorico che fa riferimento al contesto nazionale e internazionale, per affrontare poi, nella seconda parte, la questione delle metodologie dialogiche riflessive e narrative a scuola analizzando vari dispositivi e situazioni, per concludersi, nell’ultima parte, con le narrazioni di esperienze scolastiche di tale tipologia. -
Ripartire dall'infanzia. Esperienze e riflessioni nei servizi zero-sei in prospettiva post-pandemica
Il volume offre un contributo utile per la ri-significazione delle prassi educative e didattiche nei servizi zero-sei a partire dalla riflessione sulle esperienze realizzate al loro interno nel periodo di riapertura, durante la seconda fase della pandemia. Quali sono state le strategie adottate per rispondere all'emergenza generata dal Covid-19? Si può passare da una progettazione improntata a rispondere all'“emergenza” a una orientata a ripensare alle prassi educative e didattiche dei servizi e agli orizzonti pedagogici che le sostengono, mettendo al centro bisogni, potenzialità e risorse di bambini e bambine e famiglie? Partendo da alcuni percorsi di ricerca-formazione, i contributi rilevanti per la riflessione dei servizi alla luce dei mutati assetti organizzativo-istituzionali: l'accoglienza e l'inclusione delle diversità, il protagonismo di bambini/e, la partecipazione delle famiglie, l'organizzazione degli spazi, dei tempi e dei raggruppamenti, la collegialità. Se l'emergenza ha obbligato alla sperimentazione di modalità didattiche inedite per far fronte a una situazione “fuori dall'ordinario”, le intuizioni pedagogiche e le strategie offrono interessanti spunti per riflettere su come i servizi possono farsi interpreti di nuove istanze educative e sociali in contesti sempre più caratterizzati da eterogeneità e diversità socioculturale. -
Tutela, diritti e protezione dei minori. Una lettura psico-socio-giuridica
È una polifonia di sguardi e voci, quella realizzata in questo volume: docenti universitari del Master “Tutela, diritti e protezione dei minori” dell’Università di Ferrara, grazie alla condivisione di studi ed esperienze e a partire da competenze pluridisciplinari, si rivolgono all’ampia platea delle professionalità che si occupano quotidianamente della crescita e della cura dei bambini e dei ragazzi nella pluralità dei contesti in cui possano realizzarsi interventi strutturati di salvaguardia dei loro diritti e del loro benessere. Ne emerge una cultura del progettare, del fare, dell’agire, sullo sfondo di un orientamento alla costruzione di una competenza umana che consenta la lettura dei bisogni dei minori alla luce delle loro storie familiari, della loro provenienza, dei contesti scolastici e educativi che abitano, dei servizi che gravitano intorno a loro. Ci sono sguardi che salvano, parole che curano e azioni che possono condurre la vita verso orizzonti in cui i concetti di autodeterminazione, uguaglianza e realizzazione trovino il loro pieno significato. L’esperienza ormai pluriennale del Master ha saputo interpretare tutto questo all’interno del lavoro di rete che assume una valenza dialogica che trascende il tempo e lo spazio, alla continua ricerca di nuove esistenze da toccare, per essere arricchiti dal potere trasformativo d’ogni incontro autentico. -
L'outdoor education per la costruzione di una comunità educante. Esperienze e riflessioni
Il libro intende documentare il percorso e le esperienze che hanno condotto alla costruzione di una comunità educante a partire dal “Progetto 06”, una cornice istituzionale attraverso la quale si è riusciti a stimolare, contaminare e diventare forza propulsiva per costruire, nell’ambito del territorio dei Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli, Meldola, Predappio e Santa Sofia (Fc), la promozione di un approccio all'outdoor education secondo un’ottica di rete. Il Progetto 06 ha messo al centro l'osservazione del contesto ambientale ove è collocata la comunità scolastica, un'attenta osservazione volta a integrare invece che separare, dove il condividere le esperienze educative è diventato sinonimo di prendersi cura dell'intero processo, che dal nido prosegue sino alla scuola dell'infanzia. A oltre dieci anni dall’avvio di esperienze centrate sull’outdoor education, il testo vuol essere uno strumento per ripensare alle relazioni, ai luoghi, ai bambini, alle educatrici, alle insegnanti e ai genitori, che si sono lasciati coinvolgere nello sperimentare questo nuovo approccio educativo, così importante e oramai necessario per il rispetto e la conoscenza dell'ambiente in cui viviamo, a maggior ragione durante e dopo l’emergenza costituita dalla pandemia da Covid-19. -
