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L' infante demiurgo. Manifesto estetico dell'arteficiale biologico
"L'Infante demiurgo"""" raccoglie quattro immaginarie conferenze dell'eccellentissimo cardinal Cesare Monatti sul tema """"Il destino biodemiurgico dell'uomo e i suoi miracolosi effetti"""", tenutesi al giardino aereo di Elpheia nell'estate del 2098. Questa cornice futuristica che ci riporta in un mondo dominato da un'organizzazione religiosa con immensi poteri tecnologici, la Nuova Chiesa Universale, si costruisce con verosimiglianza filologica attorno a una rigorosa ricerca scientifica a carattere sia storico sia filosofico. Il tema trattato è appunto la biodemiurgia, cioè la capacità dell'uomo di modificare non solo il mondo inorganico, ma anche quello vivente, fino a creare nuove forme di vita. Su questa possibilità della specie umana, e sulla sua legittimità sia filosofica sia teologica, vertono le quattro impossibili conferenze, che traggono importanti spunti da antiche concezioni magico-filosofiche rinascimentali e postrinascimentali e dalla Càbala. Ne viene così fuori l'immagine di una nuova umanità in grado di superare i propri limiti biologici e di rendersi artefice del suo percorso evolutivo, come quello dell'intero pianeta." -
Biopolitiche del lavoro
Sfruttando le risorse offerte dalla nozione foucaultiana di biopolitica, questo volume collettivo cerca di analizzare le trasformazioni occorse negli ultimi anni nel mondo del lavoro. La nuova configurazione dell'azienda flessibile, i fenomeni di precarizzazione, le tecniche aziendali di motivazione e di controllo dei dipendenti, le mutazioni del lessico organizzativo, tendenti a trasformare l'azienda in una ""forma di vita"""" che è in grado di prendersi cura di ogni aspetto della vita dei dipendenti: questi i principali temi trattati nel volume. La sfida teorica che gli autori presenti nel volume cercano di raccogliere consiste dunque nel cercare di rispondere alla domanda seguente: quali forme può assumere il confronto politico oggi, in un momento in cui la sfera economica tende a imporsi quale unico orizzonte di senso, capace di inglobare in sé ogni possibile discorso alternativo sulla gestione della vita collettiva?"" -
Studi sui tedeschi. La sociologia da Weber a Schütz
Gli studi sui tedeschi raccolgono una serie di analisi che spaziano Max Weber a Alfred Schutz, proponendo un avvicinamento ai momenti della razionalità ""moderna"""" - il lavoro in fabbrica e le riflessioni che le pagine di Weber sollecitano - e ai caratteri o momenti della teoria politica, in Adorno, Foucault, Schutz, attraversando anche il particolare """"illuminismo"""" che innerva la teoria critica adorniana e la teoria comunicativa di Habermas. Si tratta, insomma, di individuare specifiche manifestazioni della sociologia del Novecento proponendo un quadro coerente, anche se, come è ovvio, incompleto, di un complesso intreccio, un movimento intellettuale, oggi ancora in fase di assestamento: dove il problema del primo autore, la Ratio di Weber, si offre in inquietanti metamorfosi, specchio di un secolo, in fondo, non così breve."" -
Comunicazione, cultura, territorio. Contributi della sociologia contemporanea
Qual è la specificità e la funzione propria della sociologia nell’attuale società della comunicazione? Se la disciplina sociologica ha avuto fortuna nell’interpretare il cambiamento dal mondo rurale a quello industrializzato, il panorama contemporaneo del passaggio da società moderna a società post-moderna si presenta ancora più complesso: da una parte le teorie della comunicazione creano un distacco dal tessuto sociale, delegando ogni creazione di senso alla comunicazione, dall’altro ci si chiede se non sia proprio il concetto di “comprensione” a segnare il passo nelle scienze sociali. La disciplina possiede gli strumenti teorici per leggere le contraddizioni della società in maniera critica e indicare delle potenziali vie di uscita alle eventuali stagnazioni istituzionali, ma deve forse riscoprire il senso della sua funzione aprendosi alla sua vocazione primaria: studiare il vivente attraverso la lente della critica teorica sia classica che contemporanea, e nel dialogo serrato con le ricerche sul campo. L’intento di questo volume è quello di mettere in atto questa duplice anima della disciplina, coniugando la ricchezza dei classici con la freschezza dei dati offerti dalle ricerche sul campo. -
