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Piccoli ma per nulla sciocchi. L'intelligenza dei bambini e i falsi pregiudizi degli adulti
Il volume è una specie di guida alla destrutturazione di quell’apparato di pensieri comuni che, avvalorati dalla prospettiva di tutelare i più deboli (come se i bambini lo fossero, tanto da definirli “minori” nel lapsus linguistico più corrente), sottostimano le potenzialità di relazione e conoscenza dei più piccoli offrendo una rappresentazione deficitaria della loro identità, quasi fossero semplici protesi degli adulti e non già da subito persone. La verità è invece che l’infanzia è uno straordinario deposito di potenzialità aperte, fondamentali per progettare il futuro non tanto attraverso la semplice riproduzione dell’esistente, quanto piuttosto mediante la creazione di più ricchi e promettenti scenari per l’immaginazione e la sperimentazione dell’avventura della vita. Un volume che vuole sostenere la piena espressione di competenze educative che gli adulti – quindi anche i genitori – devono saper esprimere in modo insieme fallibile e autorevole, come avviene, con semplicità, ogni volta che riusciamo a unire la testa e il cuore a beneficio delle persone alle quali teniamo di più, come i nostri bambini. -
Ecec in prospettiva interculturale. I risultati di una ricerca internazionale
Il volume presenta i risultati di una ricerca internazionale, realizzata tra il 2016 e il 2018, volta a indagare le conoscenze e le competenze interculturali degli educatori impiegati nei servizi Ecec (Early Childhood Education and Care) in Italia, Ungheria e Spagna. Il focus della ricerca si è concentrato sull’analisi del sistema educativo di questi tre Paesi e sulla rilevazione, attraverso l’uso di un questionario, dei bisogni formativi degli educatori e dei coordinatori pedagogici che operano nei servizi educativi a Firenze, a Budapest e in Catalogna. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire ai professionisti dell’educazione della fascia zero-sei strumenti atti a promuovere pari opportunità educative e sociali al fine di combattere la povertà educativa nei servizi ECEC. Arricchisce il volume un contributo sul contesto belga di Bruxelles, ampliando il ventaglio delle realtà multiculturali in esso esaminate. -
Per una scuola inclusiva. Proposte di buone pratiche
Redatto da insegnanti e rivolto a insegnanti, il libro è uno dei prodotti di una ricerca-azione condotta all’interno del progetto RISE (Roma Inclusive School Experiences), finanziato nell'ambito del programma “Rights, Equality and Citizenship” dell'Unione Europea e coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e volto a rispondere al diritto all’istruzione di bambini, bambine e adolescenti rom e sinti, ancora una sfida per molti Paesi. Il presupposto su cui si basa il progetto è che l’inclusione sia un bene da condividere e che lo stare bene a scuola faciliti l’apprendimento di tutti gli studenti e le studentesse. La diversità diventa così l’occasione di un miglioramento della qualità dell’offerta formativa rivolta alla classe. Il testo presenta, sotto forma di schede, buone pratiche per promuovere l’inclusione e un clima di classe positivo nella scuola primaria e secondaria di primo grado. -
Bambini e gioco. Prospettive multidisciplinari per una pedagogia ludica
Il volume affronta il tema del gioco in educazione in un’ottica multidisciplinare, avendo come riferimento il Sistema integrato di educazione e istruzione per i bambini da zero a sei anni istituito con il d.lgs. n. 65/2017. Articolato in sette saggi, tratta il rapporto tra realtà ludica e approccio educativo a partire da prospettive disciplinari differenti - la psicologia dello sviluppo, la psicoanalisi, l’antropologia, le teorie e le ricerche pedagogiche sul gioco - fornendo un quadro degli studi più rilevanti e delineando gli orientamenti che ne derivano in termini di pratiche educative. Il filo rosso che attraversa i saggi è l’idea che il gioco rappresenti una dimensione cruciale per definire prospettive pedagogiche trasversali all’educazione da zero a sei anni. Ogni saggio è corredato da un’antologia di brani che permette al lettore di confrontarsi direttamente con gli autori, i documenti, gli strumenti citati, arricchendo le possibilità di studio e approfondimento. -