Oltre lo specchio delle bugie. Indagini sulle alterità di genere nelle narrazioni per l’infanzia e l’adolescenza
Le questioni di genere, da sempre presenti nel dibattito della letteratura per l’infanzia, hanno assunto negli ultimi anni, nell’editoria di riferimento, una presenza e degli spazi espliciti sempre più estesi. Libri senza stereotipi, bibliografie messe all’indice perché “gender”, accuse alle fiabe di essere portatrici di una cultura patriarcale, pubblicazioni e collane esplicitamente connotate esclusivamente per un determinato genere: sono solo alcuni esempi di fenomeni sociali e editoriali trasversali, con radici antiche e composite, che rendono esplicita un’attenzione viva e costante. «Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca», ci ricorda Marianella Sclavi. Ed è in quello spazio d’indagine che trova dimora questo volume. Una ricerca votata alla complessità, portata avanti con attenzione scientifica: scelte necessarie e opzioni praticate grazie a un'attenta analisi delle stereotipie di genere nella produzione delle narrazioni per l’infanzia e per i/le adolescenti negli ultimi dieci anni e, ancora, attraverso un lavoro sul campo che ha permesso di sperimentare anche con bambini/e adulti i libri analizzati, così da aprirsi a una costante messa in discussione. Il volume vuole contribuire al dibattito condividendo una metodologia di lavoro in ottica processuale; un punto da cui lettrici e lettori possano partire per i propri percorsi legati alla tematica. -
Mario Lodi e la «Biblioteca di Lavoro» Una proposta didattica alternativa ancora attuale
La “Biblioteca di Lavoro”, ideata e realizzata da un gruppo coordinato da Mario Lodi e ispirato alle metodologie del Movimento di Cooperazione Educativa, fu edita da Manzuoli tra il 1971 e il 1979 con lo scopo di sostituire, al tradizionale libro di testo, una pluralità di pubblicazioni più idonee a stimolare il pensiero critico. Essa si collocava in un periodo di conquista di diritti democratici in differenti ambiti sociali cui non fece eccezione il contesto scolastico, attraversato da fermenti innovativi nella didattica, volti a sollecitare l’insegnante verso un modello cooperativo, non trasmissivo, promotore del protagonismo attivo degli alunni e del gruppo classe e alieno da intenti di selezione. Il libro ripercorre la storia dell’iniziativa, articolata in un centinaio di fascicoli, la sua costruzione, la sua struttura interna (suddivisa in “Documenti”, “Letture” e “Guide”) e i suoi contenuti e al contempo propone una riflessione su temi cruciali per l’oggi, anticipati dalla Biblioteca di Lavoro, in tema di apprendimento cooperativo e di organizzazione della classe: l’alternanza di attività di gruppo, individuali e collettive, capaci di valorizzare le diversità e di puntare sull’autonomia individuale e sulla costruzione di una comunità, nonché la ricerca di una pluralità di fonti come stimolo all’indagine critica e all’amore per la lettura. -
Diventare genitori. Sfide e risorse
Come nasce il desiderio di avere un bambino? Come si trasforma la relazione di coppia con l'arrivo di un figlio? A queste domande cerca di rispondere il presente volume, che ha il merito di considerare il diventare genitori come un processo di sviluppo e di mettere a fuoco i percorsi di vita che portano la coppia a diventare una nuova famiglia, i punti di svolta e le situazioni critiche che, se in certi casi costituiscono una significativa opportunità di crescita, in altri possono tradursi in veri e propri fattori di rischio per il benessere individuale, della coppia e della famiglia che va formandosi. -