Vita, concettualizzazione, libertà. Studi in onore di Alfredo Marini
Questo volume, pensato inizialmente come una raccolta degli interventi tenuti da allievi e collaboratori nel corso di Storia della filosofia contemporanea II dell’anno accademico 2005-06, si è trasformato col tempo in un omaggio offerto ad Alfredo Marini per celebrare contemporaneamente il suo settantesimo compleanno e la cessazione della sua attività didattica presso l’Università degli Studi di Milano. Agli interventi previsti inizialmente si sono così aggiunti i contributi e le testimonianze di amici, colleghi e allievi incontrati da Marini in diversi momenti e luoghi della sua vita di studioso e di filosofo - dagli anni di studio all’Università Statale di Milano al periodo di ricerca trascorso a Freiburg, dall’assistentato all’Università di Pavia al ritorno a Milano in veste di docente fino ai più recenti viaggi e soggiorni di studio a Bochum e ancora a Freiburg. Attraverso il concreto lavoro di ricerca e di scrittura, questi studi intendono offrire una testimonianza di amicizia e di riconoscenza nei confronti di un maestro, la cui presenza e il cui insegnamento nell’Ateneo milanese costuiscono un motivo di vanto per l’Università italiana nel suo insieme. -
Il filosofo clandestino. La figura e il pensiero di di Spinoza in Francia nei manoscritti proibiti del settecento
Se c'è un filosofo clandestino, questi è Baruch Spinoza. Questo libro ripercorre la figura della fortuna e del pensiero di Spinoza, nei manoscritti proibiti francesi del Seicento e del Settecento. Una fortuna che fu grande. Ma come accade spesso in questo genere di ricerche, il risultato non è la semplice somma delle parti in cui si era diviso il lavoro. Chiamato in causa massicciamente nei manoscritti clandestini, Spinoza diventa clandestino. La sua figura e alcuni fondamenti della sua filosofia vengono arruolati nella costruzione di un nuovo materialismo. Lo Spinoza che ne esce non è quello che leggiamo oggi, nella sua complessità. Ogni stagione della storia della filosofia ha richiamato ha richiamato dal passato i suoi testimoni prediletti, ogni epoca ha tradotto e tradito i suoi illustri predecessori, eleggendoli a nuova fortuna. Non sarà allora l'operazione condotta dai materialisti clandestini su Spinoza a destare scandalo, nemmeno con i suoi abbagli e con le sue semplificazioni. Mostrare nei particolari le modalità di questa utilizzazione del pensiero di Spinoza è doveroso. Ma l'aspetto più interessante del lavoro non è il leggere questo rapporto nei termini del fraintendimento, del tradimento, è piuttosto il puntare l'obiettivo sulle intenzioni positive degli autori clandestini e poi sulla costruzione dell'emancipazione dalla figura di uno Spinoza maestro di materialismo, nel momento in cui questo si salda con l'ateismo. -
Laughter project. Catalogo della mostra (Milano, 16-30 settembre 2008). Ediz. italiana e inglese
"1,2,3 laugh"""" è una videoinstallazione affascinante, nella quale il riso umano sembra essere la condizione normale. Concepito sulla base di 3 - 8 proiezioni sincronizzate il videoartista Piero Steinle realizza in 19 capitoli un panorama universale del riso. Ridono tutti - giovani, vecchi, europei, singolarmente, in gruppo - e ridono proprio quando non c'è niente da ridere." -
Filosofia, arte, estetica. Incontri e conflitti
Il presente volume è stato scritto con l’intenzione d’introdurre alcune tematiche e alcuni concetti tradizionalmente riconosciuti come centrali per la disciplina filosofica dell’estetica: percezione sensibile, arte, bello naturale, bello artistico, razionalità, mimesi, forma, contenuto, imitazione, conoscenza, genio, sublime, allegoria, simbolo, spiritualizzazione e altri ancora. Tuttavia, l’impostazione seguita non mira strettamente ad elaborare un percorso storico né pretende di fornire un quadro completo dell’estetica e delle sue problematiche; si tratta piuttosto di un percorso ideale che intende illuminare alcuni nodi concettuali che hanno permesso ai rapporti tra arte e filosofia di acquisire profondità, intensità e spessore. L’impostazione, dunque, che sottende le riflessioni di questo volume mira ad elaborare un profilo teoretico non sistematico dell’estetica attraverso alcune figure d’incontro e di conflitto tra arte e filosofia, bellezza e verità, mimesis e logos, percezione sensibile e pensiero razionale, in alcuni passaggi privilegiati della storia culturale occidentale deliberatamente limitati sia per quanto