Prospettive educative per i servizi zero-sei. Itinerari di teoria, pratica e ricerca
I servizi per la fascia zero-sei fondano la loro progettualità su teorie dello sviluppo e dell’apprendimento che fanno da cornice, esplicita e implicita, a visioni pedagogiche e sperimentazioni. In qual modo l’organizzazione del servizio, il suo curricolo, le sue pratiche d’interazione con bambini e genitori riflettono e rielaborano i sistemi di conoscenze sul bambino e i suoi processi di crescita? A partire da due principali filoni teorici, quello sistemico-ecologico e quello sociocostruttivista, il libro analizza e discute alcune tematiche centrali della pedagogia e politica dei servizi per l’infanzia nel contesto italiano ed europeo: la qualità dei servizi, le transizioni fra ambiente scolastico e familiare, le idee di curricolo e d’apprendimento. -
Educazione e autorità nell'Italia moderna
A settant’anni dalla prima edizione, riproponiamo questo testo, definito un riferimento nell’ambito degli studi storico-pedagogici. Ma perché tanta e così persistente attenzione? Come spiegano nelle loro presentazioni C. Betti e F. Cambi, che ne riepilogano e discutono il messaggio e il contesto di riferimento, esso si colloca fra i classici e dunque, in una dimensione metastorica, di autentica e perenne attualità. Borghi ripercorre qui cent’anni della nostra storia politico-educativa a partire dall’Unità, con alcuni rapidi ma cruciali sguardi retrospettivi. A renderlo così speciale è l’intento che lo anima: trovare indizi e chiavi di lettura per poter comprendere a fondo le ragioni che, nel nostro Paese, hanno consentito l’instaurarsi di un regime autoritario, repressivo e cruento, per oltre vent’anni. Rifiutando la definizione crociana del fascismo come parentesi, egli riesamina con occhio sereno ma penetrante le molte proposte e forme educativo-culturali, esplicite ma anche implicite, che hanno avuto un denotato autoritario. In virtù di un’analisi finissima, pervasa da un’elevata tensione libertaria che ne costituisce il motivo-guida, vengono così discusse le correnti di pensiero e i modelli pedagogici proposti nel corso di un secolo, fino alle forme resistenziali messe in atto sottotraccia già durante il fascismo e poi nel corso del secondo conflitto mondiale. Introduzione Carmen Betti e Franco Cambi. -
Lo sviluppo della comprensione sociale nei bambini. Un laboratorio sui giochi linguistici per promuovere la teoria della mente e la comprensione delle emozioni
Il volume presenta una proposta educativa, per bambini di scuola dell’infanzia e per il biennio di scuola primaria basata su un’innovativa ricerca-intervento realizzata sullo sfondo degli studi che riguardano lo sviluppo della comprensione sociale. Si tratta di un’area d’indagine che si riferisce alla capacità di comprensione dell’altro come soggetto dotato di un mondo interno fatto di intenzioni, emozioni e cognizioni che entrano in gioco nelle interazioni sociali fin dai primi mesi di vita dei bambini. Le autrici approfondiscono il tema della comprensione sociale attraverso i costrutti teorici di “teoria della mente” e “comprensione delle emozioni”, fornendo un’aggiornata rassegna degli studi psicologici. Inoltre, raccontano in modo agile e chiaro la ricerca-intervento da loro realizzata nel contesto della scuola dell’infanzia, da cui evincono una validata proposta educativa. Essa consiste nella lettura di storie, arricchite di linguaggio del mondo interno, seguita dalle attività di gioco linguistico in piccolo gruppo, che consentono di promuovere lo sviluppo di capacità sociali, emotive, linguistiche e cognitive nei bambini. -
Caldecott & Co. Note su libri e immagini