Educazione alla cittadinanza e didattica della storia
Quali questioni socialmente vive si possono affrontare attraverso lo studio della storia? Quale significato può avere per i bambini del terzo millennio l’incontro con un passato anche molto lontano dal loro vissuto? Quali sono le rappresentazioni degli insegnanti in formazione sul sapere storico? Il volume affronta i nessi tra educazione alla cittadinanza e didattica della storia da tre prospettive: il quadro teorico (la cittadinanza, l'utilità dell'insegnamento della storia), una ricerca esplorativa con insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado e le pratiche didattiche disseminate tra scuola e territorio. Solo partendo dalle domande e dai ragionamenti profondi e genuini dei bambini e delle bambine lo studio della storia può diventare un viaggio affascinante, alla scoperta di un patrimonio comune e di se stessi. -
Salvare Robinson. La dimensione pedagogica del rischio nelle esperienze all’aperto
Il rischio è intrinseco al discorso pedagogico, che necessita costantemente di tematizzarlo per definire il posizionamento delle proposte educative e scolastiche in merito a orientamenti, significati, valori e obiettivi. Le proposte educative all’aria aperta rappresentano un ambito privilegiato, poiché in esse il rischio – con le sue rappresentazioni, interpretazioni, implicazioni – è ulteriormente reso visibile, discusso, temuto o valorizzato. Il volume raccoglie esperienze eterogenee che presentano opportunità educative e contesti nei quali il rischio è stato assunto come dimensione pedagogica, così da permettere di esplorarne le possibilità, leggere le resistenze, considerarne le ricadute. Il quadro che ne emerge è un contributo alla riflessione sul valore delle proposte all’aperto e, insieme, su quello del rischio in educazione. Salvare Robinson è permettere ai bambini di vivere avventure fuori dall'ordinario con diverse incognite e alcuni rischi. Affrontare ciò che noi adulti apprensivi viviamo per lo più come pericoli rappresenta la miglior garanzia di sicurezza: i bambini intuiscono che la loro incolumità è legata alla loro attenzione e prudenza e dunque mettono in atto meccanismi di difesa spesso atrofizzati dal vivere in un ambiente artificiale, strutturato e apparentemente innocuo. Affrontare il rischio significa acquisire capacità di giudizio e quindi autonomia. -
Storie di giustizia minorile. Riflessioni e proposte
Come eravamo? Ecco la chiave di lettura per questo volume, che raccoglie scritti del ventennio 1993-2013, durante il quale si sono succedute leggi che a volte anticipavano il costume o lo seguivano affannosamente. Di loro e del conseguente impatto si trova eco nelle storie e nelle argomentazioni qui contenute, raggruppate in tre parti. La prima è dedicata all’ordinamento e comprende quei contributi che testimoniano lo sforzo di far emergere i diritti dei minori nel rapporto con la giustizia. La seconda riguarda l’infanzia, fascia d’età dove è più facile all’adulto usare violenza e dove compaiono i nuovi temi della procreazione medicalmente assistita e dell’omogenitorialità. La terza infine tratta dell’adolescenza, età difficile per la ricerca d’autonomia e i conflitti con i genitori, con la società o con la legge penale. Una seconda domanda segue la prima: dove stiamo andando? Qui la risposta è più difficile. Fare dei pronostici in Italia è compito arduo. Siamo a metà di un guado che molti cercavano di evitare. Molte certezze sono state abbandonate, altre se ne vanno cercando o si spera di trovare sull’altra riva. Ma si tratta di scrivere un nuovo patto generazionale in una scala dove manca un gradino, quello che si è ignorato trascurando le riforme proposte negli anni Ottanta. Colmare quella lacuna si è fatto molto più difficile, ma non per questo si deve rinunciare a pensare e proporre. -
Lasciate che vi parli di foglie. Educatori e bambini alla scoperta di un mondo insospettabile