riguarda i momenti storici sia per quanto riguarda gli aspetti problematici tematizzati: l’Antichità fino ad Aristotele, il Seicento e il Settecento e il periodo della cultura tedesca a cavallo tra Settecento e Ottocento. Markus Ophälders insegna Estetica all’Università degli studi di Milano. Nato a Poughkeepsie (N.Y., Stati Uniti) da genitori tedeschi, ha svolto studi di filosofia, psicologia e germanistica a Berlino, Milano e Bologna. I suoi studi vertono principalmente su problemi di teoria estetica e di filosofia della storia nella riflessione filosofica tedesca del XIX e XX secolo. Ha pubblicato Dialettica dell’ironia romantica, Bologna 2000; Costruire l’esperienza. Saggio su Walter Benjamin, Bologna 2001; Romantische Ironie, Würzburg 2004; Labirinti. Saggi di estetica e critica della cultura, Milano 2008. -
Ricordarsi è creare. L'essenza estetica nella recherche di Marcel Proust
Eppure da qualcosa è attirato, da qualcosa è chiamato all'azione questo Je il cui lavorìo di ragno si rivela come il rovescio del tessere di Penelope. Egli non sembra vedere gli uomini perché non crede più agli individui. Vede solo ciò che risuona fra due manifestazioni d'una medesima persona, di due persone diverse, di due frasi musicali. Non vede le cose perché coglie ciò che fra esse echeggia, ciò che le eccede senza esservi contenuto. Egli non sembra attirato che dalle essenze. Ed è appunto con esse che questo libro si vuol misurare. Per mostrare come, sviluppandone filosoficamente la caratterizzazione proustiana, la tradizionale nozione di ""essenza"""" stabile perché collocata al di là del sensibile si frantumi, lasciando emergere il pensiero di un'essenza estetica che insiste alla superficie delle cose e delle parole."" -
Per Marx
Questo volume, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1965, presentò, all'indomani del XX congresso del PCUS che aveva denunciato i crimini di Stalin, e alla vigilia di una rinnovata contestazione del capitalismo, una nuova lettura di Marx. Una lettura sistematica e rigorosa, condotta sull'intera opera di Marx e sulle sue fonti. Una lettura critica, capace di ricostruire il percorso teorico che conduce alla problematica specifica e originale dell'autore. -
Il mistico connubio
"Il mistico connubio"""" è un'opera di origini misteriose: secondo una tradizione liberomuratoria, sarebbe apparso durante la Cena del Giovedì Santo dei Rosa Croce di Padova. Il testo sembra celebrare in versi la costruzione della Grande Opera. Sull'Anonimo toscano, autore di questo volumetto, non vi sono notizie certe: alcuni critici ipotizzano trattarsi di un poeta e letterato del XIII-XIV Secolo, legato al Templarismo." -
Appartenenza e alterità. Il concetto di storicità nella filosofia di Martin Heidegger
Il problema della storia costituisce una delle questioni più importanti del pensiero heideggeriano, attorno alla quale l’individuo, l’arte, il linguaggio, la tecnica diventano elementi di una meditazione essenziale. Il libro intende rileggere tale nodo cruciale, delineando il passaggio dalla storia dell’Esserci, legata alla temporalità finita dell’uomo, alla storia dell’Essere che domina la filosofia del secondo Heidegger. Accanto alle rotture epocali determinate dal destinarsi dell’Essere non potranno mai venir meno il ruolo e la responsabilità fondamentali dell’uomo nell’indirizzare il proprio destino. Appartenenza e alterità, come segni di quell’enigmaticità ontologica che caratterizza l’essere storico dell’individuo, sono le categorie per pensare la sua finitezza accanto a quell’apertura di senso dispiegata dalla sempre innovativa, mai garantita, progettualità umana. -
Disseminazioni riflessive. Saperi, professioni, cittadinanze
Una riflessione sulle linee di frattura che hanno marcato la storia politico-sociale e i processi educativi nell’Italia dell’ultimo trentennio è un esercizio utile a penetrare, con più cognizione di causa, nell’attualità contemporanea. Si tratta di disegnare una “genealogia” dei processi di formazione e impegnarsi in una comprensione collettiva degli odierni contesti operativi e culturali, sforzandosi di interpretarne la condizione per definire un legame sociale di cittadinanza: una “aspettativa” da costruire utopicamente come “lontana immanenza”. Al centro di tale riflessione sta la dimensione civica e critico-valutativa che guida una pluralità di pratiche professionali consapevoli (in campo didattico, artistico, amministrativo, giuridico ecc.) tese a fornire sostanza etica alle forme di comunicazione dell’agire politico e sociale. Queste le idee fondamentali che hanno ispirato il convegno “Disseminazioni riflessive: saperi, professioni, cittadinanze” tenutosi al Liceo-ginnasio “Arnaldo” di Brescia il 24 marzo 2007 e dedicato a Pietro Zanelli in prossimità del suo sessantacinquesimo compleanno. Le relazioni presentate in quella occasione sono ora raccolte nel presente volume. -