Nel corso della sua vita Maurice Sendak pubblicò con regolarità saggi e recensioni dedicate a una varietà sorprendente di scrittori e illustratori ai quali andava la sua ammirazione. Forse molti di questi nomi non dicono molto, ancora, al pubblico italiano dei non specialisti, ma indicano ineludibili punti di riferimento nella storia della letteratura per l'infanzia e dell'albo illustrato in particolare e i loro libri sono autentici e preziosi tesori da riscoprire: da Randolph Caldecott, George MacDonald e Beatrix Potter a Margot Zemach, Harriet Pincus e Edward Ardizzone, da Lothar Meggendorfer a Maxfield Parrish, passando per i più familiari Mamma Oca e Hans Christian Andersen. In un saggio della raccolta, “La forma della musica”, Sendak esplora i modi sottili nei quali la musica ha influenzato le sue illustrazioni e l'opera di alcuni artisti «che raggiungono quell'autentica vitalità in cui consiste l'essenza del libro illustrato», diventando in qualche modo chiave di lettura rispetto al lavoro di tanti altri autori – del passato come del presente – e della natura dell'albo illustrato stesso come forma testuale. La seconda parte di ""Caldecott & Co."""" raccoglie diversi saggi a carattere autobiografico e interviste, al pari dei memorabili discorsi di accettazione della Caldecott Medal del 1964, dell'Hans Christian Andersen Award del 1970 e del Laura Ingalls Wilder Award del 1983."" -
In cerca di guai. Studiare la letteratura per l’infanzia
Per gli autori di questo volume studiare la letteratura per l'infanzia vuol dire prima di tutto orientare lo sguardo sullo squilibrio tra chi la produce (l'adulto) e chi la riceve (bambino o bambina). Proprio in tale squilibrio questa letteratura ha trovato fin dalle origini uno straordinario spazio di libertà e sperimentazione, evidente oggi in massimo grado nel suo proseguire una costitutiva vocazione alla multimedialità e all'ibridazione. Significa quindi confrontarsi con un'idea d'infanzia quale attiva fruitrice di messaggi culturali basati sulla contaminazione dei linguaggi, sul gusto della lingua, dell'immagine e della narrazione, intesa nel suo senso più ampio, articolato e multiforme. La prospettiva è dunque quella di fare critica partendo dalla forma dell'opera, nella convinzione che l'esperienza estetica, quando di valore, sia di per sé pedagogica. Questo volume vorrebbe essere paradigmatico rispetto alla possibilità d'intrecciare fecondamente e armonicamente le diverse prospettive degli autori, in una visione d'insieme capace di comporre critica letteraria, riflessione sugli aspetti visuali e materiali dei libri, consapevolezza antropologica, filosofica e linguistica, dimensione psicologica e pedagogia. -
Bambini invisibili. Il lockdown dell'infanzia
Nel marzo 2020 il lockdown di scuole e servizi per l'infanzia, a causa della diffusione pandemica del virus Covid-19, ha costretto i bambini e le bambine, insieme alle loro famiglie, a una condizione di clausura domestica, insomma a essere socialmente “invisibili”. Ma al tempo stesso è emersa l'urgenza di una riflessione pedagogica e politica sul “bambino sociale”, sulla sua posizione di soggetto silenzioso, non ascoltato di fronte a scelte urgenti che lo riguardano. La direzione della rivista Infanzia ha voluto dar voce e immagine a questa condizione d'invisibilità, sollecitando le famiglie a rappresentarla fotografando giochi, attività didattiche (a distanza), momenti di vita quotidiana, prove di resistenza e resilienza in atto nelle proprie case durante il lockdown. Molte famiglie hanno risposto e circa 150 fotografie sono arrivate in redazione. Ne danno conto una mostra e questo volume, che presenta una selezione d'immagini accompagnata da analisi e ricerche di studiosi di scienze dell'educazione che, a partire dalle suggestioni delle fotografie, hanno indagato la condizione dell'infanzia nel trauma dell'evento pandemico, per guardare oltre, prospettando visioni e condizioni del rapporto fra adulti e bambini che non si riduca a un semplice “ritorno alla normalità”. -
Contesti intelligenti. Spazi, ambienti, luoghi possibili dell'educare
Spazi, luoghi, ambienti, contesti sono oggetto della riflessione pedagogica da sempre, costante di ogni pensiero di trasformazione. Eppure gran parte del tempo dell'educazione si continua a realizzare all'interno di edifici, aule, sezioni, dunque all'interno di “scatole” che sovente restano lontane dai desideri che animano gli sguardi, le menti, i cuori e i corpi di bambini e ragazzi. Oggi, tuttavia, attraversiamo un momento in cui le sollecitazioni a provare a portare l'esperienza educativa oltre le porte delle scuole si rinnovano, riconoscendo che ciò che accade appena fuori è più denso, intenso, pieno di vita, sia nei contenuti che nella forma. Il volume raccoglie contributi che esplorano di volta in volta forme, possibilità ed esperienze in differenti contesti, dai più prossimi ai più distanti, dai più ai meno accessibili: strade, muri, cortili, parchi, quartieri, paesi e città, ma anche boschi, spiagge, mari e montagne, passando attraverso terreni incolti, giardini, orti e golene, con uno sguardo al cielo e uno alle gemme e ai fossili. Grazie all'intreccio degli sguardi curiosi e aperti, delle differenti prospettive di autori e autrici impegnati a vario titolo nel mondo dell'educazione, della scuola, della ricerca universitaria, quei contesti sempre più ci appaiono intelligenti. -