Foglie, cosa c’è di più ordinario, di più banale? Eppure, non c’è soggetto naturale che si presti con altrettanta forza a raccontare il mondo, perché nella loro piattezza taciturna è racchiusa l’eloquenza enciclopedica del tutto. Saremmo quel che siamo senza il loro ingegno? E per quanto potremmo esserlo se sparissero dal paesaggio, se ne fossero privati i nostri occhi? ""Lasciate che vi parli di foglie"""" accompagna i lettori alla scoperta di qualcosa che quotidianamente sfiora il nostro sguardo, ma che troppo spesso non siamo capaci di vedere. Sarà come viaggiare da regno a regno, incontrando la bellezza, le stranezze, gli invisibili e l’infinita gamma di relazioni che le foglie intrattengono con il vivente. L’invito è rivolto a tutti coloro che sono incuriositi dalla Natura e desiderano continuare a sorprendersene, anche a due passi dal portone di casa o alla fermata dell’autobus. E, ancora, a chi si muove in ambito educativo, ai genitori, agli insegnanti, affinché la sensibilità degli adulti possa moltiplicarsi con quella dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. Solo in questo modo si potranno tessere alleanze conoscitive e appassionate complicità, per ritrovare il piacere di stare all’aperto con lo spirito dei cercatori, sottraendo gli apprendimenti alla ripetizione, alla noia, ai programmi, agli assoluti."" -
Corpo ed educazione in Europa (1900-1950). Movimenti socioculturali, salute pubblica, norme pedagogiche
La dimensione pubblica del corpo divenne di primaria importanza nella prima metà del Novecento, quando l’immagine dell’uomo moderno, con i suoi stereotipi di virilità, diventò un cliché, in stretta connessione prima con la costruzione dello spirito nazionale e poi con le ideologie totalitarie. Tuttavia, diverse tendenze culturali ed educative chiedevano una riforma dello stile di vita e la liberazione del corpo, anche di quello femminile. Sia il corpo metaforicamente inteso sia quello materiale furono investiti, nell’Europa di quei decenni, da teorie e correnti culturali, religiose, politiche ed educative, come pure da pratiche disciplinanti o liberatorie che avevano forti legami e somiglianze tra loro, con influssi transnazionali di modelli formativi, ma anche con differenze tra un Paese e l’altro. Grazie a un lavoro di ricerca specialistico internazionale sulla storia dell’educazione del corpo nei primi cinquant’anni del XX secolo, questo testo consente un’ampia analisi comparativa sui temi della riforma liberatrice degli stili di vita (Lebensreform) e dell’educazione fisica e dello sport. Il volume si compone di quattordici saggi, che sono il risultato delle ricerche di diciassette studiosi di dodici Università di dieci Paesi europei, che indagano l’educazione del corpo in Gran Bretagna, Belgio, Germania, Ungheria, Cechia, Slovacchia, Francia, Svizzera, Austria, Italia e Spagna in questo arco temporale. -
La competenza sociale nei bambini. Valutare e promuovere la Teoria della Mente in età prescolare e scolare
La Teoria della Mente, quale capacità di interpretare e predire il comportamento proprio e altrui sulla base di stati mentali, si sta rivelando un’abilità sempre più cruciale per l’acquisizione e l’esercizio della competenza sociale. La competenza sociale nei bambini intende mettere a tema le implicazioni di natura teorica e applicativa della Teoria della Mente in età prescolare e scolare, con un focus specifico sulla dimensione educativa. La prima parte del testo fornisce una panoramica delle conoscenze più recenti circa lo sviluppo e la funzionalità della Teoria della Mente in età prescolare e scolare, mentre la seconda parte dedica particolare attenzione alla possibilità di promuovere attivamente lo sviluppo della Teoria della Mente con appositi interventi educativi, riconoscendo un ruolo fondamentale alle pratiche comunicativo-conversazionali. Saranno altresì evidenziate le ricadute che gli interventi educativi potrebbero avere sia in condizioni di sviluppo tipico (supportando, oltre alla Teoria della Mente in sé, anche una serie di abilità a essa interconnesse), sia in condizioni di atipicità e/o di neurodegenerazione in età prescolare e scolare (limitando le difficoltà e/o stimolando vere e proprie strategie vicarianti). -