Leonardo e il segreto della sfera
Chi è Leonardo se non il fanciullino, nascosto dentro noi, spesso dimenticato e ferito! L'essenziale è invisibile agli occhi e sull'onda del piccolo principe, il protagonista della rinascita, come la volpe, si fa addomesticare dalla guida invisibile. La voce della coscienza scorta il ragazzo in territori inimmaginabili, dentro e oltre la vita. Il viaggio interiore si snoda sul filo di una passione che lega i giovani: il pallone. La sfera provoca la messa in gioco di se stessi e la riscoperta degli altri, consegnando alla fine della missione, il segreto. L'inafferrabile s'intreccia alla concretezza, l'inaudito alla quotidianità della ricerca, in un linguaggio musicale. Al lettore, il privilegio di smontare l'incantesimo della scrittura e appropriarsi della verità ardente e gioiosa. Al di là delle parole e dei simboli. -
OT fantasma
OT/ ORBIS TERTIUS Ricerche sull'immaginario contemporaneo - numero 1“Questa revisione di un mondo illusorio si chiama provvisoriamente Orbis Tertius () accadde in un appartamento di via Laprida, dinanzi a un chiaro e alto balcone aperto sul tramonto () fu questa la prima intrusione del mondo fantastico nel mondo reale” Jorge Luis Borges, Finzioni 1944 Il pensiero comune associa alla parola immaginario qualcosa che somiglia, di volta in volta, ad un grande bacino di immagini, ad un luogo in cui precipitano le rappresentazioni sociali, al luogo in cui si generano gli archetipi, ossia le immagini ancestrali che traducono gli elementi profondi dell’esperienza dell’umanità. Nel linguaggio comune l’immaginario è quasi sempre associato all’aggettivo “collettivo”, tanto che l’immaginario tende fatalmente a coincidere con l’immaginario collettivo, ossia l’archivio in cui si trovano quelle immagini che sono diventate, ormai, significative per tutti, indistintamente, e hanno la capacità di accumulare una tale densità di significato da essere condivise da tutti. In questo senso l’immaginario collettivo tende ad assumere la stessa funzione che un tempo era assolta dai miti. Esiste un altro modo di intendere l’immaginario. La sua versione più recente, indica nell’immaginario quell’istanza transindividuale che – nella società dello spettacolo – ci dice come dobbiamo desiderare. È a partire dalla distanza fra questi modi di pensare l’immaginario che ha preso le mosse il nostro lavoro, che trova in questa rivista il suo luogo ideale di presentazione. INDICE9 / Fulvio Carmagnola, Il marketing del fantasma “Nuova Fiat 500”19 / Elena Marinoni, E chi si è visto si è visto della sottrazione27 / René Capovin, Il fantasma della felicità39 / Andrea Capra, La carne e il fantasma Il Sofista di Platone e l’ombra del filosofo49 / Marcello Ghilardi, Il Maestro fantasma Forma e autopersecuzione nelle discipline tradizionali giapponesi65 / Matteo Bonazzi, Lacan e la logica del fantasma75 / Aegle Pizzone, Aristotele e il fantasma dei sensi la difficile integrazione di un irriducibile87 / Matteo Bonazzi e Francesco Cappa, Il rovescio della modella105 / Vesna Oldani, La geisha, desiderio fantasma “Spettro, sogno o maestra d’arte?”119 / Michele Parodi, I fantasmi dell’antropologia139 / Michele Marzulli, Lost, perduti chi sono gli altri?151 / Alessandro Pozzetti, Se ci sei batti un colpo, qualsiasi Fantasmi a fumetti157 / Gabriele Illarietti, Il fantasma di Slavoj Žižek167 / Pietro Rizzi, Volver tornare179 / Andrea Bellavita, Inland Empire mondi infestati di fantasmi191 / Francesco Cappa, Il fantasma derubato dei Beatles un caso di camp capovolto201 / Vincenzo Culotta, Il fantasma dell’esecutore211 / Martino Negri, House of leaves il fantasma della letteratura nell’opera prima di Mark Danielewski243 / Michele Truglia, Fuori il fantasma Philip Roth exit ghost263 / Marco Senaldi e Francesco Cappa, I quindici minuti di Warhol -
Wor(l)ds in progress. A study of contemporary migrant writings