La cicala e le formiche. Gioco, vita e utopia
Questo è un testo ibrido, tra pièce teatrale, dialogo platonico, favola antica e parabola evangelica, in cui il protagonista è innanzitutto un grande maestro che con sapienza, sagacia e un'incrollabile fiducia nelle capacità dei suoi allievi si mostra e si sottrae, come dovrebbe fare ogni buon insegnante, per lasciare il campo a piste ed enigmi da affrontare in sua assenza. È un libro che si pone alla base dello studio del gioco, stimolando riflessioni sulla natura stessa dell'atto di giocare in una realtà culturale come quella italiana, in cui c'è l'esigenza di avvicinare alla filosofia e alle scienze umane il mondo di chi partecipa alla progettazione e alla realizzazione di giochi nonché, parimenti, di far accostare chi studia il gioco come fenomeno educativo alle strategie della progettazione, analisi e personalizzazione di esperienze ludiche. Il pubblico ideale è costituito dai game designer, perché spinge a riflettere sull'esperienza e non solamente sull'artefatto, ma anche da chi promuove linguaggi e attività ludiche come insegnanti, formatori e educatori, che vi ritrova un rigoroso apparato definitorio e la precisazione degli elementi costitutivi di ogni esperienza ludica. Da ultimo, è un testo denso, ricco e divertente, rivolto a quanti si percepiscono come giocatori e realizzato con la sostanza di cui sono fatti i giochi: enigmi, stupore, travestimenti, sfide e sogno. -
Scuola in golena. Possibilità e ricerche di un'esperienza in natura
Il volume intende dare valore alle esperienze progettuali e alle ricerche avviate attorno alla Scuola dell'infanzia comunale “Soliani Scutellari” (Azienda Servizi Bassa Reggiana) e che ha visto coinvolti bambini e bambine, genitori, insegnanti, impegnati a esplorare e significare giorno dopo giorno, nella nebbia, nella brina, nella pioggia, nel sole e nel vento l'ambiente golenale di Brescello (RE). Il testo intreccia punti di vista differenti attorno alla medesima esperienza, mettendo al centro alcuni temi particolarmente rilevanti per l'educazione in natura, quali gli apprendimenti, la consapevolezza ambientale, la conoscenza scientifica e il ruolo di un adulto consapevole. Attorno a tali nodi si rincorrono, dialogando, le riflessioni della coordinatrice pedagogica – fondate e sostenute dal materiale di documentazione realizzato dalle insegnanti –, gli esiti di ricerche raccolte durante lo svolgimento delle tesi di laurea da parte di giovani neolaureate in Scienze della Formazione Primaria – accompagnate dalla propria relatrice di tesi – e gli studi di esperte sul tema, nell'intento di rendere visibili in profondità aspetti generali e “dettagli” educativi e didattici solitamente considerati marginali, ma in realtà cruciali per sostenere insegnanti, educatori, pedagogisti in formazione e in servizio nella promozione di tali esperienze. -
Coltivare la libertà. Uno strumento autovalutativo per un'educazione di genere nella scuola dell'infanzia
Coltivare la libertà nei contesti educativi significa promuovere le potenzialità creative, espressive, comunicative di bambini e bambine avendo cura del processo di crescita, nella valorizzazione della libertà di essere e di diventare se stessi/e, delle differenze, dell'incontro. Nell'intreccio del modello di valutazione di contesto con gli studi di pedagogia di genere viene presentato qui uno strumento d'autovalutazione riflessiva per la scuola dell'infanzia finalizzato a favorire, attraverso il confronto intersoggettivo in équipe, l'emersione di aspettative, idee e modelli impliciti nelle pratiche educative, dunque la consapevolezza e l'intenzionalità docente per un miglioramento della qualità scolastica. Le aree interconnesse in cui è articolato lo strumento riguardano la relazione educativa, il linguaggio, il gioco simbolico, l'attività motoria, la socializzazione e le relazioni fra adulti/e. La collaborazione fra scuola e famiglie, la valorizzazione delle specificità infantili, la capacità di riprogettare le attività educative sulla base dell'osservazione di contesto sono fra i principali criteri di valutazione esplicitati dallo strumento, rivolto in particolare al mondo della scuola dell'infanzia ma anche a chi è interessato a educare alla libertà sin dai primi anni. -