Piccole bellezze. Pedagogia ed estetica nei servizi per l’infanzia
Il volume mette in valore le scelte che nella quotidianità di un servizio per l’infanzia aprono agli occhi dei bambini e degli adulti piccole bellezze. Sono aspetti che offrono una gratificazione estetica ed emozionale e rappresentano occasioni per stare bene e dare attenzione a ciò che l’esperienza del mondo consente. Assumere nei contesti educativi il valore del bello significa affinare la sensibilità e l’immaginazione dei bambini, alimentando così il loro potenziale espressivo, incoraggiando la capacità di riconoscere la bellezza, ma anche di preservarla, custodirla, condividerla. Educare alla bellezza e con la bellezza richiede un nuovo modo di pensare gli spazi e le opportunità dei servizi per l’infanzia e della scuola in generale, per evitare banalità e ridondanza e prediligere cura e piacevolezza. Gli educatori devono essere sostenuti a dare attenzione nelle loro pratiche alla dimensione estetica e a ricercare, nei luoghi che accolgono i bambini, occasioni che connettono curiosità ed emozioni, percezioni e apprendimenti. Creare un ambiente amabile e bello richiede un’intenzionalità pedagogica nutrita da riflessioni che derivano dalle convinzioni e dalle competenze culturali degli educatori, i quali per primi devono essere capaci di uno sguardo aperto alla bellezza. La bellezza di un luogo educativo è quindi la conferma di una professionalità, ricca, aperta, che sa evolvere. -
I bambini e le bambine incontrano le STEAM
Oggi si parla molto dell’importanza di un’educazione alle discipline STEAM anche per costruire menti aperte e creative, capacità di collaborazione e problem solving ma quali sono le strategie e le modalità più efficaci per avvicinare i bambini e le bambine sin dalla prima infanzia a questi contesti di esperienza? Questa pubblicazione si offre a tutti coloro che vogliano comprendere come avvicinare i bambini e le bambine a queste discipline, offrendo un inquadramento teorico e metodologico e una articolata serie di proposte didattiche per esplorare concetti e allestire spazi STEAM. -
Servizi educativi a cielo aperto. linee guida per la realizzazione di interventi nei giardini dei nidi e delle scuole di infanzia
Il tema dell’educazione all’aperto ormai ci appartiene: sono sempre più numerosi i servizi e le scuole che lo inseriscono tra i bisogni formativi di educatori e insegnanti; tuttavia, agli occhi degli adulti, gli spazi esterni spesso non sembrano pronti ad accogliere e sostenere questo nuovo fermento educativo. I contributi degli autori di questo volume ci restituiscono il senso, il valore e la necessità dei processi di sensibilizzazione e formazione esperienziale degli adulti, attraverso parole guidate ora dallo sguardo della ricerca, ora da quello dell’esperienza. Le Linee guida per la realizzazione d’interventi nei giardini dei nidi e delle scuole dell’infanzia sono strumenti di lavoro preziosi per sostenere la costruzione partecipata, la manutenzione e la cura di arredi, allestimenti e materiali in grado di mettere in relazione le potenzialità dei luoghi con gli interessi e le domande degli adulti e dei bambini che li abitano. Queste pagine offrono un’occasione e uno slancio: l’opportunità di accompagnare gruppi di lavoro diffusi sul territorio nazionale a comprendere la necessità di attivare reti e processi solidi capaci di riconoscere, nella progettazione e cura degli spazi all’aperto, una nuova e imprescindibile sensibilità ecologica, assicurando nel contempo la spinta per innovare la didattica nei servizi educativi e per investire sulle competenze professionali di educatori e insegnanti. -
Intrecciando linguaggi, tessendo camini. Il plurilinguismo per la scuola inclusiva