In the contemporary world, the figure of the migrant, moving across spaces, cultures and languages, has acquired unprecedented centrality. Migrants have transformed the ways of representing, and narrating, the transnational world in which they live, responding in new fashions to one of the oldest impulses of men and women of every place and time: the impulse to tell stories. By engaging with notions of diaspora, postcoloniality, nomadism, translation, and exile, Di Maio moves across the Anglophone and Italophone spectra offering a compelling definition of migrant literature at the turn of the millennium. Alessandra Di Maio teaches at the University of Palermo and is currently Visiting Professor at the University of California at Los Angeles. Her area of specialization includes migratory, postcolonial, diasporic and black studies, with a particular attention to the formation of national and transnational cultural identities. Among her publications are the volumes Tutuola at the University. The Italian Voice of a Yoruba Ancestor (Bulzoni 2000), the collection An African Renaissance (Eurografica 2006), and the translations and critical editions of Nuruddin Farah's Rifugiati (Meltemi 2003, original title: Yesterday, Tomorrow) and Wole Soyinka's Sul far del giorno (Frassinelli 2007, original title: You Must Set Forth at Dawn). -
Spinoza atlantico
Il volume traccia il doppio rapporto di Spinoza con la mistica eterodossa da un lato, il radicalismo della Rivoluzione inglese dall'altro. Le due influenze, filtrate e convertite in un precoce illuminismo, gettano un fascio di luce su alcuni aspetti meno frequentati del suo pensiero e contribuiscono a spiegare la singolare associazione fra beatitudine del saggio e regime conflittuale della moltitudine nonché il sostanziale illegalismo della prassi politica che ne deriva. -
Lo specchio e l'altro. La cura nel rapporto uomo animale
La relazione di cura compare in maniera evidente non solo nell’uomo, ma anche in molti animali non umani. Con il contributo di etologi, primatologi, veterinari, filosofi, in questo libro ci si interroga sulla cura – sia tra coloro che appartengono alla stessa specie sia tra coloro che appartengono a specie diverse – in duplice direzione: quali ne siano i tratti distintivi nell’agire dell’uomo e quali ne rivelino una continuità innegabile con l’agire non-umano. Per il tramite di questa interrogazione la nostra immagine si offre come in uno specchio, il quale ci pone in relazione con l’altro, cioè con l’alterità animale, e il senso di appartenenza al cosmo, che pervade le nostre esistenze, ne può risultare sensibilmente modificato. -
Il secolo dei lumi e l'oscuro
Un’epoca che celebra il dominio incontrastato del lume della ragione può celare al suo interno un lato oscuro, pulsionale e irrazionale? Lo scopo di questo testo è proprio quello di gettare luce sul lato oscuro del Settecento, su alcune delle sue teorie meno note e divulgate. Il secolo che assiste alla nascita dell’estetica a partire dalla riabilitazione delle rappresentazioni oscure, quelle che non si lasciano controllare secondo i criteri cartesiani di chiarezza e distinzione, tiene anche a battesimo un rinascimento del sentimento e delle inclinazioni naturali. La fierezza prometeica del secolo dei Lumi, che ha inteso riscrivere la propria e la nostra storia, emendando l’umanità da errore e pregiudizio, sosta significativamente accanto alle ombre confuse dei ciechi risanati e alle esperienze più ravvicinate e tattili degli amatori d’arte. Accanto alla sfolgorante luce della ragione scientifica e progressiva, rischiara il Settecento anche la luce più fioca e incerta, ma anche familiare e carezzevole, dell’esperienza emozionale del mondo. -
Saggi di empirismo radicale
I Saggi sull’empirismo radicale rappresentano la fase più matura e originale della riflessione filosofica di William James. I saggi che compongono questa raccolta, apparsa postuma nel 1912, sono originariamente pubblicati su riviste fra il 1904 e il 1905. Riuniti due anni dopo la sua morte, essi costituiscono l’entrata privilegiata alla filosofia dell’esperienza di James, un luogo classico dove pensatori di ieri e di oggi si confrontano con i problemi sollevati dal filosofo e psicologo statunitense. Questi Saggi hanno avuto un’influenza duratura; possiamo ritrovarne un segno nella riflessione di coloro che con essi si sono misurati: Bergson, Whithead e Russell, ma anche Deleuze e Putnam. Lo stile di James è chiaro e tagliente e il suo procedere argomentativo è accompagnato dal rigore che contraddistingue il suo pensiero.