Una regina come madre. Storie di bambini e adolescenti in crescita, tra diritti e ingiustizie
Le storie narrate in questo libro illustrato da Anna Ferrandes sono autentiche. Sono storie di vita vissuta, sono storie ispirate a fatti di cronaca. Sono storie ascoltate in tanti anni di supervisione agli operatori sociali e agli educatori di comunità per minori e dei servizi socio-educativi. Sono storie sussurrate negli spazi protetti della confidenza, sono storie condivise nei tanti anni d'insegnamento universitario nella formazione dedicata alle mie studentesse e ai miei studenti, perché potessero essere sostenuti a risignificare i fatti dolorosi accaduti. Sono storie che aiutano a non sentirsi né soli né gli unici a cui l'inenarrabile è capitato. Le immagini sono molto evocative e addolciscono o rendono ancora più amara la parola. Sono storie che non hanno pretese. Leggetele da soli, con i vostri familiari, con i vostri allievi e allieve, con le persone che amate e che hanno bisogno di sentirsi accolte e di sentirsi rappresentate da storie che nessuno vorrebbe narrare. -
Una scuola che insegna a volare. Esperienze educative nei servizi per l’infanzia del Comune di Ravenna
Questo libro nasce dalla volontà di valorizzare il ricco patrimonio di idee e riflessioni emerse nel corso degli “Stati generali dell’infanzia”, che l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Infanzia del Comune di Ravenna ha promosso nel 2019, quando venne presentato alle famiglie e alla cittadinanza il Progetto pedagogico dei servizi per l’infanzia zero-sei anni e si realizzò una vera e propria “mobilitazione culturale” di bambini/e, genitori, insegnanti, intorno alle nuove prospettive dell’educazione, sullo sfondo dei cambiamenti socioculturali e delle sfide della complessità. Al centro del volume, un’idea di “scuola essenziale e leggera che insegna a volare”, in continuità con il “filo rosso” del Progetto pedagogico, rappresentato dalla cura, tema particolarmente attuale in quest’epoca di pandemia, di sofferenza ma anche di solidarietà e speranza. La cura dell’infanzia come antidoto alla paura globale e alla perdita di futuro, la protezione dai rischi dell’adultizzazione, l’affermazione del valore del gioco e dell’educazione all’aria aperta, l’attenzione per l’impatto delle nuove tecnologie nella vita quotidiana dei bambini, l’alleanza con le famiglie sono i temi che il testo propone e che concorrono a delineare un’idea di scuola accogliente, inclusiva, che crea cittadinanza e senso d’appartenenza a una comune identità. -
Pensare con le immagini. Capire l’infanzia attraverso i disegni delle bambine e dei bambini
Questo volume ci mostra un volto poco conosciuto delle produzioni grafiche infantili, che fa emergere potenzialità espressive e formative ed evidenzia gli sforzi che i bambini e le bambine fanno per costruire immagini significative e comunicative. Quanto ciò sia complesso si scopre nelle pagine che presentano i loro tentativi, tra i due e i sei anni, di rendere visibili percezioni invisibili (movimenti, suoni, sapori…). O in quelle che ci conducono, tra similitudini e accostamenti imprevisti, a immagini inattese e sorprendenti. O in quelle che ci mostrano quanto sia per loro più importante il “procedere”, piuttosto che il “produrre”. O anche in quelle che ci fanno riflettere su che cosa sia il “bello”, agli occhi dei bambini e delle bambine. O come, secondo il loro ragionamento, funzionano una lavatrice o un televisore oppure che cosa sia il Coronavirus. Nei loro lavori grafici ‒ oggetto d’interesse pedagogico e psicologico da più di cento anni ‒c’è sempre qualcosa d’inedito da scoprire: sono frutto di pensieri, conoscenze, esperienze, attese, emozioni, ragionamenti… In un’epoca dove la fruizione delle immagini invade la nostra vita, questi disegni rendono evidente quanto i bambini e le bambine assorbano dai comportamenti e dalle scelte degli adulti modelli etici e sociali, pregiudizi e aspirazioni, ma anche quanto e come essi li rielaborino. I loro pensieri visibili ci fanno pensare. -