Riconoscimento, appartenenza, inclusione: sono queste le sfide che le società complesse, caratterizzate da frammentazione e creatività culturale, pongono ai nostri bambini e adolescenti. All’interno di questo quadro va rivolta un’attenzione particolare agli studenti con background migratorio, unica presenza in crescita nel sistema scolastico italiano. Per accogliere queste bambine e questi bambini è cruciale che il sistema educativo si attrezzi su diversi piani: dalla socializzazione secondaria alle pratiche educative e didattiche, fino al rapporto con il territorio. Il testo introduce i bisogni educativi di studenti della scuola primaria, per poi inoltrarsi nei territori dello sviluppo e dell’insegnamento delle lingue. Grazie anche al successivo percorso di ricerca e formazione, condotto insieme a docenti della scuola dell’infanzia e primaria, sono state individuate alcune problematiche connesse con l’insegnamento in classi eterogenee e plurilingui. Ai docenti, ai dirigenti e ai professionisti dell’educazione che intendono affrontare le sfide educative contemporanee andando oltre il deficit thinking, sono qui proposti alcuni approcci educativi e didattici (soprattutto glottodidattici) trasferibili in base alla disciplina, al profilo di apprendimento, all’ordine di istruzione, per muoversi insieme verso una scuola decoloniale e inclusiva. -
Educare nella diversità. Contesti, soggetti, linguaggi
Multiculturalità, diversità e unicità sono i concetti chiave per orientarsi in contesti scolastici e educativi sempre più plurali, così da superare letture stereotipate e omologanti delle bambine e dei bambini. A partire da tale assunto, il volume affronta tre dimensioni su cui oggi il professionista dell'educazione e della formazione è invitato a concentrare la sua attenzione e a rafforzare i suoi strumenti di interpretazione e di comprensione: i contesti educativi, i soggetti che li frequentano e i linguaggi che li contrassegnano. La riflessione sui contesti, condotta alla luce della prospettiva bioecologica, è finalizzata a comprendere il loro ruolo tanto nei processi di insegnamento/apprendimento quanto nella loro funzione di spazio di relazione e crescita umana. Contesti in cui si incontrano bambine e bambini tra loro differenti e unici per storia, lingua, età, condizioni socioculturali, attitudini e percorsi di crescita. Una pluralità di infanzie che è importante riconoscere per comprenderne la variabilità e unicità, ed evitare parcellizzazioni o etichette culturali date a priori. L'attenzione alla pluralità delle lingue e dei linguaggi che popolano gli ambienti educativi consente di affrontare la sfida posta dagli spazi e dai tempi della cura, con una corretta attenzione all'alterità e alla prossimità con i soggetti in relazione in chiave inter e transculturale. Il volume si rivolge a educatori e educatrici dei contesti educativi 0-6 e a insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria. Costituisce altresì un riferimento per quanti di loro operano nei vari contesti educativi e ricreativi formali e informali. -
Biblioteche 0/18 e pratiche di cittadinanza. Il terzo educatore in luoghi terzi
Il volume racconta di un mondo desiderabile, che in parte già esiste ma che deve implementare le sue connessioni. Le biblioteche e i loro spazi interni dedicati all’infanzia, all’adolescenza e a chi se ne prende cura, hanno un ruolo strategico nella regia complessiva di un territorio che si assume collettivamente la responsabilità educativa in maniera diffusa. La rete dei servizi culturali, educativi, sociali e sanitari anima una promozione del benessere e una cultura della cura, cooperazione e coprogettazione necessaria per contrastare la morsa del casa-centrismo. Le ultime generazioni – bambini, bambine, adolescenti e giovani – chiedono azioni e misure da attuare subito e concretamente per stare, con le altre persone, nel mondo. I confini dei luoghi di vita si dilatano presto, mettendo in contatto tra loro storie di vita che aspettano di essere condivise. Fare esperienze insieme è un antidoto ai pregiudizi e alle narrazioni antisociali: se si condivide qualcosa con l’altro, anche solo il fatto di frequentare gli stessi luoghi, non si aderisce acriticamente al mito della tradizione sotto attacco: l’identità è plurima, mutevole, anche quella comunitaria. Il volume si propone di favorire condivisione di prassi, visioni e linguaggi tra le varie realtà della comunità educante al fine di agevolare una sempre più vivace collaborazione.