La parola nella relazione educativa. Comunicazione e conversazione caregiver-bambini nei servizi zero-sei
Il volume affronta, in chiave pedagogica, il tema della comunicazione e, più specificamente, della conversazione tra educatori/insegnanti e bambini all’interno dei servizi rivolti alla fascia d’età zero-sei, adottando sia una prospettiva teorica che empirica, nella consapevolezza del ruolo-chiave e della pervasività dell’interazione linguistico-comunicativa all’interno i tali servizi, sia tra pari che tra adulti e bambini, e nella convinzione che la loro qualità sia garantita soprattutto dalla presenza di buone prassi e di relazioni adulto-bambino significative, pure dal punto di vista linguistico-conversazionale. In tale ottica, nel libro si riportano i passaggi salienti e gli esiti dell’analisi, effettuata in chiave qualitativa e quantitativa, di alcune osservazioni videoregistrate all’interno di alcuni servizi per l’infanzia toscani, relative alle conversazioni tra educatori, insegnanti e bambini che quotidianamente li “abitano”. Ne emerge un’analisi utile a sollecitare la capacità autoriflessiva di educatori e insegnanti sul proprio agire, a partire da un uso pedagogicamente denso e pienamente consapevole della “parola” nella relazione educativa. -
Disabilità psichica e riabilitazione. Requisiti e indicazioni per operatori sociosanitari
L'ambito riabilitativo risente di suo di una complessità che coinvolge la severità clinica degli utenti in carico e le incertezze dei modelli applicativi, la cui specificità ed efficacia possono essere meglio qualificate dalla sensibilità e dalla formazione degli operatori. La riduzione della loro professionalità a un insieme ripetitivo di buone accoglienze e di semplici intrattenimenti finisce per umiliare pratiche che esigono un fine operativo più dichiarato, pena – in caso contrario – l'induzione di facilitano regressioni e cronicità che eludono gli interrogativi di cura, sottilmente impliciti nella domanda e nell'invio. A fronte della rigidità istituzionale della Comunità, la ricerca di criteri e strumenti che diano senso e coerenza alle attività svolte costituisce la garanzia di una personalizzazione, anche deontologica, dell'intervento. La rilettura delle supervisioni effettuate negli anni presso varie Cooperative in diversi casi di disabilità psichica ha messo in luce l'utilità di un approccio psicodinamico come riferimento trasformativo, in chiave relazionale, di una potenziale genericità di contesti. Soprattutto in rapporto ai disturbi del neurosviluppo e a quelli psichiatrici più gravi, l'organizzazione del gruppo in équipe e il costante monitoraggio critico dell'intervento promuovono maggior pregnanza tecnica e accreditamento professionale. -
La sfida dei diritti. Prospettive critiche interdisciplinari sull’infanzia e l’adolescenza
Il volume raccoglie gli interventi presentati alla giornata di studi organizzata presso l’Università di Parma, in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oltre ogni intento puramente celebrativo, il testo ha il pregio d’illustrare una varietà di prospettive multidisciplinari, da quella storica, pedagogica e sociologica a quella giuridica e geografica. Sguardi prettamente interdisciplinari s’intrecciano quindi a testimonianze dirette ed esperienze sul campo. La contaminazione tra i diversi linguaggi, le prospettive teorico-metodologiche, i contesti educativi e gli ambiti scientifico-disciplinari favorisce così la fruizione da parte di un pubblico non solo accademico e non interessato unicamente alla rivendicazione di appartenenze a campi epistemologici particolari. Tale varietà culturale e scientifica lascia infatti spazio a una vivace pluralità di dati e riflessioni sul tema, contribuendo a un dialogo fecondo e problematizzante sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alla possibilità, dunque, di favorire progressivamente la loro più piena e autentica attuazione o, almeno, una prospettiva critico-riflessiva che ne renda visibili gli impliciti e le contraddizioni, i limiti e le potenzialità di sviluppo.